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Caesar Adest!


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Questo Febbraio, appena è uscita in pratica, ho ricevuto la tanto attesa scatola di montaggio Pini Modelli del suddetto Cesare in scala 1:160. Dopo qualche mesetto di lavoro discontinuo, penso d'avere abbastanza di che cominciare a parlarvene.

 

dscf2680hv6.jpg

 

La materia prima, innanzitutto: si tratta di un kit artigianale, questo comporta che abbia (pochi) pregi e (molti ed innegabili) difetti.

Per semplificare, riassumiamo la questione con questi due estremi:

Pregio: è il Cesare, non altri! La nostra più bella corazzata a mio parere, non me ne vogliano i tifosi delle Littorio :s03:

Difetto: costruito da scatola, ci assomiglia poco... :s14:

 

Lo scafo, lungo 1170 mm, è un unico guscio di fibra di vetro. Di buono c'è che la laminazione della stessa è eccellente; di cattivo, che lo stampo da cui è stato ricavato è monovalva e quindi mancano sia tutti i dettagli come gli oblò e il recesso che si trovava sulla murata a poppa dove non c'era la cintura corazzata, sia i sottosquadri, ne risentono in particolare la prua che non ha bulbo e la forma del dritto di poppa che non è rientrante come al vero.

 

Inoltre, per motivi che per me rimangono abbastanza misteriosi, su tutta la superficie è stato steso un "primer" la cui funzione teorica sarebbe quella di uniformare la finitura: in pratica, non solo ho dovuto comunque stuccarlo, ma questo primer ha una resistenza meccanica ridicola e tutto quel che ho incollato finora allo scafo, sottoposto a minime sollecitazioni, si è staccato perché la resina aderisce al primer e non alla fibra di vetro...

 

Non ci sono i fori per il passaggio degli alberi eliche, per posizionare i bracci portaelica e per gli assi dei timoni. Fin qui poco male, ma anche i riferimenti sulle istruzioni per praticare i fori sono, ad esser gentili, fumosi...

Non ho voluto comprare i piani della nave, ma ad occhio le linee generali della carena sono indovinate. Nella scatola ci sono anche motori, due buoni Graupner 7,2 ECO, cardani, alberi ed eliche. Queste sono quelle standard da 30 mm che si trovano malauguratamente in commercio qui in Italia, e sarebbero adatte per un cargo d'inizio secolo: il profilo delle pale è completamente errato e le ho corrette parzialmente, commettendo comunque un errore, con del plasticard.

 

La coperta è fornita in quel compensatino triste basico da 3 mm quasi bianco. Anche se deve essere verniciata per intero, per andare sul sicuro l'ho ricalcata su un foglio di compensato marino d'eguale spessore.

 

Tutto quello che è sovrastruttura è fornito in resina. L'unico elemento che fa eccezione sono gli alberi, in sezioni di rod per il tripode e tubetto di rame per le parti alte.

Il fit delle parti è, per essere un kit artigianale, buono: c'è solo da pulire tutto dagli eccessi di resina, dato che ha usato stampi aperti. Le forme di alcune strutture complesse sono però da rivedere, nella fattispecie le torri principali e secondarie, le cuffie dei telemetri, il cappello da carabiniere e le cappe dei fumaioli.

Le barbette delle torri hanno stranamente un diametro "decimale", qualcosa come 60 mm esatti... meglio non chiedersi da cosa siano state ricavate :s13:

Perlomeno, bisogna dire che la resina è di qualità davvero eccellente: robusta e facilmente lavorabile, garantita anche atossica ( ma se poi mi viene un tumore, so da chi andare! :s05: ).

 

L'interno delle plance è pieno: ho voluto svuotarlo con una fresa. Anche le scialuppe sono state ricavate sulle bagnarole prefabbricate che vengono spacciate per tali, e non hanno il dritto di prua quasi verticale di quelle del vero Cesare.

 

I 100/47 sono abbastanza sbrigativi ed ho voluto rifare tutto, affusti e masse oscillanti, per dare almeno un'idea dei veri.

 

dscf2685ch9.jpg

 

Al momento in cui scrivo, lo scafo resinato e serrato da innumerevoli morsetti sta asciugando nel magazzino di mio padre... provvederò altre foto appena vincerò la pigrizia e mi porterò dietro la macchina fotografica :s03:

Modificato da Secondo Marchetti
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Ciao Secondo,

da come lo descrivi, questo kit di montaggio, mi sembra che non sia un gran che'.

Certo e' sempre una base da cui partire. Alla fine, a furia di modifiche sara' quasi come un'autocostruito.

Comunque, una bella impresa. Lo farai navigante ??

Buon lavoro.

