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Articolo "u-boote Nel Mediterraneo"/1941-44 2a parte


Alagi

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La pubblicazione era prevista per il 1° settembre... i noti fatti prima, e le mie ferie poi ne hanno causato lo spostamento al !° ottobre.

Ricominciamo a lavorare!

(Note per i moderatori:

1) Appena possibile provvederò a correggere la prima parte eliminando tutti i caratteri "strani"

2) Per uniformità con la prima parte bisognerebbe spostare l'articolo in "Discussioni in rilievo" - grazie!)

 

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I SOMMERGIBILI DELLA KRIEGSMARINE NEL MEDITERRANEO 1941/1944

 

Le operazioni dei sommergibili tedeschi ad Est di Gibilterra nella seconda guerra mondiale

(dal n.ro 85 - “ ottobre 2000 di "STORIA Militare")

 

Seconda parte

 

Il quarto e ultimo anno: 1944

I quattordici u-boote presenti in Mediterraneo all'inizio del 1944 fronteggiavano ormai forze nemiche sempre più preponderanti e la Seekriegsleitung fu quindi costretta a disporre il trasferimento dall'Atlantico di altri battelli che, tra gennaio e aprile, permisero di elevare in qualche misura il numero delle unità  disponibili. Più precisamente, U-343, U-952 e U-455 entrarono in Mediterraneo a gennaio; U-969, U-586 e U-967 seguirono a febbraio, due battelli (U-421 e U-466) a marzo ed una sola unità  (U-471) ad aprile; tuttavia, gli affondamenti di un sommergibile a gennaio e di altre sette unità  tra marzo e aprile vanificarono anche questo sforzo. Inoltre, l'U-471 fu anche l'ultimo sommergibile tedesco inviato nel Mediterraneo, effettuando il passaggio da Gibilterra il 1° aprile; dopo tale data, il solo U-731 ricevette l'ordine di operare in questa zona, ma fu affondato il 15 maggio davanti a Tangeri, mentre stava accingendosi ad effettuare la navigazione subacquea dello stretto diretto ad Est.

 

 

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U-boote entrati in Mediterraneo e U-Boote perduti nel corso del 1944

 

L'U-81 venne affondato a Pola il 9 gennaio 1944, durante un bombardamento della base effettuato da un centinaio di B-17 dell'USAAF; una simile sorte fu riservata all'U-380 e all'U-410 (distrutti a Tolone l'11 marzo nel corso di un altro bombardamento delle forze aeree statunitensi), nonchè all'U-421, irreparabilmente danneggiato il 29 aprile, anch'esso a Tolone, durante un ennesimo bombardamento.

Il 28 gennaio il comando dei sommergibili tedeschi in Mediterraneo passò dall'ammiraglio Kreisch, che sin dal gennaio 1942 dirigeva l'azione degli u-boote in questo mare, al KS (17) Werner Hartmann: quest'ultimo, su insistenza di Kesselring, dispose l'11 febbraio l'invio di alcuni battelli nella zona della testa di ponte alleata di Anzio-Nettuno, ove venne colto ancora qualche importante successo.

 

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Un U-boot durante una sosta per manuntenzione in uno dei bacini di carenaggio dell'arsenale di Tolone.

 

L'U-410 affondò il 15 febbraio la petroliera inglese Fort St. Nicholas a Ovest di Napoli e, tre giorni dopo, sempre nella stessa zona, colò a picco l'incrociatore HMS Penelope: Con ogni probabilità, i siluri dell'U-410 causarono l'esplosione dei depositi munizioni poppieri dell'unità  britannica, che affondò in soli 10 minuti. L'U-230, il 16 e il 20 febbraio, silurò davanti ad Anzio le due unità  da sbarco inglesi LST-418 e LST-305, affondandole; lo stesso giorno 20 vide ancora un successo dell'U-410, che - sempre al largo del litorale laziale - distrusse la nave da sbarco americana LST-348.

 

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L'U-593 a Tolone nel luglio 1943.

