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Se Qualcuno Costruisse Un Somm. Italiano


Anteo

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  • 3 weeks later...
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il gruppo dei timoni, direzione e profondità, procede grazie al tempo a disposizione dato dalle vacanze natalizie, a proposito AUGURI a tutti per un anno, nonostante le cassandre, pieno di ....... metteteci ognuno quello che più desiderate. La prima foto è il timone fatto in legno e il suo skeg di supporto ancora da rifinire

 

dscf1804p.jpg

 

e di seguito le parti che andranno a comporre il tutto

 

dscf1847d.jpg

 

ho diviso lo skeg in due parti e successivamente scavato l' interno di una di esse per poter impostare il levismo che permette la rotazione dei timoni di profondità, l' immagine successiva mostra il momento della saldatura delle piattine che dovranno irrigidire ulterirmente i due timoni laterali

 

dscf1848x.jpg

 

nella seguente il tutto montato

 

dscf2016q.jpg

 

e in quelle successive i componenti dei medesimi e il momento del loro incollaggio

 

dscf2022e.jpg

 

dscf2023f.jpg

 

nei prossimi giorni seguirà il montaggio del tutto alla poppa

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  • 2 weeks later...

le saldature dove posso le faccio sempre in argento perche tengono sicuramente di più, purtroppo non sempre questo tipo di saldatura si può usare in quanto i pezzi devono essere quasi rossi e la cosa, causa il calore, non è compatibile con tutto quello che circonda i medesimi.

le immagini che posto questa volta sono le centinature della parte poppiera, che oltre a irrigidire lo scafo permetteranno anche l' appoggio del ponte superiore

 

dscf2032r.jpg

 

i fori delle centine oltre che per alleggerire le medesime li ho fatti perchè conto, una volta incollate allo scafo, di creare due stuccature (ai lati della centina) di resina rinforzata con fibre di vetro passante attraverso le forature in modo da creare un corpo unico. Tutto questo perchè mi sono reso conto che l' incollatura dell' alluminio alle pareti dello scafo con colla bicomponente "tiene" ma con dei limiti alle sollecitazioni di trazione, spero di ovviare con questo trucchetto al problema che mi si è presentato, se ci sono consigli alternativi sono sicuramente bene accetti. Le foto seguenti sono comunque il risultato del montaggio di tutto quanto preparato in precedenza.

 

dscf2034z.jpg

 

dscf2033a.jpg

 

dscf2035r.jpg

 

dscf2036l.jpg

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oramai è tardi, ma per incollare l'alluminio a strutture in vetro o altri materiali compositi, si usa sabbiare con sabbia non troppo fine l'alluminio, poi ovviamente deve essere perfettamente sgrassato con acetone. per l'incollaggio, credo non serva far passare la fibra dentro i fori delle centine, basta utilizzare del mat, in vetro o carbonio, oppure prendi la fibra e letteralmente spezzettala o tagliala in pezzi di lunghezza non inferiore a 5/6mm bagna la superfice da incollare e poi applica le fibrette tagliate,(si il nome tecnico è proprio fibrette o fibre corte!) poi applica senza eccedere altra resina. per fare questa operazione ti occorre una resina molto molto fluida.

Puoi anche utilizzare una resina poliestere, ma sii sicuro che dove andrai a posare l'adesivo la zona sia perfettamente sgrassata. se vuoi fare un lavoro pulito, nelle zone da non incollare stendi dello scotch di carta (o carta gommata, insomma quello da carrozziere)una volta incollato il tutto lo rimuovi e il lavoro è pulito e preciso.

 

scusa, ma è una mia deformazione professionale parlare di compositi!!!

 

dimenticavo...se non puoi sabbiare, con un dremel passa dello smeriglio, o anche a mano della carta vetrata che renda la superfice del metallo non liscia e regolare!! non è il massimo, ma è meglio di niente!!!

ciao!

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  • 1 month later...

è passato molto tempo dalle ultime immagini inviate, tempo trascorso a spalare neve penso come molti di voi, ma soprattutto tempo impiegato a complicarmi la vita per trovare il modo di costruire dei levismi che fossero in grado di gestire il movimento di abbattimento dei timoni di prua e nel contempo permettere anche il loro movimento sull' asse orizzontale. Dopo diversi disegni e diverse prove mi sono ritrovato con un aggeggio che .... funziona..... pero' necessita ancora di piccoli aggiustamenti per diminuire i giochi tra i diversi componenti e ridurre lo sforzo necessario per il movimento, di seguito una serie di foto spero esplicative del tutto.

iniziamo con alcuni dei componenti

 

dscf2061q.jpg

 

dscf2062w.jpg

 

dscf2064q.jpg

 

per passare al tutto montato nelle viste frontali e laterali con i timoni alzati

 

dscf2142y.jpg

 

dscf2137m.jpg

 

dscf2141gj.jpg

 

e nelle viste frontali con i timoni abbassati

 

dscf2143s.jpg

 

dscf2138n.jpg

 

dscf2140v.jpg

 

nella prossima settimana modificherò, allungandola e spostandola più indietro, la leva che gestisce il movimento del cavo di acciaio per eliminare il più possibile l' arco di cerchio che necessariamente si viene a creare con il movimento circolare della medesima, speravo di compensare lo sforzo esercitato sul cavo con la molla ma il tutto si è rivelato insufficiente, speriamo bene

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uhm... forse potrebbe fare al caso tuo un sistema un poco più semplice...

probabilmente li avrai già visti ma ti voglio comunque linkare a qualcosa che può essere spunto per qualche idea :s01:

 

link3 link4 link5 Modificato da andreavcc
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Grazie Andrea dei link consigliati, sopratutto del 4, fino adesso avevo visto solo timoni con rientro laterale gli spunti sono sempre bene accetti proverò a vedere se riesco a semplificare il tutto anche perchè non ero molto convinto del risultato raggiunto.

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  • 2 weeks later...
  • 3 weeks later...

