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Cimitero Militare Tedesco Al Passo Della Futa


malaspina

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Comandanti,

oggi inseme a Maridesigner ci siamo recati al Passo della Futa a visitare l'imponente cimitero che raccoglie oltre trentamila caduti tedeschi, morti in Italia durante la seconda guerra mondiali e lì raccolti da provvisorie sepolture da 2069 comuni italiani.

L'opera molto minimale, sobria, ma affascinante e come tutti i cimiteri di guerra commovente, si estende sulla sommità del Passo della Futa a poco meno di 1000 msl.

Il sacrario iniziato nel 1961 ad opera dell'architetto tedesco Dieter Oesterlen, fu inaugurato nel 1969. Da allora viene tenuto in impeccabili condizioni a spese dello stato tedesco. All'interno del comprensorio sorge anche una bella ed accogliente abitazione per il custode. Stona e fa arrossire come italiani, il grosso cartello scritto in fretta e furia a pennarello nei pressi dell'ufficio informazioni "ATTENZIONE AI FURTI NELLE AUTO!"...tanto per farci riconoscere!!

Evidentemente qualche furbo a creduto bene di alleggerire qualche auto di visitatori che si sono addentrati nel sacrario.

Di seguito posto alcune immagini scattate questa mattina e consiglio vivamente chi a modo di passare in zona, di dedicare una mezz'ora per vedere quest'opera.

 

futavc5.jpg

 

La lapide all'ingresso del cimitero.

 

futa1zn5.jpg

 

 

futa2yu3.jpg

 

 

futa3ej2.jpg

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Visitatore Salvatore Todaro

bellissimo posto!!

approfitto per segnalare il cimitero tedesco sito a Motta S.Anastasia (Ct), in cui tra gli altri riposano i famosi diavoli verdi, i parà tedeschi che si scontrarono nella piana di Catania ( e ponte di Primosole) con i colleghi inglesi diavoli rossi. furono anche i protagonisti della battaglia di Cassino

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Visitatore Mattesini

Molto bello, tenuto magnificamente, con custode nella sua casetta, è il cimitero tedesco di Pomezia, dove sono raccolte circa 10.000 salme dei combattenti di Cassino e di Anzio.

Riposino in pace.

 

Invece quando penso che anche inglesi, americani, polacchi hanno i loro bei cimiteri di guerra, con tombe singole ben tebnute, e che noi, per risparmiare, a parte El Alamein, non abbiamo fatto nulla all'Estero e portiamo i nostri morti dai Balcani, Grecia, Russia ecc. nell'ossario di Bari, mi fa una certa impressione negativa. Prendetela come semplice sfogo.

 

Francesco

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  • 3 weeks later...
Molto bello, tenuto magnificamente, con custode nella sua casetta, è il cimitero tedesco di Pomezia, dove sono raccolte circa 10.000 salme dei combattenti di Cassino e di Anzio.

Riposino in pace.

 

Invece quando penso che anche inglesi, americani, polacchi hanno i loro bei cimiteri di guerra, con tombe singole ben tebnute, e che noi, per risparmiare, a parte El Alamein, non abbiamo fatto nulla all'Estero e portiamo i nostri morti dai Balcani, Grecia, Russia ecc. nell'ossario di Bari, mi fa una certa impressione negativa. Prendetela come semplice sfogo.

 

Francesco

 

Specie quando per riaverli devi anche fare delle ricerche assurde a Roma sperando sempre che non ti sbaglino anche i nomi che ritardano il tutto, come è successo personalmente per due zii caduti a Tobruk che ora possono però finalmente riposare nel sacrario di Bari, anche a costo di vedere la correzione apportata in una delle enormi pagine di bronzo che ricordano i nomi di tutti i caduti.

Onori a loro.

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  • 1 month later...
  • 2 years later...
e sulla strada che porta alla Futa, versante bolognese, c'è il memoriale ai piloti della forza

Navigando ho ritrovato questo post....

un paio di anni fa, salendo con calma...moooooolta calma.....in bici alla Futa ho avuto modo di vederlo (se uno va in auto, logico che non lo veda....a meno che non lo cerchi)

livergnano1.jpg

livergnano2aviatori.jpg

Oggi abbiamo scoperto (io ho scoperto) che c'erano 35 ungheresi coi garibaldini (e c'era anche un uruguayano, se è per quello).

Dei brasiliani combattevano sull'appennino....

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Dei brasiliani combattevano sull'appennino....

La partecipazione brasiliana alla Campagna d'Italia è un aspetto davvero poco noto (terrestre e aeronautico) della seconda guerra mondiale.

Suggerisco la lettura di questo articolo:

A. Giannasi, Il Brasile in guerra, in "Storia militare" n. 171 (dicembre 2007)

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...Oggi abbiamo scoperto (io ho scoperto) che c'erano 35 ungheresi coi garibaldini (e c'era anche un uruguayano, se è per quello).

