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Checkpoint Pasta - Chi Se Lo Ricorda Più?


caringello

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La battaglia del pastificio, talvolta chiamata anche battaglia del CheckPoint Pasta, venne combattuta dagli Italiani a Mogadiscio in Somalia.

Il 2 luglio 1993, durante l'operazione denominata "Canguro 12" decisa dal Comando ITALFOR, forze italiane divise in due colonne meccanizzate effettuarono un rastrellamento alla ricerca di armi del quartiere Haliwaa, a nord di Mogadiscio, verso vari obiettivi vicini all'ex Pastificio distrutto, vicino al quale era stato costituito un posto di blocco denominato appunto Pasta. Secondo alcune ricostruzioni il vero scopo dell'operazione doveva essere la cattura di Aidid, ma nessuna conferma ufficiale è mai stata data dalle autorità italiane.

 

Il Rastrellamento

Le due colonne, rispettivamente Alfa e Bravo, provenivano la prima dalla zona del Porto Vecchio di Mogadiscio e la seconda dalla città di Balad, altro importante presidio italiano durante la missione situato a circa venti km da Mogadiscio. Terminata l'operazione di rastrellamento, le due colonne ripresero la via del ritorno. In seguito a gravi disordini scoppiati nella zona, con larga partecipazione da parte della popolazione locale a cui erano mischiati cecchini, la situazione precipitò al punto da rendere necessario richiedere rinforzi da parte della colonna Bravo, che si trovava in prossimità del Pastificio lungo la via Imperiale.

 

L'Imboscata

Alcuni mezzi blindati italiani VCC-1, fermatisi di fronte a barricate erette dai somali, vennero immobilizzati con razzi anticarro mentre le strade circostanti venivano bloccate con altre barricate da parte dei miliziani somali; in uno di questi, colpito alla gamba dal razzo, morì il parà Pasquale Baccaro, mentre altri due membri dell'equipaggio rimasero feriti. Venne deciso quindi l'intervento di soccorso della colonna Alfa, quasi arrivata alla base, dotata di carri M60 e blindo pesanti Centauro con cannoni da 105mm, che però non avevano l'autorizzazione ad usare per il rischio di colpire i civili, e l'ulteriore appoggio di elicotteri Mangusta ed AB-205; gli equipaggi dei blindati, non potendo usare i cannoni, cercarono di proteggere gli altri veicoli ed i compagni feriti con le mitragliatrici, mentre si tentava di rimettere in moto uno dei veicoli immobilizzati e gli uomini appiedati rastrellarono le vicinanze; durante questa azione venne colpito a morte il sergente incursore Stefano Paolicchi.

 

Solo in due occasioni venne utilizzato l'armamento pesante: un numero non precisato di M60 aprì il fuoco contro dei container che servivano da scudo ai miliziani provocando grandi perdite, e un elicottero da attacco Mangusta colpì con un razzo da 81 mm un veicolo italiano catturato dai somali, mandandolo in pezzi. Questo, tra le altre cose, può essere considerato come il battesimo del fuoco di questo mezzo.

 

Tra gli uomini della colonna di soccorso, il sottotenente Andrea Millevoi, capo di una colonna di blindo Centauro, venne colpito da un cecchino mentre si sporgeva dal suo mezzo per dirigere il fuoco della mitragliera da 12,7 mm; l'arrivo dei nuovi mezzi corazzati permise ai soldati sotto il fuoco di sganciarsi, con miliziani che sparavano dalla folla vociante facendosi scudo di donne e bambini.

 

Il Bilancio

 

 

Il conto di questa giornata di combattimenti in quella che doveva essere una missione di pace fu di tre caduti:

 

vi furono inoltre 36 feriti da parte italiana ed un numero imprecisato di miliziani e civili somali morti o feriti. Tra i feriti, l'allora sottotenente Gianfranco Paglia, paracadutista, che durante l'azione fu colpito da tre pallottole mentre cercava di portare in salvo l'equipaggio di uno dei blindati immobilizzati. Gianfranco Paglia, cui è stata conferita la medaglia d'oro al valor militare per l'azione compiuta, pur avendo perso l'uso delle gambe, è rimasto in servizio.

