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Un'estate Francese


Visitatore UPS2

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Premetto che questa avventura potrebbe già essere stata postata da altro eminente Comandante di questa Base, ma essendo io di recente acquisizione non sono riuscito a trovarne traccia: spero di non tediare nessuno con una "replica".

Altri la conosceranno già perchè raccontata, magari in privato, dal medesimo Comandante; io la vorrei dividere con Voi tutti.

 

Era un’estate di poco più di vent’anni fa (mi pare l’87) e quattro amici ben assortiti decisero di affittare una barca sulla Costa Azzurra per fare una bella vacanza marinara. Dei quattro tre avevano fatto il militare in Marina ed uno no. Essendo noto ai tre che in quei giorni di luglio sarebbe caduta la Festa Nazionale degli USA e confidando di incontrare una Unità Navale di quel Paese, non rare in quella stagione nei famosi porti turistici della Francia del sud, il più “grande” dei tre, che

chiameremo “Bart”, propose di portare con noi una “Stars and Stripes” … Perché non si sa mai.

 

Ed effettivamente, pigramente ormeggiata alla boa fuori dal porto di St. Tropez. stava la fregata classe “Knox” Thomas C. Hart . L’emozione si impadronì dei tre: il giorno precedente il 4 luglio fu attrezzata una sagola di fortuna all’albero della barca e si pianificò il da farsi e relativi incarichi.

 

Giunse la data fatidica; nella prima mattinata l’equipaggio del piccolo natante si dispose nella seguente formazione: il non Marinaio al timone, colui che aveva la responsabilità dell’imbarcazione, che chiameremo “Messieur Le Comandant”, al fischio e “Bart” ed il terzo componente, che chiameremo “Mickey”, alle manovre della bandiera.

Giunti a poppa dell’Unità Statunitense, accompagnata dai fischi regolamentari e con l’equipaggio sull’attenti, la Bandiera Stelle e Strisce salì a riva… Da bordo dell’Unità Militare avvenne l’inatteso: un Ufficiale (o Sottufficiale, la distanza, anche temporale, mi impedisce di ricordare bene) si volse verso un Marinaio ed impartì un ordine e questi si diresse verso poppa ed abbassò la Bandiera di bordo in segno di risposta e saluto! La piccola barca da diporto defilò verso prua dove, all’altezza del jack e sempre con i fischi regolamentari, ammainò la Bandiera Nazionale USA ed a poppa dell’Unità Militare la sua tornò a riva.

 

Credo che in questa minuta avventura ci sia tutta l’essenza di essere Marinai, sempre e dovunque, sotto qualsiasi bandiera. Anche chi, come me, non ha mai avuto l’onore di imbarcare sulle “Sacre Navi armate dalla Patria”.

Modificato da Alagi
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Bravo UPS2, sai che conoscevo già quest'avvenimento, ma hai fatto veramente bene a postarlo e renderlo pubblico alla Base.

Questo sia da stimolo anche ai più giovani, di aver onor Patrio e rispetto per la bandiera, unita ad una bella dose di intrprendenza e fantasia come i quattro dell'equipaggio.

 

Per UPS2: credo che alla base farebbe piacere conoscere in chiaro i componenti l'equipaggio.

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Credo proprio di aver qualcosa da raccontare anch'io sull'argomento...

 

Ora sono via per il week end, ma prometto a tutti che lunedì posterò qualcosa...

 

Un saluto

da

"Monsieur le Comandant"!

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Visitatore ERICH TOPP U-552

....MERAVIGLIOSO ANEDDOTO !!.... :s20: :s20: :s20:

 

....Caro Michele....conoscevo anch'io la storia,raccontatami proprio da "Monsieur le Comandant" tempo addietro.... :s10:

 

....del resto da un "equipaggio" del genere....non ci si poteva aspettare nulla di diverso !!.... :s51:

....siete proprio degli incorreggibili "monelli"....però con una grande passione e un "sacro" rispetto delle tradizioni marinare !!.... :s15:

 

 

 

:s67: Mau

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il Mare (quello con la M maiuscola) è un maestro severo, che insegna disciplina e rispetto. E sopratutto non fà favoritismi, è a disposizione di chiunque voglia ascoltarlo e punisce chiunque non lo rispetti.

 

Credo sia questo il motivo per cui i marinai si sentono fratelli in qualsiasi parte del mondo. e nonostante le guerre o le scazzottate ci sarà sempre una bettola dove riappacificarsi sotto il benevolo sguardo di Nettuno.

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Credo proprio di aver qualcosa da raccontare anch'io sull'argomento...

 

Ogni promessa è debito...

 

Primaditutto, ringrazio l'amico di lunghissima data Michele - alias Com.te UPS2 - per aver narrato questo aneddoto che vedo che è stato apprezzato... e confermo tutto!

Organizzammo la navigazione per mettere alla prova la mia patente nautica, appena conseguita; anzi, va detto che la barca era stata prenotata tre mesi prima dell'esame, di modo che, se non lo avessi passato, avrei pure dovuto rimborsare le carature degli altri tre marinai... L'equipaggio era composto dal sottoscritto com.te Alagi (indebitamente preposto al comando del 10m a vela Jerroviane, battente bandiera francese), dal "secondo" di bordo Paolo B. (ossia Com.te Bart Mancuso, ma come Paolo si meritò questo "appellativo" ve lo racconterò un'altra volta), da Michele "UPS2" e da Bruno B. (l'unico che non aveva fatto il militare in Marina). Una sola correzione: l'anno era il 1988 e non il 1987. Naturalmente, a bordo del Jerroviane si sprecavano i "Chiedo il permesso di salire a bordo", gli "Intendete accostare a dritta, Signore?" i "Dio stramaledica gli Inglesi" e altre facezie più o meno storico-nautiche...

