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Da Barbiano - Di Giussano


bernazzi

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Interessanti i rilevi fotografici sul Manchester. Domando cortesemente se fra noi gira qualche notizia in più circa il ritrovamento dell'uno o dell'altro incrociatore o tronconi dell'uno o dell'altro, anch'essi,com'è noto,affondati al largo delle coste tunisine di Capo Bon.Già Mattesini aveva annunciato una possibile spedizione con successo sui due relitti ( immagino della stessa equipe del Manchester ).Poi più nulla.Magari la mia è semplice impazienza e si tratta solo di aspettare uno dei prossimi numeri di Focus ?

grazie,massimo.

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Visitatore Mattesini

Da quanto Faggioli mi ha detto gli incrociatori sono stati localizzati, e ritengo che siano anche stati ispezionati. Ma di più non posso dire non avendo altri elementi. E' da presumere vogliono farne un articolo, ma dove ?

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Anche a me fa molta ansia sapere se sono stati trovati questi due relitti.

Certo che questa equipe di sub fa delle scoperte notevoli...beati loro.

L'unica cosa che mi permetto di dire è questo: ho letto Focus dove hanno fatto il servizio sul Manchester, molto bello e esplicativo...però consentitemi di dire troppo riduttivo il servizio che è stato pubblicato, troppo da grande pubblico. Evidentemente gli autori hanno più interesse per questa testata, ma io vedrei l'argomento trattato più approfonditamente su riviste specializzate e di settore.

Se non addirittura dei libri fotografici. Ballard li ha fatti su Titanic e Bismark. Altre navi e altre storie, ma anche queste del Meditarraneo non sono mica da meno, anzi qui è dalla parte degli autori la minore profondità e la trasparenza delle acque.

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Visitatore Mattesini

Vi è un altro primario motivo per il quale vi è maggiore interesse nei paesi anglosassoni. Loro hanno vinto la guerra e si emozionato a realizzare, anche sui ritrovamenti dei relitti, lavori interessanti anche dal punto di vista storico. Noi la guerra l'abbiamo persa malamente, andando prima malinconicamente a rimorchio dei tedeschi e poi furbamente, per meritare meriti dall’ex nemico, degli Alleati.

 

E la gente, almeno la stragrande maggioranza degli italiani, tende a dimenticare, oppure, ai più giovani, salvo rarissime eccezioni, non avendo partecipato al clima che noi più anziani abbiamo vissuto, non gliene frega nulla del ritrovamento di relitti o di episodi bellici ormai datati, hanno altro da pensare nell'era dell'elettronica.

 

Cosi facendo almeno non si rovinano il fegato, come invece facciamo noi che continuiamo a parlare di episodi successi ormai sessant’anni fa, e che avremmo voluto si fossero conclusi per il nostro Paese con un po di prestigio, e non con sconfitte a ripetizione e cambi di campo, che ancora oggi ci costringono a sopportare il peso di quei disastri, anche perchè gli altri , all'estero, che si sono comportati con onore, facendo il loro dovere e rispettando le alleanze, ce lo rinfacciano in continuazione.

 

Saluti a tutti

 

Francesco

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Mattesini ha un grande dono, da qualsiasi post e qualsiasi argomento riesce sempre a infangare in qualche modo il passato e a sviare da quello che era l'argomento di apertura. :s03:

 

Mi sembra che parlassimo di incrociatori, vogliamo tornare su quei relitti? :s02:

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Visitatore Mattesini

Totiano, la parola "infangare" non me l'aspettavo da te, e pretendo le scuse. Dopo di che, da questo momento starò zitto.

 

Buongiorno a tutti

 

Francesco Mattesini

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scuse no di certo.... magari una dissertazione sull'impiego delle emoticons. :s02:

 

le emoticons sono quelle "faccine" che si cerca di impiegare per dare un significato emotivo a frasi che possono avere diverse interpretazioni. ad esempio una faccina "ridente" come questa :s03: vuole significare che la frase va intesa come scherzo o gioco... ovvero una battuta sul ridere.

