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Deceduto L'amm. Birindelli


Visitatore luciano pietri

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Visitatore luciano pietri

La stampa odierna riporta la tragica notizia della scomparsa dell'ammiraglio di squadra Gino Birindelli.

L'ammiraglio è deceduto ieri sera al policlinico militare del Celio all'età di 97 anni.

All'inizio della II GM a Gino Birindeli venne assegnato il comando della V Squadriglia MAS e proprio con i famosi Mezzi di Assalto Subacqueo il 30 Ottobre 1940 riuscì a violare la base inglese di Gibilterra.

L'operazione, denominata " B.G.2" non conseguì i risultati sperati, a causa di un'avaria al mezzo, quando ormai si trovava a poche decine di metri da una grossa nave da battaglia ma mise in mostra l'audacia e il valore dell'uomo.

Audacia e alore che valsro al Birindelli la Medaglia d'Oro al Valor Militare.

Dopo la carriera militare l'Ammiraglio Birindelli si dedicò alla politica ottenendo un ruolo importante nella destra italiana.

Fu deputato dal 1972 al 1976.

Un'altra figura di spicco della marineria italiana ci ha lasciato.

 

Onori alla M.O.V.M. Ammiraglio Birindelli.

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Onori all'uomo e all'ammiraglio. Con loro, con chi ha vissuto quella parte della nostra storia se ne va anche la nostra memoria. I loro racconti non potranno più essere raccontati nè ascoltati. A volte penso con struggente nostalgia alle ore passate ad ascoltare, rapito, i racconti delle vicissitudini belliche ed umane di quella generazione. Oramai persi per sempre.

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Onori all'Uomo Gamma Birindelli, EROE di Gibilterra. Un'altro vuoto nella grande famiglia della Marina, a tutti noi il dovere di tramandare i Suoi insegnamenti.

Mi piace ricordarlo con questo stralcio del discorso del CSMM in occasione della Consegna della Bandiera di Combattimento al Smg. Scirè il 18.02 us a Livorno

....A Pescia è nato l'Ammiraglio Birindelli, simbolo vivente del valore navale, che dallo Scirè lanciò la leggendaria azione di Gibilterra. E' qui rappresentato dalla figlia, la Signora Irene.

Al telefono, mi ha chiesto di portare il Suo saluto che ricambiamo, con lo stesso affetto che esprimiamo ai reduci dello Scirè, la cui presenza è testimonianza del legame con il nostro glorioso passato di cui l'ANMI è fedele custode......

 

 

:s67: Lugher

 

 

 

 

(propongo di spostare questo topic, DEVE restare........ a memoria. Grazie)

Modificato da lugher
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Onori all'Ammiraglio Gino Birindelli.

E' scomparso un uomo ma rimangono nella storia le Sue gesta eroiche.

Ad Majora

xtgold

:s67: :s67: :s67:

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Visitatore ERICH TOPP U-552

....BELLA GENTE (di mare !)....

 

....cosa aggiungere oltre a ciò che avete già estrnato voi....?

 

....solo una cosa....

 

....la tristezza e il vuoto che GRANDI UOMINI come l'Amm. Birindelli lasciano nella storia del nostro Paese con la loro scomparsa....la tristezza al pensiero che il più delle volte queste persone di così grande spessore e levatura,vengono negli anni dimenticati,quando viceversa bisognerebbe "coccolarli" per cercare il più possibile di raccogliere le loro testimonianze storiche,perchè per quanto se ne possa dire....LORO,hanno veramente "scritto" una parte della storia dell'Italia !!....

 

....ONORI ALL'EROE DI GIBILTERRA !!.... :s67: :s67: :s67:

 

 

 

:s67: Mau

Modificato da ERICH TOPP U-552
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Onore all'Ammiraglio Birindelli tra le altre cose fondatore e primo comandante del Gruppo Incursori di Comsubin così come attestò lui stesso per iscritto in occasione del 50°del Reparto.

 

attestatobirindellisk7.th.jpg

 

 

 

 

Permettetemi però di togliere un piccolo sassolino dalla scarpa........

 

Tutte le fonti compresa quella istituzionale riportano che Birindelli comandò la V squadriglia MAS ma omettono il fatto che le azioni che lo portarono alla MOVM vennero compiute sotto le insegne della Xa Flottiglia MAS nella quale militò sino alla fine del conflitto......

