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Classe "Balilla" (1925)


Messaggi raccomandati

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Sommergibili classe " Balilla "

 

1927.cl.Balilla-I.smgg.italiani-Polina-1963.1024.jpg
da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti

 

Caratteristiche generali della classe " Balilla " 2°:

Tipo: sommergibile di grande crociera

Dislocamento:
- in superficie: 1.450 t
- in immersione: 1.904 t
Dimensioni:
- Lunghezza: 86,75 m
- Larghezza: 7,80 m
- Immersione: 4,78 m
Apparato motore superficie: 2 motori Diesel FIAT più 1 motore ausiliario, 2 eliche
- Potenza: 4.000 cv motori principali, 425 cv motore ausiliario
- Velocità max. in superficie: 17,5 nodi (7,0 nodi con motore ausiliario)
- Autonomia in superficie: 3.000 miglia a 17,0 nodi - 7.050 miglia a 8,5 nodi (12.000 miglia a 7 nodi con motore ausiliario)
Apparato motore immersione: 2 motori elettrici di propulsione Savigliano
- Potenza: 2.000 cv
- Velocità max: 8,9 nodi
- Autonomia in immersione: 8 miglia a 8,9 nodi - 110 miglia a 3,0 nodi
Armamento:
- 6 tls AV da 533 mm, 8 siluri da 533 mm
- 2 tls AD da 533 mm, 4 siluri da 533 mm
- 1 cannone da 120/27 mm (dopo il 1934 sostituito con 120/45 mm)
- 4 mitragliatrici 13.2 binate
- 1 tubo lanciamine, 4 mine
Equipaggio: 7 ufficiali, 70 tra sottufficiali e marinai
Profondità di collaudo: 100 m

 

cl_BALILLA.compartim-Smgg.italiani.fra.le.2.GM-Turrini-1990.1024.jpg
Schema compartimentazione e sezione ordinate principali da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali"

di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

Unità della classe " Balilla " 2°:

Regio sommergibile BALILLA 2°
Cantiere: Odero-Terni, La Spezia
Impostazione: 12.01.1925, Varo: 20.02.1927, Consegna: 21.07.1928, In disarmo: 28.04.1941, Radiazione: 18.10.1946

Regio sommergibile Domenico MILLELIRE
Cantiere: Odero-Terni, La Spezia
Impostazione: 19.01.1925, Varo: 19.09.1927, Consegna: 11.08.1928, In disarmo: 15.04.1941, Radiazione: 18.10.1946

Regio sommergibile Enrico TOTI
Cantiere: Odero-Terni, La Spezia
Impostazione: 26.01.1925, Varo: 14.04.1928, Consegna: 20.09.1928, In disarmo: 01.04.1943, Radiazione: 18.10.1946

Regio sommergibile Antonio SCIESA
Cantiere: Odero-Terni, La Spezia
Impostazione: 20.10.1925, Varo: 18.08.1928, Consegna: 12.04.1929, Affondato: 12 novembre 1942, Radiazione: 18.10.1946

 

cl_BALILLA.vista.laterale-Smgg.italiani.fra.le.2.GM-Turrini-1990.1024.jpg

Vista laterale da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali" di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

Generalità di classe

Agli inizi degli anni 20 gli accenni di ripresa dell'economia italiana permisero di iniziare il rinnovamento della flotta e, in particolare, della componente subacquea.

L'esperienza della Grande Guerra insegnava che il sommergibile poteva portare l'offesa al traffico in mari lontani e dominati dal nemico. Fu così decisa la costruzione di battelli di elevato dislocamento, in grado di operare fuori dal Mediterraneo per lunghi periodi, e assegnata la realizzazione al cantiere Ansaldo - S. Giorgio del Muggiano (dal 1925 divenuto Odero-Terni). Nello stesso periodo, il 1925, anche la Marina Brasiliana evidenzio la stessa necessità e aggiunse un battello ai 4 gia ordinati al cantiere spezzino e i cui nomi saranno: Balilla, Millelire, Toti, Sciesa e il brasiliano Humaità,

Si rivelo un buon progetto, tanto che l'Humaità resto in servizio fino agli anni '50, e la Marina Italiana li testo con lunghe e impegnative crociere e applicando diverse modifiche nel tempo che consentirono, successivamente, di sviluppare la classe "Calvi".

