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Il Viminale


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Ho trovato questo sito http://www.aquastories.com/viminale.htm molto descittivo, per il relitto c'è un bel libro scritto da Achielle Rastelli.

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Il relitto del VIMINALE si trova a circa 3 miglia da Gioia Tauro in circa 100m di fondo. E' stato esplorato e documentato con vari servizi fotografici su riviste come Mondo sommerso o SUB.Recentemente è stato proposto sul satelliete un servizo sulla sua storia e sul suo rinvenimento.......in genere questi servizi vengono riproposti a distanza di tempo.........è abbastanza interessante.......provate a vedere tra i palinsesti di sky........

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  • 5 months later...
  • 5 months later...

Ecco due dati sulla Viminale , forse è , dolo l'Andrea Doria la più bella nave che ho mai visto (soot'acqua).

simo

 

 

 

 

Nome:

 

Viminale

Tipo:

 

nave mista

Costruzione:

 

anno 1925

Cantiere:

 

S. A. Cantiere Navale San Rocco - San Rocco (Italia)

Armatore:

 

Oriens, Linee Triestine per l'Oriente, Trieste (Italia)

Nazionalità:

 

italiana

Stazza lorda:

 

8.657 tonnellate

Portata lorda:

 

10.370 tonnellate

Lunghezza:

 

142,50 metri

Larghezza:

 

17,44 metri

Altezza:

 

9,60 metri

Apparato motore:

 

2 motori diesel (4 tempi 6 cilindri)

Eliche:

 

2

Velocità:

 

13 nodi

Passeggeri turistica:

 

60

Passeggeri 3ª classe:

 

320

Causa affondamento:

 

siluramento

Data affondamento:

 

25 luglio 1943

Luogo:

 

Palmi, Provincia di Reggio Calabria

Profondità min:

 

98 metri

Profondità max:

 

108 metri

Fondo:

 

Sabbioso

Distanza da riva:

 

1 miglio

Immersione:

 

tecnica

Difficoltà:

 

elevata

Interesse storico:

 

storico, fotografico e biologico elevato

 

 

LA NAVE VISTA NEI PARTICOLARI

 

 

 

La Mn. viminale si presentava come una classica nave del tipo a shelter-deck, a due alberi con poppa ellittica e prua diritta, con due pic­coli castelli a poppa e a prora ed una sovrastruttura centrale svilup­pata su tre ponti di cui due collegati al ponte di comando. Caratteristiche rilevanti, tre coppie di maniche a vento accoppiate a picchi di carico: una a proravia della plancia serviva i boccaporti delle stive 2 e 3, una all'estremità prodiera del ponte di passeggia­ta serviva il boccaporto della stiva 4 e l'altra all'estremità poppie­ra dello stesso ponte serviva il boccaporto della stiva 5.

 

La novità era soprattutto costituita dal fumaiolo di dimensioni estremamente ridotte, innovazione assoluta nella ricerca di nuove linee estetiche per navi che non necessitavano più di canne di tiraggio, ma solo di un sistema di eliminazione dei gas di scarico. La sovrastruttura centrale era costituita da tre ponti parziali di cui i due inferiori collegati al ponte di coman­do. Sul ponte più alto, il ponte lance, dove emergevano il fumaiolo e le maniche a vento destinate alla aerazione dei saloni, dei locali di servizio e della sala macchine, trovavano posto due imbarcazioni di salvataggio e due imbarcazioni utilizzate per i servizi in porto. Allo stesso livello, sul ponte di comando, erano sistemate la stazio­ne rt con gli alloggi per il personale addetto e le sale nautiche. Sul successivo ponte di passeggiata erano sistemati i saloni pubblici comprendenti, nella sezione trasversale di poppa, il bar e la sala fumatori, nel corridoio di sinistra la sala di scrittura e lettura, nella sezione trasversale prodiera una veranda e nel corridoio di destra la sala musica; da notare che i quattro locali erano intercomunicanti, senza obbligo di uscire all'aperto per passare dall'uno all'altro. In corrispondenza, sul ponte di comando si trovavano gli alloggi del comandante e degli ufficiali superiori. Il ponte di passeggiata era collegato al ponte successivo (ponte A) da uno scalone che portava al vestibolo principale da cui si accedeva alle 24 cabine ad uno o due letti (per un totale di 42 persone) situate sullo stesso ponte. All'estremità prodiera, sotto il ponte di comando, era ricavato il salone da pranzo, capace di ospitare 48 persone in tavoli per quat­tro e per sei posti. All'estremità poppiera del ponte, l'alloggio per il medico di bordo. L'arredamento della classe unica, a cui si accedeva, come già accennato, da un ampio vestibolo a centro nave, era sviluppato in modo spazioso e limitato ad una decorazione molto sobria con abbondanza di luce ed aria.Le cabine erano straordinariamente spaziose (arrivavano ai 3 m di altezza) dotate di ampie finestre rettangolari, anziché dei classici oblò circolari, oscurabili mediante piccole persiane. Tutte le cabine erano dotate di lavandini con acqua corrente, ma non disponevano di servizi privati. L'aerazione dei locali era garantita da ventilatori elettrici e il riscaldamento durante le navigazioni invernali era for­nito da radiatori elettrici.Sul ponte B, sempre nella sovrastruttura centrale, erano sistemati gli alloggi del personale di macchina, gli impianti di refrigerazione, le dispense e le cucine. Nel castello di prora, situato sullo stesso ponte, erano ricavati gli alloggi per l'equipaggio. Lo scafo si sviluppava su due ponti continui da prua a poppa (ponti C e D) e un doppiofondo diviso in dieci compartimenti destinati a depositi di nafta, olio lubrificante, acqua potabile e acqua di zavor­ra. Sul ponte principale, destinato alle sole operazioni di carico, si aprivano i boccaporti per le sette stive: quattro a prora del locale motori e tre a poppa con uno spazio di circa 50.000 m3 per carico generale.Il sistema di carico principale comprendeva sedici picchi tubolari per 20 tonnellate ed uno da 10 tonnellate. Sul ponte C gli interponti delle stive 6 e 7 potevano essere adattati al trasporto di un cen­tinaio di passeggeri di coperta, per i quali non erano previsti servi­zi particolari che non fossero quelli destinati alla normale igiene personale. Per la sicurezza, altre due imbarcazioni di salvataggio erano sistemate a poppa. La nave disponeva di un'infermeria e di un reparto di isolamento per malati contagiosi. Nella sala macchine a centro nave, erano installati i due motori die­sel a semplice effetto, ciascuno con sei cilindri di 740 mm di diame­tro e 1269 mm di corsa, sviluppanti una potenza di 1960 cv ciascu­no, a 125 giri/min., capaci di imprimere alla nave una velocità di 13,5 nodi.Come già accennato, i motori erano stati costruiti dallo Stabilimento Tecnico Triestino (n. di costr. 5007-5008 per la viminale) su licenza della ditta Burmeister & Wain di Copenaghen. I due motori erano sistemati al centro della sala macchine, mentre sulla sinistra erano sistemati tre generatori elettrici azionati da motori diesel a 3 cilin­dri accoppiati ad una dinamo a 220 volt. Sul lato destro si trovava­no la maggior parte delle pompe di alimentazione e di lubrificazio­ne, nonché le pompe per il raffreddamento dei motori, ottenuto in modo innovativo mediante circolazione di acqua marina. Sempre sulla destra erano posizionate altre pompe di servizio e antincendio.

 

 

 

simo ad

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