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Divisione Acqui


brin

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Con colpevole ritardo. Un deferente pensiero a tutti i militari delle Acqui caduti in quel terribile fatto bellico. Proprio oggi cade la festa reggimentale del 17° Fanteria.

 

Interessante anche la costituzione di questo Istituto Storico della Resistenza dei Militari all'Estero, a memoria degli uomini come quelli della Acqui, della Taurinense, della Firenze, della Perugia, che seppure isolati in terra straniera decisero di continuare a combattere.

 

La commemorazione ufficiale di quest'anno. Dal sito dell'Esercito.

 

A Verona, presso il Monumento Nazionale ai Caduti della Divisione di fanteria da montagna “Acqui”, si è svolta il 19 settembre scorso l’annuale commemorazione dei Caduti a Cefalonia e Corfù nel settembre 1943.

Alla cerimonia erano presenti gli appartenenti all’Associazione Nazionale Superstiti, Reduci e Famiglie Caduti della Divisione “Acqui”, delle Rappresentanze delle Associazione Combattentistiche e d’Arma, le massime Autorità Civili locali, il Comandante delle Forze Operative Terrestri, Generale Armando Novelli e una nutrita rappresentanza delle Scuole medie superiori e inferiori della città.

Erano, inoltre, presenti la Bandiera di Guerra del 33° Reggimento Artiglieria Terrestre “Acqui” e un Reparto d’Onore Interforze con la Fanfara dell’11° Reggimento Bersaglieri.

Quest’anno la commemorazione è stata preceduta da importanti avvenimenti quali l’inaugurazione, a Corfù, l’8 settembre, del Monumento Nazionale dedicato ai martiri e ai reduci delle Divisione “Acqui” di stanza in quell’isola, l’inaugurazione presso la Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo, il 13 settembre, dell’“Istituto storico autonomo della Resistenza dei militari all’estero” e del relativo Archivio, realizzato con documentazione custodita in precedenza presso lo Stato Maggiore dell’Esercito, e l’allestimento di una Mostra fotografica e l’intitolazione, il 18 settembre, di una sala alla Divisione “Acqui” presso il Circolo Ufficiali dell’Esercito di Castelvecchio in Verona.

FEDELE AL SUO RETAGGIO DI GLORIA ED ONORE, SI E' SILENZIOSAMENTE IMMOLATA A CEFALONIA ED A CORFU.

SI ADDITA LA DIVISIONE 'ACQUI' CON I SUOI 9000 CADUTI E CON I SUOI GLORIOSI SUPERSTITI ALLA RICONOSCENZA DELLA NAZIONE.

 

monumento20acquinn1.jpg

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Sulla tragica ma eroica vicenda della Acqui, interessante questo sito, soprattutto perchè fatto da ragazzi, con la consulenza e la collaborazione dell'Archivio Storico dell'Esercito. Significativa anche la galleria fotografica, particolarmente ricca.

 

http://www.funzioniobiettivo.it/laboratori/cefalonia/

Modificato da brin
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  • 2 weeks later...

Carissimi amici: forse a nessuno di voi è venuto in mente di parlare dell'ecidio della gloriosa divisione acqui, ebbene lo faccio io, e per iniziare metto una poesia scritta da un poeta greco:Taxiàrchis Zagganas, che ricorda quei prima ragazzi e poi soldati d'Italia che sono stati uccisi dai tedeschi, e che dalle loro bocche usciva una sola parola:VIVA l'ITALIA, ricordiamoli con questa poesia: Bei ragazzi d'Italia, del vostro sorriso avete fatto azzurra l'acqua dello Ionio,sole luce e vento estesio, e della vostra giovinezza,superficie di mare su cui si incisero l'infrangibile parola Democrazia e la perenne nascita dell'Odissea. Voi foste il fuoco di Prometeo ed il cantico degli umili e dei giusti. Leali ragazzi del Mediterraneo,la Grecia vi è riconoscente, l'Italia tutta vi è riconoscente,l'Umanità vi è riconoscente,riposate in eterno. Da corazzata roma :s67: :s67: :s67: :s67: :s67: :s67: :s67: :s67:

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Visitatore UPS2

ONORI ai Caduti della Divisione Acqui immolatisi per la Rinascita del Paese, purificando col loro sangue una guerra ingiusta (se mai ci sono state guerre "giuste" !)!!

 

Grazie a Corazzata Roma per aver perpetuato il ricordo di quel sacrificio!

 

:s67:

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Ogni episodio storico andrebbe ricordato nei dettagli, analizzando tutte le versioni e tutte le sfaccettature.

 

 

...ogni volta mi togli le parole di bocca! :s43:

 

 

mi associo .

Spero che nel nostro Paese la Storia prenda il sopravvento sulle storie

Modificato da Tuco
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Cero che la retorica è dura a morire in questo Paese :s05:

 

Consiglio la lettura di

 

Cefalonia. Quando gli italiani si battono

 

di E.Rusconi per apprendere qualcosa di serio sull argomento .

 

Il testo è purtroppo carente sul piano militare ( lo liquida in poche pagine ) ma racconta molte cose interessanti

 

La figura piu' interessante del libro è quella del Generale Gandin , comandante della Acqui .

 

Gandin si rendeva conto di 2 cose

 

1 ) le sue truppe , male addestrate e prive di reale spirito combattivo si sarebbero trovate ben presto a mal partito contro i tedeschi .

 

2 ) Gli Alleati difficilmente sarebbero intervenuti in forze a Cefalonia essendo impegnati al massimo a Salerno dove le cose andavano tutt ' altro che bene per loro .

 

Il telegramma che giunse da Brindisi ( redatto dai generaloni fuggiti da roma l' 8 settembre ) blocco' ogni speranza di Gandin di guadagnare tempo e di evitare una disastrosa prova di forza .

