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curiosita' - il graal dei sommergibilisti di Betasom


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Articolo di Rudy Guastadegni tratto dal Notiziario della Marina - Anno 50 nr. 6 Giugno 2003

 

 

Durante la Seconda Guerra Mondiale la Regia Marina opero' con un gruppo di sommergibili cosiddetti atlantici dalla base di Bordeaux denominata Betasom.

 

A Betasom vi faceva servizio un cappellano militare italiano: il gesuita padre Carlo Messori Roncaglia, classe 1904. Uomo di fede e azione, dotato di carattere volitivo che gli consentiva di affrontare di petto qualunque situazione e per questo molto stimato ed amato da tutto il personale della base, dal comandante fino all'ultimo maro'.

 

Quest' uomo che amava definirsi combattente Ministro di Dio, partecipo' anche ad un certo numero di missioni di guerra della durata di diverse settimane trascorrendo il tempo a bordo in simbiosi con i ragazzi dell'equipaggio, condividendo gioie e dolori, prestando la sua opera religiosa e sociale e fornendo un contributo importante per la serinita' d'animo necessaria in quei frangenti.

 

Padre Messori Roncaglia, scherzando su queste sue esperienze amava spesso dire di avere celebrato le messe piu' profonde della sua storia; non era solo un modo di dire, egli aveva veramente celebrato numerose messe a bordo in navigazione profonda nelle ristrettezze della camera di lancio siluri attorniato da tutto il personale libero dalla guardia nei periodi di pausa tra un azione e l'altra. Naturalmente la sua opera continuava a terra con lo stesso e deciso cipiglio militare e fgervore religioso tanto da guadagnarsi vasta fama e considerazione nell'ambiente dellaa componente subacquea.

 

Terminata la guerra il Padre ha continuato a mantenere profondi legami con i sommergibilisti ed il loro ambiente. Ha partecipato a tutti i raduni internazionali non solo come ospite d'onore ma soprattutto come officiante delle relative funzioni religiose e sul bavero della tonaca accanto al crocifisso portava appuntato il distintivo dei sommergibilisti atlantici: il delfino dorato con una grande "A" rossa e la corona reale a ricordo delle imprese allora condotte e dalle avventure vissute con i suoi ragazzi.

 

Padre Messori Roncaglia e' venuto a mancare nell'ottobre del 1996. Pochi mesi dopo la sua morte un conciliabolo di sommergibilisti in servizio ed in congedo tra i piu' attaccati alla tradizione della Componente prese la devisione di inviare un messo a Padova, presso il collegio universitario "Antonianum" dei gesuiti dove erano conservate le poche cose appartenute al padre, per recuperare qualche oggetto idoneo ad essere conservato e valorizzato.

 

Si pensava principalmente al calice usato nelle missioni atlantiche con il quale il Padre ha celebrato messa fino all'ultimo giorno di vita. Era un calice particolare, adatto ad essere usato in condizioni di spazio ed equilibrio precario (a bordo di una unita' navale), con una custodia in legno che ne fungeva da contenitore e da base di appoggio; composto di tre pezzi scomponibili: la coppa, il piedistallo col gambo ed il piatto di copertura; sul piedistallo incisi i nomi dei 32 sommergibili che si sono alternati nelle attivita' della nostra base atlantica.

 

L'ufficiale inviato a Padova fu accolto dai padri dell'Antonianum con molto affetto e considerazione ricevendo il massimo della collaborazione e rientro' alla Scuola Sommergibili con tre casse di materiale vario, per lo piu' carte, documenti, fotografie, medaglie ricordo, targhe, crest, cornici, quadretti, oggetti vari ed un calice da messa con incisa una dedica da parte degli studenti del collegio Universitario.

 

Nessuna traccia del vecchio calice la cui ultima apparizione certa in pubblico risaliva al 16 giugno 1996 in occasione del raduno internazionale dei sommergibilisti tenutosi a Piazzola sul Brenta durante la quale fu utilizzato per la celebrazione della messa tenuta da monsignor Vigo in sostituzione di padre Messori, presente, ma impossibilitato a celebrare messa per motivi di salute.

 

"Bisogna trovarlo" tuonarono all'unisono un giorno gli Ammiragli Giuseppe Arena e Duilio Ranieri, considerati unanimamente dai sommergibilisti i padri della componente subacquea del dopoguerra. E con questo proposito scatenarono la ricerca del Graal dei sommergibilisti.

 

La sorte di impersonare il novello Parsifal tocco' all'allora direttore della Scuola Sommergibili che, a distanza di qualche anno, destinato nella sede di Venezia, ha pazientemente tessuto rapporti sempre piu' stretti con i gruppi ANMI del nord est indagando su ogni possibile collegamento con le vicende e la vita di padre Messori finche' un giorno, durante un colloquio fortuito con un gesuita che aveva assisito il nostro padre negli ultimi mesi di vita, la strada si e' illuminata ed il Graal e' apparso in fondo ad essa.

