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Orologi...


tanone

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Ciao Comandanti :s01:

Avete notizie, foto, marche di orologi che hanno portato i Regi marinai e i Lupi tedeschi durante il conflitto?

Grazie

Tanone

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Esattamente Frà!

 

Questi sono i miei ,quello con il cinturino più chiaro ha la carica a dx proprio per essere portato sul polso destro in quanto sul sinistro viene portata la bussola ( di cui nelle foto potete vedere i modelli BP851 e BP 852 che per un fortuito caso di ehm..... "smarrimento al lancio" ho casualmente "ritrovato" diverso tempo dopo il mio congedo..... :s10: ).

L'orologio in foto è il modello Luminor dal nome della miscela di trizio utilizzata per ricoprire numeri e lancette rendendole perfettamente visibili anche nelle immersioni notturne.

La serie originale del periodo bellico era invece denominata Radiomir in quanto le lancette stesse erano ricoperte da una vernice a base di Radio per gli stessi motivi.

Quando si scopri che il radio è fortemente dannoso per via della emissiono di radiazioni, la marina commissionò alla panerai la modifica che portò al Luminor.

per inciso tutti i modelli Radiomir in dotazione alla Decima vennero chiusi in una cassetta di piombo e gettati in mare al largo di la Spezia...... o quasi tutti!

 

collezionepanerai1jw.jpg

 

Bussola BP851

bsp8519dq.jpg

 

bsp85126pq.jpg

 

Bussola BP852 con schermatura

bsp85222zq.jpg

 

bsp8525ux.jpg

 

Attualmente sono ancora in dotazione le bussole Mod 852 e sucessive mentre per gli orologi ognuno sceglie quello che vuole io utilizzavo un Suunto X9 dotato di GPS, bussola, cronografo, altimetro e barometro ed ovviamente subacqueo!

 

Per chi volesse a questo link:

http://rapidshare.de/files/21664337/panera...nsaver.exe.html

 

ho caricato un bellissimo screensaver che trasformerà il vostro desktop in un bellissimo quadrante Panerai con ora e data funzionanti! Che poi è quello che uso sul mio pc :s02:

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perchè loro si e noi no????

 

:s11: :s11: :s11:

 

Guardate che raduni...immagino sempre tutti puntuali.

 

:s13: :s13: :s03: :s03: :s03:

 

Link Club Panerai

 

Tra le foto del Club panerai due soggetti che i ragazzi di Betasom che sono venuti a peschiera ricorderanno sicuramente.....

 

1744Castagna.jpg

 

1744Nardin.jpg

 

confermo che il raduno del Gruppo incursori è stato fantastico ora si dovrà aspettare due anni ....anche se l'anno prossimo c'è quello dei subacquei..... chissà vero Dir? :s02:

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ERRATA CORRIDGE PER MIA SVISTA

 

Avendo archiviate diverse foto dei miei orologi molto simili a quelle che ho postato come ambientazione per gli stessi pezzi e avendole riunite insieme ad altre trovate in rete per dei confronti.

nel tempo ,sono passati anni, ho confuso le stesse e trovandomi in errore ho erroneamente postato quelle sbagliate. Il tutto senza alcuna volontà dolosa nei confronti dell'autore delle stesse mi vede peraltro debitore di doverose scuse nei confronti del legittimo proprietario che ho scoperto essere il nuovo comandante ennekappa.

Mi scuso quindi con lui in prima persona e con tutta Betasam per la sbadataggine che mi ha indotto in errore.

Mea culpa.