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........sconfitte a ripetizione e cambi di campo, che ancora oggi ci costringono a sopportare il peso di quei disastri, anche perchè gli altri , all'estero, che si sono comportati con onore, facendo il loro dovere e rispettando le alleanze, ce lo rinfacciano in continuazione.

 

 

Scusi , Mattesini

 

ma secondo lei , sta solo esprimendo dei coplimenti agli italiani?..............dall'analisi banale del testo si evince e si giustifica il contrario.

 

Il prb non è dire que che si pensa, ma credo piuttosto il disprezzo( mi passi il termine)che si esprime con quelle parole: non abbiamo onorabilità e credibilità.

 

Lasciando perdere i vertici politici e militari(non mi interessa nello specifico entrare nel merito) andiamolo a dire a chi ha dato la vita in quelli e in altri frangenti

 

anche recenti. Facile parlare senza sporcarsi le mani( mi ci metto in testa).

 

 

Sandro

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In effetti stavo domandando informazioni circa gli esiti di una ricerca che era, o è ,in corso.Ad esempio circa la conferma che uno solo dei relitti sia stato rilevato ed in condizioni pessime.Tutto inutile o quasi.Vabbè,meglio una rivista divulgativa di un forum di grandi appassionati e specialisti.Il fatto nuovo non è tanto il ritrovamento degli incrociatori quanto il permesso di ricerca concesso dalle autorità tunisine.

Anche il mio desiderio è quello di non perdere Mattesini.Nell'intervento di Totiano può esserci una carica di ironia ma non un'offesa di antipatriottismo per Mattesini che tanto ha dato e dà alla nostra storia navale e della marina.D'altra parte,se delle insufficienze , anche colpevoli, dei nostri comandi nel corso dell'ultimo conflitto non ne parlano gli storici chi dovrebbe parlarne ?

 

Propongo che a furor di popolo pace sia fatta !!! Chi aderisce al mio appello ?

E GLORIA ETERNA ai nostri eroi caduti !

massimo

Modificato da bernazzi
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bernazzi, accetto il consiglio. Merttiamoci una pietra sopra con Totiano, e con Sonar che non ha usato l'ironia, e non è stato tenero.

 

Francesco

 

 

Le rispondo scherzando, Mattesini, e lo dico con allegria.: in quanto a "tenerezza" lei su questo forum, mi è maestro e da buon allievo , lo prendo come un complimento :s03: :s01: :s03:

 

Sandro

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Gli eventi che portarono affondamento del Barbiano / Giussano spiegano bene di che genere di superiorita' godevano gli inglesi nei nostri confronti , una superiorita' tecnologica tale da renderci praticamente inermi .

 

ULTRA aveva fornito ai vari comandi britannici venne diramata questa comunicazione :

 

" Gli incrociatori Da Barbiano Giussano Bande Nere debbono lasciare Palermo alle 18 00 di oggi e procedere per Tripoli a 22 nodi arrivando alle 1500 del giorno dopo . "

 

( Il Bande nere in realta' non fu presente per avarie )

 

4 cctt inglesi e un ricognitore aereo con radar a bordo tesero un bell agguato alle nostre navi , i cctt inglesi sbucarono fuori dall' oscurita lanciando fasci di siluri e sparando a piu' non posso da circa 1000 metri di distanza dalle nostre navi che stracariche di benzina destinata a Tripoli esplosero e bruciarono come fiammiferi .

Prima di saltare in aria il Giussano riusci' a sparare qualche colpo

 

 

dabarbdagius.jpg

 

Gli incrociatori Barbiano e Giussano

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:s03: Riprovo con un'immagine più graaaande

 

giussano08hf5.jpg

 

... e con un progetto di trasformazione in incrociatore contraereo dello stesso Giussano

 

giussano06er7.jpg

 

non attuato per motivi più che ovvi, presumo.

