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Un'estate Francese


Visitatore UPS2

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Signore,

una pruata o una ... poppata in banchina appartengono al normale uso a cui sono destinate le banchine. Che non a caso sono fatte di materiali più resistenti (e di molto) rispetto a quelli con cui sogliono essere fatte le navi o le barche che ad esse attraccano.

Ma, vede, c'è chi riesce a darci dentro (ai moli, intedo dire) anche con le automobili terragne. E vorrà consentirmi che roba da tutti i giorni non é.

Avevo regalato un Dinghy 12 piedi a mia moglie, che al banco di voga è battibile unicamente dal prode Achab. Io al timone, come mi compete, lei ai remi: e dovevi vedere come tenevo impeccabilmente la rotta.

Ma un Dinghy può smontare gli scalmi e montare albero e picco: e quindi il regalo aveva evidenti finalità del tutto favorevoli all'utilizzo e al godimento del sottoscritto.

Fatto sta che un giorno d'estate decidemmo di uscire a vela, dato che l'aria annusata dal terrazzo prometteva ariette da levante. Telefonai quindi a mio cugino, che possedeva un esemplare religiosamente conservato di A-112, e gli chiesi di prestarmela per mezza giornata, dato che il portellone posteriore mi avrebbe consentito di caricare con agio albero, boma e picco (li tenevo a casa, visto che nove su dieci andavamo a remi).

Ovviamente l'abitacolo della A-112 non era sufficiente a stivare le antenne, così il portellone restava aperto, tratttenuto da un elastico, e dietro sporgeva quello che doveva sporgere. Lo sapevo, mica era la prima volta che lo facevo.

Quella mattina lo seppi meglio. Arrivai sul molo, rilevai con subitaneo intuito le coordinate dell'ultimo parcheggio libero, ci arrivai sopra come un nibbio. frenai in una nuvola di polvere, innestai la retromarcia, e sgommando mi infilai a retromarcia con elegante manovra.

Come d'abitudine mi fermai a due dita dal bastione in cemento che delimita il molo. Prima che mi fermassi io, si fermò il boma. Che nel dilemma se sfondare il cemento del bastione o il parabezza della A-112, ragionevolmente decise che era conveniente sfondare il parabrezza. La deliberazione del boma venne in un battibaleno approvata e seguita da quella dell'albero e da quella del picco, sicché a fine operazione la macchina di mio cugino sembrava reduce da una gloriosa azione di ricognizione nella depressione di Al Qattara.

La A-112 era uscita da parecchio di produzione: andare per sfasciacarrozze per trovere un parabrezza decente non fu una passeggiata di salute.

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Visitatore luciano pietri

che dire dei due comandanti Alagi e MArat? Che gli uomini di mare si assomigliano? Mi sembra il minimo!!!!

<tutto il problema infatti, nasce quando ci avviciniamo o siamo sulla terra!!! Finchè sei in mare non ci sono pruate ne parabrezza!!!!

Anche io ho una avventura da postare ma rispetto alle Vostre è una nullità, troverò il coraggio di postare?

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Anche io ho una avventura da postare ma rispetto alle Vostre è una nullità, troverò il coraggio di postare?

 

POSTA!

E' un ordine.

F.to Com.te Alagi, MAVM

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Visitatore luciano pietri

Va beh!!! Gli ordini son ordini!!!

Correva l'anno 1969, il 22 di luglio finimmo l'esame di maturita che a quel tempo ancora veniva chiamato esame di stato e dopo i vari lanci di quaderni e altre amenità del genere rimanemmo a guardarci negli occhi quasi a convincersi del traguardo raggiunto, Alberto, Roberto ed io , i tre dell'apocalisse insieme fin dall'asilo per 13 lunghi anni.

Come degnamente festeggiare? Tante proposte ma soldini pochi poi decidemmo di andare qualche giorno sull'altra sponda , a Rimini terra di facili divertimenti che ancora sembrava tanto lontana.

Dura fu la lotta per far capitolare i sei genitori che prima non ne volevano sapere, poi uno cominciò a sorridere insomma in una settimana ci dissero: Va bene andate, ve lo siete meritato ma diteci come vi organizzate.

Fu un susseguirsi di conciliaboli, non potevamo certo dire qual'era l'obbiettivo vero che inseguivamo, le tanto decantate tedesche che già arrivavano in riviera.

Quindi gran da fare per trovare il motivo per stare una settimana, San MArino, Ancona ecc.ecc.

Pensammo infine al viaggio.Erano i tempi che vedevi per le strade dei giovani, con la chitarra a tracolla che con l'autostop giravano il mondo.

E noi che siamo? autostop anche noi e in una mattinata saremo a Rimini

A che ora si parte? Alle 5 ma chi c'è in giro quell'ora, alle otto no troppo tardi allora tutti d'accordo partenza alle 7.

Al mattino la luce delle nostre case si accese prestissimo, c'era da preparare gli zaini dove le mamme volevano far entrare dal pigiama in giù tutto quello che avevamo in camera.

Insomma alle sette baci abbracci e raccomandazioni in mezzo alla strada e noi prodi baldanzosi ci mettemmo a camminare verso la strada statale che dista circa 2oo mt dalle case.

Passavano poche macchine e non se ne fermava nessuna.Ci facevamo coraggio:questi son quelli che vanno in ufficio, hanno fretta!!!

Passavano le ore, passavano anche le macchine e noi sempre lì, imperterriti con il dito anchilosato.

Verso le 13 le nostre convinzioni cominciarono a vacillare poi vinti solo dalla fame tornammo mestamente a casa e rimini non faceva per noi!!!!

Arrivati in casa, tra le risatine di chi non voleva farci partire avvenne la botta decisiva.