è stata lunga però alla fine penso di esserci riuscito (anche grazie agli spunti di andrea) di seguito le immagini del lavoro fin qui svolto con tutti i pezzi smontati necessari al meccanismo

 

dscf2183u.jpg

 

ed il tutto montato

 

dscf2185y.jpg

 

le asole per il passaggio dei bracci di sostegno dei timoni

 

dscf2184n.jpg

 

ed infine il definitivo posizionamento nello scafo con le due diverse posizioni, aperto chiuso

 

dscf2189a.jpg

 

dscf2190u.jpg

 

dscf2192u.jpg

 

dscf2193yj.jpg

 

manca il montaggio del secondo timone e la finitura dei perni di fissaggio ma per adesso la cosa importante è che il meccanismo funziona.

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ho dovuto sospendere i lavori sullo scafo per dare il tempo alla resina e alla colla bicomponente di fare presa, così ho affrontato la costruzione delle tre mitragliatrici ubicate sulla torretta le prime immagini riguardano la formazione delle torrette di contenimento

 

dscf1140s.jpg

 

dscf1141i.jpg

 

dscf1143k.jpg

 

dscf1144g.jpg

 

mentre le successive riguardano la mitragliatrice

 

dscf1145wc.jpg

 

dscf1148f.jpg

 

dscf1150v.jpg

 

dscf2187f.jpg

 

dscf2188g.jpg

 

dscf2195h.jpg

 

dscf2196v.jpg

 

dscf2198a.jpg

 

dscf2199tk.jpg

 

dscf2200k.jpg

 

ed eccole montate sui loro contenitori e nella successiva posizionate nella loro sede definitiva

 

dscf2201.jpg

 

dscf2202w.jpg

 

l' immagine seguente mette a confronto il vero con il costruito non è proprio uguale ma considerando la scala per adesso mi accontento, la cosa che sicuramente vorrei trovare sono i puntatori impossibili da fare se non utilizzando delle fotoincisioni che però non so se riuscirò a trovare.

 

dscf2203k.jpg

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  • 2 weeks later...

Sono arrivato al punto in cui per poter continuare l' allestimento interno dello scafo devo prendere delle decisioni sulle soluzioni tecniche da adottare per l' utilizzo radiocomandato del sottomarino.

Considerando che sono assolutamente " alle prime armi " mi rimetto molto volentieri a possibili consigli e chiarimenti che dovessero arrivare da questa discussione, premettendo che ho cercato di documentarmi ma le soluzioni che ho potuto condividere nel forum e quelle trovate su internet sono solo riuscite a crearmi molte indecisioni, in quanto tutte valide ma altrettanto molto diverse e specifiche caso per caso per cui non riesco a scegliere quelle più opportune sopratutto per quanto riguarda " la parte elettrica ".

La base di partenza sono le caratteristiche di massima del sm:

- Lunghezza modello cm. 166 x 13 di diametro max variabile alla sezione maestra.

- Peso stimato modello max 13- 14 kg + il peso della zavorra da imbarcare.

- Volume disponibile del wtc cm. 60 x 10 di diametro spessore 4 mm.

- N. 2 eliche diametro cm. 4 passo 2,63.

- Riduttore giri motore 1/3 considerando 10.000 giri la velocità massima.

- N. Servi da controllare sono motore, timone, timoni di profonditá in

abbinamento meccanico (ho una vecchia radio che non miscela i servi) pompa

acqua, motore per rientro periscopi, ne ho disponibile un' altro ma attualmente mi

manca la funzione da assegnargli.

- All' interno c' è la possibilitá, all' occorrenza, di inserire zavorra fissa sul fondo e volumi sagomati di polistirolo ad alta densitá sia in prua che in poppa e lungo le linee laterali.

- Pensavo di suddividere il wtc in tre parti a tenuta autonoma con la parte centrale adibita a contenitore dell' acqua da imbarcare in quanto centrato sul baricentro della sagoma, prevedendo nella medesima un attraversamento verticale con del tubo di plx da 4 cm. per potere far scendere la lunghezza del periscopio e due attraversamenti longitudinali con del tubo in plx da 2 cm. per un collegamento stagno tra le due parti estreme, troppo complicato ?

Detto questo la prima considerazione la farei sul tipo di motore da utilizzare, in fiera a Verona ho visto un modello che aveva un motore brushless montato esterno al wtc, quindi completamente in acqua, è sicuramente una soluzione che mi attira molto in quanto elimina completamente il problema della tenuta dell' albero motore, cosa ne pensate e sopratutto i condensatori per eliminare le interferenze con la radio dove andrebbero messi?

Seconda considerazione nel caso questa soluzione fosse accettabile che tipo di amperaggio e voltaggio dovrebbe avere per gestire in sicurezza i pesi e le masse sopra descritte?

Terza considerazione riguarda le batterie e nel caso specifico di che tipo, la quantità dei pacchi, e come collegarle al sistema, se arrivassero anche degli schizzi per i collegamenti sarebbero sicuramente bene accetti credo non solo da me ma anche da altri che volessero intraprendere questa avventura per la prima volta, partendo da zero.

Quarta considerazione riguarda la carica della batterie, i collegamenti possono essere esterni al wtc per non doverlo aprire tutte le volte? E un' altra perplessitá riguarda anche le possibili perdite su eventuali contatti esterni, vedi per esempio i collegamenti al motore descritto prima.Mi fermo per adesso perchè le cose chieste sono giá anche troppe grazie in anticipo per la pazienza.

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Conosco un'altra persona che lavora con la tua precisione.

Si chiama Olimpio Giusti è Livornese come me ed è 3 volte campione del mondo.

Te non hai niente da invidiargli.

Stai facendo un lavoro semplicemente pauroso dalla bravura che ci stai mettendo, nonchè l'impegno che è notevole.

Sono rimasto a bocca aperta.