 

Max

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Decima Ragazzi, nessun problema con Max, se volete vedervi un po' di foto di orologi e strumenti Panerai ecco il link dove io sono moderatore, sempre con il nick ennekappa:

 

http://orologi.forumfree.net/?f=273238

 

...non per fare pubblicita' al forum ma e' molto interessante per vedere gli oggetti in dotazione ai gamma agli operatori dei SLC. Ecco un Radiomir che ha visto la guera...referenza 3646.

post-1677-1149022500_thumb.jpg

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Ottimo, correggo il tiro su alcune cose dette, le serie attuali degli orologi Panerai usano una miscela al superLuminova, il trizio fu usato solo prima del 2000 ed ancora oggi in orologi particolari come quelli testati a 100 atmosfere (1000 metri), Le serie attuali si distinguono in categorie, i modelli storici e i contemporanei, poi si utilizza la denominazione Luminor per l'orologio con il ponte proteggi corona e le anse fisse dette a corna, mentre la serie Radiomir presenta la corona di carica a vite (stile Rolex per intenderci) e le anse a filo amovibili tramite viti dietro la cassa cosi' chiamata a cuscino. Noi amanti della storia e puristi del marchio amiamo in special modo la serie storica che e' la piu' fedele al marchio, utilizzano movimenti di origine Svizzera a carica manuale, il quadrante non presenta mai il datario e a volte lo si puo' ammirare dal fondello a vista, ultimamente hanno visto la luce una serie di 150 pezzi con i vecchi movimenti Angelus 240 a carica manuale di 8 giorni, questo per ora e' il pezzo piu' ambito e ricercato delle serie attuali, ricordo inoltre che i vecchi Panerai (per gli appassionati chiamati VINTAGE) del periodo bellico e post bellico fino alla fine degli anni 80 montavano solo movimenti Rolex e Angelus, riconoscibili tra loro oltre dalla diversa durata della carica anche dalla presenza dei piccoli secondi al 9 solo sull'movimento Angelus. Ecco una foto di una referenza 6152 1 con ponte proteggi corona.

post-1677-1149057845_thumb.jpg

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Aggingo qualche notizia sui Panerai assegnati ai Kampfswimmer tedeschi durante il conflitto, nel 44 ospiti del gruppo gamma a Valdagno Vicenza, vennero dotati di un orologio di tipo radiomir ref.3646 ma senza diciture sul quadrante, montava un movimento Rolex cal.618 la corona ed il fondello erano marchiati Rolex, ma l'orologio era ed e' un Panerai di primissimo rango, a volte su alcuni pezzi ci sono delle incisioni sul fondello dei vari gruppi, tali incisioni sono state fatte nel dopoguerra dai legittimi proprietari.

Ecco una foto di uno di questi splendidi radiomir.

post-1677-1149107966_thumb.jpg

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Quel Panerai con la dedica della M.O.V.M. Mario Arillo, Comandante del sommergibile Ambra e dopo l'8 settembre 43 Comandante della base Est dei mezzi d'assalto della XaMAS, appartiene ad un noto esponente dell'Ass. Xa Flott. MAS, ha una storia molto curiosa, e' stato donato da G. Panerai a Mario Arillo nel dopoguerra e poi agli inizi degli anni 90 ha cambiato proprietario grazie ad un'asta fatta in seno al consiglio direttivo del'ass. sopracitata e chi se lo aggiudico' c'e' l' ha ancora al polso, l'asta era stata indetta per cercare fondi per il campo della memoria di Nettuno.Ecco un esemplare molto simile, Luminor Panerai ref. 6152 1 movimento Rolex 618, favoloso uno dei miei pezzi preferiti.

post-1677-1149176841_thumb.jpg

Modificato da ennekappa
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  • 3 months later...
Visitatore Kashin

Nel 1930 giungono alla Regia Marina Militare italiana i cronografi commissionati alla Eberhard & Co

(1918 – 1930)

 

L’Ulysse Nardin nel 1919 costruisce il primo movimento a bilanciere in lega “Invar...usato nella Regia marina

 

Anni Quaranta.

 

I venti di guerra impegnano le maggiori marche mondiali ad accaparrarsi gli appalti per l’esercito. Modelli ad esclusiva destinazione militare di case prestigioso indossano la divisa e combattono su ogni fronte. In Italia, le Officine Panerai predispongono il “Luminor Paneraiâ€Â, affidato in dotazione agli incursori della marina. Fu denominato il “sommergibile da polsoâ€Â: era in grado di sopportare immersioni fino a trenta metri in perfetta efficienza.

