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Delfini D'acciaio


Totiano

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finalmente! dopo aspre dispute la seconda edizione è disponibile (o almeno così mi ha detto l'editore...)

 

cantine aperte fino ad esurimento, con un evento simile...

 

Titolo: DELFINI D'ACCIAIO

Autore: Marco Mascellani

Casa editrice: Girasole

Anno di edizione: 2003

Anno di riedizione: 2006

Pagine:250

Dimensioni(cm): 18 x 11

Prezzo originale: Euro 18

 

Il vecchio sommergibile Toti viene salvato del disarmo per sperimentare una nuova propulsione indipendente dall'aria. Ma il Mediterraneo non è tranquillo: il colpo di stato di un paese islamico, l'attacco all'europa, la volontà  degli USA di non intervenire, provoca l'intervento delle nazioni mediterranee ed il caro Toti dara  il suo fondamentale apporto.

 

non è una americanata, non troverete le mirabolanti invenzioni di Robinson o di Mercurio. Qui c'è il sangue e l'orgoglio dei Sommergibilisti e degli Incursori italiani.

 

per la copertina basta la mia firma....

 

spero che la recensione sia sufficiente, ma se non lo fosse potete guardare qui ...

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=6178&hl=

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=1923&hl=

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?show...c=12149&hl=

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?show...c=10754&hl=

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=7920&hl=

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=7804&hl=

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=4031&hl=

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=3679&hl=

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=3518&hl=

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=2577&hl=

 

https://www.betasom.it/forum/index.php?showtopic=2169&hl=

 

GRAZIE A TUTTI PER IL SUPPORTO CHE MI AVETE SEMPRE DATO!

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Visitatore Kashin

gentilissimo C.Te,

non ho avuto ancora la possibilita' di trovarlo e leggerlo....ma mi sembra piuttosto Marinaio...quindi per chi come noi nel mare vi ha vissuto una buona lettura ,non e' il genere che preferisco ,sono piu' per lo Storico...tra i commenti :

mi sono sembrate ,quella di RID (Non so' se di NATIVI) e Acqua un tantino critici .....ma debbono pur fare i grandi a tutti i costi ......visto la carenza di buone penne Italiane di storie di mare ..perche' non mettere in cantiere un seguito o qualcosa che tratti unita'di superfice ??????

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A me intanto è venuta voglia di RI-leggerlo anche perche ora, dopo un anno e mezzo, un po più di frequentazione del nostro meraviglioso Forum e qualche Raduno "operativo" piuttosto proficuo (vd. taranto :s02:) sono molto piu cosapevole e preparato e certe cose raccontate me le gustero di piu...

Brindo a questa bella notizia Dir :s28: e...al Tuo prossimo libro !

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  • 4 months later...

Scusate questo mio topic, i complimenti per il bel libro che ha scritto Totiano: DELFINI D'ACCIAIO, credo gli abbbiano fatto capire quanto è stato apprezzato.

Quando lo comprai (appena uscito) lo lessi d'un fiato e arrivato all'ultima pagina, mi spiacque che fosse già  finito.

Nella mia vita ho letto molti libri di marina e in parrticolare di smg: tutti molto interessanti e particolareggiati, ma mai nessuno ti fa sentire a bordo come quello scritto da Marco.

COMPLIMENTI E GRAZIE; spessissimo anche ora quando passo davanti alla mia libreria, ho bisogno di prenderlo e leggerne qualche passo. Steso con vera conoscenza e realismo dell'ambiente di un battello, che metre scorri le righe... senti quasi quasi il pavimento che vibra, come fosse un pagliolo di un sommergibile.

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Letto!

veramente bello

Fantapolitica? Non credo, siamo molto molto vicini alla realtà!

E poi la descrizione della vita a bordo....

Complimenti Marco

Scriverai ancora? Spero di si!

Luciano

post-2343-1172520675.gif

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sono anni che ho in cantiere un secondo libro ma non riesco più a portarlo avanti... un po il forum, un po il lavoro e la scaletta è ferma ai primi capitoli.

 

Grazie mille per i complimenti, felice di avervi fatto uscire in mare ancora una volta!

