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Bollettini D'archivio Mmi


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http://www.marina.difesa.it/storia/Ufficio.../Ufficio017.htm

 

 

Bollettino d'Archivio, Settembre 2006

 

Il saggio di Francesco Mattesini, “La crisi dei convogli libici e l’ultima offensiva aerea dell’Asse contro Malta (10-30 ottobre 1942)â€Â, descrive in modo esaustivo l’ultimo disperato sforzo delle aviazioni italiana e tedesca per annientare il potenziale aereo e subacqueo dell’isola britannica, vera arbitra dei destini della guerra che si combatteva in Mediterraneo. Illustra anche gli sforzi fatti dalle unità sottili della Regia Marina e dal naviglio mercantile per trasportare, al prezzo di forti perdite, i rifornimenti di uomini, mezzi e combustibili attesi dalle truppe italo-tedesche agli ordini del feldmaresciallo Rommel, nel momento in cui sul fronte di El Alamein stava per scatenarsi la vittoriosa offensiva dell’8a Armata britannica, che avrebbe segnato le sorti della guerra in Africa in favore degli Alleati.

 

Nell’articolo “Le incursioni dei M.A.S. contro Durazzo nel giugno del 1916†il dott. Marco Gemignani analizza le prime operazioni compiute dai M.A.S. impiegando i siluri. I principali protagonisti di queste missioni, i tenenti di vascello Berardinelli e Pagano di Melito, riuscirono a penetrare due volte nel porto di Durazzo, occupato dagli austro-ungarici. I risultati obbligarono il nemico ad aumentare le difese dei porti albanesi e aprirono la via all’impiego offensivo dei M.A.S., che diedero alla R. Marina alcuni dei più importanti successi colti durante la Grande Guerra, fra i quali l’affondamento delle corazzate Wien (9 dicembre 1917) e Szent Istvan (10 giugno 1918).

 

“L’Adriatico e il Risorgimento italiano†dell’ing. Alessandro Turrini esamina il ruolo della Marina nell’ambito dell’ideologia, della cultura e della politica risorgimentale, ruolo tradizionalmente analizzato per i soli esiti della battaglia di Lissa. L’autore evidenzia l’importanza dell’Adriatico e dei popoli che vivevano sulla costa orientale del Golfo, secondo la definizione veneziana di quello che consideravano il “loro†mare. Alcuni di quei popoli, come gli istriani e i dalmati, sono tuttora ricordati; molti altri, come i corfioti i morlacchi, i bocchesi e gli epiroti, sono stati ormai cancellati dalla memoria, pur essendosi battuti per secoli fedelmente agli ordini della Serenissima per il dominio dell’Adriatico e per la difesa dell’intera civiltà cristiana.

 

Il dott. Nicola Luigi Belgrano nell’articolo “Argomentazioni strategico-marittime italiane e francesi a confronto alle soglie della Conferenza di Londra. Problema militare o problema politico?†analizza le strategie preparatorie alla vigilia della Conferenza di Londra per avvalorare le tesi sulla parità navale tra Italia e Francia. L’autore considera il riemergere delle lacune del trattato di Washington e della non facile convivenza tra Roma e Parigi in chiave di rapporti bilaterali e di visione dell’assetto europeo post Versailles. Un problema tecnico-militare che nascondeva, al contrario, precise motivazioni politico-diplomatiche.

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