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Classe Glauco (1932)


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Sommergibili classe " Glauco " (2°)

 

ClasseGlaucoIIIsommergibiliItaliani19631024.jpg
da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti

 

Caratteristiche generali della classe "Glauco" (2°):

Tipo: Sommergibile di grande crociera (poi "Oceanici")

Dislocamento:
- in superficie: 1.055,00 t
- in immersione: 1.325,00 t
Dimensioni:
- Lunghezza: 73,00 m
- Larghezza: 7,20 m
- Immersione: 5,30 m
Apparato motore superficie: 2 motori Diesel FIAT, 2 eliche
- Potenza: 3.000 cv
- Velocità max. in superficie: 17,1 nodi
- Autonomia in superficie: 2.825 miglia a 17 nodi - 9.670 miglia a 8,0 nodi (in sovraccarico)
Apparato motore immersione: 2 motori elettrici di propulsione CRDA
- Potenza: 1.100 cv
- Velocità max: 8,0 nodi
- Autonomia in immersione: 8 miglia a 8,0 nodi - 110 miglia a 3 nodi
Armamento:
- 4 tls AV da 533 mm, 6 siluri da 533 mm
- 4 tls AD da 533 mm, 6 siluri da 533 mm
- 2 cannoni da 100/47 mm (300 colpi per i cannoni)
- 2 mitragliatrici 13.2 singole (3.000 proiettili)
Equipaggio: 7 ufficiali, 50 tra sottufficiali e marinai
Profondità di collaudo: 100 m

 

ClasseGlaucoIIvistaesternaSommergibiliitalianifrale2GM-19901024.jpg
da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali" di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

Unità della classe "Glauco" (2°):

Regio sommergibile GLAUCO (2°)
Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone
Impostazione: 12.10.1932, Varo: 05.01.1935, Consegna: 20.09.1935, Affondato: 27 giugno 1941, Radiazione: 18.10.1946

Regio sommergibile OTARIA (2°)
Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone
Impostazione: 19.11.1932, Varo: 20.03.1935, Consegna: 20.10.1935, Radiazione: 01.02.1948

 

ClasseGlaucoIIcompartimentazioneSommergibiliitalianifrale2GM-19901024.jpg
da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali" di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

Generalità di classe
La Classe "Glauco" è l'evoluzione in battelli oceanici dei battelli classe "Squalo" elaborati dal generale del genio navale Bernardis. Si rivelarono veramente validi, robusti, manovrieri e equilibrati in tutte le loro componenti che erano allo stato dell'arte dell'epoca.
Del tipo a semplice scafo con doppifondi centrali, al centro vi erano applicate due controcarene per circa un terzo della lunghezza. L'interno era suddiviso in sette compartimenti con 2 delle 6 paratie stagne di tipo ondulato con colonna centrale di fuoriuscita (sistema Girolami Arata) completato dalle tutte le sistemazioni previste per il soccorso all'epoca.
Questi battelli dettero subito dimostrazione delle buone qualità intrinseche nel progetto già nella Guerra di Spagna, tanto da far decidere alla Marina di riprodurli nella classe "Marcello" in ben 11 esemplari.
Nel corso della 2 Guerra Mondiale, come già per altri battelli "oceanici", anche per i "Glauco" venne decisa la modifica della torretta riducendone sensibilmente le dimensioni.

 

ClasseGlaucoIIsezmaestraSommergibiliitalianifrale2GM-1990800.jpg
da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali" di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

Attività di classe
Ultimate le prove e l'addestramento in Alto Adriatico, i due battelli, all'inizio del 1936, vennero assegnati al Quarto Gruppo Sommergibili di Taranto ove effettuarono esercitazioni d'insieme con altre unità subacquee; nell'estate del 1936 passarono al Gruppo Sommergibili di Napoli.
Durante la guerra di Spagna, fra il dicembre 1936 e l'agosto 1937, Glauco e Otaria effettuarono rispettivamente due e tre missioni speciali della durata complessiva di 68 giorni: da una di queste missioni il Glauco rientrò con parte del personale affetto da sintomi di avvelenamento dovuto a perdite di cloruro di metile dall'impianto di condizionamento.
Nel 1938 le due unità furono inviate in Mar Rosso alle dipendenze della flottiglia sommergibili di Massaua; l'Otaria effettuò una crociera sperimentale nell'Oceano Indiano durante il periodo del monsone traendo utile esperienza circa le possibilità d'impiego delle armi con mare grosso. Alla fine del 1939, il Glauco, e nei primi mesi del 1940, l'Otaria, fecero rientro in porti metropolitani per lavori.
Allo scoppio del conflitto mondiale i due battelli furono impiegati inizialmente per agguati nel Mediterraneo occidentale.


