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Salvate Il Prinz Eugen


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Dal Diario del C.te OttoK – Regio Sommergibile Perla

 

 

 

Atlantico del Nord, 26 maggio 1941

 

-Comincio a pensare che questa volta torneremo alla base con la nostra riserva di siluri intatta. Da quando siamo salpati non abbiamo incontrato niente di niente. E in più il carburante comincia a scarseggiare, così come i viveri. A occhio e croce una settimana, poi dovremo mettere la prua verso la base e rientrare. Eppure intercettiamo talmente tanti segnali radio nemici. Devono esserci numerose unità da guerra inglesi nelle vicinanze.

 

-Avvistati in serata un Incrociatore da Battaglia, identificato come il Renown, e una Portaerei, l'Ark Royal probabilmente, diretti a tutta forza verso nord-est. Tentiamo di metterci in posizione per l'attacco, ma un aereo ci con strige all'immersione. Una volta tornati in superficie, le unità nemiche sono troppo lontane. La voce che probabilmente ci troviamo nelle vicinanze di una vasta operazione nemica si è sparsa tra l'equipaggio, e sono tutti molto eccitati all'idea di entrare in azione. Se solo riuscissimo a sapere cosa diavolo sta succedendo…

 

 

 

Atlantico del Nord, 27 maggio 1941

 

-Da non credere! Il comando ci ha appena informato che la Bismarck è stata affondata, a circa 70 miglia dalla nostra posizione. Ecco cos'erano tutti quei movimenti di unità inglesi. Non invidio i poveri naufraghi, con questo mare non avranno molte possibilità di salvezza.

 

-Poco prima del tramonto viene avvistato un aereo inglese, che ci costringe all'immersione. Cominciano a diventare fastidiosi, molto fastidiosi. Ordino di trasmettere alla base la mia intenzione di rientrare.

 

 

 

Atlantico del Nord, 28 maggio 1941

 

-Incredibile… hanno rifiutato… più di 2 mesi che siamo in mare senza aver incontrato nemmeno un peschereccio puzzolente, e il comando non ci autorizza a tornare alla base. Abbiamo un appuntamento dopo il tramonto con una nave appoggio tedesca che ci rifornirà di viveri e carburante. Già, come se fosse solo quello il problema… sono settimane che affrontiamo ininterrottamente la durezza dell'Oceano Atlantico, l'equipaggio è ormai allo stremo, tutto il sommergibile ha bisogno di un'accurata revisione, visto che le avarie cominciano a farsi sempre più frequenti. E poi rifornirsi qui, praticamente sulla porta della Gran Bretagna, con tutti gli aerei che avvistiamo quotidianamente… tanto vale autoaffondarsi… ma in fondo è un problema nostro no? Cosa può interessare di tutto questo ai signori Ammiragli che se ne stanno al comando, al massimo impegnati a scegliere il colore della moquette dei loro uffici…

 

-Il rifornimento è filato liscio, se non altro… Gentilissimo il comandante tedesco che ha invitato me e i miei ufficiali a bordo della sua nave per la cena. Ho chiesto se era possibile permettere al mio equipaggio di fare una doccia… se dobbiamo farci affondare dagli inglesi, tanto vale farci affondare puliti… Ho invitato il comandante tedesco a visitare il Perla, e una volta tornati sulla sua nave ha guardato me e i miei ufficiali con l'aria di uno che si chiede "ma come diavolo avete fatto a stare in quello scatolotto per quasi tre mesi?"

 

-Terminato il rifornimento siamo ripartiti. Sembra che il mare si stia calmando… era ora.

