Vai al contenuto

Ot: A Cassino


Messaggi raccomandati

Impressionante la montagna di bossoli su cui stanno seduti gli artiglieri.

 

Perchè i bossoli sembrano avvolti in una sorta di guaina? Per adattarli ad un altro calibro, ad esempio per far sparare ai cannoni inglesi munizioni americane?

Link al commento
Condividi su altri siti

Bisognerebbe sapere dove è stata scattata la foto, magari erano delle camerate di una caserma, e in tale contesto frasi del genere sono più "appropriate".

Link al commento
Condividi su altri siti

La foto dei bossoli probabilmente è stata scattata in un centro di raccolta e recupero da vari punti del fronte...

I proiettili con bossolo in ottone venivano recuperati e rifusi (l'ottone costa)

 

Da quel che si vede il sito non è una piazzola di artiglieria..

 

Quanto alla foto con la suorina deve trattrsi di un ospedale militare (anni 40-45 o precedente..... probabilmente )

 

c

Link al commento
Condividi su altri siti

La foto dei bossoli probabilmente è stata scattata in un centro di raccolta e recupero da vari punti del fronte...

I proiettili con bossolo in ottone venivano recuperati e rifusi (l'ottone costa)

 

 

L'ottone costa e costava... ricordo che avevo circa 8 anni e con i miei amici eravamo entrati in una batteria tedesca abbandonata, e lì c'era il ben di Dio, ma non solo bossoli di vario tipo e grandezza... con uno ci feci una campana, ma c'erano ancora proiettili... e per vendere questo famoso ottone (eravamo ragazzini ma chi comprava l'ottone non guardava l'età e pagava, forse sfruttandoci) ci eravamo industriati a disinnescare i proiettili... in effetti il bossolo era bossolo, ma non sparato, non aveva diciamo la palla di cannone dentro... c'erano dei sacchetti con diversi tipi di balestite e altre polveri da sparo..la balestite e la polvere nera la tenevamo per i nostri giochi (ne sento ancora l'odore) poi, a rischio di farci saltare con i piedi sul bossolo e un chiodo e martello facevamo esplodere la spoletta (penso si chiamasse così o così la chiamavamo -nessuno di noi conosceva armi o proiettili e io ancora oggi non conosco) - e il resto si vendeva...

 

a volte da un soggetto banale.. la mente corre veloce ai ricordi... ricordo che in altri villaggi, altri ragazzi persero un braccio, alcuni la vita... i nostri padri erano in guerra... e noi ... bé... lasciamo perdere.

 

 

fly37

Link al commento
Condividi su altri siti

Visitatore Marcuzzo
io invece sono particolarmente colpito dalla frase che campeggia sopra la porta:

 

"non v'è diritto senza che prima sia compiuto il dovere"

 

La seconda frase non è certo da meno.

"Non siamo nati per noi, ma per la Patria".

 

La terza no sono riuscito a leggerla.

Link al commento
Condividi su altri siti

a volte da un soggetto banale.. la mente corre veloce ai ricordi... ricordo che in altri villaggi, altri ragazzi persero un braccio, alcuni la vita... i nostri padri erano in guerra... e noi ... bé... lasciamo perdere.

 

Trovo stupendi i tuoi ricordi... Belli di quella bellezza che puo' appartenere solo a cose terribili... piccole, eppure grandissime.

Grazie.

Link al commento
Condividi su altri siti

Grazie Albatross per i tuoi complimenti e la tua osservazione... è strano come alla mia età sembra che i ricordi di quando ero ragazzo tornano così vividi, così precisi, colorati direi e anche profumati... quando ticordo qualcosa alle mie nipotine, chissà quante volte ho raccontato la stessa storia, e loro pazienti, ma sempre interessate ascoltano, a volte ho l'impressione di avere anche la percezione degli odori legati all'episodio, come ad esempio le barbabietole, che nello stesso periodo storico, i tedeschi davano ai cavalli, e noi ragazzini andavamo a prenderle per casa, ebbene anche adesso ne sento il profumo.. forse era la fame.. forse non so cosa fosse, ma non ho mai più mangiato barbabietole rosse, così buone e profumate come quelli li...