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Sì vabbene i Panerai sono toscanacci e i migliori ma quelli tedeschi quali erano ? Di che marca ? Erano buoni o mediocri ?

Nessuno sa dirmi niente?

Non ci credo...

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Visitatore Kashin

[QUESTO TI SARA' D'AIUTO SICURAMENTE:

 

 

Gli Orologi Militari Tedeschi:

Militäruhren 'Die Uhren der deutschen Streitkräfte von 1870 bis 1990'

Recenzione:

di Leopoldo Canetoli, Libreria di Polso, Milano Febr. 1999

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  • 2 weeks later...

Cari Com.ti ed esperti collezzionisti, una domanda per esperti....

 

Quando l' Ammiraglio Durand de La Penne fu insignito della MOVM, fu l' Ammiraglio inglese Cunningham ad appuntare la medaglia sul suo petto, in quanto ex comandante della Valiant. In tale occasione gli fu anche riconsegnato l'orologio che gli fu tolto quando fu preso prigioniero e rinchiuso nella Valiant proprio dall'allora Com.te Cunningham. Tale orologio era un Panerai?

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  • 3 months later...

Qualcuno invece può aiutare me?

Sono alla ricerca di un cronometro Junghans della Kriegsmarine, quello usato negli uboote per cronometrare i tempi di corsa dei siluri. Finora non ho trovato nulla di particolare, alcuni modelli originali sui 500-600 euro e alcuni modelli degli anni 70-80 spacciati per 2°GG a 60 euro.

Mi chiedevo dove pososo trovare un bel Junghans? Sincermante facendolo per hobby e non collezionismo ero propenso a risparmiare ed acquistare un replica se esisteva, ma non ho trovato ancora nulla appunto.

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Visitatore ERICH TOPP U-552

....Herr Kommandant Comsubin....non sei l'unico che vorrebbe trovarne uno di Junghans !!....di "patacche" ne ho già viste in giro,ma di originali....nisba !!....anche a me,come penso a tanti altri piacerebbe riuscire a trovarne uno,ma fin'ora personalmente non ne ho visto nemmeno uno in giro.... :s06:

....se caso mai dovessi "avvistare" qualcosa,fammi un fischio !!.... :s02:

 

:s67: Mau

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Io ho uno Junghans da giudice di gara di atletica leggera, anni '70, acquistato come tale e con relativa stima della Junghans stessa, a cui ho inviato il numero di matricola del cronometro. La casa produttrice mi ha garantito la autenticità e datazione del pezzo. Sinceramente penso che la Kriegsmarine non abbia mai adottato un cronometro "ufficiale" ma piuttosto ne acquistava degli stock, magari dal migliore offerente del momento.

 

 

 

Keltos

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Non saprei dirti, non sono un conoscitore di orologi. Comunque l'azienda è ancora in piedi, non so se rinata dalle proprie ceneri come l'Araba Fenice. C'è il sito ufficiale e hanno un ufficio di relazioni con il pubblico molto efficiente e "customer oriented". Ti ripeto che a fronte di una mia mail con poche info, mi hanno contattato fornendomi tutte le specifiche che dovevo inviargli per una stima sul pezzo. Il tutto in tempi brevissimi e con una cortesia ineccepibile......efficenza teutonica???? :s01:

 

 

 

Il sito, rigorosamente in tedesco, lo trovi QUI

 

 

 

Altrimenti c'è quello USA e lo trovi QUI

 

 

 

Ciao

 

Keltos

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Confermo, in giro ci sono degli Junghans datati anni '70 per usi sportivi. Penso pero che la kriegsmarine tedesca, come ogni esercito, adottava strumenti di specifici costruttori per le cose di precisione (cronmetri Junghans, ottiche Zeis) come in altri stati si adottavano altre cronografi (Usa hamilton, Italia panerai, ecc...)

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  • 4 months later...

La Certina e la Alpine hanno fatto orologi per la Kriegsmarine.

A voi risulta ?