Apro un inciso su "Bart Mancuso": potete vedere la sua foto in questo link: ( https://www.betasom.it/forum/index.php?s=&a...st&p=187965 ), prima o poi si deciderà a far parte della Base...

Ma torniamo a noi, fu davvero una gran bella esperienza, e quoto in pieno le ultime parole del post di Michele e quelle di Totiano: ci sentimmo "in servizio" a tutti gli effetti!

 

Ecco il Thomas C. Hart (FF-1092) all'ormeggio davanti a Ste. Maxime il 3 luglio 1988, ossia il giorno precedente al "fatto"... Purtroppo il 4 luglio non "avanzava" nessuno a bordo della nostra barca per poter documentare fotograficamente o cinematograficamente l' "evento", e questo è per noi un vero dispiacere ancora oggi...

immagine1kaq.png

Quando sapemmo che l' Hart era stato trasferito alla Marina della Turchia (a proposito, grazie Charlie Bravo per la fotografia...) ci restammo un po' male...

 

In precedenza, lo stesso giorno davanti ad Antibes avevamo fotografato il trasporto d'assalto El Paso (LKA-117)

schermata20111106a16392.png

 

Magari, giusto per mantenere alto il culto della personalità, penso potrebbe interessare conoscere come e perchè mi guadagnai i gradi di "Monsieur le Comandant"...

Sempre durante quella vacanza in Costa Azzurra, ci trovavamo all'ormeggio con la nostra imbarcazione all'interno del porto turistico di Saint Tropez, insieme ad altre analoghe unità "turistiche", a vela e a motore. Era una bella serata di luglio verso le 20, al tramonto, e nei pozzetti delle varie imbarcazioni era cominciato il rituale della cena a bordo, per noi particolarmente ricca di cibi e bevande. Non conoscevamo ancora lo Spalletti, ma altre "etichette" non mancavano per nulla... Tutti si stavano godendo la serata, il paesaggio, il silenzio, l'aria salmastra... tutte cose che chi va per mare conosce sicuramente bene!

Dall'altro lato della banchina erano ormeggiati un paio di "Cigarette", quei grossi motoscafi per le competizioni "off shore", sponsorizzatissimi ed enormi: tutti prora e motori, e da bordo li osservavamo commentandone le caratteristiche e le presumibili prestazioni.

A un certo punto, giunse in banchina un personaggio armato di cassetta degli attrezzi, che salì a bordo di uno dei motoscafi, aprì il grosso tambuccio che copriva il locale motori e iniziò ad armeggiare su uno dei propulsori. Fin qui nulla di grave, se non che - a un certo punto - il "tecnico" pensò di accendere il motore per verificare il risultato del suo lavoro. Avete mai sentito il frastuono di uno di questi motori? Assolutamente spaventoso, e il nostro uomo sembrava diverstirsi, accelerando, decelerando, facendo variazioni di giri per poi tenere il motore al massimo della potenza. Tra l'altro, ci trovavamo sottovento, e i fumi degli scarichi investivano direttamente i pozzetti delle imbarcazioni a bordo delle quali si stava cenando. Cosa estremamente fastidiosa e deleteria per la pace ambientale e per i nostri sistemi nervosi.

A questo punto, mi alzai, sbarcai dalla nostra unità, salii a bordo del "Cigarette" senza salutare la bandiera (che non c'era...) e - in un francese più o meno maccheronico - apostrofai l'incauto macchinista più o meno così:

"Monsieur!!

A bord de les autres bateaux il y a des personnes qui mangent et qui sont en vacance. Fermez immediatement le moteur, au contraire mes matelots verront ici pur vous faire fermer le moteur!".

E così dicendo indicai Paolo B. e UPS2 che, all'epoca, erano atleticissimi, con bicipiti, barbe, baffoni, Ray-Ban a specchio e quant'altro potesse occorere alla bisogna.

Forse, più che le mie parole servì la vista dei due energumeni, sta di fatto che il francese spense immediatamente il motore, chiuse il tambuccio, raccattò i suoi ferri e sparì dalla nostra vista in tempo zero.

Mentre rientravo a bordo, da una barca olandese ormeggiata a fianco della nostra si sporse un velista che, con atteggiamento rispettoso mi rivolse solo tre parole:

"Monsieur Le Comandant!"

Salito a bordo venni salutato dalle ovazioni dell'equipaggio e - per l'occasione - anche se l'ammaina della bandiera di cortesia italiana a riva sulla crocetta di dritta era già avvenuto al tramonto, il tricolore salì nuovamente e gagliardamente a riva...

Dopo i noti fatti della Calatafimi, i francesi erano stati nuovamente posti in fuga dagli italiani!

 

Ma le vicende che ha raccontato Michele e quelle che ho raccontato io sono solo due episodi di quella vacanza. Come per "Guerre Stellari" ce ne sono molti altri...

Vi abbiamo fatto conoscere "Il saluto alla bandiera" e "Monsieur Le Comandant", ma almeno altri quattro episodi potrebbero essere di interesse per i "lettori":

- "La fuga del pedalò" (ovvero apparizione e sparizione di otto tette)

- "Una pruata in banchina"

- "Francesi o italiane?" e, per concludere,

- "La recluta bagnata"

 

Fatemi sapere se vi interessano... magari, visto che con "Storie di mare" abbiamo un'apposita sezione in "Fuori discussione", potrei postarle lì!

 

Ciao a tutti!

Maurizio

Modificato da Alagi
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Sempre prodigo di dettagli, che la mia mente non più elastica come un tempo non trova nei suoi angoli polverosi, il C.te Alagi ha completato ed arricchito il post iniziale.

Ringrazio il Dir per le belle e sagge parole di Vero Uomo di Mare. In mare siamo tutti Marinai, senza bandiere e colori: un vero Comandante ce l'ha insegnato e giustamente la Marina lo ricorda con il Smg. Todaro.

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Veramente avvincente il resoconto del com.te Alagi a cui invoco il racconto degli altri aneddoti proposti.