 

Il 30 marzo, una sessantina di miglia a Nord Est di Palermo, l'U-223 affondò il cacciatorpediniere inglese Laforey, che navigava in formazione insieme al caccia Tumult e ai "destroyer escort" Hambledon e Blencathra. Immediatamente sottoposto ad un'intensa azione di caccia antisom da parte di queste ultime tre unità, venne irreparabilmente danneggiato ed affondato con il lancio di numerose bombe di profondità.

Nel frattempo, a partire dalla fine del 1943, le forze navali alleate avevano messo a punto un nuovo metodo di caccia antisommergibile noto come "swamp". La procedura operativa prevedeva che, nell'area ove si sospettava operasse un sommergibile nemico, venissero concentrati numerosi cacciatorpediniere e/o caccia di scorta, appoggiati da velivoli con specifiche capacità  antisom: questo complesso di forze aeronavali iniziava quindi a "battere" sistematicamente la zona al fine di costringere il sommergibile ad emergere per l'esaurimento delle batterie oppure a tentare un allontanamento notturno in superficie. Entrambe le possibilità  - peraltro - davano ben poche vie di scampo al battello nemico, sia in considerazione del numero delle unità navali e degli aerei utilizzati per la caccia, sia per i mezzi tecnici (radar, sonar ecc.) sempre più sofisticati a disposizione delle marine americana e britannica.

 

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L'U-380 rientra a Tolone da una missione di guerra probabilmente all'inizio del 1944; si noti l'ampliamento della falsatorre per la sistemazione di ulteriori armi antiaerei.

 

Nel maggio 1944, gli attacchi "swamp" portarono alla perdita di quattro battelli: U-371, U-616, U-960 e U-453, rispettivamente nei giorni 4, 17, 19 e 21.

L'U-371 venne affondato a Nord dell'Algeria da una piccola "task force" composta dai caccia di scorta Pride e Joseph E. Campbell (americani), Blankney (inglese) e Senegalais (francese); prima di colare a picco, il sommergibile germanico riuscì a danneggiare con un siluro a guida acustica il Senegalais (18). L'U-616, dopo aver danneggiato una petroliera americana e un trasporto inglese il 14 maggio, fu individuato, seguito e ripetutamente attaccato (l'azione durò tre giorni!) da sette cacciatorpediniere statunitensi (19) che, coadiuvati da un "Wellington" del 36th Squadron del Coastal Command, riuscirono ad affondarlo a Est di Cartagena.

Analoga fu la sorte dell'U-960 e dell'U-453: il primo venne affondato a Nord di Algeri dall'azione congiunta dei caccia americani Niblack e Ludlow e di un "Wellington" appartenente anch'esso al 36th Squadron del Coastal Command, mentre l'U-453 fu l'unico sommergibile distrutto in un attacco "swamp" condotto esclusivamente da unità inglesi (i caccia Termagant e Tenacious e il caccia di scorta Liddesdale) che affondarono il battello tedesco a Nord Est di Capo Spartivento.

 

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Il relitto dell'U-410 colpito ed incendiato nel corso di un bombardamento aereo su Tolone nel marzo 1944.

 

Con gli affondamenti appena descritti, ben pochi furono in questo contesto i successi conseguiti dagli u-boote a partire dalla fine di febbraio 1944: solo quattro mercantili tra marzo e aprile, tra i quali i due "Liberty" William B. Woods e Alex G. Bell, affondati dall'U-952 il primo (a Nord Est di Palermo il 10 marzo) e dall'U-407 il secondo (a Nord di Derna il 16 aprile).

Nel mese di maggio, infine, i sommergibili della Kriegsmarine colsero gli ultimi tre successi della lunga guerra di attrito da essi sostenuta sin dal settembre 1941: il 5, a Sud dell'isola di Alboran, l'U-967 colò a picco il caccia di scorta statunitense Fetcheler e il 9, nelle acque antistanti Palermo, l'U-230 silurò e affondò il cacciasommergibili PC-558 dell'U.S. Navy. L'ultimo affondamento in assoluto dovuto all'azione di un battello tedesco nel Mediterraneo fu quello ottenuto dall'U-453 (Oblt. Lahrs) che il 19 maggio, due giorni prima di venire a sua volta affondato, silurò il mercantile inglese Fort Missinabie a Sud di Crotone.