Grazie

Tanone

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La Alpine sicuramente, ma non so se e un marchio o il modello di orologio anche se a lume di naso mi sembra sia sempre indicato come il produttore. Il secondo marchio non lo conosco.

Keltos

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Posto un'altra foto ingrandita

medium_18404642405141be1abe0ba616d00dde.jpg

e gia  che cisono un'altra

 

medium_2ad6e3edde42b3c3c7b5b511cba549d5.jpg

 

Ciao e Grazie ancora

Gaetano

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Non vedo il marchio (l'aquila KM) con cui venivano "omologati" tutti i beni dati in dotazione alla KM....che sia postbellico? E sul fondo della cassa le scritte in inglese? FOREIGN? Straniero? Mah!

Il cinturino poi, non mi sembra affatto coevo.

Keltos

Modificato da Keltos
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Ciao Keltos :s01:

Il cinturino di sicuro e dei tempi nostri perche e in materiale plastico.

Per quanto riguarda la mancanza dell'aquila non so cosa dire.

Insieme all'orologio che ho postato ,alla maostrascambio di Gambettola c'era anche esposto un orologio dell'Alpine che aveva sul quadrante solo la scritta KM senza marca. La marca Alpine l'abbiamo vista aprendo il retro e vedendo il meccanismo marchiato Alpine.Non aveva cinturino

Sai mica dove posso vedere delle foto di orologi della KM con l'aquila?

Ho rivoltato Google ma non ho trovato niente

Ciao

Gaetano (Cap.Tanone)

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Visitatore ERICH TOPP U-552

....caro Cte Tanone....se "giri" su ebay,di "pseudo" orologi Alpina,Certina e chi piu ne ha,ne metta....oltre a svariati cronometri Junghans con tanto di "aquilotti alati" sui fondelli....ce ne a iosa !!.... :s43:

 

....pero....

 

....ocio,perche,quando vedi le foto dei "meccanismi"....bellisscitte....son tutti belli luccicanti come se gli avessero montati in quel momento !!.... :s07: :s45: :s41:

 

 

:s67: Mau

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Ciao Comandanti :s01:

Se andate in:

www.laclexidra.com/images/angolotecnico/orologi-militari.pdf (la pagina la trovate anche in google ricercando orologi militari tedeschi),c'e un articolo interessante con foto di orologi militari della secondaguerra mondiale.

Fa effetto la loro semplicita  e sobrieta  .

Fra questi c'e anche una foto di un Bea ? della KM.

Il quadrante e simile al Certina che ho postato io .Si nota la scritta KM ma il simbolo dell'aquila non c'e (lo stampigliavano sul retro?)

Ciao

Gaetano

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Dirti dove fosse stampigliato non saprei, comunque gia  che non c'e l'aquila sul quadrante non e buon segno. Purtroppo non saprei dove indirizzarti per gli orologi ma di sicuro se chiedi QUI qualcuno sapra  dirti molto di piu! :s01: :s02:

Keltos

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  • 6 months later...

Ciao :s01:

Ritorno alla carica: nessun Comandante ha qualche orologio della Kriegsmarine da mostrare sul forum ?

Grazie e sereno Santo Stefano

Com.Tanone (Gaetano)

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  • 10 months later...

Ciao Comandanti :s01:

Sono Tanone da Bellaria-Igea Marina

Dopo quasi un anno Vi ripropongo la solita domanda : nessuno di voi ha un orologio della Kriegsmarine da mostrare sul forum?

Grazie e ciao a tutti.

Gaetano

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  • 1 year later...

guarda caso, mi ritrovo a rispondere a tanone e, allo stesso tempo, a proporre un quesito:

su una nota asta mi sono rovato davanti questo orologio, che viene definito di comandante di u-boote della 2^GM. personalmente lo trovo improbabile ma, magari, cìè qualcuno che ne sa di piu...

 

orologiouboote.jpg

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  • 1 month later...
  • 2 months later...
Ciao Comandanti :s01:

Avete notizie, foto, marche di orologi che hanno portato i Regi marinai e i Lupi tedeschi durante il conflitto?

