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Red Atao


Anteo

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Ho lisciato e stuccato lo scafo, ed ho iniziato a montare gli scalmi, che sosterranno poi l'impavesata e il capodibanda. Piano piano sto' togliendo i mozziconi rimasti delle centine interne.

 

In questa fase, sto' scontando la fretta con la quale ho costruito lo scafo, in breve, una fiancata non e' uguale all'altra. Per fortuna non di molto. Con un po' di malizia, rastremando i listelli che hanno uno spessore di 2 mm, non si notera'.

 

dscn0833zo6.jpg

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Qui c'è un catalogo ampio della Artesania guardaci, però non ti conviene prenderli li per le spese di spedizione, se non hai altro da comprare....magari un negozio di modellismo di Firenze te li ordina.......

Cavolo, non capisco dove è finito il link, comunque te lo riposto:

 

http://www.hobbiesguinea.com/default.php?m...d7c92c447992fae

 

 

Ciao e complimenti per i lavori.

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Ti ringrazio del link Vespucci, mi chiedevo anch'io dove fosse finito.

Allora ragazzi, non potevo resistere, sono andato al brico a comprare questo attrezzo per verificare le due fiancate dello scafo. Non so come si chiama, ma e' molto comodo per confrontare fra di loro delle superfici curve. Purtroppo e' corto, serve solo per lo scafo per le fiancate mi sono arrangiato con una dima di cartone fatta in casa.

Lo scafo fino al ponte e' perfetto. La fiancata non tanto.Pero', la differenza fortunatamente e' trascurabile, meno male stanotte dormiro'.

 

dscn0836qw2.jpg

 

dscn0834ql2.jpg

 

dscn0835tu2.jpg

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Ti ringrazio Bento, si, quel "coso" e' veramente comodo, pur conoscendolo da tempo, solo adesso l'ho acquistato. Mi sono sempre arrangiato con dime di cartone. Non dovrebbe essere difficile reperirlo sul mercato, io come ripeto l'ho trovato in uno dei tanti negozi fai da te. Le nostre citta' ormai ne sono piene.

Il mio e' un po' rozzo, proviene dai paesi del sol levante mi sembra di averlo pagato non piu' di due euro, e' lungo 15 cm. Ne ho visti di migliori e piu' lunghi in utensilerie specializzate.

 

La perfezione maniacale di noi modellisti non ha limiti, se un giorno "faro' i quattrini???" mi comprero' un pantografo tridimensionale comandato da un pc, cosi' lo scafo finalmente risultera' perfetto da ambo i lati.

 

Ma torniamo sulla terra...se proprio non lo trovi, lo puoi ordinare a questa ditta Francese. Ciao.

 

copiatoregv5.jpg

 

listinoaq3.jpg

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  • 4 months later...

Vedi perché penso che voi che fate quella roba lì siete superiori a noi che facciamo le navi moderne?

Perchè noi saremo pure bravissimi a riprodurre maniacalmente un cacciatorpediniere che sembra vero. Ma potrebbe essere un'automobile, un vagone, una teglia di parmigiana, non cambierebbe niente: é solo buccia, magari bellissima, ma solo buccia. Dentro è materiale inerte, plasticard, colla, robaccia.

Voi invece costruite una barca. E fra l'uno a uno e l'uno a cento non c'è nessuna differenza: é lo stesso identico lavoro.

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Concordo... ma solo in parte.. un modello è un modello, riproduzione in scala del vero, il materiale che si usa è secondario ed il metodo di costruzione anche... secondo me...

poi questa cosa del legno materiale nobile..... mi lascia perplesso

un BEL modello in legno, e sono pochissimi, a mio avviso vale almeno quanto un BEL modello in qualunque altro materiale

Certo, costruire un modello seguendo i dettami dell'architettura navale aggiunge indubbio valore all'opera e all'esecutore

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Vedi perché penso che voi che fate quella roba lì siete superiori a noi che facciamo le navi moderne?