A corredo di tutto ciò, non si disdegnerebbero delle integrazioni iconografiche della crociera e in particolr modo dell'equipaggio con particolari dei due "energumeni barbuti". Ho visto nel libro del 50° del gruppo Anmi di Savona, una foto in cui si vede Michele con folta barba intorno ai primo anni '80.

 

Esaltante il vs. maschio intervento presso il meccanico francese...solo un italiano poteva prendere in mano la situzione, gli altri bofonchiano ma non passano all'azione.

Modificato da malaspina
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Visitatore luciano pietri

buongiorno a tutti

avete visto? Avevo ragione ad aspettare il contributo del C.te Alagi!!!

In alcuni momenti ho " visto la scena" quasi che avesse postato un filmato invece che un racconto.

Ovvio che adesso il lavoro và portato in fondo, come sempre non lasciamo le cose a metà!!!

Quindi ringrazio ancora il C.te Alagi, anche in anticipo sugli altri episodi!!

Luciano

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E così dicendo indicai Paolo B. e UPS2 che, all'epoca, erano atleticissimi, con bicipiti, barbe, baffoni, Ray-Ban a specchio e quant'altro potesse occorere alla bisogna.

Forse, più che le mie parole servì la vista dei due energumeni, sta di fatto che il francese spense immediatamente il motore, chiuse il tambuccio, raccattò i suoi ferri e sparì dalla nostra vista in tempo zero.

 

A corredo di tutto ciò, non si disdegnerebbero delle integrazioni iconografiche della crociera e in particolr modo dell'equipaggio con particolari dei due "energumeni barbuti".

 

A completamento del racconto del C.te Alagi ecco gli “argomenti” che possono aver “persuaso” il molesto meccanico a non perseverare oltre nella sua opera di disturbo di quella quieta serata estiva! A sinistra Paolo "Bart Mancuso" e a destra il sottoscritto UPS2... Foto luglio 1988.

micheleyoungka5.jpg

Modificato da UPS2
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A completamento del racconto del C.te Alagi ecco gli “argomenti” che possono aver “persuaso” il molesto meccanico a non perseverare oltre nella sua opera di disturbo di quella quieta serata estiva! A sinistra Paolo "Bart Mancuso" e a destra il sottoscritto UPS2... Foto luglio 1988.

micheleyoungka5.jpg

 

Bravo UPS2 vedo che hai completato il"tirocinio" ed il tuo addestramento informatico può considerarsi completato.

In rife alla foto :s20: :s20: :s20: stupendi ragazzi, ...........per voi il tempo si è fermato :s03: :s03: :s03:

certo che se vi vedevano i Village people vi arruolavano subito :s68: :s68:

 

vostro Lugher :s67: :s11:

Modificato da lugher
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Spettacolo...che rudi marinai...ci credo che le meccanique si sia dato alla fuga!

 

Chi è quello che si intravede a poppa estrema.

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Bene, visti gli energumeni (un bel po' di grugno, eh?!?), penso che si possa passare a un altro episodio della saga... spero che possa piacere anche questo!

------------

 

La fuga del pedalò

 

Sempre nel corso di quel viaggio accadde un altro episodio che merita di essere ricordato... forse meno glorioso del saluto alla bandiera dell'U.S. Navy o della "sistemazione" del meccanico francese, comunque... giudicheranno i lettori.

Va detto che, da buoni maschi-scapoli-italiani-in-vacanza, eravamo partiti dopo aver diffuso proclami che, parafrasando note locuzioni della storia nazionale, recitavano "Spezzeremo le reni alla Francia (e alle ragazze francesi)", "Credere, obbedire. trom###e" ed altri motti analoghi. Confidavamo nel nostro italico fascino(?), nel poterci presentare forniti di barca a vela e - nel dubbio - avevamo portato con noi anche alcune bottiglie magnum di "Ferrari" della migliore annata, perchè non si sa mai...

Dopo gli "onori" al Thomas C. Hart e la gloria conquistata contro il meccanico, aspettavamo solo il più ambito dei premi... le conquiste femminili che - nel nostro immaginario collettivo - non potevano non arriderci, al pari dell'immancabile "vittoria finale".

Il coronamento di queste granitiche certezze sembrò concretizzarsi un pomeriggio, mentre ci trovavamo all'ancora di fronte alla "Plage de Pampelonne": sicuramente la più nota e frequentata spiaggia di Saint Tropez (teatro, tra l'altro, di uno degli sbarchi alleati dell'agosto 1944).

Paolo "Bart Mancuso" e UPS2 erano in pozzetto, il quarto uomo (quello che non aveva fatto il militare in Marina) dormiva dabbasso nella cabina di prora ed io stavo assicurando le ritenute di alcune manovre, fisse e correnti. Ad un certo punto vidi un'imbarcazione lontana una cinquantina di metri, bassa sull'acqua e con un equipaggio di quattro persone, la cui rotta faceva presumere che avrebbe potuto defilare controbordo alla nostra unità; immediatamente diedi l'ordine: "Secondo in plancia munito di binocolo!", e Bart Mancuso arrivò porgendomi lo Zeiss che aveva portato con sè da Savona.

Misi a fuoco il bersaglio negli oculari, quasi sentendomi Jellicoe allo Jutland quando avvistò la Hochseeflotte, e immediatamente mi resi conto che dovevamo agire come recita il motto di Nave Montecuccoli: "Con risolutezza e con rapidità". A bordo del pedalò - perchè questo era il nostro "bersaglio" - si trovavano quattro ragazze in topless: una bionda, due more, forse una pure rossa, tutte almeno da "3a misura" e tutte sicuramente da ricomprendere in quanto di meglio abbia potuto realizzare la "Douce France" in questo specifico e meritorio campo.

