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Guest UPS2

Il Comandante Brignole E Il 14 Giugno 1940

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Guest UPS2

Con cinque settimi del C.D. del Gruppo A.N.M.I. di Savona iscritti alla Base, siamo riusciti a farci sfggire il giusto ricordo di questo evento che ha come interprete principale uno di quei Marinai Savonesi di cui si parla nel nostro ormai noto libro dallo stesso titolo.

Da quel lavoro, e specificatamente da quello del C.te Torricelli, cito:

"Alle ore 20 del 13 giugno la Calatafimi esce dalla rada della Spezia scortando il posamenine Gasperi.Destinazione posa campi di mine nelle acque antistanti la costa fra Genova e Savona. Nel frattempo le navi francesci navigano compatte pr qualche ora, per separarsi poi in due sezioni: il "gruppo Vado", composto dagli incrociatori Algerie e Foch, con i caccia Vauban, Lion, Aigle, Tartu, Chevalier Paul e Cassard che dirige per Vado Ligure, ed il "gruppo Genova" composto dagli incrociatori Dupleix e Colbert ed i caccia Vautour ed Albatros, che fa rotta su Genova, con i caccia Guepard , Valmy e Verdun in avanscoperta versi sud-est .

Alle 4,10 una vedetta del della Calatafimi individua con il binocolo alcune unità nemiche. Brignole le riconosce immediatamente come caccia francesi. Ordina con il megafono al gasperi di riparare alla massima velocità possibile verso Genova, rimanendo sotto costa. La nave inverte la rotta e si butta sottocosta dove la foschia la protegge da un avvistamento che potrbbe risultarle fatale.

Sulla Calatafimi viene battuto il posto di combattimento, le macchine vengono spinte a tutta forza w viene assunta rotta convergente sulle navi francesi. Nonotenate non si abbia conoscenza della consistenza delle forze nemiche, il C.te Brignole muove risolutamente contro di esse. Poco dopo vengon individuate altre cinque navi: due sembrano incrociatori, gli altri caccia (si trattava del "Gruppo Genova"). Non importa. La manovra di attacco viene proseguita. La formazione francese è composta dai due incrociatori al centro e dai cacia ai lati, in funzione di scorta e protezione. Una volta comunicato via radio a Supermarina l'avvistamento, tutto a bordo viene preparato al comabttimento: i cannoni sono in punteria, i tubi dilanciobrandeggiati verso le navi nemiche. Dal Giornale di Chiesuolan. 234 della Calatafimi:

<Date le condizioni atmosferiche particormente favorevoli a noi, io speravo dinon essere scorto dal nemico e poter lanciare i siluri alla distanza minima con maggiori possibilità di colpire.

Questa manovra, oltre alla forte foschia ed alla sottile pioggia, era favorita anche dalla mia posizione, sperando che la mia ombra si confondesse con quella della costa.

Quindi potevo tentare di avvicinarmi il più possibile. Ho pensato anche di desistere dall'attaccoi alle unità sottili per rivolgerlo agli incrociatori che sempre più si profilavano e davono la prospettiva di maggior bottino. Però, per non essere visto, avrei dovuto agire con le sole macchine senza variare eccessivamente la mia rotta. Questa manovra non mi dava eccessivo affidamento. Ho continuato l'attacco sulle prime unità. Intanto preparavo i dati da trasmettere ai tubi di lancio con l'aiuto dell'Ufficiale di Rotta. Nessuno di noi pensava di tormare incolume da una siffatta impari lotta. Ma sono sicuro che in ogni cuore , come nel mio, c'è solo un proposito: difendere i paesi della costa. La nostra vita sarà perduta, ma sarà pagata a cro prezzo.>

Poco dopo le navi francesi modificano la loro formazione: "linea di rilevamento" passano in formazione "linea di fila" in modo da poter utilizzare tutte le artiglierie di maggior calibro.

Il "gruppo Vado" inizia la sua azione di fuoco contro gli obiettivi stabiliti, controbattuti dalle batterie costiere di Savona ed Albisola. Anche le batterie di Genova sono allertate. Interviene inoltre la 13^ Squadriglia MAS di base a Savona che con una azione portata in fondo in modo deciso, lancia numerosi siluri che, pur non andando a segno, costringono le navi francesi, che già avevano nersagliati con successo alcuni obiettivi a vado e Savona, ad una precipitosa accostata infuori, interrompendo l'azione.