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Innanzitutto grazie a tutti per il supporto morale :s20:

 

I lavori da fare sono molti, ma non c'è nulla che non sia alla portata di qualsiasi modellista con un minimo d'esperienza con le grandi scale. Senza contare che si potrebbe benissimo lasciare tutto così com'è ed ottenere comunque una riproduzione passabile, è che io quando vedo un difetto correggibile non resisto e metto subito mano alla pialla. Del resto il popolo è bove e nessuno al di fuori di noi appassionati si renderebbe conto degli errori.

 

dscf2684sj1.jpg

 

Anche se a lavoro finito il mio modello sarà stato come il Cesare reale, ricostruito al 60%, non mi sono ancora pentito dell'acquisto, perché comunque mi son risparmiato un buon 40% d'autocostruzione. Pensavo anche di farmi vendere un secondo scafo più qualche elemento come fumaioli e cono del torrione per costruirmi da me la Duilio! A vedere sui piani Profile Morskie, le linee dello scafo erano identiche, forse cambiava solo la lunghezza del castello di prua. Qualcuno può confermarmi che fosse così?

 

PS: spero bene che riesca a navigare! Stavolta mi manca solo il caricabatterie per la bella 6 V piombo 12 AH che ho recuperato... spero che il regolatore elettronico funzioni a quel voltaggio, non voglio dover ricorrere al reostato meccanico

Modificato da Secondo Marchetti
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Pensavo anche di farmi vendere un secondo scafo più qualche elemento come fumaioli e cono del torrione per costruirmi da me la Duilio! A vedere sui piani Profile Morskie, le linee dello scafo erano identiche, forse cambiava solo la lunghezza del castello di prua. Qualcuno può confermarmi che fosse così?

 

Cambiava più che altro il dritto di prua (le Duilio avevano un mezzo metro in più di l.f.t.).

Credo che tu sia molto saggio a considerare un buon affare avere risparmiato il 40% del lavoro. Io probabilmente non sarei stato così avveduto e mi sarei avventurato nella costruzione completa. Del resto é quello che faccio abitualmente (le mie scale sono decisamente più piccole, la mania della precisione é invece identica alla tua).

Proprio perché saggio non sono, mi verrebbe voglia di tirare uno stampo femmina allo scafo che hai. Ma credo che sia meglio che tu non mi dia ascolto.

Modificato da marat
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Io non sono modellista, ma caso mai dovessi iniziare questa pratica mi piacerebbe farlo con modelli in grossa scala. Capisco che più alta è la scale e più aumentano i dettagli per rimanere pari al vero, ma c'è anche più soddisfazione lavorare nel grosso...in parte sembra di essere un pò a bordo.

Complimente per il tuo lavoro e grazie di averci fornito queste tue esperienze lavorative.

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Capisco che più alta è la scale e più aumentano i dettagli per rimanere pari al vero, ma c'è anche più soddisfazione lavorare nel grosso...in parte sembra di essere un pò a bordo.

 

Dovrebbe essere come tu dici, Mala, ma non é quasi mai così.

Paradossalmente hanno più dettaglio le piccole scale che le grandi.

Credo che dipenda dal fatto che nelle grandi il numero di cose da inserire cresce in maniera che finisce per essere ingestibile. E così il produttore va per le spicce e, invece di inserire l'accettabile, elimina pure quello.

Giusto per capirci: la differenza di quota che sulla murata di poppa del Cesare veniva creata dalla presenza o dall'assenza della corazzatura, é fedelmente riportata nei modelli 1/700 (e il mercato, del resto, non accetterebbe che non ci fosse) . E' ivece assente in questa scala, che consentirebbe di riprodurre pure le teste dei bulloni (e non é proprio una battuta).

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Dovrebbe essere come tu dici, Mala, ma non é quasi mai così.

Paradossalmente hanno più dettaglio le piccole scale che le grandi.

Credo che dipenda dal fatto che nelle grandi il numero di cose da inserire cresce in maniera che finisce per essere ingestibile. E così il produttore va per le spicce e, invece di inserire l'accettabile, elimina pure quello.

Giusto per capirci: la differenza di quota che sulla murata di poppa del Cesare veniva creata dalla presenza o dall'assenza della corazzatura, é fedelmente riportata nei modelli 1/700 (e il mercato, del resto, non accetterebbe che non ci fosse) . E' ivece assente in questa scala, che consentirebbe di riprodurre pure le teste dei bulloni (e non é proprio una battuta).

 

 

Grazie di queste info Marat, non sapevo che ti dilettavi anche di modellismo.

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Grazie di queste info Marat, non sapevo che ti dilettavi anche di modellismo.