 

 

 

Atlantico del Nord, 29 maggio 1941

 

-Ci credevamo invincibili, la serie ininterrotta di pattugliamenti coronati da stupendi successi ci aveva indotto a credere che a noi non sarebbe potuto mai succedere niente… sbagliavamo. Stanotte il Perla ha avuto il suo primo caduto dall'inizio della guerra. Ma come diavolo avrà fatto a vederci? Era notte e pioveva, e lui è sbucato dal nulla, accompagnato dal frastuono delle eliche… ha sganciato due bombe, che sono esplose sulla nostra scia senza fare danni. Ma il preciso fuoco delle sue mitragliatrici ha inquadrato la plancia del nostro sommergibile, e se l'ufficiale di rotta non avesse dato l'allarme in tempo e non mi avesse spinto da una parte, probabilmente tutti noi che eravamo in plancia saremmo stati uccisi dal fuoco dell'aereo. Purtroppo l'ufficiale di rotta non è stato altrettanto fortunato, ed è stato ucciso sul colpo dalle mitragliatrici. Ci siamo dovuti immergere immediatamente perché l'aereo sarebbe potuto tornare indietro e finire il lavoro su di noi.

 

-Il morale dell'equipaggio è basso, bassissimo. Erano tutti affezionati al nostro giovane ufficiale di rotta, che era con noi fin dall'inizio della guerra. In più è arrivata via radio la conferma di quello che tutti noi temevamo: il Regio Sommergibile Faà di Bruno del C.te Djmitri non rientrerà alla base. Impegnato in una missione in Estremo Oriente, il Faà di Bruno non aveva più dato notizie di se da quasi due mesi. L'unico superstite ha raccontato come sono andati i fatti. Il sommergibile navigava nella nebbia dando la caccia ad un convoglio, praticamente alla cieca, quando ad un tratto la nebbia si è diradata. Il Faà di Bruno si è ritrovato vicinissimo ad un Incrociatore Leggero inglese. Non hanno nemmeno avuto il tempo di immergersi, sono stati annientati praticamente all'istante… solo un superstite. Tutti a bordo si ricordavano delle leggendarie battaglie combattute insieme al C.te Djmitri, e la notizia ha scosso molto l'equipaggio.

 

 

 

Atlantico del Nord, 30 maggio 1941

 

-Perfetto… il motore diesel di dritta ha smesso di funzionare… voglio proprio vedere come faremo a rimanere in mare ancora a lungo… questa è la volta buona che ci affondano…

 

-Ormai non c'è da stupirsi più di niente… ci è arrivato via radio l'ordine di congiungerci al Glauco per una importantissima missione: salvare l'incrociatore tedesco Prinz Eugen. Dopo aver lasciato la Bismarck era riuscito a far perdere le sue tracce, ma è stato ritrovato e attaccato dagli aerei inglesi. Ha incassato due siluri, ed ha gravi danni alle macchine, che limitano la sua velocità a soli 15 nodi. Al momento sta cercando disperatamente di rientrare a Brest scortato da due cacciatorpediniere, lo Z-9 Wolfgang Zenker e lo Z-5 Paul Jacobi. La navi tedesche sono però inseguite da numerose unità inglesi, che finiranno per raggiungerle a causa della velocità ridotta del Prinz Eugen. Chissà cosa sta passando per la testa ai tedeschi in questa fine di maggio… probabilmente hanno deciso di farsi affondare tutta la flotta… prima la Bismarck a fondo, adesso il Prinz Eugen che probabilmente farà la stessa fine… bah…

 

-Perfetto come un orologio il c.te Leon X porta il suo Glauco all'appuntamento con noi, ed insieme ci dirigiamo verso il rendez-vous con il Prinz Eugen. Arriviamo al punto previsto nel momento previsto, ma dell'incrociatore tedesco non c'è traccia… che sia stato già raggiunto e affondato dagli inglesi? Dopo circa due ore i nostri timori vengono spazzati via dagli urli della vedetta che segnala tre navi nella nebbia, dirette verso la Francia. Facciamo appena in tempo a segnalare la nostra presenza alle navi tedesche, che il Prinz Eugen manda un messaggio:

 

 

 

Da: Prinz Eugen

A: caccia di scorta e U-boote

Invertire la rotta e attaccare la squadra nemica con i siluri, rimanendo al riparo nella nebbia. Non esponete le vostre unità a inutili rischi. Il comando della flottiglia caccia/u-boote sarà assunto dallo Z-9 Wolfgang Zenker.