In mare i rapporti di forza sono drammatici: uno contro nove. Alla distanza di 6 - 7.000 metri il "gruppo Genova" apre il fuoco contro gli obiettivi assegnatigli. Anche i pezzi della Calatafimi entrano in azione, ma sulle prime, Brignole si rende conto che i francesci non hanno ancora avvistato la piccola Torpediniera. Passano pochi secondi e intorno all'Unità scoppia il finimondo. Le salve francesi cadono nutrite e centrate intorno alla Nave che prosegue, pur con continui zig-zag, nella sua rotta convergente sul nemico. Ad una distanza inferiore ai tremila metri Brignole dè l'ordine di lanciare la prima coppiola di siluri, mentre il pezzo di prora continua a fare fuoco. Le continue accostate della Torpediniera fanno si che il tiro sia poco preciso. La distanza continua da diminuire e Brignole ordina, dopo un'accostata più pronunciata, il "fuori" di altri due siluri. Passa poco tempo ed un proietto della batteria Mameli di Genova colpisce il caccia Albatros. A bordo della Calatafimi l'equipaggio non può sapere cosa sia realmente accaduto, chi abbia colpito la nave, ma la gioia esplode irrefrenabile, punteggiate da urla di "Viva l'Italia, viva il Re!". Brignole, megafono in mano, riporta l'equipaggio alla calma: l'azione non può essere interrotta e deve essere proseguita senza distrazioni, rischiando altrimenti la perdita della nave. Sconcertati dalla reazione violentissima ed ignorando la consistenza dell'avversario che si trova di fronte, nel timore di essere attirato in una trappola il "gruppo Genova" inverte la rotta e si allontana rapidamente. A questo punto la Calatafimi si trasforma addirittura in inseguitrice. Brignole ordina di brandeggiare i tubi di lancio verso gli incrociatori. La distanza e velocità in gioco danno poche speranze, ma l'ordine del "fuori" viene impartito ugualmente. Un siluro, a seguito di un'accostata troppo rapida, va fuori punteria, mentre il secondo non fuoriesce regolarmente e rimane appeso, mezzo fuori e mezzo dentro il tubo, per un difetto del sistema di lancio. A questo punto l'equipaggio, pieno di entusiasmo, vorrebbe proseguire l'inseguimento, ma il C.te Brignole sa che lo scontro è giunto al termine e che è inutile rischiare ulteriormente, anche perchè la sua Nave non ha subito danni e apparentemente nessuna salva menica ha raggiunto Genova ed il porto. La Calatafimi inverte la rotta, ma, mentre dirige su Genova, il suo pezzo poppiero continua imperterrito, per qualche tempo, a far fuoco sulle navi francesi in allontanamento. Quando queste ormai sono troppo lontane, la Calatafimi. esaurita la scorta di siluri, con la Bandiera di Combattimento a riva con il gran pavese, dirige verso il porto di Genova."

... Ad imperituro ricordo!

:s67:

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Grazie Michele per aver ricordato l'evento!

In effetti ce lo siamo fatti scappare...

Onori alla MOVM Brignole e a tutto l'equipaggio del Calatafimi! :s67: :s67:

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SCUSATE COMANDANTI (in particolare del "Clan dei Savonesi"...)!!

 

Proprio io me ne sono dimenticato!! Io che ho scritto sul Comandante Brignole e sulla Sua impresa con la R.N. Calatafimi ben due articoli....brutto diventar vecchi... :s06:

 

Grazie Comandante UPS2...per aver ricordato l'evento..e per avermi pure citato!..che vergogna!!! Altro che far giri di Spalletti a tutto il Quadrato..qui dovrei fare giri di CHIGLIA!! :s68:

 

Stefano

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@ UPS2 & Torricelli

 

... Forse dipende anche dal fatto che il com.te Brignole non ha "nipoti"... Ci siamo capiti!

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@ UPS2 & Torricelli

 

... Forse dipende anche dal fatto che il com.te Brignole non ha "nipoti"... Ci siamo capiti!

 

...messaggio "ricevuto e inteso"!!! :s02:

 

Stefano

Edited by torricelli

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Grazie di aver comunque ricordato quest'eroico evento, tipico della classe indomita dei nostri ufficiali e marinai della Regia Marina.