Perchè noi saremo pure bravissimi a riprodurre maniacalmente un cacciatorpediniere che sembra vero. Ma potrebbe essere un'automobile, un vagone, una teglia di parmigiana, non cambierebbe niente: é solo buccia, magari bellissima, ma solo buccia. Dentro è materiale inerte, plasticard, colla, robaccia.

Voi invece costruite una barca. E fra l'uno a uno e l'uno a cento non c'è nessuna differenza: é lo stesso identico lavoro.

 

Caro Marat, ti ringrazio degli elogi. Non sono avvezzo a riceverne, e ti diro' mi mettono in difficolta'. Penso che per ogni lavoro se ben riuscito la maggior parte del merito vada alla volonta' e alla passione che ci si mette.

 

 

Concordo... ma solo in parte.. un modello è un modello, riproduzione in scala del vero, il materiale che si usa è secondario ed il metodo di costruzione anche... secondo me...

poi questa cosa del legno materiale nobile..... mi lascia perplesso

un BEL modello in legno, e sono pochissimi, a mio avviso vale almeno quanto un BEL modello in qualunque altro materiale

Certo, costruire un modello seguendo i dettami dell'architettura navale aggiunge indubbio valore all'opera e all'esecutore

 

Concordo anche con l'opinione di Bento, (per quanto riguarda il risultato) e' l'esito finale che conta. Poi sai dipende anche dalle attitudini del modellista, si possono vedere in giro modelli fatti di legno, plastica, fiammiferi, ottone, acciaio inox, carta, ecc ecc. Comunque e' sempre il modello che in genere impone la scelta dei materiali, un vascello non si puo' fare certo di plasticard, come non puoi fare di legno (oltre allo scafo) per esempio una corazzata moderna.

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Vedete, io di barche vere ne ho costruite, e nemmeno poche. Anche se non con il metodo tradizionale. E comunque ho cominciato a fare modelli solo dopo e molto tardi.

Ma quando ne hai fatto anche soltanto una, ed é una barca vera, che ci navighi per anni, ci vai al largo, ci fai le regate, beh ti rimane qualcosa dentro che poche cose al mondo riescono a darti.

Quindi fra il costruire un modello utilizzando le medesime tecniche che si impiegano per una barca vera e il costruirne uno stratificando plasticard (o compensato, o balsa) c'é la stessa differenza che c'é fra il preparare un piatto di lasagne vere e imitare un piatto di lasagne con gesso, plastilina, polistirolo e vernice.

Io so benissimo che costruendo il suo langustier Anteo può consentirsi licenze che a me non sono date quando rifaccio il Premuda, perché lui riproduce un "tipo" e io una "unità" precisa. Lui non c'é bisogno che ammattisca dietro il decimo di millimetro, e io devo devo fermarmi se una fotografia mi fa sospettare che sulla fiancata di oblò ce n'erano dodici anziché undici come dicono i piani. Ma questo é tutto un altro discorso, e penso che abbiate capito cosa intendevo dire.

Modificato da marat
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Vedete, io di barche vere ne ho costruite, e nemmeno poche. Anche se non con il metodo tradizionale. E comunque ho cominciato a fare modelli solo dopo e molto tardi.

Ma quando ne hai fatto anche soltanto una, ed é una barca vera, che ci navighi per anni, ci vai al largo, ci fai le regate, beh ti rimane qualcosa dentro che poche cose al mondo riescono a darti.

Quindi fra il costruire un modello utilizzando le medesime tecniche che si impiegano per una barca vera e il costruirne uno stratificando plasticard (o compensato, o balsa) c'é la stessa differenza che c'é fra il preparare un piatto di lasagne vere e imitare un piatto di lasagne con gesso, plastilina, polistirolo e vernice.

Io so benissimo che costruendo il suo langustier Anteo può consentirsi licenze che a me non sono date quando rifaccio il Premuda, perché lui riproduce un "tipo" e io una "unità" precisa. Lui non c'é bisogno che ammattisca dietro il decimo di millimetro, e io devo devo fermarmi se una fotografia mi fa sospettare che sulla fiancata di oblò ce n'erano dodici anziché undici come dicono i piani. Ma questo é tutto un altro discorso, e penso che abbiate capito cosa intendevo dire.

