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Miti E Leggende - L'olandese Volante


Visitatore Marcuzzo

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L'OLANDESE VOLANTE

 

fonte: http://www.correrenelverde.com/nautica/leg...desevolante.htm, scritto da Sandro Bianchi

 

Nelle taverne dei porti, nelle quali la gente di mare, imbarcata sulle navi alla fonda, trascorreva buona parte del tempo libero dai servizi di bordo bevendo birra e rhum, nella seconda metà del XVI secolo, cominciarono a circolare, dapprima sottovoce e poi sempre più apertamente, le vicende di un comandante olandese, Barent Fokke, noto per la sua temerarietà e per lo sprezzo di ogni pericolo, della sua nave, la Libera Nos, e dell'estrema velocità delle sue traversate (in soli tre mesi era riuscito a compiere la traversata Batavia - l'odierna Djakarta – Amsterdam, quando le altre navi impiegavano il doppio del tempo).

 

I marinai giuravano che Fokke si era accordato col diavolo per avere una navigazione velocissima e, seguendo le indicazioni del demonio, aveva imposto all'equipaggio di rinforzare l'alberatura con supporti di ferro in modo da poter sostenere una maggiore quantità di vele; così, durante le tempeste, mentre sulle altre navi gli equipaggi riducevano la velatura per preservare gli alberi da possibili danni e riducevano la velocità, la Libera Nos poteva procedere a vele spiegate superando facilmente tutti i concorrenti.

 

Un giorno maledetto, però, al largo del terribile Capo di Buona Speranza, la Libera Nos era incappata in una burrasca eccezionale, quale non si era mai vista in tanti anni di navigazione.

 

Il vento strappava vele e sartie dall'alberatura e i cavi dal ponte, le parti superiori degli alberi si schiantavano, cadendo in coperta con i loro pennoni, il ponte era spazzato da ondate gigantesche, il livello dell'acqua nella stiva saliva sempre di più e la nave rollava fino quasi a toccare con i pennoni la superficie del mare squassato dai marosi, minacciando ad ogni momento di inabissarsi.

 

I marinai della Libera Nos avevano un autentico terrore del loro Comandante, ma la paura che incuteva la furia scatenata degli elementi fu più forte e li rese arditi, tanto che un gruppo di loro lo affrontò e gli chiese di desistere da quella sfida al mare in tempesta, di tornare indietro o, almeno, di mettere la nave alla cappa, mantenendo solo la velatura necessaria per poterla governare; per tutta risposta Fokke, ridendo, ordinò di alzare altre vele perché sarebbe andato comunque avanti, a dispetto di tutti, anche di Dio e dei Santi.

 

Sicuro del fatto suo, comodamente sdraiato nella propria cabina, beveva, fumava e, ridendo trivialmente, si beffava della furia del mare e del terrore dei suoi marinai.

 

Quando, investita da un colpo di vento più forte degli altri, la nave sembrò fare scuffia, un marinaio tornò nuovamente ad insistere con il Comandante perché ordinasse di mettere la nave alla cappa; per tutta risposta Fokke, furibondo, lo afferrò per la cintola e lo scaraventò in mare.

 

Fu in quel momento che, improvvisamente, la coltre di nuvole nere si squarciò e un raggio di luce depositò sul ponte di coperta un grande vecchio dalla barba bianca.

 

Era il Padreterno? O il Santo protettore dei marinai? Oppure si trattava del terribile spettro Adamanstor il quale, con la sua sagoma gigantesca, sedeva sulla Table Bay, la tipica montagna piatta del Capo di Buona Speranza, e faceva insorgere le celebri tempeste per far affondare le navi e per impadronirsi delle anime dei marinai? (la mitologia rappresenta Adamanstor come un gigante deforme, un titano che incuteva terrore ai naviganti; tormentato da un amore infelice per Tetide – la madre di Achille, fu trasformato in roccia nella punta australe dell'Africa).

 

L'apparizione, chiunque essa fosse, rimproverò aspramente, per la sua presunzione, Fokke e gli intimò di tornare indietro.

 

Inviperito per l'affronto portatogli dal vecchio, che aveva avuto l'ardire di dirgli ciò che doveva fare, dopo avergli inutilmente ordinato di andarsene, Fokke impugnò la pistola, la puntò contro l'apparizione e premette il grilletto, ma il colpo tornò indietro ferendolo alla mano.