Grazie

Tanone

 

Ciao Tanone leggo solamente oggi il tuo post per dirti che se non ricordo male il Sig. Giovan Battista Conti, che cura il sito www.corazzataroma.info, ha degli orologi appartenuti ai superstiti della nave. Prova a contattarlo magari ti invia qualche immagine. Corto

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  • 2 months later...
  • 1 year later...

Buonasera Comandanti, mi piacerebbe trattare un argomento che da tempo attira molto la mia curiosità, un pò frivolo se vogliamo, ma che sdrammatizza un tantino i temi anche drammatici che purtroppo quasi quotidianamente vengono trattati, e nella speranza possa creare interesse e sana curiosità anche in qualcuno di voi; ebbene, vedendo e rivedendo (anche più volte) la nutrita collezione di film di guerra che conservo gelosamente, mi balzava all'occhio un particolare spesso da molti trascurato che mi interessava in quanto amante di meccanismi segnatempo più comunemente denominati.....orologi; com'era possibile combattere con l'orologio al polso? Quali marchi contraddistinguevano i vari corpi armati? Quali caratteristiche dovevano avere i vari segnatempo? Chi costruiva per chi, e perchè?

Fu da allora che in ogni fotogramma nel quale si intravedesse un orologio avvenivano i rituali fermo-immagine con relativo e sgranatissimo zoom del particolare fino ad accertare che si trattasse di un Hamilton se si parlava di Esercito americano, di Breitling se di Aeronautica o se del mitico e intramontabile (se non intoccabile....) Panerai se si parlasse di Marina Militare Italiana, cercando di cogliere l'eventuale gaffe del regista relativamente ad un orologio o ad una forza armata dell'epoca: bene, tranne qualche rara eccezione, posso dire che tantissimi non hanno trascurato questo se pur piccolo ma non altrettanto importante particolare, rispettando quello che in quel dato periodo era l'orologio; non vi dico quella che fu la sorpresa nel cogliere al polso di Sylvester Stallone nel film Cobra un quanto mai dozzinale ma storico Franchi-Menotti della M.M.I. conservato in teca di uno dei tanti Planet Hollywood di Orlando; vi riporto pertanto qualche articolo tra i più interessanti trovati rovistando qua e la: buona lettura!

 

L’evoluzione delle tattiche e delle tecniche belliche rese consigliabile,

per il soldato di fine Ottocento, la dotazione del segnatempo per poter

ottenere la maggior efficacia possibile, come ad esempio nella direzione

del tiro di artiglieria e nel calcolo dei tempi di volo dei proiettili(Fonti “Stili di vita/Finizio)

 

Orologi militari da Napoleone alla II guerra mondiale

 

Tra i vari aspetti che hanno contraddistinto l’evoluzione dell’orologio moderno vi è, senza dubbio, l’utilizzo militare. Fu, infatti, Napoleone Bonaparte, fra il XVIII e il XIX secolo, a comprendere, per primo, quale importanza potesse avere l’elemento temporale nella definizione e nella realizzazione delle strategie di combattimento.

Prima di Napoleone l’utilizzo militare dei segnatempo era limitato, esclusivamente, all’uso in marina.

Napoleone introdusse l’utilizzo dell’orologio nelle tattiche militari dotando i propri ufficiali di una pendoletta chiamata, appunto, “officier”, per consentire alle proprie armate di regolare, in modo preciso e sincronizzato, i movimenti sul campo di battaglia.

L’evoluzione delle tattiche e delle tecniche militari rese consigliabile, per il soldato di fine Ottocento, la dotazione del segnatempo per poter ottenere la maggior efficacia bellica possibile.

Per limitarsi a ricordare i principali utilizzi dell’orologio sul campo di battaglia, è sufficiente rammentare l’uso, dello stesso, per la direzione del tiro di artiglieria e per il calcolo dei tempi di volo dei proiettili.