UPS2 mi domandò: "Faccio battere il posto di combattimento, Signore?" Risposi che era meglio comportarsi da incrociatori corsari, come l'Atlantis o il Kormoran, in modo da consentire all'unità avvistata di avvicinarsi senza generare timore nell'equipaggio di cui intendevamo impadronirci.

Pertanto, scattò un piano - non programmato ma magnificamente eseguito - che, ne eravamo certi, avrebbe portato alla nostra terza e più limpida "vittoria" nel giro di pochi giorni. Paolo "Bart Mancuso" gonfiò i muscoli, mise in fuori il petto, si appoggiò ad una sartia e sfoderò lo stesso sguardo nobile e fiero di Luigi Rizzo quando avvistò la Sentz Istvan a Premuda; io andai a prora, misi con noncuranza un piede sul pulpito e - rivolto all'equipaggio del pedalò - invitai le quattro ragazze a venire a bere qualcosa a bordo: vi risparmio il francese ma vi assicuro che feci bella figura... Michele UPS2, da parte sua, scese in quadrato e tornò in coperta con una bottiglia del famoso "Ferrari", mostrandola alle ragazze e facendo loro contemporaneamente cenno di avvicinarsi...

Accadde ciò che non osavamo sperare: il pedalò accostò a dritta, aumentò la velocità ed iniziò a manovrare per venire sottobordo al Jerroviane e - mentre calavamo i parabordi e la biscaglina - non potevamo non compiacerci di tutto quel ben di Dio che stava per salire a bordo... C'era già chi pensava a come organizzare logisticamente la cena e, soprattutto, il "dopo cena"...

Ma a questo punto... Chaimatelo come volete... il Fato, l'Ineluttabile, l'Olandese Volante, Davey Jones o la Nave Innominabile, tutte queste creature dell'abisso si coalizzarono contro di noi, materializzandosi nel nostro quarto uomo... Costui, che durante tutta l' "azione" aveva continuato a dormire nella cabina di prora, era stato evidentemente svegliato dal fracasso in coperta: destato dal suo torpore, aprì il tambuccio e - come Farinata degli Uberti - emerse dal boccaporto "dalla cintola in su", spettinato, con la barba lunga, spiritato e - soprattutto - ingrifato come un mastodonte nella stagione degli amori.

Guatando con cupidigia e voluttà il pedalò (e il suo equipaggio), iniziò una sfilza di epiteti e locuzioni il più bonario dei quali era "Belle fi##e, venite qui che vi faccio vedere io...", accompagnati da gesti e sguardi assolutamente inequivocabili.

Veloce come aveva manovrato per avvicinarsi alla nostra unità, il pedalò accostò in fuori, aumentò la velocità e in breve scomparve alla nostra vista con il suo carico di quattro ragazze, otto tette e quant'altro avevamo sperato di poterne essere i fortunati beneficiari.

Vi risparmio i dettagli dei nostri miserevoli tentativi per "riagganciare" il bersaglio, dalla messa in moto del "tender" con "Bart Mancuso" al comando al tuffo del sottoscritto che tentò, vanamente, di inseguire le prede a nuoto...

Onestamente, "Bart Mancuso", "UPS2" ed io non avevamo nulla da rimproverarci, e se a bordo ci fossimo stati solo noi tre ora dovrei sospendere il racconto perchè eravamo e siamo "ufficiali e gentiluomini"... purtroppo andò diversamente!

Non facemmo pesare al quarto uomo il suo comportamento: peraltro in parte spiegabile dal fatto che non era "marinaio" come noi... Ma in quell'occasione capimmo perchè, nelle marinerie veliche, ogni tanto qualcuno veniva impiccato al più alto pennone o "passava" un paio di giri di chiglia...

Per la seconda volta in quarant'ottore avevamo messo di nuovo messo in fuga i francesi (qui si trattava "delle" francesi...), ma per questo ultimo specifico caso, nessuno ci avrebbe mai decorato con un'onoreficenza...

Modificato da Alagi
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Visitatore luciano pietri

ma che dire? Siete stati il terrore dei mari per tutta la navigazione forse ancora ne parlano in francia di quel mancato assalto!!! Chissà che ottotette non leggano il resoconto e sai che risate poi?

Comunque Comandante ed equipaggio encomiabile.

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Bella vicenda davvero Monsier Le Comandant...ma io non sarei stato così magnanimo...su questi argomenti non transigo, i quarto uomo (quello che non ha fatto il militare in Marina) per me contava i denti di cane alla chiglia della barca ed anche alla deriva!!

Ma si scherza!?

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Bella vicenda davvero Monsier Le Comandant...ma io non sarei stato così magnanimo...su questi argomenti non transigo, i quarto uomo (quello che non ha fatto il militare in Marina) per me contava i denti di cane alla chiglia della barca ed anche alla deriva!!

Ma si scherza!?

 

 

Concordo con Capo Malaspina, anzi, propongo al Direttivo l'assegnazione a Moreno dell'incarico di Capo Cannone (vituale in rete, reale ai Raduni, Licenze....) :s20:

 

:s67: lugher :s67:

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Conoscevo già alcune delle avventure dei "fantastici quattro" :s34: ma leggere racconti così vivi ed entusiasmanti è stata una piacevole sorpresa :s03: Grazie al C.te UPS2 e a "Monsieur le Comandant" (che pecca sempre un pò di protagonismo .... :s56: spero non me ne voglia ... :s30: :s43: ) per averci regalato questa "chicca" e complimenti ai due "energumeni barbuti" per l'invidiabile forma fisica! :s20: Peccato non esserci! :s15: Resto in attesa di leggere, come promesso, i prossimi episodi della serie "Storie di Mare" :s55:

 

Marea

 

:s67:

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"Monsieur le Comandant" (che pecca sempre un pò di protagonismo .... :s56: spero non me ne voglia ... :s30: :s43: )

 

Touchè, Madame, touchè... :s02:

Mais Monsieur le Comandant est toujours à Votre service...