 

Saluti dalla calda Itaca

 

EDIT:

Itaca è calda, ma anche da queste parti non si scherza :s02:

Modificato da Odisseo
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Questa credo sia una delle più belle immagini esistenti del Di Giussano, in bacino a Taranto verso la metà degli anni Trenta.

 

immagine1ez0.png

Coll. M. Brescia

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Mai vista prima e bellissima. :s20:

 

Allora ti piaceranno anche queste due del Da Barbiano... L'epoca è la stessa, metà anni Trenta.

 

immagine2gd6.png

Coll. M. Brescia

 

immagine3dc3.png

Coll. M. Brescia

Modificato da Alagi
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Entrambe bellissime, Maurizio! :s20: :s20: Nella prima immagine, l'unità era ritratta a Venezia in occasione della consegna della Bandiera da Combattimento?

 

Luca

Modificato da brin
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Allora ti piaceranno anche queste due del Da Barbiano... L'epoca è la stessa, metà anni Trenta.

Certo che mi piacciono, specialmente la prima.

 

OT: sul numero di Storia Militare di questo mese ho visto un'immagine del Gorizia in porto a Messina durante la II GM: GRAZIE.

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Entrambe bellissime, Maurizio! :s20: :s20: Nella prima immagine, l'unità era ritratta a Venezia in occasione della consegna della Bandiera da Combattimento?

 

Luca

 

 

Potrebbe essere, ho una serie di foto riferite al Re e ad altre personalità che salgono a bordo, ma non mi risulterebbe che V.E. III fosse presente alla cerimonia della consegna della B.d.C. il 28-IV-1934. Più tardi se posso le posto, così vediamo se ci si capisce qualcosa.

 

 

 

Certo che mi piacciono, specialmente la prima.

OT: sul numero di Storia Militare di questo mese ho visto un'immagine del Gorizia in porto a Messina durante la II GM: GRAZIE.

 

Per la foto del Gorizia (e le altre pubblicate in quell'articolo) devi ringraziare il com.te Bacchiola di Betasom!

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No Maurizio, lo chiedevo perchè sul sito della Marina c'è una foto analoga, seppur ripresa da angolazione diversa. Si per favore postale, saranno sicuramente interessanti.

 

Luca

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No Maurizio, lo chiedevo perchè sul sito della Marina c'è una foto analoga, seppur ripresa da angolazione diversa. Si per favore postale, saranno sicuramente interessanti.

 

Luca

 

Ecco le due foto, direi che abbiamo fatto bingo.

 

immagine2xd7.png

Sul retro di questa c'è la seguente annotazione:

Venezia - 22 aprile 1934

Cerimonia della consegna della bandiera di Combattimento al R.I. "Alberico da Barbiano" (foto probabilmente scattata qualche giorno prima - 18/19/20/21 aprile)

Riconosci i due personaggi della foto (quello immediatamente dietro al Re e quello di cui si vede solo la testa, più in basso sul barcarizzo)?

E' quindi probabile che il re abbia visitato il Da Barbiano qualche giorno prima del 22 aprile. Non mi ricordavo assolutamente dell'appunto scritto sul retro...

Sono i sintomi dell'età. :s36:

 

immagine1uc1.png

Questa è l'altra immagine.

Modificato da Alagi
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Un Principe della Casa Reale allora...se sale prima del Sottosegretario e Capo di Stato Maggiore della Marina...

 

Luca

Modificato da brin
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Un Principe della Casa Reale allora...se sale prima del Sottosegretario E Capo di Stato Maggiore della Marina...

 

Luca

 

Ci stiamo avvicinando...

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Ferdinando, Duca di Genova?

 

Luca

 

Proprio lui, Ferdinando di Savoia Duca di Genova, comandante del Dipartimento Marittimo dell'Alto Adriatico.