 

Hai voglia, Mala. Ho fatto 'na capa tanta a tutti con la storia di quanto sono belle le scale piccole. E ho pubblicato anche qualcosa di mio.

Se guardi un po' in "Mezzi di superficie" ci dev'essere ancora un topic sul Regina Margherita.

Modificato da marat
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Cambiava più che altro il dritto di prua (le Duilio avevano un mezzo metro in più di l.f.t.).

Credo che tu sia molto saggio a considerare un buon affare avere risparmiato il 40% del lavoro. Io probabilmente non sarei stato così avveduto e mi sarei avventurato nella costruzione completa. Del resto é quello che faccio abitualmente (le mie scale sono decisamente più piccole, la mania della precisione é invece identica alla tua).

Proprio perché saggio non sono, mi verrebbe voglia di tirare uno stampo femmina allo scafo che hai. Ma credo che sia meglio che tu non mi dia ascolto.

 

Uno stampo femmina Marat ??' Ma di che materiale ?? Affogarlo nella gomma, ce ne vorrebbero diecine di chili :s68: Oppure due semigusci di materiale rigido.

Ti prego, dimmi con che sistema lo realizzeresti sono curioso. In passato, ho realizzato dei piccoli stampi con gomma siliconica di alcuni particolari a forma cava. Mi sono mosso cosi': ho riempito di "Pongo" il prototipo, abbondando la quantita' affinche' si formi una specie di basamento al di sotto del pezzo. L'ho poi piazzato dentro un contenitore un po' piu' grande, e l'ho ricoperto di gomma. Dopo che era consolidato il tutto, ho vuotato l'interno dal pongo, una passata di silicone, per favorirne il distacco, e giu' di nuovo altra gomma. Una volta tirato tutto, ho separato i pezzi ottenendo cosi un maschio e una femmina per poter realizzare delle copie uguali tra loro.

Naturalmente questo e' un sistema arrangiato, direi casalingo. Chi lo fa per lavoro, usa sistemi piu' professionali.

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Anche io uso la gomma siliconata, ma ho empre realizzato pezzi pi o meno pieni, con qualche fuori squadro azzardato, ma pur sempre pieni. Quindi niente pongo e niente svuotamenti del suddetto.

Per uno scafo di una metrata, semplicemente stratificherei su quello esistente un nuovo scafo in lana di vetro e resina (poliestere, non vale la pena di usare l'epossidica: ma se proprio si vuole ... ). Si lavora semplicemente con pennello, resina, ritagli di mat di piccola grammatura: un paio di millimetri di spessore bastano e avanzano.

Bisogna realizzare degli attacchi sia sul maschio originale, sia sulla femmina che vai a realizzare perchè é prevedibile una certa resistenza dei due a separarsi (naturalmente la superficie dell'originale dev'essere finita a specchio e abbondandemente cosparsa di cera distaccante).

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Per molti anni mi sono dedicato al "navigante". Solo che lo facevo in scala 1/1.

Ho costruito diverse derive (anche se di un'unica classe) Anteo, e mi piacerebbe anche insegnarvi come. Ma mi pare che non attacca (non é una notazione negativa: questo non é un circolo velico o nautico, ed é giusto che sia così).

Certo che farei un modellone con te. Ma dovrai aspettare ancora sei o sette anni prima che riesca a schiodarmi dal lavoro.

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@ Marat.

Va bene, aspettero', anche se, per quella data non garantisco per la mia integrita' fisica e mentale.....

 

PS.

Riguardo alla salute, l'altro giorno ho ricevuto una notizia incoraggiante. Un conoscente che ha per amico un medico che cura gli ammalati di alzheimer, gli ha detto: voi modellisti accaniti, difficilmente vi avro' come pazienti, avete sempre il cervello in movimento. E questo e' un buon sistema per tenere lontana questa terribile malattia.

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Ciao Secondo,

 

Complimenti per il lavori di dettaglio che stai realizzando sulla Cesare .Quale mimetica hai scelto ?

 

Anteo volendo al posto del pongo puoi usare la plastilina .

 

Michele visto che parli d 1/1 conosci o frequenti questo circolo velico a Bracciano?

http://www.bns-web.it/

Modificato da giampyg
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Michele visto che parli d 1/1 conosci o frequenti questo circolo velico a Bracciano?

 

So qual'é il circolo, ma non é fra quelli che frequento dato che ormai giro quasi solo per impegni federali.

Qualcuno dei Fireball che navigano a Bracciano è costruito, o ripontato, o radicalmente restaurato, da me. Da quattro anni non faccio più niente, e ho lasciato a metà un bel restauro di Lightning a cui avevo chiuso due falle che nemmeno il Cavour a Taranto.