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Visitatore luciano pietri

:s03: :s03: :s03:

Ohi Ohi Ohi però di sicuro colpito ma non affondato!!!!

Ho un presentimento: non è che i prossimi racconti dovranno passare una censura?

Ma no anzi speriamo di poterli gustare presto!!!

Bellissimo lo spirito goliardico di Marea, che non conosco ma apprezzo sempre nelle risposte.

Alla prossima

 

:s20: :s20: :s20:

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Visitatore ERICH TOPP U-552

....che banda di squinternati !!....in quest'occasione più che rappresentare il "terrore",avete infangato "l'onore Italico" del "latin-lover" !!.... :s68: :s03:

 

....giri di chiglia al "non" marinaio ??....pennone più alto ??....ma come minimo quello si meritava di essere dato in pasto ai pesci !!.... :s05:

 

....ora però,scherzi a parte....credo che oltre ad essere bello che abbiate condiviso queste vostre esperienze con noi (e ve ne ringrazio),sia meraviglioso per chi le abbia vissute in prima persona,potrerle rileggere facendo tornare alla propria mente quei bei giorni....!? :s19:

 

 

 

:s67: Mau

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A parziale discolpa del "non marinaio" va detto che con due "muri de maine", citando il cantautore, come quelli forse l'intervento non era indispensabile... Alla giusta distanza avrebbero virato comunque!! :s03:

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A parziale discolpa del "non marinaio" va detto che con due "muri de maine", citando il cantautore, come quelli forse l'intervento non era indispensabile... Alla giusta distanza avrebbero virato comunque!! :s03:

 

 

troppo modesto comandante UPS2...i "muri de maine" forse era proprio quello che cercavano le transalpine.

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Visitatore UPS2

Dal solito “cassetto” dei ricordi emerge questa immagine dove un “Monsieur le Comandant”, alias C.te Alagi, nonché l’ormai noto “Bart”, signoreggiano a bordo della nostra imbarcazione. Prego notare l’aplomb “coloniale” del C.te Alagi, in bermuda e regolamentare scarpa da vela, a fronte di una riuscita interpretazione del “lupo di mare” di “Bart”, non dissimile da quella già nota.

bartemaudv9.jpg

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Grazie Michele per quest'altro contributo fotografico. Aspettiamo il continuo degli avvenimenti di quella crociera.

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quello Alagi? non ci credo :s03: :s68:

Sono diminuiti i capelli e aumentati i kg., semplicemente...

 

Aspettiamo il continuo degli avvenimenti di quella crociera.

E allora, a grande richiesta... Signori, si continua!

 

Italiane o francesi?

 

L'immagine della nostra barca postata stamattina da Michele si presta benissimo a introdurre un altro episodio di quella incredibile navigazione... Fu questo un episodio "glorioso" come quelli del Thomas Hart o del meccanico? Oppure più simile alla scellerata messa in fuga del pedalò? Come sempre, saranno i lettori a giudicare...

La foto è scattata da uno dei pontili di ormeggio del porto turistico di Saint Tropez: non quello dove sì valorosamente ci battemmo contro il tecnico transalpino, ma uno più interno, parecchio frequentato e abbastanza vicino alla "promenade" della cittadina.

Quel pomeriggio eravamo rientrati abbastanza presto e, di conseguenza, poco dopo le 17.00 il Jeroviane era già stato perfettamente riassettato e ci stavamo godendo un meritato riposo, cazzeggiando sobriamente e "navalmente" come conveniva a dei lupi di mare della nostra fatta...

L'ormeggio immediatamente sulla nostra sinistra - come nella fotografia - era rimasto libero, mentre quello successivo si apprestava ad essere occupato da una barca battente bandiera francese dalle dimensioni simili alla nostra; l'unità transalpina completò perfettamente la manovra di attracco e, come è prassi in questi casi, "Monsieur le Comandant", "Bart Mancuso", "UPS2" e il reprobo che non aveva fatto il militare in Marina osservavano lo svolgimento della manovra e - soprattutto - le performances dell'equipaggio.

E proprio l'equipaggio attirò la nostra attenzione... Si trattava della classica famiglia in vacanza, con padre e madre di mezza età, ma l'aspetto interessante della "ship's company" dell'unità ormeggiata sulla nostra sinistra era dato dalla presenza delle due figlie dei predetti coniugi: al massimo ventenni, carine (una bionda e una bruna, me lo ricordo bene), con bikini sufficientemente succinti da essere compiutamente e onorevolmente apprezzate e - ci parve - moderatamente ma sufficientemente attratte dalla presenza della nostra barca e, se proprio si dovesse azzardare l'ipotesi, anche del suo equipaggio...

Si diede quindi la stura, tanto per cominciare, ad una serie di ordini e locuzioni navali tanto assurdi quanto inutili nella nostra particolare condizione di nave ferma e all'ormeggio: da "Macchina pari avanti mezza" a, "Signor B... (il secondo), mi tracci la rotta per Guadalcanal!" a "Accosta per 225°" a "Guardia montante a rilevare!", tanto per citare i più coloriti, tratti da una filmografia e una letteratura che spaziavano da John Wayne ne "I sacrificati" ai romanzi del Capitano Hornblower, e passando per l' "Odissea di un Marinaio" di Cunningham per arrivare sino al passaggio di Capo Horn descritto nei romanzi di Conrad... Il tutto espresso nei toni più marziali e militari possibili...

Però questo non ci bastava: visto che le due "francesine" pareva apprezzassero il nostro spettacolo (e secondo me lo apprezzavano davvero), iniziammo con una serie di motteggi, frizzi e lazzi rivolti alle due ragazze in bikini: dapprima cose molto blande sul genere di "Comment ca va?... Vous voulez faire une promenade avec nous ces soir?" per poi passare a un invito a bordo del Jeroviane (sì, di nuovo l'invito a bordo, d'altro canto la bottiglia di Ferrari era sempre pronta in quadrato...) e a presentazioni più o meno realistiche dell'equipaggio.