Però devo ringraziare GM Andrea, che mi ha confermato l'identità (difatti non ero certissimo): anche lui nel suo PM mi ha detto che sto invecchiando... Non me li sento, ma sono 49. :s03:

Modificato da Alagi
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Ah...anche io ci ho messo del mio a non riconoscere il "piccoletto" (senza offesa) di Cavagnari...Già che ci siamo: il Duca di Genova era ancora comandante del Dipartimento nel 1940, e se mi ricordo bene lo comandò fino al 1943. C'era un principio di inamovibilità per i Principi della Real Casa?

 

Luca

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Più che altro era un comando ideale per il duca, ammiraglio...di diritto e parcheggiato in un ruolo non certo importante come quello veneziano. Leggermente diversa la questione per il duca di Spoleto, che in effetti aveva più verve.

Il duce di Genova, ahilui, finirà i suoi giorni in miseria morale e materiale.

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Leggermente diversa la questione per il duca di Spoleto, che in effetti aveva più verve.

 

Già che ci siamo...se ricordo bene, Aimone, che dopo la morte di Amedeo, diventerà Duca d'Aosta, dopo essere stato comandante del Dipartimento Marittimo dell'Alto Tirreno, fu Ispettore generale dei MAS e motosiluranti, per le quali aveva sempre avuto una particolare attenzione, giusto?

 

Luca

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Si, in questo era davvero competente. Si interessava infatti di motonautica. Ed era anche aviatore.

Sulla sua figura consiglio il volume Tomislavo senza regno, edito di recente, e il bel capitolo che gli dedica Giancarlo Fusco in Le rose del Ventennio.

Si prese un cazziatone tremendo dal Re quando manifestò il suo disappunto per essere stato nominato Re di Croazia. "Ammiraglio, si ricordi che è di fronte al suo Re!!!", disse paonazzo il sovrano.

 

Indovinello della sera: negli anni '30 il duca di Genova ebbe un AdB, che spopolò nel bel mondo delle contessine veneziane prima di guadagnarsi altri e non meno importanti allori.

Chi era costui? Non copiate.

Buonanotte.

Modificato da GM Andrea
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Si, in questo era davvero competente. Si interessava infatti di motonautica. Ed era anche aviatore.

Sulla sua figura consiglio il volume Tomislavo senza regno, edito di recente, e il bel capitolo che gli dedica Giancarlo Fusco in Le rose del Ventennio.

Si prese un cazziatone tremendo dal Re quando manifestò il suo disappunto per essere stato nominato Re di Croazia. "Ammiraglio, si ricordi che è di fronte al suo Re!!!", disse paonazzo il sovrano.

 

Insomma, gli riservarono una corona che lui non aveva alcuno voglia di cingere, e che non cinse mai, data la particolare gravità della situazione locale ed internazionale. Come storia ricorda un po' quella del fratello di Umberto I, Amedeo, che divenne per un breve tempo Re di Spagna. Anche a lui, di diventare Re di Spagna, non gli interessava punto. Ho letto che Aimone rimase a Roma, e cito testualmente da Montanelli "Rimase a Roma, e i soliti informatori fecero sapere in alto loco che in un ristorante si era attorcigliato in testa un tovagliolo, a mo' di corona, tra gli applausi dei camerieri". In ogni caso, se per la Croazia trovarono qualcheduno, non fu così per il Montenegro: nessuno tra gli adatti alla bisogna, si prestò ad un'operazione del genere, men che meno un Principe di Casa Savoia....

 

Luca

Modificato da brin
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:s10:

 

 

Salve a tutti,

lascio anche io un piccolo tributo - inedito - a queste belle navi ed alla memoria degli uomini che su di esse hanno navigato e combattuto..

Alagi, conoscendo il tuo debole per questa particolare unità sono sicuro che apprezzerai in particolar modo!

