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I Caduti Dei Somm. Medusa E Jalea


Argo75

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Tutti conoscerete il Sacrario di Redipuglia, tomba di oltre 100.000 caduti della Grande Guerra... generalmente si pensa a questo luogo come la dimora delle spoglie mortali dei fanti che hanno combatutto sul Carso Monfalconese e Triestino... ma quanti sanno che a Redipuglia sono sepolti anche i Caduti dei sommergibili Medusa e Jalea?

 

Un po' di storia:

 

 

SMG: MEDUSA

Il 15 giugno 1913, dopo un lungo periodo di collaudo a Spezia, il Medusa entro a far parte della prima squasriglia sommergibili e fu destinato ad operare nella sede della Maddalena, dove svolse intenso addestramento. Il 14 settembre dello stesso anno l'unita, per lavori di verifica e manutenzione, rientro a Spezia ed il 17 maggio 1914 riprese la sua attivita nella sede della Maddalena. Unita  Capo Squadriglia, il 1° luglio1914 rientro a Spezia e venne adibita alla difesa mobiledi questa base.

Il 15 marzo 1915 l'unita, al comando del tenente di vascello Alessandro Vitturi, fu assegnata alla prima Squadriglia Sommergibili di Venezia, che raggiunse il 16 marzo dopo essere stata rimorchiatafino a Taranto dalla nave appoggio napoli e, da questa base a Venezia, dalla nave appoggio Liguria. Il 15 marzo l'unita, in navigazione per la nuova sede, s'incaglio, a causa della nebbia, su un fondale a circa 200 metri a SE dello scoglio San Clemente (Ancona); venne disincagliata dal pronto intervento di Nave Liguria e dei rimorchiatori Hellespont e San Marco.

Allo scoppio delle ostilita  contro l'Austria-Ungheria, il Medusa venne inviato ad operare in missioni offensive lungo le rotte commerciali nemiche e presso i canali di accesso ai porti nemici.

Il 10 giugno 1915, mentre rientrava a Venezia da una breve missione compiuta presso le coste istriane, appena giunta all'altezza di Porto di Piave Vecchia, l'unita venne silurata ed affondata dal sommegibile U 11 (ex tedesco UB 13 armato con equipaggio austro-tedesco, ma battente bandiera austriaca) comandato dal tenente di vascello von Heimburg.

Perirono 15 componenti dell'equipaggio, tra i quali il Comandante Alessandro Vitturi; solo sei furono i superstitie tra questi anche l'ufficiale in seconda, tenente di vascello Giobatta Carnaglia.

Il 19 agosto 1956, dopo oltre 40 anni dall'affondamento, il relitto del Medusa venne recuerato ed i resti dei Caduti trovarono definitiva sepoltura nel Sacrario Militare di Redipuglia

 

 

[Da "Sommergibili Italiani" Turrini-Miozzi]

 

ONORI!!!

 

 

foto014wy8.jpg

 

foto015wz5.jpg

Modificato da Totiano
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SMG JALEA

 

Entra in servizio il 1° settembre 1913 ed assegnato alla prima squadriglia Sommergibili di base a Spezia, con dipendenza operativa dal Minitero della Marina, l'unita  effettuo intensa attivita  addestrativa in Alto Tirreno, con qualche periodo presso la sede della Maddalena.

Nell'agosto 1914, al comando del capitano di fregata Ernesto Giovannini, Capo Squadriglia, venne trasferito a Messina e quindi, scortato dalla nave appoggio Lombardia, a Venezia.

Nella fase iniziale della guerra 1915-18 lo Jalea, impiegato in missioni offensive di agguato lungo le rotte commerciali austriache e nelle vicinanze dei canali di accesso ai porti nemici, compi 7 missioni.

nell'espleamento dell'ottava missione, iniziatasi da Venezia il 16 agosto e svolta nelle acque del Golfo di Trieste, lo Jalea, il giorno 17 alle ore 14.30, in navigazione di rientro alla base, urto contro una mina di uno sbarramento nemico ed affondo a circa tre miglia a est-sud-est di Mula di Muggia. Unico superstite della tragedia fu il torpediniere silurista Antonio Vietri, che venne in seguito decorato M.A.V.M.

