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Visitatore luciano pietri

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Visitatore luciano pietri

UNA VITA PER IL DOVERE

 

Leonardo Madoni nacque a Manciano, presso Grosseto, il 20 Novembre 1912.

Nell’ottobre 1933 fu arruolato nella Regia Marina e venne ammesso al Corso Ufficiali di complemento, conseguendo la nomina a Guardiamarina nel 1935.

 

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Tessera di riconoscimento

 

In seguito fu inbarcato sul cacciatorpediniere Borea.

Sempre lo stesso anno, chiese ed ottenne di frequentare la Scuola di Osservazione Aerea di Taranto, una volta ottenuto il brevetto fu destinato alla 185° Squadriglia Idrovolanti dislocata in mar Egeo, dove iniziò a farsi le ossa come osservatore.

 

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corso osservatori

 

Nel 1938 ottenne la promozione a Sottotenente di Vascello, per essere imbarcato inizialmente sull’incrociatore “Luigi Cadorna” ed in seguito sull’incrociatore “Eugenio di Savoia”.

 

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incrociatore Eugenio di Savoia

 

Successivamente passò in servizio permanente effettivo e venne assegnato alla 183° Squadriglia Idrovolanti basata ad Elmas in Sardegna; presso tale squadriglia, una volta iniziate le ostilità nel giugno del 1940, si mise ben presto in evidenza per le sue doti di coraggioe di abile, valoroso ed intrepido Ufficiale Osservatore.

 

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i primi idrovolanti

 

In effetti Madoni ebbe modo di totalizzare al suo attivo oltre 400 ore di volo nel corso di non poche e pericolose missioni belliche alla ricerca delle unità navali britanniche.

Alcune di queste azioni, compiute nel giugno 1940 nei cieli del Mediterraneo centrale, gli valsero la Medaglia d’Argento al Valore Militare.

 

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conferimento MAVM ( la nave non è conosciuta)

 

Tra l’agosto del 1940 e il gennaio 1941 fù in Libia con la 143° Squadriglia dislocata a Bengasi per poi essere trasferito alla 170° Squadriglia Idrovolanti basata in Sicilia.

 

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i nuovi idrovolanti e la squadriglia ( la foto della squadriglia è rovinata)

 

Il 24 Settembre 1941 Leonardo si trova si trovava come osservatore a bordo di un idrovolante Cant z.506 della 170° Sqd, impegnato in un rischioso volo di ricognizione ad ampio raggio sul mar Ionio orientale. All’improvviso l’idroricognitore italiano fu assalito da un bimotore britannico Martin Maryland del 69° Squadron di Malta, pilotato dal Flight Lieutenant ( Capitano) Adrian Warburton che lo colpiì costringendolo ad ammarare con i comandi tranciati. Per un’intera ora il velivolo inglese mitragliò l’idrovolante italiano, immobile sulla superficie del mare: sotto le continue raffiche, Madoni, benché fosse stato colpito fin dalla prima raffica alla testa, alla gola e alla spalla, nonostante il dolore lancinante e la perdita di sangue dalle numerose ferite riportate, organizzò la difesa, suggerendo al marconista le operazioni necessarie alla rimessa in efficienza dell’apparato radio per chiedere soccorsi e determinò il punto di caduta sulla carta nautica.

Con serena fermezza ed altissimo senso del dovere, rendendosi conto che le forze lo avrebbero presto abbandonato, il valoroso osservatore rifiutò di essere trasportato sul battellino, se non dopo che tutto l’equipaggio dell’aereo vi avesse preso posto.

Solo allora Madoni acconsentì a farsi calare nel battellino di salvataggio, mentre l’drovolante colava a picco.

Prima che potessero essere soccorsi trascorsero interminabili ore, nel corso delle quali Leonardo con il suo contegno sereno e fiducioso nella comune salvezza, infuse costantemente fede e conforto in tutti i suoi compagni di sventura.

Finalmente dopo dieci lunghe e durissime ore dall’abbattimento, furono avvistati e posti in salvo da un velivolo da soccorso italiano che li trasportò alla base.

Ricoverato all’Ospedale di Barce in Pirenaica, Leonardo Madoni vi decedette pochi giorni dopo per le gravi ferite riportate, il 4 Ottobre 1941: spirò appagato dal fatto di aver compiuto il suo dovere e di essere riuscito col suop estremo ed eroico sforzo di volontà ad assicurare la salvezza degli uomini che in lui fidavano.

Con il suo esempio personale di dedizione al dovere, portato all’estremo sacrificio della vita, aveva dimostrato le più alte doti di Ufficiale comandante, da lui profondamente sentite e meritatamente onorate con la concessione della Medaglia d’Oro al V.M. alla memoria

 

 

LE ONOREFICIENZE

 

 

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Motivazione della Medaglia d'Argento al Valor Militare

"Ufficiale osservatore a bordo di velivolo da R.M.I, partito in volo per la ricerca di un sommergibile nemico, non ostante le avverse condizioni atmosferiche lo avvistava affiorante sul mare.

Impartito l'ordine per una manovra atta ed immediata, lo bombardano da bassa quota, affondandolo.

Magnifico esempio di decisa volontà e di sereno sprezzo del pericolo.