Le due ridacchiavano, si davano di gomito e - soprattutto - ancorchè non si tirassero indietro o si ritirassero dabbasso, non sembrava afferrassero gran che del nostro francese terra-terra... Ne deducemmo che ne capissero ben poco, e traemmo da ciò la conclusione che il nostro italiano sarebbe risultato per loro ancora più ostico: passammo quindi ad una serie di complimenti "in madrelingua", sicuramente non pesanti ma altrettanto sicuramente "diretti" e in taluni casi fortemente elogiativi delle loro qualità, sia quelle visibili sia - soprattutto - quelle "nascoste" (ma neanche poi tanto)...

Continuammo così per un buon quarto d'ora, riscuotendo il crescente plauso delle "francesine" e - sicuramente - divertendoci parecchio da parte nostra: il livello dell' "ammuina" era ormai elevato e ci ponevamo già il problema di come passare ad un contatto più diretto con quella due ragazze che continuavano a ridere, ad ammiccare e a farci capire che le nostre pagliacciate erano sicuramente cosa piacevole e gradita...

A questo punto... in tutti i racconti di mare c'è sempre un "a questo punto"... un punto in cui il capitano Achab del Pequod o il comandante Queeg del Caine intervengono per trasformare la farsa in tragedia... Bene, il ruolo dell'Achab o del Queeg della situazione fu fatto proprio del padre delle due "francesine" (che sino ad allora aveva trafficato a poppa e nel locale motori, più o meno fuori vista). Questi sbarcò dalla sua unità, si portò sottobordo alla nostra e - identificato nel sottoscritto "Le Comandant" - così si espresse in PURO ITALIANO CON ACCENTO PIEMONTESE: "Scusi, neh, siamo di Novara e siamo appena arrivati qui; potrebbe indicarmi per favore dov'è l'ufficio del porto, che così vado a far registrare la nostra barca?"

Evidentemente, erano italiani come noi, e la bandiera francese a poppa della loro unità non garantiva un bel niente sulla loro nazionalità dato che - al pari del Jeroviane - si trattava di una barca in affitto... Signorilmente e senza fare discorsi diretti l' "uomo di Novara" ci aveva fatto capire che era il caso di smetterla con i "complimenti" alle sue figlie, dato che - purtroppo per noi - aveva sentito e ben compreso tutte le nostre nefandezze...

Molto opportunamente, fu convocata un'assemblea dell'equipaggio e ci ritirammo tutti in quadrato, sgomberando il ponte e facendo apparire il Jeroviane - oserei dire - nelle stesse condizioni in cui il Mary Celeste era stato rinvenuto in Atlantico, cioè con nessuno a bordo...

Sarebbe interessante sapere cosa pensassero le due "francesine" (francesine un accidente, erano di Novara!) dell'intervento dell'augusto genitore: sicuramente, questo intervento interruppe la nostra ignobile farsa ma - soprattutto - interruppe il loro divertimento nel farci credere di essere francesi e di non comprendere di quali "complimenti" fossero destinatarie...

Senza l'intervento dell' "uomo di Novara", chissà per quanto tempo ancora ci avrebbero preso per in giro!

Modificato da Alagi
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Queste vicende mi fanno schiantare dal ridere...mi immagino le vostre facce all'apprendere i natali di quelle giovani e furbette ragazze.

Mai fidarsi delle apparenze e soprattutto prima di parlare pensarci sempre molto e a volte non farne di niente.

Il mondo è pieno di figure...di cui non cito l'appellativo per motivi di decenza.

Figuratevi se il padre delle novaresi non interveniva e gli apprezzamenti andavano oltre la pubblica decenza!

 

Una curiosità Monsier Le Comandant: nel caso fosse andata a buon fine l'operazione "acquisizione ragazze pseudo/francesi", dato che la matematica non è un opinione, chi dell'equipaggio del Jeroviane avrebbe avuto l'onore di uscire con le ragazze e chi invece restare a bordo di comandata?

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Una curiosità Monsier Le Comandant: nel caso fosse andata a buon fine l'operazione "acquisizione ragazze pseudo/francesi", dato che la matematica non è un opinione, chi dell'equipaggio del Jeroviane avrebbe avuto l'onore di uscire con le ragazze e chi invece restare a bordo di comandata?

 

Nel caso, e sottolineo "nel caso"...

1) Sarebbe stato scartato per primo quello che non aveva fatto il militare in Marina: a) perchè non aveva fatto militare in Marina; b) perchè ci aveva già fatto fare una brutta figura.

2) Saremmo quindi rimasti in tre.

3) Il grado ha i suoi privilegi... :s02: :s20: :s07: :s03: Quindi Monsieur le Comandant avrebbe avuto il diritto di prima scelta, lasciando "Bart" e "UPS2" a giocarsi "ai tocchi" la fanciulla superstite.

4) D'altro canto, "Bart" e "UPS2" potevano (e possono) vantare un' "anzianità" nella M.M. ben superiore alla mia, da ciò ne consegue che - secondo questa particolare classifica - sarei rimasto fuori io.

5) Sottopongo al gran giurì dei Comandanti di Betasom l'ardo quesito: visto che quello che non aveva fatto il militare in Marina non poteva vantare diritti di prelazione, chi tra gli altri tre membri dell'equipaggio avrebbe dovuto andare in bianco? (Nella realtà ci andammo tutti... :s05: )

Modificato da Alagi
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Il grado ha i suoi privilegi... :s02: :s20: :s07: :s03: Quindi Monsieur le Comandant avrebbe avuto il diritto di prima scelta, lasciando "Bart" e "UPS2" a giocarsi "ai tocchi" la fanciulla superstite.