Io mangio di tutto ma una cosa non ho mai sopportato: la minestra di piselli, quelli secchi.

Mio padre che invece la adorava se ne privava sempre perchè a me non piaceva ma quella mattina, tutto soddisfatto del figlio che aveva lasciato il nido disse: oggi non voglio storie fammi la minestra di piselli, cosa che mia madre fece.

La conclusione fu oltre la presa in giro che dovetti mangiare quella minestra e meno male che ne aveva fatta di più!!!

Al pomeriggio siamo scesi in spiaggia, sembrava che tutti ridessero sotto i baffi, mezzo paese già sapeva della nostra gita.

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Oh Luciano perchè volevi sottacere queste piccole ma significative esperienze.

Mi ha fatto proprio piacere leggerla e capisco ancora di più che Betasom è si un forum di appassionati di sommergibili, ma indiscutibilmente si diventa amici anche a distanza e ci si racconta le cose più intime come fossimo intorno ad un tavolo a mangiare con poche fidate persone.

Grazie!

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Una pruata in banchina

 

All'ordine "Paolo [bart Mancuso] e Bruno [quello che non aveva fatto il militare in Marina] a terra per agguantare!" ci fu un ritardo nell'esecuzione: quanto bastava perchè - complice forse un po' di ritardo anche da parte del Direttore di Macchina nell'eseguire la "macchina indietro" - la nostra unità desse una bella pruata nella banchina, con un rombo di tuono e una sequela di urla e bestemmie da parte nostra, secondo la migliore tradizione navale e il turpe eloquio marinaresco che, sempre, accompagna queste "fortunes de mer"...

 

Com.te Alagi...mi ero quasi perso questo gustosissimo, quanto rocambolesco racconto al quale dal mio profondo non so come, mi viene da attribuire la totale e assoluta colpa del colpo in banchina a...colui che non ha fatto il militare in Marina!

Modificato da Alagi
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Va beh!!! Gli ordini son ordini!!!

Correva l'anno 1969....

 

 

Racconto spettacolare, Luciano... Non avete neppure avuto bisogno di chi faceva scappare le turiste (come il nostro quarto uomo che - come ribadirebbe Capo Malaspina - non aveva fatto il militare in Marina): vi siete fermati addirittura prima!

 

Bravo! ora aspettiamo altri "eventi"... :s20: :s20:

Modificato da Alagi
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Visitatore ERICH TOPP U-552

....BELLA GENTE (di mare !)....

 

....era "ovvio" e me l'aspettavo da un Comandante "savonese" che per emulare il sistema d'ormeggio detto "all'inglese" (quando si ormeggia invece che di poppa,di prua) sarebbe finito per tirare una "tranvata" con il musone in banchina !!.... :s68:

....del resto come non aspettarsi una manovra del genere da un "discendente" dei Fenici....!?

....l'unica cosa è che forse si è dimenticato e che le nuove "unità a vela" a differenza di quelle con cui i suoi "avi" percorrevano i 7 mari....sono ormai da parecchi secoli sprovviste di....ROSTRO !!.... :s03: :s03:

 

....circa 10 anni fa mi successe un fatto increscioso anche a me durante una manovra d'ormeggio con una barca di 18 metri,fortunatamente senza danni materiali,ma....moralmente....ferendomi nel più profondo dell'orgoglio,anche se tutto sommato alla fine ricevetti addirittura degli elogi da parte del "pubblico" !!.... :s06:

 

 

 

:s67: Mau

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....del resto come non aspettarsi una manovra del genere da un "discendente" dei Fenici....!?

....l'unica cosa è che forse si è dimenticato e che le nuove "unità a vela" a differenza di quelle con cui i suoi "avi" percorrevano i 7 mari....sono ormai da parecchi secoli sprovviste di....ROSTRO !!.... :s03: :s03:

 

In ogni caso, i danni non furono gravi pechè il dritto di prora del Jeroviane era rinforzato da una robusta barra d'acciaio

 

Avevamo scelto il Jeroviane proprio in ragione di quella barra d'acciaio... L'idea iniziale era infatti quella di speronare qualunque barca di Sestri Levante avessimo dovuto incontrare durante il viaggio.

Purtroppo non ne trovammo, e quindi decidemmo di speronare una banchina francese, il che è comunque sempre un bel risultato... :s03: :s03: :s03:

Modificato da Alagi
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Visitatore ERICH TOPP U-552
Avevamo scelto il Jeroviane proprio in ragione di quella barra d'acciaio... L'idea iniziale era infatti quella di speronare qualunque barca di Sestri Levante avessimo dovuto incontrare durante il viaggio.

Purtroppo non ne trovammo, e quindi decidemmo di speronare una banchina francese, il che è comunque sempre un bel risultato... :s03: :s03: :s03:

 

 

....naaaaa....sarebbe stato difficile riuscire a speronare un "unità sestrese"....forse non lo sai,ma....il "nomignolo" dei "marinai" sestresi è sempre stato...."CORSARI" !!....penso che il nome dica tutto no....?? :s43:

 

....pensa che quando facevo parte dell'armo remiero di Sestri,in dotazione alla divisa sociale oltre a canotta rossa e pantaloncini blu,c'era anche un foulard rosso che legavamo a mo di bandana in testa....e quando per qualche motivo (e succedeva spesso !) la regata finiva in rissa e i remi lunghi quasi 3,5 mt e pesanti 28 Kg iniziavano letteralmente a volare da una barca all'altra....quelli dei CORSARI erano sempre quelli che partivano da più "lontano" e difficilmente sbagliavano "bersaglio" !!.... :s42:

 

....bellisscitte che bei tempi !!....chissà,magari un giorno ne potrei scrivere anche un libro ricco di aneddoti e storielle.... :s10: :s15:

