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Storia della flotta sottomarina Italiana nell'atlantico (1941/1942/1943).


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Gennaio 1941:

All'inizio del 1941 viene concordato con il comando tedesco una nuova zona operativa per i sommergibili italiani: l'Atlantico equatoriale (Sierra Leone, Madera, Capo Spartel, Portogallo, Isole Azzorre). Questa nuova zona di guerra è più idonea alle caratteristiche tecniche dei sommergibili italiani, più adatti ad attacchi in superficie a navi mercantili isolate che a convogli. La nuova zona operativa è inoltre più frequentata dalle rotte mercantili nemiche.

Comunque, fino al maggio 1941 i sommergibili italiani sono ancora operativi nel Nord Atlantico. Riuniti in squadre, attaccano diversi convogli sulla rotta Gran Bretagna/Gibilterra e Liverpool/USA.

Da ricordare gli attacchi ai convogli SL.73 (una nave affondata), OG.56d (una nave affondata), SC.24s (una nave affondata) e l'attacco ai convogli OB.288 e OB.290 condotto dal "Gruppo Bianchi "( Bianchi, Barbarigo, Otaria e Marcello ) e da cinque U-boot tedeschi. In quegli attacchi furono affondati dal Bianchi tre mercantili, danneggiato un quarto (poi affondato da un U-boot) e forse colpita una quinta nave.

Marzo 1941:

Per colmare le perdite subite, viene ordinato il trasferimento a BETASOM dei quattro sommergibili ancora operativi a Massaua. Abbandonata la colonia africana nel marzo del 41, i sommergibili Perla, Guglielmotti, Ferraris e Archimede arriveranno a Bordeaux nel mese di maggio. Durante il lungo viaggio (12.700 km) i sommergibili furono riforniti di gasolio dalla nave corsara tedesca Atlantis e dalla nave cisterna Northmark.

Giugno 1941:

Alla fine del giugno 1941 il Comando Militare Italiano chiede all'Ammiragliato di riportare i ventisei sommergibili nel Mediterraneo. Il Comando Militare Italiano ritiene prioritario difendere le rotte dei convogli italiani tra la Sicilia e la Libia piuttosto di combattere nell'Atlantico.

L'Ammiragliato decide di continuare la guerra sottomarina nell'Atlantico ma ordina il rientro nel mar Mediterraneo di dodici sommergibili: Archimede, Perla, Glauco, Guglielmotti, Brin, Argo, Velella, Dandolo, Emo, Otaria, Mocenigo e Veniero. Solo dieci rientreranno in Mediterraneo: il Glauco sarà affondato al largo di Gibilterra mentre l' Archimede ricevette l'ordine di restare in Atlantico poche ore prima che attraversasse lo Stretto di Gibilterra

Inoltre si decide che i quattro nuovi sommergibili della classe Saint Bon, in fase di completamento in Italia vengano inviati a BETASOM appena operativi.

Luglio 1941:

A luglio del 1941 la squadra di BETASOM è formata dai seguenti sedici sommergibili:

Classe Marcello : Barbarigo, Cappellini, Morosini

Classe Calvi : Calvi, Tazzoli, Finzi

Classe Brin : Archimede

Classe Liuzzi : Giuliani, Bagnolini

Classe Marconi : Da Vinci, Marconi, Torelli, Baracca, Malaspina, Bianchi

Classe Archimede : Ferraris

Sono rimasti operativi a BETASOM i sommergibili dunque ritenuti più idonei per la guerra in Atlantico : i moderni della Classe Marcello e della Classe Marconi e i più anziani Classe Calvi e della Classe Archimede che erano però caratterizzati da una alta autonomia di circa 12.500 chilometri.

18 settembre 1941:

Il Capitano di Vascello Romolo Polacchini, assume il comando della base atlantica di BETASOM .

 

Settembre-Ottobre 1941:

Tra settembre e ottobre 41 vengono perduti cinque sommergibili: il Bianchi, il Malaspina, il Baracca, il Ferraris e il Marconi.

Il Ferraris e il Marconi furono affondati durante l'attacco al convoglio HG.75 in rotta tra Gibilterra e la Gran Bretagna. Il convoglio fu infruttuosamente attaccato da quattro sommergibili italiani (vi parteciparono anche il Barbarigo e l'Archimede) e diversi U-boat tedeschi. Quello dell'attacco al convoglio HG.75 fu l'ultimo attacco " a branco di lupi " compiuto assieme a sommergibili tedeschi.