4) D'altro canto, "Bart" e "UPS2" potevano (e possono) vantare un' "anzianità" nella M.M. ben superiore alla mia, da ciò ne consegue

 

Io non ho dubbi, Signore, che di fronte alla incapienza del numero, il Suo animo nobile non sarebbe stato nemmeno sfiorato dall'ombra del dubbio, e Lei avrebbe lasciato il passo ai Suoi uomini con cuore temprato esaldo.

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Io non ho dubbi, Signore, che di fronte alla incapienza del numero, il Suo animo nobile non sarebbe stato nemmeno sfiorato dall'ombra del dubbio, e Lei avrebbe lasciato il passo ai Suoi uomini con cuore temprato esaldo.

 

La ringrazio, Signore, dell'elevata considerazione che ha nei miei confronti. Oggi, sicuramente, mi comporterei così; ma per quanto possa ricordarmi dei miei principi nell'Anno di Grazia 1988, non sono in grado di fornirLe - per allora - analoghe garanzie.

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A mio umile avviso, le due signorine avrebbero abilmente ed educatamente tolto d'impiccio tutti e tre...

 

Come, di fatto, avvenne...

 

:s03: :s68:

 

Concordo!

vedo che anche tu puoi vantare grosse "esperienze" in questo campo... :s10: :s03: :s03:

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La ringrazio, Signore, dell'elevata considerazione che ha nei miei confronti. Oggi, sicuramente, mi comporterei così; ma per quanto possa ricordarmi dei miei principi nell'Anno di Grazia 1988, non sono in grado di fornirLe - per allora - analoghe garanzie.

 

E allora, Signore, considerata e soppesata la consistenza della gente a lei sottoposta, temo (nella remotissima ipotesi che le due signorine non avessero provveduto ad educatamente togliere d'impiccio tutti e tre -grande, grandissimo Silvio) che sarebbe per Lei stato alquanto duro raggiungere Pitcairn.

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Visitatore luciano pietri

Ill.mo C.te Alagi

concordo pienamente sul metodo di riduzione a tre dei "concorrenti" in quanto il non marinaio non poteva degnamente rappresentare ma, una domanda si impone: La madre delle bimbe era proprio da non considerare?

A volte conviene far uscire l'equipaggio con " le debuttanti", far diventare amici il non marinaio con l'uomo di Novara ( in fondo sono terricoli entrambi) e poi curare degnamente i raporti con la Signora di Novara!!!

In fondo avreste anche trovato il motto della vs. imbarcazione:" dagli alla madre, dagli alla figlia, attento al padre se ti ci piglia!!!"

 

Con ossequi

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Monsieur Marat, lei mi lusinga.

Immeritatamente, invero...

 

Io non la lusingo, Signore. Lei ha un uso dell'ironia, e della penna in genere, da chapeau bas.

 

 

I La madre delle bimbe era proprio da non considerare?

A volte conviene far uscire l'equipaggio con " le debuttanti"

 

Io non mi inolterei troppo su questi sentieri. Non perché non condivida le tesi che Lei adombra sulle giuste e convenienti età. Ma perché, nello specifico, il nome della Vostra barca aveva un vago sapore che richiamava prodotti farmaceutici adatti proprio alle Sue ipotesi operative.

Modificato da marat
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Più che altro, Mon cher, la lucidità della mia fede nuziale mi fa sovvenire che, agli uomini nel mio stato il galateo (e l'istinto di sopravvivenza!) imporrebbe di addurre ad elegante scusa una certa "cortezza" di memoria... :s03:

 

Io non la lusingo, Signore. Lei ha un uso dell'ironia, e della penna in genere, da chapeau bas.

 

Io non mi inolterei troppo su questi sentieri. Non perché non condivida le tesi che Lei adombra sulle giuste e convenienti età. Ma perché, nello specifico, il nome della Vostra barca aveva un vago sapore che richiamava prodotti farmaceutici adatti proprio alle Sue ipotesi operative.

 

Non posso che quotare il Signor Marat... Abbiamo trovato un nuovo letterato, e a questo punto una "sezione letteraria" sarebbe la benvenuta! :s07:

Quanto alla madre delle due figlie... Se non la ricordo vuol dire che non meritava di essere ricordata! :s20:

Va detto che la Costa Azzurra esercita sulle "fimmine" un fascino tutto particolare... E a miei modesti avviso ed esperienza, ritengo "rigeneri" con particolare cura quelle ricomprese nella fascia "35/45". Probabilmente, la signora di Novara andava oltre il limite "alto" di questo ambo e comunque, lo ripeto, per queste cose la mia memoria è fotografica, quindi... evidentemente, la signora NON ripeto NON meritava di essere ricordata! In caso contrario mi troverei costretto ad aggiungere un nuovo capitolo a questa saga...

 

E in ogni caso... ONORI! al com.te Pietri, che ha sfoderato un ottimo spirito da "viveur et tombeur de femmes". :s02: :s20:

Modificato da Alagi
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Signori comandanti, non vorrei sembrare di parte, ma vista la malasorte in senso di conquiste femminili che ha accompagnato fino a questo narrare i nostri marinai savonesi, mi viene quasi, quasi da pensare che forse tutto questo concentrarsi di sfortuna, sia stata causata dalla presenza a bordo dal membro dell'equipaggio che non ha fatto il militare in Marina!

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Non si pensi che voglia far spirare venti di ammutinamento...

Ma l'unica campana di cui non odo i rintocchi, è quella del "mezzo marinaio"...

 

E qui il dubbio si insinua...

 

E se l'unico "conquistador" fosse proprio il sì vituperato "homo terriculus"? :s07:

 

 

Ma come fai a dire queste nefandezze! Ma ti ricordi che il terrazzano durante il tentativo di conquista della quattro francesine su pedalò, da parte dei nostri intraprendenti marinai, se la dormiva e sol quando si destò, con fare quanto meno sgarbato mise in fuga le transalpine alla massima velocità sostenibile da un pedalò!