 

 

:s67: Mau

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....naaaaa....sarebbe stato difficile riuscire a speronare un "unità sestrese"....forse non lo sai,ma....il "nomignolo" dei "marinai" sestresi è sempre stato...."CORSARI" !!....penso che il nome dica tutto no....?? :s43:

 

....pensa che quando facevo parte dell'armo remiero di Sestri,in dotazione alla divisa sociale oltre a canotta rossa e pantaloncini blu,c'era anche un foulard rosso che legavamo a mo di bandana in testa....e quando per qualche motivo (e succedeva spesso !) la regata finiva in rissa e i remi lunghi quasi 3,5 mt e pesanti 28 Kg iniziavano letteralmente a volare da una barca all'altra....quelli dei CORSARI erano sempre quelli che partivano da più "lontano" e difficilmente sbagliavano "bersaglio" !!.... :s42:

 

....bellisscitte che bei tempi !!....chissà,magari un giorno ne potrei scrivere anche un libro ricco di aneddoti e storielle.... :s10: :s15:

 

 

:s67: Mau

 

Non sapevo che queste regate non di rado finiscano a scazzottate...dai racconta Erich!

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Visitatore ERICH TOPP U-552
Non sapevo che queste regate non di rado finiscano a scazzottate...dai racconta Erich!

 

....più tardi scansiono una foto....dei remi che "volano" e racconto qualcosina.... :s19:

 

 

Si si che finiscono così, anche da noi a Venezia, un concorrente ha scazzottato con un altro preso a parole il sindaco, poi prese le medaglie per i vincitori le ha buttatae in canale... :s68:

 

....a voglia di scazzottate....con quelli della "Bucintoro" (per chi non lo sapesse è la società veneziana di canottaggio),un anno ebbimo a compiere un "abbordo" alla partenza della Vogalonga....con "sfondamento" della loro fiancata e ritiro del loro armo !!.... :s68: :s03:

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....naaaaa....sarebbe stato difficile riuscire a speronare un "unità sestrese"....forse non lo sai,ma....il "nomignolo" dei "marinai" sestresi è sempre stato...."CORSARI" !!....penso che il nome dica tutto no....??

 

....pensa che quando facevo parte dell'armo remiero di Sestri,in dotazione alla divisa sociale oltre a canotta rossa e pantaloncini blu,c'era anche un foulard rosso che legavamo a mo di bandana in testa....e quando per qualche motivo (e succedeva spesso !) la regata finiva in rissa e i remi lunghi quasi 3,5 mt e pesanti 28 Kg iniziavano letteralmente a volare da una barca all'altra....quelli dei CORSARI erano sempre quelli che partivano da più "lontano" e difficilmente sbagliavano "bersaglio" !!....

 

....bellisscitte che bei tempi !!....chissà,magari un giorno ne potrei scrivere anche un libro ricco di aneddoti e storielle....

Mau

 

....più tardi scansiono una foto....dei remi che "volano" e racconto qualcosina.... :s19:

 

....a voglia di scazzottate....con quelli della "Bucintoro" (per chi non lo sapesse è la società veneziana di canottaggio),un anno ebbimo a compiere un "abbordo" alla partenza della Vogalonga....con "sfondamento" della loro fiancata e ritiro del loro armo !!.... :s68: :s03:

 

Più che CORSARI, direi PIRATI e FILIBUSTIERI... :s30: :s31: :s20: :s07: :s03:

Modificato da Alagi
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Visitatore luciano pietri

ma signori!!!!!

Opperchè i vostri remi volano?

Non vi hanno mai spiegato che nella voga il remo deve scorrere in acqua con un leggero movimento rotatorio alla fine della palata?

Anche da noi sia a Castiglione della Pescaia ( il 10 Agosto) che a porto S.Stefano ( il 15 Agosto) avviene un siffatto palio e che , stranamente, quasi ogni anno finisce a sganassoni sbito dopo la gara e per alcuni giorni successivi.

Il meglio però lo diamo a settembre quando c'è il palio dei pali tra le barche di Castiglione, Talamone, Orbetello e Isola del Giglio.

Porto S.Stefano non partecipa perchè a loro avviso il palio è uno solo, il loro e il resto....son cose da ragazzi.

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Certo in Italia siamo buffi forte. Il campanilismo da noi ha dei volori non riscontrabili in altre parti del mondo.

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Visitatore ERICH TOPP U-552
Più che CORSARI, direi PIRATI e FILIBUSTIERI...

 

:s43: :s42: :s03:

 

 

ma signori!!!!!

Opperchè i vostri remi volano?

Non vi hanno mai spiegato che nella voga il remo deve scorrere in acqua con un leggero movimento rotatorio alla fine della palata?

 

....noto con piacere che la Signoria Vostra ha una certa dimestichezza con il remo....!? :s20:

 

 

Peccato che non abbia ancora mai fatto una gara di voga... :s68:

 

Se voghi ancora ci si vrde alla vogalonga

 

 

....Caro Nemo....ormai sono un pò vecchietto per essere ancora competitivo a bordo di un armo remiero....oddio....se mi mettessi d'impegno e perdessi un pò di kiletti....sono quasi convinto che potrei ancora dare un pò di filo da torcere,ma....ormai sono "sorpassato" !!.... :s68: :s03:

 

 

Certo in Italia siamo buffi forte. Il campanilismo da noi ha dei volori non riscontrabili in altre parti del mondo.

 

 

....e già caro Moreno....siamo veramente "particolari" noi Italiani....!!

