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Il Libro Su Athos Fraternale


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ho appena ricevuto una mail dal sig. Fraternale, figlio del Moschettire dell'Atlantico, che molti di noi hanno conosciuto al raduno di Taranto.

 

poche brevi parole, dense di sentimenti, per annunciare la "nascita di un libro". Il loro libro visto che tratta delle gesta del padre. mi ha allegato una foto e 2 prefazioni, la prima del presidente ANMI amm. Pagnottella e la seconda... la seconda sono le loro parole, quelle dei figli del moschettiere. eccovele entrambe:

 

PREFAZIONE DELL'AMM. PAGNOTTELLA

 

Finalmente un libro su Fraternale, era ora!! Lo dico da marinaio e da sommergibilista, che attendeva da tempo questa iniziativa e che, quando si è trovato nella posizione idonea, non ha esitato e proporre ed a sostenere l’intitolazione del porto militare di Ancona a questo suo figlio che, come pochi, le porta lustro e le rende merito nella storia. Ad Athos Fraternale appartiene un posto d’onore nell’Albo d’Oro della Marina Italiana ed il lettore di questo bellissimo libro di Bianchi presto se ne renderà perfettamente conto. L’Accademia Navale lo vede compagno di corso( corso 1925, che Corso!! ) di uomini eccezionali come lui: basti citare Birindelli, l’eroe di Gibilterra, Teseo Tesei ed Elios Toschi, gli inventori del siluro a lenta corsa ( a tutti meglio noto come il “maiale”), ………

Athos, con questo suo nome letterario e spavaldo, imbarca sui sommergibili, al tempo la specialità degli ardimentosi, e lì trova l’ambiente adatto a sviluppare le sue doti migliori . Le lunghe ore di agguato danno modo di pensare e ripensare, sotto ogni inclinazione culturale ed approfondire il pensiero ed i convincimenti , la repentina azione di attacco richiede le massime doti del capo, sviluppa audacia, temerarietà ed inventiva, la fase di disimpegno mette in luce il tasso di maestria, furbizia, sprezzo del pericolo . Fraternale giunge al comando di un battello atlantico accompagnato già dalla fama di uomo integerrimo, giusto, comprensivo , adorato e seguito dai suoi uomini che hanno fede nelle sue doti e nella sua esperienza, comandante cui si riconosce la capacità di condurre battello ed uomini in quella prova suprema di corale intesa che è il combattimento e gli si pone con fiducia la propria vita nelle mani. Cosa egli farà , con la sua personalità e con il valore aggiunto di un equipaggio che crede in lui, sta scritto in queste mirabili pagine ma sta a voi trasferirne il contenuto nell’immenso Oceano, fra onde gigantesche ed abissi profondi, fra tempeste e sole a picco, a bordo di un guscio di noce , il sommeergibile in superficie, chiusi dentro un cilindro di ferro, il sommergibile in immersione, in una sconfinata vastità, lontani da tutto e da tutti, con un nemico intorno sempre all’orizzonte e pronto scaricarti addosso bombe e morte. Il valore, la preparazione, la fermezza, la professionalità non tarderanno a prendere , anche nella vostra fantasia, la forma concreta dei nostri sommergibilisti, magari sporchi di grasso (come nella più bella fotografia di Athos), magari con uniformi approssimative e ”sbulinate”(come si dice nel gergo marinaro) ma uomini veri, forti, determinati, che non mollano mai, capaci di tenere testa alla più formidabile ed agguerrita flotta che sia mai stato dato di affrontare nella storia, come accadde a noi nell’Atlantico. Questo Moschettiere di nome e di soprannome ebbe la sorte di non morire in guerra, come forse in qualche occasione credo potrebbe essersi augurato, perché la “bella morte” rientra nei nostri canoni etici e morali. Ma a volte è più duro sopravvivere e continuare l’opera, specie quando sembra che vacillino e vengano contestati quei valori nei quali hai sempre creduto e che hanno permeato la tua intera esistenza. La resa, la consegna delle navi nei porti dell’ex nemico, il dopoguerra a volte triste a volte umiliante, la lenta rinascita, la necessità di combattere contro altri nemici non meno agguerriti, quali il disprezzo per il vecchio soldato, l’indifferenza ai valori della Patria , la lotta fratricida. Anche questi nemici affronta Fraternale, con il suo solido credo nella famiglia e nel servizio , nel dovere da compiersi sempre e dovunque. L’Abbè Pierre ( al secolo Henry Antoine Grouès), il frate eroe della resistenza francese, un giorno ebbe a dire una frase che mi è sempre rimasta impressa, perché qualifica perfettamente l’eroismo vero e ne rimarca quella caratteristica che tutti cerchiamo per non scadere nella retorica. Egli disse: “Esistono grandi uomini? No, esistono uomini che fanno grandi cose”. Ecco chi è stato e cosa ha fatto Athos Fraternale, uno dei molti comandanti italiani di sommergibile, un magnifico esemplare di Ufficiale di quella nostra Marina Militare che è stata ed è una delle poche cose serie di cui poterci vantare. I Marinai d’Italia conoscono, ricordano ed onorano il Comandante Fraternale . Questo libro interessa tutti gli Italiani, perché non sia mai dimenticato chi ha onorevolmente servito l’Italia , in pace ed guerra, sempre con la stessa fedeltà ed onestà. E Dio solo sa se anche oggi ci sarebbe bisogno di tanti altri come lui. Per questo, noi Marinai, ringraziamo Lui, per avercelo dato.

