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Firenze In Guerra.


Anteo

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Desidero mostrarvi alcune foto della mia amata Firenze come si presentava alla fine della guerra, e anche per diversi anni dopo.

 

pontevecchio1yp4.jpg

guastatori tedeschi stanno minando il ponte vecchio

 

corridoiovasarianokt7.jpg

corridoio Vasariano gia' minato. Per fortuna sia il corridoio, e il ponte furono salvati.

 

pontestrinitazc3.jpg

ponte s. Trinita agosto 44.

 

grazieqg9.jpg

ponte alle Grazie, usato come passerella.

 

vicinopvecchioew2.jpg

vicino al ponte Vecchio, ancora negli anni 50

 

guadove7.jpg

Inglesi guadano il fiume Arno. agosto 44.

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Belle (dal punto dfi vista fotografico) foto e inedite. Fa veramente male al cuore vedere queste rovine. La guerra si sa che una brutta bestia, ma quando la vedi infierire su opere d'arte come Firenze fa ancora più male.

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Diciamo che i tedeschi non ci andavano leggeri....

 

Io sono di Venezia e lì per furtuna non hanno distrutto niente....

 

 

però facendo una ricerca con la scuola per gli archivi cittadini ho scoperto che anche Venezia è stata minacciata

 

 

Se la cosa interessa posso scrivere qualcosa su questa città occupata i giorni della liberazione

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Diciamo che i tedeschi non ci andavano leggeri....

 

Io sono di Venezia e lì per furtuna non hanno distrutto niente....

 

 

però facendo una ricerca con la scuola per gli archivi cittadini ho scoperto che anche Venezia è stata minacciata

 

 

Se la cosa interessa posso scrivere qualcosa su questa città occupata i giorni della liberazione

 

Certo che interessa posta pure.

 

Per tornare al corridoio Vasariano, (passaggio che unisce palazzo Vecchio a palazzo Pitti passando l'Arno sopra il ponte Vecchio) fu' risparmiato dalle mine, ma un certo stravolgimento lo subi' durante il ventennio.

 

Infatti, in occasione di una visita a Firenze di Adolf Hitler, i gerarchi dell'epoca, pensarono bene di praticare delle aperture, finestre, nel corridoio proprio sopra il ponte. Affinche' questo gentile signore potesse ammirare agevolmente il panorama di Firenze.

 

saluti anteo.

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Cose da matti :s23: :s23:

 

 

Comunque a Venezia non ci fu mai una grande Resistenza, ma con l'arrivo degli americani e inglesi i pochi partigiani si uniirono per rallentare la ritirata tedesca....

I tedeschi distrussero con un attacco aereo una nave per bloccare le bocche di porto, i collegamenti tra la laguna e il mare, poi essendo Venezia un porto minore ma comunque un porto, vennero girate tutte le batterie costiere verso la città, minacciando di bombardarla....

Inoltre l'Italia non ha mai avuto un grandissimo esercito, ma di difesa costira se la cavava.....

 

 

Solo 'arrivo del Patriarca, il nostro vescovo riuscì a portare ad accordo: la città sarebbe stata risparmiata e i tedeschi sarebbero fuggiti via mare lasciando solo parte dei mmezzi corazzati e dei cannoni, quindi i tedeschi si ritirarono, e 3 giorni dopo arrivanoro per primi gli australiani......

 

 

Seppur modesta questa è la storia della nostra città

 

 

:s02:

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Ciao concittadino!

Grazie per le immagini che hai postato!

Anche io ho visto le immagini della città durante il periodo di guerra in mostre fotografiche con foto ancor più sconvolgenti :s05:

Bisogna comunque aggiungere alla attenta analisi che tu hai fatto i seguenti fatti:

Dei ponti che attraversano l'Arno di "originale" è rimasto solamente Ponte Vecchio,gli altri furono minati e fatti saltare dai tedeschi. Ponte Santa Trinita,se non ricordo male costruito dal Vasari fu letteralmente sbriciolato.

Ponte Vecchio fu risparmiato perchè oltre ad essere un simbolo di Fi ospitava il Corridoio Vasariano( Corridoio che unisce Palazzo Vecchio,gli Uffizi che anticamente erano la sede amministrativa della Signoria e poi del ducato a palazzo Pitti dimora del duca)già all'epoca ospitava numerose opere d'arte.Fu proprio un'ordine di Hitler che aveva visitato Firenze nel 1938(mi sembra) a far risparmiare il ponte.

Spero che questa aggiunta possa far capire ai non fiorentini del forum l'importanza che questo simbolo rappresenta per la città e quali furono le ragioni che lo risparmiarono da una fine così tragica!

Ciao.

:s01:

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Altre foto, per correttezza, devo dire che tutte queste immagini sono tratte da: "Firenze giorni di guerra"

del Sig. Paolo Paoletti.

 

fi4cx8.jpg

 

fi3tx2.jpg

traduzione:avviso per i soldati tedeschi, occorre un permesso speciale per entrare a Firenze.

Citta' aperta.

 

fi2ot9.jpg

casse vuote che contenevano esplosivo per minare la torre Rossi- Cerchi

 

fi1to2.jpg

Feldmaresciallo Kesselring sul ponte vecchio

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Io ho abitato a Firenze dall'età di 2 anni fino a 28 perchè il mio povero babbo era Ufficiale dell' Istituto Geografico Militare vicino a Piazza San Marco.

