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Le Galee Mediterranee


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Titolo: Le galee mediterranee - 5000 anni di storia, tecnica e documenti

Autore: Guido Ercole

Casa editrice: Gruppo Modellistico Trentino di studio e ricerca storica, Trento

Anno di edizione: 2008

Pagine: 208, oltre 190 immagini a colori e 70 in b/n, 30 piani costruttivi, brossura

Dimensioni (cm): 21 x 30

Prezzo originale: € 28,00

Reperibilità: facilissima

 

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Ben poche tipologie di unità navali del passato possono vantare una diffusione geografica e una “longevità” temporale pari a quella della galea (o galera) che – proprio nel Mediterraneo – trovò larghissimo impiego, dall’età classica sin verso la fine del ‘700.

Con Le galee mediterranee, Guido Ercole e il Gruppo Modellistico Trentino hanno realizzato un ottimo volume, esaustivo dal punto di vista tecnico, dotato di un’ottima iconografia e i cui testi inquadrano con puntualità la costruzione e l’utilizzo delle galee in un lungo “excursus” storico, dall’antico Egitto sino agli ultimi anni di vita della Repubblica di Venezia.

Ad una descrizione, soprattutto basata sull’esame di reperti archeologici e pittografici, delle prime unità a remi egiziane (2.500 – 1.500 a.C.), seguono due importanti capitoli dedicati – rispettivamente – alle galee di ambito minoico, fenicio e greco, e alle unità romane e bizantine che furono protagoniste delle vicende navali del Mediterraneo dall’epoca delle guerre puniche sino a dopo il secolo XII° dell’era volgare.

L’ “età d’oro” della galea si colloca, però, nel periodo alto-medioevale e rinascimentale, quando Genova, Venezia, la Spagna, l’Ordine dei Cavalieri di Malta e l’Impero ottomano (per citare solo i principali attori della storia mediterranea di quel periodo) portarono questa tipologia di unità ai vertici della tecnologia e dell’architettura navali, facendone – nel contempo – la “punta di diamante” delle flotte militari dell’epoca.

Soprattutto a Venezia, la galea visse uno “splendido declino” sin verso la fine del secolo XVIII°, ma Le galee mediterranee non manca di ricordare che unità a remi, del tutto simili, furono utilizzate anche da Russi e Svedesi nel teatro operativo del Baltico, alcune caratteristiche del quale (acque ristrette, coste frastagliate ecc.) erano riconducibili a quelle del Mar Mediterraneo e quindi tali da suggerire l’uso di unità veloci, maneggevoli e dal limitato pescaggio.

Oltre agli aspetti tecnici della progettazione e della costruzione delle galee, sono sviluppate con grande dovizia di particolari le tematiche relative all’attrezzatura velica, alle dotazioni marinaresche, all’armamento e alle condizioni di vita a bordo di queste unità. Proprio quest’ultimo punto (ricco di documentati e significativi elementi sugli equipaggi “forzati”) risulta di grande interesse per le situazioni, spesso durissime e talvolta disumane, quotidianamente vissute dai rematori a bordo delle galee. Le condizioni igieniche, in particolare, erano ordinariamente aleatorie: non a caso, si diceva difatti che “trovandosi sottovento, si può prevedere l’arrivo di una galea dall’odore, ancor prima di avvistarla…”.

Il volume si conclude con la traduzione del “Trattato di Architettura Navale” di J. Furttenbach, stampato a Ulm nel 1629, di cui sono riprodotte anche le tavole originali. Si tratta di una delle più complete opere sul tema “galea” e che – sino ad oggi – non era mai stata pubblicata nel nostro paese.

In questo bel volume, l’iconografia costituisce un elemento premiante: tanto le immagini a colori quanto quelle in bianco e nero sono ben riprodotte, di grande formato e fornite di didascalie sempre puntuali e – spesso – corpose e approfondite. Spiccano numerose cartine, tavole e piani costruttivi – sei dei quali “fuori testo”, pieghevoli e di grande formato – riferiti a tipologie di galee particolarmente interessanti e significative. La bibliografia, sebbene pressoché completa per le opere in italiano, poteva forse comprendere qualche titolo in più di provenienza straniera, in particolare francese, inglese o spagnola.

Il volume è dedicato allo scomparso Aldo Mario Feller, primo Presidente del Gruppo Modellistico Trentino, ispiratore delle attività di questo sodalizio e studioso – egli stesso – delle galee e della loro storia.

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