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@ Marat: grazie per la precisazione sulla Duilio, se è solo questione di mezzo metro al vero il progetto diventa fattibile, la differenza la posso recuperare con un pò di stucco.

Non credo che Luca Pini sarebbe molto contento se gli clonassimo il lavoro :s03: Se qualcuno vuole uno stampo femmina, dispongo di quello per lo scafo di un caccia inglese classe O in scala 1:100, un progetto che avevo cominciato dopo il MAS ed in attesa del Cesare che è arrivato troppo presto. L'ho fatto bivalva e, se come difetto ha la faglia di San Andreas fra le due metà (contavo di colmarla con la cera distaccante al momento della verità), di buono ha gli oblò già incisi, perché se c'è una cosa che detesto fare è di perdermi le giornate a misurare i punti dove vanno gli oblò.

 

@ Giampyg: ti dirò che la questione della mimetica mi ha tormentato questa primavera molto più di altre esigenze ben più pratiche e pressanti. Naturalmente lo schema che preferisco è il Claudus del Dicembre '41, quello che ha usato anche Pini per il suo modello. Ma con questo mi trovavo ad avere a che fare con due problemi: il primo, evidente, per la realizzazione della stessa, non immagino nemmeno, ad esempio, come potrei applicare le mascherature sul fumaiolo che ha già ricevuto i suoi mancorrenti... il secondo, più teorico, è che non so un gran che di come fosse il Cesare a quella data. Soprattutto non so quante scialuppe avesse a bordo: nella scatola ne ho trovate 5, ma dubito che le avesse tutte a quella data. Anche le mitragliere da 20, non sono sicuro al 100% che quelle sulle torri prodiere da 120 fossero già state imbarcate.

Per le stesse ragioni ho lasciato perdere l'idea di rappresentare uno dei due schemi successivi a due toni. Ho invece qualche foto ed un bel profilo a colori di sicura attendibilità del Cesare nel Luglio del '40 e so con certezza che a quell'epoca imbarcava una sola scialuppa. Inoltre la colorazione uniforme trovo che renda più godibili le belle linee della nave. Solo non credo che mi garberà di dover rendere l'imbrattatura a calce del castello di prua per la giornata di Punta Stilo, quindi lo rappresenterò come doveva essere al Giugno del '40.

 

Dimentico qualcuno? Spero di no! A proposito dei grandi lavori, io avrei in lista d'attesa anche la RN Fulmine del '31: i piani della ANB sono in 1:50 e sarebbe lungo 188 cm, ma per ridurli in 1:100 mi hanno chiesto una cifra fuori dal mondo e non mi resta che tenermelo e farlo così com'è... appena Supermarina (o Oberkommando, o Sapiens che dir si voglia, i miei genitori n.d.a.) mi darà l'autorizzazione perché ancora hanno l'assurda idea che sia troppo grosso per stare in casa nostra... lavorando sulla grande scala in effetti si comincia a sentire di più la mancanza di dettagli che in piccola scala possono essere ignorati. Ad esempio, se mai facessi il Fulmine in 1:50, dovrei per forza riprodurre le lamiere sovrapposte sullo scafo, la loro assenza stonerebbe troppo; mi servirebbero altresì i disegni accurati degli impianti da 120, dei tls e moltissime foto. Già in 1:100, molte cose possono essere sbrigate in modo più drastico, vedete i 100/47 del Cesare: ogni impianto sta sulla falange del pollice e non conta per questo più di una decina di pezzi, se fosse in 1:50 non potrei certo fermarmi lì.

Modificato da Secondo Marchetti
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A proposito dei grandi lavori, io avrei in lista d'attesa anche la RN Fulmine del '31: i piani della ANB sono in 1:50 e sarebbe lungo 188 cm, ma per ridurli in 1:100 mi hanno chiesto una cifra fuori dal mondo e non mi resta che tenermelo e farlo così com'è...

 

I piani li hai in formato cartaceo o digitale?

Se sono in formato digitale non ci vuole niente a trasformare le dimensioni per poi farli stampare in 1:100. Viceversa, se i piani sono in formato cartaceo, con poca spesa si possono far rilevare con uno scanner di grandi dimensioni da un negozio di grafica (a 1200 dpi, formato tiff); dopodichè si fa la modifica con Photoshop dimezzando le dimensioni e si fa stampare tutto quanto. Penso che con 30/40 euro te la dovresti cavare, perlomeno sono i prezzi che vengono praticati in vari posti che conosco a Savona, Genova e Lodi.

Modificato da Alagi
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:s55: i piani del Fulmine sono l'ingombrante plico cartaceo della ANB, e non solo sono in una scala improponibile, ma sono pure incompleti, manca la vista laterale esterna.