 

Sempre più infuriato e ormai privo di ogni controllo, si slanciò allora bestemmiando contro il vecchio tentando di colpirlo con un pugno, ma il braccio gli ricadde inerte lungo il corpo, paralizzato.

 

Fu allora che il grande vecchio, fissandolo con fermezza, lo maledisse e lo condannò a navigare in eterno, senza riposo e senza mai toccare un porto, con compagni soltanto la burrasca, il freddo, la nebbia e il vento. Gli disse anche che se avesse cercato di dormire, una spada sarebbe entrata nel suo fianco e che, dato che gli piaceva tormentare i marinai, sarebbe, da quel momento, diventato il demonio del mare, e la sola visione della sua nave avrebbe portato disgrazia e morte, e che quando il mondo sarebbe finito, Satana gli avrebbe riservato una caldaia rovente.

 

Dopo averlo così maledetto, il vecchio risalì sulla nuvola seguito da tutto l'equipaggio, che in questo modo riuscì a salvarsi dalla tempesta, mentre l'olandese rimase solo sul ponte della sua nave dannata, furibondo, a bestemmiare, mentre da un portello compariva un'orribile figura dalle corna di fuoco.

 

Da allora, la semplice apparizione del Vascello fantasma dell'Olandese volante, porta disgrazia a chi lo incontra.

 

Esso cambia continuamente aspetto e velatura per non farsi riconoscere e l'unico modo di salvarsi consiste nel pregare la divinità e nell'abbracciare la Polena, quella scultura di legno sul tagliamare che rappresenta l'anima della nave, fino alla sparizione del vascello fantasma.

 

Capita talvolta che l'Olandese Volante mandi delle lettere a bordo delle navi che incontra per mezzo di un marinaio dall'aspetto diabolico, alla voga di un'imbarcazione rossa: guai a prenderle e, soprattutto, a leggerle. Il comandante impazzisce e la nave si mette a rollare in modo sempre più frenetico sino a fare scuffia e affondare.

 

Il Vascello fantasma è proprio l'inferno di tutti i marinai; miscredenti, traditori, pirati, assassini, vigliacchi e persino i pigri ne costituiscono l'equipaggio, affollando i suoi ponti e lavorando incessantemente agli ordini del comandante maledetto (ma questa, forse, è un'aggiunta di qualche scaltro comandante che cerca di sfruttare la superstizione e la paura dei suoi uomini per farli lavorare di più).

 

C'è gente che giura che il fantasma della Libera Nos sia stato visto svariate volte nel corso dei secoli, governato da un equipaggio di scheletri (simbolo della morte), mentre il comandante, scheletro anch'esso, sorregge una grande clessidra con la quale tiene il conto dei secoli che passano.

 

Gli avvistamenti sarebbero avvenuti principalmente nelle acque del Capo di Buona Speranza, ma non mancano testimonianze di marinai che assicurano di averlo incontrato anche in altre parti del globo.

 

Ogni apparizione del Vascello fantasma dell'Olandese Volante si è accompagnata ad eventi tragici per le navi e gli equipaggi coinvolti.

 

Si racconta della nave a vela americana Generale Grant che, intorno al 1865, durante un viaggio dall'Australia a Londra, dopo aver avvistato la nave fantasma, fu trascinata dalle correnti all'interno di una grande caverna di un'isola del Pacifico dove fece naufragio; l'ingente carico d'oro che trasportava spinse, nel tempo, molti avventurieri a tentarne il recupero (l'ultimo tentativo risale al 1960), ma tutti ebbero esiti tragici per le navi e per gli equipaggi.

 

Persino quattro navi da guerra britanniche testimoniarono di aver incontrato il Vascello fantasma durante un'esercitazione nelle acque dell'Atlantico meridionale, avvenuta nel 1881; le conseguenze tragiche avvennero ai danni del comandante dell'ammiraglia e del marinaio della nave che per primo lo avvistò; infatti, entrambi trovarono immediatamente dopo la morte, l'uno ammalandosi gravemente e l'altro precipitando da un pennone.