 

Voglio pensare ad una "dimenticanza"....... :s05:

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L' Amm. BIRINDELLI con quella famosa polemica conferenza stampa a bordo del GARIBALDI (febbraio 1971?), conferenza male interpretata da talune forze politiche, dette la "scossa" alla classe politica italiana che finalmente si accorse che c'era una Marina in Italia, una Marina di Uomini e Navi, che non poteva continuare ad essere trascurata a lungo. In definitiva ritengo l' Amm. BIRINDELLI "l'ispiratore" della Legge Navale del 1975. Ed è forse e sopratutto per questo che dico "grazie, Amm. BIRINDELLI, grazie per quanto Ella ha fatto per la Marina Militare e per l'Italia". :s20: :s20: :s20:

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Concordo ALFABRAVO, anch'io ricordo quella conferenza stampa e il "rumore" che suscitò. Si, penso anch'io che quello fu l' "input" della Legge Navale. Ricordo di aver visto l'Amiraglio di persona quando salì sul CARABINIERE o sull' INTRPIDO,non ricordo bene, nel 1970 o '71, in navigazione, con passaggio di posta! Nel corso di non ricordo quale esercitazione; era come lo si poteva immaginare: deciso ma non brusco, autorevole ma non altero, almeno fu questa l'impressione che ne ebbi trovandomici vicino forse nella S.D.A trasformata per l'occasione in plancia amiraglia. (Forse Luciano, mi puoi aiutare a ricordare.)

Ricordo anche con amarezza l' oblio che discese su di lui e la sua figura di eroe specie dopo le sue vicende politiche.

Onori all' Amiraglio Birindelli e un grazie per ciò che ha fatto per la Patria e per la Marina!

Beppe

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Purtoppo, un altro uomo che ha servito il paese attraverso il suo servizio attivo in Marina, ci ha lasciato.

"....Ammiraglio in plancia.......A-ttenti!!!.."

Alla via così, Ammiraglio Birindelli!! :s67:

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Leggendo i messaggi di cordoglio ho letto alcuni accenni ad un "famoso" episodio avvenuto nel 1970/71, quando Birindelli era a capo della Squadra Navale. Un C° di 1^classe elicotterista, presidente del mio gruppo ANMI di Cesena, mi raccontò che durante un'esercitazione nel Tirreno, tutte le unità conversero tutte davanti a Roma, in segno di protesta e che, sempre in segno di protesta, alle elezioni avrebbero tutti votato MSI o stracciato la cartella elettorale. Questo per la poca considerazione dei vertici politici verso i problemi del personale(trattamento economico e carriera). Era chiaramente una provocazione per richiamare l'attenzione verso la Marina dimenticata. Ma non ne so molto e non so se è lo stesso episodio sopra menzionato.

Se ne sapete di più, sono molto interessato.

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mi associo alle condoglianze di tutti noi, volevo segnalare il giorno per rendere onore all'Ammiraglio.

 

La cerimonia degli onori militari si svolgera’ il 5 agosto alle 9.30 presso il Comando Militare Marina della Capitale, Caserma G. Lante, piazza Randaccio 2, Roma. (fonte AGI)

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Mi unisco al lutto per la perdita del grande Ammiraglio.

Mi conforta il fatto di avere la fortuna di essere stato nella sua casa di Pescia per un paio d'ore a colloquio con la Sua grande persona.

 

ONORI!

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Visitatore luciano pietri
Concordo ALFABRAVO, anch'io ricordo quella conferenza stampa e il "rumore" che suscitò. Si, penso anch'io che quello fu l' "input" della Legge Navale. Ricordo di aver visto l'Amiraglio di persona quando salì sul CARABINIERE o sull' INTRPIDO,non ricordo bene, nel 1970 o '71, in navigazione, con passaggio di posta! Nel corso di non ricordo quale esercitazione; era come lo si poteva immaginare: deciso ma non brusco, autorevole ma non altero, almeno fu questa l'impressione che ne ebbi trovandomici vicino forse nella S.D.A trasformata per l'occasione in plancia amiraglia. (Forse Luciano, mi puoi aiutare a ricordare.)

Ricordo anche con amarezza l' oblio che discese su di lui e la sua figura di eroe specie dopo le sue vicende politiche.

Onori all' Amiraglio Birindelli e un grazie per ciò che ha fatto per la Patria e per la Marina!

Beppe

 

Si Beppe, passò a bordo dell'Intrepido a fine 71 subito dopo quella gran burrasca che beccammo alle Bocche di Bonifacio, quando la nave ebbe uno sbandamento sull'asse di 45° vedemmo l'acqua negli oblò del quadrato equipaggio!!!

A bodo da noi c'era già l'Amm. Rosselli Lorenzini ( Comdinav 1) l'Amm Birindelli passò dal Veneto e rimase a bordo tutta la giornata.