Otto degli undici battelli ancora operativi alla fine di maggio erano dislocati a Tolone: cinque di essi vennero gravemente danneggiati se non addirittura distrutti nel corso di bombardamenti dell'USAAF su questo porto militare il 5 luglio (U-586 e U-642) e il 6 agosto (U-471, U-952 e U-969). Il solo U-471 potè essere recuperato nei primi mesi del dopoguerra e, immesso in linea dalla Marine Nationale con il nome di Millè, prestò servizio sotto bandiera francese sino alla sua radiazione, avvenuta nel 1963. Gli ultimi tre u-boote presenti a Tolone, variamente danneggiati nel corso di altri bombardamenti alleati, furono autoaffondati dai loro equipaggi tra l'11 e il 21 agosto, nell'imminenza della liberazione della base francese che seguì di un paio di settimane gli sbarchi in Provenza (operazione "Anvil-Dragoon") del 15 agosto 1944.

 

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I relitti dell'U-642, in primo piano, e dell'U-421 in uno dei bacini dell'arsenale di Tolone.

 

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L'U-471, colpito gravemente da un bombardamento aereo a Tolone nell'agosto 1944; nel dopoguerra, verrà ripristinato ed entrerà in servizio con la Marina francese.

 

Nelle acque dell'Egeo, infine, si consumò l'epilogo dell'epopea degli u-boote nel Mediterraneo. Il 19 settembre 1944 l'U-407 venne affondato a Sud dell'isola di Milos dall'azione congiunta dei caccia Troubridge e Terpsichore (inglesi) e Garland (polacco); il 24 settembre, l'U-565 e l'U-596 - ultimi superstiti dei 62 sommergibili tedeschi inviati nel Mediterraneo - furono autoaffondati dai loro equipaggi nella baia di Skaramanga, nei pressi di Salamina, in seguito ai gravi danni riportati alcuni giorni prima durante un bombardamento dell'aviazione statunitense.

 

Il forzamento di Gibilterra

La descrizione dell'attività dei sommergibili tedeschi nel Mediterraneo non sarebbe però completa senza fare cenno ai battelli che vennero affondati durante il difficile e pericoloso attraversamento dello stretto di Gibilterra o che, più o meno gravemente danneggiati in quelle stesse acque, furono costretti a ritornare nelle basi francesi, abbandonando la missione assegnata.

Nel 1941 due unità  (U-208 e U-451) vennero affondate nei pressi di Tangeri, il 7 e il 21 dicembre rispettivamente, e altre cinque vennero danneggiate in misura tale da rinunciare all'ingresso in Mediterraneo (20). Due sommergibili furono costretti a ritornare in Francia nel 1942 ed uno nel 1943, anno in cui l'U-732 e l'U-740 furono affondati, il 31 ottobre e il 1° novembre, sempre nei pressi di Tangeri, mentre si stavano dirigendo ad Est. Nel 1944, infine tre ulteriori unità vennero affondate: due (U-761 e U-392 ) nei pressi di Gibilterra il 24 febbraio e il 18 marzo, e il già ricordato U-731, al largo di Tangeri, il 14 maggio-

 

Un consuntivo

Un consuntivo dell'attività dei sommergibili tedeschi nel Mediterraneo non può non tener conto delle condizioni di questo teatro di operazioni, particolari e del tutto diverse da quelle incontrate nell'Oceano Atlantico.

Le acque più trasparenti e spesso poco profonde, le condizioni meteorologiche decisamente migliori, le notti estive chiare e luminose e la quasi totale assenza di nebbia erano tutti fattori che giocavano decisamente a favore delle forze aeronavali antisom delle Marine inglese e americana creando, nel contempo, severe limitazioni all'operatività dei battelli germanici. Se a ciò si aggiunge che nel Mediterraneo erano dislocate o transitavano aliquote di naviglio mercantile alleato decisamente meno consistenti che nell'Atlantico, riuscirà facile comprendere perchè i sommergibilisti della Kriegsmarine non vedessero di buon occhio la destinazione ad Est di Gibilterra.