 

Cos' era successo dopo quel 16 giugno 1996? Il raduno di Piazzola sul Brenta fu organizzato e gestito in modo a dir poco superbo da un vecchio sommergibilista della guerra, il comandante Paolo de Nicola superstite dell'affondamento del proprio piccolo battello il CB 21 inabissatosi nei pressi di Brioni il 29 aprile del 1945 dopo una collisione con una motozzattera tedesca. Il comandante De Nicola, appartenente al corso Squali, dopo la guerra lascio' la Marina per dedicarsi ad attivita' industriali stabilendosi a Cittadella (PD). Egli era particolarmente legato sia come sommergibilista che come concittadino a Padre Messori roncaglia che aveva spesso frequentato, specialmente negli ultimi anni di vita. Alla scomparsa del Padre il comandante De Nicola aveva avanzato informale richiesta all' Antonianum per avere un oggetto da custodire come reliquia nella cappelletta della fabbrica ad imperituro ricordo dell'ormai mitico cappellano dei somergibilisti.

 

Poiche' i gesuiti fanno atto di poverta' e quindi di rinuncia alla proprieta' privata, tutti gli oggetti appartenuti a Padre Messori Roncaglia erano liberi da qualunque vincolo ereditario e pertanto ai confratelli dell'Antonianum e' sembrato del tutto normale soddisfare la richiesta. Quale oggetto religioso piu' opportuno da regalare al De Nicola fu individuato in quel calice che aveva valenza sia religiosa sia sommergibilistica e fu quindi semplicemente preso dalle casse giacenti in magazzino e consegnato al De Nicola che lo sistemo' in una teca nella cappelletta della sua fabbrica.

 

Anche il comandante De Nicola nell'estate del 1999 e' venuto a mancare lasciando come unica erede la compagna della propria vita, la signora Lina, donna di forte temperamento che si e' sobbarcata l'onere di assicurare la continuita' dell'opera del marito ma che, priva di eredi ed avanti negli anni, si preoccupa anche della sorte futura di tutto cio' che ha avuto valore affettivo nella vita sua e del marito.

 

In tutta questa storia si inserisce il fortuito contatto tra il nostro Parsifal e padre Dino Faggion, il gesuita compagno degli ultimi anni di Padre Messori un cui nipote, per felice combinazione, fu uno dei piu' streti collaboratori del Comandante De Nicola.

 

Lui ricorda perfettamente il calice e pensava che i nomi scritti sul piedistallo appartenessero a marinai particolarmente legati al cappellano; a trarre in inganno la sua scarsa competenza nel campo specifico furono i nomi come Marcello, Nani, Emo, Glauco, o cognomi come Bianchi, Calvi, Tarantini, Cagni, Ferrarsi, Baracca, Finzi e via dicendo.

 

A sentire questi nomi nei racconti di padre faggion l'animo del nostro Parsifal esultava nella certezza di essere molto vicino alla meta finche' un giorno, durante una visita privata Parsifal ha svelato a padre faggion tutti i retroscena della vicenda spiegando con emozione e trasporto quale immensa importanza affettiva avesse quel calice per tanti uomini di diverse generazioni che si sentono legati fra loro dalle comuni, uniche ed irripetibili esperienze della vita da sommergibilista.

 

Non a caso la componente subacquea e' l'unica al mondo tra quelle di estrazione militare che si riunisce annualmente in raduni internazionali all'insegna della solidarieta', dell'amicizia e della sincera fratellanza cementata dal concetto che in una professione piena di rischi l'unione fa la forza.

 

Padre dino Faggion, affascinando dai racconti sulla figura di Messori Roncaglia, dalle sue avventure, dall'atmosfera d'altri tempi che aleggia intorno all' ambiente subacqueo e conquistato dal favore di Parsifal, ne ha sposato entusiasticamente la causa mettendosi a completa disposizione per il recupero del Graal.

 

Detto, fatto, nel gennaio 2003 il nostro cavaliere e la sua guida religiosa si recavano a Cittadella in provincia di Padova, nella sontuosa casa del Comandante De Nicola sulla cui facciata campeggia un grande mosaico raffigurante l'emblema del corso Squali.