 

Dai pari avanti tutta

 

Ciao

 

Fassio

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Ciao RN Pola e a tutti gli iscritti,scusate per il mio silenzio prolungato,ma ora sono rientrato nei ranghi,sperando di essere accolto nella grande famiglia di questo favoloso Forum. Grazie di cuore. RN Pola: in quanto alla "ROMA",non è più in cantiere,è stata radiata dalla mia mente,però spero di ricostruirla nel tempo,e chiederò consiglio a te per la mia futura impostazione in cantiere. :s46:. Ciao a tutti e da oggi posterò e risponderò come facevo prima.

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Ciao Gpez,

 

anch'io, come tutti gli appassionati ammiratori del tuo operato, esprimo la mia più grande stima per il meraviglioso lavoro che sta venendo fuori. :s20: :s20: :s20:

 

Tuttavia, guardando i numeri che hai scritto, mi sorge un dubbio sul funzionamento dinamico del modello.

Infatti, tu stimi un peso di circa 13 kg, mentre per il wtc hai un volume abbastanza piccolo:

- sezione circolare 10 cm di diametro = 78,5 cm2

- lunghezza 60 cm

Il volume totale risulta di 4710 cm3 = 4,71 litri

 

Questo numero corrisponde alla spinta idrostatica che hai a disposizione = 4,71 kg di spinta.

Se le cose stanno così come le ho capite io, la spinta è troppo poca.

E' vero che anche lo scafo esterno darà un po' di spinta perchè anche lui ha un certo volume (non tantissimo), ma non sarà un contributo tale pareggiare i conti, se adesso il modello promette di essere negativo di 7-8 kg.

 

In effetti, guardando le dimensioni del wtc, immagino che il diametro di 100 mm sia il massimo possibile per quella sezione maestra, ma una lunghezza di soli 60 cm su uno scafo di 166 probabilmente potrebbe essere un po' aumentata. Eventualmente, con due sezioni vuote di prua e poppa di diametro un po' minore (80 mm?) se il 100 non ci sta più perchè lo scafo diventa snello.

 

Scusa l'intrusione, ma questi conti è meglio farli ora che puoi ancora intervenire e rivedere il progetto del wtc.

Oppure, in alternativa, puoi anche riempire lo scafo esterno con un bel po' di polistirolo per guadagnare spinta idrostatica. E' comunque un rimedio e non dovrebbe essere una scelta iniziale di progetto, anche perchè il polistirolo va disposto ben centrato, non troppo in basso per non diminuire troppo la stabilità ma nemmeno sopra la linea di galleggiamento in emersione. Quindi non è facilissimo; io studierei invece un wtc più grande.

 

Spero veramente che mi sia sfuggito qualcosa nel leggere questo thread e che le cose non stiano come le ho capite io.

Se però è proprio così, faccelo sapere e ti daremo una mano a dimensionare il wtc in modo opportuno.

 

Ciao, complimenti ancora e scusa l'intrusione.

 

 

p.s. la ricarica delle batterie va fatta a wtc aperto e ben ventilato, per evitare rischi di incendio/esplosione. (E' già successo...)

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La tua, ocean' s o. non è assolutamente un' intrusione ma al contrario una osservazione estremamente gradita. Mi metti le budelle in un sacco però, perchè con tutte le centine interne non credo proprio di avere spazio per ulteriori wtc, in questi giorni sono fuori per lavoro sabato cercherò di fare delle foto dell' interno del sommergibile viste dall' alto in maniera che si possa ragionare su una base comune. Non avendo esperienza in questo particolare settore della nautica modellistica forse avrei dovuto dedicare maggiore tempo allo sviluppo del progetto su carta ma era tanta la voglia di vedere qualche cosa di costruito che non ho saputo resistere alla tentazione di partire ..... E poi aggiustare dopo.... " pirlata" .....ma tant'è !! Ho comunque molti spazi liberi contavo molto di riempirli o con polistirolo oppure con poliuretano espanso facendo eventualmente delle compartimentazioni prima di farlo espandere, un' idea era anche quella di creare l' alloggio del wtc appunto con il poliuretano che nel caso avrebbe riempito tutta la sezione centrale e i due volumi delle casse di compenso. Il peso totale deriva da valori reali attuali 4,8 kg dell' eseguito fino ad ora e da una stima dei pesi delle parti che ancora mancano al completamento, purtroppo la scelta di usare l' ottone e l' alluminio per molte parti comporterà pesi alti non modificabili. Un' altra possibilità potrebbe essere quella di inserire piccoli palloncini o piccole palline palline tipo " Ping pong " che possano aiutare la galleggiabilità del modello, sono aperto a proposte che condividerò molto volentieri

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Gpez, non sentirti in colpa: stai facendo un modello meraviglioso e ben venga che ci sono così tanti particolari metallici di così buona fattura!

Per il bilanciamento, vedrai che ce la farai. Certo, dovrai abbondare con polistirolo o poliuretano, ma la cosa è comunque possibile (invece, sconsiglio i palloncini o le palline da ping pong, poco rigide e che non sfruttano bene gli spazi interni.).

Adesso, se concordi, inizio io a fare un po' di valutazioni sul bilanciamento in acqua, in attesa di vedere le tue foto su quanto siano sfruttabili gli spazi interni.

 

Parto dal paragone con il sommergibile reale, anche se sappiamo che questo non ha tanto senso perché le esigenze sui volumi interni sono totalmente diverse fra modello e originale. In questo caso, però, i primi calcoli mostrano un buon allineamento dei valori e vale la pena affrontare l’argomento.

Voglio però puntualizzare che si tratta di calcoli buoni solo come punto di partenza iniziale. In pratica, io vorrei darti un’idea di quanto dovrai riempire il volume totale per garantire un bilanciamento neutro (per esempio: wtc e polistirolo devono riempire il 40% del volume totale del modello? Oppure l’80%? Oppure quanto?)

 

Il nostro buon Dir mi consente di attingere info sul sommergibile vero:

https://www.betasom.it/forum/lofiversion/in...php?t31995.html

da cui ho ricavato la vista laterale e alcune sezioni.

