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Cenni Storici Dell'aereoporto Di Grosseto


Visitatore luciano pietri

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Visitatore luciano pietri

L' aeroporto di Grosseto, sede del 4°Stormo, è intitolato al tenente pilota Corrado Baccarini. Nato a Grosseto il 30 novembre 1914, si arruola nella Regia Aeronautica come allievo ufficiale pilota del corso Orione e consegue il brevetto di pilota da caccia.

Partecipa alle operazioni militari in Spagna come pilota volontario in forza alla 25^ Squadriglia del 16°Gruppo "La Cucaracha dove perde la vita l'11 agosto 1938 durante un'operazione bellica.

Partito per una missione , come primo gregario di destra del comandante della squadriglia un'improvvisa avaria al motore crea problemi al suo CR.32, (fronte di Gandesa).

Il velivolo comincia a perdere fumo bianco;si tratta di una rottura della tubazione olio del motore. Nel tentativo di riportarlo a casa riesce temporaneamente a tenerlo in quota ma nell’ultimo tratto cede improvvisamente schiantandosi al suolo.

 

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ten. pil. Corrado Baccarini

 

Per gli atti eroici le autorità fregiano di medaglia d'Argento al Valor Militare alla memoria il giovane Baccarini e successivamente, in seguito alla richiesta delle autorità locali, il 15 novembre 1940 con foglio d'ordine n°32, l'aeroporto di Grosseto viene intitolato al tenente Corrado Baccarini.

Le origini dell'aeroporto risalgono ai primi '900 quando vengono create delle strisce erbose intorno al centro abitato e mai usate regolarmente. Solo durante il primo conflitto mondiale viene realizzata una pista per collaudare il prototipo dello SVA, aeroplano dalle caratteristiche progettuali avanzate realizzato per la caccia, specialità allora agli albori. Costruito dall'Ansaldo e progettato dagli ufficiali Umberto Savoia e Rodolfo Verduzio, l'aeroplano doveva essere collaudato presso la piccola officina Borzoli Mare presso Genova, ma appena pronto, non essendo possibile il collaudo viene smontato e portato sul campo di Grosseto. La notorietà del velivolo, comunque, rimane legata alla famosa azione compiuta da Gabriele D'Annunzio su Vienna nell'agosto 1918 al comando della 87^Squadriglia "La Serenissima",

Nel 1926 viene realizzato un semplice campo di decollo che possa fornire il minimo supporto per i velivoli di passaggio ma solo con l'insediamento di Italo Balbo a ministro dell'Aeronautica, gli aeroporti italiani e quindi anche quello di Grosseto, subiscono un processo di espansione e riqualificazione.

Dal 1935 la Regia Aeronautica organizza la scuola 1°periodo per allievi sottufficiali piloti e per far fronte al nuovo compito, l'aeroporto si espande ulteriormente per permettere l'accoglienza dei piloti, degli specialisti e degli allievi. I primi velivoli utilizzati sono i Fiat A.S.1 seguiti dai Caproni Ca.100 e dagli IMAM RO.37: come codice ottico identificativo gli aerei della scuola hanno l'acromio "GRS" seguito dal numero progressivo di linea.

Allo scoppio del secondo conflitto mondiale l'attività della scuola di primo periodo viene trasferita momentaneamente a Forlì, per cedere spazio a reparti da caccia operanti sul fronte occidentale. Terminata la breve campagna contro la Francia nell'estate del 1940, la scuola riprende l'attività addestrativa sul campo grossetano con l'ausilio di nuovi velivoli quali i Breda Ba.25 e gli IMAM RO.41, questi ultimi progettati come caccia ma utilizzati per l'addestramento. L'anno successivo la scuola riceve altri tipi di aeroplani per istruire i piloti del 2°periodo: i Caproni Ca.310 e i Savoia Marchetti S.81.

Con l'intensificarsi dello sforzo bellico e dell'evolversi della situazione nel Mediterraneo, la Luftwaffe, che sostiene le operazioni belliche della Regia Aeronautica, richiede l'impiego dell'aeroporto. Il Reparto della 2^Luftflotte che staziona maggiormente sul campo è il KG 26 (Stormo da bombardamento 26), conosciuto come "Lowen Geschwader", per l'insegna raffigurante un leone nero seduto ed equipaggiato con bimotori Heinkel He.111H-3/6 (I Gruppen), e Junker Ju.88A-4 (III Gruppen), con i quali gli equipaggi iniziano a operare, una volta terminato l'addestramento, specializzandosi inoltre come reparto aerosilurante grazie anche a istruttori e armamento italiani.

La posizione strategica dell'aeroporto, non troppo lontana dalle coste laziali dove si trova la flotta Alleata, e la possibilità di condurre con successo azioni di aerosiluramento, fanno della città di Grosseto un obiettivo da perseguire. La 9^ Air Force infatti, a partire dall'aprile del '43 bombarda più volte il campo ed il centro abitato (memorabile quello del 20 maggio) causando parecchi morti tra civili e militari tedeschi presenti sull'aeroporto. A nulla serve il decentramento degli aeroplani e l'uso appropriato delle protezioni allestite, anche la pista in cemento realizzata dai genieri tedeschi viene danneggiata.