 

Parsifal indossava la sua divisa migliore con il delfino d'oro delle grandi occasioni ben in mostra anche se non ce n'era bisogno perche' la vedova De Nicola era stata doviziosamente informata da padre Dino della natura della visita e della provenienza del visitatore. L'anziana signora, a detta di tutti salda come una roccia, alla vista della cara divisa e ancora piu' del delfino d'oro che scintillava sul petto, si e' sciolta in un commovente abbraccio per nascondere qualche lacrima di commozione. L'incontro si e' svolto nello studio del Comandante De Nicola che la devota governante di casa aveva da tempo riordinato come se il padrone dovesse tornare da un momento all'altro. Una parete piena di pubblicazioni marinare di epoche diverse, un'altra occupada da crest, diversi modellini sparsi sui mobili, un grande modello del CB 21 ed una fornitissima biblioteca.

 

Nel corso dei colloqui, tra le altre cose, il nostro sommergibilista ha notato una raccolta di Aria alla Rapida e spulciando le edizioni del 1995 e seguenti ha mostrato alla signora ed alla ancora sospettosa governante alcuni articoli da lui scritti nelle vesti di direttore della Scuola Sommergibili in cui si annunciava la costituzione di una sala storica per la raccolta di oggetti riguardanti la Componente e si invitavano tutti i sommergibilisti a donare oggeti cari per evitarne la dispersione ad opera di eredi poco atenti o semplicemente poco interessati. Finalmente anche la saggia governante si e' convinta ad avere a che fare con degne persone anzi, ha subito realizzato il concetto fondamentale che quelle persone e solo quelle potevano valorizzare ed onorare degnamente gli oggetti cari del suo padrone e soprattutto assicurarne una devota ed amorosa conservazione nel luogo per essi piu' adatto : la Casa Madre dei Sommergibilisti, la Scuola sommergibili.

 

Infine lei stessa, se pur ce ne fosse stato bisogno, ha contribuito a convincere la signora De Nicola dell'opportunita' che le si presentava di rendere onore alla memoria del marito nel modo che lei probabilmente avrebbe auspicato.

 

E cosi' il graal e' tornato nella mani di Parsifal che in gran segreto lo ha custodito in una cassaforte a Venezia fino al giorno in cui lo ha potuto personalmente portare a Taranto per consegnarlo agli ammiragli Arena e Ranieri.

 

Il giorno dell'arrivo a Taranto, il 18 aprile 2003 era il venerdi' Santo, una combinazione che non puo' che alimentare ulteriormente l'aura mistica religiosita' della vicenda.

 

Parsifal, accompagnato dalla moglie era atteso alla soglia della Scuola Sommergibili dagli altri attori della vicenda: l'Ammiraglio Arena, l'Ammiraglio Ranieri, il comandante di Comforsub, il Comandante di Mariscuolasom ed il cappellano in carica del Dipartimento. Dopo i saluti e convenevoli di rito e le chiacchere necessarie per stemperare l'emozione di tutti il contenitore del calice e' stato religiosamente aperto.

 

Il calice e' passato lentamente di mano in mano ed ognuno ha potuto provare la grande emozione nel toccarlo e nel leggere i nomi incisi dei mitici sommergibili atlantici. Tutti si rendevano conto di essere al cospetto di un oggetto di culto non solo religioso ma anche e soprattutto sommergibilistico.

 

Ora il calice dopo mille peripezie, riposa in una teca all'interno della cappelleta del Comando sommergibili a Taranto accanto all' altare che ha visto celebrare numerose messe di Padre Messori roncaglia; accanto alla Madonnina di Betasom li' giunta nel 1985 dopo un aventurosa storia simile a quella del Graal e nella quale lo stesso Padre Messori Roncaglia fece da parsifal, accanto alla lapide che, con i nomi di tutti i sommergibili perduti, ricorda alle giovani generazioni di sommergibilisti quali inerrabili sacrifici siano stati sopportati dalla Componente e dai suoi uomini.

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Grazie Archimede sempre speciale e dettagliato nei tuoi resoconti... interessantissimo...

e grazie Marco per la tua aggiunta sempre positiva con la foto...

Questo Forum per chi sa apprezzare è davvero ricco di informazioni che aiutano a conoscere sempre più profondamente, altro che download, download... che sono sempre apprezzati ma che non sono l'unico prodotto di questo Forum... (sto diventando polemico, lo so, ma non sono diplomatico e confesso che certi post mi fanno aumentare la glicemia del mio diabete... :s32:

 

fly37 U 591

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Che bello il calice, che scelta azzeccata nel disporre i nomi dei nostri battelli ....

 

sarà l'ora tarda, ma la storia del cappellano della base atlantica mi fà venire in certo nodo in gola ...

 

Meglio bere alla salute di tutti quelli che hanno scelto di ricodare!

