Maurice Inviato 23 Ottobre, 2006 Segnala Share Inviato 23 Ottobre, 2006 Ciao a tutti, stamane stavo guardando il sito della RAI Educational, e sono riuscito a scovare questa scheda sull'ammiraglio Doenitz, con tanto di video della trasmissione "La Storia Siamo Noi." http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=100 Io l'ho trovata interessante ! Un saluto MAURICE Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Kashin Inviato 23 Ottobre, 2006 Segnala Share Inviato 23 Ottobre, 2006 Ciao a tutti,stamane stavo guardando il sito della RAI Educational, e sono riuscito a scovare questa scheda sull'ammiraglio Doenitz, con tanto di video della trasmissione "La Storia Siamo Noi." http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntata.aspx?id=100 Io l'ho trovata interessante ! Un saluto MAURICE Una grande figura di marinaio e condottiero ......mi trovi assolutamente con te'...interessante ...grazie per la segnalazione ad HOC..... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Perla Inviato 23 Ottobre, 2006 Segnala Share Inviato 23 Ottobre, 2006 .....ed anche un grande uomo, una delle figure storiche che da sempre ammiro di più! Grazie per la segnalazione, C.te Maurice! Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 23 Ottobre, 2006 Segnala Share Inviato 23 Ottobre, 2006 credo non traspaia a sufficienza quanto egli sia stato artefice della rinascita della componente sommergibilistica e dei suoi successi. La sua dottrina assomiglia in qualche modo a una corrente di pensiero molto in voga(non è riferito alla politica!): se devo fare qualcosa secondo le mie idee e la voglio fare bene voglio gente giovane, motivata e al digiuno completo di ogni precedente dottrina. per me rimane un mito, consiglio a tutti "10 anni e 20 giorni". Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore OttoK Inviato 23 Ottobre, 2006 Segnala Share Inviato 23 Ottobre, 2006 per me rimane un mito, consiglio a tutti "10 anni e 20 giorni". Non rigirare il coltello nella piaga però... :s11: :s11: :s11: Sono secoli che lo cerco... :s06: Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Etna Inviato 24 Ottobre, 2006 Segnala Share Inviato 24 Ottobre, 2006 credo non traspaia a sufficienza quanto egli sia stato artefice della rinascita della componente sommergibilistica e dei suoi successi. La sua dottrina assomiglia in qualche modo a una corrente di pensiero molto in voga(non è riferito alla politica!): se devo fare qualcosa secondo le mie idee e la voglio fare bene voglio gente giovane, motivata e al digiuno completo di ogni precedente dottrina. per me rimane un mito, consiglio a tutti "10 anni e 20 giorni". A trovarlo !! Sono anni che lo cerca invano. ETNA Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Vadro Inviato 24 Ottobre, 2006 Segnala Share Inviato 24 Ottobre, 2006 (modificato) Decorazioni dell'Ammiraglio Dönitz: 07/11/1914 : Iron Cross 2nd class (EK II) 05/05/1916 : Iron Cross 1st class (EK I) 18/09/1939 : Spange 1939 zum EK II 1914 20/12/1939 : Spange 1939 zum EK I 1914 27/02/1940 : U-Bootkriegsabzeichen 21/04/1940 : Knights Cross (3.) 06/04/1943 : Knights Cross with Oak Leaves (21.) L'Ammiraglio Karl Dönitz ha perso entrambi i figli durante la guerra. Il piu' giovane Peter Dönitz, rimase ucciso mentre serviva come Ufficiale sull' U-954, affondato nel nord atlantico il 19 maggio 1943 con tutto l'equipaggio. A causa di questa perdita, il figlio maggiore Klaus fu ritirato dalle prime linee ed inizio' gli studi come Ufficiale Medico della Marina. Klaus rimase comunque in contatto con i suoi camerati e nel suo 24° compleanno il 13 maggio 1944 convinse i suoi amici a portarlo con loro sulla motoslilurante S-141 per un attacco sulle coste inglesi. L'imbarcazione fu distrutta con solo sei sopravvissuti, Karl Dönitz non era tra loro. Modificato 24 Ottobre, 2006 da Vadro Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