Poi, ho scalato il disegno basandomi sui dati: Lungh 82,25 - Largh 7,17 - immersione 5,93

Ne risultano le dimensioni che già sai (modello lungo poco più di 1,60 m, ecc…), ma soprattutto ho potuto farmi un’idea delle dimensioni dello scafo resistente.

Vedi tutto nel disegno seguente, dove ho riportato le dimensioni sia in metri, sia in pixel, sia in millimetri per il modello.

zoeaz.png

 

Si badi bene che ho completamente inventato (!) la forma e le dimensioni dello scafo resistente del sommergibile vero. Se qualche anima pia vuole offrire info più dettagliate, ben venga. Però non è strettamente necessario perché, come ho detto, si tratta di valutazioni di massima.

Io ho supposto una sezione principale cilindrica, più due sezioni coniche e due calotte di estremità. Poi ho ulteriormente semplificato lo schema, togliendo i piccoli volumi in arancione e lasciando solo quelli colorati in giallo: due cilindri di estremità "V1" e uno principale "V2".

Di questi ho calcolato i volumi per il modello in scala: risulta un volume totale di 14,8 litri.

Tolto il volume della cassa di immersione e qualche altro volume morto, Diciamo che restano circa 13,5 litri, che corrispondono a 13,5 kg del modello in immersione.

In prima battuta, questo corrisponde proprio al peso che tu stimi di ottenere.

 

Quindi, a grandi linee, per un corretto bilanciamento tu dovrai creare un volume interno vuoto (che genera spinta) che sul modello ha più o meno la stessa estensione che sul sommergibile vero: sono proprio le sezioni in giallo.

Non è un volume piccolo, ma ce la puoi fare. Sarà però necessario disporre questo volume in modo diverso, vedi le mie NOTE (*) più sotto.

_________

 

Adesso, consentimi qualche ulteriore valutazione per puro piacere “ingegneristico” (Se vuoi, saltale a piè pari)

Il sommergibile vero ha un dislocamento:

- in superficie 1333 t

- in immersione 1659 t

Il fattore di riduzione in scala è 1/50, quindi i volumi e i pesi diminuiranno con il cubo di questa quantità. Risulta:

Fattore di scala per i volumi = 1/(50x50x50) = 1 / 125000

che poi diventa = 1/125 x 1/1000 = 1/125 se esprimiamo il peso del modello in kg anziché in tonnellate.

Per un modello rigorosamente in scala, risulterebbe quindi un peso in immersione pari a:

= 1659/125 = 13,2 kg.

Che è veramente molto simile al peso di quanto realizzerai e, ovviamente, è allineato con una distribuzione di volumi pieni e volumi vuoti che si rifà al sommergibile reale (vedi sopra), per un totale di circa 13 litri.

 

Quindi, la fatica che farai a bilanciare il modello sarà ripagata dalla soddisfazione di avere realizzato un modello perfettamente in scala anche per quanto riguarda il dislocamento, e che quindi dovrebbe comportarsi in maniera molto realistica e con un’inerzia nelle manovre che riproduce il sommergibile vero…

_________

 

(*) NOTE sulla disposizione dei volumi stagni e che generano spinta:

Sicuramente per creare sul modello tutto il volume giallo non seguirai lo schema a cilindri che ho disegnato, ma lo disporrai diversamente. Questo per due motivi:

 

1) tu sfrutterai tutte le piccole intercapedini fra le ordinate, dove potrai inserire polistirolo o poliuretano, quindi non sei affatto legato alla forma cilindrica, ma dovrai sfruttare ogni possibile interstizio. Fra l’altro, se il wtc è di 5 litri, ti restano ben otto litri di polistirolo da disporre, che non sono affatto pochi. Quindi, per esempio, io prenderei in considerazione di riempire completamente le controcarene, che hanno un buon volume, e altri spazi importanti.

 

2) contrariamente al sommergibile vero, sul modello non devi assolutamente creare volumi vuoti al di sopra della linea di galleggiamento.

Infatti, ogni litro di polistirolo che metti al di sopra del galleggiamento significa 1 kg di spinta perso quando devi fare emergere il modello, ossia un aumento di 1 litro del volume richiesto per la cassa di immersione (che immediatamente diventa troppo difficile da realizzare perché troppo grossa).

Quindi, sposta i volumi che ti danno spinta al di sotto della linea di galleggiamento, ma cerca di non sfruttare le posizioni troppo in basso perché altrimenti abbasseresti troppo il centro di spinta, con il rischio di farlo finire sotto al baricentro ed avere un modello instabile, che galleggia sbandato o addirittura si capovolge.

 

Come vedi, non è semplice.

Otto litri di polistirolo sono tanti da farci stare; ad occhio, confrontando il volume giallo, dovrai riempire il 50-60% del volume che hai a disposizione, e per giunta dovrai mettere il polistirolo solo nelle posizioni corrette, mai sopra al galleggiamento ma neanche troppo in basso.

Però sono fiducioso.

Oltretutto, in aggiunta al sottoscritto, sono sicuro che altri Comandanti siamo disponibili a darti validi consigli in merito.

Quindi non demordere: oltre ad uno stupendo modello come esecuzione statica, sono sicuro che ne farai anche un buon modello navigante.

 

Ora ti saluto. Buon lavoro e a presto.

 

Ocean’s

 

 

______

 

Rettifica: solo ora mi sono accorto che il post di Totiano, di cui avevo preso solo la prima figura, ne riporta anche altre con la compartimentazione interna completa :s68:

Va bè, poco male: la forma dello scafo resistente assomiglia a quella ipotizzata da me, quindi quanto ho scritto sopra continua a valere...