 

Data la vastità e la organizzazione della reazione da parte dei miliziani, sono state fatte nel quadro di una analisi approfondita supposizioni relative ad una imboscata orchestrata in seguito ad una fuga di notizie, nata all'esterno del contingente italiano; nessun riscontro ufficiale è disponibile a quella che rimane una illazione, per quanto credibile.

 

http://it.youtube.com/watch?v=Lh6q2LYH9ok

 

http://it.youtube.com/watch?v=fo5A2i2LHnQ&...feature=related

 

http://it.youtube.com/watch?v=d4S169BFRts&...feature=related

 

http://it.youtube.com/watch?v=ZiEAOlZruwE&...feature=related

 

http://it.youtube.com/watch?v=UlmhfGqS1AI&...feature=related

 

http://it.youtube.com/watch?v=qfNKbko2fNs&...feature=related

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...dopo aver chiesto invano, via radio e su su per la catena di comando, l'autorizzazione da Roma (!!!)

 

Sulla questione spefifica ci fu qualche commento i un post mesi fa ... Ricorda da vicini la faccenda dei francesi dell'Aeroporto di Sarajevo che dovevano chiedere autorizzazione a un funzionario ONU a New York prima di procedere col fuoco di controbatteria ... Grazie Caringello di aver ricordato quello scontro e i nostri caduti, non appena avrò un po' di tempo guarderò i filmati. I civili se non ricordo male però furono usati di proposito come schermo dai nostri avversari.

Sulla regole e gestione ONU continuo e preferisco non commentare ...

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Sulla regole e gestione ONU continuo e preferisco non commentare ...

E' quel che dico anch'io, certa politica in Italia ha creduto che senza il mandato dell'ONU, un soldato sia automaticamente trasformato in un dispensatore di morte al servizio di una causa sbagliata. Questo non è un forum di politica ma certamente non avrete tardato a capire di quale "parte" politica stia parlando. Nessuno ricorda mai di come le missioni col casco blu vadano spesso fallite proprio per la loro eccessiva multilarelità e per la catena di comando esasperatamente lunga ed articolata. Nell'82 a Beirut, col casco bianco, abbiamo fatto un signor lavorone lo stesso... L'ONU la prese proprio da noi l'idea di dipingere di bianco i carri...

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...dopo aver chiesto invano, via radio e su su per la catena di comando, l'autorizzazione da Roma (!!!)

A questo riguardo se vedete i filmati, c'è la risposta a questa e tante altre domande. A parlare sono proprio i comandanti di quell'operazione e il Generale che comandava l'intero contingente.

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Io mi ricordo perfettamente di quello scontro, dei caduti e dei feriti come il Capitano Gianfranco Paglia di cui ho avuto l'onore di stringergli la mano durante le celebrazioni della festa della Brigata Folgore a Siena qualche anno fa.

Poi, forse non tutti lo sanno, ma la MDVM Paglia è stato marinaio di leva.

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L'ho visto ieri sera. Mi è sembrato davvero un buon documentario. Interessanti i filmati ed il racconto dei protagonisti, utili le mappe. Grazie per averlo segnalato.

 

Sulla regole e gestione ONU continuo e preferisco non commentare ...

 

E' meglio che segua il tuo esempio....

 

E' quel che dico anch'io, certa politica in Italia ha creduto che senza il mandato dell'ONU, un soldato sia automaticamente trasformato in un dispensatore di morte al servizio di una causa sbagliata. Questo non è un forum di politica ma certamente non avrete tardato a capire di quale "parte" politica stia parlando. Nessuno ricorda mai di come le missioni col casco blu vadano spesso fallite proprio per la loro eccessiva multilarelità e per la catena di comando esasperatamente lunga ed articolata. Nell'82 a Beirut, col casco bianco, abbiamo fatto un signor lavorone lo stesso... L'ONU la prese proprio da noi l'idea di dipingere di bianco i carri...

