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Classe Pullino (1912)


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Sommergibili classe "Pullino"

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da "I sommergibili italiani" di Paolo M. Pollina - USMM - 1963, per g.c. Sergio Mariotti


Catteristiche generali della classe "Pullino":

Tipo: sommergibile piccola crociera

Dislocamento:
- Dislocamento in superficie: 355 t
- Dislocamento in immersione: 405 t
Dimensioni:
- Lunghezza: 42,30 m
- Larghezza: 4,17 m
- Immersione: 3,69 m
Apparato motore superficie: due motori Diesel FIAT, due eliche
- Potenza: 1460 cv
- Velocità max. in emersione: 14 nodi
- Autonomia in emersione: 600 miglia a 14 nodi - 2700 miglia a 8 nodi
Apparato motore in immersione: due motori elettrici di propulsione Savigliano
- Potenza: 520 cv
- Velocità : 10 nodi
- Autonomia in immersione: 25 miglia a 10 nodi - 170 miglia a 2,5 nodi
Armamento: 2 tls AV da 450 mm - 2 tls AD da 450 mm - 2 ls a gabbia in coperta da 450 mm - 8 siluri
Equipaggio: 2 ufficiali, 17 sottufficiali e marinai
Profondità di collaudo: 50 m

 


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Unità della classe "Pullino":

Regio sommergibile Giacinto PULLINO
Cantiere: Regio Arsenale, Spezia
Impostazione: 02/06/1912, Varo: 21/07/1913, Servizio: 12/12/1913, Affondato: 01/08/1916, Radiazione: 04/01/1917

Regio sommergibile Galileo FERRARIS (1°)
Cantiere: Regio Arsenale, Spezia
Impostazione: 02/06/1912, Varo: 09/11/1913, Servizio: 05/12/1914, Radiazione: 15/12/1919

Generalità della classe "Pullino":
Costituiva una classe, di 2 unità, assieme al gemello Ferraris. Si trattava di sommergibili progettati dal capitano del Genio Navale Cavallini il quale introdusse delle innovazioni molto significative, anticipatrici degli eccellenti progetti realizzati nel periodo tra le due guerre mondiali. Innanzitutto si nota un elevato numero di tubi lanciasiluri (sei) in rapporto al dislocamento relativamente limitato. Inoltre le prestazioni subacquee furono veramente notevoli: velocità massima in immersione 10 nodi sostenibile per 2,5 ore. Per avere un altro sommergibile italiano con prestazioni subacquee simili si dovette attendere i sommergibili della classe "Toti" realizzati negli anni sessanta. Durante la Grande Guerra furono intensamente impiegati in attività offensiva.

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Regio sommergibile Giacinto PULLINO

 

Cantiere: Regio Arsenale, Spezia
Impostazione: 02 giugno 1912
Varo: 21 luglio 1913
Servizio: 12 dicembre 1913
Affondato: 01 agosto 1916
Radiazione: 04 gennaio 1917

Attività operativa:
Entrò in servizio al comando del TV A. Bonini ed in pace effettuò attività addestrativa alla Spezia e a Taranto. Durante la prima guerra mondiale fu dislocato a Venezia ed effettuò intensa attività offensiva nell'alto Adriatico al comando del TV C. De Donato e poi del TV Ubaldo degli Uberti. Il 4 luglio 1917 danneggiò il mercantile austriaco San Marco. Durante la sua 32^ missione, il 29 luglio 1916 mentre si trovava nelle acque del Quarnaro, andò ad incagliarsi sull'isolotto della Galiola. Risultati vani i tentativi di disincaglio, l'equipaggio tentò di allontanarsi su una lancia, ma fu catturato. A bordo del Pullino era imbarcato, con l'incarico di pilota l'irredentista istriano Nazario Sauro che riconosciuto fu condannato a morte mediante impiccagione. Il Pullino fu disincagliato dagli austriaci, ma durante il tentativo di rimorchio a Pola, affondò presso Capo Promontore. Fu quindi recuperato nel 1929 e demolito nel 1931.

