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Per Chi Ha Servito In Marina: Il Natale In Armi Più Bello


Betasom

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Apro un topic da dedicare a tutti i Comandanti della Base Atlantica che hanno servito in Marina. Qual'è stato il Natale più bello, la più bella festa di Natale prima della licenza che avete vissuto? Ricordi, aneddoti, vecchi amici spassosissimi che non avete più rivisto o con i quali vi scambiate tuttora biglietti di auguri ...

 

Condividente con noi le vostre esperienze, fateci partecipi di quei momenti facendoceli rivivere visti dai vostri occhi. Sono certo che tutti voi avrete delle storie stupende da raccontare.

 

Mi ricordo ad esempio che il nostro caro Fly37 mi raccontò, quando ci siamo incontrati a roma in occasione della II Licenza Ufficiale "R.Smg Leonardo Da Vinci" di un Natale strano e meraviglioso che trascorse a Napoli. Si trovò per cause di forza maggiore in porto a Napoli il giorno di Natale, quando era imbarcato sull'Altair. Non aveva idea di come trascorrere il Natale e girava un po senza meta per le strade della città ... Svoltato un'angolo, uno scugnizzo l'apostrofò: "Capo!"; era sempre così: se eri Sergente ti chiamavano Capo, se eri Capo ti chiamavano Sergente. E da un offerta lì per lì strampalata nacque l'occasione per trascorrere un Natale particolare...

 

Che dici Gianni, continui tu la storia? :s02:

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Certo che parlare delle festività passate in servizio già è un dramma.

Certamente si cercava di divertirsi e di trovarsi come a casa ma c'èra molta differenza.

Delle feste passate in Marina, in sei anni di servizio, non è che mi ricordi molto se non la nostalgia di quei momenti.

Forse erano i periodi in cui uno sentiva la lontananza e la mancanza della famiglia pià che negli altri periodi..

A questo proposito mi ricordo un episodio.

Natale 1968 o 1969, ero di servizio a Castellammare di Stabbia per l'allestimento del Veneto.

La truppa alloggiava a Maricorderia mentre gli Ufficiali ed i Sottufficiali alloggiavano in case civili.

Io avevo preso alloggio in quel di Pompei. Andavo spesso in un ristorante, dove vado tuttora quando sono in zona, feci amicizie con il titolare (Mimmo o suzz) e spesso scambiavamo volentieri quattro chiacchiere anche perchè la mia ragazza di allora abitava a fianco del ristorante.

Tornando alle festività gli dissi che a causa del servizio avrei passato il Natale sul posto per cui la sera della vigilia sarei andato a cena da lui.

Parlando del più e del meno gli raccontai di come si passava il Natale in famiglia con mio padre, pace all'anima sua, che acquistava l'anguilla, la faceva a tronchetti e la faceva cuocere, alternata a foglie di alloro, allo spiedo sulla brace del camino irrorandola con foglie di alloro bagnate nell'olio, sale e aceto.

La fatidica sera della viglia mi recai, come da accordi, nel ristorante. Appena mi vide, Mimmo, mi fece accomodare e mi disse di non ordinare perchè aveva pensato lui a tutto.

Facile da indovinare. Mi aveva preparato l'anguilla come la preparava mio padre.

Mi disse poi che non trovandola su piazza a Pompei andò a reperirla a Torre Annunziata.

Non mi importò molto di quel che pagai ma gradii molto il gesto anche se, in fin dei conti, a casa era un'aòtra cosa.

E pensare che c'è chi pensa che la vita del marinaio è tutta un'avventura................ :s14: :s06:

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sciroccoxo7.jpg

 

Nave Scirocco, Natale 1986.

 

Questo il giovane ufficiale di ispezione tecnica (ma sarò davvero io?) di guardia.

 

Ricordo (confusamente!) che facemmo fior di bagordi in porto a Spezia, con severa reprimenda il giorno successivo. Ma d'altronde dovevamo pur dimenticare in qualche modo la lontanaza dai nostri cari!