 

Sotto:

Di Giussano agli ormeggi, fine anni '30

 

 

gianpieroincrociatoreledv2.jpg

 

 

OT di niente Odisseo.. :s02:

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Sono felice di aver postato l'argomento e,personalmente, grato agli amici che hanno fin qui fornito foto stupende e informazioni preziose.Non fermatevi ! se lo meritano in primo luogo i tanti ragazzi là sotto.

Che nel rischio di un'aspra polemica abbia prevalso il buon senso e l'attaccamento al nostro straordinario Betasom,rende onore a tutti.Altrimenti,che Comandanti saremmo ?Grazie Francesco,Sonar,Totiano.

 

massimo

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Visitatore UPS2

A seguito dell'istanza presentata dal C.te Tuco inserisco il Rapporto di Fine Missione del C.V. Marabotto Giovanni, all'epoca Comandante del Di Giussano e fondatore del Gruppo ANMI di Savona. Quanto riportato, e molto altro ancora, si può trovare nel libro "Marinai Savonesi" editato dall'ANMI Savona lo scorso anno in occasione del 50° anniversario di Fondazione.

 

Rapporto del C.V. Giovanni Marabotto a Supermarina

 

R.N. Di Giussano

Grado Capitano di Vascello

Nome Giovanni Marabotto

Destinazione a Bordo: Comandante

Posto di Combattimento: Plancia non protetta

 

Alle 17.30 del 12 dicembre si lascia il porto di Palermo con nave carica di viveri, 350 fusti di benzina e con 756 persone di passaggio. In linea di fila Cigno – Da Barbiano – Di Giussano. Si seguono rotte stabilite dall’ordine di operazioni fino a Capo Bon alla velocità di 23 nodi, zigzagando per gran tratto. Verso le 23,15 si intercetta un messaggio da Roma al CRT di Messina per “Da Barbiano per Divisione” ma l’ufficio cifra non riesce a decifrare il telegramma (cifrato colla SM16S – Sere A). Poco dopo il Da Barbiano chiede èer ultracorte la ripetizione del cifrato che gli viene ritrasmesso, comunicandogli altresì che detto messaggio risultava per noi indecifrabile. Qualche tempo dopo il Da Barbiano ci comunica”est massima importanza et urgenza decifrare messaggio”.

Invio l’Ufficiale di Rotta in ufficio cifra per la verifica ma la decifrazione risulta ancora negativa.

Verso le 2,15 confermo al Da Barbiano la mancata decifrazione del messaggio, la Nave Ammiraglia ordina il Posto di Combattimento. Poco prima delle 03,00, a circa 5 miglia per 175° da Capo Bon si accosta per 157° seguendo la costa visibile a circa 2 miglia di distanza. In tale tratto il Da Barbiano segnala per ultracorte “Fate attenzione piroscafi nemici”. Qualche istante dopo aver oltrepassatoli settore di visibilità di Capo Bon, il Da Barbiano inverte la rota sulla sinistra, ad accostata ultimata si rimane scartati verso il largo e, mentre si manovra per rimettersi sulla linea di fila, ha luogo lo scontro col nemico e molteplici avvenimenti si sono svolti in tempo straordinariamente breve.

1.) Le vedette segnalano avvistamento a circa 20ç dalla prora sinistra in direzione del Da Barbiano: masse scure, poi piroscafi, poi 4 cacciatorpediniere. Io ho visto soltanto due sagome che giudico di cacciatorpediniere con rotta all’incirca di controbordo.

2.) Ordino al Primo Direttore del Tiro di passare in punteria sul bersaglio e all’Ufficiale (torpediniere) di tenersi pronto al lancio sul lato sinistro.

3.) L’Ufficiale alle vedette, in controplancia, segnala un’unità poco di prora a dritta. Io non la vedo.

4.) Il Da Barbiano segnala velocità 30 nodi che trasmetto alle macchine.

5.) Si avvista, leggermente di prua sinistra, una enorme vampata che avvolge il Da Barbiano.