Il primo conflitto mondiale vide gli orologi come parti attive dei combattimenti anche se, gli stessi, non erano, allora, sufficientemente affidabili, robusti e resistenti per un utilizzo “estremo”. È dunque il periodo fra le due guerre a contraddistinguere l’evoluzione dell’orologio in ottica militare: le casse, divenute impermeabili, erano, ora, dotate di

chiusura a vite della corona e del fondello; i quadranti erano spesso semplici e lineari e contraddistinti da grafiche essenziali (quadranti neri con indici luminescenti); i movimenti erano, spesso, di elevata qualità, forniti dalle principali case orologiere (Omega, Zenith, Longines, Rolex, Glashutte, Lange & Sohne, Hamilton ecc.) e dotati di sistema di protezione del bilanciere incabloc; infine, elemento fondamentale, il cinturino conferì al segnatempo la possibilità di essere indossato e consultato immediatamente.

L’orologio assume, nella seconda guerra mondiale, un’importanza bellica reale rendendo sempre più precisa ed efficace la tecnica di combattimento.

Come in molti casi, i corsi e i ricorsi storici hanno portato, ai giorni nostri, alla scomparsa dell’orologio “specificamente militare”; oggi, infatti, il segnatempo è uno strumento di utilizzo comune, posseduto da ogni individuo.

 

 

 

 

Marche e modelli storici

 

Uno dei primi modelli significativi, in ambito militare, fu un cronometro di Girard-Perregaux prodotto per la marina militare tedesca, nel 1880. L’esemplare in questione non era altro che l’adattamento, da polso, di un orologio da tasca mediante l’utilizzo di un cinturino in cuoio.

L’orologio, di grandi dimensioni, recava, a protezione del quadrante, un vetro che, a sua volta, era dotato di griglia in metallo per prevenire rotture indesiderate.

Case importanti come Glashutte, Hanhart, Tutima, Iwc ecc. si cimentarono nella produzione di cronometri da aviatore, rendendone reale l’utilizzo in ambito bellico.

È nel 1939 che il Reichs Luftfahrt Ministerium (Ente ministeriale per l’equipaggiamento della Luftwaffe) affida a Urofa-Ufag l’incarico di progettare e realizzare un orologio preciso e affidabile per equipaggiare i propri Luftwaffenkommando.

Nel tracciare una breve storia dell’orologeria militare si può soffermare l’attenzione sul Breguet type XX. Commissionato nel 1945 dall’aeronautica militare francese, il modello in argomento era un cronografo da aviatore, con funzione “retour en vol” (la famosa funzione quasi impercettibile all’occhio umano che conosciamo ormai tutti), che permette all’utilizzatore di azzerare la lancetta dei secondi cronografici con una sola pressione del pulsante posto a ore 4. Di fondamentale importanza, per l’evoluzione del segnatempo militare, fu l’esperienza fornita da Omega che, sin dal 1917, fornì orologi alle forze armate di Gran Bretagna e Stati Uniti d’America.

I modelli forniti, al tempo, non erano veri e propri orologi militari, ma segnatempo adattati per l’utilizzo presso le forze armate; gli esemplari prodotti erano, perciò, contraddistinti da cassa rotonda, quadrante in smalto con grandi numeri ricoperti da sostanza al fosforo ed equipaggiati con griglia di protezione per il vetro.

Nel 1933, la maison di Bienne entrò a far parte dei fornitori della Regia aeronautica italiana, assistendo i reparti di volo in numerosi “raid”.

Anche Rolex, nel corso degli anni, ha equipaggiato vari reparti militari. Si va dai classici esemplari prodotti

per i Royal marines Frogman, a quelli più esotici realizzati specificamente per forze armate orientali (es. Saudi Arabian air force, Sultanate of Oman armed forces).

In tutti gli esemplari troviamo cassa Oyster e corona serrata a vite (caratteristica ancora oggi immancabile nei Rolex di nostra conoscenza), per garantire sempre elevati gradi di impermeabilità effettiva, oltre lunette girevoli per il conteggio di tempi o per l’indicazione di un secondo o terzo fuso orario.