La perdita del Pullino
(Estratto da: Franco Favre, LA MARINA NELLA GRANDE GUERRA, Udine, Gaspari Editore, 2008 - pagg.165-167)
Il 4 luglio, una missione simile [penetrare più profondamente nel Quartarolo dove si era potuto accertare con la missione precedente del smg. Atropo (TV. Giotto Maraghini) la presenza di un traffico abbastanza intenso di unità mercantili] venne assegnata al Pullino (T.V. Ubaldo degli Uberti) che avrebbe dovuto penetrare nel Quarnaro e insidiare il traffico che si svolgeva all'interno delle isole.
Partito da Venezia a mezzanotte giunse nella zona assegnata e verso le 08.00, a poche miglia dai moli di Fiume scorse un piroscafo a 2000 metri. Si portò all'at­tacco ma, probabilmente scoperto, non poté portarsi al lancio per il veloce allontanamento della nave.
Proseguendo per Fiume incontrò il Nasazio, un piroscafo da 300 tonn., che attaccò senza fortuna per la contromanovra della nave.
A poche centinaia di metri dell'imboccatura del porto attaccò una terza unità, il San Mauro, che colpì, asportandogli un'elica ma suscitando allo stesso tempo la reazione armata da bordo. Interruppe quindi l'azione, mentre 6 torpediniere e 3 idrovolanti si misero al suo inseguimento.
Un'unità gli passò molto vicina, mentre immerso tentava il disimpegno, senza localizzarlo, ma la caccia continuò e solo dopo 18 ore in immersione poté finalmente emergere in prossimità di alcune unità amiche, inviate nell'area a soccorso. Il 30 luglio il Pullino si ripresentò, con a bordo il pilota Nazario Sauro, in prossi­mità delle coste nemiche col compito di attaccare i piroscafi nel porto di Fiume.
Nell'attraversamento del canale tra lo scoglio di Galiola e l'isola di Unie alle 00.25 del 31 "ero sulla plancia e con me il sig. Coraggio, il pilota sig. Sauro e il marinaio Russo in vedetta attaccato al periscopio: eravamo tutti intenti a guardare di prora quando io ho creduto di vedere sulla dritta un'ombra bian­castra come una cresta d'onda lontana o una scia di nave veloce.
Senz'altro ho dato il comando di "ferma" mentre dicevo al sig. Coraggio: "Cosa sarà quella striscia bianca? La vedi? Subito dopo, mentre cercavo di accostare a sinistra manovrando personalmente il timone con la ruota di coperta che tenevo sempre ingranata per ogni evenienza, avveniva l'incaglio".
Il battello aveva urtato lo scoglio che si trovava alla sua dritta. "Sono convinto che uno scarto di 100 metri ancora a ponente mi avrebbe evitato l'incaglio e lo scoglio non sarebbe stato neppure avvistato... ho cercato di disincagliarmi".:
Quando ha cominciato a far giorno ho potuto convincermi che la mia situa­zione era tale da non dare alcuna speranza di poter disincagliare il battello con propri mezzi... Ho poi potuto vedere che sullo scoglio vi era una barca a vela e degli uomini dal lato di levante...allora ho visto un battello che si allontanava verso Unie.
Tutti i documenti e le bandiere nazionali vennero distrutti.
Mentre il personale cominciava a sbarcare sullo scoglio "il compianto sig. Sauro aveva deciso di allontanarsi da solo con il battello a remi.
Troppo delicata era la sua posizione per non lasciargli ampia facoltà di rego­larsi come meglio credeva, e mi sono limitato a dirgli francamente più volte la mia opinione contraria. Si è infatti allontanato dicendo: "in ogni modo qualun­que cosa succeda non è certo la mia morte quella che potrà recar danno all'Italia; viva l'Italia". Eravamo d'accordo che in caso di cattura si sarebbe detto che egli era il signor Sambo Nicolò, ufficiale di passaggio a bordo per prendere pratica dei sommergibili".
Il Comandante tentò col cannone da 57 di arrecare gravi danni al sommergibi­le [su nessuna pubblicazione conosciuta risulta presente un pezzo da 57 mm sul battello] prima di abbandonarlo, ma non riuscì nell'intento.
Alle 07.30 dalla barca a vela su cui era salito col suo equipaggio avvistò un'u­nità nemica in prossimità di Capo Promotore, mentre da Sud-Est giunse un colpo di cannone partito da una torpediniera austriaca che li trasse in prigionia. "Mentre eravamo in navigazione mi è stato domandato dal Comandante della torpediniera se avevo a bordo altri ufficiali. Dal modo come è stata formulata la domanda ho potuto capire che il pilota era stato catturato ".
Così era. Il pilota Sauro era stato catturato e imprigionato. Portato per un rico­noscimento davanti alla madre e alla sorella che finsero di non riconoscerlo, ma ciò non bastò a salvargli la vita, venne infatti giustiziato alle ore 19.45 del 10 agosto 1916.
Nazario Sauro è nel Pantheon dei Martiri per la causa italiana"
Il primo agosto, subito dopo aver avuto notizie della sorte del Pullino da una inter­cettazione di un radiotelegramma austriaco, partì il sommergibile Salpa (T.V. Perricone) col compito di completare la distruzione del battello. Al suo arrivo nei pressi del luogo dell'incidente non trovò segni dell'unità in quanto la sera precedente tramite due pontoni gli austriaci l'avevano sollevata e, sostenuta da un'im­bragatura, avevano tentato di trasportarla a Pola, cosa che non riuscì in quanto le cime del sostegno si ruppero e il Pullino affondò nuovamente. Di scorta ai ponto­ni erano state designate due torpediniere, la Magnet e la TB4, che, dopo l'insuc­cesso dell'operazione avevano lasciato i pontoni e, nella loro via verso Lussino si imbatterono sul Salpa. Immediatamente il sommergibile attaccò, lanciando contro il Magnet, che colpì, squarciandogli la poppa e causando 24 tra morti e dispersi e alcuni feriti. Sotto l'attacco del TB4 il sommergibile dovette immergersi e lasciare la zona. Il giorno successivo riuscì a raggiungere Venezia. Non certi della sorte del Pullino, sulla base di un' intercettazione di un radiogramma nemico, a fine mese (il 27) venne eseguita una ulteriore missione dal sommergibile Argo (T.V. Falangola). Giunto in zona, in effetti, trovò due pontoni in attività di recupero del relitto, pro-tetti da una torpediniera con la quale ingaggiò un combattimento che, per avaria ad un motore termico dovette interrompere e dirigere per il rientro. Dopo questo ten­tativo gli austriaci abbandonarono l'idea di recuperare il sommergibile.