6.) Ordino al Primo D.T. di aprire il fuoco, l’ordine viene eseguito prima che il nemico sparasse su di noi.

7.) La vampate dei 152 ed il tiro delle mitragliere mi impediscono di scorgere e seguire il nemico defilare verso il traverso. La mia attenzione è concentrata sulle possibili scie di siluri dai settori prodieri. In un primo tempo andiamo barra a sinistra ma ritorno subito al centro per tema di incappare nella vampata del Da Barbiano che scade a sinistra.

8.) Alla seconda salva dei 152 noto una fiammata in direzione che. Presumo, del bersaglio, tale fiammata è stata salutata con gioia dal personale di plancia.

9.) Dall’ala sinistra della plancia l’Ufficiale di rotta mi avverte di una scia di siluro proveniente da poppavia del traverso, Immediatamente faccio metter la barra a dritta ma pochi istanti dopo avviene un’esplosione a poppavia del centro sinistra. La plancia rimane di colpo isolata essendo timone, telegrafo e telefoni inutilizzati. Manca l’energia ed i 152 cessano di sparare mentre le mitragliere proseguono ancora per poco il tiro. Lo scontro è terminato.

10.)Il lancio di siluri da parte nostra non ebbe luogo, come pure non fu effettuato tiro

illuminante. Occorre conoscere le cause. Non ho dato però l’ordine del fuori , del quale noci

doveva essere bisogno.

 

11.) Dopo lo scoppio provvedo per riattivare il governo da poppa; invio un sottufficiale

segnalatore ad avvertire il Comandante in Seconda che sono in attesa di conoscere la

situazione e l’Ufficiale al Dettaglio dal Direttore di Macchina per riferirmi.

12.)La nave, nel rallentare, si sbanda di colpo di 15° salla sinistra.

13.) Dalla plancia ordino col megafono al personale del centro di rimanere ai propri posti di combattimento e di tenersi pronti a sparare contro il nemico. In plancia il personale è tranquillo. Vedo fiammate verso il centro della nave. L’Ufficiale al Dettaglio mi riferisce che il Direttore di Macchina ritiene la situazione disperata e che non c’è più nulla da fare, che nel corridoio al centro c’è un incendio. Il Segnalatore mi riferisce di non aver visto né il Secondo , né il Direttore di Macchina causa del fumo, delle fiamme e del vapore nella parte centrale del corridoio. Nel contempo, al chiarore dei bengala gettati dagli aerei, vedo molto personale accorrere dall’interno verso il centro in coperta. In tale frangente dinnanzi allo sbandamento che accentua ed al pericolo che l’incendio si propaghi a poppa dalla benzina, ordino l’abbandono della nave.

14.) Lascio all’Ufficiale di Rotta l’incarico di provvedere alle comunicazioni ed alla distruzione dei documenti. Scendo sulla coperta e mi accingo a disciplinare le operazioni di salvataggio. La lancia di dritta, dato lo sbandamento crescente non era più utilizzabile ed allora ordino al personale che vi armeggiava di correre ai salvagente Carley di poppavia. Con tre marinai vado sul ponte delle barche per togliere le rizze alla motolancia ma ne sono impedito dalle fiamme che escono dal ventilatore di dritta. Scendo in batteria dal centroper tentare di parlare al Secondo o al Direttore di Macchina ma non posso procedere a causa della fiamme e di un vapore intenso. Noto gli Ufficiali in coperta che si prodigano per suddividere il personale tra i vari mezzi di salvataggio, la calma ora è ristabilita, salee il grido “ Viva il Giussano, Viva il Re, Viva il Duce”.

