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Il Carro Medio M 11/39


brin

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Carro Medio M 11/39

 

A seguito delle deludenti prestazioni del carro leggero CV 33/35, i vertici del Regio Esercito si convinsero della necessità di poter disporre di un veicolo corazzato più pesante, caratterizzato da una maggiore protezione e dotato di un armamento più adatto alle esigenze belliche. La progettazione di questo carro, definito medio e concepito come un mezzo di appoggio per la fanteria, si orientò dapprima verso un carro di circa 8 tonnellate, per evolversi in seguito nel prototipo dell'M 11/39, presentato dall'Ansaldo. Nel 1938, il carro fu commissionato in 100 esemplari all'Ansaldo-Fossati nel 1938, ma le difficoltà di produzione e una certa penuria di materiali rallentarono l'attività dell'Ansaldo che, operando insieme alla SPA, riuscì a completare l'ordine solo nella primavera del 1940, quando l'M 11/39 era ormai decisamente superato. L'M 11/39 rappresentò comunque il modello di tutti i successivi carri italiani, tra cui l'M 13/40, l'M 14/41

 

L'architettura del carro era, infatti, già obsoleta al momento della sua progettazione; non solo la sua corazzatura (peraltro caratterizzata da uno spessore massimo di appena 30 millimetri, e da uno minimo di 7) era penalizzata dalle piastre imbullonate – e non saldate – che la rendevano poco resistente ai colpi nemici (un difetto, a dire il vero, comune anche a molti mezzi dell'epoca), ma prevedeva la anche disposizione dell'armamento principale, un pezzo da 37 millimetri, in una casamatta posta sul lato destro del mezzo, con conseguente ovvia limitazione della capacità di brandeggio.

 

Altro difetto significativo riguardava la torretta girevole che era armata solo con due mitragliatrici Breda da 8 millimetri, ,ma era anche manovrata da un unico carrista: il comandante del carro, che ovviamente doveva svolgere anche altre ed importanti funzioni. Anche le sospensioni erano poco efficienti e questo, unito alla ridotta larghezza dei cingoli, limitava pesantemente la mobilità del carro su terreno accidentato.

 

Prodotto in circa 100 esemplari, il carro iniziò ad essere distribuito ai reparti operativi nel 1939, equipaggiando principalmente la Divisione Corazzata Centauro (131°) dislocata in Albania. Alla vigilia dell'entrata in guerra, lo Stato Maggiore Generale, nell'intento di rafforzare e di potenziare lo scacchiere dell'Africa Orientale, dispose l'invio in extremis di 24 carri medi M 11/39, ma che poco poterono influire sulle vicende belliche. Nel luglio del 1940, i mezzi impiegati dalla Centauro, furono inviati in Libia, ed inquadrati nel 1° e nel 2° battaglione carri medi M 11/39. I carri furono subito impiegati presso il confine libico-egiziano, e colsero un primo importante successo nello scontro di Sidi Azeiz del 5 agosto 1940: gli inglesi lasciarono infatti sul campo 4 carri, e dovettero ritirarsi. Infatti, a parte i difetti precedentemente elencati, il carro poteva ben reggere il confronto con i britannici A9 (12,7 tonnellate) ed A10 (14,5 tonnellate). Al momento dell'offensiva di O'Connor, erano presenti in Libia 68 M 11/39, ma «soltanto 37 di tali carri potevano considerarsi di pronto impiego». Durante la controffensiva inglese di O'Connor, denominata operazione Compass, 23 M11/39, operanti col Raggruppamento Maletti, si trovarono ad affrontare a Nibeiwa, una forza 47 carri inglesi Matilda, indiscutibilmente superiori ai nostri mezzi, e vennero perciò tutti distrutti mentre stavano ancora scaldando i motori. «I loro equipaggi – riferisce la relazione ufficiale del 7° Royal Tank Regiment – si trovavano in tutti i gradi di vestizione, e subito tentarono dientrare nei carri, di cui stavano scaldando i motori. Una vera pioggia di colpi li sommerse rapidamente».

