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Scire'!


Xabaras

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Non avevo mai viste delle foto così nitide e particolareggiate dello SCIRE': mi hanno veramente commosso.

Un pensiero a quei valorosi che si immolarono col battello.

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stupende :s15: :s15: :s15:

 

grazie Xab :s02:

 

Magnifiche e al tempo stesso impressionanti foto, quali saranno stati i loro ultimi pensieri e parole consci che erano nella loro tomba? Che il loro ricordi non debba essere anch'esso sepellito.
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farei mutui di cento anni pur di poter fare una simile immersione, poter rendere onore al C.te Zelich ed al suo equipaggio!

 

lascio la parola a xab, è giusta che sia lui, per individuare le varie parti del battello!

 

c'è però quella targa R.I.P. che non capisco, sai da dove deriva xab?

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per rendere semplice la comprensione delle immagini approfitto della eccellente ricostruzione grafica operata dagli amici di sub.net Italia.

 

decimascirerelitto.jpg

 

 

Dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale, la Marina Italiana ha eseguito nel 1960, nel 1963 e nel 1984 delle ricognizioni del relitto dello SCIRE' adagiato a circa 30 metri di profondità del mare di Haifa, recuperando alcune parti dello scafo e i resti mortali di 42 uomini dell'equipaggio.

 

Dalla relazione dei palombari che nel 1984 hanno esplorato il relitto si ricava:

- il relitto è diviso in due tronconi, probabilmente collegati in chiglia, in corrispondenza del quadrato ufficiali;

- la parte prodiera è privo del pagliolato con lo scafo resistente a nudo;

- la parte poppiera è integra anche se la zona estrema è completamente ricoperta di rottami;

- nella parte anteriore della falsatorre sono presenti i segni di una esplosione;

- i periscopi sono nella loro massima estensione e i timoni prodieri sono a salire;

- nella prua manca il tagliareti e dai tubi di lancio fuoriescono le testate dei siluri.

 

La targa con l'iscrizione RIP è stata posta dgli uomini del GOS nel 1984.

 

L'altra targa è invece quella dell'ultima immersione ufficiale sempre del GOS sul relitto, effettuata nel novembre 2002 , immersione particolarmente significativa in quanto con l'occasione i palombari hanno operato la totale sigillatura di tutti i varchi e/o portelli presenti sul relitto in modo tale da impedire atti di sciacallaggio che purtroppo affliggono anche il mondo subacqueo.

 

Questa è la squadra che effettuò l'operazione, al mio Frà Vadro verranno gli occhi lucidi (io li ho già....!):

 

scire01lg9.jpg

 

 

Di seguito desidero onorare la memoria di quegli Uomini eccezzionali riportando le bellissime parole di Sergio Loppel membro di HDS Italia e tratte dal Notiziario HDS Notizie n°23 del Gennaio 2003 alla cui Associazione appartiene lo scritto quì riprodotto.

Parole che, molto meglio delle mie, rendono l'idea di cosa si provi a vivere una simile esperienza.

 

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L’ULTIMA IMMERSIONE

 

di Sergio Loppel

 