Modificato da Ocean's One
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caro ocean' s hai fatto un lavoro eccezionale ti ringrazio molto e ne terrò sicuramente conto sia dei dati, che delle specifiche che mi hai fornito, mi dispiace solo di non aver chiesto prima qualche consiglio avrei sicuramente potuto impostare l' interno in maniera completamente diversa. Il problema comunque rimane prevalentemente nella zona poppiera in quanto le centine non permettono di usare wtc e quindi l' unica strada praticabile è l' utilizzo del polistirolo. A tal fine ho approntato un' attrezzo che sfrutta un filo riscaldato per poterlo sagomare

 

dscf2325c.jpg

 

utilizzando due sagome come dime si riescono ad ottenere dei pezzi abbastanza fedeli all' interno dello scafo

 

dscf2328d.jpg

 

dscf2329n.jpg

 

queste sono le immagini della poppa prima e dopo l' inserimento del polistirolo

 

dscf2331c.jpg

 

dscf2336g.jpg

 

si vedono tre parti di cui quella centrale impostata e le due laterali finite con un foglio di abs da 2 mm.

 

la parte centrale non ha molte possibilità di riempimento sono comunque riuscito a tenere tutta la lunghezza del wtc che è 65 cm.

 

dscf2334vs.jpg

 

dscf2337r.jpg

 

mentre per la zona di prua adotterò sicuramente un' altro wtc da 6,5 cm. di diametro per una lunghezza di 20 cm. (di più non ci stà)

nel quale pensavo di inserire due pacchi di 7 batterie da 1,2 volts da 1600 mAh per meglio bilanciare i pesi della poppa, l' unico problema è che dovrò tenerli separati collegandoli insieme solo con i cavi elettrici, può andare ?

 

dscf2338x.jpg

 

in questa maniera dovrei arrivare con i due wtc a una spinta di 5,66 kg, ho anche rivisto i pesi del modello che potrebbero, il condizionale è d' obbligo, contrarsi a 9- 9,5 kg ce la farà a stare a galla ?

Penso che in questa fase dovrebbe essere dimensionata anche la cassa di immersione a questo proposito che consigli mi puoi dare ?

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Carissimo,

 

il lavoro eccezionale lo stai facendo tu, non io!

Infatti, di fronte ad un'oretta di mio lavoro, quante ne sono già andate delle tue, per realizzare questa meraviglia?

 

Adesso mi sono reso conto meglio degli spazi disponibili per il bilanciamento.

Ti consiglio ancora una volta di sfruttare fino all'ultimo cm3 disponibile (anche di fianco al wtc principale, per esempio, non ci sta un po' di polistirolo?). Poi, so che ci terrai aggiornati, e tutti noi potremo darti qualche consiglio su come guadagnare la maggiore spinta idrostatica possibile.

Intanto, ti dico solo una cosa: per galleggiare, non sono possibili sconti sulla spinta idrostatica necessaria.

Serve un bilanciamento rigoroso.

Se hai 9,5 kg di peso totale, ti servono assolutamente 9,5 litri di volume totale per avere anche solo un assetto neutro. Se poi vuoi galleggiare con una parte emersa che sia fedele all'originale, dovrai aggiungere un altro litro almeno.

Purtroppo le leggi della fisica non consentono eccezioni.

________

 

Invece, ti posso dire già qualcosa sul dimensionamento della cassa di immersione.

Il suo volume deve essere in grado di far emergere una percentuale del volume totale pari a quella che viene detta "riserva di spinta" (e qui, sui valori tipici di riserva di spinta dei sommergibili della 2GM so che molti miei colleghi potrebbero venirti incontro). In pratica, se per esempio sul modello il dislocamento in immersione è di 10 kg e il volume che vuoi fare emergere è di 1 litro totale, la riserva di spinta necessaria è pari al 10%.

La cassa di immersione va dimensionata un po' più grande, perchè devi anche poter raggiungere un assetto leggermente negativo (non serve tantissimo, ma un po' sì).

Per esempio, nel caso di cui sopra potresti pensare di avere una cassa di immersione di 1,2 litri totali, dei quali cui il riempimento del primo litro servirà per passare dal galleggiamento ad assetto neutro, e gli ultimi 200 cc serviranno per acquisire 200 grammi di assetto negativo nei casi in cui ciò ti sia necessario.

I numeri che scrivo non sono del tutto casuali.

In effetti, di solito l'80-85% del volume totale della cassa di immersione viene usato per acquistare assetto positivo, mentre solo il rimanente 15-20% serve per avere un assetto "pesante" ed immergersi più velocemente. Tutto ciò, per evidenti ragioni di sicurezza che fanno privilegiare il galleggiamento, nonchè per motivi estetici per i quali i modelli della 2GM devono galleggiare abbastanza alti sull'acqua.

 

A questo punto, la chiave di tutto sta nel misurare il volume emerso in condizioni di galleggiamento.

Noto questo valore, la cassa di immersione va dimensionata un poco più grande, aggiungendo quel 20% che consente anche di raggiungere assetti negativi e non solo neutri.

Bene, come si misura il volume emerso, fino alla linea di galleggiamento?

Io suggerisco un sistema del genere, con una grande vasca che tracima da un piccolo foro in un contenitore graduato. Immergendo la parte del modello che normalmente sta fuori dall'acqua, il volume dell'acqua tracimata corrisponde appunto al volume delle parti emerse.

Poi, moltiplicalo per 1,2 e trovi il volume della cassa di immersione che ti serve.

 

volumeemerso.png

 

 

 

Fra l'altro, se costruisci una vasca del genere poi la potrai usare anche per misurare il volume totale del modello, immergendolo completamente.

Questo ti farà capire quanti litri di polistirolo hai messo e di quanti ne avrai ancora bisogno (però per farlo dovrai già avere un wtc stagno, quindi questa seconda fase lasciala per dopo...)

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Terrò sicuramente conto di quello che mi hai spiegato. E anche se in questi giorni non potrò lavorare sul modello causa vacanze con la famiglia al mio rientro i passi successivi saranno completare il riempimento per quanto possibile con il polistirolo, poi la formazione dei tappi dei due wtc ed infine provare ad immergere il tutto in qualche vasca di fortuna. Aggiornerò gli stati di avanzamento lavori man mano che questi progrediranno, anche perchè non credo che sarei riuscito nell' impresa senza i consigli che mi stanno arrivando e di questo ne sarò sicuramente grato anche a tutti quelli che vorranno partecipare per i lavori futuri.