 

Alcuni mezzi catturati dagli inglesi, ed assegnati alla 6a Divisione australiana, prenderanno parte all'assedio che porterà alla caduta di Tobruk e verranno intensamente impiegati nelle operazioni successive. Una nota curiosa e simpatica: gli australiani disegnarono sulle fiancate dei carri da loro catturati dei grandi canguri bianchi e saltanti, per facilitare l'identificazione da parte degli altri reparti inglesi.

 

Luca

Modificato da brin
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Quella del canguro mi è nota, mi sembra che fosse inserito in un triangolo o bianco o nero...

 

(il retro delle scatole dei modellini serve a qualcosa)

 

Bell'articolo Luca, posterò quello schema con sia il arro L che quello M

 

 

Essendo il libro stampato nel 39 vuol dire che forse è anche il modello giusto

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Quella del canguro mi è nota, mi sembra che fosse inserito in un triangolo o bianco o nero...

 

(il retro delle scatole dei modellini serve a qualcosa)

 

Non sia mai detto...che il retro delle scatole di modellini.....non servono a niente!!! :s03: :s03: :s03: Vedrò se riesco a trovare qualche foto....

 

Luca

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Fantastico!!! :s20: :s20: :s20: :s20: Grazie di cuore, anche per il sito...Che belle foto....certo spiace un po' vederli in mano al nemico....

 

Grazie ancora

Luca

Modificato da brin
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ancora non riesco a capire cosa sia accaduto ai carri M11 parcheggiati fuori Nibeiwa :s05:

Secondo gli inglesi questi carri vennero distrutti dai Matilda con i carristi italiani che ancora non erano neppure entrati nei loro veicoli !

 

Va bene tutto ma farsi sorprendere con le braghe in mano :s07:

Modificato da Tuco
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Tutta l'offensiva britannica ebbe una preparata e meticolosa preparazione. La sorpresa fu completa...Cito da un'opera dedicata all'argomento....

 

Alle sette del mattino, con una leggera nebbia che stagna sul deserto, l'artiglieria della 4a indiana apre il fuoco sul campo addormentato di Nibeiwa, mentre i Matilda del 7° Royal Tank Regiment lo aggirano da sud, per portarsi al suo angolo nord-ovest: qui, infatti, la ricognizione ha appurato, nei giorni scorsi, il convergere di tutte le piste deglia autocarri di rifornimento: il che significa che questo accesso non è minato. Gli squadroni dei carri procedono in linea di colonna, ma ogni squadrone attacca su un fronte di tre carri, appunto per non rischiare di cadere sui campi minati. Nibeiwa, benchè sorpreso, risponde quasi immediatamente con tutte le armi disponibili, 4 pezzi da 105/28, 20 da 75/27, 14 controcarro, oltre alle armi leggere. Soprattutto i 105 potrebbero dare grossi fastidi ai Matilda, ma ogni bocca da fuoco è puntata ad est, da dove proviene un pesante bombardamento d'artiglieria: quando i grossi mastodonti britannici compaiono alle spalle, la sorpresa è completa. Solo i 75 ed i controcarro possono essere ruotati nella nuova direzione abbastanza celermente, ma si trovano allo scoperto, in quanto le postazioni fanno fronte ad oriente. Ruggendo, i carri entrano nel perimetro, dopo aver messo fuori combattimento, in dieci minuti, 23 carri M 11/39 che stanno scaldando i motori, appena fuori dal recinto: "I loro equipaggi - riferisce la relazione ufficiale del 7° Royal Tank Regiment - si trovavano in tutti i gradi di vestizione, e subito tentarono di entrare nei carri, di cui stavano scaldando i motori. Una vera pioggia di colpi li disperse rapidamente".