Nel marzo 1954 il relitto dello Jalea, individuato da alcuni subacquei, fu recuperato ed i rest degli uomini periti nella tragedia furomo tumulati nel Sacrario di Redipuglia.

 

[Da "Sommergibili Italiani" Turrini-Miozzi]

 

ONORI!!!

 

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foto019ta6.jpg

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c'e sempre qualcosa di nuovo da scoprire...

sommergibilisti tumulati a redipuglia, non l'avrei mai detto.

 

grazie per le foto argo!

 

colgo l'occasione: avete foto del recupero dello jalea?

 

 

Nel libro SOMMERGIBILI ITALIANI (pag. 194) c'e una foto dello Jalea in bacino a recupero avvenuto.

Altre immagini non ne ho.. ma se puo interessare possiedo "La tribuna Illustrata" del 23 maggio 1954: sulla quarta di copertina c'e un disegno a tutta pagina di Pisani che ritrae lo Jalea dopo il recupero in bacino a Monfalcone... mentre sul numero del 2 settembre 1956, sempre in quarta di copertina, c'e il disegno che ritrae il momento del recupero nel quale il Medusa riemerge dal mare dopo 40 anni.

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  • 2 weeks later...

Onore ai sommergibilisti periti in azioni di guerra.

Mi associo a voi C.ti,

ricordandovi che i primi avvistamenti e localizzazioni del sommergibile Jalea fu effettuato da G. Miraglia nel 1915 poco dopo il suo affondamento su insistenza di G. D'Annunzio, allora osservatore di Miraglia.

Il 27 agosto 1915 iniziano le ricognizioni per il ritrovamento del sommergibile;

Da una relazione inviata qualche giorno dopo, Miraglia pilota e Manfredi Gravina osservatore scrivono una relazione completa al Vice Amm. Comandante in capo di Venezia:

 

 

"Alle ore 7 e 38 lascia S.Andrea il Tenente di Vascello Miraglia (osservatore Tenente di Vascello Gravina) e alle ore 7 e 42 il Tenente di Vascello Bologna (Osservatore il proprio meccanico). Volando di conserva ad altezze comprese fra i 150 e i 700 metri, si giunge a Grado alle ore 9 e 5. Ivi il tenente di vascello Bologna atterra mentre il tenente di vascello Miraglia postosi sulla rotta Grado 130° circa, procede con l'orologio verso il punto gia  altre volte identificato. A circa 6 miglia da Grado si scorge infatti un filone d'acqua leggermente torbida; si scende a spirale e si riconoscono non solo le torpedini dello sbarramento, che corre parallelo alla costa Istriana, ma anche lo scafo del sommergibile affondato. Dopo scesi in mare non si vede piu nulla. Si affonda un segnale quadrato bianco e si riprende il volo per determinare distanze e rilevamento del sommergibile dal segnale. Si ritorna a Grado e vi si atterra alle ore 10. Pochi minuti prima sono partiti Bologna col suo meccanico e un aviatore francese (Comeau) avente a bordo il tenente di vascello Di Giamberardino. Si riferisce al Comandante Rossetti, si fa preparare un secondo segnale piu visibile dal mare e si aspetta il ritorno degli altri aviatori. Costoro atterrando alle ore 10 e 30, riferiscono di non aver potuto vedere nulla. Si riparte da Grado alle 10 e 45, seguiti dal tenente di vascello Bologna, affinche possa anche lui identificare sommergibile e torpedine.

Alle ore 11 i tenenti di vascello Miraglia e Gravina ritrovano il loro segnale e, migliorate le condizioni di luce distinguono ancora meglio, ed in modo assoluto, lo scafo del sommergibile affondato, al di sopra del quale, un po' sottovento, sono poche larghe chiazze oleose.

Scesi sul mare, si passa rasente ad una torpedine che appare tre metri sott'acqua della seguente forma e di colore biancastro verdognolo, con la pitturazione scrostata. Dal mare non si vede piu il sommergibile.