 

Gli ultimi avvistamenti, dei quali si hanno notizie, risalgono al periodo della seconda guerra mondiale ed avvennero per opera degli equipaggi di alcuni U-bootes tedeschi che, secondo il racconto dell'Ammiraglio Doenitz, asserirono di aver avvistato il Vascello fantasma durante i loro appostamenti e dichiararono che era meno pericoloso combattere contro le navi inglesi nel Mare del Nord piuttosto che correre il rischio di incontrare ancora il Vascello fantasma nelle acque ad est di Suez.

 

Il fascino della inquietante leggenda ispirò anche Richard Wagner, che ne trasse una delle sue più originali opere. Wagner preferì dare al racconto una conclusione felice con la distruzione del Vascello e con l'Olandese che, pentito, veniva accolto in Paradiso.

 

La gente di mare, però, non ha mai accettato la conclusione wagneriana; la leggenda doveva conservare la sua nuda e raccapricciante bellezza primitiva: non poteva esserci possibilità di perdono e l'Olandese Volante doveva continuare a vagare tra i mari tempestosi; i fulmini continueranno a colpire i suoi alberi senza distruggerli, gli uragani non riusciranno a lacerare le sue vele, le ondate più potenti non potranno aprire falle nel suo scafo e, nelle notti buie, alla sinistra luce dei lampi, la nave dalle vele di un colore rosso sangue apparirà a naviganti terrorizzati mentre, ritto sulla poppa, chi scorgerà lo scheletro del comandante Fokke, l'Olandese Volante, armato di una falce minacciosa, saprà che è arrivato il momento di chiudere con la vita.

 

Sandro Bianchi

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Visitatore Marcuzzo

Qlc riferimento in effetti c'è. Nei prossimi giorni aumenteranno i post sui miti e le leggende del mare, ovviamente chi vuole contribuire è il benvenuto!!! :s02:

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Bella storia Marcuzzo, fà tanto "Pirati dei Caraibi" con Jhonny Depp nel secondo episodio, se non erro, dove a causa di una maledizione il Comandante e l'equipaggio sono condannati a "cento anni in coperta" dove infatti ognuno appariva come un immondo essere demoniaco e scarnificato, incrostato come uno scoglio e condannato a sottostare alle tirannie del Comandante. Se vi capita, vedetela: un piacevole e divertente modo di vedere il mare con veri riferimenti marinareschi.

Se vi piace, vedetevi il tutto dalla prima puntata: "Pirati dei Caraibi: La maledizione della prima luna".

alle prossime, e ancora grazie!

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Grazie mille marcuzzo, quella dell'olandese volante è la mia leggenda preferita (ma non disdegno neppure l'opera di wagner)....

 

 

La serie pirati dei caraibi mi è senpre sembrata una parodia del mare.... :s12:

 

 

 

Però questi racconti mi affascinano.... esistono illustrazioni della libera nos???

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Grazie mille marcuzzo, quella dell'olandese volante è la mia leggenda preferita (ma non disdegno neppure l'opera di wagner)....

 

Cosa devono leggere le mie fosche pupille. Nemo ha considerevolmente meno persino di Brin e non disdegna il Fliegende Hollander. Ma cosa diavolo sta diventando questo Forum ?

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Cosa devono leggere le mie fosche pupille. Nemo ha considerevolmente meno persino di Brin e non disdegna il Fliegende Hollander. Ma cosa diavolo sta diventando questo Forum ?

 

Mi aggiungo.....sarei io il "Brin"?

 

Luca

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:s46: mi sento stupido, ma ti chiedo di riformulare la risposta, stento a capirci qualcosa

 

Nemo, ci vuole pazienza con me (fintanto che vi dura).

Mi sono sorpreso (molto piacevolmente sorpreso) che tu, alla tua età, conoscessi Wagner. Di solito i tuoi coetanei pensano che sia un centrocampista del Werder Brema.

Mi fa un immenso piacere prendere atto che ci sono ragazzi come te e come Brin.

Detto fra noi: Wagner non mi fa impazzire; penso sia superiore a Verdi, ma io preferisco i sinfonisti tedeschi. Prova a risalire un po' indietro, credo che troverai di meglio (ma se ti fermi a Wagner, comunque a me sta benissimo).

 

Mi aggiungo.....sarei io il "Brin"?

 

Luca

 

Ovviamente no: è il Ministro della Marina.