Cionondimeno, gli equipaggi dei 62 u-boote destinati in Mediterraneo tra il 1941 e il 1944 conseguirono risultati di tutto rilievo che, in taluni casi (quali, ad esempio, gli affondamenti dell'Ark Royal e della Barham) sono entrati di diritto nel ristretto novero dei fatti navali più significativi del secondo conflitto mondiale. Il traffico mercantile alleato - soprattutto nel 1942 e nel 1943 - subì pesanti perdite ad opera di un ridotto numero di battelli che, con la loro sola presenza, resero necessario il mantenimento nel Mediterraneo di consistenti forze aeree e navali angloamericane, il tutto a detrimento di altri settori operativi.

Dall'arido punto di vista delle cifre, tra l'ottobre 1941 e il maggio 1944, gli u-boote della Kriegsmarine operanti nel Mediterraneo affondarono 52 navi militari, tra cui due portaerei, una corazzata, quattro incrociatori e dodici cacciatorpediniere, per complessive 167.780 tonnellate (37 navi per 145.762 tonnellate sino all'8 settembre 1943). Nello stesso periodo furono colate a picco 117 unità  mercantili e da pesca per un totale di 460.821 tonnellate (95 navi per 330.621 tonnellate sino all'8 settembre 1943). Se si considera poi che - tranne in alcuni sporadici casi - il numero "standard" dei sommergibili effettivamente presenti in zona di operazioni raramente superò le sette/otto unità al massimo, i dati appena riportati assumono valenze ancora più rilevanti.

Ulteriori valutazioni potrebbero nascere dal confronto con l'analoga attività svolta in Mediterraneo dai 147 sommergibili italiani tra il 10 giugno 1940 e l'8 settembre 1943: sino all'armistizio, le unità della Regia Marina affondarono 10 navi militari per 23.356 tonnellate e 15 mercantili per 39.337 tonnellate. Nello stesso periodo, o meglio in un anno in più (21), un numero più che doppio di battelli italiani affondò cioè l'81% in meno di navi nemiche e, addirittura, l'87% in meno del tonnellaggio complessivo colato a picco dai sommergibili germanici.

Mentre poco meno della metà dei sommergibili italiani che operarono nel Mediterraneo vennero affondati, tutti i 62 battelli della Kriegsmarine andarono perduti.

Non sarebbe però giusto addossare questa disparità di cifre ai comandanti e agli equipaggi dei sommergibili della Regia Marina che, con i mezzi disponibili non sempre all'avanguardia, operavano nell'ambito di istruzioni operative che risentivano di una dottrina di impiego delle forze subacquee ormai superata.

I battelli tedeschi del tipo "VII C" (22) erano inoltre unità  dalle migliori prestazioni e dalle caratteristiche tecniche più avanzate se confrontate con quelle di molti sommergibili italiani dell'epoca. I comandanti degli u-boote dislocati nel Mediterraneo "importarono" in questo mare anche l'esperienza acquisita in Atlantico e moderne tattiche d'impiego dell'arma subacquea tra cui, importantissima, quella che prevedeva l'utilizzo dei sommergibili in gruppi operativi, comunque caratterizzati da una certa mobilità e dallo scambio di informazioni via radio tra le varie unità che li componevano.

Se vi furono mancanze da parte italiana nell'impiego dei sommergibili in Mediterraneo, vanno probabilmente ricercate nei Comandi Superiori che non seppero utilizzare al meglio una flotta sottomarina di tutto rilevo, perlomeno dal punto di vista numerico. Alla luce di quanto abbiamo esposto, appare ben più difficile muovere paragonabili critiche sull'operato di chi - nella Kriegsmarine - fu investito di analoghe responsabilità.

 

Maurizio Brescia

 

 

Note

(1) Ad esempio, pochi anni dopo la conclusione del conflitto, l'Ammiragliato britannico pubblicò l'ottima opera in tre volumi The U-boat War in the Atlantic senza che seguisse un'analoga pubblicazione sul Mediterraneo. In tempi molto più recenti l'autore tedesco J.P. Mallmann Showell, nell'altrimenti valido U-boats under the Swastika (op. cit. in bibliografia), ha dedicato due sole pagine (!) alle operazioni dei sommergibili nel Mediterraneo.

