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Il Principe Nero - Junio Valerio Borghese E La X Mas


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Titolo: Il Principe Nero - Junio Valerio Borghese e la X MAS

Autori: Jack Greene - Alessandro Massignani

Casa editrice: Mondadori

Anno di edizione: 2007

Pagine: 302

Dimensioni: 24x14

Prezzo originale: Euro 19,00

Reperibilità : facile

 

Recensione:

 

Ricordate Dervis Fontecedro? DISGUSTORAMA - DISGUSTOMATICO.

Questo recentissimo volume, pubblicato in Italia dopo una prima edizione per il pubblico anglosassone, si propone come l'ennesima fonte di "verità " sul Com.te Borghese.

Il libro si risolve in una biografia in cui si tratta ampiamente della storia dei mezzi d'assalto. Tuttavia debbo rilevare con disappunto e tristezza la spaventosa serie di imprecisioni, se non castronerie, che non mi aspetto certo da "storici" di professione e tanto meno da Mondadori.

Tanto per passare una bella mezz'oretta, ve le elenco tutte, o meglio solo quelle sfuggite al mio setaccio. Se avete il coraggio di leggerlo pure voi potete sicuramente aggiungere qualcosa.

Premetto che, in generale, dal libro non esce quasi nulla sull'aspetto umano di Borghese; nulla si dice sui suoi anni in Accademia, sulla sua formazione e su tante altre cose. Tanto meno, ma è solo un esempio, si parla di episodi molto importanti come la morte di Bardelli.

I grassetti sono miei. Il testo tratto dal libro è fra virgolette.

Iniziamo dal

 

RISVOLTO DI COPERTINA

 

- "la X MAS (...) si avvaleva di assaltatori subacquei (...) che marciavano sul fondo marino". Marciavano???

- "Dopo aver guidato la X MAS in importanti operazioni nel Mediterraneo, Borghese la trasformò nel centro di raccolta di tutti quegli italiani che desideravano lottare contro l'avanzata del socialismo e del comunismo" Eh???

- "Soprannominato il Principe Nero, all'indomani dell'8 settembre..." Il nomignolo mi pare sia del dopoguerra.

- "all'indomani dell'8 settembre 1943 egli trasferi la propria base operativa nell'Italia settentrionale" Perchè, prima La Spezia stava al sud?

- " (...) continuò a guidare i suoi uomini in violenti raid antipartigiani". Li guidò lui? Ma per piacere.

 

E ora il testo. Tenetevi forte e considerate che gli autori sono "storici navali".

 

Pag. 2: "divenne (...) comandante di un esercito privato che, al pari dei capitani di ventura medievali, lottava più per ambizione personale che per il sogno di gloria di un governo". La tesi dell'esercito privato e dell'ambizione personale è ormai superata da un decennio.

Pag. 8: "tra gli incarichi che gli furono assegnati ce ne fu (...) un altro sulla nave reale Colombo". Nave scuola, altro che nave reale.

Pag. 9: la sigla MAS significava "motoscafo antisommergibile (...). In qualche caso fu utilizzata anche la denominazione Motobarca armata SVAN". Che guardacaso è la vera origine del termine MAS!

Pag. 17: "Giorgio Giorgis e Carlo Magottini" No, è Margottini. Errore ripetuto anche nell'elenco dei nomi.

Pag. 43: " (...) commissione formata dai capitani di fregata Catalano Gonzaga di Cirella e Giuseppe Moschini (...)." Catalano è parte del cognome. Il nome proprio era Gaetano. Studiare!!!

Pag. 50: "l'Ambra del capitano di fregata Mario Arillo". Era capitano di corvetta.

Pag. 52: parlando dei CB e della loro sorte, del CB16 si dice solo che fu "preso dagli Alleati". Se si ignora la verità  scomoda, male. Se la si nasconde, peggio.

Pag. 55: capi del SIS sarebbero stati gli "ammiragli di divisione" Lais, Lombardi e Maugeri. Erano contrammiragli!

Pag. 56: secondo gli autori la vicenda della scoperta di Marceglia e Schergat per colpa delle sterline fuori corso sarebbe una "interessante rivelazione" del libro di Maugeri "From the ashes of disgrace". Non mi pare proprio, le fonti sono numerosissime.

Pag. 59: al comando dei mezzi d'assalto c'era l'amm. De Courten, "responsabile anche dei sommergibili". Ma quando mai. Era sommergibilista, ma non era a capo di MARICOSOM, bensì dell'Ispettorato Armi Subacquee, che era un'altra cosa.

Pag. 61: parlando della fine dell'Iride, si accenna al "comandante del Monte Gargano, l'ammiraglio di divisione Bruno Brivonesi". Secondo loro un AD comandava una nave ausiliaria? Brivonesi era responsabile di MARILIBIA. Uffa!

Pag. 67: "il capitano Giorgini..." No, si dice "il capitano di fregata Giorgini" o "il Comandante Giorgini".

Pag. 68: parlando del Gondar e della sua fine, si dice che "Toschi era un prigionero assai irrequieto e tentò la fuga in continuazione, finchè riuscì a raggiungere il Portogallo". Qualche annetto di peripezie in India è cosa da poco, non meritevole di una riga....

Pag. 87: "lo stretto di Gibilterra si era trasformato in una trappola ancora più mortale per i sommergibili dell'Asse (come ha ben raccontato il film U-Boot 96) eppure Borghese, per due volte di seguito, era riuscito a superarlo". A parte che evidentemente la storia si basa sui film (per quanto ottimi!), non conta che decine e decine di battelli italiani passarono indenni lo Stretto?

Pag. 97 "il capitano di vascello Bruno Falcomatà". Aaaahhh! Capitano medico, grazie.

Pag. 98 di De Courten si dice che "all'indomani dell'armistizio del settembre 1943, egli divenne ministro della Marina". Dopo il 25 luglio, semmai. 4 in storia.

Pag. 106: si parla di Alessandria. "Durante la navigazione verso Lero, lo Scirè ebbe un solo imprevisto [l'avvistamento di un smg nemico, ndr]". E i segnali in chiaro col Donath da parte del semaforo di Capo Peloro?

Pag. 107: circa lo Scirè a Lero prima di partire per Alessandria, si dice che "il comandante della base pretese di vedere una dimostrazione (...)." Si riferisce all'Amm. Luigi Biancheri, che non era comandante di Lero, ma di MARIEGEO.

ibidem: sempre riguardo Alessandria si cita il "capitano di corvetta " Durand de la Penne. Era TV! E poi il "marinaio scelto" Mario Marino, che invece era sottufficiale.

Pag. 112: l'attacco alla Valiant è narrato unicamente sulla base della relazione di Durand de la Penne. Bianchi, chi era costui?

Pag. 113: Questa è bella. Si dice che de la Penne "nell'abbordare la nave, andò a cozzare contro la carena e finì sul fondo, circa 13 metri più sotto". Trascinò poi nel fango del fondale il maiale finchè "urtò infine contro la carena della corazzata". Come ha fatto a sbatterci? Ma non era 13 metri sotto? Si, infatti ci si informa che "fissò la carica in posizione centrale, circa 4,5 metri sotto la nave". Ci avete capito qualcosa? Io no.