Ora, non pretendo che si raggiunga la qualità della serie Anatomy of the ship, ma quando vedo che perfino i polacchi con la collezione Profile Morskie riescono a far meglio di noi... :s07: Non si potrebbe curare una serie di pubblicazioni simili sulle nostre navi?

Piccolo aneddoto: prima di ottenere i piani del Fulmine del '31 avevo comprato ad una libreria on-line per sbaglio quelli del Fulmine del 1898... non c'era scritto l'anno di costruzione! Immaginatevi la mia faccia quando ho aperto le tavole :s68:

 

Dato che non vivo proprio in Italia, ma direi piuttosto nell'ultimo lembo superstite di A.O.I., per trovare uno studio che potesse scannerizzare i piani e ristamparli ridotti son dovuto andare fino a San Remo, dove mi hanno chiesto la modica cifra di 140 sacchi :s12:

Al che mi son detto: se il prezzo è quello, con quei soldi mi compro il materiale extra che mi serve per farlo in 1:50!

Pensavo piuttosto di riprendere le tavole con la macchina fotografica, e poi riassemblarle, ridurle alla giusta misura e dividerle in fogli A 4 con photoshop, per poi stamparle direttamente dalla mia stampante.

Ma questo è comunque un progetto a bassa priorità, prima del Fulmine vorrei costruire un supercaccia francese, per avere una minima possibilità di vincere qualcosa quando vado alle mostre di modellismo oltre cortina :s03:

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Se possono servirti, eccoti i profili del castello del Cesare-Cavour (sopra) e del Doria-Duilio. Come vedi la differnze non solo tali da creare problemi

 

senza_10.jpg

Piuttosto c'é una cosa che non capisco.

Qual'é la necessità di avere dei piani nella identica scala del modello ?

Da piani in scala maggiore si ricavano misure più accurate. Basta dividere la misura per il coefficiente di riduzione e il gioco é fatto. Cos'é che mi sfugge ?

Dai piani del Duilio 1880, in scala 1/100, io ho ricavato prima il master del modello in scala 1/700 waterline, e successivamente quello in scala 1/350 a scafo intero. Contemporaneamente consultavo e controllavo le misure su altri piani riprodotti in altra scala che non ricordo nemmeno (intorno a 1/250) quindi utilizzavo due coefficienti diversi di riproduzione. Non mi sono mai sbagliato e dividere per 7 o per 3,5 o per 2 non mi pare che possa presentare problemi.

Modificato da marat
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L'immagine l'avevo, ma in formato molto più piccolo, quindi hai fatto benissimo; è interessante vedere che il dritto di prua originale non era stato asportato da Cesare e Cavour.

Per la questione dei piani, devo averli nella stessa scala del modello perché li uso per ricalcarci le seste di carta e controllare le forme delle parti quando le ho tagliate. Non posso proprio farne a meno, riesco a lavorare solo così. Il problema maggiore sono i disegni con curve complesse: potrei ridurre a mano col metodo della carta millimetrata e del curvilinee il piano di costruzione dello scafo, e per il resto prendere le misure e ridurle sul momento, ma sarebbe una perdita di tempo immane, ed il tempo è la cosa che ora mi manca di più. Senza contare la minore precisione delle seste che una riduzione così "artigianale" inevitabilmente comporta.

 

Ecco come si presenta il fumaiolo del Cesare con i mancorrenti installati. Credo che la loro posizione non sia corretta, ma che resti fra di noi...

 

dscf2888ge0.jpg

 

PS: fra quel che si vede dietro, una torre trinata da 320, e a sinistra l'albero a tripode

Modificato da Secondo Marchetti
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Ora, non pretendo che si raggiunga la qualità della serie Anatomy of the ship, ma quando vedo che perfino i polacchi con la collezione Profile Morskie riescono a far meglio di noi... :s07: Non si potrebbe curare una serie di pubblicazioni simili sulle nostre navi?

 

Questa serie, in effetti, c'era già: è la serie "Orizzonte Mare" pubblicata in due riprese ('Vecchia serie'/ed. Bizzarri e 'Nuova serie'/ed. Albertelli) tra gli anni Settanta e gli anni Novanta.

In questa serie è uscita la pubblicazione Cacciatorpediniere classi "Freccia/Folgore", "Maestrale" e "Oriani" (in due volumi, che abbiamo scritto insieme io e il com.te Bagnasco). Per i disegni ho utilizzato anch'io i piani dell'ANB, e alcuni originali sono stati riprodotti sul retro delle tavole a colori. Purtroppo tutta la serie è ormai esaurita da tempo, ma - se vuoi - posso riprenderti il piano delle ordinate dei "Folgore" (la qualità non è eccezionale) e riportartelo alla scala 1:100 in formato tiff.