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  • 3 weeks later...

sono passate due settimane dalle ultime foto ma, a parte le vacanze, i momenti liberi ci sono voluti tutti per fare i tappi di chiusura dei wtc e per sagomare il polistirolo sulle forme dello scafo, il lavoro è un po' artigianale ma l' importante è che gli spazi liberi sono stati occupati tutti. Ho un solo rammarico, quello di aver utilizzato il poliuretano per gli ingombri di prua, non so se ho fatto bene perchè il materiale è molto poroso e non vorrei che una volta immerso in acqua questo assorbisse oltre misura vanificando il volume occupato, comunque sabato prossimo farò la prima prova per vedere se lo scafo riesce a stare a galla così saprò se il tutto funziona ...speriamo bene. di seguito le foto del risultato

 

dscf2348m.jpg

 

dscf2347l.jpg

 

dscf2349r.jpg

 

dscf2350k.jpg

 

dscf2351i.jpg

 

gli spazi liberi di poppa servono per l' alloggiamento del riduttore, e dell' eventuale motore motore che non ho ancora deciso se lasciarlo in acqua o inserirlo dentro al wtc, cosa ne pensate ?

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ciao Gpez, ilpoliuretano non assorbe liquidi, vai tranquillo. Per la prua, perchè non provi con il poliuretano espanso che si utilizza per posare gli infissi? sempre che a prua tu non abbia componenti amovibili o delicati, perchè il poliuretano poi te li bloccherebbe.

comunque, è un piacere seguire i tuoi lavori!

ciao Luca

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.......motore che non ho ancora deciso se lasciarlo in acqua o inserirlo dentro al wtc, cosa ne pensate ?

 

Il motore in acqua?

Credo che se non lo rendi stagno avrai seri problemi.

La prima volta protrebbe anche funzinare (per i vecchi motori a spazzole), ma poi con ruggine e ossido come la metti?

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Vi giro alcune risposte che mi sono state inviate con due mail speditemi da Paolo Saccenti, modellista di un gruppo di Milano ai quesiti che avevo richiesto a proposito delle scelte inerenti al sottomarino:

"

E’ vero il Gato di Aldo Bellemo ha i motori fuori dallo scafo stagno. A me non piace moltissimo questa soluzione perché prima o poi l’isolamento degli avvolgimenti potrebbe cedere. Esistono nella tecnica i motori sommersi, ma il materiale isolante non è quello tradizionale. L’unica cosa che al momento può essere messa in sicurezza a bagno sono i servi, la Hitec ha commercializzato dallo scorso inverno dei servi stagni. Cercali da Safalero nel web.

I condensatori non servono sui brushless perché non c’è il collettore né le spazzole che sono quelle che creano scintille.  Se proprio vuoi usarli a bagno ti consiglio di dare una bella spruzzata di CRC o WD40 tutte le volte che li usi. "

 

 

Seconda considerazione nel caso questa soluzione fosse accettabile che tipo di amperaggio e voltaggio o potenza dovrebbe avere per gestire in sicurezza i pesi e le masse sopra descritte?

 

"

Hai provato a far girare il mio programmino per il dimensionamento delle eliche e del motore? Lo puoi scaricare gratis dal nostro sito. Funziona però per i motori in cc. Prova a usarlo se hai bisogno di chiarimenti scrivi pure. Ti allego un esempio del mio Akula. "

 

 

Terza considerazione riguarda le batterie e nel caso specifico di che tipo, la quantità dei pacchi, e come collegarle al sistema, se arrivassero anche degli schizzi per i collegamenti sarebbero sicuramente bene accetti. 

 

"

Io ho usato per miei smg delle batterie al piombo, ma potresti usare delle LIPO. La tensione è 7,4 V. Lo schema di collegamento dipende dal tipo di ricevente (4,8 V oppure 7,2 ?) e dal regolatore di giri del motore che intendi usare (con interruttore ? Bec? ). Hai già comprato qualcosa? Sul nostro sito trovi lo schema dell’interruttore magnetico che è consigliabile.

 

Seconda mail ricevuta ......

 

"

Sono iscritto anch'io a Betasom, ma essendo pochissimo pratico di social network, non mi ci sono mai dedicato seriamente. Anzi ti chiedo di far sapere che esistiamo, il mio obbiettivo è di creare un gruppo assiduo di sommergibilisti come quello che ho avuto il piacere  di incontrare lo scorso week end a Gossau in Svizzera. Quando ho detto loro che vorrei fare qualcosa del genere a Milano mi hanno assicurato la loro presenza. Il mio progetto sarebbe di fare un meeting all'anno aggiungendo Milano a Neulenghbach (Vienna) e Gossau (Zurigo) un anno a turno. Magari, ma per fare questo dovrebbe esistere un gruppo di Italiani di almeno una decina di persone, per ora la mia lista comprende 25 contatti, ma a Lecco non siamo mai stati più di cinque o sei.  

 

Veniamo a tuoi quesiti:

 

Io ho esperienza di motori elettrici in corrente continua, non ho mai provato ad usare i brushless. Esistono molti motori in commercio, ti consiglierei di sceglierne uno, in base al mio programma per esempio, e fare il riduttore su due assi, io eviiterei i due motori indipendenti, a meno che questa scelta non sia obbligata da ragioni di spazio. La tenuta è semplicissima, basta riempire di grasso o vaselina l'intercapedine tra l'asse e il fodero. E' più che sufficiente per non far entrare nemmeno una goccia. Chiaramente il grasso va ripristinato ogni tanto per mezzo di un ingrassatore con la valvoletta a sfera. Io mi sono sempre fatto gli assi da solo usando un elettrodo sa saldatura di inox come asse e come fodero un tubo di ottone due diametri superiore. Sai che i tubi di ottone hanno il diemetro esterno uguale al diametro interno del successivo, cioè li puoi infilare tutti uno dentro l'altro. I cuscinetti sono due pezzettini di tubo di ottone di diametro interno uguale al diametro esterno dell'asse e lunghezza pari ad un diametro dell'asse. I due pezzettini sono saldati al fodero facendoli leggermente sporgere. A 1/3 della lunghezza verso lo scafo  si può saldare l'ingrassatore.