 

Dopo una lunga assenza eccomi di ritorno... reduce da un periodo di studio presso l'Istituto Rizzoli di Bologna (occasione per visita all'Associazione Navimodellisti Bolognesi ed acquistare alcuni dei loro magnifici progetti, tra i quali naturalmente il Toti!!).... finalmente ho trovato il tempo per leggere il tuo libro.... una sola parola... MAGNIFICO! Davvero il miglior libro di guerra navale moderna da me letto!! E' un bellissimo spaccato di vita vissuta nella Marina Militare... caro Comandante, devi assolutamente continuare a scrivere!! A breve postero una mia modesta recensione... :s20: :s20: :s20: :s20: :s20:

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  • 1 year later...

Totiano, in questo giorno di festa ho l'occasione per scrivere del Suo libroin modo ironico,senza polemiche, con lo scopo di farLa divertire un pò. Apro ilfuoco.Pag. 19: si parla di una certa "mandria di ruffiani " che s' annida in un certo palazzo: perla Sua carriera Le auguro di non esser letto in innominato palazzo!Pag.26: "nuclearesenza i rischi del nucleare": bene! Poche parole per spiegare ai più profani un concetto scientifico.Pag. 61: si parla di pizzi e merletti per quella che dovrebbe essere una scena erotica.Totiano! Siamo nel terzo millenio, non in quel salotto di "nonna Speranza e l'amica Carlotta" decantato da Guido Gozzano a fine 1800! Senza sconfinare nell'oceano della pornografia, penso che non sarebbe stata male una maggior gGrRrinta!Pag.70: c'è un superlativo di troppo! Infatti l'Incr. York il 26/3/1941, non lo si poteva certo definre tale essendo entrato in servizio nel 1930 (A.N. 1938) e con circa un anno e mezzo di guerra sulle spalle. Di nuovissimo noi Italiani affondammo, il 31/3/1941, l'incr. Bonaventure. Peccato che in mezzo prendemmo la randellata di Matapan.Pag. 131: si parla di mezzi per gli incursori: esistono veramente? Dove posso avere maggiori informazioni? Pag.154: "la prima esplosione... ecc. ecc. Complimenti! Poche parole e sembra proprio di sentirle! Pag 170: il Comandante, ultimo monarca ecc. ecc. Sacrosanta Verità, ma ricordiamocelo anche al di fuori dei romanzi! Pag.195: c'è un immagine alla Dario Argento. Davvero dei romantici volatili come i gabbiani son capaci di tali atrocità? In generale mi piace il Suo libro per l'argomento politicamente scorretto, per come è strutturato: il passaggio da una scena all'altra mantiene viva l'attenzione del lettore anche grazie ai capitoli brevi. Mi unisco agli altri Betasomiani nell' invito a continuare a scrivere di queste cose. Il mondo militare, per sua natura, favorisce ilcreare nuove situazioni e nuovi personaggi. Prendendo spunto dal libro "Imuli del mare" del compianto Ing. Tullio Marcon, Le suggerirei anche il filone del romanzo storico: personaggi di fantasia in un contesto storico vero, ovvero un modo piacevole di studiare la Storia. Grazie per l' attenzione.

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AlfaBravo, non si era detto che ci si dava del tu? :s02:

 

il libro è stato letto a palazzo, ma credo che il lettore concordasse con me :s03:

scherzi a parte, a prescindere da quale sia l'ambiente di Palazzo (che è comunque un complesso di uffici statali con tutti i pregi e difetti del caso) mi serviva in ogni caso una licenza poetica per creare una certa parte del racconto.

Per lo York, invece non sono d'accordo, 10 anni non fanno una unità vecchia ma nel fiore degli anni... specie se paragonato al panorama del periodo.

 

I mezzi degli incursori li ho dovuti inventare di sana pianta! avevo il terrore di parlare "troppo" se avessi imbarcato mezzi davvero esistenti. comunque non sono molto lontano da quanto viene usato in altre marine... Ho troppa stima dei nostr incursori per fare una qualsiasi dabbedaggine nei loro confronti!

 

Per i gabbiani confermo tutto, gli occhiali in dotazione alle tute hanno esattamente lo scopo di evitare di farsi mangiare gli occhi dai gabbiani ...

