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La Signora Dei Mari


Visitatore seicolpi

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Visitatore seicolpi

Signore e signori,

vi presento la nave più grande di tutti i tempi:

la petroliera norvegese "Knock Nevis"

 

Alcuni dati tecnici:

Classe: ULCC (Ultra Large Crude Oil Carrier)

Costruttore: Sumitomo Heavy Industries, Ltd., Oppama Shipyard (Giappone)

Motore: 2 Sumito Stal-Laval AP steam 2 Turbine 2 stage reduction gear, 50.000 PS by 85 RPM

Lunghezza: 458.45 metri

Larghezza: 68.86 metri

Pescaggio: 24.61 metri

Dislocamento: DWT: 564,763 t

Velocità: 13-15 nodi

Eliche: 1 elica pentapala da 9 metri di diametro

Equipaggio: 40 persone

Nomi della nave: Seawise Giant, Happy Giant, Jahre Viking, Knock Nevis

Cisterne: 12 centrali, 30 laterali

Nazionalità: norvegese

Anno di costruzione: 1975

Entrata in servizio: 1979

Note: non può attraversare il Canale di Suez, il Canale di Panama e la Manica

 

 

Storia:

La nave fu costruita nel cantiere navale della Sumitomo Corporation ad Oppama, Giappone, come commissione di una società armatrice greca, fallita prima del completamento dei lavori.

La nave venne poi acquistata da un armatore cinese che decise di aumentarne la lunghezza per incrementare la capacità di carico di 87.000 tonnelate, battezzandola "Seawise giant".

Inizialmente operò in Medio Oriente e Stati Uniti d'America; dal 1986, durante la guerra tra Iran e Iraq la Seawise fu usata in Iran come nave magazzino. Nel 1986 la nave fu colpita da aerei iracheni mentre attraversava lo Stretto di Hormuz.

 

Dopo l'attacco

iraqiairattackjf9.th.jpg

onfirezt9.th.jpg

 

Al termine della guerra, alla fine del 1989 venne acquistata da una società norvegese, la "KPS Kang". La nave fu riparata dalla Keppel Shipyard a Singapore e fu rinominata "Happy Giant".

Nel 1991, prima che le riparazioni fossero completate, l'Happy Giant venne acquistata dalla compagnia norvegese Jørgen Jahre e la nave fu ribattezzata "Jahre Viking". Nello stesso anno riprese servizio.

Nella seconda metà degli anni 90, l'armatore norvegese Fred Olsen, amministratore generale della società First Olsen Tankers, acquistò la maggioranza della KPS.

Nel marzo del 2004 la nave fu inviata al porto Dubai e lì venne classificata come FSO (floating storage and offloading unit); nell'occasione le venne cambiato il nome in "Knock Nevis".

Attualmente la "Knock Nevis" è in servizio presso il giacimento petrolifero di Al Shaheen nelle acque del Qatar.

 

Curiosità:

Durante un controllo un ispettore

- camminerebbe per oltre 10 km

- ispezionare oltre 300.000 km2 di acciaio (1500 campi da tennis)

- ispezionare 1200 km di saldature (distanza Copenaghen - Parigi)

 

Piani di costruzione

blueprintstj2.th.jpg

 

All'ormeggio a Dubai

knockhk7.th.jpg

dubaidockyy9.th.jpg

 

Nave scarica...

knocknevisoq6.th.jpg

 

... e a pieno carico

knocknevisly7.th.jpg

Una differenza di pescaggio notevole.

 

Alcune tabelle per rendersi conto delle dimensioni della Knock Nevis

10958754524ji2.th.gif

149461102414d13859cdi6.th.jpg

comparisonknockneviswitxf4.th.png

426pxbateauxcomparaisonmm0.th.png

 

Video:

http://it.youtube.com/watch?v=hdSD8sF6bQU

http://it.youtube.com/watch?v=MSG2tE-gKVU

http://it.youtube.com/watch?v=MH-URAJtyPI

 

Fonti:

- http://www.globalsecurity.org/military/sys...iking-specs.htm

- http://members.tripod.com/jahre_viking/id8.html

- http://blog.yachtandsail.it/post/255/la-pi...e-mai-costruita

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  • 2 weeks later...
Visitatore seicolpi
Immaginate farci una casetta lì sopra? Ci vorrebbe un'impresa di pulizie per tenerla in ordine ma credo che ne varrebbe la pena!!!

Più che una casetta direi una mega villa galleggiante: vista mare, ampi spazi aperti, aria fresca e pulita, sana vita da marinaio e quando ti stufi del panorama, basta levare l'ancora e navigare verso nuovi lidi. Cosa vuoi di più dalla vita?

