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La Navigazione Costiera


Visitatore Marcuzzo

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Visitatore Marcuzzo

Affronteremo ora un tema molto importante in quanto tratta quella navigazione che viene effettuata in maggioranza, ossia quella costiera.

Molto diportisti pensano, erroneamente, che navigando in prossimità della costa siano esclusi da ogni tipologia di pericoli; niente di più sbagliato in quanto è proprio in prossimità della costa che si annidano i pericoli maggiori, anche a causa di coloro che credono che il mare sia di loro proprietà e farci quello che più pare loro.

 

Quanto segue non è un insieme di regolamenti ma vuole essere una manuale per la navigazione sottocosta di facile e rapida consultazione allo scopo di porre rimedio a quelle problematiche che possono verificarsi anche durante una piacevole gita domenicale in compagnia di famiglia, amici, moglie/fidanzata/amante.

 

Il tutto è tratto dai miei appunti di navigazione ed ho deciso di dividere l'argomento in 5 capitoli a causa della lunghezza che il post occuperebbe (circa 10 pagine), e per dare la possibilità di chiarimenti a chi li richiedesse senza perdersi nel ricercare/rivedere l'argomento del caso.

 

Buona lettura a tutti!!! :s02:

 

La Navigazione Costiera

 

Argomenti trattati: Concetti generali, I punti cospicui, L'Atterraggio, I luoghi di posizione.

 

CAPITOLO 1

 

CONCETTI GENERALI .

 

La stima che facciamo, in relazione alla velocità ed alla rotta della nostra imbarcazione ed al tempo trascorso, ci permette di conoscere in maniera approssimata qual è la nostra posizione in ogni istante della navigazione. Spesso però intervengono dei fattori tali per cui l approssimazione è talmente grossolana che non ci consente di navigare con un grado di sicurezza sufficiente. Per esempio quando la navigazione si protrae per lungo tempo (e il caso di una traversata) o quando ci sono delle condizioni meteorologiche sfavorevoli. Ecco perché dobbiamo confrontare la navigazione "stimata" con delle misure da cui poter ricavare la nostra posizione con un maggior grado di affidamento.

 

I PUNTI COSPICUI .

 

Il metodo più semplice è quello di ricavare la nostra posizione riferendola a dei punti della costa a noi noti. Questi punti (chiamati punti cospicui ) devono avere delle caratteristiche ben precise:

 

- essere visibili dal largo;

- essere fissi nel tempo;

- essere riportati sulla carta nautica;

 

Tutti i segnalamenti luminosi possono essere considerati dei punti cospicui (gli unici di notte), ma anche i campanili, le torri, i limiti di costa e le cime delle montagne svolgono la stessa funzione. Quando la navigazione si svolge in prossimità di costa conosciuta, la posizione del navigante può essere quindi determinata riferendola a tali punti salienti, caratteristici di essa, la cui posizione sia stata preventivamente determinata e fissata sulla carta. Il punto-nave stabilito in tale modo prende il nome di "punto-costiero", e "navigazione costiera" è la disciplina che studia i metodi e gli strumenti per la sua determinazione. Quindi si può procedere a valutare lo spostamento eventuale rispetto alla stima fatta in precedenza. Non è fuori di luogo mettere qui in evidenza la differente accuratezza che il navigante deve esigere dai metodi di navigazione nei due casi (stimata e costiera) in cui il bastimento si trovi in vicinanza di costa o lontano da essa; la vicinanza di costa porta come conseguenza la presenza di 'pericoli', in generale assenti nella navigazione d'altura. poiché la "navigazione costiera" esamina appunto i metodi da impiegare in prossimità di costa, cioè in presenza di 'pericoli', si dovrà tenere presente, nel suo studio, questa esigenza di maggiore accuratezza.

 

L'ATTERRAGGIO.

 

Per atterraggio si intende quella fase della navigazione che permette di passare dalla navigazione d altura a quella costiera. Compito del comandante è quello di far si che il passaggio sia il più sicuro possibile. Questa fase in effetti è la più delicata della navigazione in quanto:

 

- ci si avvicina alla costa dove i pericoli sono maggiori;

- non si conosce l'indeterminazione del nostro punto nave;

 

Vista la grande varietà di situazioni che si possono presentare è bene che il Comandante tenga presente delle norme a carattere generale, cercando con il buon senso e l esperienza, di valutare in maniera appropriata i casi che di volta in volta gli si presentano, aiutandosi con:

 

- Pubblicazioni Nautiche: preparare le pubblicazioni (carte nautiche a grande scala, portolano, elenco fari, ecc.) riguardanti la zona, in maniera da poterle consultare in fretta.

 

- Scelta del luogo: riferire la rotta ad un preciso punto cospicuo che sia inconfondibile e ben visibile dal largo.

 

- Scelta dell'ora: valutare se atterrare di giorno o di notte in base al tipo di costa (se piatta e uniforme meglio atterrare di notte e viceversa).

 

I LUOGHI DI POSIZIONE.

 

Viene nella Nautica chiamato in generale 'luogo di posizione', un insieme di punti della superficie terrestre, tutti e solo i quali godono di una determinata proprietà geometrica, accertabile a mezzo di misura, e che necessariamente contiene la posizione dell'osservatore. "Luoghi di posizione costieri", in particolare, sono quelli individuabili dal navigante a mezzo di una misura, riferita a punti noti del rilievo topografico della costa. I luoghi di posizione che ora prenderemo in esame sono:

 

- IL LUOGO DI POSIZIONE DI "EGUALE AZIMUT". - L'azimut di un oggetto, quando misurato allo scopo di stabilire un luogo di posizione, prende anche il nome di "rilevamento". Questo nome, nel comune linguaggio dei naviganti, viene impiegato per indicare sia l'azimut (cioè un angolo) sia il luogo di posizione (cioè una linea) derivante dalla sua misura. Infine "rilevare" è l'operazione di misura di un rilevamento.