 

Sorvolo sulla scena erotica.. per pudore! e riguardo ai prossimi libri... ne ho impostati 3, chissà se qualcuno vedrà la luce?

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No, Lei non mi ha mai autorizzato a darLe del tu: comunque ne approfitto e ti ringrazio. In merito allo York rimango della stessa idea: una nave di 11anni non si può considerare nuovissima, specie un incrociatore inglese di quel periodo con quel vasto impero da controllare. Mi auguro di continuare questa "diatriba" a casa della Viviana a Lugo con un buon bicchiere di vino! ( 5 emoticons sorridenti!)

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  • 2 months later...

AIUTO non riesco atrovare il libro in tutte le librerie della mia città dicono che il libro è del 2003 e non si può ordinare, e non sanno niente della seconda edizione dove lo posso trovare e se non si puo più trovare quando uscirà la terza edizione?

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Visitatore ERICH TOPP U-552
AIUTO non riesco atrovare il libro in tutte le librerie della mia città dicono che il libro è del 2003 e non si può ordinare, e non sanno niente della seconda edizione dove lo posso trovare e se non si puo più trovare quando uscirà la terza edizione?

 

....Ehi,non disperare....la cosa più semplice è....contattare direttamente l'Autore....e vedrai che di copie ti ci riempie la casa !!.... :s51:

....chiedi a Totiano direttamente per "PM" e vedrai che sicuramente in qualche modo soddisferà le tue richieste.... :s02:

 

 

:s67: Mau

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:s20: :s20: Sono sicuro chè ci mancherai tanto C.te Totiano,quando l'Ammiragliato leggerà

il tuo Romanzo apriranno le porte del Forte Militare per farti entrare ,poi affideranno le chiavi

dello stesso ad un comandante di motovedetta chè quando sarà in alto mare le langerà tra le onde

marine e saranno trasportate chisà dove!!!!!!certamente sul fondo.... :s03: ai posteri l'ardua sentenza.

Ho sentito dire che si mangia bene ,verremo visita parenti e amici .

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  • 2 months later...

Finalmente, e con grave ritardo :s07: :s02: , ho letto anch’io Delfini d’acciaio, e – più che una recensione – ecco qui le mie impressioni personali da un duplice punto di vista: lettore interessato di fatti storici, navali e tecnici ed “ex” della Marina (anche se, come giustamente dice il Presidente Nazionale ANMI amm. Pagnottella, “Una volta Marinai, Marinai per sempre”...).

E’ un gran bel volume, scritto con uno stile immediato, e in cui la partecipazione emotiva e la preparazione dell’autore – ben conosciuto su questo forum :s03: :s03: – risaltano, anzi, quasi “trasudano” da ogni pagina, rendendo la lettura avvincente e appassionante dalla prima all’ultima pagina.

La trama del romanzo è nota: protagonisti sono il sommergibile Enrico Toti e il suo equipaggio impegnati in una rischiosa missione, durante una situazione di crisi “mediterranea”: anzichè passare in disarmo, il Toti viene modificato con un impianto propulsivo AIP e, dopo aver rilasciato un gruppo di incursori sulla costa nordafricana, affronterà in combattimento un “Kilo” algerino. Il Toti, a sua volta, affonderà durante il rientro alla base ma buona parte dell’equipaggio riuscirà a mettersi in salvo sfruttando i più moderni mezzi e attrezzature in dotazione alla Marina Militare Italiana.

Fin qui, la trama, e molti potrebbero pensare all’ennesima riedizione di un romanzo “sommergibilistico” di Clancy o di Robinson: in realtà, Delfini d’acciaio è molto di più, non soltanto perchè il battello protagonista della vicenda è una “vecchia” unità risalente agli anni Sessanta (il che aggiunge immediatezza e credibilità all’intera trama), ma anche perchè la situazione politica, strategica e tattica in cui opera il Toti è assolutamente “vera”... Anzi, possiamo dire che, spesso, teatri e scenari in molti casi vicini (anche geograficamente) al nostro Paese, hanno superato – nella realtà – quanto ipotizzato dall’immaginazione, peraltro sempre documentata e mai esagerata, dell’autore.