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aria fresca e pulita

 

Ehm, veramente le petroliere hanno durante tutta la loro vita un odore particolare che non si leverà mai, tutto a bordo ne è impregnato. Penso giusto fuori dall'aletta di plancia con un buon vento e con una forte immaginazione si possa respirare aria veramente pulita!

 

Per il resto, ottimo lavoro seicolpi! Ho "comandato" la Jahre Viking sul simulatore Virtual Sailor, mai vista nave più imponente! Ho letto che impiega diverse centinaia di metri per cominciare a risponde al timone!

Modificato da Makarov
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Visitatore seicolpi
Ehm, veramente le petroliere hanno durante tutta la loro vita un odore particolare che non si leverà mai, tutto a bordo ne è impregnato. Penso giusto fuori dall'aletta di plancia con un buon vento e con una forte immaginazione si possa respirare aria veramente pulita!

 

 

Si lo so che le petroliere non hanno un buon odore, sono stato per diverso tempo sulle gasiere e, nonostante il loro sia un odore meno forte, anche li un po' di puzza c'era. Comunque la mia era una battuta per dire che c'è aria fresca "di mare" :s01:

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A parte che ogni nave ha il suo profumo...ma come le donne sempre piacevole, almeno per me.

Davvero impressionante le dimensioni di questa enorme scatola da scarpe.

Mi immagino quando prende mare che effetto elastico deve avere la sua struttura.

 

Mai come in questo caso è vera l'espressione di intolleranza verso qualcuno "...vai a farti un giro a prora..."

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  • 8 months later...

Buona giornata a tutti, mi sono imbattuto nel vostro forum per caso facendo ricerche sul web e ho subito capito che avrebbe fatto al caso mio.

Mi spiego meglio, sono uno scrittore milanese che sta scrivendo un racconto (già venduto a una certa casa editrice milanese :s03: ) dove nel prologo compare la sopracitata Signora Dei Mari - appunto la Knock Nevis - o per lo meno una sua sorella appena più grande di mia invenzione.

La mia richiesta è questa e vi prego di scatenare la vostra fantasia professionale se avrete il tempo e la voglia di rispondere, in caso una nave di quelle dimensioni si trovasse a dover affrontare una disastrosa situazione di emergenza collisione o comunque di doversi allontanare in tutta fretta da un tratto di mare angusto e MOLTO trafficato, quali sarebbero gli ordini impartiti nell'immediato dal comandante? Come avverrebbe l'attuazione dei suddetti lungo la catena di comando?

Parlo di ordini quasi disperati senza una vera e propria speranza di successo, parlo di scappare a gambe levate da qualcosa di molto pericoloso con tutti i serbatoi stracolmi di greggio.

 

Se avrete la compiacenza di rispondere numerosi ve ne sarò molto grato.

Saluti a tutti e complimenti ancora per l'ottimo spazio.

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Visitatore Marcuzzo

In parte posso risponderti io.

In caso di collisione il C.te della nave meno danneggiata ha l'obbligo (codice internazionale di navigazione docet) di prestare assistenza o soccorso (assistenza: quando chi la chiede può fare qualcosa; soccorso: quando chi lo chiede non può fare nulla) alla nave meno danneggiata; quindi mettere le scialuppe in mare per il recupero dei naugfraghi; allertare la locale guardia costiera o il servizio di soccorso internazionale se ci si trova in acque internazionali il quale provederà a comunicare la situazione alla guardia costiera più vicina; verificare i danni subiti nella zona d'impatto; contenimento della fuoriuscita del carico in mare (se trattasi di una petroliera); tenere pronti i dispositivi antincendio in caso di necessità; chiedere eventualmente aiuto alle navi in transito nella zona.

Con una buona fantasia, tenendo conto di quanto sopra riportato (molto brevemente) si può inscenare un episodio di serio pericolo.

Questo

può darti l'idea di un soccorso ad una petroliera che ha colliso contro una portacontainer i quali utilizzano i moduli antincendio (i cannoni).

 

Per quanto concerne gli ordini impartiti possono essere diversi, e particolari in base alla situazione che hai descritto, ma non essendo (purtroppo e per ora) un marittimo di professione lascio la risposta ai più esperti.

 

Spero di esserti stato utile. :s02:

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Visitatore seicolpi

Sono stato anticipato dal buon Marcuzzo.

Quanto detto da lui va bene per gli ordini post-incidente. Se vuoi sviluppare anche l'incidente puoi seguire quanto sto per dirti.

Io ancora non sono comandante (sono ancora uno studente privatista), ma qualcosina la possiamo tirare fuori.

Iniziamo a valutare la situazione. Una nave di quelle dimensioni avrà una bassa velocità, soprattutto a pieno carico diciamo sui 10 nodi circa, ma soprattutto avrà un periodo di risposta molto lungo (in quanto tempo e distanza si comincerà a sentire l'effetto del timone...).