15.) Al centro l’Ufficiale al Dettaglio (S.T.V. Vecchietti) mi informa che esistono feriti intorno alla torre £ e presso la Segreteria Comando, lo esorto a far trasportare i feriti presso la lancia di sinistra che è stata ammainata. Innanzi all’infermeria ho notato un groviglio di lamiere contorte e non ho udito nessuna voce di soccorso. Al centro la nave era ormai deserta, ho notato qualcuno che saliva la scaletta che conduce a prora. Nella Segreteria Comando giacciono esanimi i due Ufficiali, il T.V. Gambino e il G.M.C. Ascalone. Ho visto la lancia di sinistra che stava allontanandosi, ho inutilmente gridato di attendere. Mi sono gettato in acqua in direzione della lancia. Il personale, riconosciuto il Comandante si è prestato a tirarlo su, nonostante il pericolo di capovolgere la lancia, stracarica e semi allagata. Vi ho trovato il Comandate in Seconda e due Ufficiali dei quali uno, il Tenete del Genio Navale Grilli, alquanto ustionato.

16.) La Torpediniera Cigno compie u giro attorno alla nave facendo nebbia e sparando contro un aereo che sorvola la nave a bassa quota. Al chiarore dei bengala vedo qualcuno ancora sulla prora. La nave accentua sempre più lo sbandamento sulla sinistra e l’incendio al centro aumenta con scoppi; ad un certo momento, solenne, si ha l’impressione che la nave si inabissi verso il centro con la prua e la poppa alla superficie, quindi scompare la poppa e successivamente la prua quasi verticalmente.

17.) La lancia dirige sulla costa raggiunge faticosamente la scogliera ad est di Capo Bon, il mare è leggermente mosso da N.W. . Sbarcati al buio i naufraghi fra gli scogli con un po’ di gente faccio sgottare la lancia e quindi mi avvio verso il largo per la ricerca dei naufraghi ai primi chiarori del giorno. Recupero una dozzina di naufraghi che consegno al Cigno, quindi riprendo il rastrellamento verso una spiaggia sulla quale sbarco altri naufraghi raccolti. In detta spiaggia trovo alcuni gendarmi francesi che mi indicano 2 dottori (uno francese e l’altro arabo) venuti su due autoambulanze da una città distante 40Km. .Assieme al medico francese vado con la lancia a recuperare tre feriti gravi naufragati con un piccolo Carley nella zona scogliosa. I pastori arabi del posto si sono prestati a dare uova, pane, acqua e ad accendere dei fuochi per i naufraghi intirizziti. Ho ringraziato i dottori e le autorità presenti.

18.) Nell’allontanarmi dalla spiaggia, con diversi naufraghi nella lancia (sul posto sono rimaste circa 12 persone), vedo il Comandante Da Novi venuto da Tunisi ed al quale raccomando l’assistenza e la ricerca di tutti naufraghi dislocati lungo la spiaggia e le scogliere dei dintorni. Dirigo la lancia verso un MAS che recupera naufraghi da una scogliera per mezzo di un battellino, imbarco sul MAS e rientro sulla Torpediniera Cigno verso le 13,30.

19.) Alle 14,00 del 13 dicembre dopo aver esplorato la zona in lungo ed in largo, sospendo le ricerche e dirigo su trapani. Sulla zona dell’affondamento del Da Barbiano per tutta la notte e fino alle 10 del giorno seguente ha divampato l’incendio della benzina.

l

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Visitatore UPS2

Seconda e ultima parte.

 

COLPI A BORDO

 

- Il siluro ha colpito la nave sulla sinistra in corrispondenza delle caldaie 3 e 4 e presso il

deposito centrale di munizioni.

- Un colpo, da ritenersi di piccolo calibro, al centro batteria sinistra poco prina dello scoppio del siluro.

- Un colpo a poppa presso la Segreteria Comando.

- Raffiche di mitragliera in controplancia, sotto la plancia e sulla tuga centrale.

 

 

Condizioni Metereologiche

- Nubi dense che non lasciavano trasparire la luce lunare.

- Visibilità sull’orizzonte a tratti buona e a tratti mediocre.

- Notevole fosforescenza nelleonde mosse dall’elica.

- Mare quasi calmo.