Brinkmann

 

Facciamo finta di non provare fastidio nel vederci chiamare U-boote, e ci prepariamo ad eseguire gli ordini ricevuti dal Prinz Eugen, quando ad un tratto tre Swordfish spuntano dalla nebbia e puntano dritti verso l'incrociatore. Il desiderio di abbattere un aereo inglese per vendicare la morte dell'ufficiale di rotta è forte, ma il mare grosso ci impedisce di armare la contraerea... poi ad aprire il fuoco è il Prinz Eugen. Tutti in plancia osserviamo come rapiti lo spettacolo offerto dall'incrociatore tedesco, che rapidamente abbatte i tre Swordfish. I due cacciatorpediniere che scortano l'incrociatore cominciano a virare lasciandolo proseguire da solo verso la salvezza… la scena ha un che di malinconico… Intercettiamo due messaggi, dai cacciatorpediniere al Prinz Eugen:

 

 

 

Da: Z-9 Wolfgang Zenker

A: Prinz Eugen

Faremo tutto quello che è necessario per permettervi di condurre in salvo il Prinz Eugen.

Viva la Germania!

Da. Z-5 Paul Jacobi

A. Prinz Eugen

Pensate solo a condurre in porto il vostro incrociatore. Noi combatteremo fino all'ultimo proiettile per rendervelo possibile.

Viva il Fuhrer!

 

A questo punto la commozione è forte… sappiamo che probabilmente i due caccia si sacrificheranno per permettere al Prinz Eugen di salvarsi. Ma non c'è tempo di commuoversi, il comandante dello Z-9 ci invia istruzioni:

 

 

Da: Z-9 Wolfgang Zenker

A: U-boote

Seguiteci. Se verremo a trovarci sotto il fuoco dell'artiglieria nemica, non potremo resistere a lungo. Non appena verranno sparate le prime salve dalle navi inglesi, immergetevi e preparatevi all'attacco. Non rivelate la vostra presenza finchè non avrete lanciato.

Buona Fortuna.

 

-Non è passato molto tempo da quando abbiamo iniziato a navigare nella scia dei caccia tedeschi, che ecco avvistiamo fumo all'orizzonte, molto fumo… La tensione a bordo del Perla (e anche del Glauco credo) è ormai palpabile… Rallentiamo, facciamo avanzare i cacciatorpediniere. Lampi all'orizzonte! Gli inglesi hanno aperto il fuoco, che è subito molto preciso sul primo caccia. Ordino a tutti di scendere e di prepararsi all'immersione, ma io non riesco a staccare gli occhi dal binocolo… Alte colonne d'acqua si sollevano tutto intorno allo Z-5, sempre più vicine, finche dal cacciatorpediniere non si leva una grande fiammata, seguita da numerose altre… Lo spettacolo è impressionante… osservo i proiettili inglesi straziare lo Z-5 per tutta la sua lunghezza… sicuramente a bordo sarà un macello. Tutto il caccia è un'immensa torcia, ormai non ha scampo. Intercettiamo il suo ultimo messaggio:

 

 

Da: Z-5 Paul Jacobi

A: Prinz Eugen/Gruppo Ovest

Abbiamo lanciato tutti i siluri contro il nemico. Non governiamo più e le nostre artiglierie sono ridotte al silenzio. Abbandoniamo la nave.

 

Pochi istanti dopo l'unità tedesca si disintegra… i depositi di munizioni sono saltati in aria. Non credo che ci saranno molti superstiti. Sposto lo sguardo sullo Z-9, anch'esso sotto il fuoco nemico… non sembra essere stato colpito per adesso, e continua a serpeggiare tra le colonne d'acqua sollevate dai proiettili inglesi, e nel frattempo spara con le sue artiglierie prodiere… che coraggio su quel caccia… Riesco a distinguere chiaramente tre colpi andati a segno sul caccia, esattamente a mezzanave. Lo Z-9 sbanda e rallenta, fino a rimanere immobile. Non spara più, al contrario degli inglesi che continuano a bersagliarlo nonostante sia ormai solo un relitto… Ad un tratto anche loro sospendono il fuoco, probabilmente si sono divertiti abbastanza e non vogliono sprecare altre munizioni.

