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Classe Squalo (1928)


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Sommergibili classe " Squalo "

 

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da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti

 

Caratteristiche generali della classe " Squalo ":

Tipo: sommergibile di media crociera

Dislocamento:
- in superficie: 933,00 t
- in immersione: 1142,00 t
Dimensioni:
- Lunghezza: 69,80 m
- Larghezza: 7,18 m
- Immersione: 5,20 m
Apparato motore superficie: 2 motori Diesel FIAT, 2 eliche
- Potenza: 3.000 cv
- Velocità max. in superficie: 15,0 nodi
- Autonomia in superficie: 1.820 miglia a 15,5 nodi - 5.650 miglia a 8,0 nodi
Apparato motore immersione: 2 motori elettrici di propulsione CRDA
- Potenza: 1.300 cv
- Velocita max: 8,0 nodi
- Autonomia in immersione: 7,0 miglia a 8,0 nodi - 100 miglia a 3,0 nodi
Armamento:
- 4 tls AV da 533 mm, 6 siluri da 533 mm
- 4 tls AD da 533 mm, 6 siluri da 533 mm
- 1 cannone da 102/35 mm, 150 proiettili
- 2 mitragliatrici 13.2 singole, 3000 proiettili
Equipaggio: 5 ufficiali, 47 tra sottufficiali e marinai
Profondità di collaudo: 100 m

 

Unità della classe " Squalo ":

Regio sommergibile SQUALO (2°)
Cantiere: C.R.D.A. - Monfalcone
Impostazione: 16.10.1928, Varo: 15.01.1930, Consegna: 10.10.1930, Radiazione: 01.02.1948

Regio sommergibile NARVALO (2°)
Cantiere: C.R.D.A. - Monfalcone
Impostazione: 17.10.1928, Varo: 15.03.1930, Consegna: 06.12.1930, Affondato: 14 gennaio 1943 , Radiazione: 18.10.1946

Regio sommergibile DELFINO (2°)
Cantiere: C.R.D.A. - Monfalcone
Impostazione: 27.10.1928, Varo: 27.04.1930, Consegna: 19.06.1931, Affondato: 23 marzo 1943 , Radiazione: 18.10.1946

Regio sommergibile TRICHECO (2°)
Cantiere: C.R.D.A. - Monfalcone
Impostazione: 10.11.1928, Varo: 11.09.1930, Consegna: 25.06.1931, Affondato: 18 marzo 1942 , Radiazione: 18.10.1946

Generalità di classe
Questa classe può essere considerata una seconda serie della classe "Bandiera" (vedi classe "Bandiera")poiché le lievi modifiche apportate in sede di costruzione non furono tali da differenziare sensibilmente le due classi. Si riscontrarono infatti solo minime differenze nel dislocamento e nelle dimensioni principali e qualche diversa sistemazione (mitragliere — torretta).
L'esperienza fatta con i "Pisani" e con i "Bandiera" fu sapientemente sfruttata per avere migliori particolari di allestimento e tutti i vantaggi relativi alla riproduzione in serie.
Le unità dettero in complesso buone prestazioni e superarono brillantemente la prova di una lunga permanenza in Mar Rosso ove alcune di esse prestarono servizio in condizioni particolarmente gravose mantenendosi sempre in ottimo stato di efficienza.

 

1940-cl_Squalo_Smgg.in.guerra_Bagnasco.Rastelli-1994.1024.jpg

Disegno con le varie modifiche di classe effettuate durante la Seconda Guerra Mondiale da

"Sommergibili in guerra " di E. Bagnasco, A. Rastelli, Albertelli Editore - 1994

 

Attività di classe
Le unità furono riunite nella 2^ Squadriglia di media crociera di La Spezia alla quale furono temporaneamente aggregate anche altre unità di classi diverse.
La loro attività addestrativa ebbe praticamente inizio nel 1932 con crociere in acque nazionali oltre le normali uscite periodiche di allenamento.
Nel 1933 Delfino e Tricheco compirono una lunga e proficua crociera fino al Mar Nero, via Dodecaneso, toccando Batum, Costanza, Varna ed Istambul sulla via del ritorno.
Nel 1934 le unità furono trasferite a Napoli ove costituirono la 4^ Squadriglia; Tricheco e Delfino effettuarono una seconda lunga crociera all'estero toccando porti della Grecia, del Dodecaneso e del Medio Oriente. Fra il 1935 e il 1938 le unità restarono in gran parte fuori dalle acque metropolitane; Narvalo e Tricheco furono inviati in Mar Rosso ove disimpegnarono un ottimo servizio che valse loro, al rientro, un particolare elogio ministeriale; Squalo e Delfino alternarono la permanenza nelle acque metropolitane con lunghi periodi trascorsi a Tobruk; poi, a loro volta, si trasferirono in Mar Rosso, nel 1937, per dare il cambio a Narvalo e Tricheco.
Durante la guerra di Spagna Delfino e Tricheco, che si trovavano dislocati in acque metropolitane, effettuarono ciascuno una missione speciale per una durata complessiva di un mese.
Nel 1938 gli "Squalo" si riunirono nuovamente nella 33^ Squadriglia del Gruppo di Messina alternando la loro permanenza in quella sede con dislocazioni in Alto Adriatico per lavori presso i cantieri e controlli presso il silurificio di Fiume.
Nel 1940 tutt'e quattro le unità furono poste alle dipendenze del Quinto Gruppo Sommergibili di Lero da dove ebbe inizio la loro attività bellica con missioni di agguato nel Mediterraneo Orientale.
 