 

La tua radio va più che bene. Il minimo di canali che servono per un smg è 3: uno per il timone di direzione, uno per quelli di profiondità ed uno per il motore. Ne serve un quarto per la pompa se fai l'immersione statica.

per applicare il programma a due eliche semplicemente fai come se fosse un solo asse e poi trovi il diametro delle eliche dividendo per radice quadrata di due, ovvero moltiplichi per 0,707. Il passo però dovrebbe restare circa lo stesso.

 

Attenzione alle batterie io non scenderei sotto i 3000 mA/h. "

 

Il sito in questione è "www.nonsolovele.com" dove si discute prevalentemente di barche a vela radiocomandate con però una sezione dedicata ai sottomarini, entrando nell' area "tecniche" troverete il programmino in questione e altri consigli interessanti

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ciao gpez,

non per fare il pignolo...ma questo consiglio

 

"La tenuta è semplicissima, basta riempire di grasso o vaselina l'intercapedine tra l'asse e il fodero. E' più che sufficiente per non far entrare nemmeno una goccia. Chiaramente il grasso va ripristinato ogni tanto per mezzo di un ingrassatore con la valvoletta a sfera. Io mi sono sempre fatto gli assi da solo usando un elettrodo sa saldatura di inox come asse e come fodero un tubo di ottone due diametri superiore. Sai che i tubi di ottone hanno il diemetro esterno uguale al diametro interno del successivo, cioè li puoi infilare tutti uno dentro l'altro. I cuscinetti sono due pezzettini di tubo di ottone di diametro interno uguale al diametro esterno dell'asse e lunghezza pari ad un diametro dell'asse. I due pezzettini sono saldati al fodero facendoli leggermente sporgere. A 1/3 della lunghezza verso lo scafo si può saldare l'ingrassatore."

 

forse è riferito alle bronzine, le assi su cuscinetti sono ben diverse, più complesse e difficili da realizzare, ma ovviamente ripagano in precisione,durata ed efficienza.

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Cosa intendi per assi su cuscinetti ? Puoi spiegarmelo meglio eventualmente anche con qualche schizzo, le difficoltá non mi spaventano se poi i risultati sono migliori. Tieni presente che il passaggio dell' eventuale albero da rendere stagno sará uno solo in quanto lo sdoppiamento degli alberi eliche avviene nel riduttore che comunque è fuori dal wtc. Prima della risposta ricevuta pensavo che la tenuta tra l' albero e la guaina di contenimento dovesse essere ottenuta con delle guarnizioni cosa che mi ha sempre lasciato perplesso per l' alto numero di giri dell' albero stesso, fra l ' altro era per quello che avevo pensato di posizionare il motore esternamente (soluzione che permetterebbe anche di allineare il motore agli assi una volta per tutte senza doverlo smotarebogni volta che si apre il wtc) Accetto volentieri ogni tipo di consiglio attorno a questo problema.

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beh non ho un disegno mah....è semplice, utilizzare degli assi su cuscinetti, (specialmente se di tipo impermeabile, SKS ne ha diversi a catalogo) avendo l'accortezza di lavorare con tolleranze bassissime, permette, una volta ingrassato l'astuccio porta asse-elica di stare al riparo da infiltrazioni. io nei miei modelli uso assi elica generalmente di diametro 3 o 4mm,in acciao inox o acciaio cementato, queste sono supportate dalle ogive in bronzo (non ottone attenzione)e sono l'elemento di supporto in mare, mentre prima che l'asse entri nel suo fodero, che è l'elemento vincolato allo scafo, viene supportata da una bronzina di forma ogivale (ovviamente io mi riferisco ai miei modelli RMI in 1/72!!) ora viene il bello, dietro questa bronzina, trovano posto 2 cuscinetti,io uso gli SKS,opportunamente distanziati e vincolati da seger, dietro di questi, ed interposti tra loro ho realizzato un tappo in teflon, autolubrificante ad alta densità ed alta velocità di lavoro. alle sue spalle ci sarebbe l'astuccio vuoto, ma io questo vuoto lo colmo con grasso siliconico bianco, quello usato sui motori marini (quello "appiccicoso"...) poi si ripetono un tappo in teflon, e i due cuscinetti. ne occorrono due perchè prima di tutto i miei assi sono lunghi anche 60cm, se non oltre e questo mi permette di smorzare le eventuali vibrazioni. Per l'accoppiamento io uso i giunti cardanici Graupner a doppio snodo.

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oggi finalmente ho potuto provare il galleggiamento del sottomarino vi posto di seguito le immagini

 

dscf2395d.jpg

 

dscf2396h.jpg

 

dscf2398n.jpg

 

come si vede con 8,5 kg c' è ancora una buona riserva di spinta, manca circa un centimetro e mezzo alla linea d' acqua definitiva e questo mi conforta molto in quanto mi permetterà di gestire i prossimi lavori senza l' assillo del peso finale, anche se, con il conforto dell' ennesimo conteggio, dovrei riuscire a mantenere il peso provato, con la conseguente possibilità di gestire meglio l' assetto del sottomarino che in questo momento pecca un pò di stabilità laterale come si vede nella foto seguente. (dovrò distribuire meglio i pesi interni).

 

dscf2399fp.jpg

 

Dopo la mano di fondo a tutto l' interno, ho potuto verificare che il poliuretano e il polistirolo non hanno assorbito un filo d' acqua, così che anche questa mia preoccupazione si è rivelata, come del resto fatto notare da corazzata_littorio, infondata.