L’alba era grigia quel giorno. Il grigio pareva scendere portato dall’umido della notte che teneva il pallido chiaro, sospeso sul mare di piombo. Laggiù, sulla linea offuscata dell’orizzonte, il baluginare del mare pareva attirare lo sguardo. I primi raggi obliqui del sole che stava sorgendo dietro lo scompiglio delle case di Haifa, tracciavano di graffi lucenti quello scenario calmo e tranquillo della grande distesa del mare. Ero sceso presto al porto di Haifa. La notte era trascorsa agitata nel sonno a tratti. I pensieri, le emozioni e la determinazione di fare ciò che mi ero prefisso di compiere, avevano creato in me uno stato di eccitazione e di commozione assieme, che mai avevo provato nel corso delle tante immersioni fatte nei mari di tutto il mondo. Ero arrivato a Haifa con la precisa determinazio¬ne di farmi portare sul relitto del famoso sommergibile italiano “Scirè” che giace a trenta metri sul fondale di fronte al porto israeliano. Lo “Scirè” fu colato a picco il 10 Agosto del 1942 dal fuoco dei cannoni della corvetta inglese “Islay” e finito dalle sue bombe di profondità, mentre si avvicinava al porto di Haifa per una delle azioni di attacco in appoggio ai nostri sommozzatori. Era il sommergibile orgoglio della nostra Marina. Era il mezzo che aveva portato Durand De La Penne a compiere con successo l’affondamento della corazzata inglese “Vailant” ad Alessandria. Era, per me, quel simbolo di dignità e di insegnamento che mi aveva accompagnato per tutta la vita attraverso i racconti di mio padre, Ufficiale di Marina, amico di diversi Ufficiali morti con lo Scirè. Quarantadue marinai: l’equipaggi intero, rimasero nella tomba in fondo al Mediterraneo, imprigionati nello scafo. Per un caso non rimase vittima anche il fratello di mio padre Ufficiale al comando della petroliera che il giorno prima aveva rifornito lo Scirè in mare aperto e che era stata silurata, subito dopo, da un aereo inglese. Insomma, lo Scirè era entrato nei miei ricordi, in quei ricordi che prendono coscienza dentro di te, man mano che la vita matura e che le riflessioni si fanno via, via più capaci nel guidare i pensieri. Ed ora mi trovavo sulla banchina Ovest del Porto di Haifa, in attesa che mi venissero a prendere con una barca del locale Diving Center. John, la guida subacquea che avevo contattato tramite alcuni amici israeliani, s’incaricò di tutte quelle operazioni che solitamente siamo soliti compiere prima di ogni immersione. Io me ne stavo pensieroso, preso da una certa emozione come non mi era mai successo. Seduto a poppa dell’imbarcazione, vedevo sfilare le grandi navi mercantili all’ormeggio, sino a vederle scomparire nella bruma del caldo mattino di giugno. Poche miglia di navigazione in un mare che non conoscevo e il “fermo macchina” dell’imbarcazione , mi riportarono alla realtà di un meccanismo affrontato già mille volte: la vestizione, il controllo delle attrezzature, lo scambio di battute con i compagni d’immersione. La macchina fotografica era l’ultima cosa da prendere. La raccolsi con calma; provai il flash e…con altrettanta calma la riposi nella sua borsa. Cos’era successo. Non lo so, ma la sensazione era di quelle che ti gonfiano il cuore di un’emozione che è difficile da descrivere. Non me la sentivo di affidare ad una macchina fotografica la priorità del risultato di un’immersione, come d’altra parte avevo sempre fatto in tutte le mie immersioni. Sempre erano state le immagini a guidare il mio operato. Il buon esito del risultato fotografico, aveva la priorità quasi assoluta. Era sempre stato così. Ora, qualcosa cambiava le mie abitudini. Mi ritrovai in acqua e scendendo lungo la cima che si perdeva in un blu scuro, seguendo le sagome dei miei compagni, sentivo le mani frugate dall’acqua. Non stringevano il freddo metallo dell’apparecchiatura fotografica. Avevano una sensazione di libertà cui non ero abituato. La sagoma nera dello Scirè mi apparve in tutta la sua tragica imponenza. Il lungo fusto arrugginito, contorto e slabbrato a tratti. Le lamiere dello scafo, qua e la piegate dalle onde d’urto provocate delle bombe di profondità, lasciavano lo spazio a tragiche spaccature rabberciate. Tubazioni sventrate sulla sua tolda e una grossa catena che pareva avvolgerlo in una stretta di costrizione. Tutti i portelloni del sommergibile erano sbarrati da scudi saldati allo scafo.