(2) Karl Doenitz, con il grado di capitano di corvetta, assunse nel settembre 1935 il comando della prima flottiglia di sommergibili della Marina tedesca; nell'ottobre 1939, promosso capitano di vascello, ricopriva il ruolo di "Ufficiale di Stato Maggiore" per i sommergibili e - il 17 ottobre 1939 - venne nominato contrammiraglio e Befehlsaber der Unterseeboote - BdU, ovvero Comandante in Capo dei sommergibili.

(3) Conferenza tenuta al Wolfsschanze il 25 luglio 1941 - vds. Santoni e Mattesini, La partecipazione tedesca alla guerra aeronavale nel Mediterraneo, pag. 117 (op. cit. in bibliografia). Un solo battello - l'U-26 - operò brevemente a sud dell'Isola Alboran nell'ottobre 1939, rientrando in Atlantico dopo pochi giorni.

(4) A Nord di Bardia, il 21 ottobre 1941, l'U-79 danneggiò gravemente la cannoniera fluviale HMS Gnat e l'unità britannica, rimorchiata ad Alessandria, non venne mai più riparata.

(5) Oblt. = Oberleutnant (s.ten di vascello).

(6) L'U-433 fu affondato dalla corvetta HMS Marigold; l'U-85 venne silurato dal sommergibile olandese O-21.

(7) Kptl. = Kapitanleutnant (ten. di vascello); KK = Korvettenkapitan (cap. di corvetta).

(8) Navi da battaglia Nelson e Rodney, portaerei Victorious e Indomitable, tre incrociatori e dodici cacciatorpediniere.

(9) Sulla "Pedestal", e sulle altre operazioni di rifornimento per Malta, si veda: J. Caruana, I convogli britannici per Malta, in "STORIA Militare" n° 43 (aprile 1997).

(10) L'U-559 fu affondato a Nord Est di Port Said dai caccia Pakenham, Petard e Hero, coadiuvati dai caccia di scorta Dulverton e Hurworth. Il battello tedesco, gravemente danneggiato, fu raggiunto a nuoto da un "boarding party" della Royal Navy composto da tre uomini che, pare, riuscirono a recuperare importanti documenti collegati all'operatività della macchina cifrante "Enigma". Due di essi restarono intrappolati nel sommergibile e annegarono quando esso affondò.

(11) Va inoltre ricordato che l'11 novembre, arrecando un grave danno alle potenzialità logistiche degli u-boote del Mediterraneo, il sommergibile HMS Turbulent silurò ed affondò al largo di Capo Ferrato (Sardegna sud-orientale) il piroscafo tedesco Bengasi, adibito a nave appoggio sommergibili, diretto a Cagliari e recante un carico composto da quaranta siluri e 500mc di carburante.

(12) Fonte: Santoni e Mattesini, op. cit., pag. 337.

(13) Si veda: J. Caruana, I rifornimenti d'emergenza per Malta, in "STORIA Militare" n° 32 (maggio 1996).

(14) L'ultimo messaggio radio dell'U-602 venne inviato quando il battello attraversò il meridiano di Greenwich il 19 aprile in lat. 36°50'N.

(15) Nell'occasione, vennero utilizzati i nuovi siluri "T 5" a guida acustica. A conferma della sempre elevata pericolosità mantenuta nell'area dagli u-boote tedeschi, ricordiamo che l'11 ottobre, 40 miglia a Nord Est di Bougie, l'U-371 aveva affondato il caccia statunitense Bristol (DD-453).

(16) Il Quail affondò il 18 giugno 1944, mentre veniva rimorchiato da Bari a Taranto per le necessarie riparazioni.

(17) KS = Kapitän zur See (cap. di vascello). Nel frattempo, ad agosto del 1943 il comando della 29a Flottiglia era passato al KK Gunther Jahn, che lo mantenne sino allo scioglimento del reparto (settembre 1944).