Una volta nel recinto, l'opera dei Matilda e della fanteria indiana diventa facile. I 4000 italiani del campo sono in preda al panico, e soltanto qualche mitragliatrice spara ancora. Il generale Maletti, comandante del reparto, esce dal suo rifugio in pigiama, impugnando un mitra, ma viene freddato da una raffica di mitragliatrice. La confusione è tale che nessun ordine coeremnte può essere impartito, nè essere eseguito, per cui la rese diventa un fatto inevitabile. Alle 11 del mattino, Nibeiwa non esiste più [...] Gli inglesi del 7° hanno subito soltanto 7 tra morti e feriti, ma tra i morti c'è il maggiore Henry Row, comandante dello squadrone A dei Matilda, ex campione di rugby della nazionale inglese. Nel combattimento, le perdite inglesi sono state "ridotte" (ma la relazione non le quantifica): si verificarono invece subito dopo, quando i Matilda escono dal campo per recarsi al rifornimento per il prossimo attacco. incappano in un campo di mine e perdono 7 unità Una vendetta postuma dell'organizzazione italiana.

 

Luca

Modificato da brin
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Bubbe..ho altre foto e disegni in serbo...Ale, vedrai che tornerà alla ragione...

 

Dimenticavo; ecco anche una mia breve e personale scheda tecnica sul mezzo:

 

Carri Medio M 11/39 Caratteristiche tecniche

 

Peso: 10,97 tonnellate.

 

Dimensioni: lunghezza 4,74 metri, larghezza 2,17 metri, altezza 2,25 metri.

 

Corazzatura: minima: 7 milimetri a 30 millimetri.

 

Motore: Fiat SPA 8T a gasolio con una potenza 105 hp.

 

Velocità massima: 33,9 Km/h su strada; 14 Km/h fuori.

 

Autonomia: 210 chilometri.

 

Equipaggio: 3 componenti.

 

Armamento: 1 pezzo da 37/40 millimetri, 2 mitragliatrici Breda da 8 millimetri.

 

Massima pendenza superabile: 45%

 

Massimo gradino superabile: 90 centimetri.

 

Massima trincea superabile: 2 metri.

 

Luca

Modificato da brin
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Aggiungo, per onore di completezza, che il Raggruppamento del generale di brigata Pietro Maletti, composto da un totale di 3.200 uomini, con l'artiglieria che comprendeva mortai e pezzi da 65/17, 75/27, 105/28, 47/32 cc, 20 mm a/ai, era composto dai seguenti reparti:

  • Dal I, V, XVII, XIX Battaglioni Libici;
  • dal Battaglione Sahariano;
  • dal II Battaglione Carri Medi, dotato di 22 M 11/39 e 6 L 3;

Luca

Modificato da brin
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Ecco un'altra rara foto.....perchè credo ve ne siano poche reltive all'AOI.....

 

Carri armati M11 e L3, utilizzati dalle nostre truppe durante l'occupazione del Somaliland.

carriarmatim11el3utilizmk8.png

 

Luca

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Grazie, Ale per il generoso ed interessantissimo contributo.....Sto leggendo il manuale d'impiego.....I disegni sono davvero fantastici....

 

Credo che vi sia da precisare che, mentre il carro indicato come carro L è effetivamente un L3, il carro indicato come M, non è un M11/39 ma un FIAT 3000, il primo carro impiegato ed utilizzato in un certo numero di esemplari dal Regio Esercito.

 

Grazie ancora

Luca

Modificato da brin
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Di niente, ottima la tua precisazione....

 

 

Spero di riuscire a farti una copia dei capitoli più interessanti, ti manderò l'indice così mi dici cosa ti interessa, anche se penso che la risposta sarà tutto!

 

La cosa che più mi fa accapponare la pelle sono i segni fatti da mio nonno, lui ha studiato tutti questi libri (e sono tanti, almeno 10 in tutto) per combattere

 

Dove arriva la follia umana

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La cosa più interessante è che un carro da 5 tonnellate sia definito medio (in linea coi tempi, nel nostro Paese d'altronde). Immagino che il manuale sia pre 1936....potrei sapere in quale anno venne pubblicato, per favore Ale?

