Visitatore Kashin Inviato 29 Giugno, 2007 Segnala Share Inviato 29 Giugno, 2007 La vita su un sommergibista era dura,vissuta intensamente La cosa più bella e umanamente significativa era che su un battello si fosse tutti molto uniti , affiatati e compatti, sia nel lavoro che nella vita a terra, dal Comandante fino all'ultimo marinaio . La cosa più fastidiosa era la scarsa possibilitàdi lavarsi bene e con acqua dolce. Nelle missioni di guerra il tempo, veniva ritmato dal cambio delle guardie. Si alternava diviso in due squadre ogni quattro ore ai rispettivi posti di guardia e di lavoro, secondo lo schema 4 e 4: quattro ore di guardia e quattro di riposo. Ciò valeva per tutti i componenti dell'equipaggio , con escusione ai tre addetti dei sensori A.S., normalmente su "4 e 8" perché dovevano essere più … Freschi. A questo tipo di turnazione si doveva però aggiungere l'organizzazione giornaliera di due mense diurne e due serali a cavallo dei cambi di guardia. Spesso, molte ore di esercitazioni erano necessarie per gli assetti di 1° grado di approntamento - per l'intero equipaggio al posto-di-combattimento. Ancora, molte altre ore erano dedicate ad affrontare avarie e situazioni di emergenza. Da questo quadro si può comprendere che le ore realmente disponibili per il riposo e il sonno, igienicamente importante, si potevano ridurre ad una media di circa quattro ore su ventiquattro. L’equipaggio di bordo veniva organizzata per la branda calda (condivisione alterna con un collega) per il bene della salute e per risparmiare ossigeno e forze. I viveri di bordo venivano sistemati e conservati nei posti più vari, oltre ai due piccoli frigoriferi (non in tutti i battelli) ; era normale occupare con cassette di frutta e verdura e scatole di acqua anche due tubi-lanciasiluri. L'interno del Battello si sfruttavano ogni anfratto per appendere negli impianti piu’ disparati , salumi ,formaggi, con la vigilanza del Capo Silurista; “l’Aiutante di bordoâ€Â. A questo stato di cose bisognerebbe aggiungere la continua presenza dei rumori dei motori in superfice e dei ronzii durante le immersioni ,all’alternarsi di brevi periodi di luce bianca e dei lunghi periodi di luce rossa .- Il tempo da trascorrere in navigazione, quasi esclusivamente in immersione, era variabile a seconda del tipo di missione. La cognizione del tempo viene perduta in una perfetta simbiosi con il mezzo ! Ognuno sapeva ciò che si dovesse fare e tutti i controlli e i collaudi venivano eseguiti bene prima di riprendere il mare, oltre alla preoccupazione, continua data dalla continua prevenzione contro i rischi delle collisioni, delle falle, degli incendi.Ore di attesa ritmate dai cambi di guardia , non sempre premiati da un buon bersaglio. Cibo stantio, sudore, tensione, sonno inesistente,tensione Stress……a volte allentate da un po di musica irradiata dalla stazione radio di bordo (quando e se possibile)…..Ritornati dalla missione , impregnati dall’odore del proprio mezzo, si andava alla ricerca di un bagno caldo, latte, formaggio e una lunga…lunga dormita…in attesa di un’altra interminabile missione.- Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore ERICH TOPP U-552 Inviato 30 Giugno, 2007 Segnala Share Inviato 30 Giugno, 2007 ….PADRE CARLO MESSORI RONCAGLIA…. ….†Li ho visti sorridere nella freschezza della loro giovane età.Li ho visti pensosi nell’affrontare l’impegno di eroismo.Li vedo nella gloria di Dio che premia chi si immola per gli altri nell’amore.Dalle loro mani le generazioni nuove di marinai ricevano la fiaccola della luce d’Italia che non si deve estinguere “…. Questa è la dedica apposta da Padre Carlo Messori Roncaglia sul Libro d’Oro dei Sommergibilisti custodito nella Cappella della Caserma Farinati di Maricosom a Taranto. Padre Carlo Messori Roncaglia,classe 1904,appartenente all’Ordine dei Gesuiti,venne assegnato alla Base Atlantica di Bordeaux (Betasom) giàdal 1940 come