....se vai in sezione "fuori discussione" troverai ciò che ho promesso nel pomeriggio....un pò di storia della voga "Sestrese".... :s02:

 

 

:s67: Mau

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.che storie di vita favolose.................. ma quella di Luciano è sublime...... i tre giovani baldanzosi, fierissimi del loro traguardo raggiunto che non "riescono" a partire.......... sono sicuro che le vostre prede le avete trovate anche in terra toscana... altro che Rimini......

 

:s20:

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Visitatore UPS2

Mi ricollego al simpatico racconto di Luciano per mettervi a parte di una mia, analoga, avventura.

 

Era l’estate in cui compivo diciotto anni (fate i conti voi quanti ne sono passati!) e con un carissimo amico decidemmo di offrirci un week end nel dorato Principato di Monaco. Il mio amico era il fortunato proprietario di una Gilera 125 che ci prometteva libertà sconfinate e dopo brevi, per quanto accese, discussioni con le rispettive madri ci prendemmo la nostra autonomia!

Partimmo all’alba, carichi come se si dovessero trovare le sorgenti del Nilo e a Spotorno ( da Savona una decina di Km) già le spalle facevano male per le cinghie dello zaino, che portavo io perché “lui” doveva guidare. A Finale Ligure il cambio cominciò a fare le bizze e a Loano “bruciammo” un semaforo rosso perché la marcia non entrava! Si impose una fermata “tecnica” che si trasformò in un salasso per la nostra modestissima cassa :s06: !

In qualche maniera giungemmo nel “fantastico” mondo noto nel Jet Set internazionale… La prima sera dormimmo per terra in un parcheggio semi deserto! Poi, fortunatamente, trovammo alloggio in un ostello per la gioventù a Cap d’Ail.

Un giorno, nel nostro peregrinare senza meta in quel ambiente a noi del tutto inconsueto (… ancora oggi, effettivamente :s03: :s03: :s03: !!!), giungemmo ai piedi della scogliera a picco sulla quale si erge, imponente, il Museo Oceanografico di Monaco. Ai suoi piedi, in una minuscola spiaggetta, alcune persona prendevano il sole. Tra esse vidi un “ragazzo” che aveva una ridicola impronta della canottiera; chiamai il mio amico indicandolo e dicendogli “Guarda quel Mandrogno (termine dialettale che indica gli abitanti dell’oltre giogo ligure, specificatamente gli Alessandrini… Non me ne vogliano costoro!!) con il segno della canottiera, ma non si vergogna?!?!” Il mio amico si affacciò, strabuzzo gli occhi e con un filo di bava alla bocca mugolò “… Non è un ragazzo, è una RAGAZZA!” :s23: :s23: :s23: … Avevamo visto il nostro primo topless!!! :s44: :s44: :s44:

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Bravo UPS2, hai fatto bene a citare quest'avventura, in un mondo in cui tutto o quasi è permesso, nella nostra gioventù vedere quello che hai visto era motivo di euforia per diversi giorni.

Forse... diciamo sicuramente era meglio a quel modo...oggi è tutto troppo scontato che perde il suo fascino.

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Era l’estate in cui compivo diciotto anni (fate i conti voi quanti ne sono passati!)

 

I conti li abbiamo già fatti, e fra i tuoi e i miei non è che ci siano ere geologiche.

Quindi ti verrà facile capire se ti dico che era l'estate dell'ottantuno e i diciotto anni si erano persi da un pezzo nelle nebbie.

Il Cavalleggero si era accaparrato l'ultimo dei posti riservati agli italiani per il campionato europeo di vela della Classe Fireball, battendomi per tre decimi di punto circa.

Ci installammo con parecchi giorni di anticipo al circolo che organizzava, sul lago di Bracciano. Io con il compito ufficiale di assistenza alla regata, e con quello ufficioso di trainer del Cavalleggero. Che era determinatissimo a fare strage di barche avversarie.

Il programma prevedeva ore e ore di allenamento quotidiano in tutte le condizioni d'aria. Io, in particolare, armato di reflex e teleobiettivo di focale mostruosa, avevo il compito di scovare tutti i segreti dell'attrezzatura e della messa a punto delle mitiche barche inglesi.

Già dal primo giorno avevamo notato il gran numero di tavole a vela che i nordeuropei s'erano portate accatastate sulle barche, ma non è che gli avessimo dato gran peso. Il secondo giorno notammo che le ragazze svizzere mettevano le tavole in acqua, ci montavano a cavalcioni e remando con le mani si piazzavano a cento metri dalla riva, passando lì il resto della giornata. Ciccia: la cosa non ci riguardava. Quindi mattinata secondo tabella: bordi di bolina, issata di spy, strambate in serie, ammainata con il cronometro in mano, di nuovo boline.

Fintanto che io, che documentavo tutto con il tele mostruoso, così tanto per fare una cosa buttai un'occhiata alle tavole svizzere che sciacquettavano al sole. Erano piene zeppe di ragazze .... con ... o senza (fai tu) segno di canottiera. Ce n'era un lago pieno.

Non credo di doverti dire che venne deliberato sull'istante che era meglio arrivare alle regate limitando al minimo lo stress da superlavoro, e che nei giorni che ci separavano dal campionato nemmeno un'ora fu più dedicata agli allenamenti e alla messa a punto della barca. E che io consumai l'otturatore e l'elicoidale di messa a fuoco.

Credo anche di non dover aggiungere che il risultato del Cavalleggero, in tutte e sette le regate dell'Europeo, più che disastroso fu inesistente.

Modificato da marat
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Caro Marat che evincere da questo tuo piacevole racconto...che le femmine sono le rovine dell'uomo (...ma anche tanto tanto piacere!).