Novembre 1941:Ai primi di novembre 1941, il sommergibile Giuliani viene inviato nel Mar Baltico, presso la scuola navale di guerra sottomarina di Gotenhafen. La flotta sottomarina italiana di BETASOM rimane con dieci unità operative.

5 dicembre 1941:

Quattro sommergibili italiani (Tazzoli, Calvi, Finzi, Torelli) vengono inviati a raccogliere 254 naufraghi tedeschi dell' Atlantis e della Pyton affondate dagli inglesi a circa 2.500 miglia da Bordeaux. I sommergibili italiani rientreranno con i naufraghi tedeschi a Saint Nazaire fra il 24 e il 29 dicembre.

 

10 dicembre 1941

Supermarina ordina di sospendere la guerra in Atlantico dei sommergibili italiani. L'Ammiraglio Bertoldi informa Dönitz che entro la fine del mese di dicembre tutti i sommergibili italiani sarebbero stati trasferiti nel Mediterraneo.

11 dicembre 1941

Il primo dei nuovi sommergibili della classe Saint Bon, l'unità Ammiraglio Caracciolo viene affondato nel Mediterraneo.

12 dicembre 1941:

Il dodici dicembre 1941 l'Italia dichiarava guerra agli Stati Uniti d'America.

17 dicembre 1941:

Dönitz chiede al Comando italiano di rinviare il trasferimento dei sommergibili italiani nel Mediterraneo. L'ammiraglio tedesco infatti aveva pochissimi U-boat da destinare all'operazione "Paukenschlag" di guerra al traffico mercantile americano (solamente 5 unità del tipo IXC e sette del tipo VIIC) e conseguentemente riteneva indispensabili i sommergibili italiani almeno nella prima fase di attacco a sorpresa alle navi americane.

Il 17 dicembre arriva a BETASOM l'ordine di annullare i preparativi per la smobilitazione per il Mediterraneo e organizzare, invece, missioni nei mari americani.

Nel 1941 i sommergibili italiani hanno affondato nell'Oceano Atlantico 33 navi alleate, con la perdita di 8 unità: Nani, Marcello, Glauco, Bianchi, Baracca, Malaspina, Ferraris, Marconi.

Complessivamente da gennaio a dicembre 1941 i sommergibili italiani hanno ottenuto i seguenti successi:

- 33 navi affondate ( 167.005 tonnelate)

- 3 navi danneggiate ( 13.513 tonnellate)

 

Fonte: http://www.subnetitalia.it' target='_blank'>

 

Gino.

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1 gennaio 1942:

Escludendo il Giuliani fino ad aprile del 1942 in Germania presso scuola navale di guerra sottomarina di Gotenhafen, la flotta subacquea italiana impegnata nel 1942 nella guerra al traffico mercantile americano era composta di nove battelli: Archimede, Bagnolini, Barbarigo, Calvi, Cappellini, Finzi, Da Vinci, Tazzoli, Torelli.

17 Gennaio 1942:

In accordo con il BdU, avendo i sommergibili italiani una maggiore autonomia rispetto ai tedeschi U-boot Type VIIC, vengono assegnati agli italiani le aree di pattugliamento più lontane: Isole Bahamas e Antille.

28 gennaio-11 febbraio 1942

All'inizio di febbraio la prima missione è operativa e vi partecipano 5 battelli che costituiscono il "Gruppo Da Vinci": il Da Vinci (che salpa il 28 gennaio), il Torelli (che salpa il 1° febbraio) il Finzi (che salpa il 6 febbraio), il Morosini e il Tazzoli (che salpano l'11 febbraio).

Alle due unità della classe Calvi (il Finzi e il Tazzoli) viene assegnata la zona operativa più lontana: Florida e Bahamas, mentre agli altri tre viene assegnata l'area a levante delle isole Antille.

Torneranno a Bordeaux nei primi giorni di aprile, dopo aver affondato 14 navi (8 mercantili e 6 petrolire) per circa 88.000 t.l.s.

Il Tazzoli, comandato dal C.C. Carlo Fecia di Cossato si distinse anche tra gli U-boat tedeschi, affondando in quella missione 6 navi nemiche per circa 30.000 tonnellate.

Maggio-Giugno '42:

Tra maggio e giugno 1942 un secondo gruppo di quattro sommergibili italiani è operativo nei mari americani: sono l' Archimede, il Barbarigo, il Bagnolini e il Cappellini.

La loro zona assegnata è al largo del Capo S.Rocco in Brasile. Devono intercettare il traffico mercantile tra la rotta Sud America - Africa. Questa sarà la zona operativa dove i sommergibili italiani saranno maggiormente impegnati.

