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Il Malaspina A Betasom


malaspina

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Comandanti,

come promesso riassumo brevemente il mio viaggio in terra di Francia alla ricerca di siti inerenti la mia e la nostra passione.

 

Come prima tappa abbiamo iniziato dalla base u-boot di La Rochelle precisamente a La Pallice, dove siamo arrivati nella tarda mattinata, e dato che il bunker dei sommergibili, imponente e massiccio che spicca su tutto, si trova all'interno dell'area del porto commerciale non è visitabile,

 

 

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L'ingresso della zona commerciale del porto.

 

nonostante la mia richiesta ad un zelante portiere, che in alternativa mi invita ad andare a vedere le postazione di difesa antiaerea che si trovano dalla parte opposta della rada.

Cosa che abbiamo fatto, trovando alcune piazzole per armi antiaeree e un bunker trasformato in casa da mare, con tanto di camino realizzato forando con un carotiere la dura scorza di cemento.

 

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Notare i tubi di scarico dell'impianto di riscaldamento realizzato forando il cemento.

 

Quest’abitudine l’abbiamo poi riscontrata più volte in questa zona, a Le Verdon, addirittura una casa è stata costruita ridossata ad una costruzione militare in cemento armato e probabilmente utilizzato il suo spazio interno.

A La Rochelle abbiamo avuto la possibilità di visitare il suo museo marittimo che consiste anche nella visita di due unità mercantili: un motopesca d’altura e una nave metereologica il France 1.

Molto interessanti entrambe e ben curato il percorso, anche con ambientazione sonora molto efficace.

Non domi, riguardo il bunker u-boot, nel tardo pomeriggio ritorniamo a La Pallice con la speranza di poter trovare un punto da cui fotografare la struttura.

Ma grazie colpo d’'occhio e l'intraprendenza di Maridesigner, troviamo un accesso alla zona portuale da cui possiamo entrare a piedi...ma veniamo fermati quasi subito dal due persone che ci fanno notare che quella zona è vietata ai non addetti. Cerchiamo di trovare delle scuse, ma in nostro aiuto arriva una telefonata a quella persona, che visto anche il nostro armamento (Nikon D 70 e Nikon D 300) e compreso il motivo della nostra “invasione”, ci fa cenno di proseguire.

Arriviamo quindi nel piazzale antistante l'ingresso del bunker; istantanemente mi tornano alla mente le scene di U-96 quando esce da lì per partire per la lunga missione.

Scattiamo alcune foto e per non essere ulteriormente invasivi, usciamo da dalla zona vietata, comunque contenti dell'esperienza.

 

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Il bunker de La Pallice.

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Particolare della struttura.

 

La seconda tappa è diciamo quella più interessante ed emotiva: infatti siamo andati a Betasom ovvero al Bassin a Flòt di Bordeaux.

Ci dirigiamo lungo la Garonna in direzione di Bacalan, quando ad un certo punto la strada è interrotta da una chiusa...ci siamo! E' Betasom! Quante volte ho immaginato questo luogo, quante volte ho sognato di poterci venire e ora sono qui. L'emozione sale inarrestabile come la marea in questi luoghi.

Le chiuse sono proprio quelle che infinite volte si sono viste sulle foto, quando i nostri battelli vi entravano per andare all'ormeggio nel bacino a livello costante.

 

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Una delle due chiuse di accesso al Bassin a Flòt.

 

Scattiamo diverse foto, poi chiedo a Maridesigner se può andare a recuperare il nostro mezzo e raggiungermi sulla banchina della prima darsena. Mossa strategica per recuperare da un intenso principio di emozione che quella vista mi ha dato e che i miei impenetrabili Ray-Ban hanno fino a quel momento mascherato.