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Di questa vicenda, ho sempre ammirato la preparazione e la determinazione dei francesi che, sebbene prei da ben altre vicende e difficoltà, seppero dimostrare che la loro Marina poteva mordere, sia il coraggio della Calatafimi, del suo Comandante e del suo equipaggio che seppero affrontare e contrastare un nemico ben superiore. Il tutto inquadrato nella relativa limitatezza di questo episodio navale.

 

luca

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gli inglesi durante il bombardamento navale di Genova del febbraio del 41 non incontrarono la Calatafimi :s06:

 

 

Francesi Tuco, è un'altro evento questo

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Guest UPS2

Non voglio pensare a cosa sarebbe successo se anzichè i francesi, il C.te Brignole si fosse trovato davanti degli inglesi...

Comunque il suo coraggio, determinazione ed attacamento al dovere sono "terrificanti"! Impossibile dimenticarlo!!

:s67:

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Francesi Tuco, è un'altro evento questo

 

lo so benissimo :s03:

mettevo in risalto che nel febbraio del 41 gli inglesi non trovarono a difendere Genova neppure una vecchia torpediniera :s06:

 

Trovo lacosa molto spiacevole , invece di migliorare il nostro sistema difensivo peggioro '

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Se mi è permesso, fu un errore assai più grave lasciare sguarnito e scoperto un settore così importante (e che si sapeva minacciato data la vicinanza di Tolone) più all'inizio della guerra, che dopo. Anche se ci sono da considerare i motivi (non troppo infondati) che portarono a quella decisione.

 

Tra l'altro, neppure i 19 S.79 del 46° e 9° Stormo riuscivano ad avvistare ed attacare le unità francesi, a causa delle pessime condizioni meterologiche.

 

In ogni caso, l'incursione francese determinò danni più propagandistici che pratici.

 

luca

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In ogni caso, l'incursione francese determinò danni più propagandistici che pratici.

 

vero pero' dopo anni ed anni di propaganda sul " mare nostrum " il fatto che il principale porto italiano fosse attaccato dal mare trovando l' opposizione di una sola vecchia torpediniera ......

Fu un pessimo esordio , indicativo di cio' che sarebbe accaduto in seguito . :s06:

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vero pero' dopo anni ed anni di propaganda sul " mare nostrum " il fatto che il principale porto italiano fosse attaccato dal mare trovando l' opposizione di una sola vecchia torpediniera ......

Fu un pessimo esordio , indicativo di cio' che sarebbe accaduto in seguito . :s06:

 

Dal punto di vista propagandistico non c'è dubbio. Dal punto di vista militare ininfluente. Magari è servito anche ai francesi per dimostrare (in modo facile e visibile) che erano ancora attivi ed operativi.

 

luca

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Guest UPS2

Il problema è che fatti simili si sono ripetuti fino al 1943... E non è che mancò il contrasto "tout court"; quello ci fu (nel 1941 la Squadra uscì nel suo insieme!) quello che stupisce e sorprende, senza nessuna dietrologia che sia ben chiaro!, è che noi non si sia mai riusciti a prevenire, interrompere, punire un'azione nemica! E' una delle cose che più mi fa sanguinare il cuore perchè gli Equipaggi hanno sempre dato il massimo!

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A me stupiscono i cattivi risultati delle batterie antinave di Genova ( dotate di pezzi da 381 , 190 e 152 mm ) , nonostante potessero disporre di eccellenti posizioni d' osservazione ( i rilievi alle spalle di Genova ) combinarono ben poco ! :s05:

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A me stupiscono i cattivi risultati delle batterie antinave di Genova ( dotate di pezzi da 381 , 190 e 152 mm ) , nonostante potessero disporre di eccellenti posizioni d' osservazione ( i rilievi alle spalle di Genova ) combinarono ben poco ! :s05:

 

All'epoca, a Genova, c'erano solo batterie armate con pezzi da 152 mm. Si decise di installare cannoni da 381 mm (due batterie con una torre binata ciascuna) a Monte Moro (a levante di Genova) e sulle alture di Arenzano (a ponente), proprio in relazione all'azione della flotta francese e al bombardamento navale inglese del febbraio 1941. Tuttavia, queste batterie furono operative molto più tardi (vado a braccio perchè sono in ufficio), ossia dal tardo 1942.

In ogni caso, risulterebbe che un pezzo da 152 mm della batteria "Mameli" (zona Pegli) mise a segno un colpo sul ct. francese Albatros, che ebbe gravi danni in macchina e una decina di morti a bordo.

