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Operazione Weseruebung


Idrofobo

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La pattuglia inizia a Wilhelmshaven con il mio fido VIIB alla quinta sortita, l'8 aprile 1940.

 

Anche se dai numerosi contatti è evidente che qualcosa bolle in pentola, continuo a pattugliare il mio quadrante a SW della Norvegia, affondando un piccolo mercantile norvegese alle 3 del mattino del 10 aprile (ha avuto molta sfortuna: eravamo in guerra da solo tre ore...).

 

All'ordine di Bdu di portare l'U46 verso Narvik, dopo un po' di ore in cui incrocio per due volte la Gneisenau, vedo con interesse il progressivo avvicinarsi del contatto di una task force nemica. Siamo su rotte parallele, l'U46 a S, distanti solo poche decine di km... loro fanno 20 kn, io 10: è solo questione di ore prima che mi raggiungano. Decido di non andargli incontro come farei normalmente: prevale l'ordine di andare verso Narvik. Mi porto però sulla sua rotta presunta e proseguo nella mia direzione. Dopo pochi minuti, ecco quello che speravo: un nuovo aggiornamento del contatto, 40km sulla mia poppa.

 

Alle due del mattino di una notte chiara, ecco il contatto: fumo all'orizzonte, rilevamento 150. Il tempo di mandare via radio il contatto, e siamo già sott'acqua. Inizio a contare i pennacchi di fumo: una decina!

 

Sono più lontano di quanto non avessi sperato: volevo piazzarmi tra la scorta esterna di dritta e le navi grosse, ma pare che invece dovrò lanciare da fuori il convoglio: va bene così, almeno avremo più chances di sopravvivenza! Continuiamo in silenzio a due nodi.

 

I bersagli iniziano a delinearsi contro la fascia chiara dell'orizzonte, spostandosi lentamente da sinistra a dritta.

 

Ecco finalmente la preda: una corazzata classe Nelson! Una straordinaria coincidenza: alla prima sortita, nel settembre '39, abbiamo affondato la gemella a W di Scapa Flow, su un fondale bassissimo (60mt) che ci ha quasi fatto rimettere le penne sotto le bombe dei cacciatorpedinieri. Ora, sette mesi dopo, c'è la possibilità di mandare a picco un'intera classe di navi britanniche!!!

 

Ma ho problemi più pressanti: vedo con preoccupazione che la distanza al lancio rimarrà grande, forse anche 4500 metri. Decido per una salva di 4, un elettrico e tre a vapore che regolo sulla velocità minima. Il mare è liscio: spoletta magnetica un metro sotto la chiglia.

 

Decido di lanciare ad intervallo minimo quando la soluzione sarà 000 gradi, per migliorare al massimo la precisione, ma ci credo poco.

 

Distanza 4100 metri - soluzione 355, ci siamo quasi - speriamo bene. Tubi aperti e pronti, una ricontrollata al libro e ai settaggi dei siluri.

 

Fuori 1-2-3-4! Decido di rimanere a quota periscopio: i caccia ci metteranno un bel po' a raggiungermi, almeno credo. BOOOM! un siluro esplode a metà strada... le navi non accendono i riflettori né sembrano cambiare rotta. Ecco comparire la lancetta rossa sul cronometro: pochi secondi e sapremo.

 

La lancetta rossa scompare: iniziamo a preoccuparci. Poi, sei secondi dopo, ecco il primo impatto, poco a poppavia di centro nave. Due secondi ed ecco un secondo boom! sotto le sovrastrutture. Le colonne d'acqua ricadono, non si vedono fiamme. Se non l'abbiamo affondata, le abbiamo fatto molto male!

 

Nel frattempo ho contato i caccia: sono ben nove! Per fortuna che il fondale stavolta è di 400 metri!

 

Immersione rapida, barra a sinistra. Faccio iniziare la ricarica dei siluri, non si sa mai. A cento metri, silenzio e velocità due nodi. Ordino profondità 160. All'idrofono, contatti a volontà, in rapido avvicinamento.

 

Stabilizzo a 160, il battello scende subito a 163. Non me ne curo, ma invece dovrei stare attento... Nel frattempo, la grande notizia: la corazzata affonda!

 

Iniziano le danze. Le cariche di profondità piovono in continuazione. Io spero che con tutti quei caccia in un fazzoletto di mare, ci siano delle belle collisioni. Mi concentro sulle esplosioni delle cariche lanciate dai caccia che mi sono passati sopra, i più precisi. Evidentemente scoppiano tutte più in alto: non sentiamo nemmeno lo squotimento. La squadra riparazioni è pronta, ma sappiamo tutti che a quella profondità basta una bussata al resistente e l'implosione è assicurata...

