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Siracusa/ Truffa Alla Marina, Ci Sono Anche Ufficiali Indagati


Marco U-78 Scirè

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Lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria su navi della Marina militare dislocate nelle basi di Augusta e La Spezia mai eseguite, nonostante le certificazioni evidentemente artefatte. Addirittura, in molti casi le navi che avrebbero dovuto trovarsi nei due porti per essere sottoposte all'attività di manutenzione si trovavano in navigazione o ancorate presso altri porti esteri. Sul caso delle "navi fantasma", intende vederci chiaro la Procura di Siracusa per la quale, sottolinea il procuratore della Repubblica, Roberto Campisi, "tutto ciò avveniva e non poteva non avvenire che, tramite la complicità di ufficiali della Marina militare, che attestavano l'avvenuta esecuzione delle opere di manutenzione,che in effetti, non trovava riscontro nella realtà".

 

Il danno a carico dell'amministrazione militare è quantificabile in centinaia di migliaia di euro. Sono stati configurati i delitti di associazione a delinquere, di truffa ai danni dello Stato e di falso ideologico in atto pubblico a carico di diciannove persone tra cui ufficiali e sottufficiali della Marina militare nonché rappresentanti legali delle imprese coinvolte nella vicenda. L'associazione a delinquere appare caratterizzata dalla circostanza che gli episodi si sono protratti nel tempo, hanno riguardato un numero elevato di navi, hanno riguardato sostanzialmente sempre le stesse persone ed hanno registrato le medesime modalità operative, come accertato dall'indagine coordinata da Antonio Nicastro, sostituto presso la procura di Siracusa e posta in essere dal Comando provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa e dalle Fiamme gialle di Augusta.

 

L'esame della documentazione acquisita presso le Basi della Marina militare di Augusta, di La Spezia e Taranto, presso l'ufficio storico della Marina con sede a Roma e presso la sede di decine di imprese operanti ad Augusta, a Messina e a Napoli ha consentito di verificare gli illeciti. Le indagini, ormai terminata, sono state caratterizzate dall'acquisizione di abbondante documentazione, nell'audizione, nella loro qualità di persone informate sui fatti di molti ufficiali della Marina e di personale dipendente che operava e che opera presso la base di Augusta e presso la Base di La Spezia, nonché nell'esame attento della documentazione di bordo.

 

fonte:affari italiani

 

:s45: :s45: :s45:

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non sempre i fatti corrispondono alla realtà. L'arsenale di Augusta è sempre stato il più sollecito nell'eseguire riparazioni ed interventi di ogni genere. Credo che ogni direttore di macchina della mia generazione non possa che ricordare in maniera positiva le capacità di quell'arsenale..

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Purtroppo queste notizie, vere o vere in parte che siano non fanno bene alla nostra Marina e alla forze armate in generale. Purtroppo mele marce sono da ogni parte: certo si vorrebbe che chi ha la fortuna e l'onore di portare una divisa come quella della Marina MIlitare fosse al di sopra di ogni debolezza umana.

Disgraziatamente non sempre è così, non sempre esistono personaggi come Tesei, Mimbelli e molti altri.

Per fortuna sono esistiti anche loro. Per fortuna la maggior parte dei componenti le forze armate compie coscenziosamente e con abnegazione il proprio lavoro, sottopagato e sottostimato...ma comunque vanno avanti imperterriti.

Mi piace ricordare quello che un mio amico mi ha scritto una volta in merito ai nostri operatori dei mezzi d'assalto.

Questi personaggi, una volta che erano in acqua in movimento occulto verso il proprio destino, certo non pensavano agli onori e ricompense che gli sarebbero stati tributati: avanzavano così nel buio con il solo intento della loro missione senza dar peso a queste cose, concentrandosi solo sull'obbiettivo...solo quello importava.

Bisognerebbe ricordarselo più spesso anche noi questo, nel nostro quotidiano... solo l'obbiettivo è da tener presente.

W LA MARINA!

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Mia madre, pace all'anima sua, diceva sempre che: "chi ha il miele in mano si lecca le dita". Non c'è bisogno di traduzioni e/o spiegazioni.

Da che mondo è mondo esistono questi costumi e nessuno ne è immune. Vero è che ci sono forme diverse ma il fine o la fine é sempre la stessa.

Vorrei ricordare all'amico Totiano che nel G.N. queste cose sono più difficili da mistificare ma esistono.

Ho conosciuto tanta gente avvezza a questi usi. Sia con che senza divisa. Piccolo episodio. Un responsabile acquisti di una società petrolifera veniva chiamato il Sig. 6%. Penso che il motivo sia superfluo spiegarlo. Tanto per la cronaca rubava anche la carta igienica dai bagni.

Il fatto che questi episodi interessino persone in divisa, per di più la nostra, rende la cosa più grave.

E' per questo motivo che mi auguro che i responsabili, indipendentemente dai loro gradi, vengano perseguiti nel peggior modo possibile.

