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Le Quattro Sorelle


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Titolo: Le Quattro Sorelle - Storia delle motonavi Saturnia e Vulcania, Neptunia ed Oceania della Cosulich di Trieste

Autore: Paolo Valenti

Editore: Trieste, Edizioni Luglio

Anno di pubblicazione: 2007

Pagg. 160, copertina cartonata rigida, oltre 350 tra fotografie in b/n e a colori, profili, disegni al ratto e piani costruttivi

Formato: cm 21 x 30, Euro 25,00 (in vendita c/o TUTTOSTORIA)

 

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Questo interessante volume ripercorre la storia delle motonavi Saturnia, Vulcania, Neptunia e Oceania: quattro tra le più importanti unità della “Cosulich Lineâ€, costruite dal Cantiere Navale Triestino di Monfalcone tra il 1928 e 1934, la cui storia riporta il lettore nell’atmosfera – ormai perduta – della vita a bordo delle navi passeggeri nella prima metà del secolo XX.

Le Quattro Sorelle è opera di Paolo Valenti, appassionato storico navale triestino, autore di numerosi saggi e volumi (soprattutto di ambiente “mercantileâ€) e Presidente dell’Associazione Marinara Aldebaran di Trieste.

I primi anni del novecento furono caratterizzati da una migliorata situazione economica generale ma anche da crescenti flussi migratori verso le Americhe. In questo ambito, le principali compagnie navali italiane manifestarono una grande volontà di rinnovamento, commissionando la costruzione di nuove “ammiraglie†che, per dimensioni, velocità e lusso avrebbero costituito un grande passo avanti rispetto al passato. L’inizio del primo conflitto mondiale compromise notevolmente questi progetti, mettendo in grave crisi la cantieristica triestina e giuliana in particolare, in seguito agli sviluppi delle vicende belliche. I fratelli Cosulich, tra i più importanti esponenti dell’imprenditorialità marittima della zona, ebbero un ruolo fondamentale nella ripresa del Cantiere Navale Triestino nel primo dopoguerra, grazie a metodi di lavoro che abbinavano una consolidata esperienza a moderne tecnologie, consentendo in tal modo al Cantiere di Monfalcone di riavviare l’attività con rinnovata energia.

I primi capitoli, corposi e ricchi di notizie e corredati da immagini di elevata qualità, sono dedicati alla storia della compagnia armatoriale “Cosulich†e alla nascita del Cantiere di Monfalcone. I F.lli Cosulich, originari di Lussino (sulla costa dalmata nell’Adriatico), iniziarono l’attività armatoriale nel 1857 abbinandovi ben presto quella costruttiva e cantieristica e avviando – nel contempo – regolari servizi passeggeri e merci tra Trieste e le Americhe.

Nel 1924 la Cosulich, diventata “Società Triestina di Navigazioneâ€, realizzò un vero e proprio “salto di qualità†con l’impostazione dei transatlantici Saturnia e Vulcania. Progettate per i servizi celeri tra Trieste e il Nord America, le due navi si distinsero per le scelte moderne e coraggiose operate particolarmente per quanto riguardava gli apparati propulsivi diesel, in ragione della velocità, dell’economicità di esercizio e dell’affidabilità generale.

All’esterno, un’architettura armoniosa univa ad uno scafo di forma classica soluzioni estetiche innovative caratterizzate – in un’epoca in cui l’importanza di una nave passeggeri si misurava ancora dal numero e dall’altezza dei fumaioli – da un’unica, tozza “ciminiera†le cui linee, tuttavia, non influivano negativamente sull’aspetto generale di queste unità

Per sostituire i vecchi piroscafi Belvedere e Atlanta sulle rotte del Sud America, tra il 1931 e 1933 la Compagnia Cosulich decise di mettere allo studio il progetto per una seconda coppia di analoghe motonavi passeggeri. Neptunia e Oceania furono sotto alcuni aspetti ancora più innovative di Saturnia e Vulcania, ma ebbero la sfortuna di andare presto perdute durante la seconda guerra mondiale, affondate il 18 settembre 1941 dal sommergibile britannico Upholder. Saturnia e Vulcania operarono lungamente nel secondo dopoguerra, venendo infine demolite all’inizio degli anni Settanta

In una interessante ed esaustiva appendice sono riportati i piani costruttivi generali di queste navi, alcuni interessanti bozzetti realizzati dagli architetti che collaborarono all’allestimento dei loro interni e un “itinerario della memoria†con la descrizione suggestiva di alcuni ricordi di viaggio a bordo delle motonavi Saturnia e Oceania.

Particolarmente curato e corposo è il corredo iconografico composto da un centinaio di foto, da riproduzioni di manifesti d’epoca, depliant pubblicitari delle crociere e da dettagliati profili a colori riferiti non soltanto a Saturnia, Vulcania, Neptunia e Oceania nelle più diverse livree, ma anche alle altre navi passeggeri che, nel corso degli anni, hanno fatto parte della flotta della “Cosulich Lineâ€.

Un unico appunto riguarda il numero di pagine dedicato all’attività bellica delle quattro unità, effettivamente non molte se rapportate alle numerose missioni e navigazioni che videro queste navi far parte di numerosi convogli e – in particolare – Saturnia e Vulcania partecipare alle missioni di rimpatrio dei civili italiani dall’Africa Orientale, tra il 1942 e il 1943.

Le Quattro Sorelle è un volume ampiamente documentato, con una veste editoriale di buon livello, certamente d’interesse per tutti gli appassionati e studiosi di storia della navigazione. Non mancherà di venire apprezzato da coloro che ancora ricordano le quattro navi, destinate a rivoluzionare il panorama marittimo italiano e rimaste a rappresentare, per la città di Trieste, il simbolo della grandezza dei suoi cantieri e dei suoi armatori.

Modificato da marea
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  • 4 months later...

Finalmente un ricordo di queste bellissime navi! Purtroppo in Italia scarseggiamo di cultura marinara. Prendiamo il Vulcania: penso che una nave che ha fatto tutti i "lavori" ( trasp. passeggeri, nave ospedale, n. rimpatrio profughi, n. trasp. truppe, n. caserma), non meritasse la fiamma ossidrica, ma una degna "pensione" come albergo statico a similitudine del mitico Queen Mary.

Modificato da Alfabravo 59
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  • 1 month later...
  • 3 years later...

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