Non posso che fare i complimenti ad una persona come te :s20: :s20: :s20:

Sarebbe bello poter vedere una tua creazione.

Rinnovo i complimenti. Io in mezzo alle barche vere ci sono cresciuto e l'amore per il mare me lo porto dietro da una vita (forse anche per questo faccio modellismo di barche e di nient'altro)anche adesso che non abito in una città di mare.

Comunque è un piacere ed un onore conoscere persone come voi sia modellisti di alto livello (legno plastica e quant'altro), sia gente che il mare lo ha vissuto davvero (come mio padre).

Saluti

 

Vespucci.

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Non esagerare, Vespucci.

Ho costruito un solo tipo di barca, anche se in diversi esemplari. Ed era una barca di progetto inglese concepita per la costruzione amatoriale, quindi facile a farsi.

Aveva tutt'altro che un'architettura tradizionale. Era una struttura autoportante, come le automobili senza telaio, gli spessori del guscio e il peso erano ridicoli, la rigidità e la robustezza a prova di scoglio. A più di trent'anni dal varo, qualcuna naviga ancora e promette di farlo per molto tempo ancora.

La cosa che rimpiango di più sono le serate d'inverno passate non al cantiere (che quando andava di lusso era il garage di casa) ma al tavolo da disegno: il progetto era rigidissimo e le tolleranze (all'interno delle quali si doveva obbligatoriamente rimanere se volevi ottenere il certificato che ti consentiva di regatare) erano di pochissimi millimetri. La scommessa era appunto quella di giocare con quelle tolleranze per ottenere un rapporto di allungamento più favorevole, minore immersione, migliori uscite a poppa.

Non é del tutto esagerato dire che modellista ci sono diventato allora: in fondo la carta abrasiva numero 600 la usavo su quelle barche, con i modelli a quei numeri non ci sono arrivato mai.

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  • 2 weeks later...
se lo facessi io sono sicuro che mia moglie troverebbe da ridire sull'uso improprio di sue attrezzature personali

bel lavoro.. come sempre...

 

In effetti, "quelle attrezzature" dopo alcune discussioni le ho acquistate in proprio e le uso solamente io. Anche perche' gli ho tagliato le punte e a volte si sporcano.

 

 

Di la verità Sandro, ti stai preparando per Natale, però hai dimenticato il Vin Santo :s03: :s03: :s03:

Vai carissimo continua così :s20: :s20:

 

E si, gira gira siamo di nuovo a natale.Ti diro', stasera proveremo una nuova ricetta con la farina di marroni. Per il vin santo si puo' sempre provvedere.

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Finalmente ho terminato le impavesate. Gli ombrinali sono venuti abbastanza bene, mi ha fatto tribolare quell'inserto incassato lungo le fiancate specie a prora dove fa quella doppia curva. La fatica verra' poi ricompensata quando sara' verniciato credo di bianco, vivacizzera' il modello. Adesso mi appresto a realizzare il corrimano o capodibanda.

 

dscn1530yy0.jpg

 

dscn1529hv3.jpg

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Bello Anteo! Il dritto di prora è bellissimo... certe volte è un peccato dover verniciare..

 

Hai ragione Bento, a volte la vernice peggiora certi modelli. C'e' anche da dire, che un modello di legno lasciato al naturale comporta delle difficolta' nella costruzione. Ci vuole una grande precisione, non si puo' ricorrere a stuccature e artifici vari cosa che ti permette la verniciatura.

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Hai ragione Bento, a volte la vernice peggiora certi modelli. C'e' anche da dire, che un modello di legno lasciato al naturale comporta delle difficolta' nella costruzione. Ci vuole una grande precisione, non si puo' ricorrere a stuccature e artifici vari cosa che ti permette la verniciatura.

Non volevo proprio dire che li "peggiora" ma che viene coperto il lavoro di costruzione sottostante che, nel tuo caso, meriterebbe di rimanere a vista.. e comunque la verniciatura secondo me resta un fattore importante proprio per la completezza del modello.