 

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Aeroporto di Grosseto, 1944

 

Con l'armistizio e a seguito dell'avanzata degli anglo americani, l'aeroporto viene utilizzato dagli Alleati nel giugno '44 che impiegano i P-47D Thunderbolt del 57th F.G. (Gruppo da Caccia) e dei relativi "Squadron" componenti: 64th, 65th e 66th. Questo Reparto staziona ben due volte durante il ciclo operativo in Italia, terminando proprio sulla base di Grosseto le operazioni aeree della seconda guerra mondiale. Un altro gruppo schierato sull'aeroporto maremmano prima di raggiungere Pisa, è l'86th F.G.

Per rendere operativo l'aeroporto precedentemente danneggiato dai bombardamenti, gli americani ricostruiscono con le "grelle" (lastre di acciaio inossidabile sagomate) le piste, l'area parcheggio e le are di manutenzione.

Bisogna sottolineare che il Gruppo da Caccia americano corrisponde al nostro Stormo e il numero di aeroplani era nettamente superiore nei confronti dei reparti dell'Asse. A questi due reparti da caccia se ne aggiunge un altro: il 47th B.G. (Gruppo da Bombardamento) con Douglas A-20B Havoc e gli A-26 Invader, permanendo tra il dicembre '44 e il giugno '45. I reparti americani hanno effettuato missioni oltre che sul fronte italiano, anche sulla Francia meridionale in occasione degli sbarchi dell'estate del '44.

Terminato il conflitto l'aeroporto resta inutilizzato: c'è solo un presidio dell'Aeronautica. Successivamente dopo lavori di bonifica e di ricostruzione ritorna operativo e, in ambito civile agli inzi degli anni '50, viene impiegato un velivolo Austin per attività turistica e di pubblicità.

Con l'evolversi della situazione europea e la divisione del mondo in due blocchi, l'aeroporto torna ad assumere una notevole importanza strategica. L'Aeronautica Militare con il contributo dell'USAFF (United States Air Force in Europe) comincia i lavori di ricostruzione e ampliamento con la creazione a Marina di Grosseto della zona logistica. Tra il 1956 e il 1958 si sviluppa la zona occidentale del sedime con l'edificazione di quattro "Alert Ban" (tettoie in cemento armato) per il QRA (Quick Reaction Alert), il servizio di allarme, e l'adattamento della pista di decollo allo standard previsto per permettere ai reparti statunitensi dotati di velivolo F100D/E Supersabre, con compiti "Strike" di partecipare al programma di allerta allora varato. In questo periodo la base di Grosseto è condivisa da reparti italiani e statunitensi.

Nel 1959 si insedia la 4^Aerobrigata con il XII Gruppo seguito nel marzo 1961 dal X Gruppo Caccia e nel giugno dello stesso anno dal IX Gruppo Caccia. Nell’aprile del 1963 iniziano le consegne dei primi STARFIGHTER al IX Gruppo mentre al XII Gruppo, che successivamente verrà trasferito a Gioia del Colle rimanendo alle dipendenze dell’Aerobrigata, vengono assegnati gli F-86 K. Nel 1964 ha termine la transizione sull’F 104.

Durante l'alluvione del novembre 1966 l'aeroporto diventa la base operativa degli elicotteri del 31°Stormo di Pratica di Mare e del 15°Stormo di Ciampino che, affiancati dagli uomini e mezzi dell'Aerobrigata, sono impegnati nel soccorso alle popolazioni alluvionate. Per questo motivo la città di Grosseto conferisce all'Aerobrigata la massima onorificenza cittadina, il Grifone d'Oro.

 

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Aeroporto Grosseto, estate 1961

Linea di volo X Gruppo

 

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Novembre 1966

L'aeroporto invaso dalle acque

 

Nel 1967 nell'ambito del riassetto organizzativo dell'Aeronautica Militare, la 4^Aerobrigata diventa 4° Stormo.

Nel dicembre 2003 sull'aeroporto maremmano si svolge la gara di velocità tra la Ferrari F 2003 GA e l’EF 2000 TYPHOON, vinta da quest'ultimo, organizzata nella ricorrenza del cinquantenario della scomparsa di Tazio Nuvolari. Ma la data storica che segna l'inizio dell'era EUROFIGHTER è il 16 marzo del 2004, quando da Torino decolla per Grosseto il primo EF 2000 biposto "intercettato" nei cieli grossetani dai “nonni del Reparto” su due STARFIGHTER rispettivamente del IX e XX Gruppo. Ad attenderlo a terra, il Comandante del 4°Stormo col. pil. Alberto Rosso con tutti gli uomini del Reparto.

Il 16 dicembre 2005 una coppia di TYPHOON armati, preparati e posizionati negli shelters danno nuovamente il via al Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo (S.S.S.A.) dalla base di Grosseto, temporaneamente sospeso dopo la dismissione del vetusto F104.

 

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Scramble!

 

(dal fascicolo del 4° Stormo edito nel 2006 per il 75° della costituzione del Gruppo)

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Grazie Luciano, interessante argomento ed anche se non navale, mi appassiona se non altro perchè spesso si vedono sfrecciarre da casa mia le macchine del 4° Stormo: prima gli F-104 ora gli Eurofighter.

E' proprio un bel vedere quando questi apparecchi passano ad alta velocità, il loro rombo ti riempe e regala emozioni uniche...mi immagino esserci sopra che effetto faccia.

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