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Un Silurista Scrive A Focus


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Vi segnalo che su Focus di Maggio, n° 187, pag. 131 e' pubblicata una lettera di un veterano della MM che ha partecipato, imbarcato come silurista a bordo della motosilurante M26, all'affondamento dell'incrociatore "Cairo".

 

Il racconto e' breve e poco dettagliato, credo per motivi editoriali di spazio, e racconta come si trovarono in mezzo al convoglio Pedestal e lanciarono i siluri, sfuggendo in seguito alla caccia nemica sfiorando a soli 10 metri un mercantile inglese.

 

L'allora marinaio fu insignito della croce al valor militare sul campo, cosa che ovviamente lo rende ancora oggi ad 86 anni orgoglioso.

 

Lo scrivente si chiama Giuseppe Daminelli (essendo pubblicato il nome dcredo di non violare la sua provacy, ma nel caso tagliate pure) e dice di essere bergamasco, sarebbe bello se qualcuno in zona riuscisse a contattarlo in rappresentanza di Betasom e riuscisse a portarlo a bordo, credo che questi veterani non chiedano di meglio se non raccontare le loro esperienze, di solito nella speranza che nessuno abbia a ripeterle....

Modificato da NightRider
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Confermo quello già detto: cerchiamolo e racchiudiamo nel nostro scrigno questa importante testimonianza.

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Io ho fatto una breve ricerca in internet ed ho trovato un paio di riferimenti per contattarlo:

 

Sito Ascom Bergamo dove viene citato il Sig Daminelli (85 anni) come il decano dei commercianti Bergamaschi

 

Oikos cooperativa di cui figura come presidente, ma potrebbe trattarsi di omonimia dato che non viene citata l'eta' :s01: :s01: qui c'e' addirittura il cellulare.

 

Lascio adesso la parola a qualcuno con piu' titolo di me a rappresentare la base per contattarlo.

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Il buon Totiano mi ha mandato un msg in cui mi propone di andare ad intervistare il Sig. Daminelli. (somo bergamasco anche se vivo in prov. di Cremona e cmq lavoro nella bergamasca).

 

Adesso gli risponderò che sono d'accordo e che partirò in missione.

 

L'unica cosa che vi chiedo è di postare una serie di domande o curiosità a cui vi piacerebbe avere una risposta, visto che la mia conoscenza delle materie navali è molto bassa e la mia conoscenza degli eventi bellici di cui si andrà a parlare è molto al di sotto di quella di molti di voi.

 

Credo che, previo appuntamento telefonico, potrò incontrare il nostro "ragazzo" (ma le virgolette le toglierei pure) uno dei prossimi lunedi pomeriggio visto che, per andare dai fornitori, sono quasi sempre a Bergamo per tutto il pomeriggio.

 

Che dire, leggere di questo nostro audace e orgoglioso ex combattente mi ha riempito di ammirazione e non posso che essere onorato di poterlo conoscere di persona!

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Visitatore Mattesini

Dal libro sulla Battaglia di Mezzo Agosto che ho in corso di elaborazione, sull'azione della Motosilurante MS 26 riporto, in esclusività per "Betasom", quanto segue:

 

"Nel frattempo, alle 02.20 (del 13 agosto 1942 nel Canale di Sidciolia), un’altra motosilurante italiana, la MS 26 (sottotenente di vascello Alberto Bencini), essendosi spostata dalla sua zona verso Capo Mustafà aveva avvistato un piroscafo che con rotta sud dirigeva verso di lei. Ma mentre metteva in moto i motori principali per andare all’attacco la MS 26 fu illuminata sulla sinistra da un proiettore, che il comandante Bencini ritenne appartenere ad un cacciatorpediniere, e subito dopo la motosilurante fu inquadrata da fuoco di cannoni mitragliere. Mentre cercava di allontanarsi a dritta a tutta forza, fu illuminata dalla luce di altri due proiettori e, essendo capitata proprio in mezzo al convoglio, cercò all’ora di dirigere a sinistra sotto forte fuoco delle unità britanniche, Nel corso di questa manovra scambio colpi di mitragliera con un piroscafo apparso di controbordo a distanza ravvicinata, e scapolato il mercantile individuò alla distanza di 1000 metri un incrociatore della presunta classe “Arethusa”, mentre in realtà doveva essere il Kenya.

Allora, riducendo la velocità, la MS 26 diresse all’attacco e alle 02.20 lanciò a breve intervallo due siluri, prima quello di dritta e immediatamente dopo quello di sinistra, contro l’incrociatore, che Bencini, avendo udito nel disimpegno una forte esplosione e avvistata una vampata ritenne, erroneamente, di aver colpito all’altezza della plancia. Quindi, per sottrarsi alla reazione dei cacciatorpediniere nemici, e al tiro dell’incrociatore, alternato con proiettili illuminanti, la motosilurante diresse verso la costa tunisina di Capo Mustafà, con la intenzione di portare le navi nemiche che la stavano inseguendo sugli sbarramenti minati. Manovra che la MS 26 realizzò tra gli spruzzi d’acqua sollevati dei proiettili caduti vicini, facendo fumo per occultarsi e lanciando sulla sua scia bombe di profondità a scopo intimidatorio, sottraendosi in tal modo all’inseguimento e al fuoco dei cannoni dei cacciatorpediniere. (1)

In realtà si trattava soltanto del Pathfinder, una nave, riferì l’ammiraglio Borrough, che “era sempre al punto giusto e nel momento giusto”. Il cacciatorpediniere, dopo aver fatto fuoco prolungato con i cannoni da 120 mm, e con le mitragliere da 20 e da 2° mm, dovette sospendere l’inseguimento della motosilurante, che teneva di vista sotto la luce del suo proiettore, perché distolto dalla presenza di un’altra unità similare, la MS 31 che, pur essendo rimasta senza siluri, aveva continuato a seguire tenacemente le navi della formazione britannica, segnalandone per radio gli spostamenti per quasi due ore, per poi disimpegnarsi alle 04.10.