Se vuoi fare qualcosa di abbastanza attinente la realtà avremmo bisogno di sapere alcune cose. Puoi dare un quadro generale della situazione cinematica di come vuoi la collisione, così da poter provare a far sviluppare l'evento secondo le regole internazionali per prevenire gli abbordi in mare.

Nel caso di un tratto di mare particolarmente trafficato ci sono diversi fattori da tenere in considerazione: luogo, profondità, spazi di manovra, presenza di zone limitate al traffico, se sono presenti linee di separazione traffico (qui sto cominciando ad andare un po' sullo specifico e non so se tu conosca tutto quello che sto dicendo), vicinanza dalla costa...

In caso di cattivo tempo valuteremo le condizioni meteo, la posizione della nave, la rotta che potremmo seguire...

 

Adesso servirebbe solo sapere come vorresti che si svolgessero gli eventi.

In questo modo ne approfitto e mi mantengo allenato per l'anno prossimo

Modificato da seicolpi
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Fantastico.

Allora vediamo di andare più sul preciso.

L'ambientazione è stretto di Hormuz diciamo a largo dell'Oman nel tratto più pericoloso, (le ipotetiche sono necessarie dato che sto DAVVERO scrivendo in questi giorni il prologo del racconto), considerate la petroliera affiancata da vicinissimo da un incrociatore americano armato di tutto punto.

Ora quanto sto per dire forse potrà far storcere il naso agli addetti di settore come siete voi, ma considerate che il racconto è un action thriller con forti connotazioni fantascientifiche.

Dunque, l'incrociatore che potrebbe essere un classe Ticonderoga o simili successive subisce un pesante attacco informatico perdendo completamente il controllo dei sistemi d'arma.

Il capitano della nave americana chiama il comandante della petroliera e le parole sono più o meno "andate via di lì più in fretta che potete, temo che tra poco la mia nave scatenerà l'inferno".

Quale sarebbe la reazione del comandante della Nevis?

Quali potrebbero essere le PAROLE dettate dall'addestramento di un poveraccio capitato in casino del genere?

:s12:

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Visitatore seicolpi

Io opterei per speronare l'incrociatore :s03: Con una nave grande come la Knock Nevis per l'incrociatore non la vedo bene. Marina Mercantile 1 Marina Militare 0 :s03:

Comunque tornando a noi, credo che la cosa più opportuna in questo senso sia questa: la petroliera, essendo una nave commerciale, non cambia rotta se non in caso di estrema necessità (meteo avverse...) ma soprattutto prima che si porti in nuova rotta e abbia una "distanza di sicurezza" ci vorrebbero parecchie ore pertanto sarebbe più conveniente che fosse la nave da guerra ad allontanarsi poiché è più veloce e maneggevole.

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Visitatore Marcuzzo

Un incrociatore che naviga vicinissimo ad una petroliera come il Knock Nevis è un pò irreale in quanto è forte il rischio di collisione. Tale situazione la si potrebbe modificare in "distanza ravvicinata" come se il Ticonderoga stesse scortando il Nevis a scopo cautelativo contro eventuali attacchi da parte di pirati visto che il mare d'Oman è zona a rischio. Tieni conto che la nave di scorta, di solito, si tiene ad una distanza minima di sicurezza di 200 mt ca., considerando che si parla della Nevis, per il libro, la si potrebbe portare serenamente a 300, del resto la vicinanza è irrilevante quando si parla di una nave da guerra.

 

Per la perdita del controllo dei sistemi d'arma si potrebbe ipotizzare una talpa a bordo dato che i sistemi sono rindondanti (cioè doppi o tripli), per i quali occorrerebbe l'intervento umano diretto per un sabotaggio rivolto ad un controllo delle armi in remoto via satellite, ma non di più, in quanto non è possibile pilotare una nave dall'esterno; già per i sistemi d'arma siamo in fantasia.

 

In caso di comunicazione di allontanamento per alto rischio di pericolo il Comandante del Nevis darebbe ordine di modificare o invertire la rotta dando le opportune comunicazioni via radio, ma questo ai fini del romanzo sarebbe insufficiente. Si può ipotizzare una zona di basso fondale dove la petroliera sarebbe condizionata dalla propria immersione oppure, meglio ancora, all'infiltrazione a bordo di un paio di terroristi mimetizzati tra l'euipaggio (del resto a bordo delle petroliere non ci sono molte persone) i quali avrebbero il compito di creare avarie o di prendere il controllo della nave (cosa molto realistica) allo scopo di farla esplodere od altro.

Questa situazione sarebbe già molto interessante in quanto ci sarebbero molti spunti per far evolvere la situazione.

