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La Tragedia Del Conte Rosso


Visitatore Etna

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Visitatore Etna

ORE 20.41 del 24/05/1941

La M/n Conte Rosso del Lloyd Triestino (Ex Lloyd Sabaudo) , dopo 8 minuti di agonia e a circa 20 mg a

SE di Augusta si inabissava di prua su un fondale di circa 2500 mtr.

Responsabile dell'ennesima tragedia dei convogli fù il Sommergibile di Sua Maestà UPHOLDER al comando

del c.c. Malcolm D. Wanklyn al quale erano rimasti giusto quei 2 siluri che aveva lanciato al Conte Rosso,il primo fra plancia e fumaiolo e il secondo all'altezza della stiva nr.2 !!

Eppure era reduce da una missione molto dura e con diffuse avarie a bordo,fra cui l'impianto Asdic.

Il convoglio del quale faceva parte il C.Rosso , era partito da Napoli alle 04.40 dello stesso 24/05/41, ed era

composto dalle M/n Esperia , Victoria , Marco Polo.

Scorta ravvicinata composta dal CT Freccia e dalle torpediniere Procione,Orsa e Pegaso.

Visto il successo del precedente convoglio,fu deciso anche per questo, il passaggio per Messina piuttosto che al solito a Ponente della Sicilia.

Dopo essere transitati al traverso di Messina si aggiunse un'ulteriore scorta composta dai Regi Incrociatori

Bolzano e Trieste e i CT Ascari,Corazziere e Lanciere.

Appare sconcertante la presenza dell' Upholder in quelle acque . Il giorno 19 , Malta gli aveva segnalato

l'approssimarsi di un convoglio dal Tirreno per la Grecia via Messina. Appare logico un suo posizionamento

a Sud delle coste calabre, a poche miglia magari da P.ta Stilo , ove per certo sarebbe transitato il convoglio.

Nessun altro messaggio,nè da Malta nè da Londra , fu inoltrato al sommergibile. E ciò risulta anche dall'analisi dei documenti a Kew Garden. Domanda : come faceva Wanklyn a sapere e a mettersi in agguato proprio sulla rotta di quelle navi ?? Superfluo parlare di ULTRA,per il semplice fatto che esso divenne operativo in mediterraneo dall'Agosto dello stesso anno. (1941)

Il Conte Rosso aveva a bordo circa 2500 uomini di cui 106 ufficiali e un equipaggio misto fra mercantile e militare di circa 247 anime.

Fra i civili v'era un fratello di mio nonno, Federico,imbarcato come uff.le RT (era fra i migliori della mercantile) affiancato da RT della Marina Militare. Per inciso Federico andò a fondo ben tre volte nel corso della guerra,portando sempre la pelle a casa.

Fin qui,una quasi normale vicenda di guerra,ma non è così : Federico NON SAPEVA NUOTARE !!!

Al "Si salvi chi può " lui rimase avvinghiato ad un cavo senza riuscire a prendere una decisione.

In entrambi i casi ,o rimanere a bordo o saltare in acqua, la morte era certa.

Nonostante i solleciti dei colleghi non si muoveva da lì.

Quando la nave cominciò ad andare giù di prua e molto sbandata,qualcuno gli mollò un poderoso calcio che lo fece finire nell'acqua fredda e piena di detriti. Andò giù ben bene trattenendo il respiro fino a scoppiare,poi all'improvviso e senza nessuna ragione apparente,qualcosa lo spingeva verso l'alto,verso quella preziosa aria che ormai mancava ai suoi polmoni. Esplose sul mare trascinato da un flusso di acqua,nafta, detriti e quant'altro con le braccia protese verso il cielo.

Accadde qualcosa che aveva del miracoloso : abbassando le braccia incappò in uno dei salvagenti anulari di sughero al quale restò aggrappato fino a quando non venne recuperato da una delle torpediniere mezzo morto di freddo e annegato nella copiosa nafta.

Fu portato ad Augusta insieme a tutti gli scampati,e qui ebbe la possibilità di assistere ad uno dei rari episodi di generosità di tutta la guerra.

Tutta la popolazione di Augusta diede vita ad una gara di generosità incredibile,con quel pochissimo che aveva. Quando Federico raccontava questo episodio a mio padre (io avevo si e no 6/7 anni) gli occhi gli si riempivano di lagrime e ripeteva quello che si andava dicendo ancora per molti anni ,dopo la fine della guerra : Augusta ci aveva adottato come figli suoi!

Il suo ricordo è ancora vivo nel mio animo.

E queste le poche foto che ho avuto in eredità.

ETNA

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Una storia molto bella.

 

Sugli affondamenti di navi ci sono due teorie opposte (forse entrambe vere), una a danno del naufrago l'altra a favore. Resta sempre valida la prassi di allontanarsi a distanza di sicurezza perchè se lo scafo si capovolge...

Comunque c'è la paura che si creino dei gorghi provocati dall'affondamento che possano tirare sotto il naufrago. Ma allo stesso tempo l'acqua che invade lo scafo espelle l'aria e questa crea immense bolle che risalgono in superficie portando con se cadaveri, pezzi leggeri e....uomini ancora vivi. Ci sono diversi esempi di ufficiali decisi ad affondare con la propria unità che non ci sono riusciti perchè sparati in superficie da una di queste bolle. Meno male !

 

Tre volte naufrago senza sapere nuotare...Della serie: "Lassù qualcuno mi ama" :s15:

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