 

Bene bene, pare proprio che a questa profondità, anche in GWX non ci beccano! Forse ce la caveremo. A proposito, a che profondità siamo? 195 metri!!!!! e continuiamo a scendere. Immediatamente metto la lancetta su 145, ma la discesa non si arresta. Siamo già oltre i 200, e gli scricchiolli si fanno sinistri. Non ho alternative: aria alle casse! praticamente mi parte la metà dell'aria compressa, ma arrivo in poco tempo a 150 metri, stabilizzo a 140. Calcolo che con l'aria compressa rimasta, non riuscirò a farlo una terza volta. Mi spremo le meningi, mentre riprendiamo a scendere, lentamente ma inesorabilmente. A questa quota le bombe si fanno sentire, ma mi preoccupa di più che stiamo affondando. Ordino una nuova rotta, 90° rispetto all'attuale. Come c'era da aspettarselo, la velocità cala da due a un nodo. Mi pare di notare che perdiamo metri più velocemente. Idea: che sia la velocità troppo bassa a non far funzionare i timoni a salire? proviamo a quattro nodi: non siamo più silenziosi ma almeno risaliamo. Ci stabilizziamo a 165. Le bombe non hanno mai smesso di cadere, ma so che a questa profondità ce la possiamo fare: ma finiranno prima le loro bombe, o le mie batterie??

 

Dopo quattro ore, le esplosioni di diradano e dopo poco i caccia se ne vanno a becco asciutto. Li abbiamo fregati. Grande sollievo, le batterie erano a un quarto. Emergiamo e mandiamo subito il contatto via radio: speriamo che i nostri aerei li facciano a pezzetti. Sono anche felice di sapere che ci sono nove caccia che arriveranno a Narvik senza più bombe di profondità.

 

Riprendiamo la rotta, l'equipaggio è esausto. Faccio caricare i tubi.

 

Al tramonto, uno swordfish isolato ci costringe alla rapida. Mi dico che è curioso trovarlo a così grande distanza da terra. Che gli inglesi abbiano già messo delle basi in Norvegia???

 

La risposta arriva poco dopo: navi da guerra rilevamento 150°. Saranno tedesche o inglesi??? La risposta arriva poco dopo: nella notte chiara, si vede una testa piatta: e le portaerei noi non le abbiamo!

 

...to be continued...

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Gran bel rapporto :s20:

Nella medesima operazine ho affondato anch'io la Nelson, ma non da 4000 metri! Non che sia stato facile comunque poi uscirne vivi.

 

Hai beccato anche una porta aerei :s07:

Attendo con ansia aggiornamenti o il rapporto post missione.

Modificato da steeljackal
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Grazie Steel, dal mio punto di vista beccarla con due su tre a 4000 metri è stato molto più questione di cxxo che di bravura :s41: normalmente non lancio a più di 1200 metri.

 

Ho letto il tuo rapporto, certo che anche tu te la sei vista brutta :s07: Ottima l'idea di fare tutt'uno con la nave affondata :s20:

 

In ogni caso, per me che in SHIII standard avevo affondato -per quanto riguarda le unità militari maggiori- in tutto un solo incrociatore pesante e due portaerei ausiliarie in tutte le mie carriere, devo dire che GWX aggiunge uno straordinario elemento di realismo nel calare le operazioni storiche nel gioco.

 

Stasera riprendo il mare: vediamo cosa riesco a fare con la portaerei... c'è anche una unità di poppa, ma non riesco a vederla bene. Le scorte visibili sono tre.

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Uffa io ho fatto la carriera nella 1° Flottilla ma ho fatto un pattugliamento a marzo e la base mi ha costretto a riprendere il mare solo a giugno....che disdetta!!!!Quasi quasi ricomincio la carriera :P tanto sono al 6° Patrol

 

Ma comunque come mai non mi fanno riprendere il mare subito dopo essere tornato (max 2 settimane dopo) e mi fanno attendere così tanto?????Non ho neanche apportato modifiche al Sub.....boh

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Esatto!, dipende se l'unità ha subito danni. Mi pare che per ogni percentuale di danni c'è un giorno di riparazione: quindi 10% di danni allo scafo, 10 giorni di riparazioni in bacino

Modificato da RR-99
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Anche nella realtà non ripartivano subito. Anche se il sub non riportava danni, c'erano comunque operazioni di manutenzione, i marinai avevano un periodo di licenza, bisognava attendere rifornimenti. Poi se riporti danni bisogna ripararli. Io spesso ho ripreso il mare dopo molti mesi.