Cielo del Mediterraneo centrale 13 Giugno 1940"

 

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Motivazione della Medaglia d'Oro al Valor Militare

"Abilissimo, valoroso, intrepido Ufficiale Osservatore partecipava con oltre 400 ore di volo a numerosissime rischiose missioni belliche in alto mare per la ricerca di navi nemiche.Durante una esplorazione a grande distanza dala base, il suo velivolo veniva improvvisamente attaccatoda un aereo nemico e costretto all'ammaraggio coi comandi tranciati.

Colpito fin dalla prima raffica alla testa, alla gola ed alla spalla, nonostante il dolore lancinante e la perdita di sangue generoso dalle multiple ferite, organizzava la difesa contro il nemico che dall'alto e per un'ora intera, mitragliava il velivolo ormai inerme sul mare.

Sotto le incessanti raffiche, con serena fermezza ed altissimo senso del dovere, conscio che le forze lo avrebbero presto abbandonato, suggeriva al marconista le riparazioni da fare all'apparato radio per chiedere i soccorsi e determinare sulla carta il punto.

Poi, mentre il velivo affondava e soltanto dopo che tutto l'equipaggio si era imbarcato, consentiva a farsi trasportare sul battello di salvataggio.

Durante dieci lunghe penose ore passate in mare in attesa dei soccorsi, il suo contegno sereno e fiducioso nella comune salvezza infondeva fede e conforto in tutti i suoi uomini.Trasportato alla base da un aereo di soccorso, decedeva dopo poche ore, pago di aver compiuto il suo dovere verso la Patria e di essere riuscito con il suo ultimo eroico sforzo di volontà ad assicurare la salvezza degli uomini a lui affidati.

Sublime esempio delle più alte virtù di Comandante e di soldato, profondamente intese e virilmente dimostrate con l'estremo sacrificio-

Cielo del Mediterraneo, Giugno 1940 - 26 Settembre 1941."

 

 

 

ALTRI RICORDI

 

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riconoscimento di Manciano, paese natale.

 

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dal quotidiano " IL TELEGRAFO " del 29 Settembre 1942, in cronaca di Grosseto

 

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Richiesta di cimeli e ricordi da parte del Museo del Risorgimento e Museo di Guerra al Castello Sforzesco di Milano

 

letteramammaiu3.jpg dietroletteramammatm2.jpg

La struggente richiesta di una Mamma (vedova di guerra) al Comandante.

 

 

AI GIORNI NOSTRI

 

 

Nel corso del 2007 , su interessamento della locale sezione dell' UNUCI nella figura del Col ® Indiati, alla memoria dell'Eroe è stata intestata una via di Grosseto e posato un cippo a ricordo.Sul cippo sono riportati i simboli collegati all'appartenenza dell'Ufficiale alla Marina Militare ( Rosa dei venti e ancora Ammiragliato) mentre la verticalità, che ospita la targa, richiama la parte Aereonautica del lavoro svolto.

 

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La cerimonia

 

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da sin. il Col, Indiati , il sig. Madoni, il sig.Sindaco di Grosseto

 

Ringrazio la UNUCI di Grosseto ed in particolare il Col.Indiati per la collaborazione e la fornitura del materiale postato.

Modificato da luciano pietri
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Che figura di persona che hanno avuto a Manciano! Grazie Luciano per averci messo postato questa interessante storia.

Meno male che quel comune riconosce il merito di questo suo concittadino.

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Grazie per questa testimonianza! Onoriamo con il ricordo la MOVM Leonardo Madoni, sono molto lieto che a Manciano abbiano dedicato una via in suo onore.

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interessante storia e gesto meraviglioso della persona. grazie per la testimonianza, Luciano.

 

confesso che queste storie di persone che passano da una Forza Armata all'altra mi mettono tristezza: potevano già allora essere l'inizio di una stretta colaborazione interforze e invece...

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Visitatore luciano pietri

Anche io sono rimasto quantomeno sorpreso dal fatto che pur mantenedo il grado e la divisa, quindi ancora appartenente alla Marina Militare e in fondo per la Marina andava a cercare il nemico in mare, le onoreficienze, anche se consegnate da un Ammiraglio, su una nave militare, sono state concesse dal Ministero dell'aeronautica.

Era una prassi solita?

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temo di si, l'Aeronautica, nata dalla Marina e dall'Esercito, si è creata come nuova Forza Armata accollandosi tutto quanto andava pr aria. nel libro su Todaro questa amarezza emerge spesso...

 

da questo punto di vista ho sempre ammirato la volontà interforze dell'ex CSMD DiPaola

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Se non erro, a partire dalla legge del 1931, che ridefinì compiti e struttura delle Aviazioni Ausiliarie, era prassi presso l'Aviazione Ausiliaria per la Marina, che i piloti appartenessero all'Aeronautica e gli osservatori alla Marina, avendo questi ultimi la qualifica di osservatore d'aeroplano. Concordo con le vostre opinioni sull'ammiraglio Di Paola.

 

Luca

 

P.S. Grazie anche da parte mia per aver postato l'articolo.

Modificato da brin
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tra l'altro anche oggi l'onorificenza di lunga navigazione aerea viene inviata dall'aeronautica ai piloti della Marina...

 

I tempi cambiano, certe cose sono eterne...

 

Luca

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Visitatore luciano pietri

vero però permettetemi di insistere ma è normale che un Ammiraglio dia un'onoreficienza assegnata da altri?

Se l'Ufficiale Osservatore dipende da un ente dell'AM sarebbe normale che a insignirlo fosse il più alto in grado della scala gerarchica oppure se la cosa la fà un Ammiraglio perchè anche la Marina non si associa alla decorazione?

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