(18) Il Senegalais era un caccia di scorta di costruzione americana appartenente alla classe "Cannon".

(19) Nields, Gleaves, Ellyson, Macomb, Hambleton, Rodman e Emmons.

(20) A bordo dell'U-96, che tentò il passaggio il 1° dicembre 1941, era imbarcato il corrispondente di guerra Lothar-Gunther Buchheim che condensò le proprie esperienze in un vivido romanzo di guerra intitolato "Das boot" ("Il sommergibile"). Da questo romanzo venne tratto nel 1981 l'ancor più famoso film omonimo (noto in Italia con il titolo di "U-96"), diretto da Wolfgang Petersen e interpretato da Jurgen Prochnow e Herbert Gronemeyer.

(21) Per la precisione, in sedici mesi in pià, dato che i primi affondamenti ad opera di battelli germanici ebbero luogo nell'ottobre del 1941!

(22) Per le caratteristiche tecniche si veda il riquadro più in basso Tutti i sommergibili tedeschi che operarono nel Mediterraneo appartenevano al tipo "VII C", tranne U-73, U-74, U-75 e U-83 (tipo "VII B").

 

Bibliografia

Bagnasco, E.: I sommergibili della seconda guerra mondiale, Albertelli, Parma, 1973

Brown, D.K.: Warship losses of World War Two, Londra, Arms and Armour Press, 1995

Jordan, R., The World's Merchant Fleets 1939, Londra, Chatham Publishing, 1999

Mallmann Showell, J.P.: The German Navy in World War Two, Annapolis, USNI, 1979

Mallmann Showell, J.P.: U-Boats under the Swastika (2nd ed.), Annapolis, USNI, 1987

Rossler, E.: The U-boats, Londra, Arms and Armour Press, 1981

Santoni, A. e Mattesini, F.: La partecipazione tedesca alla guerra aeronavale nel Mediterraneo, Roma, Edizioni dell'Ateneo e Bizzarri, 1980

Tarrant, V.E., The Last year of the Kriegsmarine, Londra, Arms and Armour Press, 1996

Taylor, J.C.: German Warships of World War Two, Londra, Ian Allan, 1977

Westwood, D.: The Type VII U-Boat (serie "Anatomy of the ship"), Londra, Conway, 1982

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Risorse internet:

http://www.uboat.net/

 

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Friedrich Guggenberger

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Nato nel 1915 ed entrato in Marina nel settembre 1934, Guggenberger iniziò la sua carriera negli u-boote nell'ottobre 1939 sull'U-28, battello di cui assunse il comando nell'autunno 1940. Nell'aprile 1941 venne assegnato all'U-81 con il quale, destinato in Mediterraneo, affondò la portaerei inglese Ark Royal (13 novembre 1941) e, successivamente, numerosi mercantili alleati.

All'inizio del 1943 Guggenberger lasciò il teatro del Mediterraneo, assegnato allo staff dell'Amm. Doenitz; pochi mesi dopo assunse il comando dell'U-513 (tipo IXC), ma il sommergibile venne affondato il 19 luglio 1943, nei pressi delle coste del Brasile. Guggenberger e altri sei naufraghi furono fatti prigionieri e trasferiti negli Stati Uniti; il 23 dicembre 1944 Guggenberger si rese protagonista di un clamoroso tentativo di fuga da un campo di prigionia vicino a Phoenix (Arizona) ma fu catturato, insieme ad altri fuggitivi, a pochi chilometri dal confine messicano il successivo 6 gennaio.

Ritornato in Germania, riprese servizio con la neocostituita Bundesmarine nel 1956 ove raggiunse il grado di contrammiraglio venendo anche nominato, sul finire della carriera, vice capo di stato maggiore delle Forze Navali della NATO nel Mare del Nord.

Lasciato il servizio attivo nel 1972, morì il 13 maggio 1988.

Friedrich Guggenberger affondò 16 navi per un totale di 64.775 tonnellate e venne decorato con due Croci di Ferro (2a e 1a classe), Croce di Cavaliere e Croce di Cavaliere con Fronde di Quercia.