Il disegno qui sotto (del Folgore, ma con minime modifiche vale anche per il Fulmine) l'ho fatto io, inizialmente per l' "Orizzonte Mare" di cui sopra e poi l'ho modificato per il volume La mimetizzazione delle navi italiane 1940-1945: è in versione a colori e al tratto e anche qui, se vuoi posso riportarti la tavola al tratto in formato tiff alla scala 1:100. Però mi devi dare un po' di tempo! Nel caso, mandami un PM e ci mettiamo d'accordo.

Ciao

Maurizio Brescia

 

immagine1mq2.png

 

immagine2rc7.png

 

Un dettaglio della zona centrale dell'unità:

immagine3be0.png

Modificato da Alagi
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  • 2 weeks later...

Andando indietro coi lavori sullo scafo...

Ho sbagliato il dosaggio dell'indurente dell'epossidica ed è rimasta una specie di pongo, dalla tenuta non disprezzabile, ma impoponibile per un modello navigante...

Che si fa? Si bestemmia, a lungo e con passione, finchè non si recupera la pace dei sensi, e poi si strappa via il pongo e si rifà tutto con la poliestere, che sarà anche cancerogena ma è di sicuro funzionamento.

 

Ecco lo scafo dopo la rimozione di tutto il rimovibile.

 

dscf2974az0.jpg

 

Da notare il braccio portaelica rifatto in rame saldato e l'elica "maggiorata" ma con le pale girate al contrario :s68:

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  • 5 weeks later...

Intanto ciao a tutti...sono nuovo di queste parti!!

Come già sa Secondo, anche io ho comprato la "famosa" scatola di montaggio in questione..

A occhio direi che lo scafo non è un gran che, come si diceva prima a prua manca il bulbo e la linea generale sfugge un pò in corrispondenza di almeno 2 ordinate.

Appena ho notato ciò sono andato al "supermercato" ANB ed ho comprato i piani 1:100...I miei sospetti sono stati confermati in pieno ed ora non so neanche io se ricostruirmi lo scafo per intero oppure ritoccare quello fornito con il Kit.

Attualmente sto tornendo i cannoni da 320mm..poiché quelli di scatola erano improponibili, ho modificato le torrette trinate e binate e con un pò di pazienza mi sto ricostruendo i motoscafi e le scialuppe con stampo siliconico e resina!

Lo so che è una brutta mania ma solitamente comincio dai particolari e poi mi sposto sui pezzi più grandi (sarà perché quando arrivo verso la fine del modello cado nella crisi del modellista!).

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:s03: Incredibile, credevo che in quest'ultimo lembo superstite di A.O.I. conoscessi già tutti i modellisti in attività. Questa è quel che si dice una bella sorpresa. Ciao Umberto.

Lo scafo per me non vale la pena ricostruirlo, se non altro per non dare proprio per buttati i soldi spesi. Il bulbo l'ho reso più pronunciato con qualche buon colpo di lima sulla carena, si dovrebbero rendere anche i masconi un pò più stellati (quelli del modello sono quasi piatti) ma non credo si possa fare e... pazienza.

In compenso ho ricavato a forza di scalpello nello spessore del primer il recesso della cintura corazzata a poppa. Ed ho anche rifatto un paio di eliche col giusto orientamento.

La controplancia sul tripode a poppa è meritevole di ricostruzione totale in plasticard. C'è un pò di confusione anche sull'alberetto che nelle istruzioni rappresenta la versione prebellica alta, con due pennoni, mentre in guerra fu abbassata notevolmente ed aveva un solo pennone. Manca altresì, volendo rappresentare la nave com'era nel Dicembre 1941, il parapetto in lamiera con deflettori per il vento che c'era sulla terrazza sommitale del torrione.

Il sistema di piazzare le viti per fissare la coperta nel bel mezzo del ponte non mi piace. Ho piazzato i rinforzi in corrispondenza di dettagli del ponte che, resi amovibili grazie a innesti con i tubetti d'ottone contenuti nel kit, serviranno a nasconderci sotto le teste delle viti.

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  • 2 months later...

Aggiornamento stato lavori; più si va avanti più ci si rende conto che il "modello" è nato disgraziato ed è handicappato oltre ogni speranza di recupero. Sola soluzione per non insultare la nave vera: autocostruzione totale.

 

Ma è anche bello ogni tanto poter fare un modello così senza noie, à la va comme je te pousse: sapendo che comunque vada sarà un modello schifoso, non mi ci scorno più per i dettagli, mi accontento che sia simmetrico.