20 maggio 1942:

Nella notte del 20 maggio 1942 il sommergibile Barbarigo (comandante:C.C. Enzo Grossi) comunica di aver affondato vicino le coste brasiliane un incrociatore americano tipo California. In realtà ha attaccato, senza colpire, l'incrociatore USS Milwaukee.

15 luglio 1942:

Nei primi quattro mesi i sommergibili italiani affondano complessivamente circa 130.000 tonnellate di naviglio alleato. Dal mese di giugno in poi, la guerra nei mari americani diventa difficile. Gli americani si sono organizzati aumentando il controllo aereo, le navi navigano su rotte vicino alle coste, vengono organizzati convogli ben difesi.

Il 15 luglio la prima perdita italiana in quei mari: il Calvi viene affondato al largo delle Canarie da una nave di scorta del convoglio che stava attaccando in immersione.

Le perdite di sommergibili diventa alto anche per i tedeschi: alla fine di agosto 30 U-boat sono stati affondati nei mari americani.

 

2 settembre 1942:

Per i battelli italiani i pericoli maggiori sono nel Golfo di Biscaglia, a poche centinaia di miglia delle coste francesi di Bordeaux. In quella zona gli alleati aumentano il pattugliamento aereo e navale e vengono ripetutamente minate le area antistanti a Bordeaux.

Il 4 giugno, il Torelli due giorni dopo la partenza da Bordeaux, emerge in piena notte. Viene colpito dalle bombe di un aereo inglese. Rientrerà gravemente danneggiato a Bordeaux il 15 luglio.

Il 2 settembre il Giuliani rientra dalla sua prima missione nei mari americani. Arrivato nel Golfo di Biscaglia viene attaccato da aerei inglesi e verrà danneggiato. Rifugiatosi in un porto spagnolo, rientrerà a novembre a Bordeaux.

13 settembre 1942:

Alla fine del mese di agosto, i sommergibili Barbarigo e Cappellini partono verso la zona operativa al largo di Freetown (Sud Africa). In quella missione il Cappellini partecipa al salvataggio dei 1.800 prigionieri italiani affondati con il transatlantico inglese RMS Laconia silurato dall'U-boat U-156 al largo della Liberia. A bordo del Laconia, oltre ai 136 uomini di equipaggio vi erano anche 80 donne e bambini, 268 soldati inglesi, 160 poliziotti polacchi e 1.800 soldati italiani prigionieri di guerra. L'operazione di salvataggio sarà eseguita assieme agli U-boat U-156, U-506 e U-507 e con delle navi militari francesi salpate dal Senegal e dal Benin. Il 16 settembre i quattro sommergibili, con la bandiera della Croce Rossa posta sopra i cannoni, vengono attaccati da un B-24 Liberator americano al largo dell'e Isole Ascensione.

Il 20 settembre il Cappellini arriva all'appuntamento con la nave francese Dumont d'Urville e vi trasborderà 41 naufraghi italiani.

 

6 ottobre 1942:

Il sei ottobre 1942 il comandante del Barbarigo, C.C. Enzo Grossi, comunica di aver silurato al largo di Freetown una corazzata della classe Missisipi di 33.000 tonnellate. Grossi nel suo rapporto dirà che la nave fu vista affondare in fiamme dagli uomini di vedetta del Barbarigo.

Il sommergibile rientrato alla base il 30 ottobre viene accolto con grandi onori. Il C.C. Enzo Grossi viene decorato e promosso senza aspettare la verifica dell'affondamento della seconda corazzata americana.

In realtà il C.C.Enzo Grossi aveva attaccato, senza colpirla, la corvetta inglese HMS Petunia.

9 ottobre 1942:

Pochi giorni sempre al largo di Freetown, arriva la comunicazione di un'altro successo importante, questa volta confermato. L' Archimede, comandato dal T.V. Saccardo ha affondato il trasporto truppe inglese RMS Oronsay di 20.043 tonnellate.

Il giorno dopo l'Archimede intercetta un secondo transatlantico convertito in trasporto truppe, il greco Nea Ellas. La nave viene leggermente danneggiata dall'attacco del sommergibile italiano e riesce a disimpegnarsi.

12 ottobre 1942:

Il sommergibile oceanico Ammiraglio Cagni partito dalla Sardegna supera il 12 ottobre lo sbarramento inglese di Gibilterra ed entra nell'Atlantico per la sua prima missione contro il traffico mercantile. Arriverà a Bordeaux il 20 febbraio 1943, dopo una missione durata 137 giorni e dopo aver affondato due navi.

