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A Domanda Risposta


Blowballast

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Se non sbaglio la prima nave di classe Liberty costrutia fu la "Patrick Henry", presso i cantieri navali "Bethlehem Fairfield Shipyard Inc." di Baltimora; la nave fu varata il 27/09/1941.

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Queste navi dovevano portre la libertà all' Europa. Quindi vennero chiamate Liberty Ship. Patrick Henry, patriota, fu uno dei promotori dell'indipendenza americana.

Roosevelt riprese anche la famosa frase di H. parlando di queste navi: Give me liberty or give me death.

 

Per forza di cose la prima liberty ship doveva chiamarsi Patrick Henry :s04:

 

_________

 

Keltos, non avrai il magnum :s11: , ma il diritto del prossimo quesito non te lo leva nessuno. :s04:

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Scusate il ritardo.... :s01:

 

Dunque vediamo.... su che cosa il comandante W. Hartenstein non transigeva a bordo del suo U-156?

 

Marco se rispondi tu non vale! :s02: :s01:

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Morgan, ti sei mantenuto abbastanza sul generico comunque hai indovinato! :s01: :s02:

 

Infatti Hartenstein voleva che gli uomini del suo equipaggio fossero sempre sbarbati e con i capelli e la divisa in ordine.

 

Morgan...ora il testimone passa a te!

 

:s01:

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Cari Comandanti trovate tutto qui!!

 

http://digilander.libero.it/avantisavoiait...Distruttori.htm

 

 

Uniforme%20ADRA.JPG

 

Ardito in uniforme da combattimento

 

 

ps. certo che se uno rispondesse sempre citando dei siti....forse forse sarei il campione da battere....ahahahhahahahahahah

:s03: :s03: :s03: :s03: :s03: :s03: :s03: :s03: :s03: :s03:

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eheheheheh gli ADRA ebbero il battesimo del fuoco nel aeroporto di Miramare di Rimini (a 200 mt da casa mia !!!!!!) ......solo ke si invece di fare tutto nella massima segretezza andavano con donne compiacenti (con la regia dei fottuti angloamericani) e hanno sputtanato la missione!!!!!!!

 

ma adesso tocca a me fare la domanda? :s12: :s12: :s12:

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ce sto a provà Aaken! :s03: :s03:.

 

Il motivo fu, durante i test di immersione, il "valve failure", percui l'unità iniziò ad imbarcare acqua, adagiandosi a 240 piedi di profondità. L'unità incaricata del recupero fu la USS FALCON (ASR-2), che calata la "camera di recupero McCann" (una campana da immersione perfezionata), riuscì ad agganciare il somergibile ed in 13 ore rese possibile il recupero di 33 dei 59 marinai che componevano l'equipaggio.

A quanto ho trovato il responsabile del recupero fu il Lieutenant R.N. Robertson, della US Navy.

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Se non sbaglio era la classe M "Malyutka" (sarebbe Malyie Lodki ossia Piccole unità), erano sommergibili costieri da circa 300 tonn. ne furono costruite cinque versioni con vari dislocamenti per un totale di circa 95 battelli (forse di più) la loro costruzione è continuata anche dopo la fine della guerra, classe M V (credo sino al 1952) nella metà agli anni 70 ne rimanevano in servizio circa 10 unità.

Furono intensamente impiegati nel Baltico ed in Mar Nero subendo pesanti perdite (circa 35 battelli).

per il più grande difetto non saprei rispondere.

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L'ultimo sommergibile varato prima dell' 8 settembre 1943 e' stato il CM1 (poi denominato, dopo la cattura dei tedeschi U.IT.17).

 

Agli inizi del 1943 le sorti della guerra erano tragiche e, nel disperato tentativo di proteggere almeno le zone di mare vicine alle basi, la Regia Marina penso' ad un tipo di sommergibile di piccolo dislocamento, ma in grado di operare con qualsiasi condizione di mare e in bacini abbastanza ampi: Mare Ionio, Golfo di Genova, alto Adriatico ecc.....

 

Era quindi necessaria una unita' di circa 100 tonn. da produrre in serie.

 

In base a tali specifiche vennero elaborati due progetti, il primo fu studiato dal Cantiere di Monfalcone (denominato CM, costiero Monfalcone) ed il secondo dal cantiere Caproni e denominato CC, costiero caproni.

 

Ultimati i progetti la Regia Marina passo' per una prinma ordinazione di 16 CM e 8 CC ai rispettivi cantieri con previsione di fondere i due progetti ed effettuare altre commesse sotto il nome di CU (Costiero unificato).

 

Nessun battelo classe CC venne impostato, mentre a Monfalcone se ne impostarono tre (costruzione 1512, 1513, 1514 rispettivamente per CM1 CM2 e CM3).

 

L'unico che venne varato fu il CM1 che fu impostato il 7-VI-43, e varato il 5-IX-43.

 

Alla data dell'armistizio il CM1 era in allestimento a Monfalcone, successivamente fu trasferito a Venezia e li' catturato dai tedeschi e denominato U.IT. 17. Venne completato e ceduto poi alla marina della R.S.I..