 

Hai ragione, ma ci sono altri fattori da considerare. La missione ONU in Somalia era la prima missione di peace keeping in cui fosse autorizzato l'uso della forza, in più non era disponibile alcun punto di riferimento dal punto di vista amministrativo, giudiziario e politico: ci si muoveva, in un inedito contesto urbano, in mezzo alla completa anarchia. Se qualcosa può essere rimproverato a Loi ed al contigente italiano è proprio un troppo limitato ricorso alle armi....

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  • 2 weeks later...

Ho guardato con simpatia e interesse il documentario su History Channel! Soprattutto, perchè c'erano anche soldati di leva! Cosi', per empatia, ho provato ad immaginare ad essere lì....

Aldilà della paura dei combattimenti, credo che sarei rimasto profondamente deluso, perchè quella missione non ha risolto praticamente nulla. Le nazioni più avanzate ed evolute tecnicamente e militarmente non sono riuscite a portare alla ragione bande e clan contrapposti. A cosa serve avere armi delle più potenti e precise, forze d'elite, se poi tutto rimane esattamente come prima!??!! L'unica cosa che le forze ONU sono riuscite a fare è aver dato da mangiare ai tanti ridotti alla fame! Opera meritoria, certo, visto che le varie bande si contendevano i viveri ONU, sparando anche sugli inermi!!!

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  • 7 years later...
  • 1 year later...

preso da https://robertotollini.blogspot.it/2017/07/somalia-check-pasta-dagli-occhi-di-un.html

 

SOMALIA, CHECK- POINT PASTA

VISTO DAGLI OCCHI DI UN ERETICO, QUELLI DI SUA MITEZZA CHE, A VOLTE, SI SCORDA DI ESSERE TALE...

SOMALIA, I NOSTRI SOLDATI TUTTI BRAVI... TUTTI EROICI... E TUTTI OBBEDIENTI... ANCHE AGLI ORDINI ASSURDI... O MEGLIO AI "NON ORDINI"... CHE SEMPRE ASSURDI SONO ... REGOLE DI INGAGGIO ASSURDE... TUTTO ASSURDO... ASSURDO ANCHE IL MANCATO ORDINE DI FAR INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE LE ARMI PESANTI DEI CARRI ARMATI E DEGLI ELICOTTERI ITALIANI... AVREBBERO SALVATO VITE DI SOLDATI ITALIANI... MA I CIVILI SOMALI, QUELLI CHE SI ERANO RIVOLTATI, AVEVANO LA PRECEDENZA... SULLA VITA DEI NOSTRI SOLDATI... FORSE...

TUTTI OBBEDIENTI I NOSTRI SOLDATI AGLI ORDINI... HANNO USATO SOLO LE ARMI LEGGERE... MENO ALCUNI CHE, DI INIZIATIVA CIOE' SENZA ORDINE DI APRIRE IL FUOCO, FECERO SENTIRE IL ROMBO DEL CANNONE... CHISSA' CHE COSA A LORO SUCCESSE DOPO LA BATTAGLIA DEL CHECK POINT PASTA... GUAI A NON RISPETTARE LE REGOLE DI INGAGGIO... IL GENERALE LE AVEVA SPIEGATE BENE...
SANGUINOSA LA BATTAGLIA... QUELLA MIRABILMENTE DIRETTA DAL GENERALE LOI, L'EX ELEGANTONE DELL'ESERCITO ITALIANO... QUELLO CHE NON DIEDE L'ORDINE DI SPARARE CON I CANNONI... TEMPESTIVAMENTE... I CIVILI SOMALI AVEVANO LA PRIORITA'... DA COMPRENDERE, LE FAMOSE REGOLE DI INGAGGIO... GIUSTIFICATO... LE OPERAZIONI DI PACE... CON LA GENTE CHE TI SPARA ADDOSSO ... ORDINE CHE PERO' E' ARRIVATO DOPO... PER LA RITIRATA... MA ANCHE QUI C'ERANO I CIVILI DI PRIMA... BOH!... PRIMA NON GLI SI POTEVA SPARARE ADDOSSO... E DOPO SI... MISTERI DELLA MENTE DEI NAPOLEONI DI TURNO...