Alle ore 11 e 5 si affonda nei paraggi un segnale (botte cilindrica di latta con anello di biacca bianca) e si dirige per ritornare su Venezia, preceduti dal tenente di vascello Bologna che tosto si perde di vista. Alle ore 11 e 35 si ammara presso Bagni Caccia (Porto Baseleghe) per spaccatura di un elemento del radiatore.

Si telefona subito al Comando in Capo di Venezia da Caorle e da Carpineta per i necessari soccorsi.

I tenenti di vascello

F.to M. Gravina osservatore

G. Miraglia pilota.

 

Per onore di cronaca verso i pionieri del volo;

 

ad maiora

 

xtgold

:s10: :s08: :s02:

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  • 3 weeks later...

Signori Comandanti,

riguardo al sommergibile Jalea, c'e una bellissima descrizione di D'Annunzio nel libro "La Leda Senza Cigno"

dove narra della fuoriuscita dal sommergibile colpito da una mina, di cinque marinai;

Vietri, Armellino, Cavalieri e Di Tullio e Motolesi sono nominati Ma l'odissea in mare salvo la vita solo a Vietri.

Narra inoltre quando, il giorno dopo, inizio subito le ricerche dei corpi fuoriusciti assieme a Vietri ma non salvati, con il compagno di volo Miraglia.

Nel Libro "Uomini sul Fondo" di G. Giorgerini vi e una foto del jalea recuperato.

ad maiora

xtgold

 

:s06: :s06: :s06:

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aspettiamo le foto Argo!

 

 

Con immenso ritardo provvedo...

 

La quarta di copertina de "La tribuna Illustrata" del 23 maggio 1954 che ritrae il recupero dello Jalea

 

copertina1fl0.jpg

 

 

La quarta di copertina de "La tribuna Illustrata" del 2 settembre 1956 che descrive il recupero del Medusa

 

copertina2ow2.jpg

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Grazie Comandante Argo75,

bellissimi disegni per ricordare e onorare i nostri caduti.

ad maiora

xtgold

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  • 1 year later...

Caro Argo75,

Devo ammettere che non conoscevo integralmente la storia dello Jalea,ma tutte le volte che

mi reco al Sacrario di Redipuglia non posso fare a meno di fermarmi e leggere i nomi dei Caduti di quel Sommergibile.

E' come se fossi rapito dal pensiero del modo in cui morirono.Direi quasi ch'è più forte di me.

Mi permetterai d'inserire quì di seguito la Motivazione della M.A.V.M. del Com.dello Jalea :

 

Giovannini Ernesto

Capitano di Fregata,nato a Piacenza il 2-3-1873

"alla memoria"

"Dopo aver compiute ardite missioni di guerra,in agguato presso co-

sta nemica,rimaneva vittima del proprio ardimento nel tentativo di por-

tare a compimento la missione affidatagli in acque insidiate dal nemico"

(Alto Adriatico,17agosto1915)

(D.L.29 marzo 1917)

da U.S.M.M.-Le Medaglie D'Argento al Valore Militare.-pag.332

 

Onore a Lui ed a tutto il suo Equipaggio.

 

Caro Argo,se vorrai farmi l'onore di poterti offrire uno......Spalletti alla mia venuta a

Monfalcone ne sarò felice.

Un caro saluto.

Red.

Modificato da Red
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Trovo ancora:

Vietri Arturo (credo che il nome sia Antonio come tu dici per il fatto che in Campania il nome

Arturo mi sembra sia poco diffuso e quindi si tratterebbe di un errore)

Riporto comunque com'è scritta la Motivazione della M.A.V.M.