 

Nel i945 venne poi recuperato dalla MMI e portato a Taranto dove venne disarmato e poi demolito.

 

DATI TECNICI:

 

Lft= 33 MT

Lfo= 2,70 MT

Im= 2,18 MT

dislocamento in superficie: 99,5 tonn

dislocamento in immersione: 117 tonn

Apparato motore: due motori disel Fiat-Spa da 330 cv, due mori elettrici CRDA da 60 hp, una batteria di accumulatori al piombo, due eliche quadripala

Velocita' massime: 14 nodi in superficie, 6 in immersione

Autonomia in superficie: 2000@9

Autonomia in immersione: 70@4

Quota operativa massima: 80m

Coefficiente di sicurezza: 3

Armamento: 2 TTLLSS da 450 mm a prora, nr. 2 mitragliere binate da 13,2 nr. 2 siluri.

Equipaggio: 2 uff.li 6 sott.li e comuni.

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riporto da: http://www.decimamas.com/storia/cm.htm

 

SOMMERGIBILI COSTIERI DA 100 Tonn. "CC" e "CM"

 

Nella primavera del 1943 l'esperienza di guerra aveva messo in evidenza le sempre crescenti difficoltà che i sommergibili di certo tonnellaggio incontravano in zone di mare ristrette ove la vigilanza aeronavale avversaria era particolarmente efficiente.

 

Le perdite subite non potevano essere compensate con la costruzione di battelli di elevato tonnellaggio date le difficoltà di approvvigionamento di materiali e le condizioni di lavoro dei cantieri. Si rese pertanto necessario mettere allo studio un tipo di sommergibile di limitato dislocamento, idoneo a condurre azioni offensive con impiego a massa, che potesse essere costruito in breve tempo, in modo da poter sicuramente contare su un incremento numerico dei sommergibili operanti nonostante le severe perdite subite e quelle future da mettere a calcolo.

 

Due progetti, molto simili tra di loro, uno della Caproni (CC - Costiero Caproni) e uno dei CRDA (CM - Costiero Monfalcone) furono approvati e i due cantieri ebbero subito l'ordinazione di tre prototipi.

 

Per quanto la costruzione di essi procedesse rapidamente ed in modo soddisfacente, gli eventi bellici non permisero che queste unità entrassero in servizio in tempo utile.

 

All'armistizio del settembre 1943 era stata passata l'ordinazione di 16 "CM" e di 8 "CC" oltre i prototipi; il programma di costruzioni era stato però pianificato per un numero molto maggiore di battelli. Se le unità successive ai prototipi fossero state costruite, era previsto che le sigle distintive fossero unificate in "CU" (Costiero Unificato).

 

 

cm1.jpg

 

Foto tratta da "Nuovo Fronte" N.193

 

 

Dislocamento: 92 - 114 t

Armamento: II TLS 450 AV - II 13.2 in affusto binato a scomparsa da coperta (non sistemato)

Motori: Fiat 330 HP (diesel, gli stessi montati sui carri armati P.40) - CRDA 60 HP (el.)

Velocità: 14 nodi (6 in imm.)

Lunghezza: 32,95 m

Larghezza: 2,89 m

Immersione: 2,77 m

Equipaggio: 2-6 uomini

 

L’unico operativo è stato il CM1, costruito a Monfalcone e varato il 5-IX-43. Fu catturato all’armistizio dalla Kriegsmarine e poi ceduto alla Marina della R.S.I.

 

Dati tratti dalla pubblicazione "I SOMMERGIBILI ITALIANI" a cura dell’Ufficio Storico della Marina Militare

 

:s11:

 

...tocca ad Archimede...!!!

 

:s08:

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Jugoslavia:

 

I sommergibili Smeli, Ostvenik e Hrabri, di cui solo i primi due vennero messi in servizio con i nomi di Antonio Baiamonti e Francesco Rismondo, mentre il terzo venne immediatamente radiato a causa delle sue condizioni di manutenzione.

 

Francia:

 

Sommergibili Phoque, Saphir, Requin, Espadon, Dauphin, Turquoise, Circé, Henry Poincare, che dovevano diventare rispettivamente gli italiani FR 111-FR 118. Una ulteriore unità, il Calypso, non ricevette mai alcuna denominazione ufficiale (peraltro non entrò mai in servizio nella Regia Marina, come la gran parte di tutte le unità ex francesi); anche la sigla FR 118 (denominazione del Poincare) non è mai stata confermata ufficialmente, anche se appare molto probabile;

 

I sommergibili, tranne l'FR 111, non riuscirono a vedere un solo giorno di servizio sotto bandiera italiana e vennero in genere autoaffondati negli stessi porti dell'Africa Settentrionale in cui erano stati catturati, oppure all'atto dell'armistizio nei cantieri italiani dove erano in corso i lavori di ripristino

 

 

 

Fonte:

 

http://www.regiamarina.net/arsenals/ship_f.../foreign_it.htm

 

 

 

???

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