I "Balilla" erano a doppio scafo totale: quello interno, resistente a 100 metri, era costituito da un fuso di forma cilindrica terminante in due tronchi di cono; quello esterno era formato da una struttura leggera comprendente i compartimenti allagabili e l'intercapedine a libera circolazione. Le casse emersione, rapida, assetto ed i depositi dei lubrificanti erano interni allo scafo resistente mentre la dotazione del combustibile era promiscuamente suddivisa all'interno e fra i doppi fondi.

Oltre ai motori termici principali di propulsione le unità disponevano di un gruppo elettrogeno tipo Fiat Q 304, da 425 HP, per la carica delle batterie accumulatori, l'erogazione di energia per i servizi ausiliari ed anche per la propulsione fornendo energia ai due motori elettrici principali.

Il cannone che inizialmente era un 120/27 scudato e sistemato immediatamente a proravia della torretta, con la quale formava un blocco apparentemente unico, fu sostituito nel 1934 da un 120/45 che venne spostato più a proravia; all'incirca nella stessa epoca furono aboliti gli alberetti delle antenne radio a seguito dell'adozione ormai generalizzata dell'aereo a draglia; con tali modifiche la sagoma delle unità della classe cambiò sensibilmente.

Nel progetto iniziale era previsto un tubo lanciamine fissato sullo scafo resistente all'estremità poppiera atto a contenere quattro mine lanciabili dall'interno del sommergibile; tale sistemazione venne però utilizzata tecnicamente, soltanto sullo Sciesa.

 

Esisteva inoltre un telemetro periscopico formato da due parti ben distinte: un telemetro ed un periscopio. Il telemetro era sostanzialmente un classico telemetro mono-statico a coincidenza e l'apparato poteva essere usato come un periscopio di esplorazione. Il telemetro periscopico poteva essere alzato e ammainato mediante un sistema di sollevamento a fune azionato da un motore elettrico.

 

 

Caratteristiche principali del telemetro periscopio:

 

Lunghezza periscopica: m 8,50

Base del telemetro: m 1,50

Ingrandimenti: 22

Movimento di brandeggio: illimitato

Movimento di elevazione: ± 15

 

cl_BALILLA.telemetro.periscopico-Smgg.italiani.fra.le.2.GM-Turrini-1990.1024.jpg
In queste due immagini successive che ritraggono il sommergibile Balilla, possiamo notare il particolare "periscopio-telemetro", di cui sopra il disegno,

in posizione di massima elevazione ed in posizione ritratta.

smg.BALILLA.lento.moto.con.telemetro.periscopio-Smgg.italiani.fra.le.2.guerre-1990.800.jpg


smg.BALILLA.in.navigazione-Smgg.italiani.fra.le.2.guerre-1990.800.jpg
da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali" di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

I "Balilla" dettero buoni risultati, se commisurati alle tecniche del tempo, nei primi anni d'impiego; la loro efficienza bellica scadde però ben presto per il rapido deterioramento del materiale; allo scoppio della seconda guerra mondiale i "Balilla" erano pochissimo efficienti ed abbisognavano di lunghi periodi di lavori dopo ogni sia pur breve missione.

 

 

 

1940.cl_BALILLA-I.smgg.della.II.GM-Bagnasco-1973.1024.jpg

Disegno delle modifiche apportate ai battelli durante la II Guerra Mondiale da "I sommergibili della II Guerra Mondiale" di E. Bagnasco - Albertelli editore - 1973


Attività di classe

Le quattro unità furono assegnate alla 1^ squadriglia, detta di "grande crociera" della flottiglia di base a Spezia e già nel 1929 effettuarono una crociera fino a Lisbona.

Fra il marzo e l'ottobre 1933 Balilla e Millelire, in concorso con le vedette Biglleri e Matteucci, compirono una lunga missione nell'Atlantico del Nord per assistenza alla trasvolata atlantica della 2^ Squadra aerea, che fu detta del "decennale"; in tale occasione i sommergibili toccarono Madera, le Bermude e tutti i maggiori porti atlantici del Canadà e degli Stati Uniti. Questa crociera fu particolarmente impegnativa per la sua lunga durata e per le difficoltà nautiche e meteorologiche incontrate e felicemente superate; l'assistenza al volo, specie per i collegamenti radio, fu efficiente al punto da meritare specifico elogio ai comandanti delle quattro unità italiane in mare.