 

tra l'altro, il sottoscritto aveva notevolmente rotto le scatole ai superiori nella destinazione precedente (l'arsenale di Brindisi) per andare imbarcato su una nave a Spezia visto che gli affetti erano a Ravenna. Costestualmente quella brava ragazza che poi diventerà mia moglie aveva visto bene di farsi assumere da una ditta di restauro mosaici che doveva andare a restaurare l'albero della vita a Gallipoli (ovvero a poche decine di km da Brindisi).

 

I trasferimenti avvennero a distanza di 10 gg, il imbarcai a Spezia il 1° settembre e la mia futura moglie il 10 settembre scese. immaginatevi la sorpresa....

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24 dicembre 1992, Nave San Giorgio due miglia al largo di Mogadisho,

è piena notte e lasciamo la nave divisi in tre squadre su veloci rib a chiglia rigida.

Il compito è effettuare la ricognizione del porto in vista dell'ora H ,lo sbarco del Btg.San Marco, prevista per il primo pomeriggio.

Prendiamo terra e ci dirigiamo verso gli obiettivi.

Il lavoro fila liscio ,la mente è tesa ed i riflessi pronti nessuno pensa che è la vigilia di natale, la missione prima di tutto.

Alle 1400 l'ora H, il primo mezzo anfibio tocca terra,ed altri marò scendono sulle banchine calandosi dagli elicotteri con i barbettoni. La recon della notte ha dato i suoi frutti,nessun ostacolo per i ragazzi ed al calar della notte il campo tra le macerie del porto è pronto ed in sicurezza.

Il leone alato sventola sul capannone bombardato gli ingressi e le strade adiacenti sono presidiate e pattugliate. Strana atmosfera per una vigilia.

Proprio davanti all' entrata dello scalo un colpo di mortaio ha centrato una sbiadita scritta in azzurro, « Caffè Torino ». Un' enorme voragine è quanto resta del vecchio locale. Sotto il sole africano, oppressi dall'umidità, storditi dall' afa e dalla luce i marinai della missione Ibis si preparano a festeggiare il Natale. Il giorno 24 a mezzanotte don Bruno, il cappellano militare, celebra la messa dopo un frugale pasto a base di razioni K.

I più fedeli alle tradizioni non rinunciano al cenone e improvvisano una spaghettata con gamelle e fornellini. dalla san Giorgio arrivano panettoni e spumante. Siamo esausti e al limite delle forze, non dormiamo da più di 48 ore ma per niente al mondo rinunceremmo a questa notte speciale. La commozione è inevitabile, e quando il sacerdote intona «Tu scendi dalle stelle» le voci si fanno rauche e tremanti. Anche quella del capitano di vascello Sirio Pianigiani, comandante del 24° gruppo navale, un militare tutto d'un pezzo poco incline ai discorsi e ai sentimentalismi. Il silenzio è rotto solo dai canti e dal crepitio lontano delle raffiche di mitra,quasi a ricordarci che la guerra è sempre dietro l'angolo, i tetti scoperchiati lasciano intravedere le stelle: gli uomini in tuta mimetica,giubbotto para scheggie e fucile a tracolla si sentono più vicini a casa, anche lì tra le macerie dove hanno issato il tricolore.

Nell'hangar scoperchiato dalle bombe don Bruno ha costruito l'altare utilizzando un'impalcatura di legno e lo sportello di un camion. Le reclute del san Marco, perfettamente allineate, cantano «Bianco Natale ». I soldati sono stonatissimi ed emozionati, hanno tra i 19 e i 21 anni e per molti di loro è il primo Natale lontano da casa. Quasi tutti, alla vigilia dell'improvvisa partenza per la Somalia, avevano già in tasca la licenza di tre giorni, cancellata senza avere il tempo di «avvertire i parenti o le fidanzate ». Più tardi il Comandante farà loro il regalo più desiderato e si accalcheranno intorno al telefono satellitare per mandare un saluto,un minuto ciascuno, per il consueto «ciao mamma», e per promettere a centinaia di ragazze in trepida attesa, che torneranno presto. Sono consapevoli di partecipare a una missione delicata, molto piu importante che star chiusi in caserma a contare i giorni aspettando il congedo. Per noi, che questa vita la abbiamo scelta come mestiere, un tuffo al cuore al pensiero che sarà nostro compito garantirne in parte la sicurezza di ritornare a casa.