raffa75 Inviato 24 Ottobre, 2006 Segnala Share Inviato 24 Ottobre, 2006 Decorazioni dell'Ammiraglio Dönitz: 07/11/1914 : Iron Cross 2nd class (EK II) 05/05/1916 : Iron Cross 1st class (EK I) 18/09/1939 : Spange 1939 zum EK II 1914 20/12/1939 : Spange 1939 zum EK I 1914 27/02/1940 : U-Bootkriegsabzeichen 21/04/1940 : Knights Cross (3.) 06/04/1943 : Knights Cross with Oak Leaves (21.) L'Ammiraglio Karl Dönitz ha perso entrambi i figli durante la guerra. Il piu' giovane Peter Dönitz, rimase ucciso mentre serviva come Ufficiale sull' U-954, affondato nel nord atlantico il 19 maggio 1943 con tutto l'equipaggio. A causa di questa perdita, il figlio maggiore Klaus fu ritirato dalle prime linee ed inizio' gli studi come Ufficiale Medico della Marina. Klaus rimase comunque in contatto con i suoi camerati e nel suo 24° compleanno il 13 maggio 1944 convinse i suoi amici di portarlo con loro sulla motoslilurante S-141 per un attacco sulle coste inglesi. L'imbarcazione fu distrutta con solo sei sopravvissuti, Karl Dönitz non era tra loro. AZZ,questa storia mi era sfuggita,propio non sapevo........onore al grandammiraglio che ha tenuto in scacco per anni le marine piu' potenti del mondo alleate...... Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Mizar X Inviato 24 Ottobre, 2006 Segnala Share Inviato 24 Ottobre, 2006 Da Wikipedia: "Sospettando che gli alleati avessero decifrato il Codice Enigma, Dönitz ordinò alla sua flotta di U-Boot di usare un nuovo standard di cifratura per le comunicazioni tra la flotta, il 1 febbraio 1942. Questo, anche se il resto delle forze tedesche continuò ad utilizzare l'originale codice Enigma, convinte della sua invulnerabilità. Per un certo periodo, questo cambio nel sistema di cifratura tra i sottomarini causò notevole confusione tra i decifratori alleati. Finalmente (a causa di un errore nella trasmissione di un singolo messaggio), venne determinato che la nuova macchina di Dönitz era in realtàuna Enigma a quattro rotori, e il suo funzionamento venne svelato. Per la fine del 1942 la fornitura di U-Boot Tipo VII incrementò a tal punto che Dönitz fu finalmente in grado di condurre attacchi in massa, che divennero conosciuti come "das Rudel", il "branco di lupi". Le perdite nei trasporti alleati salì vertiginosamente, e ci fu per qualche tempo una seria preoccupazione sullo stato delle scorte di carburante britannico. Durante il 1943 la guerra nell'Atlantico prese una brutta piega per la Germania, ma Dönitz continuò a spingere per la costruzione di altri U-Boot e per il loro sviluppo tecnologico. Alla fine della guerra la flotta di sottomarini nazista era di gran lunga la più avanzata del mondo, e gli ultimi modelli come l'U-Boot Tipo XXI servirono come esempio per le costruzioni sovietiche e americane dell'immediato dopoguerra." "A seguito della guerra, Dönitz fu giudicato come criminale di guerra al Processo di Norimberga. Contrariamente a molti altri imputati, non era accusato di crimini contro l'umanità, e molti storici concordano che Dönitz non prese parte all'olocausto. Comunque, venne imputato con il coinvolgimento nell'intrapresa di una guerra aggressiva, la cospirazione per intraprendere una guerra aggressiva e crimini contro le leggi di guerra. Nello specifico, fu accusato di aver intrapreso una guerra sottomarina indiscriminata e di avere dato ordine, dopo l'incidente del Laconia, di non soccorrere i sopravvissuti delle navi attaccate dai sottomarini. Come uno dei testimoni a sua difesa, Dönitz produsse un affidavit dell'Ammiraglio Chester Nimitz, che testimoniava che gli Stati Uniti avevano usato come tattica la guerra indiscriminata nel Pacifico e che i sottomarini americani non soccorsero i sopravvissuti in situazioni dove la loro sicurezza era in dubbio. Nonostante ciò, il tribunale trovò Dönitz colpevole di "crimini contro la pace", per i quali fu condannato, e scontò, 10 anni nella Prigione di Spandau, a Berlino Ovest. Tra tutti i verdetti emessi a Norimberga, quello contro Dönitz fu probabilmente il più controverso; Dönitz sostenne sempre di non aver fatto niente che la sua controparte alleata non avesse fatto. A testimonianza della natura controversa della decisione, numerosi ufficiali alleati spedirono a Dönitz delle lettere che esprimevano il loro rammarico sul verdetto del processo. Le sue memorie, intitolate Dieci anni e venti giorni, apparirono in Germania nel 1958. Più tardi nel corso della sua esistenza, la sua reputazione venne largamente riabilitata. Egli fece ogni tentativo per rispondere alla corrispondenza e alle cartoline autografate che riceveva. Quando morì nel 1980, numerosi tra i suoi sottoposti e tra gli ufficiali di marina stranieri, andarono a rendergli omaggio." Onori a te, Grande Ammiraglio.. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 25 Ottobre, 2006 Segnala Share Inviato 25 Ottobre, 2006 Credo che l'episodio del Laconia sia il più illuminante sull'innocenza di Doenitz. Ogni persona che lo ha incontrato e che conosco lo descrive come una persona magnetica, in grado di conquistare chiunque con la sua schiettezza. E comunque ne è chiaro il ritratto anche nelle poche righe che scrive Borghese nel suo libro Xa flottiglia MAS. Un episodio che mi ha sempre affascinato e a cui ho sempre cercato di ispirarmi: Mensa dei sommergibilisti, periodo di guerra. dall'ammiraglio all'ultimo marò mangiano tutti alla stessa mensa e tutti hanno lo stesso identico menù. Questo non significa democrazia, signfica essere a capo degli uomini. il primo ad affrontare le asperitàaffinche il tuo equipaggio di segua ovunque. Una lezione che in Italia ha ben evidenziato Carlo Fecia di Cossato. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Kashin Inviato 25 Ottobre, 2006 Segnala Share Inviato 25 Ottobre, 2006 Credo che l'episodio del Laconia sia il più illuminante sull'innocenza di Doenitz. Ogni persona che lo ha incontrato e che conosco lo descrive come una persona magnetica, in grado di conquistare chiunque con la sua schiettezza. E comunque ne è chiaro il ritratto anche nelle poche righe che scrive Borghese nel suo libro Xa flottiglia MAS. Un episodio che mi ha sempre affascinato e a cui ho sempre cercato di ispirarmi: Mensa dei sommergibilisti, periodo di guerra. dall'ammiraglio all'ultimo marò mangiano tutti alla stessa mensa e tutti hanno lo stesso identico menù. Questo non significa democrazia, signfica essere a capo degli uomini. il primo ad affrontare le asperitàaffinche il tuo equipaggio di segua ovunque. Una lezione che in Italia ha ben evidenziato Carlo Fecia di Cossato. Un peccato come nella vita d'oggi e in quella di tutti i giorni queste figure d'uomini siano scomparse .....invece di un conversare tranquillo in mensa con L'Ammiraglio si e' costretti a navigare (In mare e nella vita) con persone che ti costringono a vivere di parabordi e cappe a poppa.....la triste realta' per noi inguaribili nostalgici.- Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
raffa75 Inviato 25 Ottobre, 2006 Segnala Share Inviato 25 Ottobre, 2006 l'unica cosa di cui siamo certi e' che i vincitori hanno sempre ragione,ma siamo altresi' certi che la vittoria ha avuto un prezzo molto ma molto salato!!!!!!! w donitz Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Totiano* Inviato 25 Ottobre, 2006 Segnala Share Inviato 25 Ottobre, 2006 Un peccato come nella vita d'oggi e in quella di tutti i giorni queste figure d'uomini siano scomparse .....invece di un conversare tranquillo in mensa con L'Ammiraglio si e' costretti a navigare (In mare e nella vita) con persone che ti costringono a vivere di parabordi e cappe a poppa.....la triste realta' per noi inguaribili nostalgici.- persone così esistono ancora, e non solo nelle generazioni più anziane. Spesso basta essere onesti con se stessi e con i propri interlocutori per scoprire in questi ultimi persone generose e disponibili. Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
Visitatore Etna Inviato 27 Ottobre, 2006 Segnala Share Inviato 27 Ottobre, 2006 Concordo con te Totiano. C'è ancora gente come si deve ma il problema è che in una societàvolta solo al consumismo e a cose di facciata,ebbene queste persone si ritirano sull'aventino . E come dargli torto ? Se però , queste persone, capiscono di avere di fronte un interlocutore valido e degno di stima,allora si aprono. Ma solo allora. Peccato che la societàdebba perdere l'apporto di personaggi di questa statura. ETNA Citare Link al commento Condividi su altri siti More sharing options...
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