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Ma come fai a dire queste nefandezze! Ma ti ricordi che il terrazzano durante il tentativo di conquista della quattro francesine su pedalò, da parte dei nostri intraprendenti marinai, se la dormiva e sol quando si destò, con fare quanto meno sgarbato mise in fuga le transalpine alla massima velocità sostenibile da un pedalò!

 

Confermo. :s05:

Noi tre ce la mettemmo tutta! Mancò la fortuna, non il valore. :s35:

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Scavando nei meandri dei miei archivi, è saltata fuori questa fotografia - scattata, evidentemente, nella stessa occasione di quella precedente, in porto a St. Tropez:

 

ups2pe3.jpg

 

Qui vediamo il com.te UPS2 che sorregge una dele "dotazioni marinaresche" di bordo, una bottiglia alla quale, poco dopo, sarebbe stato debitamente tirato il collo.

Una notazione interessante: il personaggio sullo sfondo, a sinistra, che sta armeggiando con una manichetta dell'acqua è l' "Uomo di Novara", mi sembra che abbiamo già fatto la sua conoscenza :s19: :s19: ...

 

Però, la particolare posizione del Jeroviane mi fa venire in mente un altro evento di quella memorabile vacanza, e le parole che seguono saranno sicuramente esplicative:

 

Una pruata in banchina

 

Nella fotografia, la barca si trova nella stessa posizione dove avevamo già dato spettacolo con le francesi/novaresi: purtroppo, eravamo stati costretti a cambiare il posto d'ormeggio, lasciando quello dove ci eravamo valorosamente contrapposti al meccanico francese, e questa nuova ubicazione era abbastanza disagiata per quanto riguarda le manovre di attracco... Quasi quasi inserisco uno schema:

 

jvgt7.jpg

 

In teoria, sarebbe stato possibile entrare di poppa, ma gli spazi ristretti causati dalla presenza di altre imbarcazioni avrebbero reso la manovra alquanto difficoltosa, quindi decidemmo di entrare a macchina avanti e di ormeggiarci di prora nel posto assegnatoci.

Dopo le consuete sceneggiate che - ovviamente - prevedevano i soliti ordini: "Signor B., faccia battere il posto di combattimento!", "Secondo reparto al posto di manovra!" e altre analoghe amenità, ci disponemmo per l'attracco. I compiti erano assegnati come indicato di seguito:

- Monsieur le Comandant al timone dell'unità, con anche demandato l'incarico di Direttore di Macchina;

- UPS2 a sinistra, con il compito di abbassare i parabordi e "agguantare" le draglie della barca vicina;

- Bart Mancuso a dritta, anche lui con il compito di abbassare i parabordi e balzare a terra per dare volta su una bitta a uno spring di ormeggio;

- Quello che non aveva fatto il militare in marina sul pulpito, a prora, con precisi ordini di balzare a terra e "ammortizzare" gli ultimi momenti di moto dell'unità.

Entrammo nello stretto canale tra le due file di imbarcazioni, a macchina "avanti adagio quasi ferma"; l'accostata sulla sinistra - incredibilmente - fu alquanto precisa e il Jeroviane si allineò per entrare - di prora - nel posto di ormeggio...

 

Da qui in avanti, le versioni dei partecipanti alla missione smettono di coincidere: quanto segue è la mia testimonianza, magari UPS2 posterà poi la sua...

 

Bene! Una volta allineati, diedi un piccolo "colpo" di "macchina avanti" e la prora del Jeroviane superò la linea ideale costituita dalla congiungente gli specchi di poppa delle altre barche sulla sinistra. L'ordine di "Abbassare i parabordi" fu eseguito alla perfezione da UPS2 e da Bart Mancuso e la nostra unità continuò a procedere avanti, a lento moto.

A questo punto... purtroppo anche qui c'è un "a questo punto" foriero di ogni maledizione navale... Ricordo anzi che la sera prima Bart Mancuso - nonostante lo avessimo pregato di non farlo - aveva nominato più volte una certa Nave innominabile della Marina Militare (ora ceduta alla Bulgaria - n.d.r.) e quelle citazioni sortirono così il loro nefasto effetto...

All'ordine "Paolo [bart Mancuso] e Bruno [quello che non aveva fatto il militare in Marina] a terra per agguantare!" ci fu un ritardo nell'esecuzione: quanto bastava perchè - complice forse un po' di ritardo anche da parte del Direttore di Macchina nell'eseguire la "macchina indietro" - la nostra unità desse una bella pruata nella banchina, con un rombo di tuono e una sequela di urla e bestemmie da parte nostra, secondo la migliore tradizione navale e il turpe eloquio marinaresco che, sempre, accompagna queste "fortunes de mer"...

In ogni caso, i danni non furono gravi pechè il dritto di prora del Jeroviane era rinforzato da una robusta barra d'acciaio, ma nello spigolo della banchina rimase una bella "indentatura" a perenne ricordo della nostra splendida manovra.

Ci consolammo, quella sera, ricordando che altri, ben più "importanti" di noi, avevano eseguito analoghe manovre da NON ricordare... In particolare, citai un fatto di cui, sul finire degli anni Settanta, ero stato testimone nel porto di Genova: l'incrociatore lanciamissili francese Colbert, venendo all'ormeggio di poppa a Ponte dei Mille, aveva "cioccato" un bel colpo in banchina, con il malcelato compiacimento di noi che ci trovavamo nei pressi per assistere alla manovra...

Poco prima ho parlato di "perenne ricordo"... Ebbene, proprio di un segno "perenne" si tratta: l'anno scorso sono tornato a Saint Tropez, e mi sono trovato a passare proprio nei pressi del nostro posto di ormeggio di allora... Incredibilmente. il "segno" che lasciammo su quella banchina nel 1988 è ancora là, ben visibile a vent'anni di distanza, e probabilmente ci resterà ancora molto a lungo...

Modificato da Alagi
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