Guest Marcuzzo Report post Posted March 6, 2008 1-2-5 ottime in generale 3-4 ottima su fango e sabbia 6 buona in generale 7 discreta in generale, ottima su fondo pietroso Nel Po si possono incontrare diversi tipi di fondale: di sabbia, di terra e di sassi o prismi. A seconda del tipo di fondo esistono ancore più o meno adatte, ad un corretto, facile e soprattutto duraturo ancoraggio. In caso di fondali sabbiosi, l’ancora più adatta è quella del tipo danforth (fig.2) mentre per i fondali di terra o con prismi è più affidabile il tipo ad ombrello (fig.1). Ovviamente il peso dell’ancora dovrà essere proporzionato alla stazza e alla lunghezza dell’imbarcazione, e soprattutto dovremo tenere conto della forza della corrente del tratto in cui vogliamo sostare per poter pescare, non si può di certo pensare di ancorare in corrente una barca di 5 metri con un’ancora di un chilogrammo. Un accessorio utile da utilizzare abbinata all’ancora, è una catena d’acciaio lunga almeno un metro (fig.2), la quale aiuta l’ancora a rimanere più schiacciata sul fondo in posizione corretta e ne facilita l’aggrappo. Ancora ad ombrello Ancora Danftorh con catena Legata la catena, ovviamente, ci vuole una robusta corda di almeno trenta metri, in modo da potersi ancorare utilizzando sempre 10-15 metri di corda in più rispetto alla profondità del fondale. In questo modo l’ancora si troverà in posizione migliore per aggrappare e la pressione esercitata dall’acqua sulla corda sarà minore, rispetto ad un ancoraggio con poca corda, permettendo così una sosta prolungata nel tempo. La barca va ancorata sempre e solo di prua, in modo da volgere la poppa a valle e pescare nella fossa che abbiamo scelto, non è consigliabile ancorarsi con due ancore, ossia una a prua e una a poppa, anche se si fa fatica a stare fermi, perché è molto pericoloso per la stabilità dell’imbarcazione in corrente, soprattutto al passaggio d’altri natanti, infatti il moto ondoso provocato e l'impossibilità della nostra imbarcazione di assecondarlo, perché troppo legata, può portare un onda all'interno dello scafo, con possibile affondamento. Rispettando tali e semplici consigli, state pur certi che il vostro ancoraggio sarà sicuro e duraturo, e potrete pescare ovunque lo vogliate senza incorrere in inutili pericoli, per tutto il tempo voluto. Molti legano la corda dell'ancora alla bitta dell'imbarcazione con nodi non facilmente scioglibili, in questo modo in caso di un eventuale pericolo in cui dobbiamo disancorarci d'urgenza gettando via l'ancora, non ci sarà possibile farlo. nodo corretto da effettuare sulla bitta d'ormeggio, lo vedete riprodotto qui sotto ; se legate alla fine della corda dell'ancora una boa galleggiante tipo quelle da sub o da ormeggio, potrete dopo averla lanciata in acqua recuperarla con facilità e sicurezza. Tratto da Grupposiluro.it Share this post Link to post Share on other sites
LT Melekhin * Report post Posted September 12, 2009 E fuori del Po? :s43: Share this post Link to post Share on other sites
sniper Report post Posted September 13, 2009 (edited) E fuori del Po? :s43: Potremmo considerare, in linea di principio, valide le procedure già descritte integrando magari con qualche approfondimento... ...Ovviamente il peso dell’ancora dovrà essere proporzionato alla stazza e alla lunghezza dell’imbarcazione, e soprattutto dovremo tenere conto della forza della corrente del tratto... Il dimensionamento delle ancore (comprese catene e cavi di ormeggio), è legato principalmente a: 1) Dimensioni della nave; 2) Dislocamento; 3) Altezza delle sovrastrutture; 4) Superficie laterale esposta; I risultati di un rapido calcolo descrivono il "Modulo d'armamento", numero al quale corrisponde massa e numero minimo delle ancore, le lunghezze ed i diametri delle catene, le altre caratteristiche minime dei cavi d'ormeggio. Esiste inoltre una ulteriore classificazione delle ancore in funzione del proprio "potere ancorante": - Ancora Normale - Ancora HHP: alto potere ancorante - Ancora VHHP: altissimo potere ancorante Ovvio che la scelta di una certa tipologia di ancora determinerà una riduzione eventuale della massa in funzione del maggiore potere ancorante. Sniper Edited September 13, 2009 by sniper Share this post Link to post Share on other sites
overtorque * Report post Posted September 16, 2009 Eccellente spiegazione.........."bravo" :s10: Share this post Link to post Share on other sites
sniper Report post Posted September 16, 2009 Grazie C.te Overtorque, visto che abbiamo parlato di tipologie e classificazioni delle ancore introduco un piccolo ulteriore approfondimento tecnico rischiando l’OT (scusa Dir. probabilmente siamo al confine tra le sezioni “Nautica” e “Tecnica”…). Per poter rispondere a requisiti specifici previsti dai Regolamenti Navali tutte le ancore devono essere progettate, costruite e sottoposte a test specifici che ne garantiscano lo standard di qualità minimo richiesto. Fra i vari collaudi previsti ve ne segnalo uno particolarmente gravoso a cui deve essere sottoposta l’ancore completa di tutte le sue parti e cioè la Prova di Trazione: Come potete vedere dall’immagine la prova consiste nell’applicazione di un carico “x” (funzione della massa e della tipologia di ancora) da una parte al maniglione dall’altra alla marra/e determinando a fine prova la differenze di lunghezza “a” rilevate in base alle diverse condizioni di carico applicato. A questo punto urge però l’intervento di qualche altro C.te che supporti l’argomento oggetto del Topic introducendo magari qualche esperienza personale…; il passo successivo sarebbe poi quello di esaminare meglio un altro componente essenziale: le catene… Sniper Share this post Link to post Share on other sites
ZULU Report post Posted September 19, 2009 carissimo Marcuzzo, buon lavoro che-mi scuso-leggo solo ora. ma fammi capire una cosa...........poichè si fa' l'esempio in acque interne..........la "cima" diventa "corda"?? :s14: scusami ma sai ...........all'inizio sono inorridito, poi mi son fatto sorgere il dubbio.......... sorry for humor! :s02: un abbraccio Zulu Share this post Link to post Share on other sites