Dal settembre 1933 al febbraio 1934 Sciesa e Toti effettuarono il periplo dell'Africa via Suez-Capetown-Gibilterra toccando oltre venti porti africani; come la crociera nel Nord Atlantico collaudò favorevolmente i "Balilla" all'impiego oceanico incondizionato, quella del periplo dell'Africa ne dimostrò l'attitudine a lunghe permanenze in mari tropicali. Anche il felice esito di questo periplo fu motivo di elogio ai comandanti ed agli equipaggi delle unità che vi furono impegnati.

Negli anni che seguirono le unità, oltre al normale addestramento, effettuarono piccole crociere in Mediterraneo fra le quali la più lunga fu quella compiuta da Balilla e Millelire nel 1934 fino ad Alessandria via Pireo toccando, durante il ritorno, i porti italiani del Nord Africa.

Durante la guerra di Spagna, fra il dicembre 1936 e il settembre 1937, i quattro battelli effettuarono complessivamente sette missioni speciali per un totale di cento giorni di mare.

 

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I battelli Sciesa, Humaytà e Balilla in allestimento al Muggiano.
da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali" di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

 

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Regio sommergibile BALILLA (2°)

Che l'inse?

 

 

Cantiere: Odero-Terni, La Spezia
Impostazione: 12 gennaio 1925
Varo: 20 febbraio 1927
Consegnato : 21 luglio 1928
In disarmo: 28 aprile 1941
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa
Dislocato a Brindisi e posto al comando del capitano di corvetta Michele Morisani, all'inizio del secondo conflitto mondiale venne inviato in agguato a sud di Corfù dove il 12 giugno venne sottoposto a dura caccia da parte di aerei: per le avarie riportate fu costretto a rientrare alla base.
Nella missione del 12 luglio, il Balilla al comando del capitano di corvetta Cesare Girosi, avrebbe dovuto schierarsi lungo la congiungente Alessandria-Capo Krio in una posizione a sud di Creta: salpato da Brindisi, il battello interruppe la missione poco prima di giungere nella zona assegnata, per malattia del Comandante.
L'ultima missione bellica del Balilla fu quella dal 10 al 16 agosto 1940, nel corso della quale effettuò un pattugliamento nelle acque a sud di Creta.
Posto in disarmo il 28 aprile 1941, fu adibito a deposito combustibili, con la sigla G.R. 247 . Radiato il 18 ottobre 1946, fu in seguito demolito.
Nel corso del conflitto il Balilla compi tre missioni offensive di agguato e tre di trasferimento tra porti nazionali. Percorse complessivamente 3.271 miglia.



Smg BALILLA via M. Risolo.jpg

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Immagine da cartolina del sommergibile Balilla via www,naviearmatori.net

 

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Arrivo del sommergibile Balilla in un porto dell'America del Nord ripresa dalla rivista LIFE nel 1933

 

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Immagine del sommergibile Balilla da https://www.reddit.com/r/WarshipPorn/

 

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Dist.smg.RM.(trasp).png

Regio sommergibile Domenico MILLELIRE

Per Dio per il Re, vincere o morire

 

 

Cantiere: Odero-Terni, La Spezia
Impostazione: 19 gennaio 1925
Varo: 19 settembre 1927
Consegnato : 11 agosto 1928
In disarmo: 15 aprile 1941
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa

Svolse la prima missione bellica alla fine di Agosto 1940 nel canale di Caso, al comando del CC De Rosa Di Leo ed effettuerà una seconda missione nelle acque del canale d'Otranto dal 14 al 22 novembre nel corso della quale attaccherà un sommergibile nemico senza successo.

Tornerà in missione dal 13 al 17 dicembre nella zona di mare adiacente l'isola di Fano e compirà l'ultima missione, prima del disarmo, alla fine del Gennaio 1941 a ponente dell'isola di Pago. Dal 15 aprile 1941 è posto in disarmo e adibito a deposito combustibili con la sigla G.R. 248 fino alla fine del conflitto, quando sarà demolito. L'attività bellica fu di 4 missioni offensive di agguato e 7 di trasferimento tra porti nazionali; complessivamente percorse 5121 miglia.

Dopo il conflitto una volta radiato venne preso in carico dalla ditta Pirelli che dopo una sommaria trasformazione lo utilizzo dal 1948 al 1975 come bettolina deposito di lattice di gomma (vedere link a fondo pagina).