SE I CARRI ARMATI, I CENTAURO E GLI ELICOTTERI ARMATI FOSSERO STATI USATI SIN DALL'INIZIO, LE LORO CANNONATE AVREBBERO SPAZZATO VIA I CECCHINI... E FORSE UN PO' DI MARMAGLIA CHE LANCIAVA PIETRE E SPARAVA PURE... I CECCHINI CHE, GRAZIE ALLO SCUDO OFFERTO DAI LANCIATORI DI PIETRE, AVEVANO UCCISO TRE NOSTRI SOLDATI E FERITO BEN 22...

UN CARRISTA ITALIANO ASPETTO' INVANO GLI ORDINI, QUELLI CHE ARRIVANO SEMPRE QUANDO NON OCCORRONO... DOPO... FORSE... E POI DI INIZIATIVA FECE FUOCO...
COSI FECE IL PILOTA DI UN ELICOTTERO... ANCHE LUI ASPETTÒ GLI ORDINI...
QUELLI CHE ARRIVANO SEMPRE IN RITARDO... SOLO PER LE RITIRATE... ALLORA DIVENTA FUOCO GIUSTIFICATO...

QUELLO CHE E' SUCCESSO E' STATO MIRABILMENTE RACCONTATO DALL'ELEGANTE GENERALE , QUELLO COL FOULARD BIANCO, CHE COMANDAVA IL CONTINGENTE E CHE FU RIPORTATO DAL GIORNALE LA REPUBBLICA:
"La sassaiola continuava, avremmo dovuto reagire pesantemente, ma il nostro lavoro praticamente era finito. Decisi che l'operazione Canguro poteva terminare. Presi una decisione che come al solito era ispirata al nostro concetto di peacekeeping: noi eravamo in Somalia per difendere gli aiuti umanitari dagli assalti dei predoni, per difendere la popolazione dai banditi e per pacificare la situazione. Non per imporre a cannonate, contro la popolazione, il nostro volere, per quanto avessimo le migliori intenzioni".

AVETE BEN COMPRESO:
"AVREMMO DOVUTO REAGIRE PESANTEMENTE"... MA NON LO SI FECE... SI ASPETTAVANO ORDINI DA ROMA... SOTTO UNA TEMPESTA DI FUOCO... OLTRE UN'ORA SENZA ORDINI... UN VALIDO E CORAGGIOSO COMANDANTE AVREBBE ANTEPOSTO LA VITA E LA SICUREZZA DEI SUOI UOMINI ALLA PIGRIZIA ROMANA...
"NOI ERAVAMO IN SOMALIA PER DIFENDERE LA POPOLAZIONE"... CHE CI SPARAVA ADDOSSO E CI LANCIAVA PIETRE...
"... NON PER IMPORRE A CANNONATE, CONTRO LA POPOLAZIONE, IL NOSTRO VOLERE..."... PERO' DOPO LA BASTONATA SUBITA, SOLO DOPO, DOPO 3 MORTI E 22 FERITI, SI SPARO' COL CANNONE... MA SOLO PER RITIRARCI... BELLA GIUSTIFICAZIONE... E LA DIFESA DELLA POPOLAZIONE?... QUALCHE CONTRADDIZIONE... GIUSTIFICATE... IL PATHOS DEL RICORDO...