Lo vedemmo passare sul ponte di volo insieme al Comandante e sorridere sereno a tutto il personale immobile sull'attenti. Forse eravamo in Down Patrol ( 17 giorni di mare).

Ricordi come eravamo al ritorno? La poca acqua rimasta serviva per lecaldaie, noi barbe lunghe, non proprio sporchi ma quasi!!!!

Ciao Beppe.

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Visitatore luciano pietri

Sempre sul Tirreno d oggi viene ricordato l'Amm Birindelli.

Viene anche riportato che domani alle ore 9,30 presso il Comando Militare Marina di Roma, caserma"G.Lante" in piazza Randaccio 2 avverrà la cerimonia degli onori militari per l'Am Squadra, M.O.V.M. Gino Birindelli.

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La notizia della scomparsa dell'Ammiraglio dal sito della Marina:

 

Il 2 agosto è deceduto a Roma l'Ammiraglio di Squadra Gino Birindelli, Medaglia d'oro al Valor militare ed eroico combattente dei Mezzi d'Assalto nel secondo conflitto mondiale.

L'Ammiraglio Birindelli era nato a Pescia (Pistoia) il 19 gennaio 1911. All'età di quattordici anni era entrato nella Regia Accademia Navale di Livorno per iniziare la carriera in Marina, prima a bordo delle navi e poi nella componente sommergibili. Nel 1939 iniziò l'addestramento sui Mezzi d'Assalto insieme a Teseo Tesei, Elios Toschi e Luigi Durand de la Penne.

Nel corso del conflitto prese parte alla prima spedizione dei Mezzi d'Assalto nella base di Alessandria d'Egitto per il quale fu decorato di Medaglia d'argento al Valor militare, e alle prime due azioni nella base di Gibilterra. Nel corso del secondo assalto alla base inglese riuscì ad arrivare a poche decine di metri da una grossa nave da battaglia britannica ma, a causa di problemi tecnici al mezzo, fu costretto ad affondarlo e venne catturato. L'audacia, il coraggio e lo spirito di sacrificio gli valsero la Medaglia d'oro al Valor militare.

Al termine di un lungo periodo di prigionia partecipò alla Guerra di Liberazione sui mezzi navali di superficie. Dopo la guerra ha comandato l'allora Battaglione San Marco, il Centro Subacquei ed Incursori e l'incrociatore Raimondo Montecuccoli.

Con il grado di Ammiraglio di Squadra ha ricoperto gli incarichi di Direttore Generale per il Personale della Marina, di Comandante in Capo della Squadra Navale e di Comandante Navale Alleato del Sud Europa. Ha lasciato il servizio nel 1973, circondato dall'affetto e dal ringraziamento della Marina Militare e da grandissima stima ed ammirazione a livello internazionale.

L'Ammiraglio di Squadra Paolo La Rosa, Capo di Stato Maggiore della Marina, a nome di tutta la famiglia marinara si stringe al dolore dei familiari e partecipa ai sentimenti di cordoglio per la grave perdita di un grande e valoroso marinaio.

 

La cerimonia degli onori militari si svolgerà il 5 agosto alle 09.30 presso il Comando Militare Marina della Capitale – Caserma G. Lante, piazza Randaccio 2 - Roma.

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Modificato da brin
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E' deceduto la Medaglia d'oro Amm. BIRINDELLI.

Uomo di grande levatura, caparbietà e onestà.

I funerali si terranno domani 5 Agosto alle ore 09.00 presso la Caserma Lante in Via Filippo Corridoni, 18 ROMA.

La presidenza Nazionale ha invitato tutti i Presidenti dei Gruppi accompagnati da altri soci.

La divisa è, tassativamente, con giacca e cravatta.

Onori ad un uomo eccezionale.

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Certo che i media televisivi come sempre hanno esagerato nel celebrare quest'Uomo. Ieri non se ne poteva più, fra servizi ai tg, servizi speciali inerenti la persone e le sue gesta, film che riocordavano le sue azioni....

Capisco l'importanza dell'Ammiraglio Birindelli, ma in un tg uno si aspetta anche di vedere anche cose...per esempio, i gemellini della coppia di attori Brad Pitt (o come si chiama) e consorte, oppure servizi su come si vive sulle spiagge italiane e quanto si spende...

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Certo che i media televisivi come sempre hanno esagerato nel celebrare quest'Uomo. Ieri non se ne poteva più, fra servizi ai tg, servizi speciali inerenti la persone e le sue gesta, film che riocordavano le sue azioni....