 

ma forse come detto, era solo la fame che rendeva il tutto così saporito e apprezzato...

 

fly37

Link al commento
Condividi su altri siti

  • 2 weeks later...

Riguardo alla foto dei bossoli, posso raccontarvi di quello che ho letto sul libro "Aquile all'attacco", che racconta delle operazioni a cui parteciparono i Fallschirmjäger (paracadutisti tedeschi) nella II GM.

 

Un "bel" giorno, i parà tedeschi che si trovavano a Cassino (città, non abbazia), dove già da un bel po' impedivano agli Alleati di passare, videro avvicinarsi un nutrito numero di Fortezze Volanti (B-17) americane (erano più o meno 700, se non ricordo male). I tedeschi pensarono: "Be', tutti quei bombardieri non si saranno certo scomodati solo per noi: andranno a nord, probabilmente a bombardare Roma". Solo un comandante di un battaglione ebbe la sagacia di spostare la sua unità all'interno di una grotta, nel dubbio. Orbene, quell'unità fu l'unica tra le presenti a non subire neanche una perdita: i B-17 erano arrivati proprio per i Fallschirmjäger che le armate di terra alleate non erano riuscite a far sloggiare da Cassino. Nell'arco di circa 4 ore (dalle 8 alle 12) gli americani effettuarono una serie di bombardamenti sui malcapitati tedeschi. Finito l'inferno dall'aria, cominciò però quello dalla terra: dalle 13 fu la volta degli Inglesi, che per altre 4 ore circa (fino alle 17) lanciarono ben 193.000 granate di artiglieria su Cassino (ed è a queste granate che secondo me si riferisce la foto). In seguito si è calcolato che su ogni metro quadro dell'area bersaglio (che era peraltro molto ristretta: appena 3 km per 2, circa) cadde non so più che quantità di esplosivo, ma era una cifra impressionante (andrò a controllare, eventualmente). Un sopravvissuto tedesco a quest'apocalisse raccontò che le esplosioni erano così forti e frequenti che scuotevano letteralmente le interiora.

Alla fine della giornata, i parà avevano subito perdite piuttosto ingenti. Molti erano sepolti sotto metri di macerie. Gli Anglo-americani si prepararono allora a dare loro il colpo di grazia con un attacco il giorno successivo, aspettandosi che i superstiti (se pure ce ne fossero stati) sarebbero stati così rintronati da non riuscire a opporre la benché minima resistenza. Con evidente stupore degli Alleati, invece, non solo i Tedeschi a Cassino erano in grado di combattere, ma lo fecero con tanta tenacia da riuscire a respingere l'attacco nemico.

 

Dopo quest'episodio il generale Harold Alexander, comandante della forza di spedizione Alleata in Italia, scrisse una lettera a Churchill in cui diceva testualmente che "...dopo un simile bombardamento, solo un corpo al mondo poteva essere ancora in grado di combattere, e questo corpo è quello dei paracadutisti tedeschi". Questo è uno dei tanti esempi in cui gli stessi avversari della Germania riconobbero il valore di alcune sue formazioni combattenti.

Modificato da Titan79
Link al commento
Condividi su altri siti

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Visitatore
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovi formattazione

  Sono ammessi al massimo solo 75 emoticon.

×   Il tuo link è stato automaticamente aggiunto.   Mostrare solo il link di collegamento?

×   Il tuo precedente contenuto è stato ripristinato.   Pulisci l'editor

×   Non è possibile incollare direttamente le immagini. Caricare o inserire immagini da URL.

Caricamento...
  • Statistiche forum

    • Discussioni Totali
      45k
    • Messaggi Totali
      521,7k
×
×
  • Crea Nuovo...