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La Maddalena 20 settembre 1928. Consegna della Bandiera di combattimento al sommergibile Millelire (foto di STV (CP)

(vedi anche il link http://lamaddalenaantica.altervista.org/correva-lanno-1928/la-maddalena-20-settembre-1928-consegna-della-bandiera-di-combattimento-al-sommergibile-millelire/)

 

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La dicitura dell'immagine è sbagliata, si tratta, quasi sicuramente, di uno dei due battelli classe "Balilla", il Balilla o il Millelire, ormeggiati in un porto dell'America del Nord, durante la partecipazione alla "Trasvolata del Decennale" in appoggio ai velivoli di Italo Balbo. http://www.crocieradeldecennale.it/mezzi.php?idmezzo=12


Altre interessanti info al Link

6ixoqx.jpg
Il sommergibile Domenico Millelire fotografato con il codice ottico d'identificazione ML sostituito in seguito con MI, quando entrò in servizio il sommergibile Marcello.

Altre interessanti immagini ed info sulla parte finale della vita di questo battello al LINK

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Dist.smg.RM.(trasp).png

Regio sommergibile Enrico TOTI 1°

Vincere ad ogni costo

 

 

Cantiere: Odero-Terni, La Spezia
Impostazione: 26 gennaio 1925
Varo: 14 aprile 1928
Consegnato : 20 settembre 1928
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa

Effettuerà la prima missione di guerra dal 20 al 27 giugno nel golfo di Skikda (costa algerina). Il 15 ottobre 1940, al comando del C.C. Bandini, mentre era sulla rotta di rientro, avendo interrotto la missione per avaria di motori elettrici di propulsione, a circa 50 miglia da Capo Colonne avvistò un grosso sommergibile britannico che navigava in superficie. Si trattava del Triad avente un dislocamento di 1.450 t in superficie che dirigeva sul Toti per silurarlo rimanendo in superficie. Ne nacque un furibondo scontro durante il quale vennero impiegate tutte le armi di bordo (cannone, mitragliere e siluri). Ripetutamente i due battelli cercarono di speronarsi. Dopo trenta minuti il Triad cercò di sottrarsi al combattimento immergendosi. Proprio in quel momento un colpo di cannone del Toti centrò il sommergibile britannico che affondò rapidamente con l'equipaggio al completo.

In questo evento si inserisce l'episodio di Nicola Stagi, marinaio del Toti che quando si inceppò il cannone lancio il proprio stivale contro il battello nemico, emulando l'eroe che aveva dato il nome al battello e fornendo lo spunto per la realizzazione del film "Alfa Tau".

Successivamente il Toti effettuò alcune altre missioni di agguato nel Mediterraneo Orientale. E curioso notare che, secondo le fonti britanniche, il Toti il 1 ° dicembre 1941 avrebbe silurato ed affondato nel mare di Zante il sommergibile britannico Perseus (1.760 t in superficie e 2.040 t in immersione). Tuttavia non vi è traccia dell'episodio nella documentazione ufficiale italiana. Venne quindi destinato alla scuola sommergibili di Pola dove svolse intensissima attività addestrativa. Agli inizi del 1942 il Toti venne destinato a trasportare materiali bellici in Africa Settentrionale. Complessivamente compì quattro missioni di trasporto portando 194,7 t di benzina e viveri. Venne definitivamente disarmato il 1° aprile 1943.

foto ricordo del periplo (al link https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=10796 )

l'affondamento del HMS Triad al LINK

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Varo del sommergibile Enrico Toti (1°) (Collezione Turrini)
smg TOTI via M. Risolo.800.jpg

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  • 11 months later...

Dist.smg.RM.(trasp).png

Regio sommergibile Antonio SCIESA

Tiremm innanz
(Tiriamo avanti)

 

 

Cantiere: Odero-Terni, La Spezia
Impostazione: 20 ottobre 1925
Varo: 18 agosto 1928
Consegnato : 12 aprile 1929
Affondato: 12 novembre 1942
Radiazione: 18 ottobre 1946