 

Freiherr Hans-Dietrich von Tiesenhausen

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Discendente da una nobile famiglia lituana di origine tedesca, Hans-Dietrich von Tiesenhausen era nato a Riga il 22 febbraio 1913. Entrato nella Kriegsmarine nel 1934, ebbe la sua prima destinazione a bordo di un u-boot nel dicembre 1939 raggiungendo l'U-23, all'epoca con il futuro "asso" Otto Kretschmer in qualità  di comandante. Dopo un imbarco come secondo dell'U-93, ricevette il comando dell'U-331 con il quale - il 25 novembre 1941 - affondò la nave da battaglia britannica Barham; il 4 giugno 1942 l'U-331 affondò il "whaler" antisommergibili inglese Cocker. Il 17 novembre 1942, a Nord di Algeri, l'U-331 venne attaccato da un "Hudson" della RAF e da un "Albacore" decollato dalla portaerei HMS Formidable che lo affondò con un siluro.

Recuperato insieme agli altri naufraghi da un idrovolante britannico, von Tiesenhausen trascorse la prigionia prima in Inghilterra e, successivamente, in Canada. Rientrato in Germania nel 1947 avviò un'attività di falegnameria ma, nel 1951, ritornò in Canada dove ha risieduto sino alla morte (2004) nella zona di Vancouver.

Durante la guerra von Tiesenhausen affondò due navi per 40.235 tonnellate fu decorato con due Croci di Ferro (2a e 1a classe) e una Croce di Cavaliere.

 

Helmut Rosenbaum

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Helmut Rosenbaum nacque nel 1913 a Dolbein, vicino a Lipsia, ed entrò in Marina nel 1932; dopo un iniziale servizio a bordo degli incrociatori Koenigsberg e Nürnberg, venne trasferito nel corpo dei sommergibili nel febbraio 1937 e fu nominato comandante dell'U-2 nel febbraio 1939. Successivamente fu trasferito sull'U-73 (nel settembre 1940) e, sotto il suo comando, il battello effettuò alcune missioni in Atlantico nel corso dell'anno successivo.

L'U-73 entrò in Mediterraneo il 14 gennaio 1942 e l'11 agosto, nel corso dell'operazione "Pedestal", ebbe luogo il noto affondamento della porterei HMS Eagle. Pochi giorni dopo, il 10 settembre, Rosenbaum venne destinato al comando della 30a Flottiglia sommergibili, operante nel Mar Nero con sei battelli tipo "IIB".

Il 10 maggio 1944 Rosenbaum morì in un incidente aereo nei pressi di Costanza in Romania.

Il "ruolino" di Helmut Rosenbaum comprende l'affondamento di nove unità per un totale di 57.863 tonnellate e tre decorazioni: due Croci di Ferro (2a e 1a classe) e una Croce di Cavaliere.

 

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Tutti i sommergibili tedeschi che operarono nel Mediterraneo appartenevano al tipo "VII C", ad esclusione di quattro unità (U-73, U-74, U-75 e U-83) del precedente ma simile tipo "VII B". I battelli del tipo "VII" giocarono, sino al 1943/44, un ruolo primario nelle operazione subacquee condotte dalla Kriegsmarine: vennero costruite 705 unità molte delle quali erano ancora in servizio al termine delle ostilità. Il tipo "VII" derivava dalle linee costruttive dei battelli finlandesi classe "Vetehinen", realizzati in Finlandia su progetto tedesco: a loro volta, i "Vetehinen" traevano origine dai battelli tedeschi tipo "UB III" del 1918. Con il tipo "VII" fu realizzata un'unità semplice e robusta, adatta ad operare nell'Oceano Atlantico e dalle prestazioni sostanzialmente all'avanguardia: solamente nella seconda metà del 1943 le contromisure antisommergibili alleate iniziarono ad avere ragione di questi altrimenti validissimi battelli.