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I dat5i relativi alle batterie costiere di Genova durante il bombardamento inglese li ho tratti da

 

Bombardamento Genova 1941

 

# La difesa del fronte a mare di Genova al momento dell'attacco era costituita da quattro elementi:

 

# il pontone G.M. 194 armato con due pezzi da 381 mm, che sparò soli 3 colpi per un'avaria all'impianto elettrico dei pezzi.

# il pontone G.M. 269 armato con due pezzi da 190 mm, che sparò 10 colpi.

# la batteria Mameli armata con quattro pezzi da 152 mm, che sparò 14 colpi.

# il treno armato N. 5 di Voltri con quattro pezzi da 152mm, che sparò 23 colpi.

Edited by Tuco

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I dat5i relativi alle batterie costiere di Genova durante il bombardamento inglese li ho tratti da

 

Bombardamento Genova 1941

 

# La difesa del fronte a mare di Genova al momento dell'attacco era costituita da quattro elementi:

 

# il pontone G.M. 194 armato con due pezzi da 381 mm, che sparò soli 3 colpi per un'avaria all'impianto elettrico dei pezzi.

# il pontone G.M. 269 armato con due pezzi da 190 mm, che sparò 10 colpi.

# la batteria Mameli armata con quattro pezzi da 152 mm, che sparò 14 colpi.

# il treno armato N. 5 di Voltri con quattro pezzi da 152mm, che sparò 23 colpi.

 

Hai ragione, sono in ufficio e andavo a memoria... :s68:

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Il problema è che fatti simili si sono ripetuti fino al 1943...

 

E non è che mancò il contrasto "tout court"; quello ci fu (nel 1941 la Squadra uscì nel suo insieme!) quello che stupisce e sorprende, senza nessuna dietrologia che sia ben chiaro!, è che noi non si sia mai riusciti a prevenire, interrompere, punire un'azione nemica!

 

E' una delle cose che più mi fa sanguinare il cuore perchè gli Equipaggi hanno sempre dato il massimo!

 

E' vero; ma lo ripeto: il bombardamento di obbiettivi costieri più che un effetto militare ha risvolti propagandistici o morali. Specie il bombardamento di Genova del 1941, effettuato proprio durante un delicato vertice internazionale che si svolgeva a Bordighera.....

 

Nel 1941 no. Nel 1940 in pratica si, se si esclude l'eroica Calatafimi ed il pugno di S.79.

 

Concordo perfettamente.

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In ogni caso, risulterebbe che un pezzo da 152 mm della batteria "Mameli" (zona Pegli) mise a segno un colpo sul ct. francese Albatros, che ebbe gravi danni in macchina e una decina di morti a bordo.

 

Confermo; risulta anche a me. Dopo l'attacco venne deciso ed effettuato lo spostamento da Trapani a Spezia dell'XI Squadriglia Torpediniere, per parare ulteriori mosse.

 

luca

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Il bombardamento inglese fu disastroso per il prestigio delle 2 Regie ( Aviazione e Marina )

 

Ecco che scrisse l'ammiraglio Iachino al riguardo

 

naturalmente Il bombardamento navale di Genova fece grande impressione in tutti gli ambienti , in specie quelli militari suscito' grande meraviglia che la forza navale nemica non fosse stata attaccata nè dalle nostre forze navali nè da quelle aeree.

Effettivamente l' operazione del 9 febbraqio appariva agli occhi di tutticome una di quelle che, studiate come un caso concreto alla Scuola di Guerra, avrebbe dovuto portare alla sicura distruzione del nemico

 

parole eloquenti direi !

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dieri che tutto questo non va che a rafforzare l'eroismo del Comandnate Brignole e del suo Equipaggio per l'azione compiuta. e non credo ci sia altro da aggiungere...

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dieri che tutto questo non va che a rafforzare l'eroismo del Comandnate Brignole e del suo Equipaggio per l'azione compiuta.

 

si sa cosa accadde a Brignole in seguito ?

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Guest UPS2

Esiste una sua biografia in libro ad un prezzo che, credo, sia ragionevole (intorno ai 10 - 15 euro).

 

Brevemente: resta sulla Calatafimi come scorta convogli nell'Egeo e verso l'A.S. . Alla fine saranno oltre 200 le scorte eseguite e diverse le decorazioni meritate. Al tragico 8 settembre il C.te Brignole viene internato dai Tedeschi e, non aderendo alla R.S.I., resta in tale posizione fino alla liberazione. Durante tale periodo il suo carisma e il suo comportamento integerrimo gli guadagnano l'ulteriore stima dell'ex alleato nonostante la sua posizone di prigioniero. Rimpatria nel settembre del 1945. Viene collocato in Ausiliaria nel 1948 e nella Riserva nel 1955 col grado di Capitano di Fregata.