La vita a bordo di un piccolo SSK diesel-elettrico emerge vividamente dalle pagine di Delfini d’acciaio: dalla mancanza di privacy alle “brande calde”, dai pasti consumati “come si può” alle procedure per la manovra del battello, dalle improvvise avarie alle partenze e agli arrivi alla “banchina sommergibili” di Augusta... L’uso di un linguaggio e di terminologie professionali sono ben inseriti nel contesto del volume, e non appaiono come inutili tecnicismi essendo – in realtà – un elemento fondamentale e mai pleonastico di ogni singolo capitolo.

Devo dire che – molto più che i libri degli autori statunitensi ricordati in precedenza – Delfini d’acciaio mi ha portato a bordo di un sommergibile, di un “nostro” attuale sommergibile, compresa l'aria di professionalità e preparazione (e di cameratismo e amicizia al tempo stesso) che si respira a bordo.

Un unico, piccolo, appunto va forse rivolto all’esposizione della “tempistica” del volume: in taluni casi, i lettori meno preparati potrebbero non avere chiaro il succedersi degli eventi e le loro durata e relatività nello scorrere del tempo, ma questo è sicuramente un aspetto facilmente comprensibile e superabile. Anzi, a ben vedere, il sovrapporsi di fatti e situazioni contribuisce a “rendere” la concitazione e l’urgenza di determinati fatti e imprevisti.

Questi gli aspetti più propriamente “tecnici” del volume.

Ma, proprio perchè “ex” della Marina (e sempre legato alla Forza Armata da innumerevoli e saldissimi vincoli), devo aggiungere quello che – a mio avviso – è uno degli aspetti più significativi ed emozionanti di Delfini d’acciaio. Dalla lettura del romanzo emergono personaggi, volti, situazioni, ambienti e località che chi fa parte (o ha fatto parte) della Marina conosce bene e che porta dentro di sè: non sono semplici ricordi, ma la trasposizione sulla pagina scritta di un “vissuto” che è parte integrante di ogni Marinaio, sia egli ufficiale, sottufficiale, comune, in SPE, di leva o della riserva...

Il linguaggio, i fatti di ogni giorno, la descrizione della vita a bordo e a terra dei protagonisti mi hanno fatto “tornare” in Marina: e questa credo che sia la sensazione più bella che ho provato al termine della lettura di un libro che consiglio a tutti gli ex Marinai (e a quelli della mia generazione “postbellica” in particolare) per tornare, ancora una volta, a sentirsi parte integrante di una realtà professionale ed umana unica e impagabile.

:s20:

Modificato da Alagi
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Visitatore luciano pietri

Vero C.te Alagi, hai detto tutto proprio bene.

Se mi permettiun particolare adrebbe evidenziato maggiormente, cioè che in qualche aspetto sicuramente non è romanzo ma diario.

Personalmente l'immagne di quella ragazza che con i figli saluta il rientro del Garibaldi mi ha molto colpito, direi colpito e affondato.

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  • 2 months later...

i casi della vita: alla mostra dei sommergibili di Ravenna un vecchio amico (compagno di scuola al bienio dell'ITI) con cui ci si era persi trova il mio libro. lo compra e mi lascia il numero di cell. non vi dico le feste dopo tanti anni!

eppoi oggi mi manda 2 righe sul libro. mi è venuto un groppo in gola... ve la riporto integralmente!

 

Ciao Marco

 

La lettura di “Delfini d’acciaio” mi ha portato a condividere artificialmente gli stati d’animo, le sensazioni e le esperienze dei suoi personaggi, avvincenti e brillanti, in maniera semplice, ma mai banale.

La realtà mi sembra abbastanza corrispondente, specie nelle interazioni personali, sia nell’ambito militare che civile. Dato che chi scrive è un militare, questo significa che lo scrittore è, prima una persona “vera”, poi un militare.

Trovo piacevolmente riuscita la miscelazione delle spiegazioni tecniche alla trama, attraverso la quale vengono esposti chiarimenti e nozioni, in maniera abbordabile e pregevole anche per chi non dispone di curiosità tecnica.

Potrebbe apparire una lettura specialistica, per appassionati almeno, ma le parti autobiografiche, opportunamente dosate e correttamente inserite nei tempi e modi, rendono questo romanzo e il suo protagonista simpatici e credibili, per tutti.