Smg.SQUALO.e.NARVALO.rivista.Napoli.1938_I.smgg.italiani_Pollina-1963.800.jpg
I sommergibili Squalo (2°) e Narvalo (2°) alla Rivista Navale di Napoli nel 1938 da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti
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  • 4 weeks later...

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Regio sommergibile SQUALO (2°)

Coeco sub gurgite unum sidus Italia
(Dal cieco gorgo vedo una sola stella, L'Italia)

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Impostazione: 16 ottobre 1928
Varo: 15 gennaio 1930
Consegna: 10 ottobre 1930
Radiazione: 1 febbraio 1948

Attività operativa
Dopo numerose missioni infruttuose, nella notte del 24 luglio 1941, al comando del T.V. Grion, avvistò al largo della costa cirenaica una grossa petroliera contro la quale lanciò due siluri da una distanza inferiore ai 1.000 metri. L'unità venne colpita, ma, agevolata dalla foschia e dall'oscurità, riuscì a disimpegnarsi. All'inizio del 1942 lo Squalo fu assegnato alla scuola sommergibili di Pola dove svolse attività addestrativa intervallata da numerose missioni protettive antisom nell'Alto Adriatico. L'8 settembre 1943 si recò a Malta. Successivamente, fino alla fine del conflitto, fu impiegato quale unità addestrativa per le navi antisom alleate. Al rientro in patria lo Squalo fu radiato e demolito.


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  • 4 months later...

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Regio sommergibile NARVALO (2°)

Silente sub undis victoria parat
(Sotto le onde prepara silenziosamente la vittoria)

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Impostazione: 17 ottobre 1928
Varo: 15 marzo 1930
Consegna: 6 dicembre 1930
Affondato: 14 gennaio 1943
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa
All'inizio del conflitto il Narvalo svolse intensa attività nel Mediterraneo Orientale senza ottenere risultati apprezzabili. Solamente il 27 settembre 1941 nelle vicinanze di Capo Bon avvistò una formazione avversaria. Lanciò due siluri contro un grosso piroscafo probabilmente senza esito positivo. Nel corso del 1942 fu adibito al trasporto di materiali in Africa Settentrionale. Effettuò otto missioni di questo tipo trasportando complessivamente 510,3 t di materiali (70,7 t di benzina, 404,7 t di munizioni, 25 t di viveri e 9,9 t di materiali vari). Terminata l'ottava missione, il Narvalo partì da Tripoli diretto in Italia con 11 Ufficiali britannici prigionieri e 6 Ufficiali italiani. Giunto a circa 140 miglia da Malta, fu attaccato da un aereo britannico che riuscì a danneggiare gravemente alcuni impianti vitali. Sopravvennero i due cacciatorpedinieri britannici Pakenham e Hursley che misero sotto tiro il Narvalo. Il Comandante, T.V. Grion, ordinò l'autoaffondamento del sommergibile. I CC.TT. britannici recuperarono i 32 superstiti dell'equipaggio.


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  • 1 year later...

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Regio sommergibile DELFINO (2°)

Subsum sed superis obsum
(Sto sotto ma offendo chi sta sopra)

 

Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Impostazione: 27 ottobre 1928
Varo: 27 aprile 1930
Consegna: 19 giugno 1931
Affondato: 23 marzo 1943
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa
All'inizio del conflitto il Delfino effettuò diversi agguati nell'Egeo, nel Canale di Sicilia e nel Mediterraneo Orientale. Il 18 luglio 1940 in prossimità del canale di Doro, nel Mare Egeo, il Delfino, al comando del T.V. Aicardi, fu fatto segno al lancio di un siluro lanciatogli contro da un sommergibile britannico. Successivamente, alcune ore dopo, il Delfino avvistò il sommergibile nemico e riuscì ad effettuare il lancio di un siluro. Avendo osservato una alta colonna d'acqua ed avendo udito un forte boato, ritenne di aver affondato il battello avversario.
Il 15 agosto 1940 il Delfino si rese protagonista di un episodio molto discusso. Il 14 agosto il comandante Aicardi aveva ricevuto a Lero, da parte del governatore del Dodecaneso Cesare De Vecchi e dell’ammiraglio Luigi Biancheri, l’ordine di portarsi in acque greche (De Vecchi consigliò le isole di Tino e Sira) per attaccare mercantili impegnati nel trasporto di materiali bellici in favore degli Alleati; la direttiva proveniva dai vertici militari, a Roma. Alle 8.30 del 15 agosto, penetrato nella rada di Tino – dove si stava svolgendo una solenne cerimonia per la celebrazione del giorno dell’Assunta – lanciò tre siluri contro il vecchio e piccolo incrociatore leggero greco (dunque neutrale) Helli: una delle armi colpì la nave, che saltò in aria.
Come Aicardi avesse potuto equivocare l’ordine ricevuto, che non parlava di navi da guerra, non è mai stato chiarito: in seguito sostenne di aver avvistato due mercantili privi di segnali che ne indicassero la neutralità, di aver manovrato per attaccarli ma di essere stato avvistato dall’Helli che si era diretto contro il Delfino, obbligandolo a silurarlo: in realtà tale versione non è credibile, perché l’Helli si trovava ormeggiato in mezzo a numerose barche pavesate a festa, dunque senza possibilità di muovere. La responsabilità dell’azione non fu subito nota (Italia e Inghilterra si accusarono reciprocamente) ma fu chiarita ben presto, con il ritrovamento della parte posteriore di un siluro italiano. L’episodio ebbe ripercussioni molto negative nei rapporti fra Italia e Grecia, tanto che, a guerra finita, la Grecia chiese e ottenne la cessione del moderno incrociatore leggero italiano Eugenio di Savoia, ribattezzato Helli.
Passato il comando al C.C. Avogadro di Cerrione, la notte del 29 novembre 1940, durante una crociera offensiva nelle acque dell'Egeo avvistò un convoglio scortato da due cacciatorpediniere. Da una distanza di poco superiore ai 1.000 metri lanciò due siluri contro un C.T. Furono udite due forti detonazioni, tuttavia l'esito è da considerarsi incerto in quanto il Delfino fu costretto a disimpegnarsi in quota e non poté constatare l'entità dei danni arrecati. Nella notte del 1 ° agosto 1941 fu attaccato da un aereo tipo Sunderland: durante lo scontro che ne seguì, l'aereo fu abbattuto e gli uomini dell'equipaggio furono recuperati dal Delfino. All'inizio del 1942 fu inviato a Pola alla scuola sommergibili dove rimase fino alla fine dell'anno.
All'inizio del 1943 venne adibito al trasporto materiali in Libia. Compì tre missioni trasportando complessivamente 207 t di materiali (59,3 t di benzina, 147,7 t di munizioni). Il 23 marzo 1943 al comando del T.V. Violante partì da Taranto per trasferirsi ad Augusta. Mentre navigava sotto scorta di una pilotina andò in avaria il timone verticale ed entrò in collisione con la pilotina. Il Delfino riportò un ampio squarcio a poppa ed affondò rapidamente.



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Regio sommergibile TRICHECO (2°)
Una meta da una doppia vita


Cantiere: Cantieri Riuniti dell'Adriatico, Monfalcone
Impostazione: 10 novembre 1928
Varo: 11 settembre 1930
Consegna: 25 giugno 1931
Affondato: 18 marzo 1942
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa
Allo scoppio del conflitto svolse missioni offensive nel Mediterraneo Orientale. Durante la notte dell'8 ottobre 1940 mentre stava rientrando alla base di Lero, il Tricheco avvistò un sommergibile che giudicò avversario e gli lanciò contro due siluri che colpirono in pieno il battello affondandolo senza lasciare alcun superstite. Purtroppo si trattava del sommergibile italiano Gemma la cui posizione non era nota al Tricheco a causa di disguidi nelle comunicazioni radio con e tra i sommergibili in mare. Il 7 ottobre 1941, al comando del T.V. Gandolfo, mentre entrava nel porto di Augusta, fu attaccato da un aereo britannico tipo Bristol Blenheim. Il Tricheco si immerse dopo aver gravemente danneggiato l'aereo con il tiro delle mitragliere. Assunto il comando del Tricheco il T.V. Campanella, il 29 novembre 1941 avvistò una formazione navale britannica fortemente scortata. Da breve distanza lanciò tre siluri contro un incrociatore. Si disimpegnò subito dopo e fu udita una forte esplosione. Il risultato tuttavia non è stato accertato. Il 18 marzo 1942, mentre si trasferiva da Augusta a Brindisi per lavori, giunto ormai in prossimità della base, fu colpito da un siluro lanciatogli contro dal sommergibile britannico Upholder ed affondò rapidamente.




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