Pag. 117 si dice che al momento dell'esplosione sotto la Queen Elizabeth l'Amm. Cunningham era "in plancia". O forse in coperta?

Pagg. 118-119 Si dice che de la Penne, interrogato, avrebbe descritto minuziosamente i dettagli dell'assalto fornendo "un resoconto completo". Si citano come fonti documenti d'archivio inglesi. Francamente (se vero) lo ignoravo. Sentite però il commento: "alcuni hanno parlato di tradimento sebbene, col senno di poi, forse sarebbe più corretto definirlo un eccesso di esuberanza, come testimonia il fatto che oggi c'è una corazzata della marina italiana che porta il nome dell'ufficiale". Ora, se fosse vero, non sarebbe certo un "eccesso di esuberanza". Mah! Per inciso poi il sillogismo degli autori non regge, visto che la nuova ammiraglia italiana porterà  l'infame nome Doria, principe dei traditori :s68:. Anzi no, mi sbagliavo, l'ammiraglia è la corazzata Durand de la Penne, coi suoi poderosi 381...cari i miei storici navali.

Pag. 124: il "sottufficiale" Luciano Favale della X era in realtà  Sottocapo.

Pag. 130: "Visintini, per inciso, dal 1943 al 1945 fece parte del gruppo degli uomini gamma dela X MAS all'epoca in cui questa operò nell'Italia settentrionale sotto il comando dell'Rsi". PER INCISO, cambiate mestiere. Tanto più che poche pagine dopo si dice giustamente che Visintini morì a Gibilterra prima dell'8 settembre.

ibidem: "I posti chiave all'interno della X MAS, in ogni caso, erano occupati da discendenti di famiglie nobili, il che permise loro di conquistarsi l'appoggio degli ufficiali di alto grado". Ma che dicono?!? Cavagnari era figlio di un farmacista! Arillo era nobile secondo loro? E Tesei? E Toschi? E Forza? Ignoranza crassa. Nel 1940 i posti chiave dello Stato Maggiore, altro che della X, erano apertissimi ai "borghesi".

Pag. 137: parlando di Visintini e della sua morte, si dice che "la guerra portò altre sventure alla sua famiglia" e si narra dell'esodo dall'Istria. E la morte del fratello aviatore, pure lui MOVM?

Pag. 146: si cita il "battaglione Buttazzoni" (sic). NP, caso mai.

Pag. 147: secondo loro Ferraro si era "arruolato come volontario nella Marina". Falso. La Sua storia militare è più complessa.

Pag. 153: si cita il Smg. "Leonardo da Vinci", chiamato poi semplicemente "il Leonardo". No, semmai "il da Vinci".

Pag. 154: "l'ammiraglio di divisione Romolo Polacchini". Sono innamorati del grado di AD. Polacchini era contrammiraglio.

ibidem: il grado di contrammiraglio fa proprio schifo agli autori. Varoli Piazza diventa per miracolo "ammiraglio di squadra". Olè.

Pag. 157: Si cita all'inizio del capitolo Dennis Mack Smith, per il quale il corpo volontario "più famigerato e feroce era la X Mas". Ah, questi storici inglesi! Peccato che ci sono pure quelli italiani che danno loro corda...

Pag. 158: l'8 settembre, il trasferimento (consegna) della flotta a Malta, l'affondamento della Roma sono liquidate in 7 righe 7. Non una parola sul travaglio della scelta e sull'influenza che tali avvenimenti ebbero su molti marinai.

Pag. 159: "l'ammiraglio di divisione Umberto Rouselle" era, tanto per cambiare, contrammiraglio.

ibidem magari si poteva aggiungere che "il principe Aimone di Savoia" era anche ammiraglio, responsabile dei MAS? Così, tanto per spiegare per quale motivo Borghese chiamo proprio lui la sera dell'8 settembre.

Pag. 162: circa la scelta di Borghese di continuare a combattere, non una parola per le vere motivazioni (mantenere l'Onore). Si liquida il tutto con l'ambizione personale.

Pag. 163: il Smg. Torelli diventa "Torrelli".

ibidem: Mario Arillo era "forse il secondo sommergibilista più noto in Italia". Il primo era Borghese? Ne dubito, vista la segretezza delle sue missioni. E i vari Fecia di Cossato, Gazzana Priaroggia, Romei, Todaro etc etc etc? (senza nulla togliere ad Arillo naturalmente, ma pure le sue missioni erano segrete).

Pag. 165: per entrare nella X della RSI "non era obbligatorio essere soldati di marina". I soldati stanno nell'esercito, grazie. Bastava dire "marinai".

Pag. 172: dopo l'arresto di Borghese e la rivolta della Spezia, "per punizione, i due battaglioni della X Mas responsabili dell'arresto di Bedeschi e Tortora furono mandati al fronte". Era esattamente quello che volevano. Altro che punizione.

Pag. 176: "l'ammiraglio di divisione Giuseppe Sparzani" era - indovinate! - contrammiraglio.

Pag. 178: secondo gli autori, MARIASSALTO il 19 maggio '44 attaccò il Bolzano e il Gorizia, e il 22 giugno '44 (!) l'Aquila. A questa missione, dicono, partecipò de la Penne (falsissimo). Tutto sballato.

ibidem: Sergio Nesi sbarcò un sabotatore "nei pressi del Conero (dove d'erano ancora alcune batterie costiere nemiche che la flotta di Persano aveva affrontato durante la campagna di Lissa del 1866)". Eeeehhhh???? Gli italiani nel 1866 sparavano dalle Marche su Persano?!?!? Boh.

Pag. 180: "Borghese fece delle aperture agli Alleati, in particolare alla Marina italiana del sud, prospettando un suo eventuale passaggio dall'altra parte della barricata". Questo non mi risulta proprio. Collaborazione anti-slava si, ma passaggi dall'altra parte proprio no.

Pag. 196: il "tenente di vascello Luigi Ferraro" era STV.

 

Pagg. 198-199: Questo passaggio merita di essere evidenziato. Di Ferraro si dice che dopo il 25 aprile "completamente armato e camuffato aiutò i partigiani locali della brigata Stella Rossa a mettere in atto rappresaglie e attacchi contro le colonne tedesche in ripegamento". A parte che la brigata si chiamava Stella e non Stella Rossa, ciò è completamente falso. Gigi Ferraro non si camuffò mai: in divisa della X fino al 30 maggio '45 fece da intermediario tra tedeschi e partigiani, salvando vite umane le gli stabilimenti Marzotto. Non attaccò mai i tedeschi (nè i partigiani) e tanto meno organizzò contro loro rappresaglie. Ciò è gravemente lesivo della Sua memoria e al riguardo mi faccio immediatamente promotore di azioni legali contro gli autori, uno dei quali - valdagnese!!!! - queste cose dovrebbe saperle. Vergogna.

 

Pag. 204: parlando del processo a Borghese, si dice che i tribunali romani erano "più conservatori" di quelli milanesi, "in parte perchè Roma era stata dichiarata città aperta nel corso della guerra e come tale non aveva subito le più aspre lotte partigiane". Ah no? E Via Rasella, il rastrellamento nel ghetto, le Fosse Ardeatine etc etc???

