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malaparte

Francesco Baracca -ta-pum

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Ieri sera stavo "ravanando" un po' sul sito del Museo Baracca di Lugo, dove spero di potermi fermare venendo a Ravenna il 5 ottobre.

Ho trovato che il celebre Balilla Pratella ha dedicato a Baracca due composizioni. Ascoltate un po' la seconda, la "Cantata" (ci mette un po' a caricare, almeno col mio PC):

http://www.museobaracca.it/mito/mito/index.htm

 

Be', direi che è assolutamente riconoscibile!!! Così stamattina, dato che sono curiosa come una scimmia e tendo ad impicciarmi di cose di cui non m'intendo affatto, come la musica e... i sommergibili :s02: ho dato un'occhiata in Biblioteca...Ho trovato alcune curiosità:

 

- in "Canti della Grande Guerra" di Virgilio Savona (qullo del Quartetto Cetra!) e Michele Straniero (che perfino io so che è considerato il maggiore storico della canzone popolare italiana...), Garzanti, 1981, si annota che Ta-pum, come suono onomatopeico, risale a un vacchio canto dei minatori durante i lavori di scavo della galleria ferroviaria del San Gottardo, tra 1872 e 1880.

 

- nelle stesso testo si cita un nota di S. Boldini al disco "Maledetti la guerra e i ministri", Duo di Piadena, disco Cetra; secondo Boldini, Ta-Pum risulta elencato al n.10 dei "Dischi ritenuti contrari all'ordine nazionale" in una circolare del 1929 distribuita alle prefetture, con il titolo di "Canzone dell'Ortigara". A parere di Boldini, questa censura sarebbe dovuta al fatto che sull'attacco dell'Ortigara del giugno 1917 "corsero voci" e "dubbi atroci" sulla fedeltà e il coraggio degli Alpini.

( A mio modesto parere, la censura semmai può essere dovuta al fatto che è una canzone di una malinconia impressionante che rievoca uno dei più assurdi massacri di quella guerra....)

 

- Francesco Balilla Pratella è ricordato comunemente come musicista futurista, ma è stato anche (forse soprattutto) un appassionato raccoglitore di musiche e canti popolari di Romagna. Fin dai primi del Novecento, li raccoglieva da mondine, scarriolanti e contadini, e li trascriveva, ovviamente elaborandoli, ma così salvandoli. Ho trovato effettivamente , in un fascicolo del 1929, un elenco di "Cante Romagnole" di Pratella "per coro, su poesie dialettali con versione ritmica in italiano"; tra queste cante c'è anche citata la "Canzone di Baracca". Ne deduco che probabilmente Pratella ha preso un canto già diffuso e ne ha steso e curato lo spartito.

 

- D'altra parte, da buon futurista stravedeva per l'aviazione. La sua prima figlia si chiamava Ala, e tra le sue più lunghe composizioni c'è un "Aviatore Dro", Poema tragico in tre atti, 1920.

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Brava...interessanti notizie. Non conoscevo l'origine della nota canzone.

Senti, mi faresti sapere qualche cosa di più in merito al museo Baracca, così cerco di andarci prima o dopo il raduno. Grazie.

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il museo è bello anche se fatto all'antica (solo teche espositive). posso ricordarvi che dopo il vespucci il raduno prevede trasferimento a Lugo?

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Ieri sera stavo "ravanando" un po' sul sito del Museo Baracca di Lugo, dove spero di potermi fermare venendo a Ravenna il 5 ottobre.

Ho trovato che il celebre Balilla Pratella ha dedicato a Baracca due composizioni. Ascoltate un po' la seconda, la "Cantata" (ci mette un po' a caricare, almeno col mio PC):

http://www.museobaracca.it/mito/mito/index.htm

 

Io ieri sera ho aspettato un quarto d'ora, ma sul mio computer non è partito di peso...

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