Le immagini che seguono propongono fasi successive della costruzione del sommergibile Glauco (2°) a Monfalcone al:
SmgGLAUCOincostruzione30061933Sommergibiliitalianifrale2GM-1990800.jpg
30 giugno 1933, 


SmgGLAUCOincostruzione31081933Sommergibiliitalianifrale2GM-1990800.jpg
e al 31 agosto 1933,

da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali" di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

SmgOTARIAincostruzioneSommergibiliitaliani-1999800.jpg
Immagine relativa ad un'avanzata fase di costruzione del sommergibile Otaria (2°) con il particolare del basamento del cannone di poppa e della parte resistente della torretta, da "Sommergibili italiani" di A. Turrini e O.O. Miozzi - USMM - 1999.

 

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  • 4 months later...

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Regio sommergibile

GLAUCO (2°)
Gloria audaciae comes
(La gloria è compagna dell'audacia)

 

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Impostazione: 12 ottobre 1932
Varo: 5 gennaio 1935
Consegnato : 20 settembre 1935
Affondato: 27 giugno 1941
Radiazione: 18 ottobre 1946

 

Attività operativa

All'inizio del secondo conflitto mondiale l'unità, al comando del capitano di fregata Candido Corvetti, operò dal 23 al 26 giugno lungo la costa a ponente di Capo Carbon, all'altezza di Capo Corbelin.

La notte del 26 avvistò un piroscafo armato che, scortato da un'unità leggera, dirigeva verso Gibilterra. Nonostante le proibitive condizioni meteo, il Glauco si portò all'attacco e lanciò da brevissima distanza due siluri contro il piroscafo che risultò poi essere il Baron Erskine, di 3.657 t. Seguì un cannoneggiamento con le armi di bordo, che più volte colpirono il piroscafo, danneggiandolo ma non affondandolo.

Compiute 4 missioni offensive e percorse 2.634 miglia nel Mediterraneo, il 26 novembre 1940 il Glauco, al comando del capitano di fregata Giuseppe Mellina, salpò da Napoli ed il 2 agosto passò lo Stretto di Gibilterra in immersione, emergendo col favore dell'oscurità della notte a breve distanza da Punta Malabata (Tangeri) e proseguendo quindi verso ponente in superficie per portarsi nella zona di operazione, al largo delle Azzorre.

Il 3 ottobre avvistò una formazione di tre navi pattuglia contro le quali, a breve distanza, lanciò tre siluri e si disimpegnò. L'esito non fu accertato, ma fu chiaramente udita l'esplosione di due delle tre armi; probabilmente una delle unità fu danneggiata.

Il 22 ottobre il Glauco attraccò a Bordeaux.

Al comando del tenente di vascello Luigi Baroni, il 23 dicembre prese il mare e diresse a ponente della Scozia: giunse nella zona assegnata la sera del 28 e vi rimase in agguato fino al 5 gennaio 1941.

Si spostò quindi verso il Canale del Nord dove, alle prime luci dell'alba del 9 gennaio, avvistò a 3.000 metri un piroscafo da carico di 3.900 t contro il quale, dopo aver lanciato un siluro che fallì il bersaglio, aprì il fuoco con il cannone da distanza ravvicinata.

Seguì la pronta risposta del piroscafo che, seppur colpito da due granate e vistosamente danneggiato, ingaggiò un serrato duello col Glauco, costringendolo ad immergersi. Nell'azione trovò la morte il sottotenente di vascello Carlo Marenco di Moriondo, ufficiale alle armi, che, probabilmente colpito da schegge di granata, scomparve in mare. Venne decorato di M.O.V.M.