Pag. 209: Oscar della Storia. Udite udite: "ricordiamo che il referendum del 1948 aveva decretato la fine della monarchia". :s20: :s20: :s20:

Pag. 211: ci si informa che nel dopoguerra "l'Istria, e Trieste in particolare, aveva una forte presenza di italiani". Ma dai! Scopro ora che Trieste è in Istria, e che c'era una "forte presenza" di italiani; ne deduco che la maggioranza era slava.

Pag. 216: la nave da guerra egiziana El Amir Farouk, affondata dai mezzi d'assalto israeliani, "era un vecchio avviso di 1441 tonnellate di stazza lorda". Non si usa il dislocamento per le unità  da guerra?

Pag. 230: si parla del periodo caldo in Alto Adige. I nazionalisti tedeschi "attaccavano rappresentanti e simboli italiani (come le cassette da lettere negli uffici postali)". Vale a dire, facevano saltare in aria qualche cassetta della posta. Ah si, e poi anche qualche carabiniere e qualche alpino. Ma quel che conta è il servizio postale.

Pag. 251: il "generale Casardi" posto a capo dei Servizi Segreti era un ammiraglio.

Pag. 255: Borghese è stato sepolto a Santa Maria Maggiore, "in Vaticano". Ma mi faccia il piacere! E poi si dice che al funerale c'erano "le guardie svizzere"! Non so se ridere o piangere

 

Uno dice arrivato alla fine: aaaaah, è finita.

Eh no! Mancano le note, che come al solito sono accatastate in fondo e non a piè pagina, sennò la lettura diviene troppo agevole. E mo' beccateve pure le perle delle note.

 

Pag. 263: si dice che le memorie di Maugeri (con risp. parl.) non sono state pubblicate in Italia. Falso, furono pubblicate 30 anni dopo con molti tagli.

Pag. 267: gli autori dicono di avere tratto le informazioni biografiche su De Courten da (testuale) "uno di quei libriccini semindipendenti che oggi popolano un panorama editoriale attento ad argomenti poco noti. In questo caso si tratta di un ordine di battaglia della marina e di una lista di ammiragli, da prendere tuttavia con cautela. Anche gli autori del presente volume si sono avventurati su questo cammino!". Il punto esclamativo è loro, che candidamente confessano di non saperne nulla dell'argomento, di trarre informazioni note anche ai sassi come la vita di De Courten da libercoli da quattro soldi, di non fare riferimento alle tonnellate di (seria) bibliografia sull'argomento...e se ne vantano!

Pag. 270: testuale, "i granatieri costituivano il reggimento della guardia reale". Nella seconda guerra mondiale?

Pag. 273: si dice che la piscina di Valdagno impiegata dai Gamma dal '43 al '45 era stata utilizzata "sin dal 1940". Nemmeno questo mi risulta.

 

 

MORALE: 19 euro e due giornate buttati. Aridatemi i soldi.

 

9788804537205g.jpg

 

 

GM Andrea

Modificato da Totiano
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Visitatore ERICH TOPP U-552

....Andrea,rimango BASITO di fronte a una cosa del genere....roba da far rivoltare nella tomba il PRINCIPE !!.... :s68:

....come dico sempre,io mi ritengo una persona ignorante e che non capisce niente,ma....in teoria,quando si pubblica un libro....sopratutto di storia,non dovrebbe essere "supervisionato" da qualcuno di esperto nel settore,onde evitare figure come questa ??.... :s09:

....come "legale" di Betasom,ti inviterei (ovviamente con i tempi necessari !) a fare una piccola ricerca.giusto per la curiosita,per verificare appunto se ci sono delle regole o delle leggi inerenti ad un caso del genere.... :s19:

....concludendo....a questi punti,penso che considerando la "scarsa" considerazione che la gente ha sempre avuto nei riguardi di Borghese e dei fatti che lo hanno visto partecipe in diverse vesti....forse è meglio cosi....che la gente creda a certe panzanate e che comunque non sappia mai fino in fondo lo "spessore" di questo "PATRIOTA" !!....chi lo ha sempre criticato,non credo si meriti piu di tanto.... :s19:

 

....ONORE AL PRINCIPE !!....

 

 

:s67: Mau

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Ottima recensione e soldi risparmiati, per una vera Biografia bisogna prendere il tomo di Nesi, splendido, inoltre lo scorso anno anche l'associazione combattenti Xa Flottiglia Mas pubblico' un bel libricino in occasione del centenario della nascita.

Comunque grazie davvero per questo tuo splendido lavoro di correzione.

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GM Andrea, encomiabile la tua pazienza nel leggerti tutte quelle castronerie......al tuo

posto dopo la prima bruciavo il libro :s05: . Come dice Erich Topp, non si potrebbe far saper alla

Mondadori che razza di libro hanno pubblicato? :s58:

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Visitatore Perla

Bravissimo GM Andrea...io personalmente non ho comprato quel libro, perche solo leggendo il titolo sono rimasta perplessa e prevedevo qualcosa del genere.....ora ho avuto la conferma di aver risparmiato i miei soldi ! :s58:

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La scorsa settimana a Bologna ho fatto una visita alla grossa libreria Feltrinelli del centro e ho acquistato questo libro, attirato dal nome degli autori, che credevo una "garanzia". Purtroppo il libro si è rivelato una delusione, impreciso, superficiale e pieno di luoghi comuni. Il capitolo sul presunto golpe del 1970 è addirittura scandaloso, scritto a base di "sembra che", "si dice", "tutti sanno che".... viene citato persino il famigerato (e inesistente) "field manual" della Cia; una delusione, soprattutto considerando il livello degli autori, che purtroppo qui non sono stati all'altezza dei loro precedenti e pregevoli lavori.... se questa è la biografia di Borghese che circola nei paesi anglosassoni, poi non dobbiamo stupirci se gli appassionati stranieri finiscono per avere un'idea distorta della storia della X Mas in particolare e della storia italiana del XX secolo in generale.... rimediero procurandomi al piu presto il libro di Sergio Nesi

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  • 1 month later...
Borghese è stato sepolto a Santa Maria Maggiore, "in Vaticano". Ma mi faccia il piacere! E poi si dice che al funerale c'erano "le guardie svizzere"! Non so se ridere o piangere

 

credo sia la perla piu bella del libro!!!!....ma agli autori non è stato detto che Borghese è emigrato in Spagna???....capace che se lo avessero saputo avrebbero scritto "scappato in Spagna, si dedico alla ristorazione ed apri un locale famoso per la paella"!!!!!!

Rabbrividisco nel leggere tutte le imperfezioni, anzi no, non sono imperfezioni: sono ERRORI GROSSOLANI che non mi potrei permettere di compiere neanche io, che storico non sono ma che amo la storia, qualora dovessi scrivere anche un solo articolo!!!! ignobile!!!!