 

Almeno questa è la mia idea. :s02:

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Visitatore seicolpi
Tieni conto che la nave di scorta, di solito, si tiene ad una distanza minima di sicurezza di 200 mt ca., considerando che si parla della Nevis, per il libro, la si potrebbe portare serenamente a 300, del resto la vicinanza è irrilevante quando si parla di una nave da guerra.

Considerando che la nave è una petroliera e porta merce pericolosa dovrei sentire il grandammiraglio riguardo la distanza minima di sicurezza per navi con suddetto tipo di merce, il problema è che è fuori zona comunicazioni.

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Ok Marcuzzo, molto esaustivo e preciso.

Per quanto riguarda le distanze a mio parere 300mt è un dato accettabilissimo considerati gli ordini di grandezza, il pattugliamento di scorta era esattamente quello a cui avevo pensato.

Avevo pensato inoltre ad un intervento umano diretto ridotto all'osso, ma mi confermi che i sistemi di sicurezza per i comandi di una nave del genere implicano comunque sabotatori a bordo.

Lo scopo di tutta la faccenda è far saltare la petroliera con le armi di bordo dell'incrociatore, suppongo un attacco missilistico.

E poi una bella colonna di fumo visibile dai satelliti.

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Visitatore Marcuzzo
Lo scopo di tutta la faccenda è far saltare la petroliera con le armi di bordo dell'incrociatore, suppongo un attacco missilistico.

E poi una bella colonna di fumo visibile dai satelliti.

 

La cosa è fantasiosa ma fattibile. Ipotizza che chi è dietro al sabotaggio abbia una conoscenza decente dei sistemi d'arma USA il quale, con qlc stratagemma e grazie alla collaborazione di un complice, riesce a gestire i sistemi d'arma di bordo tramite un trojan molto evoluto e quindi all'insaputa dello stato maggiore. Potrebbe colpire la petroliera in diversi modi ma un missile è scenicamente più efficace. Un'idea per l'attacco potrebbe essere l'utilizzo di un Tomahawk come missile (dimensioni 6.40 mt quindi accettabili) gestito dal sistema di puntamento radar.

Alla fine il sabotatore, con metodi ancora da stabilire, potrebbe anche dirigere l'incrociatore sulla petroliera in fiamme.

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Alla fine il sabotatore, con metodi ancora da stabilire, potrebbe anche dirigere l'incrociatore sulla petroliera in fiamme.

 

Questa mi piace, come mi piace l'idea del Tom e ovviamente il Trojan.

Dato che ci siamo ti faccio ancora due domande poi la smetto (e mi metto a scrivere che è meglio :s03: ), secondo te sarebbe possibile prendere l'INTERO controllo del sistema AEGIS nelle modalità che abbiamo stabilito?

E poi, quali sarebbero le esatte parole del comandante della petroliera in termini di comandi verbali e del capitano dell'incrociatore, in caso decidessero di allontanarsi in tutta fretta (ok la nave da guerra molto più in fretta)?

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Visitatore seicolpi

Mi limito ai dialoghi della mercantile. Ovviamente le frasi dipendono molto dal comandante, dal suo carattere e dalla posizione della nave, comunque grossomodo il comandante ordinerà una nuova rotta e aumenterà la macchina.

Comandante: "Macchine avanti a tutta forza!" (non è molto tecnico ma è quello che di solito si dice in questi casi) "Manovrare per 3-0-0" (esempio).

Il nocchiere, marinaio o chiunque sia al timone in quel momento ripeterà ad alta voce esattamente quanto ordinato dal comandante. Niente signorsì, sissignore, agli ordini, ecc... Ovviamente il tono del comandante non dovrà in alcun modo essere allarmato, dovrà essere il più calmo possibile.

Poi presumo ordinerà al Primo Ufficiale di coperta di approntare gli equipaggiamenti per un abbandono nave. Condisci il tutto con qualche improprio verso la nave militare, sai, è usanza (ora mi bannano :s43: )

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Visitatore Marcuzzo
secondo te sarebbe possibile prendere l'INTERO controllo del sistema AEGIS nelle modalità che abbiamo stabilito?

 

Si, se a bordo c'è un autentico genio e con un pò di fantasia (del resto è un romanzo) ritengo sia possibile prendere il controllo del sistema AEGIS, quindi vai tranquillo.

Non dimenticare che chi comanda a bordo si chiama "comandante" e non "capitano" :s02:

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Visitatore Marcuzzo
Ok, concludo e ringrazio, siete stati gentilissimi e molto celeri.

La promessa ovvia, quando il tutto sarà su carta sarete prontamente avvisati.

:s20:

 

A disposizione!!! :s02:

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