 

Grazie ancora, è cosa rara e preziosa poter disporre di disegni così grandi e dettagliati

 

Luca

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Io ti saluto vado in Abissinia, cara Virginia, ma tornerò.

 

Appena giunto nell'accampamento dal reggimento ti scriverò, ma che c'entra????

 

Allora poi in privato ti mando l'indice e mi dici, non troppe cose però che sennò ti devo fotocopiare tutto il libro (in quel manuale ci sono 33 tavole come quelle dei disegni dei carri)

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Era una canzoni più popolari ed utilizzata dalla propaganda nel 1935....L'ho citata per questo :s02:

 

Io ti saluto e vado in Abissinia

cara Virginia, ma tornerò.

Appena giunto nell'accampamento

dal reggimento ti scriverò.

Ti manderò dall'Africa un bel fior

che nasce sotto il ciel dell'equator.

Io ti saluto e vado in Abissinia

cara Virginia, ma tornerò.

 

Luca

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Leggo nel manuale postato da Odisseo ( :s20: ) che il carro doveva accopagnare la fanteria...

In pratica si era rimasti ai concetti della 1 guerra mondiale :s05:

 

Il manuale postato da Ale (Capitano Nemo)....vorrai dire....Si, i principi erano questi; i carri M 11, successivi ai Fiat 3000 e agli L3, erano invece previsti per un impiego più moderno, non più solo di appoggio e di accompagnamento alla fanteria. Non eravamo preparati, ma fummo in grado di imparare: si vedano le fantastiche pagine di Storia scritte in Libia da Ariete e Littorio, ed in Tunisia dalla Centauro.

 

Luca

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Il punto è che gli italiani arrivano sempre tardi.

 

Carri, idee della prima guerra mondiale pur avendo come alleato la potenza mondiale in fatto dioorganizzazione della battaglia

 

Marina, il non installare il radar quando andava fatto, vedi punta stilo

 

Aviazione, il voler progettare e costruire biplani quando in tutto il mondo esistevano solo caccia attivi monoala...

 

 

E questi sono gli esempi più ecclatanti

 

 

Oppure usare i sommergibili di 20 anni prima...

 

 

Però abbiamo dato lo stesso del filo da torcere al nemico

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Però abbiamo dato lo stesso del filo da torcere al nemico

 

Appunto....pensa che cosa saremmo stati in grado di fare con armi e dottrine d'impiego moderne....

 

In ogni caso, i programmi per il rinnovamento del parco carri armati dettero ottimi o buoni risultati; tardi ma li dettero.

 

Rimaniamo per favore attinenti al tema...

 

Luca

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Comunque è inconcepibile che un Paese sicuramente non piu'"avanzato " del nostro fosse in grado di precederci in materia di carri armati !

La Polonia schierava ben 136 7TP nel settembre del 1939 , piu' di quanti carri M-11 avesse l' Italia nello stesso periodo

 

7tp.jpg

 

 

piu' info sulle forze corazzate polacche le trovate in questo bel sito

 

Polish armour force

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Mio nonno si ricordava di aver visto parecchie file di carri medi italiani, a Tobruk, di cui alcuni semplicemente "parcheggiati" per scarsità di carburante, molti altri arrivati già "difettati" dalla madrepatria, e dunque inutilizzabili ed abbandonati sul posto...

 

...all'epoca il "controllo di qualità" evidentemente non esisteva.

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Mio nonno si ricordava di aver visto parecchie file di carri medi italiani, a Tobruk, di cui alcuni semplicemente "parcheggiati" per scarsità di carburante, molti altri arrivati già "difettati" dalla madrepatria, e dunque inutilizzabili ed abbandonati sul posto...

 

...all'epoca il "controllo di qualità" evidentemente non esisteva.

 

In quale periodo, se ti ricordi? In ogni caso, l'ambiente non era proprio adattissimo, ed inoltre i primi esemplari soffrono di ovvi guasti tecnici che vengono migliorati nei vari esemplari successivi....Come ho detto sopra, di 70 carri M 11 disponibili, alla viglia dell'offensiva inglese nell'inverno del 1940, gli efficienti erano 22...