Cosa dire poi del "qualunquismo" usato: esercito privato, raid indirizzati da Borghese contro i partigiani, maro tutti dal sangue blu!!!! Al solito regna sovrana la cortina di ferro sulla storia della Decima che viene associata sempre e solo a 3 cose: foto dell'impiccagione di Ferruccio Nazionale con il cartello al collo=esercito antipartigiano, sudditanza ai tedeschi e alle SS di Wolff=filonazisti carnefici, altro che maro patrioti, tentato golpe di Borghese=fascista!

A nessuno interessano le imprese della Decima, il fatto che Borghese manco avesse la tessera del partito fascista e che l'alleanza con i tedeschi, "sui generis", faceva forza sull'autonomia della Decima rispetto ai teutonici!

Al solito, dalla parte dei vinti sta solo il male e dalla parte dei vincitori sta solo il bene....una storiografia di questo tipo, oltre che riluttante, è arida!

Concludo qua e mi dedico ad una nuova attivita : marciare sul fondo marino :s09:

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Concludo qua e mi dedico ad una nuova attivita: marciare sul fondo marino :s09:

 

Vengo con te. Io porto i panini :s11:

 

GM Andrea

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Mi accorgo solo ora di questo interessantissimo argomento. Premesso che il Guardiamarina Andrea, secondo me, dovrebbe essere beatificato per aver tenuto duro, ed essere riuscito a leggere fino in fondo il libro in questione :s58: , da parte mia sono esterefatto.... :s14:

Grazie Guardiamarina della splendida recensione...

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Visitatore ERICH TOPP U-552

....BELLA GENTE (di mare !)....ma siiiii....ma lasciateli scrivere....lasciateli giudicare....lasciate pure storpiare la storia....tanto rimangono sempre dei poveri "albionici" !!....quelli....non sanno nemmeno da che parte stanno girati !!.... :s14:

 

:s67: Mau

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....BELLA GENTE (di mare !)....ma siiiii....ma lasciateli scrivere....lasciateli giudicare....lasciate pure storpiare la storia....tanto rimangono sempre dei poveri "albionici" !!....quelli....non sanno nemmeno da che parte stanno girati !!.... :s14:

 

:s67: Mau

Si, ma quello che mi manda in bestia, Erich, e' che ad albionici ed assimilati, sono quasi sempre delle nostre splendide italiche teste che tengono bordone.... Siamo gli specialisti del "mifacciomaledasolo"). :s05:

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La cosa piu inquietante è che il pregevole testo sara pure stato letto da un consulente editoriale di Mondadori, no?

A questo punto mi chiedo chi è il responsabile cui l'editore in questione affida la valutazione dei testi. Tutto sommato penso che la rosa possa ridursi a uno dei seguenti. Scegliete voi quale:

 

a) Il Pupazzo Gnappo

 

gnappo01.JPG

 

b) Mr. Gumby

 

gumby.jpg

 

c) Cletus Spuckler

 

cletus-simpsons.jpg

 

d) Omar

 

06.gif

 

Mi viene da pensare che se inviassi un manoscritto accattivante a Mondadori su un qualsiasi argomento X inserendo ogni tanto a casaccio frasi tipo "blinda la supercazzola come fosse scarpallaccia-allacciascarpa. Sbiriguda? No? Mi dispiace", il tutto sarebbe pubblicato.

 

L'altro aspetto tragicomico è che se mezza responsabilita ricade sul Greene, l'altra meta è del Massignani. Il quale, "esperto" di storia militare, è decisamente italiano. In proposito, gia  gli ho scritto una mail, che naturalmente non ha avuto risposta (volete scrivergli? andate sul suo sito http://www.massignani.eu/).

 

E allora, io quasi quasi prendo il tr*** (oops) la macchina e vado lui. Sta a 15 km da casa mia. Dlin dlon.

"Chi è?"

"Uno che ha comprato il suo libro".

Il seguito sarebbe interessante.

 

GM Andrea

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Io voto per Cletus :)

Penso che un'azione verso Mondadori per segnalare tutte le castronerie del libro la si possa pure fare...a tal proposito mi informero tramite amico che lavora nel mondo dell'editoria e spero possa consigliarmi la strada migliore da seguire.

Credo che un po di email a mr. Massignani non facciano male, se non altro per intasargli la casella di posta! :s45:

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Grazie Andrea per averci messo al corrente di questo mucchio di belinate :s14: :s14: è veramente incredibile che le case editrici facciano un sacco di storie per pubblicare un giovane scrittore e poi cadano in maniera cosi vergognosa........ probabilmente con certi autori vanno ad occhi chiusi....... ma questa volta è un clamoroso autogol :s12: :s12: probabilmente Massignani ha solo firmato ma neanche letto quello che ha fatto passare per suo e cio è ancora piu disdicevole :s05: :s05:

Modificato da Totiano
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  • 1 month later...

Volevo segnalarvi che ho scritto al Massignani e, ovviamente, ancora nessuna risposta.

Ho impostato la lettera nella maniera piu "pacata" possibile ma a quanto pare il Sig. Massignani o se ne frega o gli è scoppiata la casella di posta! :s68:

 

Che ne dite se segnaliamo la cosa anche a Mondadori?...nella (vaga) speranza che se mai il libro venga ristampato almeno sia scevro di molte imprecisioni

(vedi referendum istituzionale monarchia/repubblica del 1948.....e la Costituzione quando l'hanno fatta, nel 1952??? ehhehehe :s11: )

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Oggi gli mando una raccomandata a/r.

Mi costa 3,60 euro, ma almeno vedo se la riceve.

Naturalmente la missiva sara  su carta intestata dello studio :s42:

 

GM Andrea

 

ps: aprirei anche un concorso per suggerire a Mondadori un nuovo titolo, piu pertinente al contenuto del volume, in caso di ristampa.

Alcuni esempi, i piu seri che mi vengono in mente:

"Storia dell'oceanografia svizzera nel XII secolo"

"1001 modi per cucinare lo gnu"

"Stalin: era veramente una donna?"

 

etc etc

Modificato da Totiano
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Hehehe....ottimi titoli da proporre...aggiungerei anche

"Manuale pratico di marcia subacquea"

 

Grande idea la raccomandata, almeno viene "formalizzata" la contestazione (come per i danni) e speriamo che l'intestazione dello studio legale smuova almeno la penna del Massignani per una minima risposta.

 

Che ne dici di "mobilitare" anche l'Associazione Combattenti X Flottiglia Mas...almeno per sottoporre loro la questione e vedere come la prendono: del resto avrebbero quasi titolo per contestare agli autori delle informazioni mal riportate.

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Che ne dici di "mobilitare" anche l'Associazione Combattenti X Flottiglia Mas...almeno per sottoporre loro la questione e vedere come la prendono: del resto avrebbero quasi titolo per contestare agli autori delle informazioni mal riportate.

Proporro la questione al prossimo consiglio (fra una settimana) e vedremo come muoverci...

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Ragazzi, lasciate perdere...tanto è inutile.

 

 

Perche rassegnarsi senza nemmeno provare qualche mossa :s01:

Di certo il libro non lo tolgieranno dal commercio, ma almeno far vedere che a qualcuno il buon nome di Borghese (e della Decima!) interessa ancora è fattibile :s57:

Alcuni passi riportati dal C.te Gm Andrea rasentano veramente la cialtroneria e, almeno dal mio punto di vista, sono intollerabili specialente se commessi da chi si presenta come "storico".