Ricordiamoci sempre che se un civile commette qualche reato è solo un civile, non appartiene ad alcuna categoria, quando un militare sbaglia denigra tutti coloro che indossano quella divisa.

A morte!!!!!!!!!!!!!

:s58: :s45:

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Visitatore Kashin

E' DISDICEVOLE ......sentir parlare di queste cose della Forza Armata che ami.....le "Ecclatanti Gesta" che i signori giornalisti amano buttae in pasto al popolo lamentoso per poterli far commenti ....solitamente seguono le poche righe di scuse quando tutto viene chiarito in termini di legge......essere indagati non significa essere colpevoli.......comunque permette ai giornali di vendere qualche copia in piu'.....che poi si butti fango su la MMI e Personale a loro appartenente e' di secondaria importanza.-

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Mi sembra impossibile che una manutenzione di grande portata come quella di una nave risulti fatta anche se non eseguita.

Con tutti i controlli che si eseguono ogni giorno forse mangiava tutto l'arsenale, tutti i commissari addetti alle verifiche, tutti quelli che firmano gli stati d'avanzamento, tutti quelli che controllano chi deve controllare.........

insomma........ forse qualcuno ha fregato qualche barattolo di vernice grigia a a prendere le colpe è tutta La Marina Militare.

Non è che nuovamente qualche magistrato deve fare carriera?

Scusate lo sfogo ma mi sembra impossibile.

ad majora

xtgold

:s07: :s14: :s68: :s05:

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Visitatore Ellenico
E' DISDICEVOLE ......sentir parlare di queste cose della Forza Armata che ami.....le "Ecclatanti Gesta" che i signori giornalisti amano buttae in pasto al popolo lamentoso per poterli far commenti ....solitamente seguono le poche righe di scuse quando tutto viene chiarito in termini di legge......essere indagati non significa essere colpevoli.......comunque permette ai giornali di vendere qualche copia in piu'.....che poi si butti fango su la MMI e Personale a loro appartenente e' di secondaria importanza.-

 

Tutto nella norma....dove sta lo scandalo?

 

1)le pecore nere sono ovunque (qualunque posto, mestiere, ceto civile,ecc)

2)i giornalisti (mestiere che disprezzo) almeno sono coerenti; se gettano fango sul "se" lo fanno per qualunque posto, mestiere, ceto civile, ecc

 

quindi nella norma....dove sta lo scandalo? :s55:

 

Ciauz.

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Visitatore Perla

Come si suol dire "le mele marce esistono dovunque".......ma comunque i nostri signori giornalisti senza scrupoli potrebbero avere la correttezza di attendere i risultati delle indagini prima di proclamare i colpevoli e sbattere il mostro in prima pagina......

La solita storia insomma!!!!!

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Concordo anch'io che sia meglio aspettare i risultati dell'inchiesta.

Personalmente credo che data la portata dei lavori di manutenzione (piccoli o grandi che siano), una truffa del

genere necessiti di una complicità globale a qualunque livello, che la renderebbe assolutamente antieconomica.

Sono più portato a credere ad una serie di errori di trascrizione dei dati relativi alla nave ai lavori.

Errori del genere non sono cosi' infrequenti, personalmente quando ero ragazzo, a causa di uno di questi errori ho ricevuto una nota di biasimo ufficiale (Subito respinta dall'Ammiraglio Gigli Pasquale comandante in Capo di Maricosom perchè ingiustificata, allegando la documentazione relativa).

Ero stato accusato di aver apportato modifiche alla stazione radio dei sommegibili classe "Toti" senza la dovuta autorizzazione ministeriale che invece avevo regolarmente avuto.

Era successo che il furiere incaricato di trasmettere a Monfalcone l'autorizzazione, invece di trattenere una copia per l'archivio, le aveva spedite tutte e due, cosi' in sede di controllo a Roma di quell'autorizzazione non ne era rimasta traccia.

Fortunatamente a Monfalcone in cassaforte e sigillato esisteva l'intero fascicolo, comprensivo delle due copie di autorizzazione.

Cose che succedono quando si lavora, fatti del genere accadono di continuo, omissioni, equivoci, nessuno è perfetto, tutti chi più chi meno siamo portati a sbagliare, ricordate che un vecchio proverbio delle mie parti recita "Solo quello che non lavora non sbaglia mai", la cosa importante invece è accorgersi in tempo degli errori, prenderne atto e porvi rimedio.

Non credo sia giusto lanciare accuse a persone che lavorano senza prima aver appurato la verità sui fatti.

A questo proposito trovo assolutamente odiosa e poco etica la fuga di notizie quando è in corso un indagine, cosa che vediamo continuamente.Vorrei che i giudici dedicassero un poco del loro tempo ad indagare proprio

su queste cose che altro non fanno che screditare la nostra Democrazia e conseguentemente Tutti Noi.

 

Ciao

Luciano

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  • 1 month later...

Il Meridiano

Primo piano

 

 

28.01.2007 ore 11:20:00.