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Se mai lo diventerò, (e prima dovranno istituire di nuovo il Ministero), mi ricorderò di te, nominandoti Sottosegretario di Stato alla Marina :s03: :s03: :s03: :s03:

 

Gusti Musicali: io, da cultore del Risorgimento, trovo Verdi il non plus ultra.....Non amo in modo particolare Wagner, però il Parsifal ed il Crepuscolo degli Dei sono le opere di Wagner che preferisco...soprattutto il Parsifal, a cui sono legato anche dal punto di vista personale, dato che ho contribuito a rapprasentarlo in uno spettacolo teatrale...è troppo ricco di elementi filosofici, letterali, religiosi ed impregnato di spunti misterici, per non interessare ed invitare ad approfondire. A mio modesto parere, se uno vuol trovare il vero Wagner lo trova nel Parsifal.

 

Luca

Modificato da brin
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Diciamo che il werder brema lo seguo molto, quindi...

 

 

Sono un cultore di rock in particolare, ma anche la musica classica ha un fascino notevole(suono piano da 5 anni e ora studio anche chitarra, quinid)

 

 

Però in genere i musicisti e compositori italiani non mi affascinano, Verdi nn mi piac per ninte ad esempio, pensco che a conosfronod con mozart, schubert, o addirittura con shostakovich (se si scrive così) o con bartok, per quanto tristi, non regga il confronto

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Però in genere i musicisti e compositori italiani non mi affascinano,

 

Perchè identifichi la musica italiana con la musica lirica. E quella non deve convincerti molto (tranquillo, non convince neanche me).

Ma non buttare via gli autori italiani del sei e del settecento, faresti un errore.

Modificato da marat
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già, non c'è che dire..

 

quando ero più giovane, 15anni fa, appena i miei coetanei sapevano che uno ascoltava la classica, quello diventava subito lo sfigatino del gruppo e perdeva lo sguardo delle ragazzine....

 

l'importante è essere vivaci! no?

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Visitatore Marcuzzo

Coltivate la musica gente, a qualunque titolo e livello non ha importanza. Per esperienza personale posso affermare che è il secondo linguaggio universale (dopo quasi 20 anni di tradizioni popolari in giro per il mondo so quello che dico). Il primo............ è diretta conseguenza del secondo!!! :s02:

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  • 2 weeks later...
  • 2 weeks later...
Quanto sono, 4 o 5 metri vero?

 

No Nemo, sono sei metri e cinque centimetri.

E la più grossa delle derive olimpiche. O perlomeno era. Perché olimpica non c'é più da un po'.

Rimane la più tecnica, e forse la più bella fra le classi olimpiche di tutti i tempi.

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Da profano della vela ... qual è, se c'è, il collegamento tra la barca e la leggenda ?

 

Il nome ufficiale di quella barca è Flying Dutchman.

Il nome originale dell'opera di Wagner è Fliegende Hollander.

Girala come ti pare, sempre Olandese Volante rimane.

 

(Se poi volevi sapere come mai il progettista l'ha chiamata così, la risposta è che non ho nessuna idea al proposito. Tranne il fatto che il progettista era olandese)

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Il nome ufficiale di quella barca è Flying Dutchman.

Il nome originale dell'opera di Wagner è Fliegende Hollander.

Girala come ti pare, sempre Olandese Volante rimane.

 

(Se poi volevi sapere come mai il progettista l'ha chiamata così, la risposta è che non ho nessuna idea al proposito. Tranne il fatto che il progettista era olandese)

E' una possibile risposta ...

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  • 2 months later...
Visitatore Marcuzzo

L'Olandese Volante -un'altra versione della storia, L'Olandese Volante di Wagner-

 

Colpito da una maledizione per aver osato sfidare il mare, l’Olandese Volante e il suo equipaggio, è condannato ad errare in perpetuo per i mari con il suo vascello fantasma.

 

Tuttavia, ogni sette anni, gli è consentito di apparire tra i mortali sbarcando in un porto. Il suo intento, è quello di trovare una donna che sia disposta ad amarlo incondizionatamente ed essergli fedele per tutta la vita. Condizione indispensabile per sciogliere l’anatema e ritrovare pace e serenità.

 

Durante una cupa notte di tempesta, una nave norvegese capitanata da Dalan, trova riparo in un fiordo. Spossati dalle fatiche per essere riusciti a governare la nave contro la collera del mare, i marinai si addormentano.