Capellano militare e subito fu accolto e stimato da tutto il personale della base stessa,in quanto rivelatosi fin dall’inizio come un uomo di Fede e di azione. Quest’uomo che amava definirsi un combattente Ministro di Dio,diventò un “punto fermo†per tutti gli uomini della base,dando sostegno spirituale,sociale e quella serenitàdi cui avevano bisogno tutti coloro che si apprestavano a partire in missione,oppure al rientro. Shot at 2007-06-30 (Padre Carlo Messori Roncaglia) Oltre alla sua opera a terra,Padre Messori,partecipò anche a parecchie missioni in mare,insieme agli equipaggi dei battelli,condividendo insieme a loro l’euforia per una vittoria,facendo sentire la sua voce unita a quella del resto dell’equipaggio in un “Hurrà!!â€Â,quando un siluro centrava il suo bersaglio,ma al tempo stesso raccogliendosi in preghiera per cercare di affidare le anime a Dio di coloro che in quel frangente perdeva la vita,anche se di schieramento opposto. Shot at 2007-06-30 (il viso sempre sereno degli uomini imbarcati sui sommergibili) Scherzando su queste sue esperienze,dopo il termine della guerra,amava spesso dire di aver celebrato le “Messe più profonde della storia†e sicuramente aveva ragione,in quanto durante gli imbarchi che effettuò,celebrò parecchie Messe a bordo in navigazione profonda,raccogliendo intorno a se in camera lancio dei siluri,tutti coloro che non erano di guardia,aprendo la sua scatolina di legno al cui interno conservava un calice smontabile e alla cui base lentamente incise i nomi di tutti i sommergibili che si avvicendarono a Betasom durante la guerra. Shot at 2007-06-30 (il Calice di Padre Messori,con incisi alla base i nomi di tutti i battelli che si avvicendarono a Bordeaux) La missione più famosa a cui partecipò fu quella a bordo del R. Smg. Archimede,della durata di quasi 3 mesi e durante la quale,la notte di Natale del 1942,celebrò la S. Messa che in seguito fu ricordata da una “tavola†della Domenica del Corriere pubblicata il 3 gennaio del 1943. Shot at 2007-06-30 Shot at 2007-06-30 (il R. Smg. Archimede) Padre Messori,tra le sue tante opere svolte in quel periodo,con i soldi delle offerte dei sommergibilisti atlantici,fece acquistare la statua di una Madonnina,che venne intitolata appunto ai sommergibilisti,ponendola all’interno della Cappella della base di Betasom e alla quale tutti si rivolgevano in preghiera,in terra,come in mare. A seguito delle travagliate vicende postume all’armistizio,Padre Carlo Messori Roncaglia,fu rimpatriato in Italia per cause di forza maggiore,la Cappella di Betasom,venne spogliata di tutti i suoi arredi e anche la Madonnina,divenne “preda di guerraâ€Â,fino a quando grazie all’impegno profuso da parte di un Capellano militare dell’esercito,Don Aldo Negri,coadiuvato da numerosi marinai rimasti in terra di Francia,riuscì a riportare la Sacra statua in Italia,dove per un quarantennio la custodì gelosamente nella sua casa natale,fino al 2 giugno 1985,anno in cui venne portata all’interno della Cappella di Maricosom di Taranto,dove si trova tuttora,meta delle preghiere di coloro,che,come sessant’anni prima le rivolgevano il loro appello. Shot at 2007-06-30 (la statua della Madonnina dei Sommergibilisti) Padre Carlo Messori Roncaglia,fu l’unico Cappellano ad essere autorizzato a fregiarsi del distintivo dorato dei sommergibilisti con la “A “ di “Atlantici†sovrapposta e recante la corona reale sulla parte superiore,fino a quando il 15 agosto 1996,la sua anima fu chiamata ai Cieli,sicuramente per continuare la sua opera spirituale e volgere sempre uno sguardo vigile a coloro che rappresenteranno anche in futuro quella “categoria†di marinai a lui così cara . Shot at 2007-06-30 (il distintivo dei Sommergibilisti Atlantici) :67: Mau Citazioni : Ufficio Storico della Marina Militare www.regiamarina.net Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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