Mi dissero poi che i sommozzatori della nave della Marina Militare Italiana Anteo, avevano provveduto a difendere lo scafo dalle intrusioni dei sommozzatori sportivi che bazzicavano quei fondali. Lo Scirè deve rimanere un monumento alla dignità e al valore dei nostri marinai periti durante il conflitto. “E i monumenti, qualsiasi monumento, hanno diritto al rispetto di tutti gli uomini”, così mi disse uno dei sub che mi accompagnavano. L’emozione mi ha lasciato sbigottito. Dentro di me ripercorrevo il racconto di mio padre e i pensieri si accavallavano nel ricordo di quel fatto d’arme. Di quel tragico e terribile fatto di guerra e di quegli uomini che tentarono di uscire dal portello di salvataggio e furono invece imprigionati da uno sbarramento di fuoco. Io ero li a guardare e potevo immaginare il terrore di quei momenti e provavo una rabbia sorda quasi avessi potuto intervenire, mentre scivolavo lungo lo scafo. Non avevo il coraggio neppure di toccarlo, di sfiorare le pareti arrugginite e ormai consunte. Cento volte avevo invece afferrato le lamiere contorte di tanti relitti, fotografato cannoni e mitraglie, ponti e le mille manovre che servono una nave, gli alberi divelti e le cime in bando, ed ora quel lungo “siluro” nero offuscato dalla penombra del limo alzato dalla corrente, s’imprimeva nella mia memoria più nitido di un’immagine fotografica. Solenne memoria che raccoglieva, catalogava e viveva le mie sensazioni. Immagine a ricordo di altri uomini che come me, forse amavano il mare e che dal mare furono impediti a raccontare la loro esistenza, la loro vita di credenti dell’onore sino all’ultimo Sacrificio. Nel risalire, volli assommare in verticale dalla torretta dello Scirè il percorso per giungere alla superficie. Quanto era facile ritrovare la luce. Com’era enorme il contrasto dei tempi. Non volli portarmi a casa neppure una foto che cortesemente mi volevano offrire a ricordo della mia immersione. Della mia “ultima immersione”, perché ho deciso che quella sul sommergibile Scirè è stata la cucitura che ha saldato il mio bagaglio delle esperienze subacquee. Senza nostalgia, ma con rammarico per la vita che corre a cavallo delle stagioni, sempre più veloce ora che ha imboccato la discesa del percorso che ci è riservato e conscio dei limiti ad ognuno concessi, confezionerò diversamente i miei percorsi e mi dedicherò ad altre esperienze.

 

(HDS NOTIZIE N. 25 - Gennaio 2003 - pag. 28)

 

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Modificato da Xabaras
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La targa con l'iscrizione RIP è stata posta dgli uomini del GOS nel 1984.

 

L'altra targa è invece quella dell'ultima immersione ufficiale sempre del GOS sul relitto, effettuata nel novembre 2002 , immersione particolarmente significativa in quanto con l'occasione i palombari hanno operato la totale sigillatura di tutti i varchi e/o portelli presenti sul relitto in modo tale da impedire atti di sciacallaggio che purtroppo affliggono anche il mondo subacqueo.

 

Questa è la squadra che effettuò l'operazione, al mio Frà Vadro verranno gli occhi lucidi (io li ho già....!):

 

Assolutamente si Frà! Sono qui a ringraziarti per le bellissime foto e per l'emozione che hanno suscitato in me, capibile dagli occhi lucidi...........

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- i periscopi sono nella loro massima estensione e i timoni prodieri sono a salire;

 

Sarà un caso, forse dovuto alle detonazioni, ma come mi coplisce quella frase "i timoni prodieri sono a salire"....sembra quasi la testimonianza di un'ultimo disperato tentativo di salvezza!

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Sono anche io commosso per queste immagini,uniche e imperiture testimonianze di valore.

Come Totiano,anch'io farei un mutuo per cent'anni pur di posare la mia mano su quella tomba per un solo

attimo e recitare una preghiera.

Lo Scirè e il suo equipaggio sono "on eternal patrol" come dicono gli americani,e vivranno per sempre nei cuori di tutti noi. Il nostro preciso dovere è semplicemente ritrasmettere alla generazione dei nostri figli questi valori e insegnargli a credere.Meno telefonini,meno videogiochi......e più consapevolezza !!