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  • 1 year later...
Vi abbiamo fatto conoscere "Il saluto alla bandiera" e "Monsieur Le Comandant", ma almeno altri quattro episodi potrebbero essere di interesse per i "lettori":

- "La fuga del pedalò" (ovvero apparizione e sparizione di otto tette)

- "Una pruata in banchina"

- "Francesi o italiane?" e, per concludere,

- "La recluta bagnata"

Rispolvero questo vecchio topic perchè oggi ne ho parlato al telefono con un nostro Comandante, e mi sono accorto che non ho mai completato il racconto con l'ultimo episodio... provvedo quindi subito!

 

La recluta bagnata

La crociera volgeva ormai al termine, e il Jerroviane si trovava all'ormeggio nella banchina del porto di Antibes dove - solitamente - faceva base: avremmo trascorso l'ultima notte a bordo e, il mattino dopo, era previsto di riconsegnare l'imbarcazione all'agenzia da cui la avevamo affittata.

Nonostante un "certo" tipo di insuccessi (in pratica non avevamo battuto chiodo :s05: ), la crociera ci era piaciuta davvero e quindi continuavamo imperterriti a cazzeggiare nel nostro "slang" naval-militare... così, tanto per darci un contegno e proseguire nella goliardicità che aveva caratterizzato tutta la navigazione.

Non ricordo dove fosse il quarto uomo (quello che non aveva fatto il militare in Marina), sta di fatto che ci trovavamo nel pozzetto io, UPS2 e Bart Mancuso (che - nel frattempo si è iscritto a Betasom proprio con questo nickname... :s20: :s20: :s20:) e discutevamo, tanto per cambiare, di navi, di Marina e dei nostri trascorsi durante il servizio militare.

Premetto che - tra noi - Bart Mancuso è quello più anziano, avendo servito nella M.M. tra il 1974 e il 1975; Michele UPS2 è secondo in questa classifica (servizio tra il 1975 e il 1976) e io sono buon terzo, con dieci anni di ritardo rispetto a UPS2 (1985/86, non mi sembra che sia passato così tanto tempo...).

Sta di fatto che, a un certo punto, a discapito delle evidenti anzianità - che fanno grado :s34: - di Paolo e Michele, iniziai uno sproloquio più o meno di questo tono rivolgendomi proprio a loro: "Io qui sono il Comandante, qui a bordo si fa quello che dico io, voi due siete reclute e dovete morire di guardia... Onori al Comandante!" e via proseguendo...

Bart Mancuso non fece una piega: restando seduto e continuando a fumare la sua Camel disse semplicemente questa frase: "C1Cl Porta: in virtù della mia anzianità, io Sgt. Fr "D" Paolo B. Vi ordino di bagnare la qui presente recluta Sgt. Fr. "D" Maurizio Brescia, che deve morire lui...".

Capii subito che si metteva male, e guadagnai rapidamente la banchina saltando sul barcarizzo; UPS2, però, fu rapido ed agile quanto e più del sottoscritto e balzò a terra anche lui, impadronendosi della manichetta dell'acqua prima che potessi farlo io. La situazione evolvette quindi rapidamente, secondo le seguenti modalità:

1) Fuga del sottoscritto, purtroppo - però - verso la testata del molo distante un centinaio di metri;

2) Rapida apertura del rubinetto da parte di UPS2, che - nel contempo, provvedeva a tenere ben chiusa con il pollice la bocca della canna;

3) Inseguimento del sottoscritto da parte di UPS2;

4) Contemporaneo smisurato aumento della pressione dell'acqua all'interno della manichetta.

Giunto nei pressi della testata del molo l'alternativa era saltare in acqua o fermarsi: considerato che sarei finito bagnato comunque, decisi di comportarmi secondo le migliori tradizioni degli Eroi della nostra Marina...

Mi fermai, e offersi il petto al nemico dicendo a UPS2: "Bagnami, se hai coraggio!!!"

E UPS2 quel giorno ebbe coraggio, e fu coraggioso come Harwood al Rio de La Plata, come Lutjens nel Canale di Danimarca, come Da Zara a Pantelleria, come Fletcher a Midway, come Kurita a Samar... Tolse il pollice dalla manichetta... e il resto è storia... :s45: :s34: :s31: :s30:

Modificato da Alagi
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l'equipaggio è stato previdente a portare a bordo il fischio (spero da nostromo) per gli onori regolamentari.

RIGOROSAMENTE da nostromo!

E' quello che uso nelle cerimonie del nostro Gruppo ANMI di Savona... So dare solo l'attenti e il riposo, ma pare che il "serviziO" sia molto apprezzato... :s01:

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Spietato UPS2....sparare al petto di chi si offre impavido al nemico!!!

 

Avrei voluto vedere il com.te Alagi bagnato come un pulcino....

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Rispolvero questo vecchio topic perchè oggi ne ho parlato al telefono con un nostro Comandante, e mi sono accorto che non ho mai completato il racconto con l'ultimo episodio... provvedo quindi subito!

 

 

La Sezione Letteraria langue, Signore.

Ci può stare, ma non é un bene.

La nostra Bibliotecaria, forse, potrebbe occuparsi di rivitalizzarla per come conviene.

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RIGOROSAMENTE da nostromo!

E' quello che uso nelle cerimonie del nostro Gruppo ANMI di Savona... So dare solo l'attenti e il riposo, ma pare che il "serviziO" sia molto apprezzato... :s01:

 

 

Scusa la richiesta, ma in fatto di attrezzatura da nostromo sono molto pignolo, con un papà che lo ha usato per tantissimi anni (58/95) e che lo ha appeso ad una parete della casa in bella mostra.

Ottimo l'utilizzo nelle cerimonie ANMI

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Visitatore UPS2
Spietato UPS2....sparare al petto di chi si offre impavido al nemico!!!