 

Non sono riuscito a recuperare info sul tempo speso in porto. Ma sul manuale di GWX2 si parla del tempo speso nei porti nel Oceano Indiano.

Si dice che per vari motivi questo tempo era maggiore che nei porti Europei, comunque si può farsi un'idea:

 

The GWX Team suggests players who desire increased realism use SH3 Commander to set their “days

spent in base” between patrols to at least 55 days to reflect the lack of dry dock facilities, maintenance

crews, and other logistical capabilities available at U-boat bases in Germany and Occupied Europe. The

suggested value of 55 days in base derives from the following real life experiences of U-boats in Asia:

• Boat cleaning - 3 days.

• Urgent maintenance - 20 days

• Docking in Singapore drydock - 3 days (this could be longer as Japanese ships had priority)

• Cleaning and maintenance of U-boat's outer plating - 14 days

• Replenish fuel, provisions, ammunition, etc. - 14 days

 

Questi i tempi in Asia, probabilmente in Europa un sub non lasciava comunque il porto prima di 3 settimane.

 

Modificato da steeljackal
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Trovato!

 

Il tempo speso in porto senza bisogno di riparare danni è 28 giorni (io pensavo 3 settimane, è invece un mese esatto)

Invece attraccati a un sub/nave rifornimento è giustamente di 1 giorno.

 

Più ovviamente i tempi per le riparazioni e modifiche al battello, più 1 giorno per ogni 1% di danno allo scafo (come ha correttamente riportato RR-99).

Modificato da steeljackal
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Cari Comandanti, scusate torno on topic :s02:

 

Stanotte ho ripreso il pattugliamento.

 

Le navi nemiche sono ancora lontane, resto in emersione a 15kn, per portare i rilevamenti al traverso di sinistra. Quando sono a 285°, macchine avanti piano e quota periscopio. Silenzio a bordo.

 

Acc! il buio ci ha fatto valutare male la loro rotta: il rilevamento invece di aumentare, diminuisce. Dobbiamo invertire la rotta... naturalmente diamo tutta barra a dritta. Sapendo la pigrizia del battello a rispondere alla barra con i motori al minimo, metto macchine avanti 1/3, tanto il nemico è ancora lontano.

 

Tutto bene, tiro su il periscopio e ora il rilevamento del cacciatorpediniere che apre il convoglio è 65°. Distanza, a occhio circa 2000 metri. Faccio una piccola variazione alla nostra rotta per garantire un buon AOB al lancio: la notte è molto scura ma mi aiuta il visibile baffo bianco delle navi nemiche.

 

Macchine ferme, è ora di fare un po' di calcoli per la soluzione. La portaerei è ben visibile ormai, classe Illustrious... pescaggio 9,1 metri. Faccio finta di non notare le 23.000 tonnellate... non c'è da distrarsi. C'è un po' d'onda quindi regolo il primo magnetico a 10,5 metri, il secondo a 10. Gliene lancerò solo due, sono abbastanza certo di beccarla vista la breve distanza. Regolo comunque un terzo confetto nel tubo IV, just in case.

 

Guardo con interesse anche le altre navi in formazione: sono ben tre incrociatori classe Dorsetshire, uno di poppa alla portaerei, gli altri uno per lato. Spaziati tutti di circa 1000 metri. Decido di rischiare: il primo siluro lo lancerò all'incrociatore che segue la portaerei. Visto che la soluzione non sarà buona, non potrà che essere un magnetico, regolato a un metro sotto la sua chiglia.

 

L'appetito vien mangiando e guardo con cupidigia anche l'incrociatore che mi sta arrivando addosso al traverso di dritta: sono proprio sulla sua rotta, sarebbe proprio da ridere se, appena lanciati i siluri, venissimo tagliati in due da 10000 tonnellate lanciate a 20 nodi... ma d'altro canto, se saremo fortunati, potremmo anche essere in grado di colpirlo poppa. Regolo il siluro nel tubo V, con scarsa convinzione.