Vedasi questa immagine; tutto ciò che è bianco, è di plasticard: se è di plasticard, è ricostruito :s03:

 

dscf3359pn4.jpg

 

Il trionfo della sciatteria del kit originale e dell'autocostruzione: il tripode

 

dscf3365ak9.jpg

 

In alto a destra nella foto c'è lo scafo del MAS 531 in lavorazione.

Notare il fit da faglia di San Andreas che c'è fra le parti. Ed eccovi una vera chicca: il braccio portaelica originale. Ricavato da sgrossatura di un ceppo grezzo di vero larice alpino tramite scure, senza lavorazioni successive.

L'ho fotografato, poi l'ho sminuzzato fra le dita godendo come un riccio e l'ho catapultato ad una velocità iniziale di circa 120 m/s nel cestino dei rifiuti.

 

dscf3360xm2.jpg

 

Ecco come l'ho sostituito: un braccio in rame saldato. Si notino le eliche ricostruite e l'assurdo gruppo dei timoni, specie il poppiero, che ha l'incavo per l'attacco senza avere poi l'attacco sullo scafo. Si direbbe che l'originale fosse stato lavorato col pongo. Gli oblò son stati rifatti dopo che, grazie alle chiarissime istruzioni, ne avevo scordato uno. Si vedono le stuccature di quelli errati.

 

dscf3366rh3.jpg

Modificato da Secondo Marchetti
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E qui mi trovo di fronte ad un bel dilemma... vale la pena passare del tempo utilmente impiegabile su altri progetti dettagliando un modello con linee sbagliate?

 

Voglio dire... da mie intenzioni originarie doveva essere un modello al limite delle mie capacità: ciò significa fare tutti i dettagli possibili, ogni complesso da 20 avrebbe avuto volantini e reticolo di puntamento, tanto per dirne una.

Ma ora ogni volta che la guardo mi chiedo sempre se non farei meglio a completarla in modo più semplice, per poter passare a lavori in proprio più meritevoli. A che servono i reticoli e i cardini sulle porte, se poi la prua è quella di una chiatta americana? Ancora l'altroieri in un momento di furore ho corretto il profilo del dritto di prora a forza di seghetto a ferro! Ma altri difetti resteranno irrimediabili, come l'assenza del rilievo della cintura corazzata. E sono tanti e tanto gravi che ormai son sempre più convinto che lo finirò pulito, ma senza tante cerimonie.

Voi al posto mio che fareste?

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A mio avviso Secondo Marchetti, dipende tutto da te. Mi spiego. Se a fine modello, dopo aver scelto di farlo senza dettagli al limite, come dicevi, tu resti soddisfatto del lavoro, allora bene, se no a mio avviso devi metterci tutto l'impegno che puoi. Io ti dico che quando per fare prima, per svogliatezza o perchè ero in un periodo personale nero, ho tirato via, ora quando guardo quei modelli, vorrei smontare tutto scartavetrare e rifare tutto.

Pensaci prima di prendere una decisione :s02: :s02:

Io personalmente vorrei vedere delle foto con tantissimiiiiii dettagli :s03: :s03: :s03: :s20: :s20:

 

Ciao

 

Vespucci

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Senz'altro io lo finirei, mai lasciare lavori a meta'. A questo punto dopo tanto lavoro sarebbe un peccato. Per quanto riguarda i dettagli scegli una via di mezzo ne troppi, ne pochi. In genere i modelli naviganti non hanno dettagli finissimi per evitare danni durante l'uso.

Comunque dai retta me, finiscilo sono convinto che in un laghetto.....fara' la sua figura.

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Noo, mica volevo lasciarlo a metà... volevo smontare tutto il recuperabile e dare fuoco al resto, tipo funerale vichingo.

Ora ho appena scoperto che il torrione pende verso dritta, e devo cominciare a fare gli oblò sull'altra murata... a forza di tirare righe sembra un quadro d'arte moderna.

Comunque grazie per l'incoraggiamento, colleghi (o Maestri):s01:

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Dargli fuoco? Nooooooooo, sarebbe la volta buona che si può provare a fare dei siluri con testa esplosiva, tanto lo scafo non lo recupereresti mi sa hahahahah.

Comunque, scherzi a parte, io ci farei un modello "da gioco", cioè un modello, poco rifinito, da usare senza tante preoccupazioni, solo per divertimento

Modificato da Nick85
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  • 4 months later...

per favore, butta quelle eliche, con quei motori, in presa diretta poi, non durerebbero oltre 5 secondi!! cerca le eliche raboesch, nello specifico il tipo d, quello identico alle reali.