 

Vietri Arturo

Sottocapo Torpediniere,nato ad Avellino

 

" Per il coraggio contenuto in occasione della perdita del sommergibi-

le su cui era imbarcato,prestando soccorso ad altri naufraghi e conservando

sempre calma,fermezza e coraggio,finchè-dopo aver nuotato per oltre 16 ore-

riuscì finalmente a salvarsi sulla costa nazionale,mentre gli sarebbe riuscito as-

sai più facile raggiungere la costa nemica,ciò che non volle per non essere fatto

prigioniero"

(17 agosto 1915)

( R.D.7 novembre 1915)

 

da:U.S.M.M.-Le Medaglie d'Argento al Valore Militare.-pag.440

Modificato da Red
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Luca,si può dire che era un tuo concittadino.

Chissà se Piacenza ha dedicato qualcosa a quel suo Eroico figlio?

Non so una lapide sulla casa dove nacque;un monumento;una via ecc.ecc.

Bello sarebbe poter avere qualche notizia in più.

E' un pò una mia mania quella di cercare e ricercare.

Ciao

Red.

Modificato da Red
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Luca,si può dire che era un tuo concittadino.

Chissà se Piacenza ha dedicato qualcosa a quel suo Eroico figlio?

Non so una lapide sulla casa dove nacque;un monumento;una via ecc.ecc.

Bello sarebbe poter avere qualche notizia in più.

E' un pò una mia mania quella di cercare e ricercare.

 

Che io sappia no, Gianni. Ho provato a cercare se vi fosse una strada a lui dedicata, ma ciò non risulta. E' un peccato; grazie ancora.

 

Luca

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Carnaglia Giobatta ?

 

 

Motivazione M.A.V.M

 

Carniglia Giovanni Battista

Tenente di Vascello,nato a Chiavari(Genova) l'8-3-1879

 

2^ concessione

 

"Ufficiale in 2^ del sommergibile MEDUSA,affondata la sua nave per l'attacco nemico,

dimostrava grande fermezza d'animo ed energia nel provvedere alla salvezza di un naufrago

gravemente ferito ed a pochi altri superstiti."

(Alto Adriatico,10 giugno 1916)

(D.L.13 giugno 1918)

 

da:U.S.M.M.-Le Medaglie d'Argento al Valore Militare-pag.268

 

(La motivazione della prima concessione non è riportata)

 

Purtroppo sia nei Sacrari, come negli Albi d'Oro , nominativi e date di morte sono spesso errate

provocando così confusione ed incertezze.

Ciò può essere stato provocato sia dal grande numero dei Caduti; qualche volta dal compila-

tore degli elenchi o da chi doveva riportare su lapidi o monumenti i nominativi dei Caduti stessi.

Vi furono anche molti casi di quasi illegibilità delle piastrine di riconoscimento del militare che la portava;essa era composta da una fettuccina di carta sulla quale erano riportati il nome e cognome,

paternità,la data ed il luogo di nascita,il corpo d'apparteneza ed il Distretto,il tutto scritto a mano e quindi con inchiostro,racchiusa in una scatolina di lamiera apribile che facilmente si guastava o si arruginiva rovinando così la stessa fettuccina.

 

 

 

Motivazione M.B.V.M.

 

VITTURI Alessandro

Tenente di Vascello,nato a Vicenza il 22-11-1879

 

"Comandante del sommergibile MEDUSA,dopo aver condotto a compimento la sua missione

presso una base nemica,in seguito ad attacco di unità avversaria incontrava morte gloriosa."

 

(Alto Adriatico,10 giugno 1915)

(D.L. 11 ottobre 1917)

 

da:U.S.M.M.-Le Medaglie di Bronzo al Valore Militare-pag.586

Modificato da Red
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Caro Argo75,

Devo ammettere che non conoscevo integralmente la storia dello Jalea,ma tutte le volte che

mi reco al Sacrario di Redipuglia non posso fare a meno di fermarmi e leggere i nomi dei Caduti di quel Sommergibile.

E' come se fossi rapito dal pensiero del modo in cui morirono.Direi quasi ch'è più forte di me.