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  • 2 years later...
Ragazzi, lasciate perdere...tanto è inutile.
)

 

 

Di certo il libro non lo tolgieranno dal commercio,

 

 

Infatti, aveva ragione Pesce Persico....Il fatto che il topic sia rimasto "in giacenza " fino ad ora mi fa pensare l'ovvio.

Io l'ho appena cominciato (sono a pag. 31) e perfino io mi ero insospettita, tant'è che ho voluto dare un'occhiata in questo indice per vedere se per caso qualcuno ne avesse parlato. Non immaginavo di scoperchiare un calderone :s68:

Direi però che, non certo tutti, ma una buona parte degli svarioni vanno ascritti alla traduttrice; facciamone a questo punto, perfidamente, il nome, dato che in biblioteconomia il traduttore va considerato autore corresponsabile: Emanuela Alverà. Sarebbe interessante vedere l'originale, il cui titolo però era ancora più roboante: "The black prince and the sea devils".

 

A parte i sorprendenti omini che marciano sul fondo (e chissà che bella sfilata per la cerimonia di compleanno di Nettuno, re dei mari, ho fantasticato), io finora ho individuato anche, a pag. 25, "l'Havock accerchiò la zona..." (da solo? :s14:) e "[le bombe di profondità] avrebbero affondato e portato in superficie il sommergibile" (decidiamoci, o su, o giù :s49: )

 

PS.: non mi pronuncio sugli "eserciti tribali" dell'Etiopia a pag. 16...ancora con zagaglie e criniere di leone, si deduce...

 

 

 

PPS.: però io non ho speso 19 e rotti euro, almeno l'ho comprato negli Oscar Storia a 10,40, e per di più nelle settimane scorse, quando c'era lo sconto del 30%...mi consolo....

Modificato da malaparte
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Il fatto che il volume sia stato ripubblicato negli Oscar, come ho notato con raccapriccio nei mesi scorsi, dimostra che effettivamente le lettere ad autore ed editore non hanno sortito effetto.

 

Ritengo tuttavia che l'imperizia della traduttrice non renda l'autore (italiano) esente da colpe, sia per quelli che potrebbero essere errori di traduzione che per veri e propri svarioni concettuali.

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da base artica, marco

come certi giornali qui (germania) locali, penso che andrea abbia, comprato un libro cui che non userei neppure per avvolgere il pesce al mercato rionale.

 

 

PS detto da andrea

ps: aprirei anche un concorso per suggerire a Mondadori un nuovo titolo, piu pertinente al contenuto del volume, in caso di ristampa.

Alcuni esempi, i piu seri che mi vengono in mente:

"Storia dell'oceanografia svizzera nel XII secolo"

"1001 modi per cucinare lo gnu"

"Stalin: era veramente una donna?"

 

etc etc

 

direi io:

sarebbe come la notizia (da internet di uno svizzero) che gli svizzeri hanno comprato una portaeri francese (la clemencau e ribatezzata guglielmo tell) fatta arrivare da loro x canali e fiumi, perc usala come arepoporto militare nei loro laghi perche non hanno piu spazio a terra :s03:

 

ammiraglio o svizzero che presiede l´innaugurazione (ma i colleghi in italia li conoscono :s68: ???)

 

44183243.jpg

 

arriva al lago di losanna

45130168.jpg

 

 

nome nave :s03:

50058228.jpg

 

cartolina per turisti italiani :s12:

40077455.jpg

 

altro che i ns harrier....... :s12:

31659934.jpg

 

scritte e loghi sui piani di coda.......svizzeri :s14: :s03:

13140304.jpg

 

perche non mandate foto al autori che hanno scritto libro preso da Andrea, magari ci fanno un nuovo libro sulle portaeri svizzere e la mondadori lo pubblica pure..... :s03:

saluti marco

PS. peccato che non si possano tirare le orecchia (una tiratina x copia di libro stampato) a tali scrittori poco coscienziosi.

Modificato da bussolino
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ps: aprirei anche un concorso per suggerire a Mondadori un nuovo titolo, piu pertinente al contenuto del volume, in caso di ristampa.

Alcuni esempi, i piu seri che mi vengono in mente:

"Storia dell'oceanografia svizzera nel XII secolo"

"1001 modi per cucinare lo gnu"

"Stalin: era veramente una donna?"

 

Oppure

 

Ma il CAPITANO del Titanic era davvero l'ultimo dei Merovingi?

 

Ufo Commerciali. L'uso che la Ryan Air fa degli Ufo nazisti.

 

Gallina vecchia... prima o poi muore.

 

Il 90% dei daltonici muore al semaforo. Analisi del Probelma.

 

Davvero in Turchia si parla il Turchese?

 

 

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Habent sua fata libelli, e onestamente si riconosca agl'improvvidi quanto improvvisati storici navali il merito di aver dato luogo a impagabili momenti di ilarità.

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si riconosca agl'improvvidi quanto improvvisati storici navali il merito di aver dato luogo a impagabili momenti di ilarità.

 

Ti farà orrore sapere che anche io ho letto quel libro... Mio padre è arrivato scarso a metà e me l'ha restituito...

 

 

neu1.jpg

 

Indiscrezioni dalla casa editrice..

Nonostante il grande valore documentale e l'alta veridicità dello scatto riportato qua sopra, tale foto fu inspiegabilmente tolta dal lavoro finale.

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Oddio, so di affrontare una specie di plotone di esecuzione (mediatico, grazie a Dio, solo mediatico)....:s02: , ma mi viene...

Ho stampato le annotazioni di GM Andrea e ho cercato i punti corrispondenti sulla mia copia Oscar. Temevo di dover fare ricerche e adattamenti sul n. di pag. ,invece sorprendentemente il numero di pag. degli Oscar corrisponde esattamente alla collana Le Scie, quindi è stato facile.

Corrisponde fin troppo, nel senso che NESSUNO degli errori evidenziati è stato eliminato (contavo almeno sul referendum del 1948, visto che cambiare una data non richiede "slittamenti" di pagina, o altro...ma tant'è. D'altra parte, so :s06: che gli editori prima di cambiare una virgola nel "già fatto", che credo richieda loro un costo, anche se magari minimo, traccheggiano alquanto, anzi troppo, anzi proprio non ne vogliono sentir parlare.

 

Anche se credo che autori di livello internazionale, come vengono presentati in quarta di copertina, magari potrebbero avere una certa autorità in proposito.

 

Chiuso questo, e ribadendo che ritengo che molti degli errori e sviste annotate da GM Andrea siano ascrivibili alla traduzione (quelle riguardanti i gradi, ad esmpio, o l'espressione "soldati di marina" , o simili, credo che (ripeto che sono ancora a pag. 31) le faccende veramente gravi siano, a vedere le note (spero di non avere dimenticato qualcosa) :

 

p. 52: del CB 16 non so nulla. Ma se Andrea parla di verità scomoda, caspita, voglio saperlo. Grazie.