 

Comunicazioni

- Il Di Giussano non era a conoscenza dell’avvistamento riguardante i 4 cc.tt. a circa 300 miglia a ponente di Capo Bon, poiché il relativo messaggio di scoperta (su onda 1950) era stato trasmesso prima dell’apertura degli ascolti di navigazione, avvenuta alla ricezione dell’ordine di operazioni giunto a bordo alle 17,10.

- Durante il posto di manovra il Da Barbiano ha fatto, via plancia, un segnale incomprensibile riguardante avvistamenti, chiestane la ripetizione il segnale veniva annullato. Detto segnale risultò poi w

- Essere quello riguardante l’avvistamento citato.

 

IMPRESSIONI

- Mi ha fatto un’impressione magnifica, veramente insperata, la serenità, la calma, il silenzio che regnava in plancia e nelle zone adiacenti durante lo scontro. L’Ufficiale di Rotta mi ha coadiuvato in modo insuperabile. Il timoniere al brogliaccio in modo imperturbabile seguitava a chiedere le notizie per segnarne i tempi sul registro. Allo scoppio le persone di passaggio hanno portato nel centro un po’ di scompiglio che fu subito domato. Durante il rastrellamento della zona ho raccolto solo i naufraghi in vita. Qualcuno, tra cui l’Aspirante Castracane, è spirato nella lancia nonostante i massaggi. Numerose vittime sono dovute alla mancanza di calma durante la permanenza in mare, molti Carley si sono ribaltati a più riprese con perdita di personale

- Per completezza ricordiamo che i caccia alleati erano l‘HMS Sikh, Maori e Legion (inglesi) e l’Isaac Sweers (olandese).

- Il Sikh lanciò da circa 1000 metri due siluri contro il Da Barbiano e sparò con tutte le armi: il Legion lanciò anch’esso due siluri contro il Da Barbiano e ben sei contro il Di Giussano, aprendo contemporaneamente il fuoco con tutti i pezzi di bordo; il Maori lanciò e sparò contro il Da Barbiano e l’Isaac Sweers, a sua volta, aprì il fuoco contro il Di Giussano.

- Il Da Barbiano, colpito da almeno tre siluri e da raffiche di mitragliera che fecero strage degli Ufficiali sul ponte di comando e del personale sul ponte di coperta, divento in pochi secondi, a causa dei fusti di benzina sistemati in coperta, un immenso rogo, non riuscendo a sparare un solo un colpo con i pezzi maggiori, ma soltanto qualche raffica di mitragliera, perché in pochi istanti si abbattè su un fianco ed affondò.

- Il Di Giussano, non ancora in linea di fila a causa dell’inversione di rotta, s’era un poco allargato dall’altra Unità e si stava riportando in formazione quando le vedette avvistarono unità sospette a circa 20° di prora a sinistra, in direzione del Da Barbiano. Aprì immediatamente il fuoco con le mitragliere e le batterie da 100 e da 152, ma quasi subito venne centrato da un siluro e da due granate da 120, erano le 3,30. La nave è immobilizzata, sbandata e manca l’energia; le torri da 152 sono inutilizzabili, il timone non risponde e nei locali interni scoppia un incendio.

- Alle 4,20 il Di Giussano spezzato in due tronconi affonda.

 

 

Questo è quanto l'Amm.Marabotto complò al termine della Missione. Noi del Gruppo ANMI di Savona ricordiamo ogni anno quell'infausto giorno rendendo il giusto onore a tutti i nostri Ragazzi caduti nell'adempimento del dovere.

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Indovinello della sera: negli anni '30 il duca di Genova ebbe un AdB, che spopolò nel bel mondo delle contessine veneziane prima di guadagnarsi altri e non meno importanti allori.

Chi era costui? Non copiate.

Buonanotte.

 

Andrea, questo personaggio misterioso era forse decorato di una MOVM e di quattro MBVM?

 

Luca

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