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Atlantis


Visitatore ERICH TOPP U-552

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Visitatore ERICH TOPP U-552

....BELLA GENTE (di mare !)....come promesso,eccomi qua a descrivere il "diario" del Cte in seconda dell'Atlantis....

....oltre ad essere il libro "in primis" che acquistai e lessi come minimo 5 lustri fà e che ho letto almeno 10 volte....rimane il mio "pupillo" !!.... :s15:

 

 

....ATLANTIS....

di Urlich Mohr

edizione: Pocket Longanesi 1965

pagine 303

dimensioni 12x18

prezzo originale: lire 350

prezzo di mercato: ----

reperibilità difficile

 

 

 

 

img0010cg4.th.jpg

 

 

....racconta la storia della "NAVE 16",come in codice fu denominata dalla kriegsmarine,attraverso gli occhi di chi visse in prima persona la crociera di quasi 2 anni a caccia di naviglio mercantile alleato in tutti i mari del mondo;dall'Atlantico al Pacifico,dall'Indiano all'Antartico....crociera fatta di momenti drammatici e ironici,vissuta dall'equipaggio con le loro paure di essere smascherati in qualsiasi momento da forze navali nemiche,molto più armate di loro....nel diario,la parte importante la fa quasi interamente il lato "umano" del Cte e dell'equipaggio stesso....accomunati dal fatto di essere "prigionieri" del mare stesso,in quanto non potevano ne avvicinarsi alle coste,ne tantomeno fermarsi in qualche porto....la loro nave era la loro "terra" !!....gli unici contatti durante tutta la crociera,furono quelli con i prigionieri che catturavano prima di affondare le navi nemiche e che per lunghi periodi,finchè non venivano trasferiti su altri navi appoggio,dovevano rimanere rinchiusi in apposite zone delle stive di poppa,creando (sopratutto donne e bambini) non pochi problemi quotidiani che comunque,grazie al lato umano sia del Cte,che dell'equipaggio,furono quasi sempre risolti in bene....

....molti di voi già lo sanno,ma per quanti,magari non se lo ricordassero,ricordo che una parte dei naufraghi dell'Atlantis,dopo il suo affondamento,furono recuperati e riportati in Francia dal nostro R.S. TAZZOLI.... :s51:

 

....la letura scorre veloce e appassiona molto.... :s02:

 

 

 

:s67: Mau

Modificato da Totiano
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è stata anche una delle mie prime letture (gurada caso nella stessa edizione!)

 

il libro scorre bene, con la fluidità del romanzo più che del diario.

 

già allora ci rimasi male per come descriveva il rifornimento del Perla in transito da massaua a bordeaux...

 

@maux: mi sono permesso di modificare il tuo post aggiungendo alcuni particolari..

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Visitatore ERICH TOPP U-552

....Marco,ti ringrazio per le modifiche apportate !!....come avrai (avrete fra tutti) notato,nonostante cerchi di metterci tutta la mia buona volontà,non sono molto bravo nello scrivere....poi,quando si tratta di allegare foto o quant'altro,nella maggioranza dei casi,riesco sempre a combinare qualche paciugo !!.... :s19:

....lo dico a te,ma anche a tutti gli altri Cti....correggetemi e migliorate quanto scrivo o allego....sono un pò un casinaro....e vi chiedo scusa !!....e come si dice dalle mie parti : "amassalo o mantenilo !" (ammazzarlo o mantenerlo !).... :s19:

 

:s67: Mau

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....lo dico a te,ma anche a tutti gli altri Cti....correggetemi e migliorate quanto scrivo o allego....sono un pò un casinaro....e vi chiedo scusa !!....e come si dice dalle mie parti : "amassalo o mantenilo !" (ammazzarlo o mantenerlo !).... :s19:

 

io non conosco nessuno che sia perfetto.... :s02:

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  • 5 years later...

Mi state corrompendo... :s68:

L' ho comprato appunto nell' ed. Pocket (sperando che non si squaderni quando arrivo a pag. 10, come succede spesso coi tascabili anni 60/70 - e non solo :s05: )

Però c'è una cosa che non capisco, una pura curiosità: in copertina si riporta l'autore come Mohr, nel frontespizio (che è quello che conta) si dice "raccontato da A.V. Sellwood", e infatti la traduzione è dall' inglese.

Cos'è, una di quelle operazioni di facciata (tipo quei casi in cui in copertina l'autore sembra "quello famoso", invece il libro è di un oscuro giornalista che intervista il famoso di turno) ?

Qualcuno ( e nel caso già immagino chi :s02: ) mi sa svelare l'arcano?

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Qualcuno ( e nel caso già immagino chi :s02: ) mi sa svelare l'arcano?

Salvo errori, dovrebbe trattarsi di un giornalista inglese - molto attivo tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta - che ha lavorato parecchio come "co-producer" di opere riferite a memorie, memoriali, testimonianze di guerra di combattenti e reduci (spesso anche ufficiali), ma non forniti di una propria esperienza giornalistica ed editoriale.

Una prassi tutto sommato comune anche ai nostri giorni. :s02:

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  • 3 weeks later...

Il testo è molto interessante, Atlantis è un libro "bello" con cui le ore volano, ma Mohr (complice anche la traduzione, in alcuni punti davvero lacunosa!) sfoggia una retorica affettata, quasi pomposa! Il suo definire gli stati d'animo di Rogge per dare corpo alla narrazione è, a mio avviso, davvero un po' esagerato e fuori luogo in quella che dovrebbe essere una cronistoria.

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Nelle librerie è fuori catalogo, ma, avendo avuto diverse edizioni, è facilissimo da trovare per pochi eruro in mercatini, librerie antiquarie, siti Internet....

Grazie infinite per la dritta... :smile:

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  • 1 month later...

Letto in vacanza /(chissà perché, quando devo girare con zaino a spalla, prediligo i vecchi "leggeri" pocket... :wink:

Non ne sono particolramente entusiasta:; la prima parte è coinvolgente, ma poi la stesura diventa confusa, con una serie di "ne parleremo poi" e di autoreferenziaità ( benchè appunto l'estensore non sia stato Mohr, ma Sellwood) - .

Mi so orientare nei testi scritti, ma mi pare che la struttura non sia molto adeguata.

Voto 7/10

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  • 4 years later...

Un mercantile bianco che abbordava i vascelli nemici battendo bandiera corsara. Questa frase riportata sulle copertine di alcuni pocket Longanesi della biblioteca di famiglia mi incuriosì fin da bambino circa l’Atlantis. A quel tempo di letture salgariane e avventurose, corsari e vascelli era parole dal significato ben lontano da quelle del libro. Quando me lo procurai, ancora ragazzo, e lo lesi avidamente, mi addentrai in un mondo totalmente sconosciuto ma estremamente affascinate, seguendo la più lunga crociera della storia. Il libro è così diventato uno dei miei preferiti e l’ho riletto tante volte. A me sembra ben scritto e rende bene le vicissitudini dei corsari moderni: l’ansia prima dell’attacco, la gestione dei prigionieri, i problemi quotidiani risolti speso con escamotage singolari, come gli uomini in permesso in mezzo all’oceano o la corte marziale dalla sentenza inapplicabile. Certo il testo risente di come il viaggio dell’Atlantis abbia vissuto due fasi ben distinte: una prima con attacchi e abbordaggi e una seconda in cui il corsaro fu trasformato di fatto in una cisterna al servizio degli U-Boot, in attesa di un rientro in patria che non avvenne mai. Come molte testimonianze di guerra rimane molto più affascinante e coinvolgente di tanti libri d’avventura ‘moderni’ ma privi di sostanza.

 

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