Non posso non pensare ai 32 battelli che si sono avvicendati in quelle acque, tra cui il Malaspina, ma soprattutto un pensiero riverente a tutti i marinai che partiti con baldanza e fiducia non sono ritornati in questa marroni e limacciose acque e che ora giacciono onorevolmente sul fondo dell'oceano racchiusi nei loro Scafi.

Purtroppo delle strutture che facevano da cornice alle darsene all'epoca di Betasom non esiste quasi più niente. Anzi la zona è stata quasi completamente riconvertita ad altre attività, tra cui anche un ristorante cinese realizzato su di un battello fluviale.

 

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Il lato sinistro della darsena, dove attraccavano i nostri battelli, sul lato opposto vi sono i due bacini di carenaggio (abbandonati attualmente).

 

 

 

 

Addirittura nella seconda darsena, dove spicca anche il bunker degli u-boot, vi si trovano alcune imbarcazioni di diversa provenienza e ora adattate a casa per alcune persone che vi hanno insediato la loro dimora.

Come accennato, nella seconda darsena spicca il bunker dei sommergibili della Kriesgmarine, oggi fruito in parte per allestimento di mostre, anche se alcuni suoi bacini vengono utilizzati per attività private.

 

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Il bunker della Kriesgmarine di Bordeaux.

 

 

La struttura, come le altre che ho visitato, appare tutt'ora in ottime condizioni, a parte uno “spicchio” portato via dall'esplosione di una bomba e che ha messo in luce la sua armatura in ferro.

Ci tratteniamo un bel po' nei dintorni guardando le darsene da infiniti punti di osservazione per ritrovare le immagini ormai familiari e viste e riviste dei nostri battelli li ormeggiati.

Prima di andare via non mi rimane che scendere una scaletta in banchina e riempire una bottiglia di quell'acqua torba che oltre sessanta anni fa bagnava i gloriosi scafi dei nostri sommergibili.

 

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Capo Malaspina intento nella raccolta di acqua dalla darsena.

 

Nel pomeriggio ci siamo recati lungo gli ottanta chilometri che separano Betasom dall’oceano, fino ad arrivare all’immenso estuario della Gironda e da li rivolgere un pensiero ai caduti del sommergibile Tarantini, che proprio poche miglia da quel punto fu silurato e affondato.

Si dice che nelle ore di bassa marea e in condizioni di limpidezza, lo scafo si possa vedere anche dalla superficie. Purtroppo mi è mancato il tempo, altrimenti avrei voluto contattare dei pescatori o uno dei tanti battelli che portano i turisti al famoso faro di Corduan per verificare questa notizia.

 

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Capo Malaspina rende simbolicamente omaggio ai caduti del Tarantini.

 

La terza tappa, quasi di routine, è stata Toulon, con la visita in battello dell'arsenale e delle unità lì dislocate.

Più compagnie di navigazione pubblicizano il giro della rada con vista sulle principali unità della Marine Nationale ed in partilare la Porte-Avions Charles De Gaulle...sembra che questa unità renda più agli armatori di questi battelli, visti gli acciacchi congeniti che la mettono spesso in condizioni di non essere operativa.

Giro interessante e redditizio dal punto di vista fotografico, visto che oltretutto che questo viene esortato dalla guida che illustra la visita.

 

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La P.A. De Gaulle vista di poppa al suo ormeggio.

 

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Le fregate antiaeree Cassard e Jean Bart.

 

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La nave da trasporto e sostegno Bouganville ai lavori.

Modificato da malaspina
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Semplicemente

ECCEZIONALE! :s20:

Penso che molti si accoderanno al sottoscritto per ringraziare Capo Malaspina per il suo "reportage": davvero eccezionale non soltanto per le immagini che ci hanno riportato indietro nel tempo, ma soprattutto per l'intensità e la nobiltà dei sentimenti che stanno alla base del suo "viaggio nel ricordo".

 

Grazie, Moreno! :s67:

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Ecco un Comandante degno della Base! :s20: :s20:

 

Complimenti vivissimi, Malspina! hai realizzato il sogno di molti noi!