UNA PARTE DELLA POPOLAZIONE SOMALA CI SPARO' ADDOSSO... E GLI ITALIANI, SALVO POCHI CASI E DI INIZIATIVA, NON USARONO I CANNONI... SI FECERO AMMAZZARE... GLI ORDINI SONO ORDINI... ANCHE SE "AVREMMO DOVUTO REAGIRE PESANTEMENTE", PAROLE SANTE DEL GENERALE LOI...
MA SPARANDO CANNONATE AVREBBERO AMMAZZATO QUALCHE CIVILE ... E NON SI POTEVA, SEMPRE PER IL GENERALE LOI, LA SUA INTERVISTA A LA REPUBBLICA LO ATTESTA... ANCHE SE ERANO DEGLI ESAGITATI CHE TIRAVANO PIETRE E SPARAVANO... ED ERANO PRONTI A FARSI AMMAZZARE PER FARE DA SCUDO AL LORO CAPO, UN BANDITO DA STRADA DALL'ALTISONANTE TITOLO DI GENERALE...
VAI A CAPIRE CHI FRA I SOMALI TIRAVA SASSI E CHI SPARAVA... E QUANDO NON SI CAPISCE SI SPARA CON IL MASSIMO VOLUME DI FUOCO CONSENTITO DA CIO' CHE SI HA A DISPOSIZIONE, COMPRESO I CENTAURO CHE INVECE USARONO SOLO LE MITRAGLIATRICI...

ANCHE A MOGADISCIO MANCO' LA FORTUNA MA NON IL VALORE... E MANCARONO ORDINI CHIARI E TEMPESTIVI... QUELLI CHE ARRIVARONO DOPO... PER COPRIRE LA RITIRATA...
DOPO I FATTI DI SANGUE,COME AL SOLITO, SI DISTRIBUIRONO MEDAGLIE AL VALORE... NON TANTE... SICURAMENTE AI MORTI... ANCHE AL CORAGGIOSO GIANFRANCO PAGLIA CHE RESTO' PARALIZZATO E A GIANPIERO MONTI... AMBEDUE DECORATI, IL PAGLIA CON LA MEDAGLIA D'ORO ED IL MONTI CON QUELLA D'ARGENTO... E PERCHE' NON D'ORO?... MISTERI NELLA FEDE... IN CIO' CHE SCRISSE LOI NELLA MOTIVAZIONE...
E QUALCUNO AL VERTICE FECE CARRIERA... MERITATA... AVEVA DATO ORDINE DI NON APRIRE IL FUOCO CON I CARRI ARMATI SUBITO... PER SALVAGUARDARE I CIVILI SOMALI... GRANDE LOI!... DOPO SPARO'... MA FU COSTRETTO... LA FAMOSA RITIRATA... E FU PURE DECORATO... MERITATISSIMO CAVALLIERATO...

CONTINUA A PARLARE IL MITICO GENERALE CON IL BASCO GRANDE GRANDE:
"E la battaglia fu conclusa solo quando, utilizzando anche il fuoco dei carri, riuscimmo a rompere l'assedio".

-E SE L'ORDINE DI APRIRE IL FUOCO FOSSE STATO DATO PRIMA?...
GLI ITALIANI AVREBBERO POTUTO SGANCIARSI PIU' FACILMENTE E SICURAMENTE I CECCHINI
NON AVREBBERO AVUTO IL TEMPO DI SPARARE CON CURA...
-E DOPO QUANDO FINALMENTE LOI DETTE L'ORDINE, DURANTE LA RITIRATA, I CIVILI SOMALI ERANO SPARITI?...
ERANO SEMPRE LI... QUINDI QUALCOSA NON TORNA...

NELLA PRIMA FASE I NOSTRI RAGAZZI SONO STATI ATTACCATI FEROCEMENTE CON L'AIUTO DI PARTE DELLA POPOLAZIONE MA NON SI UTILIZZARONO LE ARMI PESANTI NE' DEI CARRI ARMATI, NE' DEI CENTAURO E NE' DEGLI ELICOTTERI... E SI HANNO LE PRIME PESANTI PERDITE... PERO' NON SI POTEVA SPARARE COL CANNONE PERCHE', SEMPRE PER LOI, PRIMA VENIVANO I CIVILI... SOMALI... ARMATI DI PIETRE... E KALASHNKOV...
E POI, SEMPRE IN PRESENZA DEI SOLITI CIVILI, DOPO AVER LASCIATO SUL CAMPO MORTI E FERITI, LOI ORDINA DI SPARARE CON I CANNONI... PER RITIRARSI...
O LOI HA SBAGLIATO PRIMA O HA SBAGLIATO POI... CERTO STA CHE SE L'ORDINE FOSSE ARRIVATO PRIMA SI SAREBBERO MINIMIZZATE LE PERDITE O FORSE NON CE NE SAREBBERO STATE...