Dei brasiliani combattevano sull'appennino....

 

a Palermo al tenente colonnello ungherese Lajos Tukory, che diede la vita per la liberazione di Palermo a soli trent'anniabbiamo dedicato una via... corso Tukory, con tanto di targa messa nel 2005

 

teleki.jpg

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La partecipazione brasiliana alla Campagna d'Italia è un aspetto davvero poco noto (terrestre e aeronautico) della seconda guerra mondiale.

Suggerisco la lettura di questo articolo:

A. Giannasi, Il Brasile in guerra, in "Storia militare" n. 171 (dicembre 2007)

 

Il fronte italiano era considerato del tutto secondario dagli alleati, specie dopo l'Operazione "Diadem" (sfondamento della Linea "Gustav" e occupazione di Roma, maggio-giugno 1944). Quindi a Siena vennero ritirate le divisioni coloniali francesi destinate ad "Anvil-Dragoon" (sbarco in Provenza, agosto 1944) e dispiegate invece sulla "linea gotica" (o Gruen Linie, per i tedeschi) una brigata ebraica proveniente dal Medio Oriente, una divisione di fanteria USA interamente composta da neri (92nd, mi pare), una brigata sempre USA di nisei (nippo-americani), una divisione brasiliana, una brigata greca, più la divisione polacca (che già aveva combattuto a Cassino).

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a Palermo al tenente colonnello ungherese Lajos Tukory, che diede la vita per la liberazione di Palermo a soli trent'anniabbiamo dedicato una via... corso Tukory, con tanto di targa messa nel 2005

 

è la stessa persona cui fui inttitolata questa corvetta?

http://www.marina.difesa.it/storia/Almanac...06/navi0609.asp

n0609bg.jpg

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Fra gli ungheresi vorrei anche ricordare il colonnello garibaldino István Türr, governatore di Napoli nel 1860.

 

Per converso, nel cortile del Museo Nazionale di Budapest si trovano i busti di Garibaldi e del colonnello bresciano Alessandro Monti, che combattè a fianco dei magiari nella rivoluzione del 1848-49.

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In realtà i polacchi avevano sul fronte italiano il II corpo d'armata polacco, comandato dal generale Anders e composto da alcune divisioni. Oltre a Cassino i polacchi si distinsero per la liberazione di Bologna, operata in concorso con i Gruppi da combattimento italiani Legnano e Friuli (furono i bersaglieri del Legnano i primi ad entrare in città... ed immagino l'effetto di vedere delle divise inglesi con tanto di elmetto inglese piumato!).

 

Sui polacchi in Italia: Secondo corpo d'armata polacco in Italia

 

I brasiliani inviarono due forze, la Feb (forza di spedizione terrestre brasiliana, forte di circa 25.000 uomini) e la Fab (la Forza aerea brasiliana, che voleva sui p-47 Thunderbolt statunitensi) che si distinsero nell'inverno del 1944 sull'Appennino e poi ebbero parte di rilievo nella sacca di Fornovo, in cui intrappolarono, con il concorso dei locali partigiani, una divisione tedesca ed una della Rsi.

 

Sui brasiliani (così come sui Nisei) esistono opere di Andrea Giannasi (quella sui brasiliani è stata già ricordata da Aligi); nella foto tratta dal loro sacrario si vede in particolare lo stemma ed il motto della Fab, lo struzzo che spara con il fucile e si ripara con uno scudo, recitando appunto il motto del reparto ("Senta a pua").

 

Sulla Fab si vedano alcuni filamti su Youtube, tipo: senta a pua!.

 

Altri paesi presenti in Italia furono la Nuova Zelanda, con il suo corpo di spedizione capitanato dal generale Freyberg, mentre gli Usa, tra le tante unità inviate, mandarono sulla penisola la prima divisione afroamericana della loro storia, cioé la 92 divisione di fanteria Buffalo Soldiers, immortalata da Spike Lee nel suo recente Miracolo a Sant'Anna; pagina di riferimento 92 divisione Usa di fanteria

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  • 3 months later...
La partecipazione brasiliana alla Campagna d'Italia è un aspetto davvero poco noto (terrestre e aeronautico) della seconda guerra mondiale.

Suggerisco la lettura di questo articolo:

A. Giannasi, Il Brasile in guerra, in "Storia militare" n. 171 (dicembre 2007)

 

leggo solo ora questo topic e prontamente aggiungo:

oltre all'articolo citato da Alagi Andrea Giannasi ha pubblicato:

 

Il Brasile in guerraLa partecipazione della Força Expedicionaria Brasileira alla Campagna d'Italia

Prospettiva Editrice Civitavecchia, 2004

 

propongo inoltre un link sulla Força Aerea Brasileira

www.sentapua.com.br

 

Non appena rinvenuto nella biblioteca di deposito (alias fossa comune) del garage recensiremo il libro.

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