L’incalzare della vita non mi permette di leggere un libro tutto d’un fiato, ma in questo caso, sempre, il desiderio di conoscere il capitolo successivo è stato singolare.

All’inizio sono rimasto un po’ perplesso dalla struttura del libro e del racconto, poi mi sono accorto che funzionava; è come leggere un film, è quasi la sceneggiatura di un film. Un omaggio a chi, da sempre, nell’ombra, in pochi metri cubi, esponendosi ad ogni rischio, ha difeso interessi e valori al di sopra dei personali.

Bravo Marco, sono certo che avrai già ricevuto molti complimenti, scrivi bene davvero e per quanto possano valere, associo anche i miei con convinzione.

Congratulazioni.

Un dettaglio: Sicuramente Marconi ha al suo fianco una moglie lodevole, paziente e comprensiva con due splendidi figlioli, ma chissà se è, o se è stato così anche per la rossa Ducati !

Alla prossima!

Come si dice?

IN cu#o ALLA BALENA!!!

(segue nome e cognome)

 

per festeggiare con lo Spalletti vi prego di attendere qualche giorno, sono momenti di mestizia questi.

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  • 5 months later...

Buona ultima, arrivo anch’io….l’ho appena finito di leggere, e mi azzardo a dire la mia.

Mi sorprendo sempre quando persone che conosco, che “sembrano” normali….in realtà sono capaci di inventare un romanzo! Voglio dire, non la solita lagna di un centinaio di pagine, banale, soporifera e sconclusionata, ma un VERO romanzo, architettato e strutturato!

Si tratta di un romanzo d’azione ben serrato. La tensione va ovviamente “in crescendo” ; a dire vero, a mio parere forse la prima parte, destinata a presentare la situazione quotidiana degli uomini di mare, e a creare i prodromi dell’azione vera e propria, è un po’ troppo lunga e lenta. Quando invece si entra nel vivo, i colpi di scena si avvicendano a ritmo da Can-Can. Bravo Dir! :s20:

Ho apprezzato anche la varietà e originalità di certe aggettivazioni e metafore (purtroppo, non ho preso appunti man mano, ma ricordo, per esempio, l’attesa di una morte “appiccicosa” nel smg., o certe sveglie maledette, che triturano la mente in tanti granelli di sabbia che ti si agitano nel cranio….). Però nelle scene erotiche…maddai, Marco! Il sorriso provocante, il profumo inebriante, lo champagne, la spallina, ovviamente di seta, della sottoveste (la sottoveste? Ma le vendono ancora?) che ovviamente scivola….che altro? Stavo per scrivere “mettici pure che i baci sono focosi”, e poi sono andata a controllare….e il bacio è focoso! Dir, Dir,….. :s68: :s03:

 

Alcune domande: davvero l’acidità di stomaco è la malattia tipica dei sommergibilisti, come scrivi da qualche parte? E perché?

Ho notato (questo me lo sono appuntato, è a pag. 122 della 2^ ed.) che il Comandante, appena arrivato in banchina (quindi all’aperto) e mezz’ora prima della partenza, spiega che con lui ci sono degli incursori, cosa vanno a fare, come e dove. Certo, dell’equipaggio si fida….ma non sarebbe meglio dare queste informazioni una volta uscito in mare? :s07:

Ultimo appuntino, per aiutare il povero lettore poco pratico :s19: : alla prossima edizione, aggiungere magari una tabella per ricordare il significato delle sigle: tra COMGRUPSOM DUE, MARICOSOM COMSUBMED, CINCNAV, COC, VDS, SUBMISS, ecc.ecc. :s14:

 

:s20: :s20:

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sono arrossito valeria!

sara perchè sono ancora sotto l'effetto perniciosamente inebriante del tuo modo di scrivere (e del tuo back ground) ma sentirsi dire che il romanzo e ben strutturato....wow!

 

vediamo un po di risposte:

l'acidità è data dal nervoso e dai continui caffe. con le guradie in 4 e 4 la tentazione diingurgitare caffeina è continua, con tutti gli effetti collaterali del caso. se poi aggiungi la completa impossibilità di fare moto, la mancanza di verdure e alcne scariche di adrenalina il servizio è completo!