 

I fatti diedero ragione a Gandin

 

Ordine_1029CS.jpg

Modificato da Tuco
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Visitatore Marcuzzo
Cero che la retorica è dura a morire in questo Paese :s05:

 

Non solo dura, ma anche repellente quando viene adoperata per commentare fatti storici :s06:

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Il Rusconi si esprime sulla vicenda (a parte il giudizio troppo netto e severo sui vertici militari italiani) in modo tutto sommato equilibrato, di sicuro è più obbiettivo rispetto ad altri. Segnalo anche ROCHAT Giorgio e VENTURI Marcello - La Divisione Acqui a Cefalonia, Mursia - Milano 1993.

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Per dimostrare quanto sia duro lo " scontro " storico sui fatti di Cefalonia a questo link troverete un saggio di Paolo Paoletti , uno strorico che si è occupato a lungo di quelle vicende .

 

 

Sostanzialmente Paoletti accusa il Gandin ( comandante delle truppe italiane a Cefalonia ) di tradimento a vantaggio dei tedeschi !

 

 

 

Paoletti su Cefalonia

 

 

Paoletti ha scritto diversi libri , tipo

 

Cefalonia 1943: una verità inimmaginabile

 

Libro

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Dopo poche righe, già leggo:

 

"...erano a conoscenza degli ordini governativi di considerare i tedeschi nemici e a quelli volevano attenersi..."

 

 

Dove l'ha letta, Paoletti, questa degli "ordini governativi di considerare i tedeschi nemici"?

 

qui

 

320b.jpg

 

al seguente link si trovano diversi documenti originali

 

Dispacci Cefalonia

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Interessante.

 

Considerando che il "regno del sud" (???) non dichiarò guerra alla Germania fino al successivo 13 Ottobre, sarebbe altrettanto interessante conoscere l'opinione di un esperto di diritto internazionale (*) sull'argomento.

 

 

 

 

 

 

(*) possibilmente, non appartenente ad una delle nazioni vincitrici

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Interessante.

 

Considerando che il "regno del sud" (???) non dichiarò guerra alla Germania fino al successivo 13 Ottobre, sarebbe altrettanto interessante conoscere l'opinione di un esperto di diritto internazionale (*) sull'argomento.

 

 

 

 

 

 

(*) possibilmente, non appartenente ad una delle nazioni vincitrici

 

Cosa centra il diritto internazionale qui?

Il comandate riceve un ordine da parte della sua legittima catena di comanda ed è un ordine che non viola nessuna legge internazionale. Semplicemente gli dice di considerare i tedeschi come forze ostili.

Pochi giorni fa si discuteva di quando la MMI "scortava" le navi sovietiche fuori dal Mediterraneo e verso il Bosforo e di come ci fosse un "poco di tensione" da tutte e due le parti. Eppure non esisteva nessuno stato di guerra.

In questo caso stessa identica situazione.

Situazioni di cui la storia è piena. Un paio di esempi su due piedi. Impero Asburgico e Gran Bretagna i primi mesi della Prima Guerra Mondiale o USA prima di Pearl Harbour. Tecnicamente erano in pace ma di fatto le ostilità erano, in una qualche misura, iniziate.

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Una piccola nota .

durante la battaglia di Cefalonia le perdite tedesche furono scarsissime , 80 morti pare . :s07:

Considerando che a Cefalonia c' erano oltre 10.000 soldati italiani ( con tanto di artiglierie ) sorgono non pochi dubbi su cosa ci sia da celebrare :s06:

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Una piccola nota .

durante la battaglia di Cefalonia le perdite tedesche furono scarsissime , 80 morti pare . :s07:

Considerando che a Cefalonia c' erano oltre 10.000 soldati italiani ( con tanto di artiglierie ) sorgono non pochi dubbi su cosa ci sia da celebrare :s06:

 

Motivazioni puramente politiche.

Bisogna cercare un avvenimento in cui tutti gli italiani, indipendentemente dalla loro ideologia, si potessero identificare.

Si scegli questo episodio nonostante sia molto discutibile sotto tanti punti di vista. Ma di meglio ed altrettanto neutro c'è poco.

Purtroppo in Italia la metabolizzazione dei tragici eventi post armistizio non è ancora avvenuta quindi questi simboli servono.

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Vorrei fare un esempio, un paragone.

 

Da un lato, c'è un innumerevole massa di persone che non "crede" nemmeno quando vede un aereo (anzi, due) che si schianta in un grattacielo, o una navicella spaziale che atterra sulla luna. E nessuno ha niente a che ridire, ok, è la loro opinione (anzi, c'è anche chi gli dice "bravi! voi sì che!")

 

 

Dall'altro lato, non capisco perchè io, se trovo da eccepire su quella che mi pare essere una versione "politically correct" (stavo per scrivere "favoletta bella", o "preconfezionata") che ci viene propinata da sessant'anni, debba essere tacciato di "revisionista", "filo fascista" o "anti democratico", nella migliore delle ipotesi.

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hai ragione persico

purtroppo è vizio di alcuni utenti scivolare sul politico o trovare "sfaccettature", indipendentemente dal colore delle loro idee.

Presumo a queste persone poco o nulla importi di quanti ragazzi italiani sono morti ne possa significare qualcosa il monumento postato da corazzata roma.

 

e visto la direzione che ancora una volta ha preso un post che stava commemorando persone che combattevano, forse è il caso di chiudere qui.

 

 

Carissimi amici: forse a nessuno di voi è venuto in mente di parlare dell'ecidio della gloriosa divisione acqui, ebbene lo faccio io, e...

 

in effetti ci aveva già pensato Brin, ho unito i post

Modificato da Totiano
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Visitatore
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