MA ZETA ZETA NON HA FATTO LA SCUOLA DI GUERRA, LUI DI ALTE STRATEGIE, ANCHE UMANITARIE, NON CI CAPISCE NIENTE... PERO' ZETA ZETA, QUANDO FU IL MOMENTO A BEIRUTH, NON SI CHIESE CHI GLI SPARAVA ADDOSSO... E PERCHE'... APRI' SUBITO IL FUOCO... CON QUELLO CHE AVEVA, UN G3... SE AVESSE AVUTO UN CARRO ARMATO AVREBBE SPARATO COL SUO CANNONE... LA GUERRA E' GUERRA,TUTTO IL RESTO E' SOFISMA... E POLITICA... QUELLA A CUI CERTI GENERALI DEVONO SEMPRE RISPONDERE... A ROMA...

QUELLO CHE STUPISCE E' CHE NESSUN GIORNALISTA ABBIA CONDOTTO UNA INDAGINE SERIA... ABBIA CHIESTO AL CARRISTA PERCHE' AVEVA SPARATO DI INIZIATIVA... E SE ERANO ARRIVATI DEGLI ORDINI... ANCHE DI NON SPARARE...
SE DURANTE UNA BATTAGLIA NON ARRIVANO GLI ORDINI COSA COMPORTA?... SICURAMENTE QUALCOSA CHE TI FA FINIRE DAVANTI LA CORTE MARZIALE... I GIORNALISTI DOVEVANO APPURARE QUESTO... E POI LA MAGISTRATURA MILITARE AVREBBE DOVUTO FARE IL SUO DOVERE...
BISOGNAVA CHIEDERLO ANCHE AL PILOTA DELL'ELICOTTERO... ANCHE LUI SPARO'... DOPO...
IN TUTTI I CASI IN UNO STATO SERIO E DIGNITOSO ANDAVANO DECORATI ENTRAMBI... PER LA LORO LODEVOLE INIZIATIVA, ANCHE QUELLA DOPO DEL PILOTA... CHE SICURAMENTE HA SALVATO LE VITE DI ALTRI ITALIANI... IL BILANCIO DI PERDITE SAREBBE STATO PIU' PESANTE...
E POI?... E POI ANDAVA CHIESTO AL MITICO GENERALE PERCHE' AVEVA ASPETTATO CHE CI FOSSERO LE PRIME VITTIME PER FARE APRIRE IL FUOCO, QUELLO PESANTE ...

DALL'INTERVISTA RILASCIATA DAL GENERALE NON SI EVINCE NIENTE SE NON CERTE CONTRADDIZIONI... FORSE ERA EMOZIONATO... MA SICURAMENTE LOI HA AGITO BENE... AGISCONO TUTTI BENE CERTI GENERALI DEL DOPOGUERRA, DA BEIRUTH ALL'AFGHANISTAN... LE PROMOZIONI SUL CAMPO DELL' "ONORE" SONO UN DOVUTO... MERITATO... ED IL GENERALE BRUNO LOI FU DECORATO CAVALIERE DELL'ORDINE MILITARE D'ITALIA... UNA DECORAZIONE CHE SI DA A POCHI...
CAVALIERE DELLA REPUBBLICA PER NON AVER DATO L'ORDINE PRIMA O PER AVERLO DATO DOPO?... COMUNQUE TUTTO MERITATO... IL GENERALE BRUNO LOI UNA BELLA FIGURA DI GENERALE... LA SUA DECORAZIONE LO ATTESTA...
IL GENERALE LOI, IL GENERALE PIU' AMATO DAGLI ITALIANI... COSI TITOLAVA IL SETTIMANALE EPOCA... SICURAMENTE ANCHE DAI TRE MORTI... DAL CIELO... ERANO ANCHE LORO DEGLI ITALIANI PRIMA CHE CESSASSERO DI VEDERE IL PEGGIO... MA FU SOLO SFORTUNA...