Ripreso il mare il 27 gennaio da Le Verdon, il Glauco si portò ad operare nelle acque prospicienti Capo Silleiro, Oporto e Capo San Vincenzo, ed il 14 dello stesso mese, stando in immersione a poche miglia dall'imboccatura del fiume Tago, fu attaccato da tre cacciasommergibili che lo sottoposero a durissima caccia, con il lancio di ben 130 bombe che, esplodendo sopra lo scafo, produssero danni gravi ed imposero l'interruzione dell'agguato e l'anticipato rientro alla base, avvenuto il 22 aprile.

Essendo stato deciso il rientro in Mediterraneo, l'unità partì da Bordeaux il 18 giugno, ma fu costretta a rientrare a seguito di avaria ai motori.

Riparata l'avaria, il 24 giugno il Glauco riprese il mare; il giorno 27 alle ore 11.25, fu attaccato, mentre navigava in immersione, dal cacciatorpediniere britannico Wishart, col lancio di numerose bombe che esplosero vicinissime allo scafo e produssero numerose avarie.

Costretto ad emergere, fu immediatamente inquadrato dal preciso fuoco di tutte le armi di bordo del cacciatorpediniere, che ferirono a morte un ufficiale, 3 sottufficiali e 4 sottocapi e comuni. In relazione a tale situazione il Glauco si autoaffondò, a circa 330 miglia a ponente di Capo Spartel: l'equipaggio venne tratto in salvo dall'unità britannica.


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  • 2 years later...

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Regio sommergibile

OTARIA (2°)

 

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Impostazione: 19 novembre 1932
Varo: 20 marzo 1935
Consegnato : 20 ottobre 1935
Radiazione: 1 febbraio 1948

Attività operativa
Inizialmente seguì le vicende del Glauco e venne impiegato in agguati nel Mediterraneo occidentale.
Il 23 settembre 1940, al comando del capitano di corvetta Giuseppe Vocaturo, partì dalla Spezia per l'Oceano Atlantico. All'alba del 28 entrò nello Stretto di Gibilterra in immersione, ma l'impianto idrodinamico andò in avaria, per cui i timoni orizzontali e il verticale dovettero essere governati a mano. Per colmo di sfortuna si manifestarono sensibili perdite dal passaggio a scafo di un periscopio e di un asse dell'elica. Ciò obbligò l'Otaria a navigare a quote prossime a quella periscopica. Riuscì comunque ad attraversare lo stretto e si diresse a Bordeaux per riparare le avarie.
Il 14 ottobre, mentre navigava a ponente dell'Irlanda, fu attaccato da un aereo "Sunderland" che venne ripetutamente colpito dal fuoco delle mitragliere e fu costretto ad allontanarsi mentre perdeva rapidamente quota.
Il 5 novembre l'Otaria avvistò, durante le ore notturne, un grande piroscafo passeggeri contro il quale lanciò due siluri, che non colpirono il bersaglio.
Durante una successiva missione, il 19 maggio 1941, ad occidente della Gran Bretagna, avvistò un convoglio. Nonostante alcune sopravvenute avarie, che lo obbligarono a tenere una velocità inferiore ai 10 nodi, si portò arditamente all'attacco. Si immerse nonostante avesse un solo asse efficiente e riuscì a silurare il piroscafo da carico britannico Starcross di 4662 tonnellate, che affondò rapidamente.
Il 7 settembre 1941 partì da La Pallice per rientrare in Patria. Avvistato sulla rotta di avvicinamento allo Stretto di Gibilterra, fu sottoposto a dura caccia, ma riuscì ad eluderla; arrivò a Napoli il 19 settembre.
Ricominciò, per l' Otaria, la durissima guerra nel Mediterraneo. Il 13 giugno 1942, al comando del tenente di vascello Alberto Gorini, fu attaccato da un aereo "Sunderland", il quale tuttavia si dovette rapidamente allontanare ripetutamente colpito dalle raffiche delle mitragliere da 13,2 mm.
L'Otaria venne anche adibito al trasporto di materiali in Africa settentrionale. Complessivamente compì quattro missioni trasportando 119,6 t di materiali (63 t di benzina, 45,3 t di munizioni e 11,3 t di viveri).
Nel febbraio 1943 l'efficienza del battello era notevolmente scaduta, per cui esso fu assegnato alla Scuola Sommergibili di Pola. Qui esplicò intensa attività addestrativa fino all'8 settembre.
All'armistizio, l'Otaria si recò ad Augusta, consegnandosi alle autorità britanniche, che lo trasferirono a Malta. Il 6 ottobre 1943 rientrò in Italia e fu dislocato a Taranto. Venne intensamente impiegato dagli Alleati come mezzo addestrativo fino alla fine della guerra, allorché fu disarmato e demolito.
L'attività bellica svolta dall'Otaria nel Mediterraneo fu di 8 missioni offensive, 14 di trasferimento tra porti nazionali, 4 di trasporto materiali in porti dell'Africa Settentrionale e 101 uscite addestrative con gli allievi della Scuola Sommergibili di Pola.