 

 

 

Da: Z-9 Wolfgang Zenker

A: Prinz Eugen/Gruppo Ovest

Le forze nemiche comprendono una corazzata classe King George V, due incrociatori leggeri e un numero imprecisato di caccia che procedono a 25 nodi. Ricevuti numerosi colpi alle macchine. Unità ferma e senza energia elettrica. Gran parte dell'equipaggio è già caduto in combattimento. Ordinato l'autoaffondamento per evitare la cattura.

 

 

Ordino l'immersione a quota periscopio, ormai le navi inglesi sono vicine… Continuo ad osservare lo Z-9, i superstiti dell'equipaggio stanno abbandonando ordinatamente l'unità, che poi si capovolge e affonda… Siamo rimasti solo noi ad impedire alla Squadra inglese di distruggere il Prinz Eugen. Abbiamo già deciso la tattica da adottare insieme al c.te Leon X, adesso tutto dipende dall'azione…con i motori avanti 1/3 ci portiamo verso la Squadra nemica in avvicinamento, pronti a fare fuoco sulla King George V. Tutti i siluri sono pronti al lancio, la tensione è al massimo sul Perla, non ci siamo mai trovati a dover affrontare una situazione così pericolosa… La distanza diminuisce rapidamente… vanno a 25 nodi, avremo una sola possibilità di colpirli. Ordino il lancio di due siluri sulla King George V. Entrambi i siluri corrono rapidamente verso il loro bersaglio. Vengono avvistati da bordo della corazzata, ma è troppo tardi e non riescono ad evitarli. La King George rallenta… l'idrofonista mi riferisce che le sue eliche si sono fermate. Lancio immediatamente contro un cacciatorpediniere inglese che punta dritto sul mio periscopio… Il siluro va a segno, e il caccia di spezza in due tronconi esplodendo… Faccio in tempo a lanciare l'ultimo siluro su in incrociatore leggero inglese classe Dido, che data la breve distanza non ha scampo… Sono costretto a immergermi in profondità a causa dei danni riportati in una collisione con il relitto del caccia affondato. Decido di posizionarmi sotto la King George immobile, in modo da avere il tempo di ricaricare e riparare i danni in tutta calma… All'idrofono sento numerose esplosioni… deve essere il Glauco che fa strage di naviglio inglese…I minuti passano lentamente, sembrano interminabili... L'idrofonista riferisce allarmato di un esplosione proprio sopra di noi… La King George sta affondando!!! In tutto il sommergibile cala un silenzio gelido… Ordino di mettere le macchine avanti tutta… Il Perla non mi è sembrato mai così lento nel prendere velocità… Sento il rumore d metallo che sfrega sullo scafo… se rimaniamo impigliati nel relitto è la fine, ci porterà a fondo…

 

Il sommergibile si sta appruando molto, guardo con orrore il manometro di profondità… scendiamo di 10, 20, 30 metri… stavolta è la fine… ordino di svuotare tutte le casse… lo stridore del metallo e il frastuono dell'acqua che riempie lo scafo della corazzata è assordante… siamo ormai a 170 metri di profondità, e continuiamo a scendere… chissà quanto manca al collasso dello scafo del nostro sommergibile? Dovrebbe resistere fino a 200 metri, almeno così dicono i progettisti… ma si può sapere solo in un modo, e poi non si può raccontare… certo potevamo finire in un altro modo… 200 metri… 210 metri… 220… ad un tratto un rumore secco, come di qualcosa che si spezza, e il Perla si libera dalla stretta della corazzata, e con uno scatto comincia a tornare verso la superficie… adesso dobbiamo controllare la risalita… se emergiamo nel bel mezzo di una squadra inglese siamo morti lo stesso… il sommergibile sembra fuori controllo, ma il nostro direttore di macchina riesce a fare il miracolo… torniamo in assetto a 20 metri… ancora un po' e emergevamo…

 