 

p. 113 ecc...insomma quelle su De la Penne

 

p, 130 su Visintini

 

p. 162 sulle motivazioni di Borghese a continuare a combattere

 

p. 172 /battaglioni mandati al fronte per punizione (lo sapevo anch'io che per loro una cosa del genere mica era una punizione)

 

p.178 mah, a naso direi che qui c'entra ancora la traduzione, sulla misterosa faccenda delle batterie marchigiane che sparavano su Persano...(come sul caos di De la Penne che va e viene dal fondo alla carena, sbattendo qua e là , o cose del genere...)

 

p. 198 ecc. su Gigi Ferraro. Mi fido di GM Andrea.

 

su pag. 209 e referendum.-................................................................................

....................... :s06: :s06:

 

a pag, 230 ...le cassette delle lettere!!!!!!.... :s05:

 

 

GM Andrea, mi guardo bene dal fare l'avvocato d'ufficio, compito che non voglio e a cui non sono certo stata chiamata, ma mi sento di invocare la clemenza della corte per quanto riguarda errori di stampa, traduzioni sui gradi ecc., e altre sviste che solo la Sua MOSTRUOSA memoria può immediatamente annotare durante la lettura ( GM sta per Geneticamente Modificato? Nel senso della memoria.... :s68: Sì, lo so, lo so cosa vuol dire....).

 

Però chiedo: insomma, alla fine, il personaggio principale è stato inquadrato abbastanza correttamente? Perchè a questo punto, l'unico dubbio grave rimasto riguarderebbe l'espressione di pag. 162 (motivazioni su continuare a combattere). E un errore su una faccenda del genere, francamente, non è poco.

 

 

Friendly yours....

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Riguardo al cover up di P 52, se ben ricordo la verità scomoda riguardante il CB 16 fu che l'equipaggio si ammutinò e lo portò ad incagliare sulla spiaggia di Senigallia. Solo in seguito fu "catturato" dagli Alleati. Sarebbe, se non vado errato, l'unico ammutinamento che riguardò un'unità della Marina Repubblicana.

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Io credo che la faccenda più grave, in assoluto, stia in una candida confessione degli autori, quella alla nota di p. 267 in cui affermano di avere tratto delle informazioni su De Courten da "uno di quei libriccini semindipendenti che oggi popolano un panorama editoriale attento ad argomenti poco noti. In questo caso si tratta di un ordine di battaglia della marina e di una lista di ammiragli, da prendere tuttavia con cautela. Anche gli autori del presente volume si sono avventurati su questo cammino!".

E' più che evidente che l'intero libro trae origine non da ricerche o studi accurati, ma da sbadati copia-incolla, senza peraltro il supporto delle benchè minime conoscenze di base.

 

Sul personaggio principale mi ero espresso fin dall'inizio: dal volume non solo non si evince alcunchè di originale, ma per di più si ripetono i soliti luoghi comuni omettendo aspetti essenziali per comprendere l'uomo.

 

Su Gigi Ferraro non è che ci sia da fidarsi di me :s01:...ci sono documenti e testimonianze assolutamente univoci, soprattutto di fonte partigiana, che certificano la totale falsità di quanto asserito dagli autori.

 

Sul CB 16, dice bene Secondo Marchetti. Partiti dall'Istria per una missione di guerra, i membri dell'equipaggio si ammutinarono, assassinarono il comandante (STV Tendi, già sommergibilista atlantico), portarono il battello a incagliarsi presso Senigallia e si consegnarono agli inglesi. Nel dopoguerra nessuno torse loro un capello.

 

Sulla difesa d'ufficio....Io per mestiere, in genere, sto dall'altra parte rispetto al giudice. Quando mi capita di fiancheggiare il PM come parte civile cerco di avere il massimo rispetto per il collega della difesa.

In questo caso però, non da giudice ma da semplice lettore, credo che la posizione degli autori (e dell'editore) sia indifendibile, per tutti i capi d'imputazione, "sviste" di traduzione comprese. Errori di stampa non credo ve ne siano.

Mondadori non è l'editore Buzziconi di Roccasecca. Va bene che di questi giorni si è visto in libreria un libro (!) di Jovanotti, ma vedere certe sconcezze pubblicate da una casa di tal vaglio è inconcepibile. Credevo che esistessero dei comitati di redazione.

Possibile che nessuno delle decine di occhi che hanno visto quelle pagine prima dell'infausta stampa abbia notato obbrobri come quello del referendum del '48? Di S.Maria Maggiore in Vaticano? E' mai possibile che degli "storici navali" non sappiano (pag. 61) che un ammiraglio non comanda mai una nave?

Si dirà: ma in fondo cosa cambia, contrammiraglio al posto di ammiraglio di divisione, CV al posto di CF, etc etc...Sarò pignolo, ma sapere che esistono in migliaia di scaffali tali obbrobri - che magari vengono consultati e posti a fondamento di ricerche, articoli, saggi - è inquietante.

 

Un'ultima nota sui presunti errori di traduzione. Se anche tali fossero, la mia valutazione non cambia di una virgola. Se io, che non sono nessuno, dovessi per venuta pubblicare qualcosa, rileggerei dieci volte il testo. Almeno è quello che faccio per regola prima di depositare un atto (Calamandrei insegna che, a buon diritto, un giudice potrà dar torto alle pur corrette tesi di un difensore illetterato).

E costoro, anzi l'autore italiano, non si perita nemmeno di controllare un testo per i tipi di Mondadori? Peraltro col medesimo zelo ha risposto alle mie lettere (da due anni attendo vanamente risposta).

Modificato da GM Andrea
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Io credo che la faccenda più grave, in assoluto, stia in una candida confessione degli autori, quella alla nota di p. 267 in cui affermano di avere tratto delle informazioni su De Courten da "uno di quei libriccini semindipendenti che oggi popolano un panorama editoriale attento ad argomenti poco noti. In questo caso si tratta di un ordine di battaglia della marina e di una lista di ammiragli, da prendere tuttavia con cautela. Anche gli autori del presente volume si sono avventurati su questo cammino!".

Ripeto: l'ultima frase: "Anche gli autori del presente volume si sono avventurati su questo cammino![/i]".mi sembra talmente incongrua e priva di significato nel contesto che non ne capisco proprio il senso. Che sia faccenda di traduzione? Io non ci arrivo.

 

 

 

Sarò pignolo, ma sapere che esistono in migliaia di scaffali tali obbrobri - che magari vengono consultati e posti a fondamento di ricerche, articoli, saggi - è inquietante.

 

E perchè? allora tale Wilbur Smith, che detesta gli Italiani, che scrive romanzi ridicoli, e che però nelle settimane scorse non solo non è stato trattenuto alla frontiera come ospite non gradito, ma è pure stato ospitato a RAI, RADIO DUE ecc, per farsi pubblicità, e che è stato tradotto in decine di lingue ed ha milioni di lettori, che si suppone leggano i suoi romanzi "storici" come "Storia", ???Direi che fa MOOOOOOOOLTO più danno!!!! :s05: :s05: :s05:

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Ripeto: l'ultima frase: "Anche gli autori del presente volume si sono avventurati su questo cammino![/i]".mi sembra talmente incongrua e priva di significato nel contesto che non ne capisco proprio il senso. Che sia faccenda di traduzione? Io non ci arrivo.