 

briefing prima della partenza: il tutto è dovuto alla struttura e alla vita dei Toti nel priodo del romanzo: i cellulari facevano appena allora la loro comparsa e, per contro, non esisteva a bordo del battello un sistema di comunicazione verso tutti i locali. se il comandante voleva dare particolare enfasi lo faceva ai preparativi per l'uscita in mare dove, virtualmente, il battelo è gia isolato dal mondo intero.

 

ricevuto per la terza edizione (se mai vedra la luce, ovviamente!)

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Pag. 61: si parla di pizzi e merletti per quella che dovrebbe essere una scena erotica.Totiano! Siamo nel terzo millenio, non in quel salotto di "nonna Speranza e l'amica Carlotta" decantato da Guido Gozzano a fine 1800! Senza sconfinare nell'oceano della pornografia, penso che non sarebbe stata male una maggior gGrRrinta!

 

 

Buona ultima, arrivo anch’io….l’ho appena finito di leggere, e mi azzardo a dire la mia.

Però nelle scene erotiche…maddai, Marco! Il sorriso provocante, il profumo inebriante, lo champagne, la spallina, ovviamente di seta, della sottoveste (la sottoveste? Ma le vendono ancora?) che ovviamente scivola….che altro? Stavo per scrivere “mettici pure che i baci sono focosi”, e poi sono andata a controllare….e il bacio è focoso! Dir, Dir,….. :s68: :s03:

:s20: :s03: Vedo con piacere che MALAPARTE, Prof.sa di Lettere e Donna, su questo punto si avvicina al mio pensiero! :s03: :s20:

 

TOTIANO, per le eventuali scene erotiche dei Tuoi prossimi romanzi mi permetto di autonominarmi Tuo "Consulente erotico"!! :s03: :s03:

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Mettiamola così: com'è noto, chi più parla, meno fa....

:s20: :s03: Mettiamola così! :s20: :s03:

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  • 1 month later...

Un libro scritto con "tanta Anima":la storia è intrigante e offre,oltre al resto,la possibilità di calarsi nell'atmosfera che si respira a bordo di un nostro sommergibile.

L'ho letto due volte.

Potrebbe esserci la terza.

La scena erotica? Io l'ho trovata semplicemente elegante,così come il resto della narrazione,sì,intendo lo stile insomma.

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  • 2 weeks later...

SSTRAPP!!!

 

riposo.jpg

 

BUON RISVEGLIO!!! :s03: :s03: :s03:

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  • 6 months later...

Ci tenevo a scrivere due righe anche io, visto che in occasione dell'ultimo raduno sono entrato in possesso di una copia de Delfini D'Acciaio.

Anzi tutto complimenti a Marco, autore di una lettura davvero piacevole che mi ha coinvolto ed appassionato allo stesso tempo! :s20: :s20:

La storia ha la giusta esclation di azione, ha tratti molto avvincenti e non è mai scontata, non mancano certo i colpi di scena e gli imprevisti!.

Il racconto trasmette molto bene i sentimenti della vita comune, dai valori e l'amore della famiglia agli impegni della vita lavorativa, come anche la goliardia tipica alternata al rigore tipici di un gruppo ben affiatato; la vita di bordo è descritta egregiamente e nel testo non mancano interessanti spunti tecnici che soddisfano anche il lettore più "esigente".

Ho fatto un poco di fatica all'inizio a saltare da una storia all'altra a causa dei diversi personaggi citati nel testo (comunuque, alla fine del libro è presente uno schemino di riepilogo dei nomi, che ho utilizzato alla bisogna) ma una volta calati nei principali luoghi dove hanno luogo gli avvenimenti si saltella piacevolmente da un teatro ad un altro.

Dal momento in cui la storia si "vivacizza" ho divorato avidamente le pagine.

 

Grazie per l'ottimo lavoro e speriamo in un sequel quanto prima!! :s20: :s03:

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  • 6 months later...