Attività operativa
Inizia il 2° conflitto mondiale in agguato davanti alla bocche di Cattaro ed effettuerà diverse missioni nel Mediterraneo fino al 1942, senza ottenere alcun contato con il nemico.
Nel luglio 1942 compì la sua prima missione di trasporto materiali in Africa Settentrionale. Partito il 29 giugno 1942 da Taranto con 49,2 t di materiali (benzina e viveri) giunse a Marsa el Hilal il 3 luglio dove sbarcò rapidamente il carico e rientrò l'8 luglio a Taranto. Il 24 dello stesso mese ripartì con un carico di 71,6 t di materiali per Tobruch e rientrò a Taranto il 3 agosto. Il 19 agosto ripartì; questa volta per Bengasi, con 73 t di munizioni e viveri. Il 1 ° ottobre 1942 partì da Taranto con un carico di 71,9 t diretto a Bengasi. Durante la navigazione di rientro avvistò, la sera del 6 ottobre, a nord di Bengasi un grosso sommergibile che navigava in superficie. Al comando del T.V. Galletti, lo Sciesa si portò immediatamente all'attacco e da una distanza di circa 800 metri lanciò un siluro contro l'unità nemica che si stava immergendo.
Venne udita, dopo il tempo previsto, una violenta esplosione che fece ritenere al nostro sommergibile di avere colpito ed affondato il battello avversario. Tuttavia non c'è traccia dell'azione nella documentazione avversaria. Nel novembre 1942 lo Sciesa partì da Taranto per la sua sesta missione di trasporto materiali in Africa Settentrionale. Il 6 novembre giunse a Tobruch, già sottoposta a violenti attacchi dei Britannici, e sbarcò rapidamente il carico. Sorpreso da aerei inglesi durante l'operazione di sbarco, fu duramente bombardato. Morirono 23 membri dell'equipaggio e lo stesso battello venne gravemente danneggiato. Per evitarne l'affondamento, il comandante, T.V. Galletti, portò il sommergibile ad incagliarsi su bassi fondali. Pochi giorni dopo, allorché Tobruch venne abbandonata dalle forze italiane, lo Sciesa venne distrutto dallo stesso equipaggio. Complessivamente nelle sei missioni di trasporto, lo Sciesa aveva portato in Africa Settentrionale 370,3 t di materiali (128,6 t di benzina in lattine, 189,3 t di munizioni, 32,6 t di viveri e 9,8 t di materiali vari).


Smg.Sciesa_navigazione_I.smgg.italiani.fra.le.due.guerre-1990_800.jpg
Il sommergibile Sciesa in navigazione a lento moto agli inizi della vita operativa.
da "I sommergibili italiani fra le due guerre mondiali" di Alessandro Turrini - MariStat/UDAP - 1990, per g.c. Sergio Mariotti

Smg.Siesa_poppa.dopo.modifiche_I.smgg.italiani-1963_800.jpg
Vista di poppa del sommergibile Sciesa dopo le modifiche, notare il tubo lanciamine poppiero.
da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti

 

 

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  • 3 years later...

da base artica, marco

 

vedere il ilmato, molto bello x i particolari tecnici del sommergibile.

 

(Idrovolante Cant Z.506 e sommergibile Enrico Toti)

 

 

Sommergibile Enrico Toti in combattimento, 1942

saluti marco

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Il secondo è abbastanza noto, quello del lancio dello stivale; molto bello anche il primo video, quello del Cant Z 506.

Dato che i filmati, pur di propaganda, sono originali, chiedo a chi è più ferrato di me quale sia il motivo della bandiera nazionale incompleta (o censurata?)

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Il filmato è tratto dal Film "ALFA TAU!" di Francesco De Robertis, realizzato nel 1942; vedendo più volte il film mi sono reso conto che il sommegibile Balilla non è stato mai ripreso; la scena del battello in emersione è relativa ad un sommergibile della classe "Vettor Pisani"; le riprese sono state effettuate nel corso del conflitto per cui il camuffamento della bandiera forse serviva per non rivelare la nazionalità del battello ad eventuali idroricognitori. Del resto il Balilla è stato radiato nel 1941.

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Il filmato è tratto dal Film "ALFA TAU!" di Francesco De Robertis, realizzato nel 1942; vedendo più volte il film mi sono reso conto che il sommegibile Balilla non è stato mai ripreso; la scena del battello in emersione è relativa ad un sommergibile della classe "Vettor Pisani"; le riprese sono state effettuate nel corso del conflitto per cui il camuffamento della bandiera forse serviva per non rivelare la nazionalità del battello ad eventuali idroricognitori. Del resto il Balilla è stato radiato nel 1941.

 

Grazie Buffoluto: ecco perché non mi era nuovo ! Non sono però convinto del tutto circa il motivo addotto per giustificare il camuffamento (?) della bandiera.

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