 

 

Un esposto in Procura per smuovere le indagini

 

 

Arsenale di Taranto: dopo la bufera giudiziaria che ha travolto tre ammiragli della Marina Militare e una ventina di imprenditori, titolari delle ditte appaltatrici della struttura, sull’inchiesta è calato il buio. La macchina della giustizia, sebbene non si sia fermata del tutto, ha rallentato sicuramente le indagini e, dopo più di un anno, il fascicolo di chiusura non è ancora stato depositato. Questo a sentire il segretario cittadino del Pdci Ionico, Vito Basile che in un esposto alla Procura, denuncia l’immobilismo che sta caratterizzando questa inchiesta. «A partire dal novembre 2005 – scrive Basile - l’Arsenale della Marina Militare di Taranto è al centro di indagini giudiziarie a suo tempo affidate al Sostituto Procuratore della Repubblica, Vincenzo Petrocelli. Per quanto ci è dato sapere, tali indagini riguardano fatti e circostanze relative ad appalti e commesse concesse dalla Direzione dell’Arsenale Marina Militare di Taranto a imprese private per milioni e milioni di euro l’anno. Per tali appalti e commesse vengono ipotizzati altri reati quali ricettazione, truffa, turbativa d’asta. L’indagine riguarda inoltre l’inquinamento del mare provocato da attività arsenalizia nonché la manipolazione di amianto, l’occupazione abusiva di manufatti esistenti in zone demaniali e l’alterazione arbitrale dei manufatti demaniali dati in concessione. Vi è anche un’altra indagine in corso - continua l’esposto - relativa alla irregolare acquisizione delle certificazioni di qualità NATO da parte delle imprese private accreditate presso l’Arsenale di Taranto. Grazie a tali irregolari acquisizioni queste imprese hanno potuto partecipare alle gare d’appalto ed all’aggiudicazione delle stesse acquisendone quasi il monopolio. Inoltre, alcune imprese indagate sarebbero risultate inadempienti nei confronti della normativa in materia d’igiene e sicurezza sul lavoro. E’ stato anche accertato che alcune imprese omettono sistematicamente i versamenti contributivi e i pagamenti della retribuzioni. Sono inoltre stati riscontrati collegamenti tra varie imprese partecipanti alle gare ed aggiudicatici delle stesse, sia per possesso di quote societarie in più imprese degli stessi soggetti, sia per i rapporti di parentela». E conclude: «Sono inoltre entrate nel mirino della Magistratura accessi nello stabilimento per lo svolgimento di attività lavorative di personale in cassa integrazione ed in pensione per lavorazioni mai eseguite a bordo di unità navali da parte di imprese che risultano fittizziamente avervi fatto accesso. Spesso inoltre si è fatto uso di autogrù di imprese private pagando lautamente la prestazione nonostante fossero perfettamente funzionanti le autogrù militari. Sono trascorsi 14 mesi e nulla più si è saputo. Sorge spontanea la domanda. A che punto sono le indagini?». «Le indagini proseguono e presto emergeranno nuove e sconvolgenti verità». Così il pubblio ministero Vincenzo Petrocelli risponde a “Il Meridianoâ€Â. Il magistrato ha assicurato che nessuno ha dimenticato l’inchiesta ma, trattandosi di una questione delicata, occorre tempo e elementi probatori indiscutibili per procedere all’emissione di avvisi di garanzia. Perché intorno all’Arsenale ruotano nomi eccellenti che rischiano di essere coinvolti nell’inchiesta. È passato poco meno di un anno dal sequestro di un’area di 18mila metri quadri dell’Arsenale e oggi l’inchiesta si fa sempre più delicata: dalle violazioni alle norme in materia di sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro, agli appalti truccati per aggiudicarsi la manutenzione delle navi militari. «Mano a mano che procediamo nelle indagini – ha detto il pm – scopriamo un numero sempre maggiore di gare truccate, di controlli omessi, di certificati falsificati». Ai 24 imprenditori, inizialmente indagati, si aggiunsero Guido Zamuner, della Star Service con i Cantieri Navali Stella, e Vincenzo Vernaglione della CNV (Cantieri Navali Vernaglione). Per loro il giudice per le indagini preliminari, Michele Ancona, dispose i domiciliari per ricettazione. Nel registro degli indagati figurano anche tre ammiragli, gli ultimi tre direttori dell’Arsenale (Alberto Gauzolino, Alessandro Grossi e Pasquale Romano; ndr): è facile prevedere, però, che non resteranno soli.

 

Stefania Menditto

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C'è poco da dire, quello che emerge dai giornali è solo una parte delle voci (e non solo voci) "che girano". Altro che i 3 ammiragli "trombati"...

 

Se poi vogliamo fare finta di nulla, e continuare a dire che la sbobba è "ottima e abbondante"...speriamo in un lungo periodo di pace, senza guerre.

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Visitatore Kashin

C.Te Pesce Persico......non e' mia intenzione chiudere la bocca a nessuno perche' ad essere sotto inchiesta siano membri della MMI......dobbiamo pazientare un poco per dar tempo ai giudici facciano il loro lavoro.....poi i commenti saranno aperti.-Un po' di sana pasienza.-

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