ETNA

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Xab tu sei mai sceso giù.... :s13:

Purtroppo nò Marco ed il mio rammarico è ancora più grande perchè quando ero operativo ho avuto modo di passare diverse settimene tra Haifa e Atlit presso lo Shayetet 13 compiendo diverse immersioni di esercitazione nella zona. Sapere che "Lui" era lì da qualche parte mi lasciava ogni volta con la speranza di intravederlo anche solo per caso......

E' rimasta una delle cose che mi sono ripromesso di fare appena sarà possibile.

Il mio personalissimo pellegrinaggio della vita.

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ho appena finitop di leggere "L'UBoot fantasma" di Robert Karson. presto farò la recensioni in biblioteca ma quello che mi interessa è altro.

 

Nel libro è descritto il ritrovamente di un battello al largo delle coste atlantiche degli states che, secondo gli archivi, non dovrebbe esistere. Il battello è posato a 70 metri e dopo le prime immersioni con aria effettueranno immersioni con il trimix per scoprire l'identità del sommergibile.

 

Per fare cio scompariranno per malattie da decompressione ben 3 sub.

 

Loro si inoltrano all'interno descrivendo i pericoli di attrezzature che possono cadere addosso, cavi che si possono impigliare negli apparati di respirazione o impiccare direttamente il sub. Anche il loro incontro con le ossa dei marinai tedeschi è una esperienza degna di essere narrata e soprattutto vissuta con molto rispetto.

 

Se ho ben capito, Vadro, hai partecipato al recupero delle salme.

quali sono i pericoli che avete incontrato?

quale era lo stato interno dei locali?

scendevate in coppia o adottavate procedure particolari?

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Visitatore Marcuzzo

Foto e testimonianze meravigliose. Grazie di cuore!!!

 

farei mutui di cento anni pur di poter fare una simile immersione, poter rendere onore al C.te Zelich ed al suo equipaggio!

 

lascio la parola a xab, è giusta che sia lui, per individuare le varie parti del battello!

 

c'è però quella targa R.I.P. che non capisco, sai da dove deriva xab?

 

RIP è un acronimo che sta per Requiescat in pacem, "riposa in pace", usato anche in inglese, Rest in peace. Questo in caso di riporto su una lapide. Lo stesso acronimo è usato anche per:

 

- Ranger Indoctrination Program, il corso per diventare Ranger USA

- Raster Image Processor, generazione di immagine bitmap per la stampa

- Return If Possible, restituire se possibile

- Ribosome-Inactivating Protein, una proteina del metabolismo cellulare

- Rock Im Park, un festival di musica rock in Germania

- Routing Information Protocol o Routing Interchange Protocol, due protocolli di rete

- Remote Imaging Protocol o RIPscrip, un protocollo usato dalle BBS per trasferire immagini.

 

In aggiunta, rippare (in lingua inglese "to rip") è un neologismo preso dall'inglese (o anglismo) che indica il trasferimento di file audio o video da CD/DVD sul disco fisso, spesso codificandoli in altri formati (mp3, divx,ecc.)

 

Oltre a R.I.P. viene usato, anche se oggi molto poco, l'acronimo H.S.E. il quale sta per Hic Sepultus Est "qui è sepolto".

 

:s02:

Modificato da Marcuzzo
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Anche io ho letto il libro a cui fa riferimento Totiano, che ti avvince in modo totale e mentre lo leggevo immaginavo se potessimo arrivare su uno dei nostri battelli adagiati sul fondo. Sono avido di sapere quale sia la condizione dell'interni. Ma ci saranno ancora locali "asciutti" su qualche smg. affondato?

Grazie per tutto quello che è stato detto sullo Scirè, tante cose le sapevo, ma altre vanno ad arrichire le mie conoscenze.

Confermo la presenza del tagliareti dello Scirè al museo di La Spezia insieme ad un tubo porta SLC, mentre la mitragliera si trova a guisa di monumento in un parco comunale di Pistoia, città che donò la Bandiera di Combattimento al glorioso battello.