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  • 7 years later...

Nel testo "I motti delle navi italiane" (USMM 1998) il smg. Otaria non è menzionato. La motivazione data nella prefazione alla seconda edizione è la seguente:

 

... il Ministero della Marina con il dp. 10776/2 del 14 ottobre 1936 stabilisce l'abolizione del motto per le unità di nuova costruzione, a meno che la nave non si intitoli a personaggi o città che abbiano già nel proprio stemma un motto di specifica attribuzione o che non si tratti di navi con lo stesso nome di altre in precedenza dotate. Saranno così mancanti di motto, tra le altre navi, le corazzate della classe Littorio. Per una squadriglia di cacciatorpediniere, i "Maestrale" viene adottato un motto unico per tutte le unità come in precedenza per i "Folgore"

 

Così si spiega l'attribuzione del motto GLORIA AUDACIAE COMES al Glauco del 1935, la stessa del precedente battello a portare lo stesso nome.

Mi domando, visto che la consegna del'Otaria avvenne il 20 ottobre 1935, se il regio decreto avesse valore retroattivo.

La stessa risposta l'avevo già data in https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=43289&p=463856

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Ho rintracciato questa vecchia discussione https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=11595 e ne giungono notizie contrastanti. Risulterebbe che l'Otaria (II) avesse lo stesso motto del Glauco (II), da te citato: possibile?

 

Che l'Otaria avesse un motto sono abbastanza sicuro, avendo trovato un racconto scritto da un giornalista elbano che negli anni Settanta organizzò a Marciana Marina un raduno dei reduci di questo sommergibile. Durante il pranzo a conclusione del raduno, scriveva questi, il comandante Vocaturo (che come capitano di corvetta aveva comandato l'Otaria dal 1938 al 1941, in Oceano Indiano, Atlantico e Mediterraneo), ormai ammiraglio a riposo, raccontò ai presenti di come aveva furtivamente sottratto, nottetempo, la targa con il motto al battello in attesa di demolizione (anzi, lui credeva erroneamente, di cessione all'URSS) e la mostrò anche al suo ex equipaggio, tra gli applausi degli astanti.

Modificato da LColombo
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Ho rintracciato questa vecchia discussione https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=11595 e ne giungono notizie contrastanti. Risulterebbe che l'Otaria (II) avesse lo stesso motto del Glauco (II), da te citato: possibile?

 

Che l'Otaria avesse un motto sono abbastanza sicuro, avendo trovato un racconto scritto da un giornalista elbano che negli anni Settanta organizzò a Marciana Marina un raduno dei reduci di questo sommergibile. Durante il pranzo a conclusione del raduno, scriveva questi, il comandante Vocaturo (che come capitano di corvetta aveva comandato l'Otaria dal 1938 al 1941, in Oceano Indiano, Atlantico e Mediterraneo), ormai ammiraglio a riposo, raccontò ai presenti di come aveva furtivamente sottratto, nottetempo, la targa con il motto al battello in attesa di demolizione (anzi, lui credeva erroneamente, di cessione all'URSS) e la mostrò anche al suo ex equipaggio, tra gli applausi degli astanti.

 

Non mi pare vi siano contraddizioni nella discussione citata: sia Marco U-78 Scirè che Totiano non riportano il motto di ambedue gli Otaria.Ne era privo anche il battello del 1908, unico nella classe Glauco. Dai motti delle navi italiane risulta che dagli anni 18899-90 a tutto il 1910 -11 erano provviste di motto circa la metà delle navi in servizio. In quanto all'episodio narrato dal comandante Vocaturo, se veritiero, non sono in grado di darne una spiegazione valida. Non è da escludere che al battello sia stata apposta una targa non ufficiale che ricordava l'eponimo della precedente classe Glauco, ma è solo un'ipotesi .

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