 

 

Credo (temo) che la faccenda sia molto più semplice, per quanto incredibile. Come sono andate le cose viene confessato da loro stessi.

 

1) avevano bisogno di informazioni biografiche su De Courten

2) invece di spulciare uno dei molti volumi da cui si sarebbero potute evincere, o di consultare l'Ufficio Storico della MM (ma ciò postula di conoscerne l'esistenza), si sono letteralmente avventurati in un libriccino anonimo "da prendere tuttavia con cautela".

 

Riconoscono quindi:

- di non sapere nulla, ma proprio nulla, sulla Regia Marina (le informazioni biografiche su De Courten fanno parte dell'ABC)

- di ignorare bellamente quale sia il corretto metodo di ricerca storica

- di nutrire loro stessi scarsa fiducia nelle loro fonti

 

Più di così...

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E perchè? allora tale Wilbur Smith, che detesta gli Italiani, che scrive romanzi ridicoli, e che però nelle settimane scorse non solo non è stato trattenuto alla frontiera come ospite non gradito, ma è pure stato ospitato a RAI, RADIO DUE ecc, per farsi pubblicità, e che è stato tradotto in decine di lingue ed ha milioni di lettori, che si suppone leggano i suoi romanzi "storici" come "Storia", ???Direi che fa MOOOOOOOOLTO più danno!!!! :s05: :s05: :s05:

 

Anche questo è vero, però bisogna dire che Wilbur Smith scrive semplicemente romanzi (per quanto opinabili), mentre Greene e Massignani - già autori, tra l'altro, di un volume sulla guerra navale nel Mediterraneo nel 1940-43 - si dedicano alla saggistica e, in quanto tali, non dovrebbero ricadere nelle gravi imprecisioni e negli errori evidenziati in questo topic.

 

Distinguerei due situazioni:

- errori concettuali e storici

- errori dovuti alla traduzione.

 

Dei primi, sono responsabili gli autori - da qualunque parte si guardi la faccenda.

Per il secondo punto, è ovvio che un traduttore - nella stragrande maggioranza dei casi - non sarà mai un esperto della materia di cui sta traducendo un testo (e da qui i cf e cv diventati "capitani", gli ammiragli divenuti contrammiragli ecc. ecc.). Tuttavia, sarebbe compito degli autori rivedere la traduzione (nel caso specifico la cosa sarebbe toccata al dr. Massignani, in quanto di madrelingua italiana) per "mondarla" di eventuali imprecisioni o errori dovuti al traduttore.

Inoltre, le case editrici serie (e Mondadori dovrebbe esserlo) in questi casi si avvalgono, solitamente, della figura del consulente editoriale, ossia un esperto del settore che rivede le bozze finali dei testi provvedendo egli stesso alle necessarie correzioni sfuggite agli autori e al traduttore.

 

L'unico caso anomalo è rappresentato dalla traduzione de A sailor's odissey di Cunningham, la cui edizione italiana venne tradotta - a suo tempo - da Aldo Fraccaroli, che fu insieme traduttore e consulente editoriale... Ma, come ho detto prima, si tratta di un caso più unico che raro.

 

Penso che molti ricorderanno l'iniziale traduzione italiana de Hunt for Red October che era ricca di assurdità e madornali errori dovuti in primis a chi aveva curato la traduzione (ma non era colpa sua se non masticava cose di marina) e - soprattutto - alla mancanza di un consulente editoriale (o all'ignoranza di quest'ultimo qualora ci fosse stato).

 

E' chiaro che la saggistica militare è un prodotto editoriale "di nicchia": anche i migliori volumi in questo campo non potranno mai aspirare alle tirature a sei zeri di un Wilbur Smith. Però, proprio per questa natura élitaria e professionale, specifici volumi che - inoltre - intendono trattare temi tra l'altro sotto certi aspetti ancora controversi e da approfondire comunque con grande attenzione (come la biografia del com.te Borghese e l'attività della Xa Mas), devono essere realizzati con questi imprescindibili ingredienti:

- Solida preparazione storica e tecnica degli autori;

- Corpus bibliografico quanto più possibile vasto, esaustivo, approfondito, possibilmente basato su documentazione archivistica di prima mano e su testi - a loro volta - autorevoli e documentati.

- Traduzione (quando necessaria) della migliore qualità possibile;

- Revisione della traduzione da parte degli autori;

- Revisione finale dell'intera opera da parte di un consulente editoriale di provata capacità e preparazione nello specifico campo.

 

La mancanza di uno solo di questi elementi renderà l'opera monca e incompleta; la somma di due o più tra essi porterà il volume a essere considerato tra le opere velleitarie, scritte "per sentito dire", non basate su un approccio scientifico allo studio dell'argomento e tali quindi da far ricomprendere le fatiche degli autori tra la tanta "paccottiglia" che - tanto in Italia quanto all'estero - ruota e turbina nell'approssimativo mondo della saggistica pseudo storico-militare, scritta secondo i dettami del vecchio adagio "vorrei ma non posso".

Modificato da Alagi
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E' più che evidente che l'intero libro trae origine non da ricerche o studi accurati, ma da sbadati copia-incolla, senza peraltro il supporto delle benchè minime conoscenze di base.

 

Evidentemente l'ottimo (?) ed equilibrato (???) Augias ha fatto scuola:

 

Fenomeni Autori condizionati da Internet e mercato. Dopo Sgarbi, Galimberti e Saviano un altro caso

L' editoria del copia e incolla

Un passo del bestseller di Augias e Mancuso preso «per sbaglio» dal libro di Wilson

Il critico De Mauro: «È un' idea del Romanticismo ritenere l' autore responsabile dell' originalità del testo»

 

Internet, strumento così «democratico» da infischiarsene dei copyright e del principio di responsabilità dell' autore, sta contagiando con un suo caratteristico modo di operare - il copia-incolla tipico dei blog - la produzione editoriale divulgativa. Il nuovo incidente di «copiatura» scoperto dal professor Flavio Deflorian dell' Università di Trento, e denunciato ieri da «Libero», è frutto di un copia-incolla «sfuggito di mano», e riguarda l' ultimo bestseller di Corrado Augias e Vito Mancuso Disputa su Dio e dintorni (Mondadori, pp. 270, 18,50).

 

A pagina 246, il giornalista e scrittore Augias riporta un brano tratto da pagina 14 del libro di Edward O. Wilson La creazione (Adelphi, pp. 198, 19) uscito l' anno scorso, senza virgolettarlo né citarlo. Del breve prelievo non ci sono dubbi. Scrive Wilson: «Per lei, la gloria di un' invisibile divinità; per me, la gloria di un universo alla fine svelato. Per lei, il credo in un Dio fatto uomo per salvare l' umanità, per me il credo nel fuoco di Prometeo carpito per rendere gli uomini liberi». Scrive Augias: «Per lei, la gloria di un' invisibile divinità; per me, la gloria di un universo che alla fine sarà svelato. Per lei, il credo di un Dio fatto uomo per salvare l' umanità; per me, il credo nel fuoco di Prometeo carpito per rendere gli uomini liberi per far luce sul faticosissimo cammino che porta a "virtute e canoscenza"...».