Un ultima domanda: poco tempo fà ho sentito che durante un esercitazione alcune unità USA, hanno "agganciato" lo Scirè con dei cavi. Vi risulta? Che danni ha subito lo scafo?

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Aggiungo a "La spezia" oltre al tagliareti c'e' una porta dei locali interni (non so quale).

Mentre il portello di un boccaporto e relativa scaletta sono a Imperia nel museo navale.

 

Ciao

Gil

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pezzi dello Scirè ce ne sono in tutta Italia, in molti hanno voluto ricordare quegli eroi con un monumento che ospiti una reliquia.... ad oggi credo che il più bello sia il monumento ai caduti nella citta di augusta, posto in un giardinetto sul vecchio ponte che collega il "centro" alla "borgata"

 

 

dubito che possano esistere locali ancora asciutti... i passaggi a scafo di cavi e tubi si saranno corrosi col tempo e l'acqua avrà allagato...

 

Vero anche che lo Scirè è stato agganciato da una unità (credo) USA. non ricordo i particolari ma ricordo bene che l'Anteo partì immediatamente per andare a verificare i danni....

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Un piccolo omaggio, da un giornale inglese del 1945 (!!!)

 

 

PAGE TWO THE LETHBRIDGE HERALD SATURDAY, MAY 19, 1945 ITALIAN COMMANDOS PUT EM ELIZABETH "ON BOTTOM The story of two Italian sa'lors who slipped into xr.ndria harbor and caused severe damage ;o British BATTLESHIPs. QUEEN tw.th and Valia: t. was told here for the first time in dispatches from ALEXANDRIA today. me two BATTLESHIPs were anchor- ed in ALEXANDRIA harbor Janu- ary, 1942, when a midge: Italian submarine crept into the harbor in the wake of a British' destroy- er. Two enemy sailors attached ex- plosive charges known as "limpets" on the bilge keels of the two battle- ships. Climbed on Ships The two men then climbed or. the anchor chains and one saiior is believed to have climbed on the deck of the VALIANT. They were discovered by the ship's crew and taken down Into the mapazinc. where they were told that, unless they told where the bombs uere planted, they would blow up with the ship. This ur.iU'rvpci them and they told the whole suit too late. The time tuses of the charpes went off. the charges blew holes in the ship's bottoms both settled on the rr.ud IP It is unoersto.'c: that r.o damage was done to the substructure of the ships and none of the maga- zines blew up. The QUEEN ELIZABETH was patch- ed up, taken through the Suez Canal, and went under her own steam to a United States harbor for n-nair. The VALIANT was repair- ed sufficiently to proceed under her own steam to dry dock. It. is believed neither the Ger- man nor Italian high command learned of the result of the sub- marine action.

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pezzi dello Scirè ce ne sono in tutta Italia, in molti hanno voluto ricordare quegli eroi con un monumento che ospiti una reliquia.... ad oggi credo che il più bello sia il monumento ai caduti nella citta di augusta, posto in un giardinetto sul vecchio ponte che collega il "centro" alla "borgata"

....

Hai ragione Dir è bellissimo!

 

decimascireau2s.jpg

 

decimascireau1s.jpg

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Se ho ben capito, Vadro, hai partecipato al recupero delle salme.

quali sono i pericoli che avete incontrato?

quale era lo stato interno dei locali?

scendevate in coppia o adottavate procedure particolari?

 

Caro Totiano,

 

purtroppo non ho partecipato alle immersioni sullo Scirè....la prima volta perchè non ero ancora in Marina, e la seconda perchè ero congedato! :s06:

 

Sono comunque immersioni che si fanno in genere in coppia, con telefono subacqueo collegato con la superfice. Se si effettuano immersioni profonde, sia con tecnica di intervento o in saturazione, si è di nuovo in coppia con telefono e telecamera subacquea così che in superfice il direttore d'immersione possa vedere il tutto e dare indicazioni. Ovviamente si fa una pianificazione iniziale e gli operatori sanno esattamente cosa fare sin dall'inizio dell'immersione.