La mattina dopo c'è aria di festa. «Merry Christmas! »: gli americani hanno appeso i cartelli di auguri un po' dovunque. Nei capannoni dove sono provvisoriamente ammassati i soldati in attesa di destinazione ci sono alberi di Natale minuscoli e spelacchiati addobbati con lattine vuote, bottigliette di ketchup, carte da gioco, tappi colorati.

"Bon Noel!" ci urlano dei legionari francesi da una jeep.

Sì è natale anche lì, forse lo è ancora di più,in questa città martoriata ,zeppa di polvere, rifiuti,rovine, piccoli mendicanti,bambini che cercano nell'immondizia e lunghe file di gente che aspetta la quotidiana razione di vita.

Noi di sicuro quel natale e l'emozione di quella notte non li dimenticheremo mai....

 

Betasom mannaggia a tè..... mentre finisco queste righe ho un tale groppo in gola.....

Grazie di avermi spinto a ricordare che cosa è Natale....

 

natale92je1.jpg

Modificato da Xabaras
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Complimenti a tutti per i vostri racconti, sono sicuro che scalderanno il cuore di tutti noi in attesa di queste festività e ci faranno rivolgere un pensiero ai nostri ragazzi impegnati in missione.

 

Aspetto, così come credo aspettino anche tutti gli altri Comandanti, altri racconti, altri episodi ... un momento per sentirci un po più vicini, tra un brindisi con i colleghi e le code per tornare in famiglia. :s15:

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Visitatore Kashin

Di Natali e feste di ogni genere in oltre 3 decadi di Servizio c'e' ne sono state tali e tanti che a volte ci si stenta a ricordarli.....piu' bello ??Difficile essere piu' bello lontano dagli affetti e in servizio ma un Natale utile sicuramente fu' quello del 1985 a bordo dello Zeffiro a La Spezia innevata per l'occasione salvando la vita di un C.Te Iracheno di una classe Esmeraldas colpito da un forte attacco di peritonite......io e molti colleghi abbiamo festeggiato in Ospedale dopo l'operazione all'Ufficiale ,con gli auguri anche dei Marinai Musulmani che per una volta tanto furono felici di unirsi alle nostre abitudini Cristiane.-

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Il 25 dicembre 1983 (unico Natale in Marina) ero a casa perchè Nave Audace era ancora unità "non pronta" a seguito di lavori che l'avevano vista in bacino diversi mesi per cui il personale di bordo era stato liberato. Dopo le feste però iniziarono le danze che culminarono di lì a poco con la partecipazione alla Missione della Forza Multinazionale in Libano. Ricordo un mega imbarco viveri a Larnaca (Cipro) il 14 febbraio 1984 San Valentino; in Italia freddo cane noi a spiaggia.....

 

:s01: :s01:

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E' terminata la S. messa di Natale

e alle 00.10 di Lunedì sono nel forum a trovare le parole per descrivere un.....triste Natale a bordo del Todaro. Purtroppo nel novembre del 1967 morì mio padre e durante la licenza per il lutto conobbi la mia futura Ammiraglia,( io ero in divisa da marinaio in un paese dove il marinaio porta ancora fortuna) amica di miei amici e presente al funerale. Finita la licenza eravamo gia "cotti"; allora usava questo termine per definire una sbornia pazzesca di innamoramento.

Passai il Natale a bordo di base ad Augusta e dilapidai un capitale in telefonate. Il congedo ( riduzione della ferma volontaria per motivi di famiglia) mi arrivò il 14 febbraio del 1968 ( giorno di S. valentino).

Triste Natale per evidenti cause ma vita felice dal congedo in poi.

 

Buon Natale a tutti

 

ad majora

 

xtgold

:s15: :s15: :s15: :s10: :s10: :s51: :s20:

 

P.S. non è stato il Natale più bello ma la Pasqua del 1968 si.........

Modificato da xtgold
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