Capisco l'importanza dell'Ammiraglio Birindelli, ma in un tg uno si aspetta anche di vedere anche cose...per esempio, i gemellini della coppia di attori Brad Pitt (o come si chiama) e consorte, oppure servizi su come si vive sulle spiagge italiane e quanto si spende...

 

Caro Moreno, l'ho notato anch'io :s06: :s06: :s12: ..................... anche sui giornali non si sono sprecati più di tanto, il solito trafiletto di spalla di 4 righe :s45:

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Il resoconto delle cerimonia dal sito della Marina:

 

Alla presenza del Presidente del Senato della Repubblica, del Presidente della Camera dei Deputati, del Ministro per la Difesa e di alte Autorità civili e militari si è svolta a Roma presso il Comando Militare Marina della Capitale la cerimonia per gli onori militari all'Ammiraglio di Squadra Gino Birindelli, Medaglia d'Oro al Valor Militare deceduto il 2 agosto scorso.

 

Gino Birindelli nasce a Pescia (Pistoia) il 19 gennaio 1911. Nel 1925, appena quattordicenne, lascia il Collegio degli Scolopi di Firenze ed entra nella Regia Accademia Navale di Livorno, da cui esce con il grado di Guardiamarina del Corpo di Stato Maggiore nel 1930. Inizia così una lunga e brillante carriera che lo porta ad essere imbarcato su varie unità di superficie e sommergibili della Regia Marina, tra cui si ricordano l'incrociatore Ancona, la corazzata Andrea Doria, i cacciatorpediniere Quintino Sella, Confienza, Monzambano e Giovanni Nicotera e i sommergibili Santarosa, Naiade, Foca, e Domenico Millelire. Promosso Sottotenente di Vascello nel 1931 e Tenente di Vascello nel 1935 assume successivamente, nel 1939, il comando dei sommergibili Dessiè prima e Rubino poi. L'intensa attività conseguente ai propri impegni marinari non gli impedisce di dedicarsi comunque allo studio: nel 1937, infatti, si laurea in Ingegneria Civile presso l'Università di Pisa. Nel settembre 1939 viene destinato a La Spezia alla Squadriglia MAS per iniziare l'addestramento sui mezzi d'assalto assieme ad altri Incursori quali Teseo Tesei, Elios Toschi e Luigi Durand de la Penne. L'intesa attività a Bocca del Serchio, luogo deputato a tale tipo di operazioni, gli causa anche problemi fisici: l'ossigeno dei respiratori gli brucia infatti un polmone nel corso degli allenamenti, ragion per cui viene ricoverato nell'Ospedale di Massa che lascia d'iniziativa per rientrare subito a Bocca del Serchio, riuscendo a convincere il Comandante, Ajmone di Savoia, a mantenerlo in servizio. Prende parte attivamente alla prima spedizione dei Mezzi d'Assalto contro la base inglese di Alessandria (Operazione G.A. 1) nella quale viene decorato di Medaglia d'Argento al Valor Militare "sul campo" per il comportamento dimostrato a bordo del sommergibile Iride sottoposto ad attacco aereo nel Golfo di Bomba.

Nell'occasione si tuffava per cinque volte consecutive per portare in salvo un marinaio di leva dell'equipaggio del sommergibile intrappolato nel battello in fase di affondamento.

Rientrato in Patria prende parte alla prima ed alla seconda spedizione dei Mezzi d'Assalto contro la base inglese di Gibilterra (Operazioni B.G. 1 e B. G. 2); nel corso della seconda spedizione, a causa dell'avaria al proprio mezzo, è costretto ad affondarlo, venendo successivamente catturato e fatto prigioniero dagli inglesi. Per tale azione viene decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare.

Nei venti mesi successivi rimane prigioniero negli ospedali inglesi ed americani finché, alla fine del 1943, dopo l'armistizio, il Governo Italiano di Badoglio lo fa rimpatriare. Nel 1944 viene promosso Capitano di Fregata ed assume l'incarico di Sottocapo di Stato Maggiore dell'Ispettorato Generale MAS, partecipando alla Guerra di Liberazione con mezzi di superficie lungo le coste albanesi ed jugoslave. Le proprie condizioni di salute, però, lo costringono nuovamente ad un lungo ricovero in ospedale.

 

Al termine delle ostilità assume il Comando del Battaglione San Marco e, successivamente, gli viene assegnato l'incarico di Comandante in Seconda della corazzata Italia, durante il periodo di internamento ai Laghi Amari in Egitto.

 

Successivamente viene assegnato al Centro Subacquei, gruppo composto per la massima parte da sommozzatori già facenti parte dei mezzi d'assalto, con l'incarico di procedere allo sminamento dell'Alto Adriatico.