 

Mancuso ha chiesto a Augias di spiegare. E la spiegazione che si è dato Augias è che, «non avendo letto Wilson, ho pescato il brano tra le fonti anonime di Internet prestando, questo è il rammarico, poca attenzione alla fonte di quel passaggio in fase di scrittura». E assicura che «nelle successive edizioni sarà posto rimedio: non solo dichiareremo la fonte, ma citeremo anche questo nostro incidente». Insomma, un episodio «dettato dalla velocità di costruzione di un libro» (è un dialogo personalistico su Dio e temi etici) da un mese in vetta alla classifiche dei saggi più venduti in Italia. «Ma la velocità, come diceva Eco, fa perdere potenza al testo. Forse è il caso di rallentare».

 

L' incidente di copiatura, causa la trasformazione indotta da Internet e le pressioni editoriali sui soliti autori per scrivere tanto e in fretta, è ormai diventato un «genere letterario». Non è un fenomeno nuovo: parafrasare o copiare è proprio anche della letteratura dei poligrafi del Settecento. L' autore diventa così quasi un rielaboratore e glossatore di tesi ed espressioni circolanti, che talvolta vengono citate (e lo fa diffusamente anche Augias nel testo), talvolta no. Il carnet dei «prelievi», di diversa gravità, è variegato. Vittorio Sgarbi riprese da un saggio del 1964 della studiosa Mina Bacci una sua divulgativa introduzione a un Botticelli venduto come allegato a un quotidiano, indicando di essere all' oscuro della copiatura, rilevata da un lettore e messa in prima pagina da «la Repubblica», in quanto «lavoro di bottega» attribuito alla mamma. «Il Giornale» e «Avvenire» mostrarono come interi brani di libri di Umberto Galimberti fossero stati ripresi da testi della studiosa Giulia Sissa e di Salvatore Natoli. Il giornalista Simone di Meo è invece andato per avvocati al fine di dimostrare come alcuni passaggi di Gomorra di Roberto Saviano fossero ripresi da suoi articoli comparsi sulle «Cronache di Napoli». Ippolita Avalli presentò un ricorso perché la trama di Rispondimi di Susanna Tamaro era pericolosamente simile al suo La Dea dei baci (ricorso respinto il 12 giugno del 2001). E il carnet potrebbe a lungo continuare.

 

Molto raramente si tratta di casi che possono assumere rilevanza penale, in quanto si può parlare di plagio solo se si «riproduce, trascrive o mette in vendita un' opera altrui...» dunque in una sua parte «consistente». Tant' è che, a fianco del biasimo per questi episodi, si accompagnano anche valutazioni sul fenomeno, da quelle generali di Gianni Vattimo, «filosofare è un po' copiare» a quelle critiche del linguista e presidente dello Strega, Tullio De Mauro: «C' è differenza tra i classici greci e latini che riprendevano brani di altri e gli studenti che copiano da Internet. Ma dietro alle grida di scandalo, c' è un' idea un po' romantica di autenticità. Goethe diceva che gli originali sono degli sciocchi di prima mano». Nel merito, Sgarbi sottolinea uno dei nodi problematici del fenomeno: la pressione degli editori.

 

Alla base di questi episodi ci sono editori che chiedono ad autori famosi sempre nuovi libri (60 mila titoli all' anno) in breve tempo, anche perché i librai li espellono rapidamente dallo scaffale. «Il 90% dei libri sono così rielaborazione di precedenti. La rapidità con la quale le librerie eliminano dal mercato i testi fa sì che gli editori chiedano sempre nuovi volumi su temi già esplorati. Gli autori diventano così, come nelle vecchie botteghe, firmatari di lavori di ricerca o rielaborazione realizzati anche da altri», assistenti, studenti o ricercatori. Come del resto faceva anche Balzac!

 

Da qui errori e copiature. «Si fa del restyling». Ovviamente non tutti fanno del «restyling» e nessuno è obbligato a dire «sì» agli editori.

 

(Corriere della Sera, 22.05.09)

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Vedo solo ora la discussione. Questo libro continua in qualche modo a fare danni: è citato in "Hide and seek" pubblicato quest'anno negli Stati Uniti, degli autori Huchtahusen e Sheldon-Duplaix, a proposito dell'affondamento del Giulio Cesare/Novorossiysk (ne avevamo parlato nella sez. Storia). Indovinate chi è il sospettato.

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Soma Morgenstern non parlò per tre anni al caro amico Joseph Roth perchè questi, in un romanzo, aveva copiato da un suo manoscritto che aveva in visione il nome di un personaggio...

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Mi tremano le vene e i polsi al solo pensiero di oppugnare, benché parzialmente, GM Andrea, ma onestà mi impone di rettificare la mia prima impressione sul libro.

Fermo restando che si tratta di un testo con numerosi plateali errori editoriali (non prendo quindi in considerazione gradi sbagliati, nomi con errori di vocale, chiamare Leonardo il Da Vinci, soldati per marinai, ecc.ecc.) ed anche alcuni errori sostanziali, parte degli errori sostanziali, a mio parere, può essere emendata da una lettura accurata.

Io (per carità, io…) ne ho ricevuto alla fine l’impressione di un testo piuttosto obiettivo, che trattando un personaggio “difficile” presenta e confronta diverse opinioni, ne mette sempre comunque in evidenza il fatto che agì da patriota, non da “bieco fascista” o quant’altro, ( dedica anzi molte pagine a mettere in luce il suo antifascismo- nel senso di anti-RSI e pure la sua avversione ai tedeschi…). Atteggiamento patriottico che viene confermato anche quando tratta le pagine più “scomode”. Non è vero che si liquidi il tutto con “l’ambizione personale”, almeno io non ho tratto quest’impressione. E ci sono parecchi passaggi del testo che me lo confermano.

La quarta di copertina (editoriale) mette in evidenza solo alcuni degli atteggiamenti di JVB, e con un linguaggio accattivante per il pubblico, mentre il testo è molto più articolato.

 

PS Curiosità: su Santa Maria Maggiore, dove fu sepolto. Anche se non si tratta propriamente di Vaticano, è tuttavia considerata “area extraterritoriale a favore della Santa Sede”, il che motiva (bisognerebbe guardare le foto sui giornali dell’epoca) la presenza delle Guardie Svizzere.

 

 

 

 

 

Vedo solo ora la discussione. Questo libro continua in qualche modo a fare danni: è citato in "Hide and seek" pubblicato quest'anno negli Stati Uniti, degli autori Huchtahusen e Sheldon-Duplaix, a proposito dell'affondamento del Giulio Cesare/Novorossiysk (ne avevamo parlato nella sez. Storia). Indovinate chi è il sospettato.

 

Sul Novorossiysk, dopo aver presentato le varie ipotesi, il testo di cui sopra conclude: "Tutto è possibile: mine tedesche, una carica esplosiva nascosta prima fella consegna fa parte dell'Italia, un attacco di siluri umani guidato da Borghese. Noi propendiamo per la prima ipotesi." (p. 216)

Modificato da malaparte
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