Ho potuto osservare bellissimi vascelli costruiti come dici tu con molta precisione e rispetto per l'architettura navale... sono, ripeto meravigliosi, ma nella realtà avevano, almeno certe parti, opera viva, impavesate etc.. dipinte in vari colori... lasciarle color legno mi pare una mancanza di realismo..

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Cari amici, vi pongo un quesito domenicale.

Sempre per variare il lavoro, volevo realizzare il timone pero' mi sono bloccato per questa incertezza.

Come posizionare "femminelle e agugliotti" in genere agugliotto e femminella sono a stretto contatto fra di loro, in pratica come i cardini di una porta per evitare che sia il timone che la porta scivolino verso il basso. Nel disegno del modello si vede chiaramente che sono distanti fra loro. Lavorando su un piano di un modello navigante, ho pensato a qualche modifica non aderente alla realta'. Allora mi sono fatto imprestare un libro francese dove parlano appunto di questo tipo di imbarcazioni. Sorpresa, il sistema e' lo stesso. Mi chiedo, ma questo timone come fa a stare nella posizione giusta ?? Puo' darsi che ci sia un fermo, un blocco all'interno dello scafo ??

 

timone1lc9.jpg

piano di costruzione

 

timonefb9.jpg

disegno libro

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Bella domanda!

Mi pare che non ci sia altro modo.. direi che il timone è tenuto in posizione dal ferro ad elle che ho evidenziato in rosso e che per forza deve avere un fermo all'interno dello scafo. certo che sfilare il timone doveva essere un'operazione piuttosto complessa..

timone1lc9mt3.th.jpgthpix.gif

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@ Bento.

Ragionamento piu' che giusto. Ma perche' affidare solamente a quell'asta a elle il compito di sostenere il timone ? Sarebbe stato piu' robusto sfruttando anche agugliotti e femminelle. Da notare anche il pernio dove gira il timone, hai visto com'e' lungo ? Come facevano a sfilarlo, c'e' il mozzo dell'elica che lo ostacola.

Ho letto sul libro, che questo pernio era cosi' lungo perche' nell'oceano atlantico dove lavoravano queste imbarcazioni, visto le onde particolarmente violente, questo scongiurava il rischio che il timone se ne andasse per i fatti suoi.

Ma...un vero dilemma.

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@ Bento.

Ragionamento piu' che giusto. Ma perche' affidare solamente a quell'asta a elle il compito di sostenere il timone ? Sarebbe stato piu' robusto sfruttando anche agugliotti e femminelle. Da notare anche il pernio dove gira il timone, hai visto com'e' lungo ? Come facevano a sfilarlo, c'e' il mozzo dell'elica che lo ostacola.

Ho letto sul libro, che questo pernio era cosi' lungo perche' nell'oceano atlantico dove lavoravano queste imbarcazioni, visto le onde particolarmente violente, questo scongiurava il rischio che il timone se ne andasse per i fatti suoi.

Ma...un vero dilemma.

Hai ragione, ho fatto anche io lo stesso ragionamento, ma quello che hai letto sul libro forsa ci dà la soluzione: il peso del timone è scaricato su un solo reggi spinta all'interno dello scafo così agugliotti e femminelle sopportano solo gli sforzi laterali ed il timono non può sfilarsi da solo. A me sembra plausibile considerando anche il fatto che a bordo non esiste cosa, attrezzo o vite che non sia essenziale ad uno scopo preciso...

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Sono convinto che nella costruzione di un modello, una soddisfazione non indifferente sia quella di trovare della documentazione affidabile. E oggi ne ho avuto la riprova, gira gira, nel volume "voiles au travail en bretagne atlantique" ho trovato la foto del Red Atao (quello vero) Non e' un gran che', pero' vengono specificati i colori con il quale era verniciato. :s01:

 

redataoyi4.jpg

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Ho realizzato il timone, quegli agugliotti e femminelle mi hanno fatto tribolare....per quanto riguarda il capodibanda, ho deciso di realizzarlo con tre listelli da 2X2. Curvare un listello intero di 2X6 in piano mi e' sembrato troppo complicato (almeno per me) Quando poi sara' verniciato, non si notera'.

Ciao alla prossima.