Resta, infine, il mito subacqueo italiano: come non menzionare, in questa breve rassegna di orologi militari, la storia e la gloria rappresentate dalle Officine Panerai Firenze.

Nate, appunto, a Firenze nel 1860, le Officine Panerai costituiscono una pietra miliare in ambito militare orologiero ; i leggendari incursori della X flottiglia Mas erano completamente equipaggiati con strumenti Panerai (bussole, profondimetri, orologi, torce ecc.).

L’enorme successo ottenuto dalle Officine Panerai ai giorni nostri, dopo l’acquisizione nel 1999 da parte del gruppo Richemont, ha sensibilmente accresciuto l’interesse collezionistico dei modelli militari dell’epoca.

I Radiomir e i Luminor (poi vietati e successivamente reintrodotti con opportune modifiche sul quantitativo radioattivo), originali, sono divenuti dei veri e propri “must” in ambito collezionistico militare; da ricordare infatti la cassa ritrovata negli abissi vicina al relitto di non ricordo quale nave con all’interno una partita di Radiomir destinati alle truppe che fu opportunamente smaltita in quanto pericolosa.

 

 

Cronografi Militari Inglesi

 

Per la Gran Bretagna la supremazia sui mari ha sempre rappresentato una questione di vita o di morte: dal mare giungevano le derrate alimentari e le materie prime necessarie ad un paese tecnologicamente avanzate e sul mare la Royal Navy esercitava il controllo su un impero coloniale vastissimo. Era quindi di vitale importanza poter determinare il punto nave con ragionevole precisione. Per la longitudine non vi erano problemi ma la latitudine necessitava di cronometri di notevole precisione e robustezza che all‘epoca non esistevano. Ecco il motivo del Longitude Act con cui l‘8 luglio 1714 il governo inglese bandiva un concorso con in palio ben 20.000 sterline (circa 1.400.000 Euro di oggi) destinato a trovare un metodo di determinazione della longitudine con un‘approssimazione non superiore a 0,5°. John Harrison, autodidatta figlio di un falegname, riuscì nell‘impresa e nel 1735, dopo anni di indefesso lavoro, di successi ma anche di delusioni e incomprensioni, presentò alle autorità il suo orologio H1. Da qui si dipana l‘affascinante storia dei cronografi militari inglesi, lungo quasi tre secoli segnati da due guerre mondiali,

dalla guerra fredda e dagli attuali conflitti nell‘area medio-orientale che vendono coinvolte le forze NATO. Utilizzando una vasta bibliografia, servendosi della collaborazione di autorevoli esperti internazionali e senza disdegnare il contributo di collezionisti e case d‘asta specializzate, Knirim ha messo insieme un volume di taglio enciclopedico che descrive l‘evoluzione degli orologi militari inglesi dalle lontanissime origini di cui abbiamo detto fino ai giorni nostri. Tra le parti più interessanti del libro desidero segnalare quella dedicata agli orologi subacquei HS C15 con meccanica Longines

per gli incursori britannici, unità costituita per espressa volontà di Churchill all‘indomani dell‘affondamento della HMS Valiant nel porto di Alessandria da parte di Luigi Durand de la Penne a cavallo del suo „maiale“.

Sfogliando l‘ultimo capitolo di questo affascinante volume notiamo che, oltre ai singoli paesi del Commonwealth (Canada, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Rodesia e India), vi sono anche, sorprendentemente,perché nel titolo non se ne fa menzione, ampie sezioni dedicate a USA, Francia e Giappone. Particolarmente interessante la parte dedicata agli orologi americani che, prodotti in milioni di pezzi,andarono ad equipaggiare le forze armate alleate su tutti i fronti di guerra, in terra, in mare e nel cielo e contribuirono alla vittoria degli Alleati nella seconda guerra mondiale. Una chicca di indubbia rarità rappresentano le pagine dedicate ai segnatempo del Sol Levante, oscuri progenitori degli onnipresenti Seiko dei giorni nostri. Resta il rammarico per l‘assenza di un capitolo dedicato all‘Italia, lacuna che si spera qualcuno un giorno colmerà.

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