 

:s28:

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in effetti vedere la foto del graal li per li non dice niente, ma leggere quei nomi, immaginare alle messe celebrate a bordo con tutte le ristrettezze e sofferenze varie fa venire un nodo alla gola specie se si pensa a tutti quei battelli scomparsi....... si e' vero meglio brindare al ricordo di questa gente

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Foto allegate all'articolo:

 

sommergibilisti01.jpg

Taranto: I presenti alla cerimonia di consegna del calice: da sinistra, CV Mario Caruso Comandante di Mariscuolasom; Amm. (a) Duilio Ranieri; Amm. (a) Giuseppe Arena; signora Claudia Guastadisegni; CV Rudy Guastadisegni Direttore di Navalgenarmi Venezia, don Giovanni Bartolini cappellano militare di MARIDIPART Taranto, CV Luigi de Benedictis Comandante di COMFORSUB

 

sommergibilisti02.jpg

Il calice smontato in tre pezzi e relativa custodia in legno

 

sommergibilisti03.jpg

Arrivo del calice in Arsenale a Venezia e consegna al CV Guastadisegni da parte di padre Dino Faggion nell'atrio di Navalgenarmi Venezia

 

sommergibilisti04.jpg

La signora Lina de Nicola nello studio del Marito con Padre Dino Faggion ed il C.V. Guastadisegni

 

sommergibilisti05.jpg

Padre Carlo Messori Roncaglia illustra al Presidente della Repubblica Cossiga l'interno della cappelletta del Comando Sommergibili di Taranto in occasione della celebrazione del centenario dei sommergibili italiani nel 1990

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  • 10 years later...

Ciao a tutti.

Frequento da molti anni betasom, ma ultimamente sono sparito un pò, quindi dubito che qualcuno si ricordi di me.

 

vorrei però chiedere un favore a chiunque fosse in grado di aiutarmi.

 

brevissimo incipit:

2002: anno di chiusura del collegio Antonianum di Padova.

2002: apertura con gli ex-alunni della residenza universitaria Padre Messori.

l'anno scorso abbiamo festeggiato il decennale.

 

siamo ancora vivi e vegeti con l'aiuto di molti ex-alunni che sono stati in collegio a Padova mentre era direttore Padre Messori, ecco perchè ci chiamiamo cosi.

 

il sito ora è questo http://www.residenzamessori.it/it/chi-siamo/padre-carlo-messori-roncaglia/

 

brevissima contestualizzazione:

ogni anno verso ottobre (quest'anno cade il 19-20 ottobre) facciamo un ritiro di 2 giorni in montagna per conoscere le nuove matricole, fare gli avanzamenti di grado, impostare il lavoro della residenza per l'anno a venire.

 

Quest'anno io ormai sono considerato un super-ex-mega-anziano (in pratica nulla a parte delle mitologiche leggende che si raccontano alle matricole prima della loro iniziazione).

 

Però come sempre quelli come me che partecipano al ritiro danno il loro contributo.

 

Proprio quest'anno siamo riusciti finalmente a riportare la residenza al suo posto al Centro Giovanile Antonianum di Padova e abbiamo avuto anche una grande affluenza di nuove matricole (13 su 40 studenti).

 

DOMANDA:

vorremmo dare a questi nuovi arrivati subito l'imprinting di che cosa è la residenza Messori, perchè porta il suo nome, quali sono le sue regole non scritte che derivano da una figura di tale spessore morale e cristiano.

Per questo vi domando, tra tutto il materiale che siete riusciti a recuperare nel '96 dal collegio (io sono stato in collegio dal 1998 al 2002) avete ancora qualche Fotografia, scritto, testo, simbolo che potete inviarci, prestarci, regalarci come legame tra la sua vita sul mare e quella a padova?

Per noi sarebbe molto importante e sono sicuro che qualcuno che magari l'ha anche conosciuto potrebbe essere fiero di come portiamo il suo nome a testa alta.

 

Vi ringrazio per aver letto tutto.

Mi sono ricordato di questo molto tardi, ma se anche solo una fotografia fosse disponibile per favore contattatemi senza paura. Vi ringrazio

la mia mail: porcelluca ][ yahoo.it

numero: 328.21.16.181

 

comandante Linus Van Pelt

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l'amm Grasyadisegni non mi ha parlato di foto di p. Messori a Padova, per cui presumo la Marina non ne sia in possesso. Azzarderei anche privati.

 

però esistono molte foto e addirittura la copertina di una domenica del corriere che parlano di lui, come si parla di lui in Vedetta Atlantica, nella cui rivista aveva una rubrica.

 

Il libro è disponibile in associazione con opportuno sconto per i soci della base. le foto che ho a disposizione e uno scan delal copertina della domenica del corriere penso di poterli inviare a breve

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Nell'ottimo volume dedicato alla storia dell'ANMI di Padova dovrebbe esserci riprodotta una relazione su una sua missione atlantica.
Ce l'avete già?

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