Dopo un'estate di piacevoli letture volevo rilasciare il mio apprezzamento per questo gran bel romanzo. Mi ha coinvolto tanto aumentando in mé la passione per il mondo sottomarino e per questo ti ringrazio doppiamente Totiano. Il romanzo mi ha fatto comprendere come può essere la vita a bordo di un sottomarino , sia dal lato procedurale che emotivo. Ecco questo é quello che mi ha colpito di più durante la lettura , ''la quotidianità a bordo'' che viene descritta curatamente.

Mi aggiungo a tutti coloro che attendono il tuo secondo libro , imperdibile.

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  • 4 months later...

In pochi giorni, ho finito di leggere il libro. Devo dire che mi è piaciuto tanto. Condivido le impressioni del Comandante Alagi e in più, voglio aggiungere che mi ha fatto ritornare bambino, quando mio padre, nocchiere di mamma marina, ritornava a casa dopo le immancabili crociere o lunghi lavori in arsenali lontani. Scendere sul molo e stringere e stringere tra le braccia la propria famiglia, non ha prezzo.

Una sola domanda: Tecnicamente, da quella profondità, è possibile per un uomo riemergere senza troppi danni? E' mai stata sperimentata, per esercitazione?.

Continua così.

 

:s20: :s20: :s20: :s20: :s20: :s20:

 

 

PS: Gli incidenti in Egitto e Tunisia sembrano ricordare l'Algeria del libro.

Modificato da STV(CP)
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hai ragione Tore, ho i brividi a pensare quanto il libro stia sfiorando la realtà nonostante sia stato scritto ormai 10 anni fa!

 

per la fuoriuscita ti confermo che è possibile. personalmente ho presieduto esercitazioni da circa 40 metri ma in Gran Bretagna il sistema è stato testato ad oltre 180 metri. c'era un discussione a riguardo da qualche parte, se la trovo te la link!

 

PS grazie per i complimenti!

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La Rete è inquietante...tela di ragno...parti da un posto, ne cerchi un altro, e ti perdi (alla faccia della proclamata rapidità di Internet)

In qualche misterioso modo sono arrivata qui

 

Infine Marco Mascellani il Totiano autore del libro ci ha spiegato i motivi per cui lo ha voluto scrivere, unodei motivi è stato il fatto che quando diceva quale era il suo lavoro(direttore di macchina di un sommergibile), quasi sempre gli veniva posta la domanda:"Perchè l'Italia possiede dei Sottomarini?" Eccome se ne possiede e li costruisce pure.

 

da http://gilbertino.splinder.com/archive/2005-09 che non so cosa sia, e non ho tempo per capirlo (semmai riuscissi a capirlo)

 

Bene, mi compiaccio: abbiamo capito le ragioni profonde della produttività. :s10: :s20:

Sarà meglio che torni al punto di partenza.

 

 

EDIT. scorrendo velocemente il resto del post, mi è venuto un mezzo sospetto di chi possa essere gilbertino... :s13: :s02:

Modificato da malaparte
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Buongiorno Comandante!!!

 

E' con immenso piacere che Le comunico di aver terminato il Suo Libro!!!

 

Non posso che farLe i miei più sentiti complimenti per essere riuscito a rappresentare così bene uno spaccato di vita marinaresca ai più sconosciuta!

In particolare, l'aver aperto le porte del Suo battello a tutti noi lettori, ha dato la possibilità di conoscere la vita di bordo (in alcuni tratti sembrava davvero di sentirlo il tanfo dell'aria pregna di odori ''umani'' e diesel!!!) in maniera davvero affascinante seppur dura !!!

In tante situazioni, mentre divoravo le pagine una ad una, mi scoprivo veramente immedesimato tanto da sentirmi in camera di manovra e preparami al disimpegno !!!

Suo anche il merito, secondo me, di aver reso comprensibili ai profani tanti aspetti che, per gli addetti ai lavori, rappresentano la Routine ma per gli altri restano oscuri (figuriamoci se il lettore medio avrebbe mai saputo cosa fosse un AVREP !).

Unico appuntino, se mi posso permettere, è quello di non aver trovato l'Atlantic in SAR durante le ricerche del Toti !!!

Pur essendo stato scritto qualche anno fa, i recenti fatti stanno dimostrando che, forse, nel libro di fantapolitica ce n'è ben poca e che quando si parla di islamismo non si dovrebbe mai dare nulla per scontato.