 

Luca

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In quale periodo, se ti ricordi?

 

Mi devo correggere, ho citato erroneamente Tobruk ripensando ad un altro episodio.

 

Penso che mio nonno in realtà si riferisse a Bengasi o Tripoli.

 

Cmq si parla del periodo compreso tra il gennaio 1942 ed El Alamein.

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In ogni caso, l'ambiente non era proprio adattissimo, ed inoltre i primi esemplari soffrono di ovvi guasti tecnici che vengono migliorati nei vari esemplari successivi....

 

Ma infatti Luca, niente da dire, "tutto il mondo è paese"

 

Gli stessi famosissimi Tiger II, Jagdtiger ecc. ecc., nel 44/45, erano spesso vittime di guasti o problemi di natura meccanica.

 

E' solo che, in Italia, "ogni difetto sembra sempre essere un po' più difettoso degli altri", se mi sono spiegato...

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Credo di aver compreso....anche lo Stato Maggiore, dopo le grandi manovre del 1939 condotte in Piemonte, non risultò perfettamente convinto dell'utilità e della qualità del carro, ed infatti ne dispose il fermo della produzione, completati i 100 esemplari previsti....nacque così l'M 13/40, il carro simbolo delle nostre unità carriste.

 

Tuo nonno, allora, vide sicuramente M 13/40. Gli M 11/39 furono tutti perduti dopo l'operazione Compass.

 

Luca

Modificato da brin
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Gli stessi famosissimi Tiger II, Jagdtiger ecc. ecc., nel 44/45, erano spesso vittime di guasti o problemi di natura meccanica.

 

E' solo che, in Italia, "ogni difetto sembra sempre essere un po' più difettoso degli altri", se mi sono spiegato...

 

 

I tiger ,panther etc avevano i loro problemi ma erano mezzi assai complessi e per certi versi all avanguardia , i nostri invece :s05:

 

Prova a dare un occhiata a questa relazione sui nostri m-13 !

 

Relazione

 

Ecco un brano significativo della stessa

 

I reparti carristi che debbono operare sotto il fuoco nemico non possono e non debbono avere la preoccupazione che il loro mezzo non si metta in moto, che spacchi con ingiustificabile frequenza il cambio, che si vuoti di acqua o che perda olio e che quando a prezzo di stenti, di rimorchi e di ripieghi si è avviato debba procedere solo in prima o seconda velocità con acrobazie di pilotaggio inidoneo ad offendere e difendersi.

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Credo che, se andassimo a frugare nei cassetti delle moderne scrivanie, non troveremmo relazioni molto molto diverse, temo...

 

sempre per colpa degli stessi :s07:

 

carro Ariete

 

L'Ariete infatti presenta un peso, e quindi una corazzatura, inferiore a qualsiasi altro modello di carro di ultima generazione, per colpa del poco potente motore Fiat. Quasi tutti gli altri MBT occidentali montano invece un ben più potente 1500-1600 hp che permette loro di mantenere una buona mobilità anche con corazzature maggiori.

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Signori, signori...non vorrei essere pedante, ma questa è una discussione sull'M 11/39....L'Ariete è il miglior carro che il nostro know how ci potesse consentire di produrre, e per l'EI va più che bene, considerando i compiti in cui viene impiegato.

 

Luca

Modificato da brin
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Signori, signori...non vorrei essere pedante, ma questa è una discussione sull'M 11/39....

 

ma che altro si puo' dire di un carro mediocre prodotto in appena un centinaio di esemplari ?

Perdipiu' il ciclo operativo di questo carro fu piuttosto breve e poco glorioso,, ben 22 mezzi distrutti da fermi a Nibeiwa , ancora di piu' distrutti o catturati a Bardia mentre venivano impiegati come difese statiche perche' guasti ...

C' è poco da aggiungere mi pare :s02:

Modificato da Tuco
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