Morirà a Genova il 30 luglio 1992.

 

Se desideri sapere di più ti esorto all'acquisizione della citata biografia o del libro "Marinai Savonesi" edito dal nostro Gruppo A.N.M.I. di Savona (vedi recensione in bibliote del presente forum).

In entrambi i casi ti consiglio di rivolgerti al C.te Lugher.

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dieri che tutto questo non va che a rafforzare l'eroismo del Comandnate Brignole e del suo Equipaggio per l'azione compiuta.

 

Concordo perfettamente; su ciò non vi possono essere dubbi.

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Qui si trovano alcune immagini della torpediniera Calatafimi impegnata nello scontro del giugno 40

 

Brignole

 

Ecco un immagine

 

calatafimi04.JPG

 

è caduto piuttosto vicino :s07:

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Sia nel volume di Bagnasco e Andò "Navi e Marinai italiani della 2a g.m." (Albertelli, 1981), come nel più recente "In guerra sul mare" (Albertelli, 2005), è riportato che questa fotografia è tratta da un filmato girato alcuni giorni dopo il 14 giugno con il Calatafimi che immedesima se' stesso durante l'azione.

Anch'io ricordo di aver visto questo filmato anche in televisione, la fonte è l'Istituto "Luce".

In effetti, considerato che il Calatafimi era impegnato nella scorta del solo posamine Gasperi (cui venne ordinato di rientrare immediatamente in porto appena avvistate le navi francesi), non è chiaro chi avrebbe potuto effettuare riprese così ravvicinate come quelle del filmato (di cui al link precedente).

Edited by Alagi

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Tuco, se volessi sapere qualcosa dovrei avere nei meandri della mia memoria (e "nascosto" in qualche directoty del mio pc..) i due "articoli" scritti su Brignole ed in particolare quello inserito ai tempi della pubblicazione del libro Marinai Savonesi . Fammi sapere!

Stefano

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Onori al C.te Brignole ed all'equipaggio del R.CT. Calatafimi

 

Lugher :s67: :s67:

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Sia nel volume di Bagnasco e Andò "Navi e Marinai italiani della 2a g.m." (Albertelli, 1981), come nel più recente "In guerra sul mare" (Albertelli, 2005), è riportato che questa fotografia è tratta da un filmato girato alcuni giorni dopo il 14 giugno con il Calatafimi che immedesima se' stesso durante l'azione.

 

:s15:

allora sono esplosioni di bombe di profondita' quelle che si vedono :s05:

 

Tuco, se volessi sapere qualcosa dovrei avere nei meandri della mia memoria (e "nascosto" in qualche directoty del mio pc..) i due "articoli" scritti su Brignole ed in particolare quello inserito ai tempi della pubblicazione del libro Marinai Savonesi . Fammi sapere!

 

Grazie Torricelli ma volevo solo sapere se Brignole fosse sopravvissuto o meno al conflitto .

LA guerraspesso è una selezione al contrario , muoiono i migliori :s06:

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è riportato che questa fotografia è tratta da un filmato girato alcuni giorni dopo il 14 giugno con il Calatafimi che immedesima se' stesso durante l'azione.

Anch'io ricordo di aver visto questo filmato anche in televisione, la fonte è l'Istituto "Luce".

 

Erano riprese per un cinegiornale, o per un filmato più lungo? Questo filmato sarà accessibile su internet sul sito dell'Archivio Storico dell'Istituto LUCE?

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Buongiorno a tutti, mi inserisco in una discussione che sembra morta, ma che suscita in me un grande interesse.

il filmato del comandante Brignole è presente nell'archivio Luce, si chiama "Alba di guerra sul mar ligure", visibile a chi è iscritto.

Brignole è sopravvissuto alla guerra ed è deceduto alla veneranda età di 86 anni nella sua amata Noli, non a Genova come si trova spesso scritto.

GT

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Ciao, ti ringrazio. Davvero gentile.