 

Grazie per avermi regalato tutte queste belle emozioni!

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  • 2 months later...

Caro Totiano, ho letto il tuo libro "Delfini d'acciaio".

 

Sono sorprendenti le tue immaginazioni e non hai sbagliato nemmeno la nazione coinvolta.

Avresti sbagliato se la indovinavi!

Il risultato finale è diverso perché tu hai raccontate situazioni logiche, mentre la realtà non la vedo molto logica con le esperienze che abbiamo viste in passato. L'Unione Europea, sul tuo libro, ne esce a testa alta, quello che ha fatto è scontato, mentre la realtà ancora da realizzarsi è

un'incognita che soltanto il Cielo sa come l'U.E. si tirerà fuori dal pasticcio che l'ha cacciata l'O.N.U.

 

Mi è piaciuto il racconto delle vicissitudini a bordo del "Toti" attorno a situazioni che ho congegnato io.

I letti a cassetto. Non ho ancora capito se è stata un'idea buona o cattiva ad utilizzare lo spazio del traffico siluri con le cuccette estraibili e se aperti impicciavano troppo.

 

Non sapevo del convertitore rotante, inizialmente era sistemato il convertitore statico, lo ricordo bene, per ridurre i rumori, dicevano, era stato acquistato in Svezia. Ora ho capito il caldo che era nel vano che ospitava la cuccetta del comandante.

Il fatto è importante. Estraggo la parte che interessa il convertitore e lo sposto in "TECNICA".

 

Povero "Toti" come l'hai maltrattato, per esigenze di guida monografica degli eventi che possono accadere a bordo, sommergibilino e tute Mk 8 compresi.

 

Il libro è ben scritto. Ho potuto immedesimarmi nei fatti raccontati in un ambiente da me conosciuto, come essere tra di voi, e partecipare agli eventi narrati.

 

Complimenti !

 

Grazie per la commovente dedica che mi hai scritto sul tuo libro.

 

Varo5

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caspita che complimentoni.... e da chi ha fattivamente partecipato alla progettazione del "mio battello"!

 

sono orgoglioso e un po confuso. grazie Varo, certe cose dette da te assumono un valore ancora maggiore!

 

PS: sposto il post nelle recensioni del libro

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  • 2 years later...

grazie ai tanti suggerimenti, (quasi) sicuro di non fare pubblicità perchè ormai tutti voi di betasom avete copia del libro, vengo a chiedervi consiglio.

 

sulla base dei suggerimenti ricevuti all'ultimo raduno (e grazie ad una provvidenziale influenza che mi ha messo a letto) ho messo mano al sito delfinidacciaio assieme a mio fratello e ho pubblicato il promo capitolo del libro.

Non ho semplicemente copiato il testo ma ho inserito anche le foto, come Varo5 a suo tempo aveva suggerito.

 

che ne pensate? ogni suggerimento è gradito!

 

http://www.delfinidacciaio.it/leggilo.html

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Ho letto ora e ho dato un'occhiata: va benissimo, è una bella idea e porta il lettore, inesperto di questi ambienti così particolari, ad immaginare meglio come sia la realtà.

 

Dir, pensi di procedere con i capitoli o ti fermerai qui?

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Anchh'io sono d'accordo con l' inserimento dele foto, che oltre a illustrare i contenuti "allegerisce" la lettura.

Riprenderei, anche, se credi, un consiglio che ti avevo dato tempo fa dopo la lettura in cartaceo: aggiungere la spiegazione dei numerosi acronimi presenti nel testo, che sono ovvi per chi è "nel campo", ma confondono gli inesperti...,

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Non sapevo niente del libro... complimenti. E io che ti facevo solo Direttore di Maccina... :blink: (vedi il post "la sottile differenza" di Chimera). :rolleyes::laugh:

Sono completamente d'accordo con gli altri.. l'aver pubblicato una parte del libro (forse alla fine tutto?), mi fa pensare a una domanda:

Per quale motivo lo hai inserito sul sito? se la policy è quella di renderlo sfruibile ad un pubblico più ampio, hai pensato di renderlo scaricabile?

:smile:

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