 

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Agli iniziali "VII A" e "VII B" del 1936/1938 seguì, tra il 1940 e il 1943, il numeroso gruppo dei "VII C" e dei "VII C-41", questi ultimi contraddistinti da migliorate prestazioni e da una struttura maggiormente rinforzata; la realizzazione di una variante ulteriormente aggiornata, denominata tipo VII C-42, fu annullata per permettere l'entrata in servizio di sommergibili dalle caratteristiche più moderne (segnatamente i tipo "XXI"). Vennero costruiti anche sei battelli tipo "VII D" (posamine) e quattro "VII F" (equipaggiati per trasportare siluri per il rifornimento di altre unità). A partire dalla fine del 1943, su numerosi "VII" si procedette all'installazione dello schnorkel e di apparati radar.

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Sommergibili tipo "VII C" - caratteristiche principali:

- Battelli oceanici a semplice scafo con controcarene esterne e casse di immersione principali all'interno dello scafo a pressione

- Lunghezza: 66,5m

- Larghezza: 6,2m

- Pescaggio a sommergibile emerso: 4,74m

- App. motore: 2 diesel (vari modelli) 2.800/3.200hp, 2 motori elettrici (vari modelli) 750hp

- Velocità max.: 17/17,5 nodi in emersione e 7,6 nodi in immersione

- Tempo minimo per l'immersione rapida: 25/30 secondi

- Autonomia: 8.500mg a 10 nodi/3.250mg a 17 nodi (in emersione) - 130mg a 2 nodi/80mg a 4 nodi (in immersione)

- Armamento: quattro t.l.s. da 533mm (dotazione max. 14 siluri); 1 cannone da 88/45, 1 mg. da 20mm e 1 mg. da 37mm. A partire dal 1942, incrementando le dimensioni della falsatorre, l'armamento balistico venne potenziato dando vita a numerose varianti, tra cui - ad esempio - 4 mg. da 20mm (2 x II) e 2 da 37mm (2 x I), 4 mg. da 37mm (4 x I), 8 mg. da 20mm (2 x IV) e 1 da 37mm (1 x I). Negli ultimi anni di guerra il cannone da 88mm fu sbarcato da numerose unità.

- Equipaggio:44 (4 ufficiali, 4 sottufficiali, 36 sottocapi e comuni)

 

 

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Consistenza numerica degli U-boote in mediterraneo riferita all'ultimo giorno di ogni mese dal settembre 1941 al settembre 1944.

 

01ra4.jpg

 

 

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Successi mensili degli U-boote nel Mediterraneo dall'ottobre 1941 al maggio 1944. Per ogni mese vengono indicate le navi militari affondate (settore nero) e quelle mercantili (settore bianco). Il numero posto al di sopra di ogni colonna indica il totale mensile (unità militari + unità mercantili). Non è stato tenuto cnto di 29 unità minori (vedette, pescherecci, motovelieri ecc.) appartenenti ad entrambe le categorie.

 

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03nk5.jpg

Modificato da Alagi
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Visitatore ERICH TOPP U-552

....era ora che tornassi a "piegare la schiena"...."pelandrunnn"....sempre in vacanza !!!!.... :s11: :s03: :s68:

....scherzi a parte....sei sempre un "MITO" !!....BRAVO MAURI !!!!.... :s20: :s51: :s15:

 

 

:s67: Mau

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Ottimo lavoro Maurizio. Sarebbe però il caso di riunire i due articoli per facilità di consultazione.

 

Francesco

 

 

Si è deciso di lasciare separati ( ma vicini e in evidenza) i due articoli di Maurizio, per non appesantire un unico post...... :s02:

 

 

Sandro

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  • 5 months later...
Visitatore Mattesini

La Swamp è una ricerca sistematica antisommergibile, continua diurna e notturna, attuata durante la guerra dagli Alleati con l'impiego di navi di suoperficie e di aerei, Scattava, generalmente, su semplice avvistamento di un sommergibile, oppure in seguito al siluramento di una nave. Nel Mediterraneo ebbe particolare successo, dopo la resa dell'Italia, contro i sommergibili tedeschi tra l'autunno del 1943 e il settembre del 1944, quando furono eliminati gli ultimi U-boote. In Atlantico continuò fino alla fine della guerra, nel maggio 1945. Innumerevoli furono i sommergibili affondati con questo sistema di ricerca

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