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Visitatore Marcuzzo
Caro Totiano,

 

purtroppo non ho partecipato alle immersioni sullo Scirè....la prima volta perchè non ero ancora in Marina, e la seconda perchè ero congedato! :s06:

 

Sono comunque immersioni che si fanno in genere in coppia, con telefono subacqueo collegato con la superfice. Se si effettuano immersioni profonde, sia con tecnica di intervento o in saturazione, si è di nuovo in coppia con telefono e telecamera subacquea così che in superfice il direttore d'immersione possa vedere il tutto e dare indicazioni. Ovviamente si fa una pianificazione iniziale e gli operatori sanno esattamente cosa fare sin dall'inizio dell'immersione.

 

Vadro, che ne diresti di dirigere una immersione allo Scirè la prox estate? Ovviamente solo per puro scopo onorifico nei confronti di coloro che sono morti lì? Non sto scherzando. Sono un apneista, ma l'attrezzatura la trovo. Xab, ovviamente sei dei nostri.

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Caro Marcuzzo,

 

l'idea non è malvagia.....vedo solo qualche problema logistico per riunire più Com.ti della base per questa esperienza. Le attrezzature conviene sicuramente affitarle ad un diving locale, tranne erogatori e attrazzatura personale. Se tu non hai nessun brevetto ricreativo, questo protrebbe essere un problema, nessun diving (serio) affitta attrezzature a persone non-brevettate. Comunque un'idea da valutare e da non scartare a priori!

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l'idea non è malvagia.....vedo solo qualche problema logistico per riunire più Com.ti della base per questa esperienza. Le attrezzature conviene sicuramente affitarle ad un diving locale, tranne erogatori e attrazzatura personale. Se tu non hai nessun brevetto ricreativo, questo protrebbe essere un problema, nessun diving (serio) affitta attrezzature a persone non-brevettate. Comunque un'idea da valutare e da non scartare a priori!

 

che idea per un prossimo raduno! ho un amico che da prevetti PADI, devo chiedere qlc di specifico?

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Visitatore Marcuzzo

Non ho il brevetto perchè essendo apneista non mi è mai importato più di tanto, ma se devo scendere fino allo Scirè ho un amico istruttore PADI, e prob non ce ne saranno. Io vengo a prescindere dal periodo, a costo di fare nottate in ufficio prima e dopo il viaggio, a costo di portarmi la branda. Considerami dei vostri.

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che idea per un prossimo raduno! ho un amico che da prevetti PADI, devo chiedere qlc di specifico?

 

I primi brevetti PADI sono l' Open Water, che certifica fino a 18 metri, e l'Advanced Open Water diver, fino a 30 metri. Diciamo che ci vorrebbe almeno quest'ultimo.....ma comunque è tutto relativo. Non è il tipo di brevetto posseduto che certifica il subacqueo! Comunque come dicevo è necessario mostrare uno straccio di brevetto per affittare attrezzature nei vari diving, e devo dire che la PADI è veramente internazionale e si trovano Diving un pò ovunque. Una volta congedato mi sono premunito di prendere il brevetto civile FIPS/CMAS 3 stelle e il Divemaster PADI (guida subacquea), per evitare di andare in giro con il basco del GOS come certificato per affitare le attrezzature! :s11:

 

Se non erro il relitto dello Scirè è su un fondale di 32 metri nel porto di Haifa, diciamo che si richiede una discreta esperienza.

 

Certo che sarebbe un bellissimo raduno......... :s15:

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I primi brevetti PADI sono l' Open Water, che certifica fino a 18 metri, e l'Advanced Open Water diver, fino a 30 metri. Diciamo che ci vorrebbe almeno quest'ultimo.....ma comunque è tutto relativo. Non è il tipo di brevetto posseduto che certifica il subacqueo! Comunque come dicevo è necessario mostrare uno straccio di brevetto per affittare attrezzature nei vari diving, e devo dire che la PADI è veramente internazionale e si trovano Diving un pò ovunque. Una volta congedato mi sono premunito di prendere il brevetto civile FIPS/CMAS 3 stelle e il Divemaster PADI (guida subacquea), per evitare di andare in giro con il basco del GOS come certificato per affitare le attrezzature! :s11:

 

Se non erro il relitto dello Scirè è su un fondale di 32 metri nel porto di Haifa, diciamo che si richiede una discreta esperienza.