Paolo Pagnottella

Ammiraglio di Squadra (a)

 

 

prefazione di Roberto e Marcello Fraternale

 

Da tempo era nostra intenzione di porre le basi per la stesura di un libro che riportasse le gesta del nostro illustre genitore l’Amm. Athos Fraternale. Tutto ebbe inizio circa due anni or sono quando a seguito di un contatto avuto con il giornalista della RAI Dott. Gianni Bisiach titolare della trasmissione “ UN MINUTO DI STORIA in onda su RAI1. Lo abbiamo contattato per avere al sua disponibilità a dedicare una puntata ad un episodio di guerra avvenuto tra la notte del 15 e 16 Marzo del 1942 , l’affondamento della motonave olandese da trasporto OSCILLA da parte del sommergibile oceanico “MOROSINI” comandato da nostro padre , avvenuto al largo delle coste americane. Il Dott. Gianni Bisiach non solo si dimostrò entusiasta della proposta ma la realizzò in breve tempo anche con l’aiuto di alcuni filmati dell’Istituto LUCE. In questa sede vogliamo rinnovare al Dott. Gianni Biasiach i nostri più sentiti ringraziamenti. Dopo questo primo brillante risultato, abbiamo voluto che episodi, foto di nostro padre e i giornali di bordo delle più importanti missioni del “MOROSINI” fossero inseriti anche in un sito webb dedicato alle gesta dei nostri sommergibilisti in Atlantico . L’occasione è stata colta nell’incontro avuto al Dipartimento M.M. dell’Adriatico ad Ancona con il CC Marco Mascellani titolare di un sito straordinario di nome “BETASOM”. Come tutti sanno Betasom era la base nei pressi di Bordeaux da dove i nostri RSMG partivano per le loro missioni di guerra in Atlantico. L’Ammiraglio di Squadra Paolo Pagnottella comandante del Dipartimento dell’Adriatico anche lui sommergibilista, ha voluto onorare la memoria di nostro padre anconetano,con una iniziativa straordinaria , intitolare la Base Militare di Ancona alla sua memoria. La solenne cerimonia è avvenuta il 2 Dicembre del 2005 davanti alle più alte cariche civili e militari , la targa è stata benedetta dal Vescovo di Ancona con una toccante cerimonia. Ci sia consentito di sottolineare che dopo la scoperta della targa da parte della madrina Sign.ra Rosanna Del Giudice in Fraternale, l’Amm. Paolo Pagnottella ha commemorato la figura di nostro padre con un discorso di altissimo contenuto umano e patriottico .