 

dscn1531nq8.jpg

 

dscn1532sp1.jpg

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Anche il capodibanda e' terminato, sono soddisfatto e' venuto abbastanza bene. La scelta di usare tre listelli si e' rivelata ottima. Allo scafo ho dato anche una mano di Cementite, fara' da fondo, e poi aiuta a evidenziare eventuali difetti.

La macchina che si vede, non la uso per tirare la pasta, la utilizzo come laminatoio. Lavorando con i cilindri lisci, si possono schiacciare fili di ottone, rame, ferro cotto, e ricavarne delle piattine molto comode per tanti lavoretti.

 

dscn1538rt8.jpg

 

dscn1536pv9.jpg

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E' sempre più bella Anteo, mi piace molto la pulizia con cui lavori che non è frequentissima nel modellismo in legno.

All'utilizzo improprio (meglio farci i tagliolini..) della macchina per la pasta ho fatto ricorso anche io tempo fa ma con risultati non buonissimi, le piattine che ottieni con questo sistema sono diritte o ti si curvano dopo la "schiacciatura"? Se ti si curvano, come immagino, come le raddrizzi?

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Dimenticavo una cosa circa il capodibanda... tempo fa erano in commercio dei listelli di faggio trattati chimicamente, della Corel, che si potevano addirittura annodare, li conosci? sai se ci sono ancora? Comunque l'idea di usare tre quadrelli è ottima..

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Ringrazio tutti per i complimenti,

anche a me le piattine lavorate con la macchinetta per la pasta vengono storte. Come noto, il metallo pressandolo si incrudisce, (diventa piu' duro) raddrizzarlo non e' facile. Allora io faccio cosi', passo la piattina storta sopra la fiamma del gas di cucina, e la faccio diventare appena appena rossa, quando e' raffreddata stringo una estremita' nella morsa la afferro saldamente con delle pinze e tiro lentamente ma con decisione senza strattoni, in genere riesco a raddrizzarla. Se non viene alla prima ripeto tutta l'operazione. I pezzi non devono essere piu' corti di 50 60 cm, altrimenti non funziona.

Tempo fa mi ero interessato per acquistare un laminatoio piccolo professionale, per intenderci da argentieri, orefici, ma il prezzo era troppo alto per me si parlava di circa 800 euro. Capitano anche usati, costano molto meno ma sono logori. Bisogna fare rettificare i rulli....insomma una complicazione dall'esito incerto.

Comunque il risultato di una piattina lavorata con questo sistema e' notevole non paragonabile alla semplice strisciolina di lamiera tagliata con le forbici. Infatti i lati risultano belli leggermente arrotondati insomma una sciccheria...

 

Per quanto riguarda la precisione, non e' niente di particolare bisogna prima di tutto essere pignoli e se un modellista non ha questo pregio/difetto parte svantaggiato, poi pulizia, controllare bene prima di procedere all'incollaggio e cosa a volte trascurata, prima di incollare un particolare difficoltoso, avere ben chiaro il sistema che te lo terra' fermo fino all'essiccazione della colla. E poi malizie varie.

 

Dimenticavo, di questi listelli morbidi non ne ho mai sentito parlare. Mi informero'.

Ciao a presto.

Modificato da Anteo
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Ho iniziato la costruzione dell'argano di prua. Per fortuna ho sempre avuto l'abitudine di conservare tutti gli ingranaggi che mi sono capitati a tiro......prima o poi l'utilizzo si trova.

Su i tamburi di legno ho passato della cera da scarpe marrone, gli ingranaggi gli ho arroventati sulla fiamma, e cosi' hanno preso quel simpatico colore.

 

 

dscn1539zj3.jpg

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:s20: :s20: :s20:

Ottima tornitura del legno.

Cosa usi???

COntinua così :s20: :s20:

 

Ho usato del ramino, con il quale realizzero' anche l'albero, il bompresso ecc. E' un legno molto compatto, dritto e privo di venature e prende molto bene il colore. Dovro' sostituire quel tubetto di rame che non sono riuscito a brunire, dovro' farne uno di lamiera di ferro.

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