 

Certo che sarebbe un bellissimo raduno......... :s15:

Concordo con il mio Frà!

Oltretutto da esperienza diretta la visibilità in zona è veramente pessima anche con buone condimeteo quindi non sarebbe una cosa da prendere alla leggera.

Comunque il viaggetto comporterebbe una bella serie di permessi.....

 

giusto per dare un idea questa è la posizione del relitto, esattamente a 4,7 miglia nautiche N-NW dal porto di Haifa nel punto di coordinate 32° 54', 5 Nord 34° 58',0 Est su fondale di 32 mt.

 

scir3po9.jpg

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Visitatore Perla

Grazie di cuore.....le foto, il vivissimo racconto dell'immersione e soprattutto il ricordo degli ultimi momenti degli eroi del Scirè... mettono i brividi....

Vi posto le foto che ho scattato al Museo Navale di La Spezia lo scorso inverno....e vorrei potervi trasmettere l'emozione davvero unica che ho provato appoggiando le palme delle mani sullo scafo...... :s15:

 

scir1zo5.jpg

scir2tt7.jpg

sabbiadelfondaledihaifafu3.jpg

portastagnaum0.jpg

fotocc5.jpg

bandierayn4.jpg

Modificato da Perla
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Ultimamente nn riesco a fare un salto al museo del mare a Trst ne da Diego

 

 

potete informarmi se a trieste c'e' una reliquia di tale battello?? se si mi indicate il posto

 

 

 

e se nn c'e' si potrebbe portarne 1 durante un eventuale raduno?

Modificato da Steven
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Ho fatto un salto al ''mio'' museo del mare

 

c'e' 1 targhetta che ricorda i sommergibilisti caduti e che ricorda quali navi son state fatte nei cantieri di muggia e quelli di san marco

 

 

NN C'E' 1 RELIQUIA DEL BATTELLO!!! :s06:

 

 

 

c'e' solo 1 muta subaquea

 

:s55:

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Caro Marcuzzo,

 

l'idea non è malvagia.....vedo solo qualche problema logistico per riunire più Com.ti della base per questa esperienza. Le attrezzature conviene sicuramente affitarle ad un diving locale, tranne erogatori e attrazzatura personale. Se tu non hai nessun brevetto ricreativo, questo protrebbe essere un problema, nessun diving (serio) affitta attrezzature a persone non-brevettate. Comunque un'idea da valutare e da non scartare a priori!

 

Comandanti, sono rientrato da alcuni giorni dopo aver effettuato una crociera-sub tra i relitti di varie navi, tra cui due piroscafi inglesi, il Thistlegorm e il Rosalie Moller, affondati dalla Luftwaffe il 6 Ottobre '41. :s15:

 

Rosalie Moller Thistlegorm

post-623-1165245851_thumb.jpg post-623-1165246022_thumb.jpg

Modificato da andrega
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  • 3 months later...

Anche se sono un po' di ritardo... penso possa interessare questo disegno del relitto del smg. Scirè, pubblicato a suo tempo sul sito web di "subnet.italia"

 

decimascirerelittocopiarh4.jpg

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Io sono un sub della domenica (ho il PADI) ma 32 metri sono affrontabil e non è un'immersione profonda.

Poi bisogna vedere le condizioni dal mare, sopratutto le correnti etc.

 

Ma è sicuramente abbordabile senza essere un Sub mega esperto, personalmente sono sceso a profondità ben maggiori (in sicurezza) senza essere rischiare la pellaccia (ci tengo :s11: )

 

Se il costo di un viaggio in Israele puo' essere decente, un giro di 2/3 gg. low cost magari nel ponte di Pasqua lo si puo' pensare; tanto l'attrezzatura la si affitta sul posto con poca spesa e se l'immersione è organizzata dai locali club sub è sicuramente alla portata di molti.