L'idrofono si è rotto strusciando contro lo scafo della corazzata, così non ho altra scelta che alzare il periscopio per dare un'occhiata… Con enorme sorpresa vedo che è rimasto soltanto un cacciatorpediniere inglese, che ci passerà proprio accanto… Impartisco gli ordini necessari e facciamo fuoco… trenta secondi e il caccia sparisce in una palla di fuoco… faccio un giro di orizzonte, non è rimasto niente… Ordino di emergere, e salgo immediatamente in plancia…Non è mai stato così bello respirare aria fresca… Faccio scorrere lungo tutta la coperta del sommergibile: il cavo della radio e il cannone non ci sono più… ecco come eravamo impigliati. A circa un miglio di distanza vedo emergere il Glauco… Manovriamo per affiancarci, e quando siamo a portata di voce il c.te Leon X mi chiede cosa fosse successo al nostro sommergibile… Racconto l'accaduto, e lui risponde che il colpo di grazia alla corazzata inglese l'ha dato lui… Dopo avergli detto che per sua fortuna non abbiamo più il cannone, ci mettiamo alla ricerca dei naufraghi dei cacciatorpediniere tedeschi Z-5 e Z-9… Non troviamo nessun superstite dello Z-5, mentre avvistiamo le lance dello Z-9. I naufraghi sono raggianti, hanno assistito alla distruzione della Squadra inglese e sanno che il sacrificio dei due caccia è servito a qualcosa… Prendiamo a bordo i naufraghi, e mandiamo un messaggio al Prinz Eugen, dicendogli di rallentare per poterlo raggiungere… Ci mettiamo in navigazione a tutta forza verso l'Incrociatore tedesco, che raggiungiamo prima del tramonto.

 

-Decidiamo di scortarlo a distanza ravvicinata fino a Brest, dove entreremo senza altri problemi la mattina seguente. Salutati da tutti gli equipaggi tedeschi presenti nella base, usciamo dalla rada e sia noi che il Glauco mettiamo la prua a sud, verso Betasom, consapevoli che da ora in avanti le cose si faranno sempre più difficili per noi…

 

 

 

Ma non importa… torniamo a casa…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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P.S.: scusate, avevo voglia di scrivere… :s10:

 

P.P.S.: minc##a se ci siamo divertiti… :s04:

 

P.P.P.S.: mannaggia a te Leo, pure la corazzata mi freghi… :s11:

P.P.P.P.S.: appena ho un po' di tempo corredo il tutto di foto... :s02:

P.P.P.P.P.S.: la storia della corazzata che mi ha quasi spiaccicato non è troppo romanzata... per poco non lo faceva davvero... mi ha fatto un pelo...

Modificato da OttoK
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Che dire ? Siete davvero bravi . E il report è davvero ecczionale.

Oltre alla sfida del torneo faremo una sfida nella sfida per il miglior report.

Bravi ragazzi ! Avete tolto una notevole aliquota di navi inglesi dai mari ! Ben 9 !

ETNA

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I miei sinceri complimenti a Leon e a OttoK per il bellissimo report. Leggendolo mi è venuta voglia di iscrivermi alla Campagna! (Se solo ne avessi tempo ... :s06: )

 

Un report come questo soddisfa in pieno tutti i requisiti che ci si possano aspettare da un resoconto di una bella partita. Avvincente, romanzato ma rende in pieno sia l'abilità dei giocatori che il divertimento che questi hanno vissuto. E infine rende grazia all'ambientazione della missione, ben congeniata e intrisa di tensione emotiva, facendo vivere ai giocatori le forti emozioni della caccia alla Bismark.

 

Un plauso quindi va anche all'organizzazione della Campagna, che sta sapendo regalare delle stupende ore di gioco a chi vi partecipa grazie all'idea di unire l'eccitazione del gioco multiplayer con il fascino e il coinvolgimento di una serie di missioni storiche.

 

Ora capisco perchè ci siano diverse persone che vorrebbero giocare con voi le missioni della Campagna: essere protagonisti di un report così avvincente gaserebbe anche me. :s02:

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Tutto quello che poteva essere detto per tessere gli elogi di questo report è stato già fatto dagli altri comandanti.

 

 

 

C'è tutto......fantasia.....pathos......salti di sceneggiatura!!! :s15: :s15:

 

 

 

Che spettacolo!!! :s20: :s20: :s20:

 

 

 

Keltos

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