 

Peccato che, eccetto quella dei bunker di la Pallice, non possa vedere le foto, ma con il tuo rapporto è come esserci!

 

... Se del caso ti rendo edotto che c'è anche un po' di "rosicatura"! :s03: :s20:

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Visitatore luciano pietri

Grazie davvero!!!! Ci avete tenuto un pò sulle spine però poi siamo stati ampiamente ripagati. Grazie!!!

Dobbiamo ammettere che Malaspina e Maridesigner quando fanno qualcosa lo fanno bene. Bravi. :s20: :s20: :s20:

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Semplicemente

ECCEZIONALE! :s20:

Penso che molti si accoderanno al sottoscritto per ringraziare Capo Malaspina per il suo "reportage": davvero eccezionale non soltanto per le immagini che ci hanno riportato indietro nel tempo, ma soprattutto per l'intensità e la nobiltà dei sentimenti che stanno alla base del suo "viaggio nel ricordo".

 

Grazie, Moreno! :s67:

 

Sottoscrivo con un grazie al nostro Capo Malaspina e a Maridesigner!

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Ancora qualche foto:

 

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Capo Malaspina scruta la Gironda nella speranza di vedere spumeggianti baffi d'acqua mossi da un nostro sommergibile in uscita verso l'Oceano.

 

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Lato sinistro del bunker di Bordeaux, utilizzato nel dopoguerra da una ditta metallurgica. La porta che si vede era l'ingresso di questa attività, come recita la scritta sopra la porta.

 

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Foto eseguita inserendo l'obbiettivo all'interno di un foro nella porta metallica sopracitata. Si notino le originali numerazioni dei bacini.

 

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Capo Malaspina insieme a Silviò, si incamminano verso la recinsione dei bacini di carenaggio di Betasom.

Il signore di Bordeaux ha lavorato per oltre 20 anni nelle strutture delle darsene, non si ricordava della base perchè da piccolo abitava in altra città, ma conosceva molto bene la storia dei nostri sommergibili.

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Particolare delle chiuse per l'accesso dalla Garonna ai bacini a livello costante.

 

 

 

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Stazione telemetrica fortificata all'estuario della Gironda. Nei pressi c'è solo un bunker per cannone, poi è tutto un susseguirsi di dune di sabbbia. Secondo me alcune postazioni sono state ricorperte dalla sabbia, sarebbe strano che una postazione telemetrica asservisse solo un arma, specie in un posto sensibile come quello.

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Visitatore ERICH TOPP U-552

....tutti voi avete già compreso di che GRANDE PERSONA si tratti "Capo" Malaspina....!!

 

....fin dall'inizio,quando iniziammo a sentirci (ancora prima di incontrarci di persona) con Moreno...."percepii" cosa caratterizzava la personalità di questo GRAND'UOMO....l'indiscutibile "SPESSORE UMANO" !!....con il tempo si è "materializzato" ciò che a suo tempo sentii,ed oggi ne ha dato ulteriore conferma con il suo "rapporto di missione" insieme ad Irene (è proprio vero che come dice il detto : "Dio li fa e poi gli appaia"....che gran bella coppia !! :s15: )....!!

 

....cha altro aggiungere se non....

 

....GRAZIE PER LE "NUOVE EMOZIONI" ragazzi !!.... :s20: :s20: :s20:

 

 

 

:s67: Mau

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  • 2 weeks later...

I francesi ricordano solo quello che è francese! Non c'è il minimo accenno a quello che furono quei luoghi, ne italiani, ne tedeschi. Anche se parlando con le persone del luogo, la memoria di quella nostra base è ancora chiara.

 

Ufficialmente viene solo citata la base sous marines, in riferimento al bunker della Kriesgmarine ma sensa riferimenti ulteriori.

 

Quella bitta non è un cannone, ma solo una bitta di quelle dimensioni.

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