 

I Diving center non ti portano a rischiare la pelle, portano in giro turisti e ci tengono che ritornino sani e salvi; anzi a volte i vari diving li ho trovati un po' troppo "poco permissivi" ma è meglio cosi'. C'è chi ha una buona acquaticità e non ha problemi ma c'è anche chi è peggio di un mattone e ti rischia di crepare in 3 metri d'acqua.

 

Ci si puo' pensare seriamente.

 

Fatemi sapere la mia disponibilità (se non costa troppo) c'è.

 

CIAO

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Ho appena finitop di leggere "L'UBoot fantasma" di Robert Karson. presto farò la recensioni in biblioteca ma quello che mi interessa è altro.

 

Nel libro è descritto il ritrovamente di un battello al largo delle coste atlantiche degli states che, secondo gli archivi, non dovrebbe esistere. Il battello è posato a 70 metri e dopo le prime immersioni con aria effettueranno immersioni con il trimix per scoprire l'identità del sommergibile.

 

Se a qualcuno interessa esiste anche un DVD della spedizione di Ritchie Kohler e John Chatterton. Io l'ho acquistato negli Stati Uniti (amazon.com), in Italia purtroppo non è mai uscito. :s06:

 

Il DVD è interessantissimo e le riprese subacquee molto belle.

 

Si può trovare anche su play.com

 

Attenzione che è codificato Zona1 per cui dovete avere un lettore DVD che "supporta" il formato.

 

:s11: :s02:

 

e.

 

P.S. Grazie XAB per il favoloso post!!!! :s15:

Modificato da Eros
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  • 1 year later...
Comandanti, sono rientrato da alcuni giorni dopo aver effettuato una crociera-sub tra i relitti di varie navi, tra cui due piroscafi inglesi, il Thistlegorm e il Rosalie Moller, affondati dalla Luftwaffe il 6 Ottobre '41. :s15:

 

Rosalie Moller Thistlegorm

post-623-1165245851_thumb.jpg post-623-1165246022_thumb.jpg

 

 

Bello il Thistlegorm vero? Ci ho fatto 3 immersioni nel 1995, mentre nel 1996 ho visto l'Umbria, fuori da Porto Sudan. Sono decisamente esperienze che lasciano il segno...

 

Il Rosalie Moller non l'avevano ancora scoperto quando ci sono stato io, mentre qualche anno dopo ci ha fatto delle immersioni mio padre.

 

Una discesa sullo Sciré mi piacerebbe, sono solo 30 metri.

Modificato da iy7597
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mentre nel 1996 ho visto l'Umbria, fuori da Porto Sudan.

 

L'Umbria sarebbe il famoso mercantile carico di materiale aeronautico (bombe e spezzoni), destinato a rinforzare l'A.O.I., costretta dagli inglesi, prima dell'apertura ufficiale delle ostilità, a dirigersi verso Port Sudan, dove poi si autoaffondò?

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Di nulla. Ti garantisco che vedere e poter toccare con mano le navi di cui avevi letto solo nei libri fa un certo effetto.

 

Ti credo sulla parola: deve essere straordinariamente emozionante, toccante e coinvolgente. Ed ho detto tutto.

Modificato da brin
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  • 9 months later...
Anche se sono un po' di ritardo... penso possa interessare questo disegno del relitto del smg. Scirè, pubblicato a suo tempo sul sito web di "subnet.italia"

 

decimascirerelittocopiarh4.jpg

 

 

A proposito di questo disegno:

 

ma è vero che lo scafo si è spezzato in due tronconi in seguito ad un tentativo di recupero, effettuato nel 2002 da americani ed israeliani durante un'esercitazione congiunta?

 

Almeno così è scritto in un articolo de La Repubblica del 2 ottobre 2002

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/ar...itto-dello.html

 

Per non parlare di questa foto...

 

2.jpg

 

http://buoyancycompensators.blogspot.com/2...xpeditions.html

Modificato da iy7597
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