 

29 dicembre 1942:

Il comandante della base atlantica di Bordeaux, C.V. Romolo Polacchini dichiara dubbi ed incertezze riguardo agli affondamenti delle due corazzate americane rivendicati dal C.C.Enzo Grossi.

Il Ministero della Difesa il 29 dicembre 1942 lo esonera dal suo incarico e lo sostituisce proprio con Enzo Grossi. L'ufficiale già promosso Capitano di Vascello per l'affondamento della Missisipi lascia il comando del Barbarigo per assumere quello dell'intera flotta di sommergibili in Atlantico.

 

Nel 1942 i 10 sommergibili italiani operativi hanno affondato nell'Oceano Atlantico 46 navi alleate, con la perdita di sole due unità: il Calvi e il Morosini.

Complessivamente da gennaio al dicembre 1942 i sommergibili italiani hanno ottenuto i seguenti successi:

- 46 navi affondate ( 274.574 tonnelate)

- 2 navi danneggiate ( 7.043 tonnellate).

 

 

Fonte:http://www.subnetitalia.it' target='_blank'>

 

Gino.

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1 gennaio 1943:

All'inizio del 1943 sono operativi in Atlantico i seguenti sommergibili: Archimede, Bagnolini, Barbarigo, Cappellini, Ammiraglio Cagni, Da Vinci, Finzi, Tazzoli e Torelli. Il Giuliani è in cantiere per riparare i danni dell'ultima missione.

In accordo con il BdU, nella primavera del 1943 ai sommergibili italiani vengono affidate due distinte aree di pattugliamento:

- acque brasiliane (Tazzoli, Cappellini, Barbarigo, Bagnolini, Torelli e Archimede)

- acque Africane (Ammiraglio Cagni, Finzi, Da Vinci).

8 febbraio 1943:

L'ammiraglio Dönitz constatati i successi degli Alleati contro le navi dell'Asse che rifornivano la Germania con materie prime necessarie all'industria bellica provenienti dall'Estremo Oriente (caucciù, gomma, stagno), ipotizza l'uso dei sommergibili italiani come "violatori di blocco" per ripristinare con il Giappone lo scambio materie prime con apparecchiature elettroniche.

Era un'esigenza importante: non a caso la Krinsmarine aveva commissionato ai cantieri tedeschi dei nuovi sottomarini oceanici con grande tonnellaggio di carico (erano gli U-boat Type XX da 2.708 tonnellate). Ma questi nuovi sommergibili non sarebbero stati operativi per la Krinsmarine prima dell'estate del 1944.

14 marzo 1943:

Il 14 marzo 1943 il Da Vinci ottiene il più importante successo dei sommergibili italiani nell'Atlantico. Al largo di Capo Palmas (Golfo di Guinea) silura il transatlantico inglese s/s Empress of Canada (21.517 ton) utilizzato come trasporto truppe.

Sarà una missione ricca di vittorie: il sommergibile italiano prima di intraprendere il viaggio di ritorno affonderà altre cinque navi alleate. In quella missione (20 febbraio - 23 maggio 1943) il comandante del Da Vinci, C.C.Gazzana Priaroggia, affondò naviglio per complessive 58.967 tonnellate, un risultato record anche per i comandanti tedeschi. Nella classifica tedesca delle migliori missioni dal 1939 al 1945, quella del Da Vinci di Gazzana Priaroggia si porrebbe all' ottavo posto assoluto.

Inoltre in quel periodo del 1943, quella del Da Vinci fu la missione migliore in assoluto, con un tonnellaggio che non sarà più superato da nessun comandante di U-boat tedesco.

L'equipaggio del Da Vinci e il suo comandante non riusciranno a ricevere le medaglie e le promozioni promesse dal Comando Italiano e da quello tedesco: il 23 maggio il Da Vinci viene affondato nel Golfo di Biscaglia.

12 marzo 1943:

I tedeschi sospendono la costruzione degli U-boat Type XX specificatamente progettati per il trasporto di materiali tra la Francia e il Giappone e decidono di utilizzare su quelle rotte i sommergibili U-boat Type IXD modificati per tale uso e i sommergibili oceanici italiani di Bordeaux.

L'accordo tra i comandi prevede che per ogni unità italiana modificata in sommergibile da trasporto per l'Estremo Oriente, i tedeschi diano in cambio un nuovo U-boat Type VII -C41.

Al rientro delle missioni iniziate a gennaio e febbraio del 43 i sette sommergibili della base francese Bagnolini, Barbarigo, Cappellini, Giuliani, Finzi, Tazzoli e Torelli vengono modificati in "violatori di blocco".