Ho approfittato della pausa " asciugatura " per tornire i perni di blocco della fiancata laterale

 

dscf2401z.jpg

 

e montarli nella loro sede definitiva così che la prossima settimana potrò rifinire le giunture esterne dello scafo

 

dscf2402.jpg

 

dscf2403d.jpg

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Complimenti, Gpez. Il galleggiamento sembra buono e la spinta idrostatica è elevata: il polistirolo che hai messo fa bene il suo lavoro.

Fra l'altro, la spinta idrostatica effettiva potrebbe essere anche relativamente maggiore degli 8,5 kg che hai rilevato, visto che dalle foto sembra che nella prova i wtc non fossero completamente immersi.

Quindi, portandoli a completa immersione (ovvero con lo scafo alla corretta linea di galleggiamento) magari immergerai un ulteriore litro di volume, guadagnando un altro chiletto di spinta o anche di più.

 

Se vuoi capirlo esattamente, per la prossima prova in acqua puoi applicare progressivamente della zavorra esterna, finchè la linea di galleggiamento non sarà quella corretta, pesando poi il tutto per ottenere il vero peso in emersione da tenere come obiettivo di progetto.

Spero che questo risultato ti dia un margine sia sufficientemente elevato. Così potrai posizionare un po' di zavorra in chiglia, per aumentare la stabilità, e potrai anche continuare con le stupende esecuzioni metalliche a cui ci hai abituato.

 

Ciao, e continua così! Siamo tutti curiosi...

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il passo successivo è la saldatura dei rinforzi verticali per ottenere quello che è rappresentato nella foto

 

dscf1803q.jpg

 

:s20: :s20: :s20:

 

oltre i complimenti dovuti per l'opera eccezzionale, una curiosità storica in merito alla foto di cui sopra con le eliche "incatenate" :s12: dove hai reperito la foto o hai qualche dato in più della stessa?

 

magico_8°/88

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Scusami skipjack per l' imprecisione e anche per l' ignoranza (che differenza c' è), ti volevo anche chiedere informazioni sulla discussione relativa al sonar a scansione laterale, conosco un piccolo Archimede che con l' elettronica pasticcia in maniera molto professionale se mi giri il manuale di costruzione a cui fai riferimento posso provare a chiedere se è in grado di fabbricarlo (per il costo del suddetto visto che lo hai acquistato posso anche collaborare), fra l' altro sono un subacqueo anch' io, ho incominciato 40 anni fa anche se attualmente " ho appeso le bombole al chiodo " però il tuo sogno di trovare un relitto mi ha sempre affascinato e continua ancora ad affascinarmi.

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Scusami skipjack per l' imprecisione e anche per l' ignoranza (che differenza c' è?)...
Ciao gpez rinnovo i miei complimenti per il lavoro che stai facendo ed ancora di più la costanza!!

Non ti devi scusare ed ancora meno con me, ma sarai d'accordo che su un forum navale spesso d'esempio per i "neofiti" si debba essere precisi!

 

Comunque nel gergo tecnico i termini sottomarino e sommergibile individuano due differenti tipologie di unità. La distinzione esiste anche in altre lingue: ad esempio in inglese ci sono i termini Submarine e Submersible, in tedesco U-Boot e Tauchboot. Va però detto che nella nomenclatura navale angloamericana si parla esclusivamente di "Submarine", eventualmente abbreviato in "Sub", mentre in quella tedesca di "U-Boot", abbreviazione di "Unterseeboot", non avendo gli altri termini alcun utilizzo in ambito nautico.

Tecnicamente il termine sommergibile si riferisce alle unità che hanno prestazioni in immersione (in particolare velocità e manovrabilità) inferiori rispetto a quelle in emersione: concepiti prevalentemente per l'impiego in superficie, mantengono la possibilità di immergersi all'occorrenza, per periodi di tempo limitati.

Invece, il termine sottomarino si riferisce alle unità progettate per navigare e combattere prevalentemente in immersione. In termini ingegneristici, la differenza è nella diversa forma dello scafo, più navale per il primo e più affusolata e cilindrica (a "sigaro") per il secondo, e soprattutto nella diversa percentuale di riserva di spinta, relativamente alta per un sommergibile (intorno al 30-35%), piuttosto esigua per un sottomarino (circa il 10-15%). Alla categoria dei sommergibili appartengono quasi tutte le unità progettate fino alla fine della seconda guerra mondiale, quasi sempre dotate di armamento cannoniero sul ponte per poter ingaggiare a cannonate le unità mercantili disarmate o leggermente armate, risparmiando così i preziosi siluri

 

ti volevo anche chiedere informazioni sulla discussione relativa al sonar a scansione laterale...
Si acquistai tempo fa il manuale pensando di costruirmi il sonar a scansione laterale, sono progettista elettronico e non avevo nessun problema per la costruzione. Analizzando i vari schemi scoprii diverse incongruenze fra lo schema elettrico e circuiti stampati...un progetto molto impreciso...tanto che dopo alcune richieste di chiarimenti vari sono stato rimborsato dal progettista venditore per gli stampati che a detta sua andavano riprogettati e che ciò avrebbe richiesto molto tempo (ma ha mai funzionato?). Ciò mi ha fatto desistire dalla costruzione e acquistarne uno da collegare ad un pc e con tecnologia chirp.

Posso sempre fare delle fotocopie della documentazione originale che a loro volta sono già delle fotocopie...ma ne sconsiglio la realizzazione.

 

Cordialità :s03:

Skipjack

Modificato da SKIPJACK
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una curiosità storica in merito alla foto di cui sopra con le eliche "incatenate" :s12: dove hai reperito la foto o hai qualche dato in più della stessa?

 

Che sia stata incatenata per essere rimossa o rimessa a posto? Forse in sede di demolizione visto che lo scafo appare sporco, manca una parte dello scafo esterno ed in caso di lavori normali sarebbe comunque strano incatenare un'elica così, senza mettere protezioni ai bordi delle pale che rischiano di rovinarsi...

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