Mi permetterai d'inserire quì di seguito la Motivazione della M.A.V.M. del Com.dello Jalea :

 

Giovannini Ernesto

Capitano di Fregata,nato a Piacenza il 2-3-1873

"alla memoria"

"Dopo aver compiute ardite missioni di guerra,in agguato presso co-

sta nemica,rimaneva vittima del proprio ardimento nel tentativo di por-

tare a compimento la missione affidatagli in acque insidiate dal nemico"

(Alto Adriatico,17agosto1915)

(D.L.29 marzo 1917)

da U.S.M.M.-Le Medaglie D'Argento al Valore Militare.-pag.332

 

Onore a Lui ed a tutto il suo Equipaggio.

 

Caro Argo,se vorrai farmi l'onore di poterti offrire uno......Spalletti alla mia venuta a

Monfalcone ne sarò felice.

Un caro saluto.

Red.

 

 

Scusami se ti rispondo in ritardo ma ho visto solo ora il tuo post: sarà un piacere Red! :s02:

 

A me ha sempre incuriosito fin da ragazzino il fatto di trovare le spoglie di questi sommergibilisti in un Sacrario nel quale si trovano quasi esclusivamente fanti... poi crescendo ed interessandomi all'argomento ho potuto "scoprirne" il motivo.

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Ciao Argo,

veramente credevo non t'interessasse più questa discussione.

Figurati il piacere sarà anche mio.

Ci metteremo d'accordo.

Già ma il destino così ha voluto.

Però adesso,mi viene in mente una domanda:

i due sommergibili dove sono andati a finire ?

Lo sai? Se fosse possibile mi piacerebbe vederli.

Un caro saluto Argo e a presto

Red

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i due sommergibili dove sono andati a finire ?

Lo sai? Se fosse possibile mi piacerebbe vederli.

 

I relitti di entrambi i sommergibili sono stati recuperati e demoliti: il Medusa nell'agosto 1956, lo Jalea nel marzo 1954.

 

Luca

Modificato da brin
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Ciao Argo,

veramente credevo non t'interessasse più questa discussione.

Figurati il piacere sarà anche mio.

Ci metteremo d'accordo.

Già ma il destino così ha voluto.

Però adesso,mi viene in mente una domanda:

i due sommergibili dove sono andati a finire ?

Lo sai? Se fosse possibile mi piacerebbe vederli.

Un caro saluto Argo e a presto

Red

 

 

Non interessarmi? Figurati! E' solamente che mi manca i ltempo per essere un po' più assiduo nel consultare tutto il forum e tutte le sue discussioni.. così ogni tanto capita che qualche post mi sfugga!

 

Circa la sorte dei due battelii, ti ha già risposto brin.. purtroppo sono stati demoliti! :s06:

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Grazie Luca.

Grazie Argo.

Non c'è niente da fare,siete proprio efferrati.

Pensavo che almeno uno dei due sommergibili fosse stato conservato,ma purtroppo mi fate sapere che non è così.Probabilmente erano troppo danneggiati.

Ho postate ieri o l'altro due fotografie di sommergibil nella discussione"I diavoli sciamani"dei quali mi piacerebbe conoscerne il nome.Un è stato riconosciuto ma non l'altro.

E'stato chiesto cos'era ed ho risposto che non lo so e che bisogna chiedere ai comandanti.

Purtroppo io ho le foto delle navi ma non conosco il nome.

Vedo che la discussione è poco visitata,probabilmente perchè le ho postate nella discussione dei "Diavoli sciamani"

Sapreste riconosceli?

Vi ringrazio.

Red

Modificato da Red
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  • 4 months later...
  • 2 weeks later...

Un amico mi ha messo gentilmente a disposizione queste notizie che condivido con voi.

 

Intanto posso confermare che il nome di Vietri era effettivamente Arturo.

 

MEDUSA

 

Sulla nazionalità e sull'equipaggio dell'U 11. Citazione dal rapporto dell'Ammiraglio Haus, Comandante in Capo della Flotta austro-ungarica:

 

...., ed anche ora l'U10 e l'U11, che la imperiale marina germanica ha generosamente lasciati alla i. e r. marina, sono stati pronti all'azione in tempo così breve, e si sono verificati i successi dei Dardanelli ed ora dell'U11. Egli (1) si occupa ora con abnegazione dell'istruzione del nostro personale, ed è da attendersi che in grazia dei suoi sforzi e dele sue influenze i sommergibili U10 e U11 possano in breve essere condotti da Ufficiali e personale proprio."