 

 

completa il modello, perchè ne vale la pena, anche se imperfetto (non per tua colpa ovviamente!)

ciao luca

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Mah, vi dirò... prima di buttare le eliche e comprare delle costosissime Raboesch voglio distruggere quelle fatte da me :s03: Poi quel coso non merita delle Raboesch, sarebbe come mettere la stella della Mercedes sul cofano della Panda...

Coi lavori son fermo da qualche mese e non ho intenzione di toccarlo nemmeno fin quando non avrò finito il mio nuovo Fletcher, che appena iniziato mi sta dando molte più soddisfazioni. Poi probabilmente dopo il Fletcher verrà il nuovo MAS della Italeri e così via :s68:

Comunque questo sostegno entusiasta mi fa molto piacere e mi previene dal buttare tutto a mare in senso metaforico ed in senso proprio. Grazie a tutti :s55:

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da base artica, marco

dai anche se non vinci il primo premio :s05: con la scarsezza di navi italiane :s12: , penso che sarebbe una tragedia farne una pira vichinga :s14: .

continua, non mollare.

mas e altri vi ee un inflazione. unico e cosi cosi, e aempre meglio che bellissimo ma da catena montaggio.

se proprio devi mettere in cantiere qualcosa di nuovo perche non qualcosa di storico ante 1900??

 

ps. io (in germania, percio via posta) ho tutto per schennerizzare mega formati (max foglio: 2 x 5 m) e stamparli in scala desiderata o creare file in scala, gratis x appassionati)

saluti marco

Modificato da bussolino
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Grazie anche a te Marco per il sostegno. Per curiosità ti dirò che nella lista d'attesa di navi da costruire ho:

-Camicia Nera scala 1/100

-HMS Oribi (già cominciato) scala 1/100

-HMS Ilex scala 1/100

-Fulmine 1898 scala 1/50

-Fulmine 1931 :s10: scala 1/50

-Milan (Ct. francese) scala 1/100

-Fuso scala 1/200

-Luca Tarigo scala 1/200

-J 130 (barca a vela), scala da precisare

Direi che per i prossimi 10 anni sono a posto :s03:

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  • 2 months later...
Grazie anche a te Marco per il sostegno. Per curiosità ti dirò che nella lista d'attesa di navi da costruire ho:

-Camicia Nera scala 1/100

-HMS Oribi (già cominciato) scala 1/100

-HMS Ilex scala 1/100

-Fulmine 1898 scala 1/50

-Fulmine 1931 :s10: scala 1/50

-Milan (Ct. francese) scala 1/100

-Fuso scala 1/200

-Luca Tarigo scala 1/200

-J 130 (barca a vela), scala da precisare

Direi che per i prossimi 10 anni sono a posto :s03:

 

 

1:72 no??? dai così poi ci vediamo e giriamo assieme

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da base artica, marco

non so se fare in 1:72 invece di 1:50 in futuro, cosa mi consigliate di pro e contro???

saluti marco

Modificato da bussolino
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io ti direi 1:72, alla fine se fai un modello e ti servono figurini od aerei ed elicotteri, etc non ti devi dannare..anche se alla fine con l'1:48 sei li, dipende dalla pignoleria, 1:72 è un po più piccolo il modello, direi che dipende molto da cosa vuoi realizzare, un rimorchiatore lo farei in 1:25, un u-boote 1:72 o 1:50 indifferentemente.

 

piccolo OT: sto cercando dei figurini di marinai da mettere nei modelli, per dargli un po + di vita... cosa mi consigliate? scala 1:72

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La Revell ha messo in commercio una scatola di marinai tedeschi in 1/72, dato che sono quasi tutti in tenuta da unità di superficie, che in questa scala non si nota la differenza con le uniformi italiane, direi che possono andare bene. Ce ne sono molti "impalati" sull'attenti che, se li vedo fuori posto su un U Boot, per fare una schiera per il saluto alla voce su una nave vanno benissimo.

Anche la Preiser pare faccia dei buoni figurini, però sono di più difficile reperibilità.

Direi invece di diffidare dei vari set in resina dedicati ai marinai degli U Boote perché, essendo più accurati nelle uniformi (molto casual, beninteso), sarebbero inadatti per delle navi italiane.

Modificato da Secondo Marchetti
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Attenzione, Ebay è da evitare per scatole di montaggio ancora in circolazione, meglio affidarcisi solo se capita qualche svendita; spesso infatti su Ebay si piazzano commercianti "regolari" che vendono al normale prezzo di mercato, cui andrà aggiunta la spesa per la spedizione. Prima di cercare su Ebay è meglio vedere al negozio di modellismo che prezzo possono fare, o comunque controllare una serie di negozi on-line per farsi un'idea del prezzo effettivo di mercato dell'articolo :s02:

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