 

Proseguendo in carriera frequenta l'Istituto di Guerra Marittima e successivamente assume il Comando prima della 3^ Squadriglia Corvette e poi della 3^ Squadriglia Torpediniere.

Promosso Capitano di Vascello nel 1952 assume incarichi prestigiosi, tra i quali si ricordano il Comando del Centro Subacquei ed Incursori del Varignano a La Spezia ed il Comando dell'incrociatore Raimondo Montecuccoli con il quale, dal settembre 1956 al marzo 1957, effettua una crociera di circumnavigazione del globo che lo porta a toccare 34 porti di quattro continenti.

 

Viene promosso Contrammiraglio nel 1959, nel cui grado viene prima destinato presso il Centro Alti Studi Militari, assumendo poi gli incarichi di Capo di Stato Maggiore Aggiunto del Comando della Squadra Navale e di rappresentante del Comando delle Forze Alleate del Mediterraneo presso il Comando delle Forze Aeree Terrestri del Sud Europa, venendo infine destinato presso lo Stato Maggiore della Difesa.

 

Nel 1962 viene promosso Ammiraglio di Divisione, nel cui grado comanda la 1^ Divisione Navale.

Nel 1966, promosso Ammiraglio di Squadra, viene chiamato a ricoprire gli incarichi di Direttore Generale per il Personale della Marina, di Comandante in Capo della Squadra Navale ed infine di Comandante Navale Alleato del Sud Europa, prima a Malta e poi a Napoli.

 

Viene eletto Deputato al Parlamento nella VI Legislatura, dal 1972 al 1976, ed il 15 dicembre 1973 si congeda dalla Marina.

Gli vengono attribuiti riconoscimenti prestigiosi tra i quali, recentemente, l'intitolazione alla sua persona di un padiglione al Museo di Eden Camp, in Inghilterra, ove è posto un esemplare di "Siluro a lenta corsa", quel "maiale" con il quale aveva tanto combattuto e tanto si era distinto proprio contro gli inglesi nella Seconda Guerra Mondiale.

L'Ammiraglio di Squadra Gino Birindelli è stato insignito di numerose onorificenze nazionali ed internazionali tra le quali si ricordano:

 

  • Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al "Merito della Repubblica Italiana";
  • Medaglia d'Oro al Valor Militare;
  • Medaglia d'Argento al Valor Militare;
  • Croce al Merito di Guerra;
  • Campagna di Guerra 1940-44 e 1945;
  • Medaglia Commemorativa per i volontari della seconda guerra mondiale.

 

L'intervento del Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio di Squadra Paolo La Rosa:

 

Resa degli Onori Militari all'Ammiraglio di Squadra Gino Birindelli

 

Intervento del

CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA MARINA MILITARE

Ammiraglio di Squadra Paolo La Rosa

 

Roma, 5 agosto 2008

 

La Marina rende l'estremo saluto all'Ammiraglio Gino Birindelli e ne onora la memoria, stringendosi in un abbraccio affettuoso alla consorte Janka, alla figlia Irene, ai figli Paolo e Luca ed esprimendo riconoscenza per la loro partecipazione a tutti gli intervenuti, fra loro gli alti rappresentanti delle Istituzioni: il Presidente del Senato, il Presidente della Camera dei Deputati, il Ministro della Difesa, i membri del Governo e del Parlamento, le Autorità civili e militari.

Un particolare ringraziamento al Presidente della Repubblica per il suo sentito messaggio di cordoglio al quale si sono aggiunti quelli del Presidente del Consiglio dei Ministri e di tante autorità, colleghi, amici.

E' dunque un saluto forte e corale quello che rendiamo all'Ammiraglio, che ci ha lasciato dopo una vita straordinariamente lunga ed intensa.

"Le forze mi hanno abbandonato", mi diceva qualche giorno fa. A quell'età, certo, è nell'ordine naturale delle cose. Eppure, eravamo tanto abituati a vederlo superare gli ostacoli che ci ha quasi sorpreso, soprattutto ci ha lasciato un profondo senso di vuoto.

Era il nostro Capo famiglia, dell'intera famiglia marinara, di quelli in servizio e di quelli che non lo sono più, dei parenti e degli amici, di quanti credono nella Marina e di quanti sentono la sua forza di aggregazione e quello spirito marinaresco a cui Lui teneva tanto, lo spirito che era del suo equipaggio del Montecuccoli, o lo "spirito del Serchio" che tanto incise sulla sua vita e sulla nostra storia.

Su tutti noi esercitava forte ascendente ed alta autorità morale.