(1) Si riferisce al 1°TV tedesco Hans Adams che si occupava dell'addestramento del personale astroungarico.

 

Dal nostro ufficio storico

 

L'U 11 generosamente lasciato alla Imperiale e Regia Marina apparteneva alla marina germanica ed era equipaggiato da personale germanico, in attesa che fosse istruito a questo speciale servizio l'equipaggio austriaco destinato a sostituirlo

 

Sembra di capire che i tedeschi affondarono pertanto il nostro sommergibile mentre non esisteva ancora uno stato di guerra tra i due Paesi.

 

Tenente Carniglia

 

L'U 11 aveva aspettato in agguato presso il gavitello segnale per imboccare il Passo di Lido, silurato Il Medusa si spezzò in due affondando rapidamente. Il TV Carniglia, un sottocapo elettricista e tre marinai furono gli unici superstiti. Restarono in acqua fino allo stremo delle forze raccolti poi e fatti prigionieri dall'U 11 venuto in superficie.

Fu dietro ad energiche insistenze del Carniglia che il comandante dell'U 11 prese a bordo il s.capo ferito perchè lo voleva abbandonare sul gavitello.(vedi motiv. MAVM)

Ritornando verso Pola il Carniglia raccontò di aver potuto sbirciare le carte nautiche constatando con stupore che vi eranocorrettamente segnate le nostre zone di sbarramento mine, le rotte di sicurezza ed anche il gavitello di segnalazione.

 

Breve biografia

 

Il Carniglia partecipò come Guardiamarina alla guerra dei Boxers, nella fase dei soccorsi per il terremoto di Messina meritò una medaglia d'argento al valor civile.

La prima medaglia d'algento al VM gli fu assegnata nella guerra di Libia per aver conquistato con un pugno di marinai il fortino di Pisida presso Bucamez (aprile 1912).

Era anche pilota di dirigibili, il suo era il brevetto n° 9.

Durante la prigionia a Prah tentò di scappare ma venne ripreso ed inviato nel campo di prigionia a Mathausen dove tentò nuovamente di scappare ed anche questa volta fu ripreso. Nel 1917 fu rimpatriato in uno scambio con un ufficiale tedesco prigioniero degli inglesi di grado più elevato.

Gli inglesi avevano voluto tenere conto delle benemerenze acquisite da suo padre decorato con una medaglia d'oro dalla regina Vittoria per aver salvato sudditi inglesi in mare. Veniva da una famiglia di Audaci capitani originari di Riva Trigoso (ge).

Successivamente congedatosi si trasferì in Somalia collaborando con il Duca degli Abruzzi ed esplorando con lui territori sconusciuti. Morì in somalia nel 1934

 

JALEA

 

All'alba del 18 agosto davanti alla spiaggia di Grado venne raccolto stremato il torpediniere Arturo Vietri che faceva parte del somm Jalea.

Dal sommergibile adagiato su un fondale di quattordici metri erano usciti in sei tra i quali l'ufficiale in 2^ TV Cavalieri ma tuttu perirono mentre tentavano di raggiungere terra.

Trascrivo il drammatico racconto che il Vietri fece alla commissione di indagine:

"... mi trovavo in camera di comando presso il comandante: guardavo l'orologio alle 14,30 quando il battello ricevette un terribile urto nella chiglia della parte prodiera. Nessun panico ma visi sconvolti. Rammento due gridi: uno di prora - acqua - ed uno del comandante - aria a tutto -. Il battello fu in pochi secondi invaso dall'acqua che da prora si precipitava verso poppa e rammento di aver sentito l'appoggiarsi del sommergilbile sul fondo, ho anche guardato il manometro e segnava 14m. L'atmosfera s'intorbidò, l'acqua ci raggiunse quasi fino al collo e le nostre teste rimasero in una nuvola violacea un poco illuminata dalla luce incerta del fondo in cui eravamo, attraverso i cristalli della torretta. Il comandante restò muto al suo posto, mentre parecchie voci si confondevano nel locale prodiero. Aiutandomi con le braccia mi recai verso prora e capii cle il tenente ed il capo torp. Armellini con gli altri avevano intuito esservi ancora una via di scampo; sicché ritornai, a stento e mezzo soffocato dai gas degli accumulatori, verso il comandante e gli dissi: - Comandante, venga a prora, usciremo dal battello - e ne ebbi come risposta: - Va vietri, salvati, addio, io resto al mio posto....è finita -".