Avrei voluto vedere il com.te Alagi bagnato come un pulcino....

 

Gli ordini sono ordini; non si discutono, si eseguono... tanto più se provengono da quella "gerarchia" non scritta dell'Anzianità di servizio! :s03:

 

 

Scusa la richiesta, ma in fatto di attrezzatura da nostromo sono molto pignolo, con un papà che lo ha usato per tantissimi anni (58/95) e che lo ha appeso ad una parete della casa in bella mostra.

Ottimo l'utilizzo nelle cerimonie ANMI

 

... Comunque sarà meglio tenere tuo Papà lontano dal C.te Alagi durante le sue "performance"... Encomiabili come iniziativa, ma non so quanto realmente corrette... tanto non c'è mai nessuno a correggerlo! :s03: :s03:

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... Comunque sarà meglio tenere tuo Papà lontano dal C.te Alagi durante le sue "performance"... Encomiabili come iniziativa, ma non so quanto realmente corrette... tanto non c'è mai nessuno a correggerlo! :s03: :s03:

 

 

No anzi, a cose finite, si metterebbe a sua disposizione per dargli qualche dritta, sempre se necessaria. Potrebbe anche mettersi al suo fianco per costituire una batteria di fischi, come per le grandi occasioni.

Modificato da STV(CP)
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Visitatore UPS2
No anzi, a cose finite, si metterebbe a sua disposizione per dargli qualche dritta, sempre se necessaria. Potrebbe anche mettersi al suo fianco per costituire una batteria di fischi, come per le grandi occasioni.

 

Attenzione perchè "non parli ad un sordo"... La cosa ci riempirebbe di orgoglio e di soddisfazione, se mai si potesse verificare!

 

:s67:

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Io sono incorso in una via di mezzo fra una pruata in banchina e le galanterie di francesi o italiane :s03:

Capitò il 3 aprile dello scorso anno che si dovesse trasferire il J 130 del mio Prof di linguistica, con cui regato da un annetto servendo a varie mansioni, da randista a N° 1, dalla nostra base di Antibes a Mentone per una regata che ci sarebbe stata il week-end seguente. Volevo approfittarne per sedurre la più bella ragazza di Mentone, dato che già ci conoscevamo ma nello squallore dell'università, non mi aveva mai visto al lavoro nel mio "elemento naturale", e le diedi appuntamento per quella sera al porto, per il nostro arrivo che prevedevo trionfale.

La sventura credo cominciò prima della partenza, quando il Prof diede ordine a me e ad Ed, robusto e fido compagno nonché vero marinaio, di togliere il genoa da passeggio dal rollafiocco per smontare quest'ultimo e poter mettere le vele da regata. Dato che il genoa andava aperto col vento in poppa si raccomandò: "E allungate un pò l'ormeggio, che non andiamo a toccare contro il pontile!" Dopodiché scomparve sottocoperta a fare non so che. Quando il capo non c'è, si tende sempre a fare le cose con un pò di pressapochismo e non dovemmo allungare abbastanza se andammo a toccare, impercettibilmente, il pontile con la testa del buttafuori: un colpetto da nulla; eppure l'idrofono del Prof sente tutto, e balzò fuori ruggendo; ne seguì una diatriba da uomo sulla luna; lui:

-HA TOCCATO!!!

Noi, all'unisono:

-No, non ha toccato!

Il Prof può perdonare, ma non dimentica, e me l'avrebbe fatta pagare di lì a qualche ora :s05:

Andammo verso Levante col maestrale, al lasco, e per una volta servendo da N° 1, alias prodiere, non avendo la tensione della regata non caddi nel solito attacco di Sindrome della Scotta di Arianna, o se volete, del Prodiere Tessitore, che consisteva nell'incasinare scotte e drizze prendendole in mezzo a battagliole ed altre drizze ottenendo elaborati ricami d'un certo effetto artistico ma potenzialmente distruttivi. Solo ora, dopo lunghe orazioni non molto civili dedicate a me ed alle mie virtù, comincio a guarire da queste sindromi ed allora più di una volta passai la scotta di spi fra i candelieri oppure la mura dello spi nel pulpito. Ma non quella volta: statisticamente, quando vado in barca combino un casino al giorno, dopo di quello riprendo la concentrazione. Il Prof lo sa e trattiene il fiato fino alla mia Fantozzata: quella volta avevo al mio attivo il colpetto sul pontile.

Il rientro si preannunciava memorabile: sotto lo spi enorme che per prova d'ardimento ammainammo solo all'imboccatura del porto, mi levai la cerata modello "sacco di patate" per mettermi sulla muta, di così bel taglio che pensavo di portarla anche in discoteca, un pullover chic ed il berretto basco sulle ventitré. Lei ci aspettava da poco al posto indicato, la salutai che più bello e più fiero non m'avrebbe visto mai. Quando all'ormeggio il Prof si ricordò del colpetto di prima: ed invece di lasciare il solito mezzo metro, aumentò per sicurezza le distanze :s06:

-Aspetta un secondo, dammi il tempo di saltare giù...

Se avessi sfruttato tutti i tredici metri della barca per prendere una rincorsa da salto in lungo, forse avrei potuto avere qualche possibilità d'atterrare sul pontile. C'era un canyon da superare e fare un balzo suicida alla Thelma & Luise o meglio, alla Fantozzi (il basco in effetti per alcuni che mi guardano gli ricorda costui), non sarebbe stato consono e proficuo per il mio programma di seduzione. Ed, molto più atletico di me, scoccò un salto magistrale dall'alto del pulpito ed atterrò in sicurezza con un'eleganza impareggiabile. Toccava a me adesso ma già mi immaginavo cosa sarebbe successo: _scivolone del piede propulsore sul pulpito; -caduta verso il vuoto con rotazione in avanti; _assaggio nasale della morbidezza della ghisa della bitta;

Programma cinematico alternativo: _posa di un solo piede sulla banchina, distorsione della caviglia; _castrazione immediata per direttissima in seguito a schianto dei paesi bassi contro soglia in travertino della banchina medesima;

Esito comune a tutte le ipotesi: _morte ingloriosa per annegamento nell'acqua putrida del porto.

