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steeljackal

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Durante la Seconda Guerra Mondiale furono impiegati 2 tipologie di munizioni che potevano penetrare le corazzature, le HEAT (High Explosive Anti-Tank) e le AP (Armor Piercing)

 

 

 

AP

Il concetto alla base del sistema Armor-Piercing (proiettili penetranti) è lo stesso primordiale principio delle palle di cannone: oggetti solidi ad alta densità muniti di elevata energia cinetica sufficiente a fare a pezzi il bersaglio. Piu’ veloce e piu’ denso è piu’ danno fa.

Il proiettile frantuma la corazzatura e la penetra mandando i frammenti verso l’interno. L'efficacia dei cannoni anticarro dipende dalla velocità con la quale possono sparare i proiettili. Durante la Seconda Guerra Mondiale piu’ duri e densi nuovi materiali migliorarono il potere penetrante. Il piu’ efficace proiettile usava il tungsteno. Nel corso del conflitto l’industria bellica tedesca si trovò rallentata dalla carenza di wolframite, il minerale dal quale si estrae il tungsteno.

Tuttavia sparare proiettili di metallo in vecchio stile non era così efficace, così gli ingegneri militari cerarono delle alternative. La piu’ promettente era il proiettile a testa cava o rivestita, che sfruttava il principio di Munro.

sabotokly9.gif

 

 

 

HEAT

La carica esplosiva è modellata perché si crei un getto di gas ad altissima temaperatura e metallo liquido che fonda e penetri la corazzatura.

heatokrb9.gif

Quando l’esplosivo si innesca l'energia viene concentrata al centro dello spazio cavo che è davanti e nella direzione dell’asse del proiettile. Questo fenomeno, chiamato effetto Monro, non è ancora completamente chiarito in ogni dettaglio. La potente onda d’urto dei gas risultanti dall’esplosione colpiscono il metallo con una velocità di 8000 m/s e con una pressione di 10 milioni di Kg/cm^2 (circa 100.000 KN/cm^2).

figbeh8.jpg

L’effetto può essere incrementato rivestendo la superficie della cavità con un metallo duttile. Durante la detonazione il metallo crea un getto liquido (tuttavia è aperta la discussione se si tratti di liquido o solido, e si fa spesso riferimento a “plasma” inteso come una mezza via tra solido e liquido). Per essere piu’ efficace la carica deve detonare alla giusta distanza. Se esplode troppo vicino al bersaglio, il getto di plasma non si forma prima di colpire la superficie. Se esplode troppo lontano il getto non colpisce in maniera concentrata e disperde la sua energia.

heateffectqo7.gif

A differenza del piu’ convenzionale AP, queste munizioni lavoravano meglio senza moto di rotazione attorno al proprio asse (spin), e per questo furono principalmente usati razzi a propulsione a corsa lenta (SP, Self Propelled).

Modificato da steeljackal
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