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Ricevuto forte e chiaro! :s02: :s03: :s02:

 

Buongiorno,

stavo googleando cercando informazioni sul mio nonnino e ho trovato questo interessante forum cui mi sono iscritto pur non essendo del settore. Volevo ringraziare del bell'articolo e del Topic iniziato, mi ha permesso di conoscere il libro Marinai savonesi di cui mi sono procurato una copia.

Vi comunico inoltre una iniziativa del comune di Calatafini che ha persentato la volontà di intitolare un via al nonno Giuseppe ricostruendo la storia della Bandiera. A calatafimi sono presenti documenti del commissionamento della bandiera e della festa di consegna al momento del varo delle 4 torpediniere il 27 maggio del 1924. Le prime immagini di cui sono invece in possesso io sono quelle nel cortometraggio Alba di Guerra sul Mar ligure dell'archivio Luce, e quelle del giorno della liberazione in cui la Bandiera di guerra della calatafimi viene fatta sventolare nel centro del campo di Prigionia di Fallingbostel il 18 aprile.

C'è qualcuno che ha informazioni intermedie?

 

GT74

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Guest UPS2
C'è qualcuno che ha informazioni intermedie?

GT74

 

Buongiorno C.te GT74!

Se ti riferisci a notizie intermedie sugli spostamenti della Bandiera di Combattimento non credo a Savona ci sia nulla di scritto, anche perchè una Bandiera di Combattimento non si muove più da bordo fino alla radiazione dell'Unità (... o alla sua perdita in combattimento).

In linea teorica oggi la Bandiera del Calatafimi dovrebbe essere al Sacrario delle Bandiere all'Altare della Patria, dove sono custodite tutte le Bandiere di Combattimento di tutte le Unità, nonchè di tutti i Reparti delle varie Armi e Specialità, dove vengono "versate" alla fine dell'operatività.

Un cordiale saluto.

UPS2 / Michele

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ma o dici così che sei il nipote del c.te Brignole?!? c'è gente debole di cuore in questo forum!

 

scherzo, pero ci aspettiamo sicuramente aneddoti e cimeli del famoso nonno!

 

per la bandiera di combattimento, come ha già detto UPS2, dubito che sia uscita dall'Unità fino a che non è stata salvata e portata al campo di concentramento...

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Ben venuto GT74 sul nostro forum........Spero tu possa postare documenti, foto, aneddoti inerenti tuo nonno..........siamo in trepida attesa :s01:

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Grazie Mille del Benvenuto.

Gli aneddoti che posso raccontare del nonno sono più quelli della sua componente umana, il nonno è morto che avevo 18 anni e del suo passato militare ne ha parlato molto poco. Il 14 giugno del 1990 per il 50 esimo anniversario dell'impresa era stata fatta una gran festa a Noli, ricordo che aveva attraccato al largo della baia una nave militare; cercherò testimonianze della giornata, dovremmo avere anche alcune riprese.

Sicuramente quello che mi ricordo di lui era una gran capacità di esercitare fascino sulle persone, anche in età molto avanzata. Aveva un fare molto deciso, ma sempre calmo e cortese in qualsiasi situazione. Quando noi nipotini eravamo con lui ci portava dovunque: persentandosi con un sorriso e guardando l'interlocutore dritto negli occhi otteneva ciò che voleva senza generare alcun fastidio. Mio fratello era stato in gita a Torino con il nonno per vedere il museo egizio e quando mia madre ha chiesto com'era stato, il nonno ha semplicemente detto: "Bello, era tutto per noi... era chiuso per restauro ma ho chiesto al guardiano di farmi fare giro col nipotino..."

 

Per quanto riguarda la bandiera di guerra della Calatafimi il nonno l'ha conservata anche dopo la liberazione e l'ha infine lasciata al figlio. La foto attuale è quella del mio profilo.

 

Dal comune di Calatafimi mi hanno comunicato che dalla loro documentazione la bandiera che è stata commissionata dalla Lega Navale di Livorno e consegnata alla nave il 27 luglio 1924 doveva avere dimensioni di 1,5 per 2,25 metri e lo stemma della marina militare ricamato e non dipinto: dati che contrastano con la bandiera in nostro possesso. Può essere che la nave avesse più bandiere?

C'è qualcuno in grado di dirmi i nominativi dell'equipaggio della Calatafimi.

 

Mi chiamo Giuseppe Travain, e l'altro nonno, quello paterno era sommergibilista sul Dagabur (mio omonimo completo), è morto prima che mio padre potesse conoscerlo. Ho visto che c'è un topic aperto sull'evento, chiederò informazioni anche su di lui.