 

Non rimaneva a questo punto che tramandare alle future generazioni un libro a lui dedicato dal nome “ Un Uomo La Storia “ il Dartagnan dell’Oceano” L’autore di questo libro Sign. BIANCHI Gianni lo ha realizzato con la consueta passione illustrando nel migliore dei modi il materiale da noi laboriosamnte recuperato . Un sentito ringraziamento all’Amm. Paolo Pagnottella ora Presidente dell’Associazione Marinai d’Italia che ha voluto dare il suo prezioso contributo storico a quanto nel presente libro descritto. Nostro padre fu un marinaio straordinario che antepose sempre l’umanità alla crudeltà della guerra . Abbiamo un grande rimpianto .Data la giovane età che avevamo nel 1963 quando dopo atroci sofferenze pose la sua anima nelle mani di Nostro Signore non siamo stati capaci di avere da lui notizie e testimonianze che avrebbero arricchito il contenuto del libro a lui dedicato.

 

Ciao papà

Roberto Fraternale Marcello Fraternale

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Grazie Dir per averci trasmesso questi due importanti contributi.

 

Sarà mia cura cercare di avere tale libro nella mia biblioteca.

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Bianchi è già stato nostro ospite, vedrai che non sarà difficile..

 

senza contare che dopo avere definito nella introduzione il nostro forum come "straordinario" (anche se lo chiama sito e me ne da unica paternità...) penso che dovremo avere almeno Marcello all'evento e magari anche Roberto.

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  • 1 month later...

il sig Fraternale mi ha appen ainviato una mail con una nuova chicca vi riporto la parte "interessante"!

 

...una ulteriore testimonianza che andra' ad arricchire il libro sul Com.te Athos Fraternale la cui uscita è prevista per il mese di Ottobre

 

Marcello Fraternale

 

Ricordo del Comandante Fraternale

 

Quando io arrivai a Betasom, destinato a sostituire Gazzana come Tenente del Comandante Fecia di Cossato sul sommergibile Tazzoli, già stavano emergendo, fra i Comandanti di Betasom, le figure di coloro che con i loro successi avrebbero dato lustro alla storia dei nostri sommergibili Atlantici. Tra di essi una figura di particolare rilievo è stato certamente il Comandante Athos Fraternale, che non solo aveva già in precedenza conseguito buoni successi ma in quel periodo (erano i primi mesi del 1942), che è stato il periodo più fruttifero della nostra partecipazione alla Battaglia dell'Atlantico, metteva a segno alcuni risultati che gli meritarono poi un posto di rilievo tra i migliori Comandanti di Betasom.

 

Il Comandante Fraternale si stava distinguendo dagli altri colleghi, e suscitava la nostra (di noi più giovani) ammirazione come trascinatore del suo equipaggio. Forse la figura di Comandante che egli aveva creato di sé aveva avuto origine proprio dal suo nome, Athos, che richiamava alla mente le figure leggendarie dei Tre Moschettieri; e lui aveva accentuato l'aspetto del personaggio adottandone la caratteristica acconciatura, con baffi e barba a pizzo.

 

Ma io non lo ricordo solo come Moschettiere. Quando tra la Marina Italiana e la Kriegsmarine venne raggiunto l'accordo per cui furono assegnati a noi nove U-boote di nuova costruzione a Danzica in cambio dell’impiego dei nostri vecchi battelli (questi ormai troppo usurati nelle lunghe missioni oceaniche, e trasformati in sommergibili per trasporti speciali tra le basi in Francia e Singapore da dove avrebbero dovuto trasportare quantitativi non eccessivi, ma preziosi, di materie prime necessarie all'industria bellica tedesca) il Comandante Fraternale ebbe il comando del primo U-boot, al quale era stato dato il nome, anzi la sigla, di"S1"

 

Noi, quasi tutti più giovani e alcuni al primo comando, a mano a mano che prendevamo il comando dei successivi "S" che ci venivano consegnati dai cantieri ed entravano in servizio, seguivamo il suo esempio in tutte le esercitazioni che costituivano sia il collaudo dei battelli, sia l'addestramento dell'equipaggio al nuovo mezzo bellico. Il programma delle esercitazioni prevedeva che al loro termine, mentre il battello tornava in cantiere per la definitiva messa a punto, l'equipaggio usufruisse di una licenza in Italia. Al rientro a Danzica anche l'U-boot sarebbe stato pronto per il trasferimento a Betasom.