Esitai abbracciato allo strallo, saggiando la tenuta delle suole sui tubi fetentemente cromati del pulpito. Per quell'esitazione mi giocai tutto il programma. Dovetti accettare l'aiuto di Ed che con un potente, anzi formidabile strattone mi diede il supplemento d'energia necessario a compiere la trasvolata pulpito-pontile in sicurezza. Feci la figura del paraplegico e ancora mi mancava l'ultimo affronto della mia Fantozzaggine: cavando una bottiglia d'acqua dal mio sacco, aprendola non mi resi conto del dato elementare che le bottiglie hanno un alto ed un basso, e la tenni al contrario, rovesciandone il contenuto sui miei stivali. Così non potei neppure bere :s68:

Per la serie: "I fazzoletti per piangere si sono inzuppati di pioggia." [Legge di Gioele Dix, dalla raccolta delle Leggi di Murphy]

 

Nonostante tutto, quel pomeriggio lo ricorderò come uno dei più belli della mia vita :s19:

Modificato da Secondo Marchetti
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Io sono incorso in una via di mezzo fra una pruata in banchina e le galanterie di francesi o italiane :s03:

GRANDIOSO!!! Evidentemente la "Cote d'Azur" sortisce lo stesso effetto su tutti i velisti liguri... :s03: :s03: :s03:

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GRANDIOSO!!! Evidentemente la "Cote d'Azur" sortisce lo stesso effetto su tutti i velisti liguri... :s03: :s03: :s03:

Già :s03:

E non sottovalutiamo il fatto che le donne a bordo portano sforuna, ma le donne in banchina a quanto pare sono ancora peggio :s10: Se mi versai la bottiglia sulle braghe era perché per la presenza di lei non capivo più da che parte tirasse la forza di gravità.

Il mattino dopo invece mi venne raccontata la storia del caffettiere palombaro: nel salire a bordo notai che Ed, che aveva fatto il caffé per tutti, stava lavando la Moka tenendone fuoribordo le parti smontate in equilibrio instabile nel capace palmo della sua mano ed innaffiandole col potente getto d'acqua della manichetta. Prevedendo il disastro chiesi al Prof:

-Prof ma non sarebbe meglio se la mettesse nel salabro per lavarla invece di tenerla in mano?

-No, non ti preoccupare, lui la lava così, tanto già una volta è sceso giù a riprenderla...

- :s12: :s68:

Modificato da Secondo Marchetti
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1) Fuga del sottoscritto, purtroppo - però - verso la testata del molo distante un centinaio di metri;

2) Rapida apertura del rubinetto da parte di UPS2, che - nel contempo, provvedeva a tenere ben chiusa con il pollice la bocca della canna;

3) Inseguimento del sottoscritto da parte di UPS2;

4) Contemporaneo smisurato aumento della pressione dell'acqua all'interno della manichetta.

Giunto nei pressi della testata del molo l'alternativa era saltare in acqua o fermarsi: considerato che sarei finito bagnato comunque, decisi di comportarmi secondo le migliori tradizioni degli Eroi della nostra Marina...

Mi fermai, e offersi il petto al nemico dicendo a UPS2: "Bagnami, se hai coraggio!!!"

E UPS2 quel giorno ebbe coraggio, e fu coraggioso come Harwood al Rio de La Plata, come Lutjens nel Canale di Danimarca, come Da Zara a Pantelleria, come Fletcher a Midway, come Kurita a Samar... Tolse il pollice dalla manichetta... e il resto è storia... :s45: :s34: :s31: :s30:

 

Come sempre il C.te Alagi rende epico anche ciò che epico non è!

In realtà fu una fuga precipitosa (...dalla parte sbagliata!) con zigzagamenti degni della miglior torpediniera sotto attacco sottomarino, alla quale solo la fine del molo pose fine!

...Ed anche l'olocausto fu molto meno glorioso: centrato più volte prima della fine della corsa, il Nostro era già ridotto come un pulcino bagnato e altro non potè fare che sottomettersi alla legge dell'"Anziano!!

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Come sempre il C.te Alagi rende epico anche ciò che epico non è!

In realtà fu una fuga precipitosa (...dalla parte sbagliata!) con zigzagamenti degni della miglior torpediniera sotto attacco sottomarino, alla quale solo la fine del molo pose fine!

...Ed anche l'olocausto fu molto meno glorioso: centrato più volte prima della fine della corsa, il Nostro era già ridotto come un pulcino bagnato e altro non potè fare che sottomettersi alla legge dell'"Anziano!!

 

 

Ma in questo modo ci neghi tutta la poesia di un epica immagine del com.te Alagi degna delle migliori pagine di Walter Molino!

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  • 2 weeks later...
E non sottovalutiamo il fatto che le donne a bordo portano sforuna, ma le donne in banchina a quanto pare sono ancora peggio

 

Bè, come noto "al peggio non c'è mai fine"!

E il simpatico detto "donne e motori, gioie e dolori" non lo vogliamo aggiungere? Come pure "donne e buoi dei paesi tuoi"? E l'elencazione potrebbe essere ancora lunga, caro C.te Secondo Marchetti...

Insomma, va bene il rispetto delle tradizioni, degli usi e costumi e dei motti, ma quello delle dicerie (perché di questo si tratta) mi pare eccessivo nel 2009!