 

- IL RILEVAMENTO POLARE. - Si è visto come i rilevamenti degli oggetti circostanti vengono misurati assumendo la direzione Nord come direzione origine. A volte, però, è più comodo od addirittura necessario assumere come origine quella che contiene la prora. I rilevamenti possono in tal caso essere contati in due modi differenti:

 

- 1. da 0° a 360° in senso orario, a partire dalla prora (misura circolare);

- 2. da 0° a 180°, sia in senso orario a dritta della prora, sia in senso antiorario a sinistra della prora (misura semicircolare). E' chiaro che impiegando la misura semicircolare, occorre sempre specificare se il rilevamento è stato misurato a dritta o a sinistra della prora.

 

I rilevamenti, misurati assumendo come origine la direzione della prora, vengono chiamati "rilevamenti polari" (simbolo r) mentre quelli, che hanno origine dal Nord, vengono chiamati "rilevamenti veri" (simbolo RLv). Le relazioni che intercedono fra i rilevamenti polari misurati nei due possibili modi (circolare e semicircolare) risultano chiaramente dalla figura. Un'ultima definizione sull'argomento dei rilevamenti polari:

La direzione che corrisponde al r di 90° o 270°, viene denominato " traverso", da cui le espressioni del linguaggio marinaresco:

- Oggetto al traverso (a Dr o a Sn).

- Passare o essere al traverso di un oggetto (dizione corrente, che corrisponde a quella più esatta di "oggetto che passa o è al traverso dell'imbarcazione).

- Oggetto a proravia o a poppavia del traverso.

 

L'ALLINEAMENTO.

L'allineamento, come si può intuire dalla parola stessa, è un luogo di posizione (una semiretta) che deriva dalla collimazione, da parte del navigante, di due oggetti cospicui del rilievo terrestre. L'allineamento, per il modo in cui si determina, è un luogo di posizione molto preciso e di grande affidabilità. Infatti l'allineamento, dopo averlo scelto e disegnato sulla carta (tracciando una linea che passi per i due oggetti), verrà determinato solo nell'istante in cui l'occhio apprezzerà "l'allineamento" dei due punti cospicui scelti; l'assenza di misure attraverso strumenti consente precisioni molto spinte. Il tracciamento sulla carta dell'allineamento è intuitivo: basta disegnare la retta che passa per le immagini dei due oggetti impiegati, e, su tale retta, scegliere la semiretta che ha origine nella più vicina della due immagini, e non contiene l'altra.

 

I L LUOGO DI POSIZIONE DI UGUAL DISTANZA.

La misura della "distanza" da un oggetto noto consente di individuare un luogo di posizione: l'insieme di tutti i punti della superficie terrestre la cui distanza dall'oggetto è uguale a quella misurata. Per la sua forma, il luogo di uguale distanza viene anche chiamato 'cerchio di uguale distanza'. Il luogo di uguale distanza sarà rappresentato sulla carta nautica come una circonferenza, con centro nell'immagine dell'oggetto impiegato e raggio R = D.

 

I L LUOGO DI POSIZIONE DI UGUAL PROFONDITA' DEL FONDO MARINO.

La misura della profondità del fondo marino consente di definire un luogo di posizione: l'insieme dei punti della superficie terrestre nei quali il fondale è uguale al valore misurato. Prima di esaminare la natura, è bene qui mettere in luce alcune caratteristiche di questo luogo, che lo differenziano sostanzialmente da quelli già esaminati. Anzitutto la sua individuazione non richiede che vi siano in vista oggetti del rilievo terrestre; a rigore quindi non può essere definito un luogo di posizione "costiero" e il suo impiego non è, come per gli altri, limitato alla stretta fascia di mare lungo la costa, che ha termine dove il navigante non 'vede' più. Dato, però, che esso è solitamente impiegato in prossimità (se non in vista) di costa, dove secche, bassifondi, scogli, pericoli in genere, e la presenza della costa stessa comportano particolari esigenze (accuratezza, frequenza di controlli, impiego di qualsiasi mezzo per la verifica della stima), è lecito includere anche questo luogo fra quelli 'costieri'. Per quanto si è detto, inoltre, il luogo di uguale fondale può essere impiegato anche quando la nebbia o l'oscurità (in luoghi non segnalati), la mancanza di punti noti rendono impossibile l'impiego di tutti gli altri luoghi esaminati: è questa senza dubbio la più notevole caratteristica del luogo di uguale fondale. E' bene mettere in evidenza infine che, potendosi riassumere i 'pericoli' della navigazione nell'annullamento della distanza fra chiglia e fondo marino, nulla può rassicurare il navigante, incerto della sua posizione, più che l'accertare un sufficiente margine d'acqua fra fondo e chiglia.

 

L'aspetto più comune del luogo di eguale fondale è quello di una linea, che prende il nome di linea "isobata". L'isobata si disegna sulla carta riunendo tutti i punti che figurano con fondale pari a quello misurato. Per facilitare l'apprezzamento dell'andamento del fondo, sulle carte nautiche figurano già disegnate alcune isobate (a seconda della scala della carta) fra quelle di 1000, 500, 200, 100, 50, 20, 10, 5, 3, 2 metri, ciascuna rappresentata con un particolare simbolo. Il navigante cercherà quindi di fare un punto quando il suo scandaglio misurerà una profondità corrispondente ad una isobata segnata sulla carta.

 

Tratto dai miei appunti di navigazione.

Segue....

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