Nel ricondurre ad un'unica Associazione quelle delle diverse specialità che rappresentano i marinai non più in servizio, con il Presidente dell'ANMI, si era progettato di offrirne la Presidenza Onoraria proprio a Lui. La formalizzazione avrebbe dovuto aver luogo al grande raduno nazionale di settembre. Non c'è arrivato, ma per i marinai poco cambia: era di fatto la figura di riferimento, colui che più di chiunque altro rappresentava la nostra identità.

E'stato un grande, in Marina e nella vita.

Un grande eroe, uno della generazione degli arditi degli abissi, di quegli uomini che hanno scelto di indossare il basco verde, portatori di valori speciali, capaci di essere protagonisti in qualunque situazione, capaci di incutere timore nel nemico ma anche di guadagnarsi il suo rispetto.

Ecco perché aveva chiesto il basco verde per questa circostanza e perchè il Reparto ha voluto essere presente qui col suo Comandante.

Le prime imprese incursionistiche furono le sue e segnarono l'avvio di un'epopea. Gibilterra non fu l'esaltazione di un momento, ma una lunga azione di preparazione al Serchio, dure prove ed allenamenti, successi e fallimenti, e poi la notte del 30 ottobre 1940. Mille ostacoli. Ma Lui, davanti agli ostacoli, si esaltava e li affrontava con le qualità che lo distinsero sempre, l'intuito strategico, l'immediata percezione dell'essenziale, la determinazione nel puntare dritto all'obiettivo.

Nessuna avversità della sorte, anche la peggiore, lo ha mai visto recedere, al contrario, lo spingeva a mettere in gioco se stesso e ad esporsi oltre ogni normale limite.

Ma il grande vigore, nell'animo e nel carattere, non basta a descrivere il suo eroismo che fu, soprattutto, l'espressione della coerenza del gesto con la somma dei valori e degli ideali in cui credeva.

E' stato un marinaio vero, un marinaio della tradizione, convinto della sacralità della propria missione, interprete appassionato della professione, anteposta sempre ad ogni personale interesse.

La sua è stata una carriera prestigiosa e singolare.

E' stato artefice di importanti pagine della nostra storia, non solo nelle celebrate azioni di guerra, ma anche nelle sue destinazioni di servizio, in particolare quelle dei suoi comandi nazionali ed alleati.

"Una vita per il mare" ha intitolato il libro delle sue memorie, straordinario patrimonio di esperienza personale, rielaborato con un'acuta ed originale riflessione e con l'orgoglio profondo di averla vissuta.

Godeva del naturale carisma del vero Capo.

A noi, più giovani di lui in carriera, appariva in tutta la sua autorevolezza. Anche dopo che aveva lasciato il servizio, il suo restava un giudizio importante.

D'altra parte, il tempo ormai lontano in cui seppe essere capo come pochi altri, non è stato mai dimenticato.

Sostenitore e custode dello stile e della storia della Marina, ha contribuito a darle una dimensione rinnovata negli anni difficili della ricostruzione morale e materiale dalle ferite della guerra e nel portarla al rango di qualità oggi riconosciutole.

E' stato un grande uomo.

Uomo di alte ispirazioni e di passioni forti, che gli venivano dal mare.

L'eroismo gli ha dato la gloria, la personalità gliel'ha mantenuta. Una personalità forte e generosa. Poteva apparire anche duro, ma bastava conoscerlo per coglierne la poderosa tensione morale e la cristallina trasparenza intellettuale.

Dotato di straordinario spirito critico, ha sempre preso posizione forti, in guerra ed in pace, anche quelle che possono essere senza ritorno, spegnere una vita o una carriera.

Lui era sempre ispirato al bene superiore, quello della Patria, della Marina, della gente. La gente lo capiva e lo seguiva.

Ancora recentemente mi mostrava con orgoglio le centinaia di lettere di consenso e di sostegno al suo appello di Comandante della Squadra per una migliore condizione militare. Le ricordava tutte e serbava più care quelle dei più giovani. Si comprendeva quanto il comandante tenesse all'approvazione della sua gente.

Viveva di ideali. Da quelli più alti si faceva guidare, si batteva per realizzarli, era ciò che aveva sognato fin dai tempi dell'Accademia.

Era propenso ad idealizzare il lato romantico ed avventuroso della vita e da questo nasceva una sua certa intransigenza. Per­ché conosceva le capacità umane e soffriva nel vedere chi non dava il massimo, come Lui, invece, cerca­va sempre di fare.

Quella sua personalità l'ha portata ovunque, sempre. Anche in politica, riempiendo la sua stagione parlamentare di grande dignità.