 

Nel contempo, essendo scaduto il termine settennale che sottrae l’equipaggio fantasma dalla realtà tangibile, anche il vascello dell’Olandese Volante getta l’ancora nello stesso fiordo.

 

Al suo risveglio, Dalan, incontra il malinconico capitano misterioso, al quale promette in sposa sua figlia Senta, in cambio delle enormi ricchezze che L’olandese Volante ha accumulato.

 

Cessato l’uragano, Dalan salpa seguito dal vascello fantasma.

 

A casa, Senta e le sue ancelle filano la lana, in attesa del ritorno dei propri uomini.

 

Ma la fanciulla è irrequieta e turbata.

 

Il suo sguardo cade sempre su un dipinto appeso di fronte a lei, che ritrae la nera figura dell’Olandese Volante, dal quale è irresistibilmente attratta, al punto che la sua fantasia non ha ancora conosciuto approdo nel mare turbinoso del suo animo.

 

Per un’arcana simpatia, Senta, avverte un indefinibile presagio, che la collega in qualche modo al misterioso navigatore, la cui fama si è già da tempo sparsa tra i popoli del mare.

 

Nemmeno il suo fidanzato, Erik, è riuscito a distoglierla da questa ipnotica assoggettazione.

 

Quando finalmente Dalan, le si presenta con lo sconosciuto capitano, Senta è scossa fortemente e una forza misteriosa si impadronisce di lei.

 

Il padre, eccitato dai favolosi tesori che la famiglia acquisirebbe, esorta la figlia a sposare lo straniero.

 

L’Olandese Volante prende la parola e chiede a Senta se è disposta ad amarlo ed esserle fedele, per annientare la dannazione che lo opprime e poter così rinascere a nuova vita.

 

La fanciulla soggiogata da impeti irrefrenabili gli giura sempiterna fedeltà.

 

Intanto, nel porto, i vascelli dei due capitani mettono palesemente in risalto le diversità che li contraddistinguono.

 

C’è festa in quella di Daland!

 

Musica, canti, luci e tanta allegria non si risparmiano per le nozze imminenti della loro concittadina nonché figlia del loro capitano.

 

Mentre il vascello dell’Olandese Volante è innaturalmente silenzioso e lugubre.

 

Ad un tratto il mare inizia a ribollire sotto la sua chiglia. Un vento impetuoso lo scuote, urla spaventose si innalzano dal ponte. E’ il segnale che il tempo a disposizione è scaduto. Il Vascello Fantasma si prepara ad errare nuovamente per i mari. Le vele rosse devono ora essere dispiegate al vento per prendere il largo.

 

La popolazione atterrita, sperimenta la veridicità di quella che prima consideravano una leggenda e scappa in preda al panico.

 

Poi si stende la calma sul mare.

 

In quel mentre, a terra, Erik implora la sua fidanzata a non lasciarlo manifestandole il suo amore profondo. Senta lo respinge, ma l’innocente atteggiamento intimo della coppia viene osservato dall’Olandese Volante che lo interpreta come un tradimento.

 

A nulla valgono le grida disperate della fanciulla che rincorrendo il capitano, tenta di persuaderlo della sua buona fede e del suo amore innato verso di lui.

 

L’Olandese Volante smarrito e deluso, non vuole sentire spiegazioni, convinto com’è dell’infedeltà della sua promessa sposa. Si imbarca lesto nel Vascello Fantasma e si allontana dalla costa.

 

Senta è consapevole di non aver più scampo poiché il suo mal interpretato tradimento porterà all’eterna dannazione sia lei che tutti i componenti del vascello, in forza di un accordo non onorato.

 

In un impeto di disperazione si strappa dalle braccia del padre e di Erik, quindi, rinnovando nell’animo la sua promessa d’amore nei confronti del tenebroso comandante, si lancia dall’alta scogliera tra flutti.

 

Sacrificando sé stessa, Senta dimostra di non temere la morte, alla quale preferisce concedersi piuttosto che contravvenire ai suoi reali sentimenti verso il suo sospirato comandante. L’ordalia cui è stata sottoposta toglie ogni dubbio sulla fedeltà della fanciulla e l’anatema si dissolve liberando i dannati dalla maledizione.

 

Trasfigurati da una luce intensissima i due amanti emergono dal mare abbracciati e la serenità si impadronisce di loro.

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  • 7 years later...

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