Nel frattempo a Singapore viene organizzata una base italiana ove far attraccare i sommergibili italiani. Viene inviata in Estremo Oriente anche la nave Eritrea: avrà il compito di scortare i sommergibili italiani nel tratto di mare Sabang/Singapore

Con le modifiche apportate (rimozione dei tubi lanciasiluri e dei cannoni) le unità italiane potevano caricare a bordo in media:

Classe Calvi (Tazzoli, Finzi): 240 tonnellate

Classe Marcello (Barbarigo, Cappellini): 100 tonnellate

Classe Liuzzi (Bagnolini, Giuliani): 130 tonnellate

Classe Marconi (Torelli): 100 tonnellate.

15 Aprile 1943:

Oltre alle vittorie del Da Vinci, nelle missioni completate entro il mese di aprile del 1943 vengono affondate dai sommergibili Archimede (1), Barbarigo (3) e Finzi (2) altre sei navi alleate per circa 28.000 tonnellate.

Per il sommergibile Archimede sarà l'ultima vittoria: il 15 aprile viene colpito dalle bombe di un aereo americano al largo delle coste brasiliane, affondando velocemente.

Maggio-Giugno 1943:

Nel mese di maggio salpano verso Sabang i primi tre battelli carichi di materiale bellico per il Giappone. Sono il Cappellini (95 tonnellate di carico:munizioni, alluminio, acciaio, ricambi), il Tazzoli (165 tonnellate di carico:acciaio speciale, mercurio, munizioni, strumenti ottici) e il Giuliani (130 tonnellate di materiale: acciaio speciale, mercurio, munizioni).

Alla metà di giugno partiranno il Barbarigo e il Torelli. Solo tre sommergibili raggiungeranno, dopo due mesi di viaggio, l' Indonesia. Il Barbarigo e il Tazzoli scompariranno invece nei primi giorni di navigazione nel Golfo di Biscaglia.

2 luglio 1943:

Tra giugno e luglio a Danzica viene allestita una nuova base italiana. Viene utilizzata dagli equipaggi italiani che si addestrano alla navigazione con i nuovi U-Boat. Il 2 luglio 1943 viene consegnato agli italiani il primo U-boat Type VIIC-41 (denominato "S.2"). Alla fine agosto tutti gli U-boat promessi vengono consegnati agli equipaggi italiani. La prima missione è prevista per la metà di settembre 1943.

25 luglio 1943:

In quei mesi solo un sommergibile italiano è ancora impegnato in attacchi al traffico mercantile alleato in Atlantico: è l' Ammiraglio Cagni.

Il 25 luglio 1943 intercetta un convoglio al largo di Freetown e attacca l'incrociatore ausiliario RMS Asturias. La nave inglese di 22.048 tonnellate pur colpita da due siluri non affonderà. Sarà trainata a Freetown dove rimarrà inutilizzata fino al 1945. Quello della Asturias fu l'ultimo attacco di un sommergibile italiano in Atlantico.

8 settembre 1943:

Alla firma dell'armistizio (8 settembre 1943), i sommergibili Cappellini, Giuliani e Torelli, in rada a Singapore ed a Sabang vengono confiscati dai Giapponesi. I sommergibili Bagnolini e Finzi, pronti a salpare da Bordeaux, vengono internati dai tedeschi. Questi sommergibili saranno utilizzati sotto bandiera tedesca per collegare la Francia e l'Estremo Oriente fino al 1945.

20 settembre 1943:

L'Ammiraglio Cagni, in osservanza di quanto stabilito dai firmatari dell'armistizio, il 20 settembre 1943 ammaina la bandiera da combattimento e si arrende agli inglesi della base sudafricana di Durban.

 

Nel 1943 i sommergibili italiani hanno affondato nell'Oceano Atlantico 11 navi alleate, con la perdita di 4 unità: Archimede, Tazzoli, Da Vinci, Barbarigo.

Dal 1 gennaio 1943 all' 8 settembre 1943 i sommergibili italiani hanno ottenuto i seguenti successi:

- 11 navi affondate ( 83.821 tonnelate)

- 1 navi danneggiate ( 22.048 tonnellate).

Complessivamente dal 10 giugno 1940 all'8 settembre 1943, nella Battaglia dell'Atlantico i sommergibili italiani hanno affondato 112 navi alleate (per 608.948 tonnellate) e danneggiate 11 navi (per 60.099 tonnellate).

 

Fonte:http://www.subnetitalia.it' target='_blank'>

 

Gino.

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