GT74

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Un cordiale benvenuto anche da parte mia e grazie per i tuoi interessanti - e sotto numerosi aspetti - commoventi interventi e testimonianze.

E' sempre un fatto positivo poter leggere topic come quello che hai postato!

 

Dal comune di Calatafimi mi hanno comunicato che dalla loro documentazione la bandiera che è stata commissionata dalla Lega Navale di Livorno e consegnata alla nave il 27 luglio 1924 doveva avere dimensioni di 1,5 per 2,25 metri e lo stemma della marina militare ricamato e non dipinto: dati che contrastano con la bandiera in nostro possesso. Può essere che la nave avesse più bandiere?

Per questo specifico punto, temo che la bandiera in tuo possesso non sia la bandiera di combattimento che, come ha ricordato UPS2, dovrebbe essere stata consegnata al Sacrario delle Bandiere all'Altare della Patria (presumibilmente dopo il rientro del com.te Brignole dalla prigionia):

Buongiorno C.te GT74!

Se ti riferisci a notizie intermedie sugli spostamenti della Bandiera di Combattimento non credo a Savona ci sia nulla di scritto, anche perchè una Bandiera di Combattimento non si muove più da bordo fino alla radiazione dell'Unità (... o alla sua perdita in combattimento).

In linea teorica oggi la Bandiera del Calatafimi dovrebbe essere al Sacrario delle Bandiere all'Altare della Patria, dove sono custodite tutte le Bandiere di Combattimento di tutte le Unità, nonchè di tutti i Reparti delle varie Armi e Specialità, dove vengono "versate" alla fine dell'operatività.

Un cordiale saluto.

UPS2 / Michele

Tuttavia, dato che una nave ha in dotazione più bandiere "ordinarie" in aggiunta all'unica "da combattimento" (il termine "bandiera da guerra" in Marina non esiste), è presumibile che dalla descrizione che dai la bandiera in tuo possesso sia una di queste. Ciò lascia ovviamente inalterato il valore storico - oltrechè affettivo - del cimelio, e che un poco tutti ti "invidiamo".

Edited by Alagi

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Grazie Alagi delle informazioni, chiedo scusa per il mio vocabolario inappropriato, spero non rappresenti un'offesa.

 

Bene, allora adesso devo ricostruire la storia di 2 bandiere.

Effettivamente controllando il filmato nell'archivio Luce del documentario girato pochi giorni dopo l'impresa del nonno la bandiera è un'altra (ha una corona differente e lo stemma araldico dei Savoia ha dimensioni maggiori) rispetto a quella che è stata lasciata allo zio. Come prima cosa controllerò quella che sventola il giorno della liberazione sul campo di prigionia di Fallingbostel, poi se è possibile vederle, controllerò quella presente all'altare della Patria.

 

Se volete sapere qualsiasi cosa sono a vostra disposizione, magari sulle testimonianze passate posso chiedere a mamma e zii.

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chiedo scusa per il mio vocabolario inappropriato, spero non rappresenti un'offesa.

Non dirlo nemmeno per scherzo! :s03:

Penso sia giusto che chi conosce qualcosa di specifico (in questo caso un termine navale) cerchi di segnalarla a chi ancora non la conosce...

Grazie in anticipo per le ricerche che vorrai condurre.

Sono particolarmente interessato a questa vicenda perchè sono il Segretario del Gruppo ANMI di Savona, e abbiamo avuto l'onore di annoverare il com.te Brignole tra i nostri Soci, sino alla sua scomparsa.

Edited by Alagi

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Ho poi visto il video. Consiglio a tutti di vederlo; grazie ancora per la segnalazione. :s20: :s20:

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Salve a tutti, mi chiamo Massimiliano e mentre cercavo documenti sul rt Calatafimi, ho trovato questo fantastico forum che parla proprio di questa nave e dell'impresa che ha fatto il 14-06-1940. Sono interessato perchè in quella nave c'era mio nonno paterno come Cannoniere P/M ma purtroppo io non l'ho conosciuto perchè è morto prima che io nascessi. Da piccolo mia nonna me lo raccontava sempre e rispondendo al nipote del C.te Brignole, mio nonno si chiamava Piunti Domenico e al più presto vi farò avere la foto dell'equipaggio.

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Ragazzi 'ste foto le vorrei mettere ma non ce la faccio! Mi aiutate? :s14:

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