Lungo tempo dedicò al pensiero, Lui paladino dell'azione. La sua è stata una cultura raffinata, sorretta da una lucida razionalità e da una grande curiosità intellettuale.

Si interrogava ed interrogava gli altri, specie sui grandi problemi. Speculava sul mistero della vita, con una spiritualità libera, col rifiuto di una rappresentazione passiva e banale dell'esistenza, sempre alla ricerca del perché delle cose.

Esaltava i valori della vita e non aveva alcun timore della morte. Rifuggiva certamente dalle cose insignificanti, interpretando quelle come vera morte.

Pensiero ed azione, passione e raziocinio, tradizione ed anticonformismo, senso del dovere ed indipendenza del giudizio: strade diverse, che tutte ha percorso con limpida linearità, con profondo senso dell'onore e della Patria e con genuino spirito di servizio.

Ha deciso tutto fino in fondo: anche come andarsene. In forma rigorosamente laica, mi aveva prescritto, riservando a se stesso la propria religiosità, il rapporto con la propria cristianità.

Negli ultimi giorni scrollava la testa per i tempi lunghi che gli sembrava gli venissero imposti dai medici. In realtà era la sua tempra che, ancora una volta non voleva soccombere. I medici, certo, sono stati eccezionali per disponibilità umana e per qualità terapeutica. Meritano il nostro grazie.

L'Ammiraglio se n'è andato, ma quello che ha fatto e quello che era gli sopravvive.

Quando ci ricordava i suoi tanti anni, gli rispondevamo che la sua funzione non era ancora terminata. E non termina neppure ora che ci ha fisicamente lasciato.

I ricordi sono patrimonio di chi li serba. Noi marinai serberemo il suo, gelosamente, con quella sua testimonianza che la vita ha senso solo se vissuta intensamente, con coerenza fra le azioni e le idee.

Di se stesso scrisse e più volte disse di considerarsi un "fortunato e … molto felice, pur in mezzo a gravi traversie, per una vita che non ha mai avuto un momento privo di interesse".

 

Grazie Ammiraglio, la Marina tutta Le dice grazie, scegliendo di accompagnarLa al termine di questo saluto, con la "Ritirata", la "Ritirata" che ogni sera chiama il marinaio al giusto riposo, cogliendo il messaggio alto che ci lascia la sua straordinaria lezione di vita.

 

 

Le toccanti foto:

 

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Modificato da brin
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Condoglianze alla famiglia. ONORI ALL'AMMIRAGLIO BIRINDELLI!

Modificato da Bubbe
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Grazie C.te Brin

per le bellissime e commoventi foto da inserire negli archivi storici di ognuno di noi.

ad majora

xtgold

:s67: :s67: :s67:

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Solo due chiose.

Il CSMM non poteva trovare parole migliori: l'Amm. Birindelli era davvero il "capo famiglia".

E, oltre al valore militare, dimostrò d'essere Comandante sino in fondo, allorchè denunciò con veemenza la situazione dei propri dipendenti.

Lo ha fatto notare in un bell'articolo (qui) un non-marinaio come il Gen. Ramponi.

Modificato da GM Andrea
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Comandanti,

mi sembra doveroso riportare questo anedotto che ho preso da una lettera che un amico di Albino Lovera, gestore del sito www.marinai.it gli ha scritto in occasione della morte dell'Ammiraglio.

Questo per capire - se ce ne fosse stato bisogno - di che pasta era fatto quest'uomo!

 

Oggi in occasione dell'andata a Roma per ragioni amministrative, sono passato da Maridist Roma dove si celebravano i funerali dell'Ammiraglio Gino Birindelli M.O.V.M. Un'altro pezzo della storia di questa nostra Patria e soprattutto un Ufficiale che si ? sempre battuto per il personale. Basta ricordare che nel 1970 in qualit? di Comandante in Capo della Squadra Navale ospit? a bordo di Nave Garibaldi i parlamentari della Commissione Difesa. Dopo averli ricevuti con i dovuti onori li suddivise per le varie Navi (alla fonda nel porto di Cagliari) impartendo l'ordine ai Comandanti di tenerli prevalentemente nei locali macchine e caldaie. Questi "signori" dopo quattro ore di navigazione con mare forza 2/3 furono riportati sul Garibaldi per la conferenza stampa di rito. All'arrivo dell'Ammiraglio si inalberarono tutti per il trattamento ricevuto; Birindelli di rimando rispose queste sono le migliori condizioni in cui voi Parlamentari fate vivere i Militari in particolare i Marinai.