SI ONORINO I SOLDATI ITALIANI MORTI E QUELLI VIVI... LO MERITANO... HANNO COMBATTUTO BENE... CON CORAGGIO... MANCO' LA FORTUNA... E FORSE MANCARONO GLI ORDINI...
IL RESTO SONO SOLO CHIACCHIERE E DISTINTIVO... QUELLO DELLA SCUOLA DI GUERRA?... O SCUOLA DI PACE... KEEPING... AD OGNI COSTO?...

http://www.repubblica.it/esteri/2013/07/05/news/somalia_anniversario_battaglia_check-point_pasta-62413996/

COSI PARLO' ZETA ZETA

PS

QUESTA ALLEGATA E' LA TESTIMONIANZA DI UN CARRISTA CHE APRI' IL FUOCO, IL MITE NON SA SE SIA VERA, SICURAMENTE E' VEROSIMILE:

Quando gli ordini me li do da solo...
Check Point Pasta, 2 luglio 1993, la battaglia impazza violentissima, spargendo il sangue innocente di tanti giovani ragazzi italiani.
L'assurda assenza di tempestive risposte alle urlanti richieste dei comandanti italiani, sta per trasformare una già drammatica giornata in una vera e propria carneficina.
All'interno di un carro armato M 60, il capocarro osserva sbalordito la radio.
Più avanti, sul fianco offeso della colonna di mezzi italiani, riesce a vedere che dal tetto di un container alcuni infami cecchini stanno martoriando, con una tempesta di colpi, il dispositivo italiano.
Il suo sguardo agitato ma risoluto, torna ora a guardare la radio...
Sapete che c'è?
Oggi gli ordini me li do da solo.

Fuoco!

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Non capisco appieno il senso dell'intervento di Sandrored.

Lo condivido ma non capisco le finalità che intende raggiungere.

Certo i militari italiani si ritrovarono (in quella come in moltissime altre missioni internazionali) nella stessa situazione dei militari subito dopo l'armistizio dell'otto settembre 1943.

Non sparare più agli alleati ma non sparare neppure agli ex alleati; in seguito si sarebbero dati ordini precisi che però mai sarebbero arrivati e questa confusione dei comandi ha sempre provocato danni, nel 1943 e poi in varie missioni del dopoguerra.

 

Ma i nostri ragazzi a Mogadiscio (secondo me) non attesero gli ordini che sarebbero dovuti arrivare da lontano; essi spararono, spararono e spararono; con i fucili, con le mitragliatrici e con i cannoni (forse anche con qualche altra cosa).

Si parla (giustamente) dei caduti e dei feriti italiani ma mai si riferisce che (probabilmente) i morti somali (miliziani, civili e bambini) sono stati tra settanta e ottanta e che i feriti furono centinaia.

Modificato da F21
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@Sandrored: l'intervento è inutilmente polemico e il fatto che l'hai copiato significa che lo condividi. Su betasom non sono gradite certe esternazioni, specie se riportate in maiuscolo che, forse non sai, sul web significa urlarle.

Lascio quindi il post non perché condiviso dalla base, tutt'altro, ma per dare evidenza di cosa evitare.

 

@F21: in effetti non condivido neanche le tue parole, peraltro assolutamente corrette nel modo di presentare il tuo pensiero, proprio come si confà a questo forum. I somali hanno attaccato una missione di pacificazione cercando lo scontro. Sono dispiaciuto per i civili, ma un miliziano che attacca sa cosa lo aspetta e sa anche che sta mettendo a rischio i civili nelle vicinanze. I nostri militari sono persone addestrate e sanno cosa sono le ROE: io non ho dubbi sul fatto che abbiano agito correttamente nel corso dell'attacco subito.

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Un'analisi pacata e ponderata dei fatti è stata pubblicata da Difesa on line: l'articolo è del 2 luglio 2015.

 

http://www.difesaonline.it/evidenza/approfondimenti/cronache-dal-check-point-pasta

Modificato da danilo43
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