Devo avere ancora la carta topografica militare di Firenze del dopoguerra che indicava i ponti crollati dal minamento e le abitazioni intorno al Ponte Vecchio che furono minate e distrutte per impedire l'accesso al ponte degli orefici.

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Io ho abitato a Firenze dall'età di 2 anni fino a 28 perchè il mio povero babbo era Ufficiale dell' Istituto Geografico Militare vicino a Piazza San Marco.

Devo avere ancora la carta topografica militare di Firenze del dopoguerra che indicava i ponti crollati dal minamento e le abitazioni intorno al Ponte Vecchio che furono minate e distrutte per impedire l'accesso al ponte degli orefici.

 

sarebbe molto interessante vederla. Se fosse possibile.........

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  • 2 months later...

Salve a tutti,

 

casualmente in questi giorni sono venuto a conoscenza di un episodio drammatico avvenuto a Firenze il 5 agosto del 1944. (Purtroppo tragedie simili sono accadute un po' dovunque, ma il fatto che si siano svolte nella mia citta', in luoghi che conosco alla perfezione, mi colpiscono in modo particolare)

 

Siamo nel popoloso quartiere di Castello alla estrema periferia di Firenze. Per chi e' pratico della citta', abbastanza vicino alla struttura ospedaliera di Careggi.

 

I tedeschi sono in ritirata, un gruppetto di questi bussa alla porta di un' abitazione, e irrompe dentro con violenza per chiedere del vino e da mangiare. La cosa trascende e alcuni di loro intendono usare violenza ad una donna. Ne segue un tafferuglio, parte un colpo di pistola che ferisce un soldato tedesco. A questo punto si impauriscono e scappano. (A questo proposito, le punizioni per i soldati tedeschi che commettevano questi abusi erano molto dure, sembra addirittura l'impiccagione)

Per giustificare l'accaduto denunciarono un'aggressione da parte dei partigiani. Scatto' cosi' la rappresaglia, i tedeschi irruppero nel sottosuolo dell'istituto Farmaceutico Militare li vicino, dove erano rifugiate due o trecento persone per ripararsi dai bombardamenti, prelevarono 12 uomini a caso e li fucilarono direttamente nel cortile dello stabile.

 

Esiste anche un libro edito dal comune di Firenze, ma non e' in vendita.

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Anche Messina subì pesanti ripercussioni dai bombardamenti della II GM.

Vi posto una pagina da "http://ospitiweb.indire.it/~memm0002/Messinastoria/guerra.html"

 

Durante la II guerra mondiale Messina subì quattro bombardamenti navali e duemilaottocenticinque bombardamenti aerei.

I bombardamenti aerei iniziarono il 9 gennaio 1941, ma nel periodo compreso tra il 29 luglio e il 17 agosto 1943, ultima fase della battagli di Sicilia, si registrò il maggior numero di incursioni.

Durante la prima settimana di agosto le fortezze volanti attaccarono la città 121 volte di giorno ed i Wellington 225 volte di notte. Nei primi quindici giorni di agosto furono sganciate complessivamente 6542 tonnellate di esplosivo.

Micidiali concentrazioni di fuoco caddero su gran parte dell'area edificata, in centro ed in periferia, nei sobborghi e nei villaggi, sugli obiettivi strategici.

Dopo l'affondamento delle tre navi-traghetto il traffico attraverso le due sponde dello stretto si svolse con le motozattere italiane e tedesche, costruite nel 1942 per lo sbarco a Malta.

Durante la battaglia di Sicilia (10 luglio - 17 agosto 1943) stormi di bombardieri leggeri e di cacciabombardierei attaccarono la riviera nord, bombardando e mitragliando i punti di approdo e le zattere in navigazione. I velivoli alleati furono ostacolati dal fuoco delle 52 batterie italiane e tedesche, dislocate a protezione del traffico dello Stretto.

Le conseguenze per Messina furono luttuose: colpiti e gravemente danneggiati edifici pubblici, quartieri residenziali, ospedali, chiese, impianti industriali; paralizzati i servizi essenziali, le comunicazioni interne; rese intransitabili le strade; devastato dal fuoco un immenso patrimonio boschivo.

Gli storici ufficiali della Royal Air Force scriveranno:

"Quell'infelice città, dopo l'incursione dell'8 agosto 1943, appariva ridotta in condizioni quasi simili a quelle in cui fu ridotta dal terremoto del 1908".

La popolazione subì con dignità i bombardamenti, dimostrando grande forza morale che non fu rassegnazione, ma senso di responsabilità di fronte all'ineluttabile.

La nostra città, che faticosamente era risorta dalle rovine del terribile terremoto, dovette ricominciare l'opera di ricostruzione. Chi ne pagò le spese fu ancora una volta la gente comune.

 

"La guerra che verrà

non è la prima. Prima

ci sono state tante altre guerre.

Alla fine dell'ultima

c'erano vincitori e vinti.

Fra i vinti la povera gente

faceva la fame. Fra i vincitori

faceva la fame la povera gente egualmente"

B. Brecht

 

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