 

Ci siamo: l'incrociatore di poppa alla portaerei si avvicina, lancio il numero III e subito torno con la visuale verso sinistra, verso la prua. Perfetto, la Illustrious è a 15° di rilevamento polare. Rapida verifica, fuori I!, conto fino a 4 e fuori II!. Giro il periscopio verso l'incrociatore, il mio primo bersaglio: si deve essere accorto che qualcosa non va perché accende il faro. Ma è troppo tardi per manovrare: un'esplosione lo squassa verso poppa. Un colpo fortunato, non ci speravo troppo. Nemmeno il tempo di contare fino a uno, che ecco la prima esplosione sotto la portaerei; seguita quasi immediatamente dalla seconda. Perfetto! vedo fiamme sul castello, e un evidente appoppamento dell'unità. Giro il periscopio quasi di 180°, e vedo vicinissimo l'incrociatore che stava sul lato sinistro del convoglio: è vicinissimo!!! a occhio e croce 100 metri. Inutile lanciargli il numero V.

 

Il cielo è ormai illuminato a giorno, ordino l'immersione rapida e metto la prua 25 gradi a sinistra, in modo da dirigermi verso le navi colpite, in cerca di riparo . Comando profondià 150 metri, e con l'idrofono cerco di individuare le scorte, ma non riesco a fare chiarezza, c'è troppa confusione sopra di me. Sento in lontananza le prime bombe di profondità. A 100 metri comando velocità due nodi e silenzio a bordo. Sopra di noi, i lamenti delle navi colpite.

 

I caccia sembrano poco convinti: pare che lancino un po' a casaccio, e non sento mai il raggelante ping! dell'ASDIC. Solo una volta sento che mi passano sopra la testa, ma sono ormai al sicuro negli abissi. Dopo un quarto d'ora se ne vanno, evidentemente a scortare i due incrociatori superstiti. Tiro un sospiro di sollievo.

 

Quando riemergo, sono già oltre l'orizzonte.

 

Il carniere è bello pieno: oltre alla classe Nelson di ieri, aggiungiamo le 23mila della Illustrious e i 10mila dell'incrociatore. Non male, con 7 siluri in tutto. E ce ne rimangono ancora abbastanza per contribuire alla difesa di Narvik, da cui non siamo poi troppo distanti.

Modificato da Idrofobo
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Hai già fatto tanto per l'operazione. Comunque per difendere Narvik non fare economia di siluri o nafta, perchè poi potrai attraccare per i rifornimenti direttamente la, infatti già il l'8 o 9 il porto dovrebbe essere sotto controllo dell'asse.

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Nel golfo di Narvik abbiamo attaccato un gruppo di 9 cacciatorpedinieri, che ho ritenuto fossero quelli della scorta alla classe Nelson che avevo affondato. Sono quindi andato all'attacco convinto che avessero finito tutte le cariche di profondità due giorni prima (vedi posto #1). Beh... sbagliavo! o non erano gli stessi, oppure si erano misteriosamente riforniti in mare... comunque sia questi le bombe le avevano eccome: sono tornato a quota periscopio lanciando un po' alla disperata i miei ultimi 5 siluri, affondando un Tribal, dandomi poi alla fuga. Per fortuna c'è il fondale adeguato.

 

Al rientro a Wilhelmshaven, l'equipaggio ha avuto 4 promozioni, 4 croci di ferro di II cl, 2 di I, un "uovo fritto" (la Croce Tedesca in oro), una kampfsprange o come si chiama...

 

Personalmente, sono stato promosso Kapitaenleutnant, salvo poi essere misteriosamente "degradato": nella schermata dell'ufficio dove preparo la prossima sortita il mio grado è ancora indicato come Oberleutnant z.S.... A proposito: qualcuno sa se si puù essere promossi ai gradi di ufficiale superiore?

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quella era di certo la scorta alla Nelson, infatti io l'avevo trovata nel fiordo di Narvik.

Per la promozione poi sparita, leggevo tempo fa che dipende dai renown, più ne hai più alto è il tuo grado, e usandoli perdi gradi.

Forse LeonX ne sa di più, speriamo passi di qui

 

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In effetti, di ritorno mi sono "regalato" un tipo IX con qualche optional, spendendo un bel po' di renown (mi pare che il battello da solo ne costi 7500)...

 

Quando posso ricarico l'ultimo salvataggio della missione precedente, torno a casa e non spendo renown. Vediamo se mi rimane il grado.

 

Riguardo alle scorte, secondo te Steel, come hanno fatto a dotarsi di nuovo di bombe di profondità?

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Ricordo che quella task force aveva un bel po di DD, forse alcuni ti sono girati attorno senza lanciare più di tante cariche di profondità nel primo scontro e quindi ne avevano ancora. O probabilmente quando carichi il salvataggio si resetta la situazione. Se non ricordo male quando colpisci una nave e salvi prima che affondi, quando carichi torna come nuova.

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