 

Ma sopraggiunse l'armistizio dell'8 settembre e, mentre gli altri otto "S" , con vario grado di approntamento e di addestramento, erano nei porti del Baltico, l'equipaggio del "S.1" era ancora in licenza in Italia.

 

Da allora io non ho più avuto occasione di prestare servizio con il Comandante Fraternale ma di lui ho sempre conservato un ricordo bellissimo come singolare figura di Comandante dal quale trarre esempio nell'esercizio della missione che un Comandante deve compiere quando la Marina gli affida non solo un importante mezzo di combattimento ma soprattutto un equipaggio di uomini da plasmare per tale arduo compito.

 

Mario Rossetto

 

(Comandante in guerra dei sommergibili "Finzi" e "S.1")

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  • 5 months later...

Marcello Fraternale, nostro comandante e figlio del Comandante Atlantico mi ha appena inviato la prefazione del capo di Stato Maggiore della Marina

 

 

È per me motivo di grande orgoglio introdurre questo libro sul Comandante Athos Fraternale ed è un particolare privilegio poterlo fare nel mio attuale incarico di Capo di Stato Maggiore della Marina.

 

La Marina italiana si è distinta, in pace ed in guerra, per audacia ed eroismo in virtù di quei nobili valori di “Patria e Onore” cui noi marinai costantemente riconduciamo la nostra vita e la nostra attività. Ne deriva uno spirito di dedizione al Paese che trova riscontro nella storia e nelle complesse operazioni in atto, per la sicurezza nazionale e per il mantenimento della pace internazionale. Oltre 1000 marinai sono oggi quotidianamente impegnati – per mare, cielo e terra – nei teatri operativi delle Forze Armate, dalle acque metropolitane agli adiacenti oceani Atlantico ed Indiano, nel contesto geopolitico del Mediterraneo Allargato in cui persone come Fraternale hanno scritto pagine di eroismo, come questo libro abilmente descrive.

 

Con il suo coraggio e la sua perizia, il Comandante Fraternale rappresenta per noi oggi una delle più nobili figure di riferimento, abile marinaio ed eroico servitore della Patria. Egli impersona in modo eminente l’epopea dei sommergibili italiani nel Secondo Conflitto Mondiale. Una figura leggendaria, come suggerisce il suo stesso nome, Athos, ed il suo audace modo di operare che gli valse l’appellativo di Moschettiere dell’Atlantico. Egli sarebbe oggi entusiasta di una Marina che, dopo le difficoltà del dopoguerra, ha riacquisito la storica leadership nel Mediterraneo grazie alla nostra forza marittima bilanciata, capace di una strategia marittima congrua con le necessità di difesa e sicurezza del Paese, centrata sui nuovi concetti di “Sorveglianza integrata degli spazi marittimi” e “Proiezione di capacità sul mare e dal mare”. Sarebbe molto bello se Fraternale potesse vedere l’attuale componente subacquea ed i suoi battelli, tecnologicamente all’avanguardia, impegnati oltreoceano come durante la stampa di questo libro, ottobre 2008, con la missione del moderno Sommergibile Todaro in Oceano Atlantico.

 

Purtroppo, la prematura scomparsa di Fraternale, il cui amore per la Marina emerge intensamente dai contenuti di questo libro, privò la Marina di uno dei suoi uomini migliori, consegnandolo anzitempo alla storia ed al mito delle sue gesta.

 

Nel ringraziare l’autore e la famiglia dell’eroe per la realizzazione di questo libro, auspico che la rievocazione delle gesta e della vita eroica del Comandante Athos Fraternale sia di sprone per le nuove generazioni e ne rafforzi l’amore per il mare, per la Marina e per l’Italia!

 

Onori all’Ammiraglio Athos Fraternale!

 

 

Ammiraglio di Squadra Paolo La Rosa

Capo di Stato Maggiore della Marina

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  • 4 weeks later...
Visitatore ERICH TOPP U-552

...."passando per caso" :s43: da queste parti, ho letto che dovrebbe uscire un libro dedicato al C.te Fraternale....

 

....Marco (Totiano)....maaaa....ormai siamo alla fine di ottobre....sai mica qualcosa in proprosito....?? :s19:

 

 

:s67: Mau

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