Link ad una interessante discussione sugli avvenimenti precedenti e successivi la cattura dell'eroe Nazaio Sauro
https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=36898&p=364715

 


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Regio sommergibile Galileo FERRARIS (1°)

 

Cantiere: Regio Arsenale, Spezia
Impostazione: 02 giugno 1912
Varo: 09 novembre 1913
Servizio: 05 dicembre 1914
Radiazione: 15 dicembre 1919

Attività operativa:
Dopo un lungo addestramento a Spezia, verrà assegnato alla 3^ Squadriglia Sommergibili a Taranto.
All'entrata in guerra dell'Italia viene distaccato a Brindisi sotto il comando del TV Giuseppe Battaglia, dove effettuerà missioni di agguato lungo le rotte commerciali ai porti austriaci.
Dopo aver eseguito 17 missioni offensive nel Basso Adriatico, nel 1917 si traferisce ad operare in Alto Adriatico al comando del TV Luigi Montella presso il comando della 2^ Squadriglia Sommergibili di Venezia, compiendo nell'anno 18 missioni offensive in acque dalmate.
Al rientro da una di queste missioni, e precisamente il 27 novembre 1917, a causa del cattivo tempo, l'unità si incagliò a circa 2 miglia a nord del Po di Primaro (alla foce del Po di Gnocca). Ci vollero 50 giorni di intenso lavoro per disincagliarla, con l'apporto diretto della draga Eridano e dei rimorchiatori Fiumicino e Garibaldino, sotto la protezione delle torpediniere 46 O.S. e 48 O.S., ed il 16 gennaio 1918 verrà prima rimorchiata a Porto Corsini e successivamente il 2 febbraio proseguirà a rimorchio per Spezia dove verrà posta in disarmo in attesa di essere radiata.

link alla storia del battello dopo il conflitto, ceduto a privati per la pesca di perle in mar Rosso https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=35598

 


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