 

Fonte di quanto riportato sopra è l'ASMM. Stasera, o entro domani, posterò anche il materiale fotografico e le cartine che mi sono state inviate.

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elmogaleazzifn6.jpg

 

Grazie per le bellissime immagini e per le utilissime info.

ONORE ai caduti!!! :s67:

Un saluto

 

 

Com. te BOSUN

 

 

“…ed il mare donerà all’uomo nuove speranze, così come il sonno porta i sogni.” C.C.

 

scarabeo5nh2.jpg

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Dunque...la cartina con la rotta ed il luogo dell'affondamento del sommergibile Jalea

 

affondamentosommjaleacp4.png

Ritratto del Tenente Carniglia

 

11lmph2.jpg

 

Mappa con rotta e luogo dell'affondamento del sommergibile Medusa

 

rottedelsommmedusa1bv5.png

Modificato da brin
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Visitatore UPS2

Di fronte alle parole del Comandante (questo sì!) del R.Smg. Jalea non posso che inchinarmi in doveroso ossequio a chi fece olocausto della vita per la Patria: che sia Loro eterno ONORE!

 

:s67:

 

Sarò retorico, ma è quello che penso e in cui credo!

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Di fronte alle parole del Comandante (questo sì!) del R.Smg. Jalea non posso che inchinarmi in doveroso ossequio a chi fece olocausto della vita per la Patria: che sia Loro eterno ONORE!

 

:s67:

 

Sarò retorico, ma è quello che penso e in cui credo!

 

Sono perfettamente d'accordo con te. E' una testimonianza davvero impressionante e commovente.

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  • 5 months later...

Il Museo del Sacrario di Redipuglia

contiene anche questi cimeli della

Regia Marina-1915-18

 

1-Testa di Siluro del Somm.Jalea

red4nov2008009.jpg

 

2-Oggetti appartenuti all'Equipaggio del Somm.Jalea

nereide.jpg

 

3-Divisa estiva;nell'osservarla da vicino rivela però una certa pesantezza !

divisa1.jpg

 

4-divisa2.jpg

 

5-Gradi e distintivo specialità

divisa3.jpg

 

6-Cinturone-

cinturonef.jpg

 

7-Targa dei Cantieri Navali Fiat-S.Giorgio di La Spezia-

targal.jpg

 

 

RED

Modificato da Red
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  • 7 months later...

Sul Jalea, sempre dal libro di Guido Milanesi, l'Ancora d'oro, Milano Ceschini, 1931:

 

comandato dal cap. di corvetta Ernesto Giovannini, navigando imerso davanti a Grado urtò in una mina e si inabissò con venti uomini. Alcuni vennero portati a galla dallo sbuffo d'aria provocato dallo squarcio: ten di vascello Cavalieri (comandabte in 2^), elettricista Modelese, marinaio Giacometti, silurista Vietri.

Vietri si prodigò per aiutare i compagni, ormai morenti, ma presto rimase solo. Cercò di rientrare a nuoto su Grado, ma la corrente lo portava al largo. Si lasciò quindi andare alla corrente, coll'intenzione di approfittare della marea per riavvicinarsi. Dopo ore, venne inquadrato da un proiettore austriaco e piuttosto che farsi raccogliere e darsi prigioniero, si allontanò.

Restò in acqua per quattordici ore, finché all'alba del giorno seguente la corrente lo riportò verso Grado dove fu recuperato da un motoscafo.

Modificato da malaparte
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