Su questo episodio, visto da parte britannica, abbiamo la seguente testimonianza di un testimone oculare del Pathfinder: (2)

 

Il citofono della nostra sala macchine suonò all’ordine “avanti tutta”, mentre la nave accostava per dirigere contro la motosilurante nell’intento di speronarla. Nello stesso tempo inquadrammo in pieno l’unità italiana nel fascio di luce del nostro grande riflettore da 1118 millimetri e tutte le armi, cannoni da 120 millimetri, mitragliatrici e Oerlikon, aprirono il fuoco alla cadenza più elevata. Circondata dagli spruzzi dei nostri proiettili, la motosilurante si lanciò in avanti e virò bruscamente emettendo una cortina di fumo.

Essa sparì dietro la cortina, e noi la seguimmo attraverso quella protezione, scoprendo che era di breve durata. Ancora una volta il riflettore la inquadrò e la tenne sotto il suo fascio di luce e i cannoni aprirono il fuoco; ancora una volta essa sparì in una grande nuvola di fumo. Non so se riuscissimo a colpirla o no, perché avevamo già avvistato le segnalazioni di un’altra motosilurante che si trovava sulla rotta del convoglio e perciò ci dirigemmo in quella direzione per sventare la nuova minaccia. (3)

 

_____________________________________

 

(1) Negli Elementi controllo di Supermarina, considerando che nell’attacco della MS 26 non era stato colpito alcun incrociatore, è stata avanzata l’ipotesi che la motosilurante possa avere affondato nella sua azione il piroscafo Glenorchy. In questa valutazione, ritenuta però “poco probabile” dallo stesso Supermarina, si sostiene che il siluramento del piroscafo, “ attribuito alla MS.31”, era “avvenuto alla stessa ora e nella stessa zona d’attacco delle MS.26”.E si specifica che, pur essendo la sagoma di un incrociatore tipo “Arethusa” molto dissimile da quella di un piroscafo, vi era da considerare il fatto che il comandante Calvani (MS 31) al momento del siluramento del piroscafo aveva udito soltanto una forte scossa, mentre invece il comandante Bencini (MS 26) nell’attaccare l’incrociatore aveva visto esplosione e la vampata di un siluro sotto la plancia del bersaglio. Dal momento che il Glenorchy fu affondato con due siluri, il successo deve essere inequivocabilmente confermato alla MS 31.

 

(2) P. Smith, L’ultimo convoglio per Malta 1942, cit., p.213.

 

(3) Sul comportamento del comandante Bencini, Supermarina scrisse: “L’azione della MS.26, che è stata la più contrastata ha messo ancora una volta (il S.T.V. Bencini è decorato di due medaglie di bronzo) in rilievo le magnifiche doti di coraggio e sangue freddo del suo comandante, il quale ha continuato, nonostante la reazione nemica a manovrare con calma e decisione fino a portarsi al lancio”.

 

 

N.B. L'incrociatore contraereo CAIRO fu affondato la sera del 12 agosto 1942, a nord di Biserta, dal sommergibile AXUM del tenente di vascello Renato Ferrini.

Modificato da Mattesini
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un grazie a Mattesini per le due versioni britanniche dell'impresa ma, sopratutto, un grazie a Lupoz per la grande disponibilità.

 

sarebbe bello che l'intervista potessere essere anche filmata ma sò già che farai tutto il possibile!

 

le domande da fare sono una infinità, personalmente lascerei che raccontasse la sua versione dell'accaduto: dall'avvistamento all'attacco al disimpegno sotto il fuoco avversario che, come dice Mattesini, era "soltanto" il pahfinder.

 

qual'era lo stato d'animo suo e dei suoi compagni in quei momenti, sotto il fuoco nemico.

 

qual'era l'efficienza dei mezzi e il morale del personale in quel periodo, la vita a bordo delle MS e con i cittadini di un paese in guerra

 

come festeggiarono e come furono festeggiati per il successo

 

quali cimeli ha conservato di qul periodo e quale ricordo effettivo gli riportano

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Wowwww, sono felicissimo di aver segnalato la cosa, l'efficiente macchina di Betasom si e' messa in moto :s20: :s20:

 

Oltre alla notte di Pedestal personalmente sono curioso di conoscere altri aneddoti, storie di vita, magari il pensiero riguardo alla guerra in corso di chi la pelle la metteva in gioco di persona.

 

In pratica: le idee del duce erano condivise o era per fedelta' al re e al dovere che tanti rischiavano la vita con l'ardimento riportato da tante tavole di storia? E' chiaro che idee diverse da quelle ufficiali non potessero essere espresse apertamente ma una volta lontani da orecchie "superiori" c'era davvero fede incrollabile nella vittoria finale o il confronto con le forze nemiche faceva venire dei dubbi?

Modificato da NightRider
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un grazie a Mattesini per le due versioni britanniche dell'impresa ma, sopratutto, un grazie a Lupoz per la grande disponibilità.

 

sarebbe bello che l'intervista potessere essere anche filmata ma sò già che farai tutto il possibile!...

 

Per l'intervista filmata non c'è problema :s02:

Non ho videocamera ma me la procuro tranquillamenta da amici. L'unica cosa è che non sarò sicuramente in grado di fare alcun montaggio video (e non ne avrò neppure il tempo :s06: ), quindi consegnerò il filmato (a mano o tramite upload) a qualcuno del forum in grado di farlo e di renderlo "presentabile" per i posteri :s02:

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