 

Chiaramente scoppio una grossa grana politica/militare (ma la sua particolare posizione di M.O.V.M. gli consentiva la mossa) di cui beneficiammo tutti noi militari. Da quel momento ci furono una serie di adeguamenti economici ma soprattutto il riconoscimento di un lavoro particolare a cui bisognava riconoscere un trattamento diverso dai pubblici dipendenti.

 

Scusate la lunghezza ma era necessario rendere omaggio ad un'altro pezzo di storia scritta della nostra Patria.

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Comandanti,

mi sembra doveroso riportare questo anedotto che ho preso da una lettera che un amico di Albino Lovera, gestore del sito www.marinai.it gli ha scritto in occasione della morte dell'Ammiraglio.

Questo per capire - se ce ne fosse stato bisogno - di che pasta era fatto quest'uomo!

 

Oggi in occasione dell'andata a Roma per ragioni amministrative, sono passato da Maridist Roma dove si celebravano i funerali dell'Ammiraglio Gino Birindelli M.O.V.M. Un'altro pezzo della storia di questa nostra Patria e soprattutto un Ufficiale che si ? sempre battuto per il personale. Basta ricordare che nel 1970 in qualit? di Comandante in Capo della Squadra Navale ospit? a bordo di Nave Garibaldi i parlamentari della Commissione Difesa. Dopo averli ricevuti con i dovuti onori li suddivise per le varie Navi (alla fonda nel porto di Cagliari) impartendo l'ordine ai Comandanti di tenerli prevalentemente nei locali macchine e caldaie. Questi "signori" dopo quattro ore di navigazione con mare forza 2/3 furono riportati sul Garibaldi per la conferenza stampa di rito. All'arrivo dell'Ammiraglio si inalberarono tutti per il trattamento ricevuto; Birindelli di rimando rispose queste sono le migliori condizioni in cui voi Parlamentari fate vivere i Militari in particolare i Marinai.

 

Chiaramente scoppio una grossa grana politica/militare (ma la sua particolare posizione di M.O.V.M. gli consentiva la mossa) di cui beneficiammo tutti noi militari. Da quel momento ci furono una serie di adeguamenti economici ma soprattutto il riconoscimento di un lavoro particolare a cui bisognava riconoscere un trattamento diverso dai pubblici dipendenti.

 

Scusate la lunghezza ma era necessario rendere omaggio ad un'altro pezzo di storia scritta della nostra Patria.

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Grazie, MALASPINA, per aver ricordato questo simpatico episodio! :s20: :s20: :s20:

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Segnalo la lettera, apparsa sulla Stampa di oggi, col ricordo del suo ex AdB, niente meno che l'Amm. Venturoni:

 

http://www.difesa.it/Sala+Stampa/Rassegna+...amp;pdfIndex=24

Modificato da GM Andrea
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  • 4 months later...

Se pur in ritardo commemoro così

l'Amm.BIRINDELLI M.O.V.M.

 

birindellixp4.jpg

 

Così dice la didascalia :

Gino Birindelli,oggi Ammiraglio.Rimpatriato dalla prigionia nel

marzo 1944 comandò a Taranto il gruppo dei suoi "barchini".

Per le sue imprese fu decorato di Medaglia d'Oro.

 

La foto è del 1968 circa ed è tratta da "Storia Illustrata" del

Giugno 1968.

 

Onore a Lui

 

RED

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Mi ricordo dell'Ammiraglio Gino Birindelli, di quando è salito su nave Impavido come comandante della squadra navale ,per una esercitazione NATO nel sud Mediterraneo. Io ero imbarcato da poco,e quel giorno,ero operatore alla consolle del CIB (centro indicazione bersagli) che si trova in COC, quando entrano assieme, il comandante Monassi e l'ammiraglio Birindelli, parlavano tra loro della forza del mare che quel giorno era abbastanza mosso,io sentivo tutto , ad un certo punto l'ammiraglio ha chiesto al comandante di far escludere le pinne stabilizzatrici perché voleva vedere come reagivano i marinai ed anche perché i nuovi imbarcati si dovevano fare il "piede marino".Dopo un pò il rollio aumentò notevolmente specialmente durante le accostate, numerose per dare la caccia ad un sommergibile. Per fortuna,poco dopo, arrivò il cambio, mi avviai velocemente per raggiungere la mia branda nel locale 5 a poppa ma nel percorrere il corridoio di sinistra sivolai su una vomitata,quel corridoio era come un campo minato,sono riuscito ad entrare nel locale gabinetti di poppa appena in tempo per sganciare la mia mina, ho iniziato così a farmi il piede marino.

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