Non è mia intenzione dilungarmi oltremodo in un tema così spigoloso, ma vorrei solo ricordare, a vantaggio di tutti, quanto segue: non è corretto né produttivo essere per l'uguaglianza a tutti i costi, ma occorre valorizzare la diversità (che è giusto che esista) sempre nell'ottica dalle pari opportunità.

Per concludere, e per confermare l'erroneità della tua affermazione, posso dire che la mia presenza a bordo (contemporanea a quella di altre nove donne) non ha arrecato alcuna forma di disagio a persone e a cose, anzi... anzi...

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Visitatore luciano pietri
Bè, come noto "al peggio non c'è mai fine"!

E il simpatico detto "donne e motori, gioie e dolori" non lo vogliamo aggiungere? Come pure "donne e buoi dei paesi tuoi"? E l'elencazione potrebbe essere ancora lunga, caro C.te Secondo Marchetti...

Insomma, va bene il rispetto delle tradizioni, degli usi e costumi e dei motti, ma quello delle dicerie (perché di questo si tratta) mi pare eccessivo nel 2009!

Non è mia intenzione dilungarmi oltremodo in un tema così spigoloso, ma vorrei solo ricordare, a vantaggio di tutti, quanto segue: non è corretto né produttivo essere per l'uguaglianza a tutti i costi, ma occorre valorizzare la diversità (che è giusto che esista) sempre nell'ottica dalle pari opportunità.

Per concludere, e per confermare l'erroneità della tua affermazione, posso dire che la mia presenza a bordo (contemporanea a quella di altre nove donne) non ha arrecato alcuna forma di disagio a persone e a cose, anzi... anzi...

 

Eh no cara Febea, non puoi cavartela così!!!! L'ultima tua affermazione riceve in risposta un solo coro : raccontare raccontare raccontare.

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Aggiungo un commento da parte mia.

Personalmente non ritengo che le donne a bordo portino male... anzi... anzi...

Oltretutto, devo dire che fattacci di vario genere avvennero anche durante altre navigazioni su barche a bordo delle quali non c'erano esponenti del gentil sesso...

A ben vedere, buona parte degli insuccessi (e delle "sfighe") dell'ormai famosa "estate francese" dipesero proprio dal fatto che di donne a bordo non ce n'erano. Se ne avessimo avute, ci saremmo evitate un sacco di figuracce oltre - ovviamente - al fatto che avremmo sicuramente trascorso momenti di reciproco e piacevole confronto... :s02:

Modificato da Alagi
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Sono desolato, ma il mio Credo di marinaio mi impedisce di ritrattare la mia affermazione incriminata, che però è solo una parte infinitesimale del mio dogma; resto convinto che:

-le donne a bordo portano sfortuna

-anche gli uomini a bordo portano sfortuna

-un impiastro come me, poi, veicola una quantità di sfiga inimmaginabile. Quando, in seguito ad una strambata con vento forte, esplose la randa di cui ero responsabile, il prof invece di infuriarsi mi guardò con timore e reverenza e lo sentii dire a mezza voce: "La Forza scorre potente in te..."

-la Sfiga è in effetti la forza motrice dell'universo, come dimostrato dal Secondo Principio della Termodinamica, che mi ha peraltro dato il nome...

-uscire in regata significa cacciarsi di testa nell'occhio di un ciclone di sfighe potenziali. Si possono vedere cose impensabili, al di là della potenza di previsione del più chiaroveggente logico. Pensate anche solo alle margherite che si formano sulle nostre scotte: una vecchina che lavori ad intrecciare un pizzo non riuscirebbe a farne di più complesse con l'esperienza di una vita di imbrogli. E questa è un'infinitesima applicazione della potenza disgregatrice della Sfiga.

-noi, uomini stoici con venature leopardiane altrimenti chiamati regatanti, amiamo cacciarci in queste situazioni assurde e snervanti. Ma la ricompensa non è quella tazza di latta imbullonata che viene data non al più fortunato, bensì al meno sfigato; la ricompensa è tornare a terra avendo sfidato l'onnipotenza della Sfiga grazie all'arte marinaresca, con le sue tre virtù teologali d'ordine, metodo e disciplina.

-per concludere: "Loda il mare e tienti a terra" :s01:

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Però non è sempre la sfiga che colpisce. a volte siamo noi che l'aiutiamo ad ottenere il massimo risultato con un semplice sforzo. Mi ricordo che nel febbraio 1986, mentre ci esercitavamo a mare con le barchette a vela dell'Accademia (tipo Oviv, non so se si scrive così), eravamo affidati ad un compagno di corso dichiaratosi molto esperto in materia di navigazione a vela. Aggiungo che gli altri componenti l'equipaggio, erano alla loro prima uscita operativa in barca a vela. Dopo un oretta di virate, a largo dell'Accademia, non so per quale motivo, l'esperto si alzò sul bordo della poppa, in piedi per dare degli ordini, e dopo un movimento scoordinato finì dritto dritto a mollo nel tirreno. Per fortuna del malcapitato (la fortuna a volte riduce gli effetti della sfiga), noi inerperti, non so per quale motivo (forse un lampo di genio), avevamo mollato le manovre rallentando l'andamento della barca e dando tempo al campione di issarsi sul bordo e riprendere il comando del bastimento. La cosa più buffa però, e che lo stesso, per evitare brutte figure, si rifiutò di rientrare all'ormeggio rimandendo bagnato per tutto il resto della lezione (1 ora). Ma la brutta figurà si materializzò lo stesso. Arrivato in banchina, l'Aspirante che ci sorvegliava da un altra barca, accortosi di tutto con il binocolo, lo prese in giro per non so quanto tempo

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